mercoledì, giugno 28, 2006

DALLA FOGNA ROSA SI ODE UN VOCE...


Aspettando Juve contro AlbinoLeffe
MILANO, 22 giugno 2006

Ma guardate quale congiuntura gli astri del pallone ci promettono. Nello stesso giorno, più o meno alla stessa ora, ci giochiamo il seguito del Mondiale sul campo di Amburgo e mettiamo alla sbarra una buona parte della storia nobile del calcio, a cominciare dalla Juve. Un verdetto sportivo da una parte, che potrà rilanciare o oscurare la Nazionale, un massiccio rinvio a giudizio dall’altra con conseguenze facilmente immaginabili: disastrose, certo, ma speriamo anche rigeneranti. Qualcuno avrà da ridire sull’aggettivo "nobile" riferito ai club che dovranno rispondere di reati sportivi. Ma viviamo in tempi di decadenza e può anche capitare che un principe biondo venga accusato di impegnarsi in un mestiere molto vicino a quello del magnaccia.
TERZANI - Ogni tanto fantasticando, o forse farneticando, nel pozzo senza fondo in cui ci siamo immersi, ripenso al famoso indovino del più bel romanzo di Tiziano Terzani. Lo abbiamo già incontrato e ci portò fortuna alla vigilia della partita col Ghana. Immaginate se questo amico misterioso un giorno ci avesse dettato le tavole del futuro:
1) Nell’anno 2006 Luciano Moggi griderà «mi hanno ucciso l’anima» e sarà risucchiato fuori dal calcio: scomparso, relegato al ruolo di «boss ignoto», lontano e ignorato dalle telecamere che l’hanno tanto amato. E i lecchini, dopo averlo implorato e mitizzato, si trasformeranno di colpo in fieri censori.
2) In quello stesso anno del Signore, Franco Carraro chiuderà il suo ultraquarantennale magistero di dirigente sportivo, privando il mondo di una presenza che sembrava destinata a all’eternità: come il Colosseo, l’Arco di Costantino, l’onorevole Andreotti...
3) Un evento traumatico turberà il popolo: si spezzerà l’asse Giraudo-Galliani, si frantumerà l’alleanza affaristico-politica Juve-Milan. E Galliani accuserà gli ex compari: «C’era un sistema Juve, fonte di ogni male. Non un sistema Milan». E la sua pelata diventerà rossa, come una bandiera comunista.
4) In un calendario calcistico figurerà una partita calata dalla Luna: Juve-AlbinoLeffe. E la gente bianconera si radunerà sulle piazze a evocare personaggi mitici: Orsi, Combi, Cesarini, Boniperti, Parola, Charles, Sivori, Zoff, Platini, Boniek, forse anche Zidane, ma con qualche dubbio sulla pulizia della sua epoca.
5) Berlusconi, superato lo choc di una Juve che controllava gli arbitri e il Milan solo i guardalinee, griderà: «Vogliono colpire me» (questa, per la verità, era una profezia molto facile).
6) Nello stesso anno 2006 al Mondiali di Germania la Nazionale azzurra trasformerà in grottesco melodramma la partita di calcio con la Repubblica Ceca, come quattro anni prima con la Corea. La squadra vivrà la vigilia in un bunker inespugnabile. E ogni gesto, ogni parola, ogni riga di articolo sui giornali diventeranno oggetto di analisi psicologiche o dietrologiche.
MORENO - Qui mi fermo evitando di correre rischi. Lo scandalo segue il suo corso giudiziario-sportivo, ma il seguito di questa storia azzurra piena di tensione vorremmo scriverlo noi, stasera, evitando al nostro computer un repertorio insulso e inquinante: accuse ad arbitri come Moreno, gomiti in faccia agli avversari, sputi, scaricabarile, lacrime che non commuovono. Cari azzurri, avete una storia e un popolo devoto alle spalle, siete ricchi, sani e ben pasciuti: giocate come fanno i tedeschi, senza tremare, senza attirarvi le sfortune da paura. E non raggomitolatevi in difesa pensando che con la Repubblica Ceca ci basta un pareggio, perché quello è proprio un pensiero maledetto, origine di tanti mali, lacrime, vergogne, Coree.

CANDIDO CANNAVO'

Bravo Cannavò!!! Questo si chiama istigazione alla violenza. Con questi articoli, caro illustre ed impeccabile sig. Cannavò, lei si è precluso l'accesso a molte città italiane.... Non sarò certo io il problema suo, ma sa.... in giro ci sono dei pazzi e lei, con questi articoli, non se li fa certo amici.

Solo una cosa mi dispiace: che il suo cognome è compreso in quello del nostro meraviglioso capitano della nazionale, il miglior giocatore di questo mondiale!

Ah ultima cosa: ma la Gazzetta dello Schifo non è sponsor del Milan..... Chi vivrà vedrà......
TA TAM!!!!!

W CANNAVARO, CANNAVO' VERGOGNATI E CAMMINA CAMMINA SCALZO SUI CECI!!!

UNA VERGOGNA SENZA LIMITI


Ieri, martedì 27 giugno 2006, l'ex calciatore e neo team manager della Juventus Gianluca Pessotto, si lancia dal tetto della sede della società bianconera stringendo tra le mani un rosario. Fortunatamente l'impatto non è con il terreno ma con 2 macchine parcheggiate che attutiscono la caduta (15 metri d'altrezza).

Il Professore viene trasportato d'urgenza all'ospedale e subito operato: le sue condizioni sono gravi ma non sembra in pericolo di vita.

Fin qui la cronaca, ora viene la vergogna, gli articolo più schifosi, vigliacchi e denigratori che io abbia mai letto in 23 anni di vita.

Premetto che gli articoli che inserirò qui sotto lasciano ovviamente il tempo che trovano, ma non possono essere giustificati come personali opinioni del giornalista che l'ha scritto.
Non trovo un aggettivo giusto per definire gli autori di questi vergognosi articoli, vorrei solo far notare come la mia campagna contro la stampa abbia toccato ieri l'apice!

Le parole che qui seguiranno, ovviamente comprensive di fonte, sono incentrate soprattutto sull'uomo Pessotto (che sta patendo atroci sofferenze), mancano di rispetto allo stesso, alla sua famiglia, ai tifosi juventini e a tutte le persone che hanno un minimo di buon senso.

PER VOI SOLO 2 PAROLE: FATE SCHIFO!!!!

CASO PESSOTTO - NESTI - TORINO, 27 GIU - Uno degli obiettivi dell' inchiesta della procura di Torino, che e' condotta da due pm, sulla caduta di Gianluca Pessotto e' verificare se l' ex calciatore avesse qualche malattia.
Pessotto non e' mai stato coinvolto in indagini sul doping. Il suo nome, pero', e' stato ripetuto piu' volte nel processo per la somministrazione di farmaci ai giocatori della Juventus: in particolare era stato l' andamento dei suoi valori sanguigni ad incuriosire gli inquirenti, alla ricerca di possibili casi di somministrazione "blanda" di eritropoietina.
Era anche stato interrogato durante il processo. (ANSA)

Fonte: www.carlonesti.it


Il nome di Pessotto non è mai comparso nelle inchieste di "calciopoli" e nemmeno fra i deferiti alla Commissione d' appello federale che dovrà giudicare dei reati sportivi. Era però finito come testimone nell' inchiesta sul doping condotta dal pubblico ministero Raffaele Guariniello ed era stato interrogato durante il processo.

Fonte: www.tgcom.mediaset.it


Le ipotesi. Ma se fosse stato davvero un tentativo di suicidio, che cosa lo avrebbe spinto a farlo? Tra le voci, ma che non hanno trovato ancora conferma, vi è quella che Pessotto nelle ultime settimane fosse preoccupato e depresso per motivi legati alla sua salute. Uno degli obiettivi dell'inchiesta della procura di Torino, che è condotta da due pm, sulla caduta di Gianluca Pessotto è verificare se l'ex calciatore avesse qualche malattia.
Pessotto non è mai stato coinvolto in indagini sul doping. Il suo nome, però, è stato ripetuto più volte nel processo per la somministrazione di farmaci ai giocatori della Juventus: in particolare era stato l'andamento dei suoi valori sanguigni ad incuriosire gli inquirenti, alla ricerca di possibili casi di somministrazione "blanda" di eritropoietina. Era anche stato interrogato durante il processo.

Fonte: www.repubblica.it


27.06.2006 - ore 15:15:18CASO PESSOTTO - NESTI - Si fa largo l'ipotesi che Pessotto avesse un tumore. Avendo scelto la sede della Juventus come luogo simbolico del tentato suicidio, c'è un legame con l'abuso di farmaci e il processo doping? E' una delle domande che si fanno.

Fonte: www.carlonesti.it


Riccardo Agricola, medico sociale della Juventus, respinge così l'ipotesi secondo la quale Gianluca Pessotto, caduto da una finestra mentre si trovava nella sede della Juventus in corso Galileo Ferraris, possa aver scoperto di essere malato e di aver quindi deciso di farla finita. "È un'idea ridicola, come coloro che la sostengono. Una cosa che mi fa ridere, roba da pazzi. Posso dire soltanto questo".



Piccola postilla: il sig. Carlo Nesti era sponsorizzato dal forum bianconero j1897. Ieri, dopo li articoli uscito su Gianluca, nel forum c'è stata una vera insurrezione, con offese pesantissime rivolte allo speudogiornalista RAI, che hanno portato alla chiusura temporanea del forum.

Infine, ecco un bell'articolo su chi era Gianluca Pessotto, un articolo scritto senza la falsità dei bastardi antijuventini (che cazzo può centrare il tifo in questi momenti?). Dopodichè c'è una poesia scritta da Gianluca e reperita (non so come...) in internet...



