giovedì, luglio 31, 2008

L'UNICA VERA CONSEGUENZA DI FARSOPOLI

E' da molto tempo che ho notato questa cosa, ma da qualche mese è diventata insostenibile. Provo a spiegarmi e vorrei sapere il votro parere su qeuste considerazioni.

Da sempre i media italiani trattano maggiormente, se non esclusivamente, le squadre grandi o medio grandi (Juve, Milan, Inter, Roma e in maniera molto inferiore Fiorentina, Napoli e Lazio) e i giornali sono divisi territorialmente con la carta igienica rosa che serve Milano e d'intorni, TuttoSport Torino e Genova e il Corriere dello Sport una grossa fetta che parte da Bologna e arriva al Sud, passando per Firenze. A Roma, inoltre, è molto in voga quello che non può considerarsi un giornale ma altro che mi asterrò di dire, ovvero il Romanista. Tutto questo è risaputo e prima dello scoppio di Farsopoli si è proceduto così per molti anni. Ma dal 2006 qualcosa è cambiato: su giornali, TV e internet non si parla altro che di Inter e Milan, con qualche accenno alla Roma e menzioni sulla Juve, eccezion fatta per il Corriere dello Sport che probabilemente ha captato il malumore dei bianconeri e cerca di acchiapparsi nuovi lettori scrivendo spesso e volentieri della loro squadra.

Ho notato moltre trasmissioni radiofoniche o televisive che trattano esclusivamente delle due milanesi, che hanno fatto 40 ore di diretta per l'acquisto di Ronaldino (manco fosse Maradona), che non fanno altro che trattare di Mourinho, cosa ha fatto, cosa ha detto, chi vuole comprare. Il possibile ingaggio di Lampard l'hanno fatto passare come Beautiful, con aggiornamenti quotidiani e intrighi amorosi. I rossoneri invece sembra stiano preparando una nuova vittoriosa avventura in Champions, mentre della Fiorentina e della Juve solo briciole. Un altro esempio l'abbiamo avuto al trofeo TIM: a mio avviso la notizia più importante è stata la scoperta di due giovani molto interessanti quali Ekdal e Fausto Rossi e si pensava fossero sponsorizzati sulla scia di quanto fatto con Balotelli, Pato e Paloschi. Magari non all'estremo come per questi ultimi, ma una menzione approfondita me l'aspettavo. E invece nulla, anche se lo svedese ha fatto quello che voleva a centrocampo dimostrando, a 18 anni, una personalità ed una insospettabili, mentre Fausto Rossi ha umiliato uno che si chiama Maicon dimostrando anch'esso una classa fuori dal comune.

Sapete cosa vi dico? Loro avranno i giovani sponsorizzati dai media, ma noi abbiamo Giovinco, Marchisio, De Ceglie, Ariaudo, Essabr, Ekdal, Rossi, Palladino e tanti altri ragazzi che promettono benissimo,a nche senza l'appoggio della stampa roman-milanese.

In ogni caso tutto questo è uno schifo e spero che le nuove generazioni non si facciano forgiare da questa spudorata campagna pro-milanesi che potrebbe creare un circolo vizioso terribile per il calcio italiano: la pubblicità esasperata porta a nuovi tifosi, soprattutto giovani, i nuovi tifosi portano soldi, che aggiunti a quelli già presnti (sono le uniche due società che possono spendere e spandere continuamente) porterebbe il campionato italiano ad un'eterna lotta a 2. In Scozia è così da sempre, vogliamo fare uguale in casa nostra?

mercoledì, luglio 30, 2008

TROFEO AZIENDALE T.I.M.

Buona prestazione dei bianconeri, ma era previdebile, nel torneo aziendale T.I.M. (acronimo di Tronchetti intercetta Moggi) contro due squadre arretrate in quanto a preparazione. Non essendo calcio non voglio dare giudizi prematuri, ma solo una valutazione generale, ovvero i classici più e meno. La polemica sul pubblico mi vede in posizione piuttosto neutrale: condivido in pieno i fischi a Stankovic, Zambrotta, Ibrahomivic e Materazzi; meno quelli ad Ancelotti, il quale va assolutamente condannato per il gestaccio all'indirizzo di chi gli paga lo stipendio. Se lui reagisce così, cosa devono fare tutti gli juventini in ogni campo d'Italia. Cosa dovrebbe fare Del Piero ogni qualvolta si trova di fronte al boemo sproloquiante.

Ora le valutazioni.

+

Chiellini
Ekdal
Marchionni
Rossi
Iaquinta
Del Piero
Nedved
Molinaro
Zebina

-

Buffon
Mellberg
Knezevic
Tiago

lunedì, luglio 28, 2008

ESORDIO A FIRENZE

Come tutti saprete, in questa stagione si esordirà a Firenze in uno dei campi più difficili in assoluto e più ostici per la Juve. I viola hanno un'ottima squadra, ma devono giocare, come noi, la gara di ritorno del preeliminare di Champions qualche giorno prima dell'esordio. Suppongo che questa partita sia il posticipo domenicale della giornata (a proposito, lo fanno davvero lo spezzatino o è un'ipotesi tramontata? Chi sa qualcosa parli....), quindi le squadre hanno tempo e modo per recuperare dalla fatica europea, ma in qualche modo è una partita facilitata per i bianconeri.

Alla seconda giornata verrà a farci visita l'Udinese, prima di andare nell'ostico campo di Cagliari. Di seguito in casa contro in Catania e poi a Genova contro i blucerciati; prosegue la parte infernale del calendario con l'arrivo del Palermo alla 6°, la trasferta di Napoli e il derby, prima della traferta di Bologna (sempre ostica e pesante, soprattutto se giocata di infrasettimanale), di seguito la partita di Torino contro la Roma. Giusto il tempo di "riposarsi" a Verona e poi in casa contro il Genoa, e sarà subito Inter-Juventus, seguita da due partite tranquille (in casa con la Reggina e la trasferta di Lecce), prima dell'ultimo big-match contro il Milan all'Olpimpico. Finale in discesa che vede prima la trasferta di Bergamo, poi la gara casalinga con il Siena ed infine a Roma contro la Lazio.

Confesso che il calendario non mi piace e non credo sia vero il fatto che non influisca dato che bisogna prima o poigiocare contro tutte. L'inizio è terribile, poi un pò di tregua prima del tor de force che ci vedrà affrontare tutte le grandi e il Toro. Chiusura, come ho già detto, in discesa.

Credo sia più complicato il girone di andata che vede le trasferte di Firenze, Milano contro l'Inter e Napoli, contro un girone di ritorno che presenta "solo" le gite a Roma contro i giallorossi e a San Siro contro Ronaldinho.

domenica, luglio 27, 2008

La JUVE non delude a Dortmund


Dortmund, terra di conquista
La Juventus conferma la tradizione favorevole ed espugna ancora in campo del Borussia. Finisce 3-1 con doppietta di Iaquinta e gol in apertura di Amauri. Ottimi esordi di Poulsen e Knezevic.

sabato, luglio 26, 2008

Meditate gente, meditate.....

Era evidente che la Juve e la Fiorentina erano due mine vaganti nel campionato perchè, dovendo fare i preliminari di Champions e trovandosi nella necessità di anticipare la preparazione, si sarebbero trovate ad affrontare le avversarie in condizioni fisiche di vantaggio. C'era solo un modo per neutralizzarle, farle incontrare tra loro. E' così è avvenuto. Sarà stato proprio un caso?

venerdì, luglio 25, 2008

OGGI I CALENDARI

Oggi verso le 17.20 circa (dopo le solite interminabili introduzioni), il cervellone elettronica stilerà i calendari della stagione 2008\2009 del CAAM (Campionato Aziendale Amici di Moratti), i quali avranno alcune variazioni rispetto la scorsa stagione. Innanzitutto sono, finalmente, abolite le teste di serie, quindi ogni partita, derby compresi, può giocarsi alla 1° giornata. Ma essendo italiani, quasto nonc apiterà mai... Il 31 agosto sono ancora in molti in ferie e piazzare un super-match in quella data significherebbe "perderlo" in termini monetari, l'unica cosa che ceramente interessa in questo Paese. Se ci deve essere una patita interessante, tendo ad escludere che veda contro milanesi, Roma e Juve, al limite potrebbe starci la Fiorentina o il Napoli contro una delle grandi, ma mi stupirebbe si andasse oltre.

Un altro giusto paletto è l'impossibilità di giocare derby e partitissime in infrasettimanale, dati i problemi insorti la scorsa stagione con i derby capitolini di mercoledì (quello di ritorno posticipato alle 21.15!!!). Inoltre, come al solito, le città con due squadre vedranno alternarsi l'esordio in casa rispetto la scorsa stagione, quindi in questa giocheranno tra le mura amiche Torino, Milan, Sampdoria e Roma. Va da se, quindi, che le uniche ipotetiche avversarie della prima giornata per la Juve da escludere certamente sono Inter, Genoa e Lazio, alle quali aggiungerei per i motivi sopra elencati Roma, Milan e Torino. Se dovessi fare una previsione, sento un esordio qui a Bologna. Di sotto scrivo la mia prima giornata di campionato, fatelo anche voi e vediamo chi ci va più vicino: in palio un megaposter di Moratti e Tronchetti in perizoma.

JUVENTUS-BOLOGNA
MILAN-FIORENTINA
ROMA-LECCE
INTER-SIENA
SAMPDORIA-NAPOLI
PALERMO-CATANIA
TORINO-REGGINA
LAZIO-CHIEVO
GENOA-CAGLIARI
ATALANTA-UDINESE

mercoledì, luglio 23, 2008

DUE BELLE SPERANZE

Sto vedendo Brondby-Juve e ho notato due giovani bianconeri: il centrocampista Ekdal, un pò macchinoso per via della stazza ma molto lucido e promettente e l'esterno d'attacco Fausto Rossi. Fose è un pò preso dirlo, ma quest'ultimo ha davvero le movenze del campione. Vedremo....

RIFLESSIONI ODIERNE

Con il prestito di Chimenti e l'imminente ingaggio, sempre in prestito e sempre dall'Udinese, di Manninger, potrebbe dirsi concluso il mrcato della Juventus anche se non mi stupirei di vedere realizzarsi un ultimo acquisto. Infatti ci sarebbe un posto per un centrocampista centrale e, dopo l'ennesimo e forse decisivo infortunio ad Andrade, anche di un centrale di difesa. Vediamo nello specifico la rosa bianconera per capire se necessitiamo di un ulteriore investimento.


PORTIERI:

BUFFON - E' l'indiscusso numero 1, ma la sua stagione potrebbe essere zoppicante per via del celeberrimo problema alla schiena. A mio avvviso giocherà sol ole partite di Champions e quelle importanti di campionato, lasciando i match "facili" ai compagni. Per questo, credo, sono stati presi due vice di assoluto valore e rispetto.

MANNINGER - Non è ancora ufficiale, ma lo sarà presto. L'ex portiere del Siena sarà il dodicesimo della Juve, pronto a dare il cambio a Gigi quando riaffiorerà il male alla schiena. Per venire da noi avrà rassicurazioni sul fatto che non sarà un panchinaro fisso, ma qualche partita la giocherà.

CHIMENTI - Sarà il 3° portiere, ma resta una sicurezza in caso di necessità.


DIFENSORI CENTRALI:

CHILLINI - Si parte da lui, nel vero senso della parola. Giorgio negli ultimi due anni ha fatto una crescita pazzesca e già ora è un centrale coi fiocchi. Ma ha un margine di miglioramento enorme e potenzialmente può diventare uno dei big del mondo.

LEGROTTAGLIE - Disastroso negli ultimi 4 anni, ottimo lo scorso anno. Si completa bene con Chiellini e a mio avviso parte in leggero vantaggio su Mellberg per il posto al fianco di Giorgio.

MELLBERG - Capitano della Svezia e dell'Aston Villa, non è certo l'ultimo arrivato per classe ed esperienza. Ha grande senso del piazzamento e stacca bene sia in difesa che in attacco. La pecca è che è un pò lento, fose un pò troppo. Verrà sicuramente utile.

KNEZEVIC - Acquisto, a io avviso, molto sottovalutato. Non dico che sia un campione, ma un giocatore discreto si. Naturalmente non farà il titolare, ma se saprà trovarsi pronto quando verrà chiamato in causa, magari meriterà la conferma in maglia bianconera. E' titolare nella Croazia, diamogli fiducia.

ANDRADE - Ennesimo infortunio, stagione già finita, carriera, probabilemnte, idem.


