martedì, settembre 04, 2007

MA I RIGORI SI DANNO ANCHE CONTRO L’INTER

Editoriale di GIANCARLO PADOVAN da Tuttosport

Tre rigori contro la Juve, in una sola partita, non erano mai stati fischiati, né in serie A, né in serie B. ACagliari, inve­ce, è accaduto e solo l’attenzione dell’assistente Cariolato ha impedito all’arbitro Tagliavento di trasformarli in altrettanti tiri dagli undici metri. Non c’era, infatti, il fallo di Chiellini ai danni di Conti (che ha addirittura avuto l’impudenza di esul­tare, pensando di avere beffato l’arbitro), avendo il difensore bianconero colpito nettamente, e in anticipo, la palla senza toc­care il piede del centrocampista cagliaritano. Negli altri due ca­si, invece, gli interventi di Legrottaglie su Matri e di Zebina su Larrivey mi sono sembrati meritevoli della massima punizio­ne. Con la seguente avvertenza: se nessuno ha espresso dubbi a proposito del primo episodio, nessuno avrebbe dovuto aver­ne nemmeno otto giorni fa quando Grandoni trascinò a terra Iaquinta. Invece, trattandosi di un rigore assegnato a benefi­cio della Juve, molti commentatori rimasero perplessi, par­lando di generosità arbitrale. Io, al contrario, ribadisco come fossero rigori tanto quello assegnato da Gava in Juventus-Li­vorno, quanto i due a vantaggio del Cagliari.
Per me il rigore deve essere concesso ogni volta che ce ne sia­no le condizioni e la necessità (una volta si diceva gli estremi), a prescindere da quanti, nella stessa partita, ne sono stati dati in precedenza o dopo. Non fosse così rientreremmo nell’ese­crabile pratica della compensazione, ampiamente in voga pri­ma di Collina (arbitro e designatore), con Collina e anche ades­so. Se, dunque, da una parte non posso che sostenere il nuovo corso (applicare il regolamento senza guardare il colore delle maglie), mi chiedo perché, sabato sera, cioè 24 ore prima di Ca­gliari- Juve, una vistosissima spinta di Cordoba a Saudati, in area interista, non sia stata giudicata con la medesima severità dall’arbitro Ayroldi di Molfetta, in ogni caso apparso più sen­sibile al blasone nerazzurro che all’Empoli.
Si sa come vanno queste faccende e con quali elementi venga ingrossata la vox populi. Una volta, infatti, la Juve vinceva per­ché ad aiutarla provvedevano gli arbitri o i designatori amici di Moggi. Oggi – ad un anno di distanza dalla serie B, dalla pe­nalizzazione e dalla sottrazione di due scudetti – gli «errori» ar­bitrali ci sono ancora, solo che vanno a beneficio di qualcun al­tro, senza che qualcuno si scandalizzi. Tuttavia è singolare con­statare che due rigori contro la Juve erano già stati assegnati in tempi relativamente recenti, ovvero quando il sistema-Mog­gi tutto prevedeva e decideva. Accadde nel derby di Torino – 19 marzo 2000 – due volte a segno Ferrante e, ironia della sor­te, ancora a Cagliari – 22 gennaio 1995 – con realizzazioni di Oliveira e Muzzi.
La Juve che, al contrario di allora, sull’isola questa volta ha tro­vato tre punti, mantenendo la testa della classifica insieme al­la Roma, è sembrata più figlia di Capello che di Ranieri (e Ra­nieri sappia che non è un complimento). Per l’intero primo tempo ha silenziosamente sofferto e sinceramente avrebbe me­ritato lo svantaggio di fronte ad un Cagliari che apriva il gio­co sulle fasce come solo certe squadre spagnole sanno fare. Il primo gol (rapace Trezeguet) l’ha premiata oltre i meriti, do­po l’1-1 e sul 2-2 l’ha salvata Buffon (ecco perché questo è un portiere che vale venti punti a campionato), poi ha risolto Chiellini (a proposito: chissà quanto offre adesso il Sunder­land), ma la colpa è anche di Fortin. La Juve è cambiata con l’ingresso di Camoranesi (geniale l’assist a a Del Piero), ma co­munque ha giocato poco (a centrocampo i disagi più evidenti), difeso male, attaccato a sprazzi. Eppure ha vinto. Spinta da un fuoco che le brucia dentro e che può condurla lontano.

Nessun commento:



juve

juve/


NON UN EURO ALLA GAZZETTA!!!

Example