Il difensore jolly, i suoi 20 anni tra le partite e i versi che amava scrivere
Pochi giorni fa aveva detto: puliamo questo sport, adesso o mai più
La poesia del terzino gentile"Il calcio? Vivere giocando"
di MAURIZIO CROSETTINO

I DEL PALLONE del pallone lo chiamiamo Pessottino, non perché sia piccolo (d'accordo, non è neanche un gigante) ma perché gli vogliamo bene. Tanto bene. E lo stimiamo, cosa non meno importante. Vent'anni di campi e stadi, se ne fa di strada insieme, ci sono quei momenti meno ufficiali, quando si aspetta un bagaglio all'aeroporto in piena notte e si sta mezzo seduti per terra, e magari si avrebbe voglia di essere altrove.

In quei momenti, Gianluca Pessotto inforca gli occhialetti e apre un libro. Ma poi lo chiude, ti saluta e si comincia a chiacchierare. Di tutto, non solo del rigore che forse non c'era. Di figli, di città. Una volta, persino di Dostoevskij. Cosa leggi, Pessottino? "Umiliati e offesi, c'è questo amore tra un nobile e una ragazza povera, lo sai, io sono romantico". Un giorno, in una bella intervista, Gianluca l'ha pure citato, il grande russo indagatore dell'anima: "Senza Dio, tutto è lecito. E io sono d'accordo. Senza cadere nel fanatismo religioso, credo che la fede ti dia sempre un freno morale".

Gianluca Pessotto ha trentasei anni, ed è magnifico poter coniugare questo verbo al presente, e per tanto tempo ancora. Gioca a calcio da venti, cominciò che ne aveva quattordici e se ne andò a vivere in collegio a Milano, stava nelle giovanili del Milan, il pallone non è mica solo soldi e tatuaggi, mondiali e veline, è anche la solitudine, il freddo, la nostalgia di tanti bambini che crescono così, con il loro sogno sotto il cuscino. Il sogno di una carriera normale che poi diventa grande, e piena di cose: Varese, Massese, Bologna, Hellas Verona, il Toro in serie A, stagione '94-'95, due derby vinti contro Lippi che infatti lo vuole alla Juve.

In bianconero, 243 presenze, sei scudetti e tutte le coppe, compresa la Champions League vinta nel '96 contro l'Ajax ai rigori. Uno lo segna proprio lui, non Del Piero, non Vialli ma Gianluca Pessotto da Latisana, provincia di Udine. Oppure quell'altra volta, agli Europei 2000, semifinale contro l'Olanda e di nuovo ai rigori. E' la partita del cucchiaio di Totti, ma un altro pallone lo fa rotolare in porta Pessotto che è un mediano, un maniscalco, un jolly difensivo, un "fluidificante", il ruolo che sembra uno sciroppo contro il catarro. E quante lotte, quanti palloni recuperati e passati ai più bravi, forse.

E' facile voler bene a Gianluca Pessotto, il giocatore famoso che si incontra a passeggio in centro, a Torino, con la moglie e le due bambine per mano, si chiamano Federica e Benedetta e sono bellissime. Oppure al parcheggio dell'Aci. L'ultima volta proprio lì sotto, prima di partire per la Germania. Lui, appena nominato "team manager" della Juve dopo avere smesso di giocare. Allora, Gianluca, lo ripuliamo 'sto pallone? "O adesso o mai più, ce la dobbiamo fare". Era contento, affilato come un'acciuga. E sempre quel sorriso, quella mano tesa.

Gli piace scrivere poesie. Una dice: "Affrontare un avversario/è come affrontare le difficoltà quotidiane/a volte ti supera/a volte riesci a bloccarlo/sapendo che non devi mai smettere di correre/Grazie calcio/per avermi insegnato a vivere giocando".

Giorni fa, all'oratorio San Luigi di Gavirate, Varese, invitato al convegno "Lo sport educa?" Gianluca aveva detto: "Non giriamoci intorno, oggi il calcio non è educativo, e neppure i media o la tv, dove vengono proposti troppi modelli di non valori. Insegnanti e genitori hanno il compito più difficile. E dopo il marcio, anche il nostro sport potrà ripartire". Un ragazzo perbene, un amico, uno che andava in discoteca a veder ballare gli altri ("Mai amato il fumo e il rumore, diciamo che facevo la guardia ai cappotti").

Un giocatore preso ad esempio da tutti. E' anche il cassiere ufficiale dello spogliatoio juventino: quello che raccoglie i soldi delle multe tra i compagni che arrivano in ritardo agli allenamenti: "Una faticaccia, qui hanno tutti il braccino corto".

Ha sofferto, Pessottino. Si sfasciò il ginocchio nell'amichevole prima dei mondiali 2002: li avrebbe vissuti da titolare. Invece, sette mesi di stop. E ha giocato persino quest'anno, l'ultimo, dieci presenze, sempre impeccabile anche nella malinconia dell'arrivederci, un giocatore intelligente, un uomo d'equilibrio tra i reparti e tra le persone, educato, rispettoso, e proprio di rispetto ha bisogno adesso il suo buio, di vicinanza e amore, non di pettegolezzi. E poi, mai visto uno così corretto, anzi sì: il suo nome era Scirea. Gli somigliava, Gaetano.

La cosa più bella accadde a Perugia, sei anni fa. La Juve sta perdendo lo scudetto, ultimi minuti, l'arbitro dà una rimessa a Pessotto ma lui dice che è un errore, e restituisce la palla all'avversario.
Come si fa a non volerti bene?


UN CALCIO ALLA VITA

Inseguire un pallone
è come inseguire gli obiettivi della vita,
ogni tanto lo puoi raggiungere,
ogni tanto ti può sfuggire.

Affrontare un avversario
è come affrontare le difficoltà quotidiane,
a volte ti supera,
a volte riesci a bloccarlo,
sapendo che non devi mai smettere di correre.
Vedere il pallone gonfiare la rete,
è come sentire il proprio cuore
riempirsi di gioia.

Grazie calcio,
per avermi insegnato
a vivere giocando.

Gianluca Pessotto


LA VERGOGNA IN ITALIA NON HA DAVVERO LIMITI. FORZA GIANLUCA, TORNA TRA NOI, RITROVERAI LA VOGLIA DI VIVERE, LA TUA FAMIGLIA E LA TUA JUVENTUS IN SERIE A. MA RICORDATI: IL PAESE E' E SARA' SEMPRE LO STESSO: UNA GRAN MERDA!!!!

martedì, giugno 27, 2006

EVASO UNO SCHELETRO DA UN ILLUSTRE ARMADIO!!!

Calciopoli, De Santis "sfida" Rossi"
Ricordi la vicenda Telekom Serbia...

"Finito nell'occhio del ciclone, De Santis attacca e alza il tiro sul commissario Figc Guido Rossi. Quando l'arbitro venne a sapere dell'esclusione dal Mondiale, inviò una lettera a Rossi per chiedere di non essere identificato come la pecora nera, sottolineando: "se ben ricordo, anch'Ella fu a suo tempo colpita da ombre in relazione alla vicenda Telekom Serbia, ombre che poi vennero a rivelarsi completamente ingiuste".

"Attaccare, attaccare ed ancora attaccare". Questo è il motto di Massimo De Santis, il fischietto di Tivoli che a seguito della vicenda "calciopoli" è stato dai più indicato come il demiurgo della famigerata "combriccola romana". L'arbitro, dopo aver ritirato le carte riguardanti il suo deferimento, prima ha attaccato Carlo Ancelotti ("Gli inquirenti facciano chiarezza sulla posizione di Ancelotti, è impossibile non sapesse cosa succedeva alla Juve"), ma ora alza il tiro e punta diretto al cuore della Figc, ossia a Guido Rossi, il commissario nominato per gestire la patata bollente dello scandalo intercettazioni.

L'episodio risale all'immediata presa di conoscenza da parte di De Santis della sua esclusione dai Mondiali. L'arbitro, che avrebbe dovuto rappresentare l'Italia a Germania 2006, finì nell'occhio del ciclone e perse l'occasione della vita. In quella circostanza, datata 23 maggio 2006, De Santis inviò una lettera a Guido Rossi nella quale, dopo aver chiesto che venisse fatta luce sull'intera vicenda sottolineando però che non aveva intenzione di essere identificato come la "pecora nera" del calcio italiano, lancia un velenosissimo strale al commissario. "Mi sia consentito sperare - scrive nella lettera De Santis - nella Sua massima comprensione, giacchè, se ben ricordo, anch'Ella fu a suo tempo colpita da ombre in relazione alla vicenda Telekom Serbia, ombre che poi vennero a rivelarsi completamente ingiuste".

De Santis si riferisce all'anno 1997, quando Rossi venne chiamato a guidare Telecom Italia alla vigilia della fusione con Stet, sei mesi prima che l'azienda acquistasse per 450 milioni di euro il 29% di Telekom Serbia, rivenduta tre anni più tardi per 195 milioni. La vicenda, che gettò nell'occhio del ciclone parecchi esponenti del centro-sinistra, sollevò dubbi su falsificazioni di bilanci e tangenti e ci fu chi avanzò la tesi secondo la quale Rossi, in quanto presidente, non poteva non sapere cosa stava succedendo. E ora De Santis rispolvera la vicenda come a dire: "attenzione a voler a tutti i costi far piazza pulita, perchè il passato insegna...".


Che dire? Nulla, credo nn ci sia nullada aggiungere.
Ah, si, potrei puntualizzare che l'esimio sig. Rossi è stato nel Consiglio di Amministrazione dell'inter dal 1996 al 1999 (mi sembra...), quindi anche nel campionato 1997/1998, il torneo del famosissimo presunto fallo di Iuliano su Ronaldo che ha fatto e fa tuttora (squallida dietrologia in classico stile italico) discutere.