DIFENSORI ESTERNI:

ZEBINA - In lotta con Grygera per il ruolo di esterno basso di destra, è sempre il solito combattente che da 10 anni vaga in serie A. Devastante quando è in giornata di vena, penoso quando combina le sue classiche "zebinate", che ad onor del vero è un bel pò che non vediamo.

GRYGERA - Al suo primo anno in bianconero ha alternato ottime prestazioni ad errori spaventosi, ma le qualità le ha e quest'anno le dimosterà. Si alternerà con Zebina.

MOLINARO - Ho sempre detto che non mi piace, ma ci mette sempre l'anima e una possibilità la deve avere. Parte in vantaggio su De Ceglie perchè ha già esperienza in bianconero, deve migliorare molto ma può farcela. Fisicamente è devastante, mentalmente fa errori elementari.

DE CEGLIE - Può agire sia da terzino che da esterno in mezzo al campo, sempre sulla fascia di sinistra. Ottimo lo scorso anno a Siena, ha il difficile compito di confermarsi in bianconero. Un poteziale candidato a ricoprire la fascia mancina della Juve per molti anni.


CENTROCAMPISTI CENTRALI:

POULSEN - E' stato pagato oro e gioco forza sarà titolare. Non è il cattivo da tutti dipinto, ma un buon giocatore sia in interdizione che in costruzione. E' un Gattuso meno vigoroso ma più tecnico, da il meglio di se in un centrocampo a 3 e diventa letale se piazzato in marcatura fissa su un avversario, chiedere a Totti e Kaka per conferma.

SISSOKO - Sissochi ha conquistato tutti, anche i più scettici. Grande vigoria, un Vieira meno tecnico ma forse più esuberante fisicamente. A soli 23 anni è un perno della Juve e della sua nazionale, il Mali. Ha un luminoso futuro davanti se saprà migliorarsi.

ZANETTI - Sapete che a me Cristiano fa impazzire, io non ci rinuncerei mai e credo che lo stesso discorso lo faccia pure Ranieri. Uno dei giocatori più sottovalutati degli ultimi 20 anni, è stato fondamentale in B come lo scorso anno. Fenomenale come recupratore di palloni, ottimo pure in costruzione. E' ilclassico giocatore che vedi poco, ma che quando non c'è senti la sua mancanza, eccome. Ripeto: Zanetti a vita titolare!

MARCHISIO - Sicuramente una delle più limpide speranze del calcio italiano, favolosa visione di gioco e buona padronanza dei propri mezzi, nonostante la giovane età. Ho dei dubbi sul fatto che sia pronto per giocare ad alti livelli, ma non mi stupirei se fosse lui la sopresa della Juve in questa stagione.


CENTROCAMPISTI ESTERNI\OFFESIVI

CAMORANESI - Mauro è Mauro, unico e insostituibile. L'unico a dare del tu al pallone in mezzo al campo, mai come quest'anno dovrà essere la luce che illumina il gioco Juventino. Nella scorsa stagione è stato forse il migliore in assoluto, sempre decisivo, mai isterico. Fondamentale.

NEDVED - All'alba dei 36, il guerriero Ceko non molla il colpo per dare forse l'ultimo assalto al sogno di una vita, che 5 anni fa ha perso per uan follia contro il Real nella notte più bella. Probabilemente è il maggior camdidato a fare da riserva nel caso si giochi col 4-3-3, di sicuro si centellinerà e farà da chioccia a Giovinco, suo probabile erede in bianconero. Di sicuro, però, non farà mancare la sua classe, la sua caparbietà, la sua voglia di vincere. Grazie King Pavel.

MARCHIONNI - Ogni volta che ne parlo sembro un suo sponsor, ma spero davvero che sia la sua stagione. La società non l'ha ceduto ed è il segno che puntano forte su di lui. E lui da ottimo ragazzo qual'è ha scelto di mettersi in discussione con la Juve piuttosto che giocare titolare altrove. Non ha mai potuto dimostrare il suo valore sotto la Mole per colpa della sfiga che si è letteralmente accanita contro di lui. Se gli darà tregua, saprà farsi valere.

SALIHAMIDZIC - Il Brazzo è una garanzia. Giocatore di assoluto affidamento che può giocare in tanti ruoli e sempre con grande profitto. Mai come in questa stagione la sua duttilità sarà fondamentale.


ATTACCANTI:

DEL PIERO - Capocannoniere 2 anni fa in B e lo scorso in A, la rinascita pinturicchiana coincide con quello della Juve. Lui che della Juve è un simbolo, un'emblema, come la Fenice è risorto dalle sue ceneri tornando più forte di prima, forse più che mai. Non so se potrà ripetersi, ma sono certo farà un altro grande campionato. Altre parole sui di lui sono superflue.

TREZEGUET - Per la prima volta in 8 anni il cecchino franco-argentino non è certo del suo posto alla Juve, e la concorrenza non può che fargli bene. Di lui sappiamo tutto: è forse il miglior centravanti puro al mondo, fa gol a grappoli e in ogni maniera, è molto statico e spesso irritante, ma se ha il pallone giusto difficilmente sbaglia. E a noi piace così.

AMAURI - Il grande acquisto dell'anno, a 28 anni arriva al grande calcio. Le sue doti sono straordinarie, speriamo sappia confermarle in una realtà dove non è titolare inammovibile e punto di riferimento dell'intera manovra come a Palermo. Se confermerà di essere quello delle ultime due stagioni in sicilia, nulla per la Juve sarebbe precluso. E Lippi già lo aspetta....

IAQUINTA - Uno dei migliori nella passata stagione, è il classico giocatore che entra nei cui dei tifosi della Juve che gradiscono la voglia di sacrificio più che le doti tecniche. In lui rivedo molto Ravanelli, magari meno goleador ma egualmente utile. Parte indietro rispetto ai 3 mostri sacri, ma la sua adattabilità a giocare in più ruoli gli farà ritaglia un posto importante nella squadra anche in questa stagione.

GIOVINCO - Ed eccoci al futuro fenomeno, il predestinato. Per lui un futuro alla Del Piero o alla Nedved, sfonderà o sarà solo una meteora di passaggio sul cielo di Torino. Molto del suo futuro si deciderà in questa stagione, dovre credo sarà inpegnato molto spesso, più di quanto forse lui stesso si aspetta da wusta sua prima stagione in bianconero. Ha doti tecniche fuori dal comune, ma anche un fisico fuori dal comune, ma per la motivazione opposta. Speriamo ce la faccia il piccolo Seba, il popolo Juventino è tutto con lui. Non ho mai visto tanto entusiasmo dei tifosi e tante belle speranze per un giocatore che in maglia bianconera ha giocato solo 3 presenze...


CONCLUSIONI:


La rosa mi sembra abbastanza completa, che se l'infortunio di Andrade cambia qualcosa. Solo 4 centrali mi sembrano pochi per uan stagione così intensa, perciò mi butterei su un centrale affidabile, magari giovane che accetti di fare la riserva e che sia un investimento per il futuro. Non faccio nomi, ma qualcuno ho in mente... Tutto questo a meno che non si apra una spiraglio per Aquilani: in quel caso ci dovremmo buttare a pesce e portarlo a Torino, ma difficilmente è un trasferimento che si farà in questa stagione, ma piuttosto nella prossima, magari assieme ad un certo Antonio Cassano...

Voi cosa ne pensate?

N.B.: Nella lista non ho messo i probabili partenti Almiron e Tiago, anche se io un'ultima possibilità al portoghese la darei. Cioè, o lo si vende bene (10-12 mln) oppure tanto vale tenerselo e tentare di rilanciarlo. Ci siamo riusciti con Legrottaglie, perchè non tentare anche con lui?

domenica, luglio 20, 2008

IMPORTANTE: AIUTA ANTIINFORMAZIONEJUVE

Come avrete notato, e come puntualmente mi fate giustamente notare per commento o per mail, ultimamente il blog viene aggiornato di rado. Questo a causa di problemi personali e lavorativi che mi hanno letteralmente tolto del tempo da dedicare al blog.

Sicuramente conto di tornare a pieno regime il prima possibile, sicuramente con l'inizio del campionato, ma colgo l'occasione per rinnovare la richiesta di aiuto che ho già lanciato varie volte.

Chi fosse interessato a collaborare non ha che da chiedermelo all'indirizzo mail antiinfjuve@hotmail.it. Non chiedo alcuna competenza particolare ne un "minimo" di post, ma solo una persona volenterosa che quando ne ha voglia aggiorni il blog con un suo commento su Farsopoli o sul calcio in generale oppure copiando e commentando notizie che ritiene rilevanti.

Per quanto mi riguarda da settembre vorrei focalizzare il blog in particolar modo sull'attualità e la storia calcistica e in questo senso sto lavorando, fermo restando che gli sviluppi di Farsopoli e le altre magagne del calcio malato sono e saranno sempre l'agomento portante di antiinformazione juve.

Questa è la mia richiesta: qualche collaboratore, senza nessuna pretesa ne competenza specifica (per chi fosse spavenato da internet non abbia paura: aggiornare il blog è un'operazione elementare e non richiede alcuna conoscenza di html). A breve il blog nascerà a nuova vita, ma in questo momento (ma non solo) ho davvero bisogno di voi.

Aspetto le vostre mail all'indirizzo antiinfjuve@hotmail.it

Grazie

venerdì, luglio 18, 2008

L'anno scorso era un no secco, quest'anno è quasi un sì: anche Buffon ora crede allo SCUDO JUVE!


Il numero uno della Juventus è già al lavoro dopo aver goduto di qualche giorno di vacanza in più per aver disputato Euro 2008, dove è stato uno tra i migliori degli azzurri. Ora però Buffon pensa solo più alla squadra bianconera e lancia la sfida su Juventus Channel: "Credo che saremo in grado di competere ad alti livelli su tutti i fronti". Dunque anche il portiere sposa la linea di Ranieri che vede il suo gruppo tra i migliori del prossimo campionato. Buffon pensa anche all'Europa: "Combatteremo con la stessa volontà sia in Champions che in campionato, così come abbiamo sempre fatto in passato. La stagione è lunga, dunque è importante prepararla bene fin da subito". Il portiere è convinto che la Juventus ha tutti i mezzi necessari per competere al alto livello: "Abbiamo sempre avuto le giuste ambizioni, anche quando c'erano dei gap da colmare con le altre squadre. Questa è sempre stata la nostra maggior qualità, soprattutto ora che ci siamo rinforzati".
Fonte: goal.com

mercoledì, luglio 16, 2008

SITUAZIONE DELLE 5 "GRANDI" AL 16 LUGLIO

Dopo l'acquisto di Ronaldinho, vorrei fare un perosnalissimo punto della situazione sul mercato e le prospettive delle 5 squadre che si contenderanno scudetto e piazzamento in Champions.

Chi si è mossa meglio sul mercato è sicuramente la Fiorentina grazie agli acquisti di Gilardino, Vargas, Felipe Melo, Comotto e Jovetic oltre alle conferme per Frey, Gamberini, Montolivo e Mutu. Quella viola si prospetta essere una stupenda realtà calcistica nonchè una sana società, e lo dico in tutta franchezza e con la masisma sincerità. Quello dei Della Valle è sicuramente il miglior progetto. L'allenatore è a mio avviso il migliore italiano, così come il DS. Non credo potrà puntare allo scudetto, ma a stupire tutti in questa stagione e gettare le basi per il futuro si.

Delle altre non mi è piaciuta nessuna per le operazioni di mercato. La migliore di queste, la Juventus, ha letteralmente scagliato diversi obbiettivi e si presenterà ai nastri di partenza con diverse lacune, soprattutto difensive e di qualitative in zona mediana. La Roma, dal canto suo, ha confermato l'organico dello scorso anno ad eccezione di Mancini e con l'aggiunta di Loria e Riise. Per ora la vedo sotto alle milanesi e i bianconeri, ma se acquistassero una mezzapunta sinistra di valore le cose cambierebbero.

Capitolo milanesi. I rossoneri hanno comprato dove non dovevavo comprare e non hanno investito dove sarebbe stato necessario. Gli acquisti dello spremuto Zambrotta e quello di Flamini non sono sufficienti a colmare il GAP con le avversarie, Borriello non giocherà mai e probabilmente verrà parcheggiato altrove. Discorso a parte per Ronaldinho: se si confermerà essere l'ex giocatore che si è visto a Barcellona nelle ultime due stagioni, il Milan avrebbe preso un altro Ronaldo, o Emerson fate voi. Se invece rinascerà, beh, con Kaka e Pato formerebbe un trio atomico.