Se fossi un malpensante potrei ritenere che il sig. Rossi non sia colpletamente super partes, ma questa è la specialità degli interisti. Io mi limito a SPERARE che il processo si svolga seriamente, senza vendette e punizioni sommarie. La sentenza, sia di assoluzione che di condanna, dev'essere frutto di decisioni ponderate dei giudici e non data da condizionamenti esterni.

Io ci spero, poi vedremo....

W L'ITALIA DEI CONSIGLIERI D'AMMINISTRAZIONE DELL'INTER CHE DIVENTANO COMMISSARI DELLA F.I.G.C.

lunedì, giugno 26, 2006

SE LA JUVE VA IN B.....

Ecco come sarebbe il campionato che tutti vogliono, ovvero senza la Juve.

Notare che questa foto comprende il campionato con Milan, Fiorentina, Lazio, Torino e Bologna in serie A.

Un bel campionato di merda!!!



ANTICIPAZIONE: il campionato 2006/2007 sarà vinto dall'Inter. Ecco un immagine dei festeggiamenti dei tifosi merdazzurri (pardon, perdazzurri....!)
W L'ITALIA DEGLI EROI SENZA MACCHIA E SENZA PAURA

giovedì, giugno 22, 2006

IN ATTESA DEI DEFERIMENTI.....

ABBIAMO VISTO E LETTO TUTTO, MA MANCA LA PROVA DELL’ILLECITO SPORTIVO”

dalle scommesse a Borrelli

“il Foglio” – 22 giugno 2006, pag. 1

Firenze. È una notte di cattivi pensieri: “mi aspetto quello che è stato promesso. La mano pesante. Bedo male quelle quattro squadre: Juventus, Milan, Fiorentina e Lazio, dico”. Nella sua casa di Firenze, Corrado de Biase non si diverte a pensare allatto di accusa al mondo del calcio. Ha letto i giornali in tutti questi giorni. A 83 anni, ha indagato due volte sul pallone marcio: la prima volta fu nel 1980, il calcioscommesse, quello di Paolo Rossi, Bruno Giordano, Lionello Manfredonia e Ricky Albertosi. Quello del Milan retrocesso in serie B. De biase era il capo dell’Ufficio indagini della Federazione italiana giuoco calcio, lo stesso ruolo che ha oggi Francesco Saverio Borrelli. De Biase ha letto le anticipazioni della relazione spedita dall’ex capo del pool Mani pulite al procuratore federale della FIGC, Stefano Palazzi. Non gli è piaciuta: “Si parla di illecito strutturato. Ma che cos’è? Non esiste. Si vuol far capire che c’è qualcosa di diverso, di anomalo. Ma illecito strutturato proprio no. Esiste l’illecito sportivo. Non si può parlare di cose che non esistono nell’ordinamento giudiziario sportivo. Comunque finalmente stiamo er vedere che cosa c’è in quelle carte…”.

Il procuratore federale Palazzi dice di non aver ancora finito di leggerle. È un depistaggio. Sa perfettamente che cosa ha scritto Borrelli nell 193 pagine, ma s’è capito che aspetterà la chiusura delle Borse e la fine di Italia- Repubblica Ceca per fare la sua mossa. I deferimenti arriveranno in serata. La notte dei cattivi pensieri riguarda quelle quattro squadre più due, poi una quarantina di persone tra dirigenti, ex dirigenti e arbitri. De Biase aspetta. Ma il clima non gli piace: “io devo dire una cosa. Abbiamo visto e letto di tutto, ma manca un elemento. La dimostrazione dell’illecito sportivo io ancora non l’ho vista. Si parla di partite, tante partite che sarebbero state truccate. Ma nessuno ci ha detto come. Io almeno non l’ho visto. Tutto questo io credo ci sarà nella relazione del capo Ufficio indagini e nei deferimenti del procuratore federale. Fino a oggi quello che vedo io è la vioklazione dell’art. 1 del codice i giustizia sportiva, che impone ai tesserati di comportarsi secondo i principi di correttezza, lealtà e probità. Questo c’è di sicuro, così come c’è una condotta irresponsabile: le telefonate ai designatori ne sono un esempio.

La differenza non è di forma. Ventisei anni fa, questa certezza c’era. Allora non si dica a De Biase che questo scandalo è peggio di quello d’allora: “nel 1980 i calciatori si mettevanop d’accordo per giocare a perdere le partite delle loro squadre sulle quali avevano scommesso. Per l’ordinamento sportivo questo è illecito. Allora noi indagammo molti giocatori e il presidente del Milan, che era un tale Colombo. Alla fine chiedemmo squalifiche pesanti per chi aveva commesso l’illecito sportivo grave. E chiedemmo la retrocessione di alcune squadre. Chi era chiamato a giudicare rittenne che le condanne chieste fossero giuste. Anche allora non ci furono pentiti. Oggi Borrelli si lamenta del fatto che durante i suoi interrogatori nessuno ha confessato. Beh, dico che è normale. Noi nel 1980 andammo a interrogare a lungo ognuno dei giocatori implicati. Mi ricordo che un giorno andai a Milanello, passeggiai con Albertosi per ore, chiedendogli tutto. Non mi disse niente. Negò. Così ome fecero tutti gli altri. Poi ci fu l’azione spettacolare del Giudice di Roma che ordinò gli arresti negli stadi. Mise in carcere i calciatori e Colombo. E incarcere la gente confessa. Ma questo con lo sport non c’entra nulla, tant’è vero che nel processo penale furono assolti tutti gli imputati”.

Il magistrato che fece squalificare Paolo Rossi, Bruno Giordano e Ricky Albertosi non ha smesso di credere nel calcio. Lui è uno di quelli per cui la palla resta sempre rotonda. Tifa Fiorentina. La sua squadra è una di quelle che rischiano. Secondo Diego della Valle, era una vittima della Cupola. Secondo le indiscrezioni sulla relazione i Borrelli, avrebbe fatto parte del sistema, ma diversamente. Non cme la uve, insomma. Il problema non è questo. Il problema, dice De Biase, è il processo già scritto. “mi ha fatto impressione sentire tutte quelle dichiarazioni sulla mano pesante. Pubblicare tutte le intercettazioni ha creato i presupposti. L’opinione pubblica è troppo scossa. È una manovra: ora non resta che colpire”.
W L'ITALIA DEI VERGINELLI

PARLIAMO DEL BOLOGNA E DELL' ILLUSTRE "SIGNOR" GAZZONI FRASCARA

Se la morale «è fantasia», per dirla con le parole di Robert Musil, dall'imprenditore Giuseppe Gazzoni Frascara è arrivata una conferma quando il presidente del Bologna ha parlato, con una frase davvero a effetto, di «doping amministrativo» a proposito dei bilanci disastrati delle società calcistiche.
Già, come dare torto al nipote dell'inventore dell'acqua Idrolitina?
II mondo pallonaro è sull'orlo del crac e i suoi colleghi, grazie alla compiacenza degli organi federali, continuano bellamente a violare la legge e a evadere il fisco. Già, ma a dare ascolto agli avversari di Gazzoni Frascara neppure lui avrebbe poi tutte le carte a posto per giustificare appieno certe sparate moralistiche.
Alcuni ricordano come Mr. Idrolitina nel 1993 conquistò (anzi salvò) la società Bologna calcio. Finita nel frattempo in serie C durante la chiacchierata gestione di Pasquale Casillo e della cordata Gnudi-Gruppioni. «Altro che rispetto delle norme», insistono gli anti Gazzoni.
A differenza della povera Fiorentina di Vittorio Cecchi Gori (retrocessa in C2) quella volta la Fgci chiuse un occhio di fronte al fallimento del Bologna senza infliggergli alcuna retrocessione nella serie minore. Con appena 8 miliardi di lire (e una perizia sui giocatori forse benevola) Gazzoni Frascara poté rilevare dal tribunale fallimentare di Bologna la squadra rossoblu oggi allenata da Carletto Mazzone.

Fonte: Dagospia.com


Offshore e paradisi fiscali:la frontiera tra il legale e l´illegale
Il dibattito sui Paradisi Fiscali si fa sempre piú vivace, in alcuni Forum d´Internet i moderatori sono arrivati a bandire gli utenti che discutevano sul tema. É legale costituire una societá offshore? Serve solo a evadere le tasse? Dov´é la frontiera tra il legale e l´illegale?
Queste sono alcune delle domande che abbiamo posto al Dott. Giovanni Caporaso, CEO della OPM CORPORATION di Panama, impresa che dal 1992 offre servizi legali e bancari Offshore. Ecco una buona occasione per chi desidera approfondire l’argomento…

Dott. Caporaso cosa significa offshore?
Offshore: significa letteralmente fuori dalle acque territoriali o in caso di una operazione finanziaria realizzata fuori dal Paese di residenza (operazione extraterritoriale).

Molte aziende hanno dei dubbi. Ma è veramente legale possedere una società offshore?
Cento per cento legale. Al boulevard Prince Henry di Lussembrugo, capitale dell’omonimo Granducato, al nr. 13, tutte nello stesso palazzo si possono trovare le sedi di Pirelli, Mondadori, Tosi, Merloni Ariston e, 50 metri più in là, Meccanica Finanziaria, Lucchini, Autogrill, Franzoni, Gazzoni Frascara e Valentino. E che cosa ci fa il gruppo Mediaset a Malta? E l’Istituto Mobiliare Italiano a Madeira? E perché quasi il 50% (112 su 250) delle società quotate in borsa ed il 25% (22 su 88) dei gruppi bancari hanno partecipazioni, quasi sempre di controllo, in società residenti nei paradisi fiscali? La risposta é semplice: per pagare meno tasse!

Quali sono i motivi principali che spingono un’azienda ad andare offshore?
Semplicemente per proteggere i propri capitali e ridurre il carico fiscale. Attualmente esistono oltre 200 giurisdizioni che offrono uno o più incentivi agli investitori non residenti, alcuni di questi paesi sono anche dei veri e propri paradisi per le vacanze. Ogni paese considerato paradiso fiscale offre alcuni limitati vantaggi ai residenti o alle società lì domiciliate. Per esempio, nel Principato di Monaco non si pagano le tasse dei redditi personali, mentre le società sono altamente tassate. A Panama é esattamente il contrario, sempre e quando la società lì domiciliata non svolga attività nel territorio nazionale. Negli USA, durante il proibizionismo, e quando il gioco d’azzardo era vietato, alcuni audaci imprenditori avevano aperto dei Casinò naviganti, dove, fuori dalle acque territoriali, piovevano le scommesse tra fiumi di bevande alcoliche. L´industria offshore é piccola e misteriosa, nonostante secondo le ultime stime oltre il 60% dei capitali mondiali vengono gestiti attraverso questa industria. Attualmente esistono oltre 200 giurisdizioni che offrono uno più incentivi agli investitori non residenti, alcuni di questi paesi sono anche dei veri e propri paradisi per le vacanze.

Quali sono i benefici di una società offshore?
Le società offshore offrono l´anonimità dei soci. Operando da un territorio offshore si riesce a limitare la responsabilità degli azionisti riducendo, in molti casi, il carico fiscale.

E nel caso si volesse aprire una succursale in Italia ci sono dei vantaggi?
Prima di tutto é importante rilevare che in questo caso é soggetto ai controlli e alle leggi italiane come con una normale società. Però ottiene una vera S.R.L. a poco più di 1000 Euro. Le società di diritto estero possono essere registrate in Italia, se non altro perchè a livello notarile hanno un costo nettamente inferiore. Qualunque offshore può essere registrata in Italia ed avere una propria sede legale, telefono, fax, conto bancario, richiedere mutui e leasing, ecc. Vi sono due soluzioni differenti tra loro: il Representative Office e l´ identificazione della società presso i Pubblici Registri. Nel primo caso la società estera apre unicamente un codice fiscale e posizione IVA e si comporta da ufficio di rappresentanza della società estera: in questo caso gli adempimenti contabili sono davvero semplici; và unicamente presentata una comunicazione di apertura in bollo alla camera di commercio locale sull’apertura di tale ufficio. E’ necessario inoltre designare un rappresentante fiscale in Italia. Nel secondo caso la società di diritto estero, pur mantenendo nome ed estensione (LTD, LLC, Corp ecc.) diviene una vera e propria Srl con tutti gli adempimenti che comporta: contabilità ordinaria, INPS, INAIL, bilanci e dichiarazioni mensili dell’IVA. La società dovrà designare i propri amministratori in Italia pur rimanendo di diritto estero in quanto fallibilità o bancarotta. Il rappresentante fiscale ha un ruolo limitato alla registrazione.

Ho sentito parlare di varie giurisdizioni, alcune anche in Europa, qual é la migliore?
Quando si decide di fare il passo offshore è bene tener presente che più lontano da casa é e maggiori sono i vantaggi. Noi scegliamo di preferenza le società panamensi per il basso costo, la facilità di amministrazione (in pratica non ci sono requisiti) e per il fatto che dal 1932 Panama offre la migliore legge offshore.

Ho sentito parlare di blacklist, e mi pare di capire che le fatture, delle società di paesi inseriti in queste liste, non si possono scaricare?
Non é vero. Il problema é che in caso di controllo bisogna dimostrare che la società esiste per davvero. Se non fosse così interi paesi non potrebbero esportare i propri prodotti o servizi. Noi offriamo, in caso di necessità, una struttura completa con segretarie, telefoni fax, siti internet che fanno di una società una compagnia reale, a prova di tutti i controlli.

Quanto costa la costituzione di una società offshore?
Dipende dai paesi e tipi di società, il prezzo va dagli 800 Euro ai 5.000 per società finanziarie.

Cosa sono le scatole cinesi?
Le cosiddette “Scatole Cinesi” servono solamente nel caso in cui sia necessario rendere anonima la proprietà di un’azienda. Per “anonima” intendiamo non riconducibile ad alcuno in via civile. Le scatole Cinesi possono essere tante quante ne occorrono nel vostro sistema di titolarità. La formula più semplice è creare una “piccola holding” che fa capo a Voi (Panama, Dominica, Delaware-USA) e con questa acquistare altre società o quote di altre società. Anche una società italiana può essere posseduta da una piccola holding panamense.

Ho sentito parlare anche del gioco dei doppi nomi. Che cos’è?
Si tratta di incorporare due società con lo stesso nome, una in un paradiso fiscale ed una in un paese a bassa tassazione e senza grandi controlli. La prima apre i conti in banca, ovvero maneggia il capitale. La seconda é quella di facciata, che fattura, questa si costituisce in un paese dove non ci sono grandi controlli fiscali e dove gli azionisti non hanno né proprietà ne conti in banca. La seconda fattura, per esempio ad una società italiana, ma quando vengono forniti gli estremi del pagamento si da il numero di conto della prima società. In caso di controlli non insospettisce una fattura di un paese che non é nelle liste nere della Finanza e nessuno può sapere che il conto intestato a XX Corp. di Panama non ha nulla a che fare con l´omonima società, magari, degli Stati Uniti. Logicamente, quando questo sistema viene usato per evadere le tasse é illegale, ma é legale se viene utilizzato per la protezione del capitale. In alcuni paesi, per esempio, le imprese più forti utilizzano la pratica di sequestri giudiziari e conservativi con cause fittizie al solo scopo di strangolare le imprese più piccole.

Per maggiori informazioni : www.paradisifiscali.org


A parte il discordo dei paradisi fiscali, io credo che una squadra che fallisce debba SPARIRE dal panorama calcistico italiano, così come accade ad una normale società. Questo poi non significa che se una nuova società vuole rinascere sulle ceneri di quella fallita, ha tutto il diritto di farlo, ma dalla 3° categoria.
Cari bolognesi, torinisti, ecc... è facile parlare adesso, ma voi siete e sarete per sempre dei FANTASMI!!! Siete falliti e sareste dovuti scomparire, quindi dovete solo ringraziare la parte marcia del calcio che vi ha permesso (ingiustamente) di esistere ancora!

W L'ITALIA DEI DIETROLOGI E DEI FALSI MORALISTI

Il miglior dribbling del Milan: al DOPING!!!!


Dal quotidiano spagnolo AS
31-10-2004

"Clamorose dichiarazioni dell’ex attaccante milanista Javi Moreno, attualmente in forza al Saragozza; in un’intervista al quotidiano sportivo "AS", il giocatore, alla richiesta di un commento sulle vicende giudiziarie che vedono coinvolta la Juve per le note accuse di frode sportiva, ha avanzato sospetti sulla condotta della società AC Milan, in cui ha militato nella stagione 2001-2002."Non mi stupisce che la Juve sia indagata" ha detto Moreno "la Serie A non è pulita come si pensa. Quando ero al Milan, giravano strane pillole in refettorio, e ho visto con questi occhi più di un giocatore sottoposto a flebo nell’intervallo delle partite". L’attaccante spagnolo ricorda poi un episodio, che, qualora confermato, potrebbe rivelarsi esplosivo: "A gennaio, quando incontrammo l’Udinese, doveva giocare Roque Junior. Questi, però si rifiutò di sottoporsi ad una flebo il venerdì e venne mandato in tribuna, con la minaccia di essere ceduto ad una squadra minore".

Alzi la mano chi sapeva di questa intervista....
Tranquilli milanisti, in Italia la giustizia è fatta dai media e, essendo tutti vostri, non rischiate nulla.
O sbaglio?
Un uomo delirante spara merda sulla Juve, se ne parla 7 anni, il processo assolve società e medico sociale in quanto "il fatto non costituisce reato", quindi assoluzione piena, e c'è ancora qualche stronzo che mette in discussione la bontà della sentenza, adducendo addirittura che Moggi comprava i giudici.
Ma dichiarazioni come queste in Italia non valgono nulla, forse soprattutto per il fatto che IN ITALIA NON SONO STATE PUBBLICATE!

Mi chiedo solo se in italia esiste ancora:

- il diritto alla difesa: anche in Burundi un imputato ha diritto a difendersi come meglio crede, ma nel nostro meraviglioso paese no, dato che se Capello, Cannavaro o Del Piero provano a difendere la Juve (e le loro legittime vittorie sul campo) vengono puntualmente insultati dall' opinione pubblica, oppure deferiti per non si sa quali motivi.
- la presunzione di non colpevolezza: qualsiasi imputato, in un paese democratico, non deve essere considerato colpevole prima di una SENTENZA DEFINITIVA della giustizia. Come ben saprete la Juve è per tutti colpevole in partenza, come lo era e lo è tuttora per il doping
- il diritto alla privacy: le intercettazioni sul calcio, che hanno sputtanato tutto l'universo juventino e ne hanno rovinato l'immagine per sempre, sono state date in pasto all'opinione pubblica per oltre un mese, mentre altre intercettazione (che inguaiano ben altre persone....) sono state ritenute in questi giorni lesive della privacy, quindi verrà abbandonata questa grottesca abitudine... Insomma, è come andare al cesso dopo essersela già fatta a dosso...

Ci sarebbe molto altro da dire, ma troppe verità portano solo a dei problemi.