Infine l'Inter, che già partiva con la squadra più forte (e gli arbitri a favore), ha preso Mancini e Obinna e punta con decisione Lampard. A mio avviso sarà ancora la squadra da battere, soprattutto quest'anno che in panchina ha anche un allenatore.

Questa la mia attuale graduatoria sulla "competitività" delle 5 grandi:

INTER
JUVENTUS E ROMA
MILAN
FIORENTINA


Calcolando che il Milan non ha la Coppa Campioni, azzarderei ad indicare i rossoneri come i favoriti, attualemnte, per la conquista dello scudetto. Naturalmente questo è un giudizio che può cambiare da qui al 31 agosto

martedì, luglio 15, 2008

UN'ONESTA' SENZA CONFINI

Processo Gea: Cassetti 'L'Inter mi voleva ma senza Alessandro Moggi'

Il terzino della Roma, Marco Cassetti, sentito come testimone dai giudici della decima sezione del tribunale, presieduta da Luigi Fiasconaro, sul processo Gea, ha svelato un particolare di mercato che lo ha riguardato in passato."Tre anni fa l'Inter mi propose di firmare una sorta di precontratto senza l'intervento del mio procuratore. Avrei rischiato una squalifica. Avvisai successivamente Alessandro (Moggi) di quanto era successo - ha aggiunto Cassetti - e quando chiesi all'Inter di parlare con il mio procuratore non se ne fece piu' nulla'".

RISPONDE DAVIDE GIACALONE

Risponde Davide Giacalone

Davide Giacalone
Davide Giacalone è un giornalista italiano.
Direttore de "La Ragione" e "Smoking", collabora con L'Opinione e Libero. Dal 1979 ha collaborato con Vincenzo Muccioli insieme al quale scrive "La mia battaglia contro la droga, l'emarginazione e l'egoismo". Dal 1980 al 1986 è stato segretario nazionale della Federazione Giovanile Repubblicana, dal 1981 al 1982 Capo della Segreteria del Presidente del Consiglio dei Ministri, dal 1987 al 1991 consigliere del Ministro delle Poste e delle Telecomunicazioni.
Attualmente è una delle firme di Libero e collabora con l'emittente radiofonica nazionale RTL 102.5, dove ogni mattina dal lunedì al sabato (ore 7.10), durante la rassegna stampa contenuta nel programma "Non stop news", commenta una notizia apparsa sulle prime pagine dei quotidiani nazionali. Da questa esperienza è nato il libro "Diario Civile", edito nel 2005. Ha un suo sito: www.davidegiacalone.it



Dottor Giacalone, lei figura fra i "dossierati" del caso Pirelli/Telecom . Ci può raccontare perchè e quali erano le verità scomode su cui lei indagava e che non dovevano emergere?
Stavo scrivendo un libro, “Razza Corsara”, nel quale racconto le vicende di Telecom Italia in Brasile. La strana storia di una società per acquistare la quale Telecom vuole per forza pagare di più, o di un portale nel quale s’investono centinaia di milioni e che non è mai esistito. Racconto di un loro consulente piuttosto strano, per giunta pagato in contanti, al punto che è poi stato arrestato, ma in relazione agli affari fatti con l’avversario di Telecom. Sono stati gli stessi spioni a dichiarare che quella era la ragione del loro interesse, quello il motivo per cui sono entrati nel mio computer, hanno rubato un sacco di roba ed hanno distrutto il lavoro fin lì fatto.
Poi hanno provveduto a creare un dossier che mi riguarda, inserendoci anche informazioni del tutto prive di fondamento, del tipo che sono parente di un mafioso e per suo conto riciclo denaro in un parco marino. Il bello, si fa per dire, è che queste balle (le parentele non sono un'opinione!) sono finite dritte sui giornali, provenienti dalle solite soffiate mirate.

Ai fini della sua attività lavorativa, ha mai conosciuto qualcuno della security di Telecom Italia, magari lo stesso Giuliano Tavaroli?
Tavaroli volle conoscermi, e l’ho incontrato tre volte. Mi propose di collaborare, ma fu abbastanza ambiguo sul come ed a cosa. Lasciai cadere, pensando che la cosa finisse lì. Invece me lo sono ritrovato in casa. Se la prossima volta bussa, gli offro anche un caffè.

TELECOM
Ne "Il baco del Corriere", l'autore Massimo Mucchetti ci fa notare che mentre "L'Espresso" cita anche i giornalisti, tra le possibili vittime dell'hackeraggio, dall'altra parte il "Corriere", in un articolo firmato da Paolo Biondani, lo esclude e parla solo di management. Eppure la denuncia era stata presentata a nome di RCS e un giornalista, come sottolinea lo stesso Mucchetti, c'era ed era proprio lui. Com'è possibile, secondo lei, una simile distrazione?
Non sono distrazioni. Pesa la malizia e pesa anche un sentimento assai diffuso nel genere umano, che si moltiplica all’interno delle categorie e raggiunge l’apogeo fra i giornalisti: l’invidia.

Nel luglio del 2006, Tronchetti Provera, Della Valle, Montezemolo e Geronzi spingono Colao alle dimissioni. Una vendetta covata per anni o una scelta ragionata?
Più che altro la dimostrazione che il patto di sindacato che regge la proprietà del Corriere della Sera è uno dei residui fossili di un capitalismo nazionale, incapace di intraprendere e desideroso di comandare senza pagare. Ci fu un tempo in cui queste cose portavano la firma di Enrico Cuccia e rispondevano al bisogno di preservare il gracile capitalismo italiano dall’influenza eccessiva del mondo politico e delle partecipazioni statali. Oggi si difendono rendite di posizione dalla forza del mercato.

Confrontando i bilanci di RCS di allora con quelli di oggi e pensando che il disprezzato Colao oggi è a capo di una delle più grandi compagnie telefoniche, se fosse un'azionista affiderebbe i suoi risparmi in mano a gente così "distratta"?
Penso l’esatto opposto: quando si mobilitarono per bloccare la scalata al Corriere c’era una sola cosa che era giusto e legittimo fare, ovvero mettere mano al portafoglio e ritirarlo dalla Borsa, fare un delisting. Una società quotata deve potere essere scalata, altrimenti è in Borsa solo per prendere i miei soldi.

Tronchetti in un'intervista ha dichiarato che gli volevano far fare "la fine di Gardini". Il giorno successivo, in un'altra intervista, il Prof. Guido Rossi ha dichiarato: "in Telecom ho trovato una situazione da Chicago anni '30". A molti osservatori queste due interviste sono parse un botta e risposta tra due ex amici ormai nemici. Lei cosa ne pensa? Ritiene che Rossi abbia "bonificato" la situazione da "Chicago anni '30" che diceva di aver trovato?
Non so se fossero amici, so che Rossi è stato chiamato quando la pressione della procura di Milano era divenuta troppo forte. No, non direi che ha bonificato. Né sarebbe stato possibile farlo, in quei tempi e con quel tipo di assetto proprietario.

Tra tigrotti ed ex dirigenti della gestione Tronchetti Provera, oggi vi è solo un disoccupato ed è quel Giuliano Tavaroli che per primo ha riferito ai PM di operare nell'interesse della presidenza. Vede anche lei tutto ciò come una punizione da parte della classe dirigente italiana che, tra falsi moralismi, alla fine è più compatta e solidale che mai?
Prima di tutto nessuno deve dimenticare che Tavaroli è un cittadino italiano che ha subito un’indagine, ma nessuno ha mai condannato a niente e, con i tempi della giustizia e di questa inchiesta, non c’è da attendersi nulla, a breve. Quindi è un presunto innocente e come tale va considerato e rispettato. Che, poi, egli abbia raccontato quel che sapeva e chiarito le dinamiche della catena di comando interna, non lo so io e non lo sa nessuno che non siano gli inquirenti.
Dico una cosa diversa: la dirigenza di Telecom o era al corrente del lavoro dei tigrotti, essendone complice o mandante, oppure sono degli incapaci.

Il quotidiano "La Repubblica", in un articolo del 5 giugno scorso, riporta alcune dichiarazioni del numero uno di Piazzetta Cuccia. In queste dichiarazioni Cesare Geronzi non solo difende la sua scelta definendo Bernabè "l'uomo giusto", ma elargisce apprezzamenti nei confronti di Marco Tronchetti Provera e parla di un "periodo di confusione" post Tronchetti Provera. Tra l'addio di Tronchetti e l'arrivo di Bernabè possiamo individuare tre soggetti: Guido Rossi, Pasquale Pistorio e la magistratura. Secondo lei a chi si stava riferendo Geronzi?
Forse al periodo immediatamente precedente l’abbandono, quando Tronchetti Provera dovette subire un’indubbia pressione da parte del governo. Guardate che, in quella vicenda, la gara è a chi ha più torto, mentre di ragione ne vedo pochine.

Tra le prime promesse di Bernabè ricordiamo: "essendo state dismesse tante cose, oggi mi preoccupa più acquisire che dismettere". Eppure è quasi fatta per Alice France e si mormora che potrebbe essere ceduto qualcosa anche in Sud America, senza dimenticare i licenziamenti. Bernabè la chiama "trasformazione", eppure trattasi a tutti gli effetti di un ridimensionamento. Lei cosa ne pensa?
Nella scatola finanziaria che controlla Telecom Italia gli spagnoli di Telefonica hanno la maggioranza relativa. L’idea che quello sia un mero investimento finanziario è ridicola, anche perché, da quel punto di vista, sarebbe stato un pessimo affare. La vedo così: Telecom era una multinazionale italiana che, a causa di una privatizzazione fatta con i piedi, è stata depredata e spolpata. Oggi resta un operatore nazionale, con qualche altra cosa da vendere. Per il resto, le telecomunicazioni italiane sono già state tutte vendute.
Non sono un patito del nazionalismo industriale e finanziario, ma questa mi pare una storia triste e dissennata. E aggiungo che non trovo paragone equivalente, in quanto a spoliazione di beni nazionali.

Il 21 luglio prossimo ricorrerà il secondo tragico anniversario della scomparsa di Adamo Bove. Nonostante il parere della Procura di Napoli, i suoi genitori, ancora oggi, continuano a battersi affinchè venga fuori una verità diversa. Lei cosa si sentirebbe di dire ai genitori di Adamo?
Cosa si può dire a dei genitori che perdono un figlio? Loro non credono al suicidio, che sembra assurdo ed incredibile anche a me. Non si mettono le doppie frecce per poi buttarsi di sotto da un cavalcavia, neanche si sceglie questo modo, considerato che Bove era armato. Non c’è nulla di chiaro, in questa storia.
Mi colpì, subito dopo la sua morte, un comunicato ufficiale dei vertici di Telecom, diretto anche ai dipendenti, che parlava degli attacchi esterni, subiti dall’azienda, e di come questi possono avere influito su una persona per bene, come Bove. Ma a Bove gli attacchi arrivarono dall’interno, non da fuori.
Non so se Bove sia morto perché forte e determinato ad andare avanti, o perché troppo debole per resistere. Credo, però, che la causa della sua morte stia nel suo lavoro, e su questo ci sarebbe molto da scavare e conoscere.

SUD AMERICA
L'8 luglio sono stati arrestati, tra gli altri, Daniel Dantas, numero uno del gruppo Opportunity, e il finanziere Naji Nahas. Anche se l'inchiesta riguardava lo scandalo tangenti che travolse il governo Lula, potrebbe esserci una connessione con l'inchiesta, partita nel 2002, che vede il coinvolgimento di Grisendi, della Kroll e della stessa Telecom Italia?
Non so se ci sono relazioni. Spero che la magistratura brasiliana si mostri interessata ad approfondire quegli aspetti che quella italiana ha, non so perché, trascurato.

Daniel Dantas aveva un contenzioso aperto con Tronchetti Provera e i componenti della security di Telecom si erano difesi dalle accuse parlando di "legittima difesa". Alla luce degli ultimi fatti, pensa che avessero ragione?
Lo scrissi già allora: non c’è dubbio che lo scontro era fortissimo e condotto con tutte le armi. Ma quando mi trovo a subire dei torti che giudico illegali non mi attrezzo per adeguarmi, bensì sporgo denuncia.

Lei si era lungamente occupato delle vicende che hanno riguardato Brasil Telecom. Ha mai avuto contatti con Daniel Dantas o con i fratelli D'Ecclesia?
Conosco bene il D’Ecclesia “italiano”, e tramite lui il fratello. Quando li incontrai la prima volta curavano gli interessi di Stet, così come di Alitalia. Sono loro, del resto, sotto la gestione Rossignolo, ad avere accompagnato il successo italiano durante le privatizzazioni brasiliane. Dantas l’ho incontrato quando preparavo il libro e mi ha raccontato la sua versione dei fatti. Nel libro stesso ne diedi conto.