W IL VEDO-NON VEDO, LO SPORT NAZIONALE ITALIANO!!!!!!

martedì, giugno 20, 2006

IL DOPING: GIUSTO PUNIRE LA JUVENTUS, IL VERO MALE DEL CALCIO

Pasticca nerazzurra
di Alessandro Gilioli


Pillole nel caffè. Che Herrera dava ai giocatori. Molti dei quali sono morti. Un ex racconta il doping della Grande Inter. E chiama in aula tutti i campioni di allora colloquio con Ferruccio Mazzola Sono campioni che hanno fatto la storia del calcio italiano quelli che passeranno, uno dopo l'altro, in un'aula del tribunale di Roma a parlare di doping. Come Giacinto Facchetti, splendido terzino sinistro e oggi presidente dell'Inter; o come Sandro Mazzola, Mariolino Corso, Luis Suarez. E ancora: Tarcisio Burnich, Gianfranco Bedin, Angelo Domenghini, Aristide Guarneri. Tutti chiamati a testimoniare da un loro compagno di squadra di allora, Ferruccio Mazzola, fratello minore di Sandro, che vuole sentire dalla loro voce - e sotto giuramento - la verità su quella Grande Inter che negli anni '60 vinse in Italia e nel mondo. «Non l'ho cercato io, questo processo: mi ci hanno tirato dentro. Ma adesso deve venire fuori tutto», dice Ferruccio.

A che cosa si riferisce, Mazzola?
«Sono stato in quell'Inter anch'io, anche se ho giocato poco come titolare. Ho vissuto in prima persona le pratiche a cui erano sottoposti i calciatori. Ho visto l'allenatore, Helenio Herrera, che dava le pasticche da mettere sotto la lingua. Le sperimentava sulle riserve (io ero spesso tra quelle) e poi le dava anche ai titolari. Qualcuno le prendeva, qualcuno le sputava di nascosto. Fu mio fratello Sandro a dirmi: se non vuoi mandarla giù, vai in bagno e buttala via. Così facevano in molti. Poi però un giorno Herrera si accorse che le sputavamo, allora si mise a scioglierle nel caffè. Da quel giorno "il caffè" di Herrera divenne una prassi all'Inter».

Cosa c'era in quelle pasticche?
«Con certezza non lo so, ma credo fossero anfetamine. Una volta dopo quel caffè, era un Como-Inter del 1967, sono stato tre giorni e tre notti in uno stato di allucinazione totale, come un epilettico. Oggi tutti negano, incredibilmente. Perfino Sandro...».

Suo fratello?
«Sì. Sandro e io, da quando ho deciso di tirare fuori questa storia, non ci parliamo più. Lui dice che i panni sporchi si lavano in famiglia. Io invece credo che sia giusto dirle queste cose, anche per i miei compagni di allora che si sono ammalati e magari ci hanno lasciato la pelle. Tanti, troppi...».

A chi si riferisce?
«Il primo è stato Armando Picchi, il capitano di quella squadra, morto a 36 anni di tumore alla colonna vertebrale. Poi è stato il turno di Marcello Giusti, che giocava nelle riserve, ucciso da un cancro al cervello alla fine degli anni '90. Carlo Tagnin, uno che le pasticche non le rifiutava mai perché non era un fuoriclasse e voleva allungarsi la carriera correndo come un ragazzino, è morto di osteosarcoma nel 2000. Mauro Bicicli se n'è andato nel 2001 per un tumore al fegato. Ferdinando Miniussi, il portiere di riserva, è morto nel 2002 per una cirrosi epatica evoluta da epatite C. Enea Masiero, all'Inter tra il '55 e il '64, sta facendo la chemioterapia. Pino Longoni, che è passato per le giovanili dell'Inter prima di andare alla Fiorentina, ha una vasculopatia ed è su una sedia a rotelle, senza speranze di guarigione...».

Fonte: Espresso

A sto punto credo sia giusto unire alla punizione per Calciopoli anche qualche pena per il doping, ma ovviamente solo alla Juve. Sia mai che possa passare per il cervelletto di qualche giudice dare importanta ad una CONFESSIONE (che non è un indizio ne una prova...) come questa, o come quella di Jose Mari sulle sostanze che gli davano al Milan... Ah, giusto, questa notizia in Italia non è stata pubblicata, chissà come mai.... L'importante è spendere 7 anni di soldi per un nulla di fatto, e mi sembra giusto arrivare fino in Cassazione... Si, dai, bravissimi... Un applauso!!!

"Te lo spiego io: il fatto è che non si può indagare su delle confesioni o su delle intercettazioni telefoniche che ledono la privacy. Ci vogliono prove, come quelle che hanno incastato la Juventus"

Capisco, ma le prove ci sono: le onessioni dette prime, quelle di Ferruccio Mazzola. Poi, non sono morti 5 o 6 ex calciatori della Fiorentina degli anni 50, tutti della stessa malattia o quasi?
"Si Mirko, ma devi capire che quei poveretti sono morti per caso. Guarda quello che conta è il colore della maglia: se è bianconera di Torino è doping certo, se è di un altro colore è un caso, oppure una cogettura di Moggi. Quindi smettila di tirare fuori queste notizie inutili e che a nessuno interssano!!!"!

Va bene, ho capito, ma quella confessione di quel calciatore (non mi ricordo il nome) che ha giocato nel Milan e nel Bologna, che ha detto di essere diventato cieco a causa delle suddette società che l'hanno dopato come un cavallo, che fine ha fatto? E' agli atti? Appure agli attici?

"Oh, ma allora sei tonto? Lo vuoi capire che quel giocatore non ha giocato nella Juve? Quindi probabilmente ha parlato così solo perchè Giraudo l'ha pagato profumantamente, il fatto che è cieco non può essere attributo a delle sostanze prese in società serie e pulite come quelle che hai nominato. Ma pensa te chesupposizioni che devo sentire!!!"

Bella l'ignoranza della gente, il vedo-non vedo, anzi il vedo solo se mi interessa....

AVANTI TUTTA ITALIANI!!!! SEMPRE I NUMERI 1!!!!

TELECOM: ENTRA ANCHE TU NELLA TRIBU'

E LO CHIAMAVAN 'RADAR':CINQUE SUPER CALCOLATORI CHE CONTENEVANO OLTRE 3 MILIARDI DI SCHEDE SULLE CHIAMATE TIM, CONNESSO A DEI SOFTWARE DI ANALISI INVESTIGATIVA, GLI STESSI USATI DALLA CIA.
LA TELECOM SOSTIENE DI NON AVERE MAI SAPUTO NULLA…

(Adnkronos) - Tutte le informazioni sugli utenti di Telecom Italia Mobile venivano custodite in una misteriosa banca dati parallela, della quale la stessa Telecom sostiene di non avere mai saputo nulla. Si poteva sapere chi chiamava, quali telefonate riceveva e spesso persino dove si spostava una persona. Cosi' ''l'Espresso'' in edicola domani ricostruisce la storia di Radar, come era stato battezzato questo apparato costruito nel 1999 negli uffici Tim di Padova e potenziato negli anni successivi.

Un sistema tenuto nascosto anche agli ispettori del Garante della Privacy, che nello scorso maggio hanno sottoposto a verifica la rete aziendale, e oggetto adesso di un'inchiesta interna condotta dall'auditing della Telecom, i cui risultati -scrive il settimanale- saranno consegnati dall'azienda alla procura di Milano. Perche', stando alle conclusioni dell'inchiesta interna, era possibile accedere a Radar senza lasciare traccia: si potevano stampare tabulati con il traffico dei telefonini e i dati sulle cellule a cui erano agganciati, e quindi sui movimenti degli utenti, senza che rimanessero informazioni. Non era possibile conoscere chi avesse compiuto l'intrusione e quando.

Da qui il forte sospetto che questa struttura possa avere alimentato il mercato dei tabulati telefonici e le operazioni sporche di 007 privati o di Stato. ''L'Espresso'' nel numero in edicola domani rivela che questo buco nero nella rete aziendale era composto da cinque super calcolatori che contenevano oltre 3 miliardi di schede sulle chiamate. Radar, secondo il rapporto dell'auditing interno, era connesso anche a dei software di analisi investigativa, gli stessi usati dalla Cia, che permettevano di elaborare i dati telefonici per ottenere un profilo della vita dell'utente.

La questione e' stata oggetto lunedi' 12 di una riunione del comitato di controllo interno di Telecom, composto da Guido Ferrarini, Domenico De Sole, Francesco Denozza e Marco Onado, al quale sono state sottoposte le conclusioni dell'auditing su Radar. Il vertice si e' chiuso con la decisione di presentare una denuncia alla magistratura e adempiere alle disposizioni del Garante, che ha ordinato di rendere piu' rigorosa la gestione dei dati entro 120 giorni. Adesso bisognera' vedere le conclusioni dei pm di Milano, che conducono un'indagine per associazione per delinquere finalizzata alla rivelazioni di notizie riservate.

Dagospia, 15 Giugno 2006

VIVA L'ITALIA!!!!

L'IMPORTANTE E' INSULTARE CANNAVARO!!!!







Fratelli d'Italia,
L'Italia s'è desta,
Dell'elmo di Scipio
S'è cinta la testa.

Dov'è la vittoria?
Le porga la chioma,
Chè schiava di Roma
Iddio la creò.

Stringiamoci a coorte,
Siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
L'Italia chiamò.

Noi fummo da secoli
Calpesti, derisi,
Perchè non siam popoli,
Perchè siam divisi.
Raccolgaci un'unica
Bandiera, una speme
Di fonderci insieme
Già l'ora suonò.

Stringiamoci a coorte . . . .