GIUSTIZIA
Sul "Corriere Della Sera" Ferrarella ha previsto, a breve, la chiusura indagini della Procura di Milano sul dossieraggio Telecom, indipendentemente dalle incertezze normative che ancora gravano sull'inchiesta. Lei che previsione si sente di fare?
Guardi che quell’inchiesta dovrebbe essere già chiusa, per legge. C’è poco da far previsioni. Però mi regolo raccontando le cose che conosco e lasciando che la vicenda penale si sviluppi con tutte le necessarie garanzie per gli indagati, in futuro forse imputati. Vorrei sentirne riparlare a processo concluso, e vorrei che il processo si tenesse e concludesse in tempi ragionevolmente brevi. Ma questo è un dramma di tutta quanta la giustizia italiana, non solo di questo singolo procedimento.

Gran parte dei dossier e, in particolare, quelli contenenti materiale acquisito illegalmente, facevano parte del "patrimonio" dell'investigatore privato Emanuele Cipriani. Oltre a Pirelli e Telecom Italia, molte erano le grandi aziende italiane che si servivano della sua attività investigativa. Crede sia possibile che un PM abbia l'ardire di portare a processo la “crème de la crème” dell'imprenditoria italiana o Cipriani verrà ritenuto l'unico responsabile?
“La legge è uguale per tutti”. Avete fatto caso che, nelle aule di giustizia, è sempre scritto dove i giudici non possono leggere?

Analizzando quanto appreso sino ad oggi a proposito dell'inchiesta su Pirelli e Telecom Italia, ritiene che l'atmosfera da "futuro maxi processo" sia stata salutare o sarebbe stato meglio dividere l'inchiesta in tronconi e iniziare a far sul serio, sin da subito, partendo coi primi processi?
Non in questo caso particolare, ma per tutti ed in generale sono favorevole ad una giustizia che porti a processo cittadini i cui reati sono facili da dimostrare, senza cercare per forza il grande disegno ed il maxi coinvolgimento. Questa seconda strada, spessissimo, porta a perdere tempo e mandare tutto in prescrizione.

Cossiga dopo il caso-Mastella ha dichiarato: "I magistrati chiamano il funzionario di turno e gli dicono: «Lei intercetti Tizio e metta da parte i nastri. Se c’è qualcosa di utile per la mia inchiesta, ho già lasciato lo spazio in bianco negli atti. In caso contrario, conserviamo le registrazioni perché possono sempre servire»". Nessuno ha smentito Cossiga. Non c'è da essere sconcertati?
Sono convinto, avendo molte meno informazioni del Presidente emerito, che la gran parte delle intercettazioni legali nasca come illegale. Ed è quel che dice Cossiga, appunto. Lo sconcerto è il meno, ma, del resto, come potrebbero altrimenti esserci tante intercettazioni senza che vi sia l’ombra di un reato?

Il direttore di "Libero", Vittorio Feltri, e il giornalista de "Il Foglio", Carlo Panella, hanno parlato in questi giorni di intercettazioni penalmente irrilevanti riguardanti la vita privata del premier sui tavoli di tutti i giornali. Niente di probatorio, ma cose che potrebbero irrimediabilmente scalfire la sua immagine. Panella ha coraggiosamente spiegato perchè, secondo lui, le intercettazioni non vengano pubblicate. In un Paese normale, un'ispezione alla Procura di Napoli sarebbe un atto dovuto. E' chiaro che questo non accadrà. Come si esce da questo circolo vizioso?
Facendo funzionare la giustizia, non lasciando appesi gli intercettati al pettegolezzo, stabilendo in fretta se il reato c’è o meno e, naturalmente, facendo si che chi ha sbagliato paghi. Non ci sono altre strade intermedie, perché un Paese dove la giustizia fa pena, come in Italia, non può che imbarbarirsi.

Il 16 maggio scorso, Giorgio Dragani e un suo tecnico installatore vengono arrestati per violazione di domicilio, furto e intercettazioni abusive. Dragani era consulente della Procura di Milano e collaborava con le Forze dell'Ordine. Il 13 maggio sono finite in manette 17 persone, tra investigatori privati e collaboratori, alcuni di loro svolgevano un'attività di consulenza presso diverse procure. Il 27 aprile è stata ritrovata una cimice nella Procura di Reggio Calabria. Il 25 aprile, in un servizio mandato in onda da "Le Iene", era stato denunciato il rinvenimento di atti riservati tra cumuli di spazzatura nei pressi di un Palazzo di Giustizia. Il 3 settembre del 2007 venne rubato l'hard-disk di un GIP del Tribunale di Napoli. Il 5 settembre dello stesso anno, sempre a Napoli, avveniva il ritrovamento di 20 faldoni "abbandonati" nei corridoi. Infine, nell'estate di due anni fa, Borrelli fece visita alla Procura di Napoli e, da privato cittadino, si vide consegnare un cd-rom contenente alcune intercettazioni. Potremmo continuare ad andare a ritroso e citare centinaia di casi, eppure si continua a non fare nulla di concreto per far sì che certi "incidenti" non si ripetano. Cui prodest?
Di volta in volta cambiano interessi e profittatori, ma un elemento rimane costantemente presente: una giustizia oltre il grado della bancarotta. Se non si introducono nel sistema i concetti di responsabilità e merito, non se ne esce. E si deve essere capaci di far valere la legge anche nei confronti dei magistrati, che non sono cittadini diversi dagli altri.

CALCIOPOLI
Il famoso "Dossier Ladroni" e l'enigmatico "Dossier Como". Moratti disse che di queste cose se ne occupava il defunto Facchetti. Certo il modo meno elegante per uscirne, ma probabilmente efficace. Lei ritiene che il fatto che Moratti (che, parole sue, si è limitato a fare le presentazioni) e Facchetti si siano rivolti a Tavaroli e Cipriani sia un ulteriore indizio che porta al coinvolgimento di Tronchetti Provera oppure no?
Non lo so, osservo che è un sintomo ulteriore dell’oblio morale nel quale scivola l’Italia.

Telecom, Parmalat, Cirio, un intreccio che ha toccato molte tematiche, e un nome che ricorre: quello di Grisendi. Il famoso rapporto della Kroll, sottratto dal Tiger Team, parla anche di calcio e dell'attività sudamericana di Parma e Lazio, quindi Tanzi e Cragnotti, Parmalat e Cirio. Ci parli di questa storia: secondo lei può esserci stato anche un collegamento con il declino calcistico e non delle società della famiglia Tanzi e di Cragnotti? E se sì, i vertici Telecom hanno potuto avere un ruolo?
Telecom, Parmalat e Cirio restano tre storie pesantemente ed inquietantemente intrecciate, e si tratta di cose che ho raccontato nel 2003. Dopo cinque anni siamo ancora a quel punto, senza che la giustizia abbia offerto un solo elemento di certezza in più. Lo trovo scandaloso.

Caso Moggi e caso Telecom, di Moggi si parla a tutte le ore, del caso Telecom poco o nulla: la contemporaneità dello scoppio dei due casi giudiziari è casuale o, come ebbe a notare Enzo Biagi, desta sospetti?
Con i sospetti non si va da nessuna parte, atteniamoci ai fatti: il primo caso è un bruscolino, rispetto al secondo. Capisco che il calcio attira l’attenzione di milioni di tifosi, ma i tribunali mica si trovano allo stadio.

Nel mercato del calcio si danno molte cose per scontate, cose che in altri mercati non lo sarebbero affatto. E' pacifico e non desta dubbi il fatto che nonostante le società chiudano regolarmente in perdita, gli imprenditori facciano a gara per possedere una squadra di calcio. Gli imprenditori sostengono si tratti di amore per lo sport, divertissment, filantropia e vengono creduti dall'opinione pubblica senza sforzo. Transazioni per cifre altissime e un mercato drogato al rialzo dei prezzi non vengono messe in discussione, nonostante i bilanci societari siano costantemente in rosso.
E' semplicistico concludere che le specificità di questo mercato, così legato a una dimensione emozionale, di fatto siano l'humus ideale per accumulare cospicui capitali in nero?

Il calcio è uno sport, ma anche un business, quindi i conti devono quadrare. Un valore da mettere nel conto, naturalmente, è anche il ritorno d’immagine, ma non può essere sovrastimato al punto da mandare a catafascio il resto. L’opacità del calcio mercato e la quantità di transazioni all’estero è quanto meno singolare.
Il numero di scandali e di bancarotte legate al calcio è talmente alto da immaginarsi che tutti vogliano starne alla larga, invece capita il contrario. Direi che la spiegazione non deve essere cercata né nel tifo né nella filantropia.

L'Italia, con il suo codazzo di misteri mai risolti, sembra l'unico paese in cui la guerra fredda non ha mai avuto termine. In questi giorni, senza grande rilevanza da parte della stampa, Lukoil entra sul mercato italiano attraverso una partecipazione di rilievo nella Erg di Garrone. Dopo il maxiaccordo Eni-Gazprom, un altro pezzo di Russia putiniana varca le Alpi. Il mercato del calcio, che già ha riscosso grande attenzione da parte degli oligarchi putiniani presenti in Inghilterra, Germania, Brasile, suscita l'interessi di personaggi insospettabili, come Soros.
Secondo lei perchè uno speculatore finanziario, che in un giorno può guadagnare in Borsa quanto un quinquennio di bilanci di una squadra di calcio, o un oligarca russo, cerca di inserirsi in questo mondo che sembra offrire solo bilanci in passivo?

Kissinger, ragionando da professore sul Congresso di Vienna, osservava che una preponderante forza militare genera sempre una conseguenza politica. Analogamente, è normale che una enorme forza finanziaria si scarichi espandendone il proprietario nel mercato. Il compito delle autorità statali non è quello di erigere barriere protezioniste, ma di valutare se l’origine di quella forza è regolare e se si agisce in condizioni di reciprocità. Purtroppo, spesso, si omette di fare sia l’una che l’altra cosa, felici d’incassare quei quattrini, o, meglio, felici che qualcuno li incassi.
Ma anche all’interno dei mercati una preponderante forza economica genera una spinta politica, ed è per questa ragione che molta più prudenza sarebbe necessaria.
In quanto alle squadre di calcio, l’impressione è che siano un modo per fare un piacere a chi ti ha favorito, o al soggetto con cui hai fatto l’affare, ed anche per mostrare al Paese che si colonializza il proprio volto “sociale”. La sorte di quelle squadre è la cosa che mi preoccupa di meno.

Investigatori privati per dossier illegali, agenti non immacolati, pm di parte, tigrotti... condannerebbe un uomo che, come forma di autotutela, si affida ai cryptofonini o alle SIM anonime?
Non lo condannerei, ma gli farei osservare che molte delle conversazioni in quel modo protette le abbiamo lette sui giornali.

AGNELLI
Il prof. Guido Rossi è da sempre una figura vicina alla famiglia Agnelli. Ricorderà, ad esempio, la trovata del voto capitario, inserita nel Patto di sindacato di Gemina nell'85, che permise all'Avvocato di tenere le redini di tre quotidiani nazionali. Poi però, dopo la privatizzazione di Telecom, che aveva visto ancora una volta il prof. Rossi e la famiglia Agnelli vicini, qualcosa si spezza per via di una diversa concezione della governance aziendale. Rossi è costretto a dimettersi e gli succede Rossignolo. Oggi abbiamo assistito ad un percorso inverso rispetto a quanto accadde dieci anni fa.
C'è un Rossi, ex consulente della famiglia Moratti, che: arriva in FIGC; consegna lo "scudetto degli onesti", che la squadra tanto cara agli amici Gianni e Umberto aveva vinto sul campo; torna in Telecom, dove viene costretto a dimettersi nuovamente, e gli succedono Pistorio prima, Galateri e Bernabè poi. Tre figure anch'esse storicamente legate agli Agnelli.
Il resto è storia di quest'anno, il professore torna "a casa" prima come consulente e, notizia di qualche settimana fa, oggi è addirittura il garante della cassaforte di famiglia. E' evidente che stiamo parlando di una favola a lieto fine, ma quant'è costato questo lieto fine ai tifosi della Juventus?

I tifosi normali hanno visto retrocedere la loro squadra per ragioni che sembrano più legate a regolamenti di conti interni alle casseforti lasciate da Gianni Agnelli che ad altro. Non mi pare che lo sport c’entri molto.