Uniamoci, uniamoci,
L'unione e l'amore
Rivelano ai popoli
Le vie del Signore.
Giuriamo far liberoIl suolo natio:
Uniti, per Dio,
Chi vincer ci può?

Stringiamoci a coorte . . . .

Dall'Alpe a Sicilia,
Dovunque è Legnano;
Ogni uom di Ferruccio
Ha il core, ha la mano.

I bimbi d'Italia
Si chiaman Balilla,
Il suon d'ogni squilla
I Vespri suonò.

Stringiamoci a coorte . . . .

Son giunchi che piegano
Le spade vendute;
Già l'Aquila d'Austria
Le penne ha perdute;

Il sangue d'Italia,
Il sangue polacco,
Bevé col cosacco.
Ma il sen le bruciò.

Stringiamoci a coorte . . . .

Evviva l'Italia,
Dal sonno s'è desta,
Dell'elmo di Scipio
S'è cinta la testa.

Dov'è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.

Stringiamoci a coorte . .

VIVA L'ITALIA!!!!

ALTRO ESEMPIO DI SCEMPIO GIORNALISTICO!


Lo ha intitolato "Illecito strutturato". Un dossier di quasi 200 pagine in cui Francesco Saverio Borrelli spiega come la stagione 2004/05 fosse condizionata da illeciti sportivi continuativi e reiterati in modo nuovo, inedito, senza "comprare" la partita come si faceva nei film degli anni '50 con la classica valigetta in pelle piena di banconote da centomila lire.

Borrelli sostiene una l'esistenza di uno o più sistemi corrotti che condizionavano in ogni suo aspetto ma in modi differenti designazioni di arbitri e guardalinee, minacciando coloro che non si adeguavano, dispensando aiuti e beni in cambio di atteggiamenti accondiscendenti in campo e nell'urna dei sorteggi arbitrali.Un dossier che inchioda senza tema di discussione Juventus, Milan, Lazio e Fiorentina. Per queste quattro grandi squadre, Borrelli sottolinea la posizione compromessa e grave spiegando come il cancro della corruzione silenziosa fosse nella struttura del calcio italiano e non nel singolo episodio della partita.

Per Borrelli, Juve e Milan sono il sistema o meglio, due sistemi contrapposti: la Cupola moggiana, "rete estesa e pericolosa" con deisgnatori succubi e squadre alleate volenti o nolenti ma anche il contropotere rossonero che cerca di arginare e imporsi al concorrente controllando i guardalinee, forzando le designazioni e oliando alcuni meccanismi con favori e doni importanti a taluni arbitri.

A pagare con la revoca di due scudetti e la Serie C1, o al peggio la retrocessione nei Dilettanti, sarà la Juventus perché c'è limpida e indifendibile responsabilità diretta dei propri dirigenti con illecito "strutturale" reiterato e continuato per tutta la stagione in questione. Insomma per la Juve c'è ben poco da fare.

La posizione del Milan, si diceva, era considerata quella meno compromessa. Borrelli invece mette i rossoneri un gradino sotto la Juventus: la posizione di Adriano Galliani, ad rossonero, sarebbe direttamente compromessa nel "controllo" o semplicemente nel "tentativo di controllare" alcuni arbitri e una dozzina di guardalinee. A "tradire" la posizione di Galliani - che ha scaricato le colpe sul responsabile dei rapporti con gli arbitri Meani - sarebbe stato l'incerto e reticente interrogatorio di Ancelotti, segnalato nel rapporto consegnato alla Giustizia. Per i rossoneri si prefigurerebbe la Serie B ma solo qualora la posizione di Galliani fosse dimostrata di responsabilità diretta. Certa è comunque una severa penalizzazione per la reiterata violazione dell'articolo 1 a causa dei ripetuti contatti con Bergamo e gli inviti a cena, nelle ore di chiusura del ristorante di Meani, fatti all'arbitro Collina.

La Lazio rischia la B sebbene la sua posizione sia la meno compromessa di tutte. Lotito, molto legato a Carraro, si piega ai voleri di Moggi e ordini direttamente designazioni a Bergamo e Pairetto.

Compromessa è anche la posizione della Fiorentina. Più che inventori di un sistema o di un controsistema, i Viola appaiono come vittime che però si adeguano diventando complici. Numerose però le intercettazioni in cui i Della Valle chiedono di combinare match o di chiedere ai direttori di gara aiuti arbitrali che portino alla salvezza del club.

Tra oggi e domani ci sarà la richiesta delle pene: la cartina di tornasole sarà la Juventus. Se per il club bianconero si chiederà la radiazione dal calcio o la retrocessione tra i Dilettanti o in C, per tutte le altre sarà Serie B. Di certo nell'aria si sa già che c'è voglia di punizioni esemplari, memorabili, per punire chi ha sbagliato tanto o poco che sia.

Fonte: alice.it


Allora, sia chiaro che Borrelli, nel suo dossier non ha emesso sentenze, ma si è limitato a raccogliere testimonianze e documentazioni, che ieri ha fornito al Procuratore Generale Palazzi, che è il titolare della proposta di sentenza.

Detto questo, mi chiedo: quale indicazione ha colui che ha scritto questo articolo falso, denigratorio e delirante, per affermare le cose evidenziate in neretto? Se le è inventate? Forse..... Era obbligato a scriverle? più probabile.... E' il solito delirio mediatico volto a perseguire con tutti i più infimi metodi il suo scopo? Probabilmente...

Però c'è un però.... Un però dato da una semplice equazione:

ALICE=TELECOM=TRONCHETTO
Se qualcuno avesse voglia di ragionare non ci metterebbe molto a risolvere questa equazione...
Ah, a proposito della Telecom, ho trovato questo interessante articolo su beppegrillo.it, vediamo cosa dice:
L'industriale
Il libro del 2006 è sicuramente “L’industriale”, in cui il profilo di uno dei più grandi manager che il nostro Paese abbia mai avuto è descritto con grande senso della misura ed obiettività. Nella recensione Tronchetti Provera è citato come: “imprenditore in grado di ristrutturare e rilanciare aziende in difficoltà” e “ricerca, innovazione e responsabilità sociale hanno trovato spazio nella sua attività”.
Se proprio devo trovare il pelo nell’uovo in questo libro è il titolo, quella parolina: industriale.
Ho sempre pensato che un industriale fosse un uomo con grandi capitali, un investitore. Uno che rischia in proprio. Insomma uno come Adriano Olivetti o Arnoldo Mondadori.
Ma il presidente di Telecom Italia, “l’Industriale”, quanto possiede di questa azienda in costante declino, con un debito pari al PIL di molti Paesi e con un titolo che ha perso quasi la metà del suo valore dal 2001?
Pensate un attimo prima di leggere: quanto credete che sia la proprietà di Telecom del tronchetto dell’infelicità?
Pensato? Beh, è meno!
E’ un pochino di più dello 0,8%.
Infatti, seguitemi, mi rendo conto che non è facile per persone sane di mente:
- Marco Tronchetti Provera & C a.p.a. possiede il 61,48% di Gruppo Partecipazioni Industriali (GPI)
- GPI possiede il 50,18% di Camfin
- Camfin possiede il 25,36% di Pirelli
- Pirelli possiede il 57,7% di Olimpia
- Olimpia possiede il 18% di Telecom Italia.
Con meno dell’uno per cento “l’Industriale” governa uno dei più grossi gruppi italiani.Lo stesso gruppo che è stato multato per 115 milioni di euro per abuso di posizione dominante nel settore della telefonia.
Un Industriale senza soldi, senza risultati.
Cari azionisti, sostituitelo!
Eh, si... Come sempre: VIVA L'ITALIA!!!!!

lunedì, giugno 19, 2006

LA MIA LETTERA A PALOMBO (Vicedirettore della Gazzetta dello Sport)


Egregio signor Palombo,

Chi le scrive è un tifoso juventino schifato più dalla stampa italiana che dalle malefatte della sua squadra del cuore.

Anteponendo la considerazione che qualora la Juventus risultasse colpevole a seguito di una SENTENZA dei GIUDICI, la mia volontà, come del resto di tutto il popolo juventino, sarebbe di pagare giustamente per i nostri errori, le vorrei porre alcune questioni e alcune domande.

Fino ad un mese fa ero un affezionato lettore della Gazzetta dello Sport, in quanto lo trovavo il giornale sportivo più autorevole dato che il Corriere era troppo filo-romano e Tuttosport troppo filo-torinese. La lettura della rosea era per me un appuntamento fisso ad ogni prima colazione, gli editoriali al suo interno erano come la verità assoluta.

Da un mese a questa parte la Gazzetta per me non esiste più, ed il motivo è solo uno: la pessima linea editoriale adottata dal suddetto giornale, che addirittura ha deciso di cambiare la testata in La Gazzetta dell’Antisportivo.

Mi dica, signor Palombo: di quanto avete incrementato le vendite da maggio in poi grazie alle speculazioni sulla Juventus? Suvvia, lo sanno tutti che l’Italia pallonata pullula di beceri ed ottusi tifosi la cui unica consolazione consiste nel leggere un articolo di giornale a loro favorevole, al fine di reprimere gli scompensi provocati dall’indubbia inferiorità della loro squadra al confronto della Signora.

Il problema grave sorge quando il giornale sportivo più autorevole (sicuri che lo sia ancora?) si erge a paladino dell’ingiustizia in nome del Dio Euro.

Le frasi che purtroppo ho letto (di certo non avendo comprato il giornale) in questi giorni sono di una faziosità e di un’irresponsabilità allucinante, ma l’impressione che date è di parzialità totale nei confronti della metà di tifosi italiani che odiano la Juve.