Prova Bignami: in poche parole come descriverebbe la storia dell'Ifil, dall'equity swap alla presidenza di John Elkann? La consulenza affidata a Guido Rossi e le recenti dichiarazioni di De Meo sul decisivo ruolo per il marketing di Lapo Elkann e delle sconfitte della Juve come si inseriscono in questa storia?
E’ stato il tentativo di traghettare un patrimonio ed un potere familiare da un mondo all’altro, dal passato al presente, mettendo anche in conto il disfacimento della famiglia stessa. Che questo sia avvenuto nel totale rispetto della legalità, o meno, è cosa che spetterebbe accertare a chi porta la toga, non ad un referendum popolare.

CONCLUSIONE
Una cosa è certa: in Italia paga di più fare giornalismo alla Travaglio che giornalismo alla Giacalone. Qual è lo scotto maggiore quando si scrive per il grande pubblico: il compromesso con i poteri forti o la tendenza al populismo?
Scrivo standomene da solo, nel mio ufficio. E quando intervengo alla radio (RTL 102.5), tutti i giorni, lo faccio standomene da solo, sempre in ufficio. Chi è interessato legge ed ascolta, e mi fa molto piacere quando si manifestano, via mail, dei dissensi; chi non è interessato non legga o cambi canali, affari suoi. Quello che è escluso è che io scriva o dica cose destinate a compiacere il pubblico o qualcun altro. Sapete, non lo faccio per mestiere e se non mi piace non mi diverto, se non mi diverto smetto.

Dottor Giacalone è stato un nostro piacere intervistarla, lei invece chi vorrebbe intervistare per capire qualcosa in più della questione Telecom?
E due: non sono dottore, se vi sentite male chiamate un altro. Passo la vita a studiare, ma per certificarlo vi tocca leggere quel che scrivo, senza adagiarsi su una falsa pergamena.
Bella domanda, comunque. Si potrebbe sentire Carlo Buora, che è arrivato in Telecom con Tronchetti Provera e ci è rimasto dopo. Ma dubito che abbia voglia di parlare, sul serio. Potremmo rivolgerci a Guido Rossi, ma si dovrebbe chiedergli di non oscillare fra i grandi principi e le invettive. Diciamo che qualche fatto ci starebbe bene, nel racconto.


ALCUNE NOTIZIE INTERESSANTI

Zamparini: «A Palermo comando io, altro che Moggi»
«Luciano lo sento spesso, per lui Sabatini è tra i d.s. più bravi».



«Il Palermo di Luciano Moggi? No, è il Palermo di Maurizio Zamparini».

Presidente, però molti considerano il nuovo d.s. Sabatini un uomo dell'ex d.g. della Juve. «Guardi, prima dello scandalo sono stato un duro avversario di Luciano, ma per me era e resta uno che capisce tanto di calcio. Ci continuiamo a sentire almeno una volta alla settimana.
Quando Foschi mi proponeva un giocatore, io chiamavo lui per sentire un'altra campana».

E così avrà fatto per Sabatini, no? «Certo, però attenzione: Moggi mi ha detto che è uno dei più bravi d.s. in circolazione, ma non lo conosce di persona».

Domani (oggi, ndr) Foschi compie 62 anni: che messaggio di auguri gli recapiterà? «Gli dirò che gli voglio bene, ora avrà un po' di risentimento nei miei confronti, ma dopo sei anni era giusto cambiare. Sarebbe giusto sostituire anche il presidente, ma non è facile trovarne uno. Io continuo a farlo con passione...».

Chi comanda oggi nel calcio, presidente? «C'è un sistema arbitrale autonomo. Adesso secondo me non comanda nessuno, c'è disordine, dipenderà dalle prossime assemblee la svolta. La Lega? Matarrese è il presidente di 20 anni fa, ci vogliono un nuovo responsabile e un d.g. moderno ben pagato. Uno con le capacità di Antonio Giraudo, ma senza scuola Fiat...».

Fonte: goal.com


Lo Spezia verso il fallimento. Pesa il disimpegno dell’Inter

Il 18 luglio, con tutta probabilità, il club verrà escluso dai ranghi della Figc.

Alla fine lo Spezia non ce la fa; dopo mesi di battaglie la strada del fallimento sembra segnata. L’ultimo tentativo, portato avanti attraverso l’intermediazione dell’ex diggì Rocco Russo con il socio di minoranza Inter, si è arenato. «La trattativa si è chiusa con esito negativo: le parti non hanno trovato un’intesa e, dopo due giorni di colloqui serrati e un ulteriore confronto avvenuto questa mattina (ieri, ndr), hanno deciso di lasciare il tavolo», ha detto Russo.

L’interessamento di Renzo Paini, legato alla famiglia del petroliere Armani di Piacenza, era emerso negli ultimi dieci giorni e sembrava potesse avere epilogo felice. Invece i nodi commerciali della trattativa non si sono sciolti e, anche per volontà del patron nerazzurro Massimo Moratti, la contrattazione è sfumata: l’Inter in tre anni è passata dal 40 al 10% di quote, non appoggiando, di fatto, la rinascita del club. Una doccia fredda per la piazza spezzina, dopo l’esperienza unica dell’azionariato popolare attraverso la srl “Lo Spezia siamo noi” che aveva dato speranze concrete. E adesso? Lo Spezia entro lunedì non potrà presentare la documentazione richiesta dalla Figc. Il 18 il presidente federale Abete, a meno di improbabili sorprese, escluderà dai ranghi una società con 102 anni di storia.

Fonte: TuttoSport


Scandalo Gea, il processo non si farà

Come abbondantemente anticipato da Calciomercato.com a più riprese, il processo sportivo alla GEA, non esiste, non si fa, non si farà mai. Sembra impossibile eppure è così. Tre anni non sono stati sufficienti per terminare (ma erano mai iniziate?) le indagini sullo scandalo che ha coinvolto il gruppo che faceva capo ad Alessandro Moggi e che comprendeva il figlio del ct azzurro Lippi.

La Corte di Giustizia Federale ha respinto la richiesta di proroga delle indagini presentata dal superprocuratore della FIGC, Stefano Palazzi. E' difficile comprendere come sia stato possibile che il calcio italiano abbia processato (e condannato) perfino la Juventus, oltre al presidente e vicepresidente FIGC, e non abbia trovato il tempo in tre anni per accertare le pesantissime accuse (addiritttura sequestro di persona) delle quali il gruppo di procuratori comprendente Moggi, Lippi e Zavaglia, deve rispondere al processo penale attualmente in corso a Roma.

Fonte: www.calciomercato.com


Questo è proprio il paese delle banane!!!

RICORDI DI DUE ANNI FA

Questo bellissimo scritto è preso dal forum J1897.com, a firma di bob66. Voglio postarlo sia come testimonianza, che come imperituro ricordo della più grande vigliaccata mai fatta ad una società sportiva.

Due anni fa, questa mattina: ho gli occhi pesti ed il deserto del Sahara è una valle fertile rispetto alle mie ghiandole lacrimali.
La notte passata in bianco ed ora di nuovo al lavoro, coi colleghi che mi danno del ladro.

Ed io in giacca e cravatta che sto per esplodere e mi trattengo con la forza della disperazione.

Ruperto, la sera prima, ha sentenziato: revoca dello scudetto nel campionato 2004-05, non assegnazione dello scudetto 2005-06. Retrocessione in serie B con penalità di 30 punti. Luciano Moggi 5 anni di inibizione così come ad Antonio Giraudo.

Io sono là la sera prima, in corso Galfer, davanti alla sede: pochi tifosi, tanti giornalisti e telecamere, ed i nuovi dirigenti chiusi dentro i loro uffici.

L'atmosfera non è affatto pesante, tira vento di rassegnazione, perchè la campagna anti Goeba a base di intercettazioni telefoniche, nei giorni precedenti, è riuscita ad azzerare la nostra voglia di combattere convincendo i più che il nostro ex d.g., dimissionario, è la personificazione di Satana sul pianeta calcio.

Due settimane prima, sotto il sole cocente, migliaia di gobbi come me avevano marciato per chilometri per far sentire la voce del popolo bianconero, nell'unico gesto di amore spontaneo che ricordi la mia mente in favore della nostra amata Juve.

Ora siamo poche decine: forse chi è presente, è conscio di essere lì per un motivo solo.

Per condividere un dolore, nella speranza di farlo a fette e renderlo più piccolo.

Ma appena arriva la notizia, dopo i prevedibili cori di sfogo, ognuno di noi prende una strada diversa, col groppo in gola: chi va verso la fermata del tram, chi sale nella propria auto, per tornare a casa capendo che quel dolore lo deve vivere tutto, e che probabilmente, non passerà più.

La sensazione è comune: soli e abbandonati, contro un nemico che non ha faccia e che si nasconde chissà dove, dobbiamo cercare di farcene una ragione per non impazzire, nella speranza, a dire il vero da me non condivisa, che la sentenza di appello ci sconti qualcosa.

Mi accendo l'ennesima sigaretta e vado alla fermata del quattro, mentre le ciglia iniziano ad inumidirsi: a casa mi attendono moglie e figlio, che mi vedranno distrutto, senza comprendere il perchè e quanto dentro di me, il cuore stia patendo.

Meglio, forse, per questa sera, rimanere soli. Avviso che tornerò a piedi, me la prenderò comoda, ripercorrendo, al contrario, il percorso della marcia del 1° luglio.

Quel dì alla luce del giorno, ora nel buio della notte. Con la sciarpa al collo, cammino lentamente ed incrocio macchine che strombazzano ed i conducenti che mi insultano: c'è gente che gioisce del mio dolore, la nemica di sempre ha avuto il giusto, è notte di festa per chi non ha mai vinto niente.

Ma a dire il vero, in quel momento, gli sfottò non mi infastidiscono perchè la mia mente torna improvvisamente a pensieri fantastici, alla notte di Champions a Roma con i miei amici di sempre, ebbro di gioia, con una latta di birra in mano. Ora quella latta è schiacciata, in terra, la sto prendendo nervosamente a calci e gli amici non ci sono più, sono a casa loro, ognuno col proprio dramma.

Ora mi trovo alla mia sinistra il Comunale, casa mia si avvicina e proprio lì, proprio in quel momento, capisco che ora, più di sempre, la Juve è il mio amore. E un vero amore non si scorda mai, nè lo si abbandona. Andrò di nuovo allo stadio, a vedere la B, compagno nel dolore, con la speranza di risorgere più forte di prima.

A vedere Buffon, Zebina, Balzaretti, Zanetti, Boumsong, Chiellini, Camoranesi, Marchisio, Trezeguet, Nedved e Del Piero, più i vari Mirante, Paro, De Ceglie, Giovinco, Venitucci, Palladino, Bianco, Giannichedda, Legrottaglie, Marchionni, Bojinov, Birindelli e Zalayeta guidati da Didier.

La Juve che resterà per sempre come la più cara, la più bisognosa di affetto, la mia Juve.

Prima di mettere le chiavi nella toppa, passo davanti alla sede dei Drughi: la luce è spenta, non c'è nessuno. Questo dolore è proprio intimo, non condivisibile, andiamo a casa.

Sul pianerottolo, allungo l'orecchio: i miei dormono, non disturberò, non mi vedranno affranto, una doccia mi aiuterà a ripulirmi da tutti gli insulti ricevuti nel lungo percorso a piedi.

Niente, anche sotto l'acqua, il pensiero è sempre in quella direzione.

La Vecchia signora è in serie B. Ed io con lei, con l'onore infangato e la voglia di spaccare tutto.


Oggi , questa mattina: ho gli occhi vispi e le mie ghiandole lacrimali lubrificano sufficientemente i miei occhi.
La notte è passata serena ed al lavoro, i colleghi, di meno rispetto a prima, continuano a darmi del ladro.

Ma tutti, juventini e non, una cosa l'hanno capita.

E' stata tutta una sceneggiata per colpire i più forti.

Ma che forse, più di tutto, ha colpito il cuore di chi, come me, ama la Juve oltre ogni cosa.

Il cuore di chi, come me, mai, dico mai, questo dolore in omaggio potrà cancellare.


bob66


Chapeau

lunedì, luglio 14, 2008

Mercato finito???!!??


"Con l'arrivo di Poulsen la campagna acquisti è finita. Ora manca solo un portiere. Sono molto contento del risultato e ringrazio la società di avermi dato una buona squadra". Con queste parole Claudio Ranieri ha salutato l'arrivo in bianconero del danese Christian Bager Poulsen. "Avevo chiesto due giocatori per ruolo e li ho ottenuti - ha continuato il tecnico -, adesso bisogna lavorare e spingere forte. Con il nuovo acquisto avremo più qualità a centrocampo, chi non è convinto delle caratteristiche di Poulsen si dovrà ricredere".


hahahah hahah ahahaha scusate ma non riesco a smettere di ridere....



sabato, luglio 12, 2008

AHI AHI AHI

Scandalo passaporti: bufera Italia-Argentina

Starebbe per scoppiare una clamorosa bufera che riguarderà i passaporti di numerosi argentini passati in Italia: sarebbero pronti infatti molti avvisi di garanzia a personaggi di spicco del Mercato italiano che operano sull'asse Italia-Argentina ed ad agenti di calciatori albicelesti sbarcati in italia nel presente e negli ultimi anni. La notizia sarebbe clamorosa ed aprirebbe una nuova "Passaportopoli": lo scandalo sarebbe pronto a venire a galla nelle prossime ore sulle prime pagine dei maggiori quotidiani italiani.


Caos Argentina: perquisito consolato Italiano

Trova conferma l'indiscrezione raccolta da Tuttomercatoweb, questa mattina, riguardo un'indagine su presunti passaporti irregolari di calciatori argentini sbarcati in Europa: la magistratura argentina ha infatti disposto oltre 100 mandati di perquisizione, compreso al consolato italiano di Pinamar, proprio per indagare sulla falsificazione di documenti. Uno dei giocatori coinvolti sembrerebbe il giovane Forlin, passato recentemente dal Boca al Real Madrid con lo status di comunitario e passaporto italiano. Potrebbe arrivare nelle prossime ore un nuovo importante blitz. Tremano diversi big del calcio italiano, dall'Argentina confermano imminenti sviluppi e primi avvisi di garanzia.

Di argentini ne abbiamo uno mentre gli onesti 200. Vogliamo scommettere che di mezzo ci finiremo noi e non loro?

calciomercato bianconero,esprimete un opinione


Salve a tutti sn armando e in questo post vi parlerò della campagna aquisti della nostra amata juventus.Inizio subito cn l'esprimere un giudizio sugli aquisti fatti e sinceramente credo ke si poteva fare di meglio sopratutto in DIFESA dove i soli chiellini e legrottaglie non possono sostenere un reparto difensivo da soli.Meelberg è stato un ottimo aquisto(l'uniko del reparto difensivo) nn solo xke è arrivato a parametro zero ma xke è un calciatore ke garantisce esperienza e duttilita (visto ke puo essere impiegato anke da terzino destro)alla squadra.Discorso diverso x knezevic, buon calciatore,ma era meglio aquistare un grande difensore ( lucio del bayern o carvalho del chelsea)x garantire un notevolte salto di qualita ed esperienza al reparto difensivo.Colgo l'occasione di fare un grosso in bocca al lupo ad andrade ke riskia la carriera a causa di un infortunio.Adesso torniamo a parlare della campagna aquisti.X me il vero punto debole della juve sono i terzini:molinaro-zebina-grygera nn li ritengo all'altezza,speriamo ke mi facciano ricredere al + presto.Discorso diverso x de ceglie ke ha fatto un ottima stagione al siena.Come terzino destro avrei preso eboue,giovane,forte fisicamente e ottimo negli inserimenti.A sinistra stiamo bene cosi.
CENTROCAMPO:Si era parlato prima di lampard,passando x van der vaart e diego,siamo stati mesi a parlare di xabi alonso e poi stankovic,e alla fine è arrivato poulsen.Ottimo mediano(eletto da 2 anni a questa parte miglior calciatore danese)ma estremamente inutile x questa juve gia strapiena di mediani capaci di spezzare il gioco avversario(sissoko-zanetti-marchisio).A questa juve serviva un regista(xabi alonso)cioe un calciatore ke avrebbe dovuto dare geometria e lanciare gli attaccanti,no un altro mediano.Puo anke darsi ke la dirigenza,visto i flop tiago e almiron,non ha voluto rischiare di prendere xabi cmq un incognita "spagnola" visto ke in italia gli iberici non mai fatto bene.Io cmq avrei preferito xabi a poulsen.Una cosa è sicura poulsen è quel calciatore ke mette l'anima e sputa sangue quando gioca...quindi non lo ritengo un "medianaccio" come sostengono i media.Come a tutti i calciatori ke arrivano alla juve gli faccio un grosso in bocca al lupo e spero ke conquisti subito il popolo bianconero. Con l'arrivo di poulsen e quasi sicuro ke ranieri cambierà modulo,passerà al 4-3-3 quindi una juve come la ha definita ranieri un "camaleonte solido"senza un regista ma cn 2 mediani poulsen e sissoko a proteggere la difesa e camoranesi a fare gioco.ATTACCO:Amauri si è rivelato un ottimo aquisto.In attacco siamo a posto,il nostro è un attacco atomico.Oltre a del piero-trezeguet-amauri-iaquinta nn ci dimentikiamo ke abbiamo anke giovinco...un talento!!!!!!!
PORTIERE:In porta abbiamo il numero 1 al mondo di buffon ...ma ce bisogno di farlo rifiatare ogni tanto visto ke adesso giokiamo 3 competizioni,quindi ce bisogno di un vice.Io vorrei flavio roma ma anke manninger andrebbe benissimo.
Un voto alla campagna aquisti della juve??????? 7 su 10

la juve

salve amici juventini il mio nome è armando e sn fiero di antrare a far parte di questo blog.Io ho 16 anni e abito in un paesino in provincia di caserta.Be non sono qua a parlar di me ma della squadra ke tifo da anni cioe la juventus!!!!!!Tutti voi juventini sapete ke la juventus non è una società come le altre ma è speciale proprio come noi tifosi ke la seguiamo ovunque e la sosteniamo sia quando vince ke quando perde.La juve è una squadra ke nn smette mai di regalare emozioni e sansazioni unike a noi tifosi.L'emozione + grande la juve me la regalata nella sfida contro i cosidetti campioni d'italia (avete capito bene di ki sto parlando)quei buffoni ke si spacciano campioni d'italia da ben 3 anni...mi fanno una rabbia!!!!!!!!!Cmq quella fu una serata indimenticabile...una partita perfetta...1-2 e l'inter a piangersi addosso...ribadisco fu una serata indimenticabile non solo x me ma x tutto il popolo bianconero.Dopo calciopoli (o meglio"Falsopoli")tutti credevano ke la juve era spacciata ma invece siamo toranti + forti ke mai...e adesso c prepariamo al meglio x puntare a vincere il campionato e speriamo la champions...io ci spero anke se è molto difficile...ma nel calcio ormai lo sanno anke i muri KE TUTTO è POSSIBILE!!!!!!!!!ciao e a presto

SECONDO ACQUISTO DI ANTIINFORMAZIONEJUVE

Un grazie e un benvenuto nello staff di AntiinformazioneJuve ad Armando, un ragazzo "juventino al 100%" che aiuterà ad aggiornare il blog con i suoi pensieri, notizie e commenti.

Armando va ad aggiungersi a Paola, ma la ricerca non finisce certo qui. La famiglia del blog vuole ampliarsi per essere sempre aggiornata e fornire un servizio più completo.

Per chi fosse interessato mi contatti all'indirizzo mail antiinfjuve@hotmail.it

Una settimana da cani



io ho letto, ho ascoltato e sono ancora senza parole.....

magari a voi viene in mente qualcosa.....


venerdì, luglio 11, 2008

Amauri lascia subito il segno



11 luglio 2008

Per un giorno, spazio ai nuovi arrivati. La prima uscita stagionale contro il Mezzocorona è stata l’occasione soprattutto per il pubblico bianconero (gli oltre 4mila presenti a Pinzolo e quelli collegati su Juventus Channel) per vedere i volti nuovi e anche i campioni di domani. Così spazio ad un super Amauri, autore di una cinquina in appena 41’ (prima di lasciare il campo ad inizio ripresa per un taglio all’arcata sopraccigliare), ma anche al giovane Ekdal e a Olof Mellberg, appena giunto in ritiro insieme a Grygera e seduto a bordo campo. Senza dimenticare i tanti Primavera capaci di mettersi in luce, come Pasquato ed Esposito autori di un gol a testa, e Ariaudo, in campo dall’inizio per far coppia con Legrottaglie a centro della difesa.La prima va dunque in archivio con un 7-1 (nel finale a segno i trentini con D'Acampo) che serve solo per le statistiche, ma che intanto ha permesso al popolo bianconero di crearsi nuovi idoli. Ben più impegnativa si prospetta l’amichevole di martedì prossimo 15 luglio, a Trento, contro il Piacenza. Con qualche giorno in più di lavoro e con il possibile recupero di alcuni bianconeri rimasti fuori all’esordio, (Trezeguet, Tiago e Marchionni), i motivi di interesse non mancheranno.Gara amichevolePinzolo, 11 luglio 2008JUVENTUS-MEZZOCORONA 7-1 (5-0)RETI: 15’ pt, 18’ pt 32’ pt, 36’ pt e 41’ pt Amauri, 7’ st Pasquato, 13’ st Esposito, 45' st D'Acampo (M)JUVENTUS: Belardi (1’ st Fiory)(22’ st Nocchi); Zebina (1’ st Bamba), Legrottaglie (18’ st Duravia), Ariaudo (1’ st De Paola), Molinaro (18’ st D’Elia); Salihamidzic (1’ st Esposito), Zanetti (18’ st Castiglia), Ekdal (1’ st Almiron), Nedved; Iaquinta (1’ st Pasquato), Amauri (3’ st Rossi). All. Ranieri. MEZZOCORONA: Macchi, Lordi, Pellizzari, Torroni, Berardo, Sebastiani, Tulli, Morat, Donini, Benvenga, Tartabini. A disposizione (tutti entrati nella ripresa): Morelli, Fraccalossi, Brighenti, Zarini, Giacomini, Ceravolo, Martone, D’Acampo, Piolanti, Vanzetta, Tomasi, Picariello, Malacarne, Fusari. All. Rastelli.Arbitro: Lentino di Rovereto.

BENVENUTA PAOLA!

Da oggi Paola è nello staff di AntiinformazioneJuve. A lei va un sentito ringraziamento per aver accolto il mio appello e un grande in bocca al lupo per il suo lavoro sul blog, che non ho dubbi sarà apprezzato da tutti.

Nell'attesa del suo primo post e nella speranza di intramprendere una lunga collaborazione, che deve fare rima con divertimento, la saluto e la ringrazio ancora, ricordandole che non ha alcun vincolo sull'argomento da trattare ne ha "obblighi" in quanto a post da inserire.

Mirko

giovedì, luglio 10, 2008

SECONDA PARTE DELL'INTERVISTA A PIERO OSTELLINO

Dopo la prima parte, continua la nostra intervista a Piero Ostellino:

19. Luca Cordero di Montezemolo nei giorni caldi di calciopoli rispondeva infastidito "Non mi occupo della Juventus". Perché poi se ne sarebbe occupato, stando a quanto dichiarato dal Presidente della Fifa Blatter, che ha pubblicamente ringraziato Montezemolo per aver convinto la Juventus a ritirare il ricorso al TAR nell'agosto del 2006?
Montezemolo è un uomo di straordinarie capacità relazionali, un grande uomo di comunicazione, uno straordinario uomo di comunicazione. Però, essendo uno straordinario uomo di comunicazione, tende a privilegiare più l'apparenza che la sostanza ... e quindi ho l'impressione che nella circostanza si sia comportato esattamente allo stesso modo. Poi, se dovessi fare il maligno, e me ne scuso (non voglio certo accreditare questa tesi, ma faccio un'ipotesi dell'assurdo), ho l'impressione che ci fossero anche degli interessi della Fiat, magari interessi a tenersi buono il governo, e di conseguenza la federazione, che in qualche modo è espressione del governo, e quindi che siano stati sacrificati gli interessi della Juventus a favore degli interessi della Fiat.

20. Lei avrebbe affidato la difesa ad un penalista, pur quotato, come Zaccone, e non ad un avvocato specializzato in diritto sportivo? E quella difesa con richiesta di serie B, quel patteggiamento con Ruperto, la considerò un'astuzia processuale?
Innanzitutto dipende dal mandato che si dà all'avvocato. L'avvocato della Juventus è sicuramente un grande avvocato: gli si è dato il mandato di consentire di mandare la Juventus in serie B, perché evidentemente c'erano degli interessi, anche dal punto di vista societario, che questo avvenisse. Per lo meno, questa è l'ipotesi diffusa, e l'avvocato si è comportato di conseguenza: io non darei la colpa all'avvocato, lui fa quello che gli dice il cliente. Se il cliente gli dice "Non ti opporre al fatto che la Juventus vada in serie B, anzi, dì addirittura che è ancora una punizione minore, perché forse meriterebbe ancora di più" ..., beh, l'avvocato lo dice.
D'altra parte questa è una cosa che succedeva solo nella Cina Popolare, dove l'avvocato difensore, se il pubblico ministero chiedeva trent'anni, chiedeva la pena di morte ... ma era la Cina di Mao Tse-Tung: che sia successo in Italia, da parte di un avvocato torinese, è abbastanza paradossale.