Ora, vengo alle domande:

Io non sono un giurista ne un avvocato, ma anche un plebeo come me sa che un patteggiamento equivale ad un’ammissione di colpa. Nello specifico, parlo del caso Oriali-Recoba, che hanno patteggiato 18 mesi di galera con 21000 € (noccioline per loro). Ora, mi faccia capire bene, perché mi pare di aver letto qua e là che questo comportamento deve portare a tanti punti di penalizzazione per la squadra in questione, quante partite ha giocato il giocatore incriminato. I fatti si riferiscono a Recoba, Veron (la Lazio con lui in campo ha vinto uno scudetto su di noi) e Cafù. Le chiedo: per quale oscuro motivo contro le società in questione non è stato preso nessun provvedimento sportivo( le squalifiche dei giocatori non bastano, altrimenti la radiazione di Moggi sarebbe parimenti la soluzione ideale per Calciopoli)? Perché nessun media ne parla e ne ha mai parlato? Se una persona commette un reato come quello dei suddetti calciatori, quali sono le pene che gli spetterebbero?

Veniamo ai presunti favori che la stampa attribuisce alla Juve da parte dei designatori Bergamo e Pairetto, con una punta su De Sanctis e sulle altre squadre. Per carità tutte pulite.... oppure no?

Parte fondamentale della cupola erano i designatori Bergamo e Pairetto.
Esaminiamo il percorso della Juve nel periodo di loro dominio e confrontiamolo con altri 6 anni (ovvero dal 1994, perchè prima con quel Milan non c'era storia + l'ultimo campionato).

Nel periodo Bergamo-Pairetto (1999/2000 - 2004/2005) sono stati giocati 6 campionati, dei quali 3 vinti dalla Juve, 1 a testa da Milan, Roma e Lazio. La percentuale di vittorie della Juve è un 50% esatto...

Esaminiamo allora al microscopio questi 6 campionati:

1999/2000: vince la Lazio con 1 punto di vantaggio sulla Juve. E' l'anno del suicidio bianconero di Perugia, nel quale la Lazio gioca con Veron irregolarmente per un anno (giocava da Extracomunitario, quando non lo era, illecito sportivo bello e buono!) e come se non bastasse il fischietto emiliano fa giocare Perugia-Juve sotto un incredibile temporale, con il pallone che neanche rimbalza, con la Lazio che aveva già vinto con la Reggina e quindi i giocatori della Juve erano costretti a vincere in quanto col pareggio si andava allo spareggio e noi eravamo palesemente sulle gambe (infatti la Lazio ci recuperò 11 punti in 9 giornate...). Infine, per non farci mancare nulla, l'ammissione di Collina del suo tifo per la società laziale! Non dimentichiamoci i falsi in bilancio della Lazio, cosa che avrebbe dovuto portare al fallimento della società romana, ma di questo probabilmente la cupola non era interessata!
2000/2001: E' l'anno in cui vince la Roma con 1 punto sulla Juve e non mancano i "casi strani". Si inizia con i rolex regalati ad arbitri e designatori (ma non erano nostri?), cambio di regole in corsa sugli extracomunitari prima del match scudetto Juve-Roma: Nakata parte per Torino (non avrebbe dovuto farlo), sul 2 a 0 per noi entra in campo e fa pareggire la sua squadra. A questo vanno ad aggiungersi gli accertati falsi in bilancio della Roma, il passaporto falso di Cafù (illecito sportivo accertato) e le false fidejussioni. Morale della favola: per il 2° anno consecutivo una squadra che dovrebbe essere FALLITA vince lo scudetto a scapito della Juve. In questi 2 anni, forse la cupola era in vacanza, no?
2001/2002: Vince la Juve. E' l'anno del famoso 5 maggio, quindi dell'incredibile suicidio dell'Inter a Roma, con uno stadio tutto a favore e la squadra avversaria che non giocava (eloquenti i primi 2 gol dei perdenti). A tutto ciò va aggiunto l'utilizzo sistematico nell'Inter di Recoba, che poco tempo fa ha patteggiato per il falso passaporto (quindi ILLECITO APPURATO, che dovrebbe portare alla retrocessione della squadra).
2002/2003: stravince la Juve, in testa dall'inizio alla fine, senza particolari favori arbitrali. Strana la finale di Champions col Milan, a cui molti ha lasciato dei dubbi...
2003/2004: Stravince il Milan, la Juve finisce 3°. Grande Milan, ma se loro erano le vittime, come mai la cupola non era intervenuta? Ah, certo, ogni tanto anche i più cattivi hanno attimi di bontà....
2004/2005: è il campionato incriminato. Alcuni indubbi favori alla Juve, ma molti anche al Milan, che arriva secondo dietro ai bianconeri. Eloquenti alcuni episodi: il rigore non dato da Paparesta a Reggio, il rigore non dato da De Sanctis (eh si, il co-capo della cupola) alla Juve per un mani CLAMOROSO di Bovo in area, la squalifica di Ibrahimovic per la cintura a Cordoba, che fa saltare al miglio juventino il big match contro il Milan a San Siro, che vinceremo lo stesso sebbene l'arbitro fosse il grande Collina e i guardalinee scelti personalmente da Meani (ma loro non erano puliti?). Inoltre col cattivissimo De Sanctis perderemo anche col Palermo e con l'Inter, mentre le uniche vittorie con lui arbitro le conseguiamo contro l'Atalanta futura ultima in classifica e con il Lecce nel pantano (partite impossibili per la Juve senza l'arbitro amico posto a fondamentale tutela).

Fin qui il resoconto con Bergamo e Pairetto designatori...Ma senza di loro, come è andata la Juve?

Se prendiamo, come detto, in considerazione i campionati dal 1994/1995 al 2005/2006, sono 12 anni, 6 dei quali senza i due designatori maneggioni.

Beh, stranamente la percentuale di successi juventini è più elevata, dato che gli scudetti vinti risultano 4 in 6 anni (uniche eccezioni il Milan nel 1995/1996 e nel 1998/1999), quindi la percentuale sale al 66,67%, ovvero un incremento di 16,67 punti percentuali... strano, no?

Facendo una semplice somma si nota come in questi 12 anni la Juve abbia vinto 7 scudetti, 3 il Milan e 1 a testa Roma e Lazio... Quindi la percentuale globale di successi bianconeri è del 58,33%, ovvero molto superiore a quella del Periodo Bergamo-Pairetto.

La sfido a smentire la mia tesi. Si, è difficile, ma un giornalista preparato come lei ce la farà sicuramente.

Mi chiedevo se per caso si fosse letto tutta l’informativa dei Carabinieri: se così fosse avrebbe certamente desunto che le "conclusioni" pre-processo degli inquirenti PARTONO dall'assunto che la Juve sia colpevole. Si legge chiaramente che l’amicizia tra Moggi, Bergamo e Paieretto è una prova certa della Cupola, mentre l’amicizia tra Collina e Meani è qualcosa di lecito. Qualcosa non quadre, non crede?

Riguardo le ammonizioni mirate delle avversario della Juve, mi chiedo se avete avuto la premura di accertare anche quelle relative ad Inter e Milan. Noto, inoltre, che ben 16 giocatori in 38 partite sono stati squalificati contro la Juve, giocatori del calibro di Vignaioli, Alessandro Lucarelli, Viali, Gamberoni, Nastase, Mesto, ecc… e che contro le “grandi” non abbiamo usufruito di questi aiuti. Strano, sarebbe stato più facile punire il MIlan, non il Livorno…. Che distratta la cupola…

Mi chiedevo anche perché per la partita scudetto col Milan fu mandato Collina e non il “mostro” De Sanctis. Le ricordo che quella partita decideva il campionato, quindi pessimo il lavoro della cupola. Inoltre, le intercettazioni di Meani, che chiede DIRETTAMENTE la collaborazione di arbitri e guardalinee, le tessere regalate da Facchetti, la fantomatica scomparsa del dossier Sensi-Bergamo, e tutto ciò sotto il naso della cupola. Che sbadati, non trova?

Infine, mi piacerebbe sapere perché state attuando questo muro di omertà a favore del Milan. Se voi davvero foste in cerca della verità la cerchereste anche dalle parti di via Turati e non solo in corso Galileo Ferraris. Molti hanno una teoria sul perché il Milan non è molto coinvolto (una teoria che definirei “di potere mediatico”), ma io spero vivamente che così non sia, altrimenti verrebbe meno un principio fondamentale della democrazia: la libertà di stampa!

Come vede, egregio Signor Palombo, noi juventini sia imbufaliti per il linciaggio mediatico subito in questo mese (non che prima non fosse tale, ma era molto contenuto), e fa male soprattutto se viene attuato dalla Gazzetta dell’Antisportivo, in quanto nella convinzione comune questo quotidiano rappresenta l’inconfutabile verità, a maggior ragione da quando si è schierato palesemente contro la Juventus.

Il vostro atteggiamento ha come unica conseguenza l’istigamento alla violenza. Ma lei, da persona intelligente qual è, ha una vaga idea di cosa accadrà al prossimo Milan-Juve, o al prossimo Roma-Juve? Se quella domenica si dovessero contare i morti, per piacere non date la colpa solo a noi tifosi, perché voi giornalisti invece che spegnere gli animi, li accendete e li esasperate all’ennesima potenza. Sarebbe un bel gesto se il suo giornale smorzasse un po’i toni, non certo per riconquistare qui tifosi bianconeri che si sono allontanati per sempre dalla Gazzetta, ma almeno per far tornare il calcio il gioco più bello del mondo, ovvero ciò che io e tutto il popolo juventino vuole.