21. All'assemblea degli azionisti di aprile 2007, Zaccone disse "Le carte erano da serie C, c'erano almeno quattro illeciti".
Recentemente, il presidente Cobolli Gigli ha dichiarato "C'è il rischio che tutto si risolva in una bolla di sapone, siamo stati puniti per una serie di peccati veniali". Cosa è cambiato secondo lei?
Cobolli è un galantuomo, ed è un funzionario Fiat, come mentalità, e quindi un soldato dell'esercito.
C'è stato qualche generale che ha detto all'avvocato di comportarsi in qualche modo, in “quel certo” modo, e oggi c'è probabilmente qualche generale che, non dico che abbia suggerito a Cobolli di dare la risposta che ha dato, ma che ha creato un clima che consente a Cobolli di dire quello che dice.
Sotto quest'aspetto, bisogna tenere conto di due cose: io sono piemontese, sono torinese, quindi credo di poterlo dire legittimamente: noi piemontesi siamo stati governati da sempre dai militari, ed educati dai gesuiti. È sufficiente questa risposta per capire?

22. Per anni Guido Rossi è stato considerato vicino alla famiglia Agnelli. Ora svolge il ruolo di "garante" nella Giovanni Agnelli & C. Sapa, quindi, è nuovamente vicino alla Famiglia. Nel 2006 il vero conflitto d'interesse di Rossi era quello con l'Inter o quello con il Gruppo Fiat?
Guido Rossi è uomo che ha scritto dei magnifici libri contro il conflitto di interessi; come teorico della giurisprudenza, come professore della filosofia del diritto, è un grande analista del conflitto di interessi.
Come persona, cioè come avvocato societario, e come partecipe dell'establishment costituito in Italia, è inevitabile che anche lui cada sotto la mannaia del conflitto di interessi: non ne farei una questione morale, né tanto meno moralistica. Sono le contraddizioni di questo nostro paese, e lui, probabilmente, rispecchiando queste due figure, di grande studioso e contemporaneamente di grande avvocato, riflette questa contraddizione.

23. Uno degli effetti post-calciopoli è l'allontanamento dal calcio di molti tifosi. Crede che il calcio possa in futuro continuare a rappresentare quell’importante veicolo di aggregazione e crescita sociale che è stato in passato per il nostro paese, oppure si sta trasformando in qualcosa di radicalmente diverso?
Io non dò delle valenze di tipo sociologico così importanti al calcio. Dico semplicemente che il calcio è tifo, la gente va allo stadio a tifare. Forse ci va un pochino meno perché lo vede alla televisione, basta che si abboni a sky e poi le partite le vede, e quindi il calo di interesse e di spettatori negli stadi è dovuto probabilmente soltanto a quello, quindi non credo che sia dovuto a calciopoli e a quello che è successo ... semplicemente, è il mondo che cambia.

24. Moggi ha preannunciato ricorso al Consiglio di Stato sulle decisioni della giustizia sportiva. In più, l'Associazione GiulemanidallaJuve ha fatto ricorso alla Commissione Europea sui diritti della concorrenza. Pensa che ci possa essere, alla fine, un "giudice a Berlino"? E se sì, in Italia o, più facilmente, a Bruxelles?
Io sono favorevole a tutte le iniziative delle associazioni a difesa della Juventus. Perché oltretutto le associazioni spontanee, che nascono dal basso, sono la forza di un grande paese democratico come gli Stati Uniti, e quindi, se non altro, in difesa della Juventus, visto che noi non abbiamo una tradizione in questo senso, sono già un fatto di grande civiltà.
Sono socio onorario di una di queste (l’Associazione Nazionale Amici della Juventus del Prof. Bertinetti, ndr) e sono veramente onorato di esserlo, perché è un modo di far sentire la voce dei tifosi, ma di far sentire anche la voce di una civiltà sociale e morale e del diritto che in Italia manca.

25. Un allenatore boemo disse "Fuori il calcio dalle farmacie e dalle banche". Sulle farmacie si lanciò una procura sola. Delle "banche nel calcio" non si è occupato nessuno. Quanto incidono, oggi, le banche nel calcio, e come possono condizionarlo?
Le banche incidono nel calcio, esattamente come incidono in qualsiasi altra azienda italiana.
Diciamo che tutta l'industria italiana e gran parte del sistema produttivo è in mano alle banche, e quindi le banche sono oggi il potere reale in Italia.

26. Dopo aver scritto tanto di "questione morale" e di etica, non trova strana la poca attenzione dei media per lo scandalo dei bilanci falsi e delle plusvalenze fittizie?
Io sulle cose che scrivono i media non riesco più a trovare nulla di strano, e non mi stupisco nemmeno più, perché sono talmente frutto di incompetenza, o di malafede, o di moralismo d'accatto, che non c'è più nulla da stupirsi: qualsiasi cosa scrivano i giornali, io non mi stupisco più.
Una volta mi indignavo ancora, oggi, dopo 41 anni che faccio questa professione al Corriere, non mi stupisco più di niente … e il Corriere è sicuramente uno dei giornali, sotto questo profilo, più puliti.

27. Le responsabilità di Carraro sono acclarate, così come il suo conflitto di interessi. Ai tempi di Carraro presidente, la stampa non faceva passare inosservata questa cosa: come mai nessuna voce si leva sul presidente della federazione Abete, definito nelle intercettazioni "maggiordomo di Della Valle" e il cui fratello è in stretti rapporti con il presidente della Fiorentina?
Non so, non credo, e non voglio nemmeno credere che l'attuale presidente della federazione sia il maggiordomo di Della Valle ... però, se nessuno solleva il problema, evidentemente è perché crede che sia effettivamente il maggiordomo di Della Valle.

28. Il 17 giugno 2008, il CFO (Chief Marketing Officer) di Fiat, Luca De Meo, al convegno “World Marketing & Sales Forum”, alla domanda se Lapo Elkann sia stato un fattore importante per la ritrovata simpatia del marchio Fiat, ha risposto "Sì, ha aiutato, assieme alle sconfitte della Juventus". Ha spiegato inoltre che: "Fiat ha oggi un posizionamento che non ha mai avuto nella sua storia e perderlo sarebbe un peccato dopo il lavoro degli ultimi anni". Gaffe, o sfacciataggine?
Non credo sia sfacciataggine. Credo sia un giudizio su un ragazzo di cuore e generoso come Lapo Elkann, purtroppo caduto nell'incidente che sappiamo, che forse è l'unico che mette cuore e passione nei confronti della Juventus. Quindi il giudizio nei confronti di Lapo è esattamente questo, il giudizio su un ragazzo di cuore, appassionato, buono, generoso.
Per quello che riguarda le sconfitte della Juventus, no, questa invece è proprio una gaffe.

29. Come mai, secondo lei, la proprietà non ha sentito il dovere, per lo meno nei confronti dei tifosi, di riprendere un suo comunque dipendente, che in qualche modo accreditava le sconfitte della Juventus come il mezzo per rendere più simpatica la Fiat?
Perché rientrava nella logica che ha seguito l'azionista di riferimento da calciopoli in poi. Questa era la logica: bisognava pentirsi, bisognava pagare il prezzo dei peccati che la Juventus aveva commesso. Poi, che la Juventus peccati non ne avesse commessi, non importava.
L'importante è che si desse la sensazione che aveva pagato per dei peccati.

30. Dopo quello che abbiamo subito a livello di immagine, con la retrocessione in B, gli scudetti tolti, la svendita dei vari campioni, nel momento in cui le milanesi vengono sanzionate con una multa per la falsificazione del bilancio da Palazzi (che stranamente trascura l'aspetto dell'iscrizione fasulla al campionato segnalato dalla Covisoc), perché la nuova Juve non si esprime a riguardo? È possibile che i nostri dirigenti non sentano l'esigenza di esternare contro chi si permette di bollare i nostri colori come quelli di una "banda di truffatori"?
Io non ritengo che i dirigenti della Juventus si debbano preoccupare degli affari degli altri.
E quindi, probabilmente fanno bene a non sottolineare questi aspetti: semmai lo faranno i tifosi, le associazioni, i sostenitori della Juventus, e via. Io mi aspetterei soltanto, e me lo sarei aspettato fin dal primo momento, che la nuova dirigenza della Juventus dicesse semplicemente che i campionati vinti dalla Juve sono VENTINOVE.
L'hanno detto tardi, troppo tardi! Dovevano dirlo subito, e adesso che l'hanno detto, finalmente, si ricredono rispetto ad una strategia che avevano seguito in passato ... strategia che, si sono accorti, alienava loro le simpatie della stragrande maggioranza dei tifosi. Una dirigenza di una società sportiva non può permettersi il lusso, anche se questo torna a beneficio dei suoi interessi industriali, di alienarsi i tifosi: se ne sono accorti tardi proprio perché, come dicevo, uno è un generoso, bravo, un onesto funzionario Fiat, e gli altri sono "a fessa in man’ a 'e creature".

31. Dove crede che possa arrivare la Juve in termini sportivi, e cosa crede che manchi per eguagliare quella della Triade? Se la sentirebbe di inviare, da Juventino vero, un messaggio di speranza per il futuro ai milioni di tifosi disorientati, e però ancora innamorati della Juve?
Io continuo ad essere innamorato, continuo ad avere speranza, però se continuano a buttare nella spazzatura 30 milioni di euro per comperare Almiron, Tiago e Andrade, un giocatore già rotto, beh ... le speranze sono poche. Poi, quando sento che vogliono addirittura comprare Stankovic, cioè un giocatore che aveva firmato per la Juve 4 anni fa e poi si è ricreduto e ha firmato per l'Inter, un giocatore che ha ballato dicendo che il loro era lo scudetto degli onesti … quando leggo queste cose, rabbrividisco, e mi chiedo se questi siano irresponsabili oppure non sappiano nemmeno dove sono finiti, perché non si sarebbe dovuta nemmeno lontanamente intavolare una trattativa per Stankovic!
C'è stata fortunatamente una sollevazione sui forum Juventini, e io dico semplicemente che se Stankovic fosse arrivato alla Juve, io mi sarei dimesso ufficialmente da tifoso della Juventus, perché ci sono dei limiti alla decenza.

32. Noi sappiamo che Umberto, negli ultimi anni, era il deus ex machina della Juventus. Ma perché suo figlio Andrea non dice nulla? È in omaggio alla riservatezza di casa Agnelli?
Andrea non dice nulla, perché la casa Agnelli aveva questa grande tradizione: quella di non mettere in piazza gli affari non solo della famiglia, ma del gruppo. E questa è una regola che io, che sono figlio di un funzionario Fiat, che avevo un nonno che lavorava alla Fiat, e che avevo pensato che non avrei mai lavorato per la Fiat (e poi la Fiat ha comprato il Corriere, e alla fine ho dovuto lavorare per la Fiat), ho imparato.
Io non metterei mai in piazza le cose del Corriere della Sera, perché questo mi è stato insegnato: la riservatezza, che poi è la riservatezza di noi piemontesi

Fonte: www.ju29ro.com

martedì, luglio 08, 2008

INTERVISTA A PIERO OSTELLINO

Risponde Piero Ostellino - Parte prima


Piero Ostellino, editorialista di punta del Corriere della Sera e penna tra le più apprezzate del panorama giornalistico odierno, è stato direttore del celebre quotidiano milanese tra il 1984 e il 1987.
Scrive per il Corriere da ormai 41 anni: corrispondente da Mosca e Pechino, durante gli anni della Guerra Fredda, è un profondo conoscitore dei sistemi politici comunisti.
Di orientamento liberale, ha fondato nel 1963 il Centro di Ricerca e Documentazione Luigi Einaudi di Torino, di cui è ora presidente onorario. Ha diretto dal 1990 al 1995 l’ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale) di Milano. Autore di numerose pubblicazioni, è stato insignito del premio Campione d'Italia e del premio Saint-Vincent.


1. Cosa significa per lei la Juve?
Diciamo che è il primo amore, perché sono diventato Juventino quando avevo sei o sette anni, quando nella Juventus giocavano ancora Vycpalek, Depetrini, Rava, Korostolev, il primo Boniperti, Parola, insomma, diciamo così, la vecchia Juventus.
Quindi, è stato per me il primo amore, prima ancora di avere, come dire, un amore di natura affettiva e sentimentale.

2. Ricorda perché è diventato Juventino e può rievocare il primo ricordo bianconero?
Io credo che Juventini si nasca, credo che lo dicano persino San Tommaso o Sant'Agostino, dicendo che l'uomo è toccato dalla grazia divina: ha la fede se è toccato dalla grazia divina. Io sono Juventino, perché sono stato toccato dalla grazia divina.

3. Qual è la gioia più grande che le ha regalato la Juve e quale la maggiore tristezza?
La gioia più grande: tutti gli scudetti, uno dopo l'altro.
La più grande tristezza è l'ingiustizia perpetrata da una giuria creata ad hoc, che ha emesso una sentenza che interpretava un diffuso sentimento popolare, cioè una sentenza fatta al bar sport invece che in un tribunale. Una cosa che può succedere solo in questo paese.

4. Lei che ha conosciuto da vicino l'Avvocato e suo fratello, cosa ci può raccontare della loro passione per la Juventus? Era veramente così profonda ed esclusiva come appariva a noi tifosi?
Era una passione vera, profonda, forte, esattamente come la mia, con la sola differenza che loro ci mettevano i soldi ed io soltanto il tifo.
Ma era una passione vera e profonda: l'Avvocato Agnelli era un autentico tifoso, ma non solo un tifoso, e così il Dottor Umberto. Dei grandi conoscitori del calcio, amavano il calcio, e per questo erano tifosi della Juventus.

5. Qual è, invece, il grado di Juventinità di John Elkann, l'erede designato dall'avvocato, al quale vanno l'onore e l'onere di gestire anche la squadra più amata dagli italiani?
Beh, io ho simpatia per questo ragazzo, perché nei suoi confronti tendo ad adottare, almeno per quello che riguarda la Juventus, quel famoso detto napoletano, "a fessa in man’ a 'e creature" ... Io ho l'impressione che la Juventus sia una cosa troppo grande, nella sua storia, nelle sue dimensioni popolari, nella sua forza, per essere gestita da un ragazzo intelligente, per bene, ma sicuramente "una creatura", come direbbero i napoletani.

6. Quando ha letto e ascoltato le intercettazioni di Luciano Moggi, cosa ha provato? In quei nastri c'era solo quello che c'era da aspettarsi intercettando un alto dirigente di una squadra di serie A, o altro?
Moggi faceva quello che io ho poi scritto anche sul Corriere della Sera, era un uomo di relazioni.
Lei crede che il capo delle relazioni esterne della Fiat, della Vodafone, o di qualche altro grande gruppo internazionale, non si comporti allo stesso modo?
Cioè, crea una rete di relazioni. Questa rete di relazioni, e questo modo di fare relazioni, è persino studiato nelle università americane. Io Moggi l'avrei fatto presidente della FIGC: così, al successo dei Campionati del Mondo di due anni fa, Blatter sarebbe venuto a premiare gli italiani, invece di non venire.

7. Allo scoppio di Calciopoli, poche voci di Juventini autorevoli, tra cui la sua, si levarono a difesa della Juventus. Per contro, nessun non-Juventino ha avvertito l'esigenza morale di dissociarsi dal clima di linciaggio di quei giorni. Qual è il motivo?
Perché siamo un popolo di conformisti, perché ci adagiamo sul conformismo, sul politicamente corretto (si diceva questo) e, siccome il moralismo prevale sulle regole del gioco, tutti hanno aderito ad una formula moralistica, in funzione anti-Juventina, per odio viscerale nei confronti della Juventus o anche soltanto per imbecillità.

8. Più in generale, cosa pensa dell'atteggiamento della stampa italiana nel trattare l'argomento calciopoli, sia quella "amica", legata alla famiglia Agnelli, che quella legata ad altri gruppi editoriali? Perché tutti si son trovati d'accordo nel bersagliare la Juve?
Si sono trovati d'accordo a bersagliare la Juve, perché la stampa italiana, almeno sotto questo profilo, ma troppo spesso (purtroppo) non solo sotto questo profilo, è semplicemente oscena, cioè non fa il suo mestiere, non va a cercare le cose, ma reagisce emotivamente e sul piano di un moralismo d'accatto che non ha nessun senso.
Lo vediamo quotidianamente sul piano della politica, l'abbiamo visto in occasione di calciopoli nei confronti della Juventus ... la stampa italiana, comportandosi come si è comportata, ha semplicemente confermato che noi siamo un popolo di cialtroni.

9. Le intercettazioni non vengono mai divulgate per caso. Si è mai chiesto quale interesse, se sportivo o altro, ha mosso la mano che ha passato, violando il segreto istruttorio, quelle di Calciopoli ai media?
Io non saprei chi e perché abbia mosso la mano, però vedo i risultati: vedo il risultato di una sentenza ridicola, vedo il risultato di un processo altrettanto ridicolo, vedo che è stato regalato all'Inter un campionato che non è stato nemmeno indagato: gli è stato semplicemente regalato un campionato, regalato (guarda caso) non da un avvocato di diritto sportivo, ma un avvocato di diritto societario ... beh, tutte queste coincidenze sollevano molti sospetti.

10. Immediatamente dopo l'uscita delle prime intercettazioni, fu fatto il nome di Gianni Letta come commissario straordinario della FIGC. Perché naufragò quella candidatura?
Io ho il sospetto, e forse più di un sospetto, che quella candidatura non sia passata perché erano gli stessi proprietari, gli stessi azionisti della Juventus, che volevano Guido Rossi.
Guido Rossi è un mio amico, è un uomo di straordinaria intelligenza, di grande cultura politica, e anche di grande cultura giuridica. Però è un uomo di potere, cioè è l'uomo del potere consolidato nel nostro Paese.
E come tale, e anche come giurista di diritto societario, nei processi ai quali ha partecipato, ha sempre ragionato in questi termini: è stato ed è il grande tutore dell'establishment italiano.
Quindi, non mi stupirei affatto se altri due grandi esempi di establishment consolidato, che tra l'altro sono i tutori dei successori dell'Avvocato Agnelli, e cioè Gabetti e Franzo Grande Stevens, … non mi stupirei affatto se fossero stati loro, ad aver interpellato Guido Rossi e ad aver fatto in modo che arrivasse alla FIGC.

11. Nel processo sportivo si è giudicato Moggi come il "sequestratore" di Paparesta, una leggenda metropolitana difficile da sradicare. Quanto l'ha sorpresa scoprire un anno dopo, dall'abbinamento (da dimostrare) schede straniere/arbitri, che Paparesta, secondo i CC ed i PM, faceva parte della "cupola"? Come è giustificabile un Paparesta presentato prima come vittima e poi tra i "cattivi"?
Basta vedere come funzionano i processi italiani, anche di diritto penale ... si massacra una persona per 15 anni, e poi, dopo 15 anni, dopo che la si è massacrata e che le si è rovinata la vita, si scopre magari che era innocente.
Una giustizia del genere è una giustizia orrenda, è una giustizia che non fa giustizia, ma semplicemente che massacra il suo prossimo. Questa è l'Italia, uno stato non del diritto ma del rovescio.

12. Quale spiegazione si è dato del fatto che le indagini, stranamente interrotte nel 2005, riprendono con un'altra lunga ondata di intercettazioni tra la fine del 2006 ed il 2007?
Quando la Juventus dimostra di avere forza sufficiente per riprendersi, va in serie B e vince il campionato di serie B, torna, … c'è il rischio che ritorni di nuovo alla ribalta, che torni di nuovo forte, e via di questo passo. Chi nel frattempo ha stabilito il proprio potere all'interno della FIGC, nei gangli della giustizia sportiva, insomma chi oggi detiene il potere, in qualche modo fa tutto il possibile perché questo non accada.

13. Nelle intercettazioni, sono in molti a non vederci nulla di penalmente rilevante. I giustizialisti ripiegano, allora, sulla tesi che la prova è nelle telefonate non intercettate, quelle delle Sim svizzere. Si è mai chiesto perché, conosciuto un numero svizzero di Moggi fin da febbraio 2005, non l'abbiano intercettato, pur potendolo fare, come confermano varie sentenze della Cassazione Penale?
Non hanno mai intercettato perché in realtà le intercettazioni non servono a individuare dei comportamenti penalmente rilevanti, ma servono soltanto a trovare delle giustificazioni per sputtanare il prossimo. Questa è la funzione delle intercettazioni in Italia.
Se lei fa caso e legge le intercettazioni che sono pubblicate sui giornali, servono soltanto a rovinare la reputazione di Tizio, Caio e Sempronio, ma non hanno nulla di penalmente rilevante: questa è la funzione, è una funzione politica, non giuridica.

14. Una associazione con i tratti della mafia e della P2 si spende per guadagnare potere personale o per fare gli interessi di un avversario (Carraro, Galliani, ...) favorendone l'elezione? Punta ai grandi mezzi di informazione, o si accontenta di "istruire" il Processo di Biscardi che arrivava al 4% di share?
No, semplicemente, questi magistrati sono convinti di “essere in missione per conto di Dio”.

15. Il clamore mediatico, per non parlare di gogna, con cui è stata trattata calciopoli, e gli ingenti danni sportivi ed economici già comminati alla Juve, possono influenzare il GUP di Napoli? La Procura di Napoli saprà garantire un giusto processo agli imputati?
Beh, io mi auguro di si. Mi auguro che in Italia ci sia ancora “un giudice a Berlino”, come si suol dire, che in qualche modo sia in grado di ripristinare un minimo di giustizia. Staremo a vedere. Devo dire, in verità, che in queste circostanze ho sempre timore che prevalga il moralismo sul diritto: cioè, in altri termini, che questi magistrati siano soltanto degli ex sessantottini che non riescono a capacitarsi di essere diventati sessantottenni.

16. Si dice che tra i fratelli Agnelli ci fosse un patto, dopo che Umberto dovette rinunciare alla presidenza della Fiat a causa del veto di Cuccia, che attribuiva al solo Umberto la gestione e la responsabilità della Juve. Quel patto è stato tradito nell'estate 2006?
Si dice anche che esista una clausola, nel testamento dell'Avvocato, che impedisce la cessione della Juventus a terzi. Secondo lei, queste voci hanno un fondamento?
Mah, io non sono in grado di dire se siano voci o ci sia un fondamento, però, a giudicare dal comportamento sia dell'Avvocato Agnelli che del Dottor Umberto, direi che hanno un forte fondamento. Che mi deriva anche da un'altra constatazione: l'unico che porta ancora il nome di Agnelli, cioè Andrea, figlio di Umberto, oggi si dedica al golf e non mette più piede allo stadio. Forse sarebbe il caso di chiedersi, e di chiedergli, il perché.

17. C'è stata una grande differenza di impostazione rispetto alla tradizionale difesa da parte del Gruppo Fiat e della Famiglia Agnelli di tutti i propri dirigenti coinvolti in inchieste giudiziarie (da Romiti a Mattioli, da Grande Stevens a Gabetti): la Triade è stata immediatamente scaricata. Lei ha avuto la percezione che il gruppo intendesse disfarsene in fretta? Perché? È stata una decisione saggia, dal punto di vista processuale?
Io credo che tutto quello che è successo sia il riflesso di una faida familiare, tra gli eredi designati dell'Avvocato, cioè gli Elkann, e l'erede di Umberto, cioè Andrea.
Faida familiare, nella quale si sono trovati coinvolti Moggi e Giraudo, che stavano dalla parte di Umberto, che erano gli uomini di fiducia di Umberto. Dalla faida familiare, è nata calciopoli: calciopoli è figlia di questa faida familiare.

18. Non crede che Montezemolo, Gabetti, Grande Stevens e Elkann fossero abbastanza influenti da evitarci questa vergogna, e che avrebbero dovuto seguire la strategia del Milan e di Berlusconi, soprattutto considerando che di prove di illeciti non ce n'erano?
Faccio solo una considerazione: negli Stati Uniti, l'azionista di una grande società, che non difenda la società da un'accusa impropria, è responsabile dei danni che subisce la società e finisce puntualmente in galera.
Un azionista di riferimento, un grande azionista, ha il dovere (oltre che il diritto) di difendere la propria società, perché, se non la difende, fa un danno agli altri azionisti. Questo è il diritto societario in un paese civile. Da noi, non succede nulla di tutto questo. Perché?

Continua...

Fonte: www.ju29ro.com


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