FUORI LA VERITA’, MA CHE SIA TUTTA; CACCIATE I COLPEVOLI, MA CACCIATELI TUTTI; PUNITE LE SOCIETA’ COINVOLTE, MA NON CON PUNIZIONI SOMMARIE CON UN UNICO CAPRO ESPIATORIO.

Le voglio ricordare che la nostra società è stata l’unica a dare un segnale inequivocabile di cambiamento, ha azzerato i vertice estirpando il buono ed il marcio. Le altre cosa hanno fatto? Io giro a testa altra da ora in poi, gli altri lo potranno fare, voi lo potrete fare?

Mi scuso per il tempo che le ho sottratto, il quale è stato sicuramente liberatorio per me e spero sia stato costruttivo per lei. Se devo dirLe la verità mi aspetto una sua risposta, se non altro per avere un confronto autorevole ed una risposta alle mie domande.

A questa lettera le allego la firma dei tifosi juventini che la sottoscrivono.

Con lo stesso rispetto di sempre, ma inevitabilmente con meno stima


Le allego la firma di alcuni tifosi juventini del forum PianetaBianconero.com che la sottoscrivono e che, come il sottoscritto, chiedono a lei come al resto dei media, un trattamento migliore alla propria squadra del cuore.

Luca Lupi, 12.01.76
Aligi Papisto, 04.07.72
Alessio Gargiullo, 01.03.75
Mirko Mattei, 05.05.76
Damiano Stella, 13.04.76
Francesco Palmarini, 17.02.84
Alessandro Bramucci, 04.11.74
Emiliano Betti, 08.07.75
Gianluca Tavella, 10.10.75
Antonio De Filippo, 19.04.75
Francesco Gagliardi, 04.10.74
Tony De Benedictis, 15.06.76
Claudio Bossoli, 12.09.77
Sebastian Gutknecht, 10.12.74
Ernesto Impemba, 24.11.78
Gianluca Lottini, 28.02.73
Monticoli Ivan 02.05.1968
Monticoli Tommaso 07.02.2006
Francesco Pizzi, 19.09.75
Andrea Passerini, 20.03.75
Fabio Bossoli, 03.07.79
Gianluca Galeotti 25/09/1988 Cosenza
Francesco Lo Presti 1/03/1988
Paola Leopoldo Visca 15/12/1988 Cetraro
Roberto Sandonato 13/11/1988 Cetraro
Matteo Mazzei 06/08/1987 Cetraro
Cristiano Caracristi 24/12/1963 Trento
Francesco De Cataldo - 24/07/1959 Vigevano
Simona De Cataldo - 08/03/1966 Vigevano
Alice De Cataldo - 20/04/1993 Vigevano
Gabriele De Cataldo - 30/04/1997 Vigevano
Rino Satollini - 17-03-1954 Vigevano
Mondo Giuseppe - 18-06-1968 Vigevano
Clerici Franco - 22-02-1965 Vigevano
Davide Sciacca 10-04-73 Acireale
Massimo Gizzi, 07-12-1969, Milano
Mariani Francesca 02/07/75, Montegranaro
Mariani Stefano 03/04/78, Montegranaro
Lelli Miranda, 31/03/71, Macerata
Jonader Bejo 02/04/1973 Tirana,Albania
Silvio Grispino, Lachen/Svizzera, 28.09.1985
Alessio Casagrande 18.08.1971
Luca Dini 7/10/1981 Castelnuovo G (Lucca)
Daniele Saturni 24/05/1980 – Roma
Giuseppe Musciolà, Monza (MI)
MASSIMO CAMPAGNA 14/09/1966
Incalza Damiano 04/01/1968
Alison Camilleri 03.10.82 Malta
gabriele temis 2/4/66
Flavio Fratus 24/08/1963
Anna Benicchio 22/05/1966
Angelo Fratus 22/11/1933
Massimiliano Canzano 29/12/1971
adriano fanelli 29/05/1982
Diego Giargiana - 08/05/1967 - Vigevano
Deborah Cremascoli - 06/03/1970 - Vigevano
Carlo Giargiana - 07/03/1987 - Vigevano
Mattia Giargiana - 15/12/1992 - Vigevano
Stefano Giargiana - 02/04/1998 - Vigevano
Giargiana Fabio - 29/09/1976 - Vigevano
Giargiana Diego - 16/07/1973 - Murcia (Spagna)
Luigi Mauro - 17/10/1964 - Salerno
Tiozzo Nadia - 18/08/1970 - Torino
Carlo Castelnovo (14.03.66)
Marco Vacca Cagliari 07/12/79
Scavariello Antonio 16/06/1985
Bertrand Borg 21.10.83

Volevo solo ricordarle che a tutte queste persone e a moltissime altre state facendo un grandissimo torto, ci pensi….


La lettera è stata letta da Palombo venerdì pomeriggio alle ore 14.29, quindi attendo con impazionenza la sua risposta, che pubblicherò immediatamente...

FORZA JUVE SEMPRE!!!!!!!!

UN'ALTRA PERLA DEL ROMANISTA


De Rossi viene espulso nel Match Italia-USA per una ignobile gomitata ad un americano ed il giornale romanista che fa? Lo critica?

GIAMMAI!!!!
Ovviamente lo esalta, in classico stile italian-romano!
Bravi, come sempre!!! Distingiuamoci.... ANzi distinguetevi perchè io con voi non ho nulla da spartire!!!!

venerdì, giugno 16, 2006

LA JUVE LADRA TUTTO E QUESTA E' LA PROVA!!!

Questo lavoro è stato postato sul forum da Franco, un mio amico. Molto interessante:

I carabinieri hanno intercettato una conversazione da bar tra Meani e non so quale guardalinee, e ci hanno montato su una storia assurda. Pero', per completezza, dopo avere analizzato i dati della stagione 2005-2006, era necessario andarsi a guardare anche la stagione incriminata, il 2004-2005.
Grazie ancora a Lord Kap e a Quake che mi hanno aiutato a raccogliere i dati.Vediamo cosa viene fuori.

SQUALIFICHE MIRATE
La prima cosa che viene menzionata nel rapporto dei carabinieri e'che le avversarie della Juve nella stagione 2004-2005 hanno avuto la bellezza di 25 (v-e-n-t-i-c-i-n-q-u-e!!!) giocatori squalificati! Scandalo! Orrore e raccapriccio! Chiaro segno che Moggi pilotava gli arbitri, i designatori, e i terroristi dell'11 Settembre! Peccato che nessuno dei nostri bravi militari dell'Arma si sia preso la briga di andare a paragonare questo numero con quello delle altre squadre di Serie A.
Sel'avesserofatto, avrebbero scoperto la seguente tabella:

Atalanta 30
Reggina 27
Juventus 25
Brescia 24
Lecce 23
Lazio 22
Sampdoria 22
Siena 22
Inter 21
Parma 21
Bologna 20
Cagliari 19
Livorno 19
Milan 19
Udinese 19
Chievo 18
Messina 18
Palermo 16
Fiorentina 12
Roma 11

In effetti, 25 squalificati sono piu' della media, ma la Juve e' solo terza in questa speciale classifica, dietro alle potentissime Atalanta e Reggina, con solo uno squalificato in piu' del Brescia, e due piu' del Lecce, la squadra di Zeman, quello protetto dal palazzo. MIRA IMPERFETTA???

Mah, questo numero non vuol dire un granche'. Forse gli arbitri non avevano poi questa mira perfetta: forse, se una squadra doveva affrontare la Juve la domenica seguente, gli arbitri tiravano fuori tanti cartellini, e poi,"'ndo cojo, 'cojo", come disse il famoso lanciatore di coltelli giapponese.
Bene, vediamo allora il numero di cartellini gialli assegnati alle avversarie la domenica precedente:

Atalanta 97
Lazio 90
Lecce 88
Cagliari 86
Chievo 86
Juventus 85
Reggina 85
Inter 83
Messina 83
Brescia 80
Udinese 80
Bologna 79
Palermo 79
Sampdoria 76
Livorno 75
Milan 75
Parma 74
Roma 74
Fiorentina 69
Siena 65

Di nuovo al primo posto l'Atalanta, e la Juve che non entra nemmeno nelle prime 5.

ROSSI MIRATI:
Vabbe', ma questi arbitri erano molto abili, difficile pensare che ammonivano veramente a casaccio. Se volevano fare fuori un giocatore prima della Juve, sicuramente lo potevano espellere direttamente. Vediamo allora la graduatoria dei cartellini rossi assegnati agli avversari nella domenica precedente:

Reggina 12
Bologna 9
Sampdoria 9
Siena 9
Atalanta 8
Juventus 8
Palermo 8
Parma 8
Chievo 7
Milan 7
Lazio 6
Udinese 6
Brescia 4
Cagliari 4
Livorno 4
Roma 4
Fiorentina 3
Inter 3
Lecce 3
Messina 2

Di nuovo, la Juve si classifica a malapena al quinto posto. Hmmm... mi sa che bisogna andare a da qualche altra parte....

GLI IMPALLINATI:
"Eureka!" dice il nostro baldo investigatore, "gli arbitri avevano la mira perfettissima, altro che no! Se volevano, potevano fare dei veri e propri capolavori, come diceva De Santis." Non ammonivano affatto a caso,ma prendevano di mira esattamente i giocatori diffidati, che quindi con un giallo erano costretti a saltare la partita con la Juve. L iimpallinavano ben bene, come diceva Meani.
E allora andiamo a guardarci la classificadegli impallinati:

Atalanta 22
Brescia 19
Reggina 18
Inter 17
Juventus 17
Lecce 17
Livorno 17
Messina 16
Cagliari 15
Sampdoria 15
Lazio 14
Parma 14
Siena 14
Udinese 14
Chievo 13
Milan 12
Bologna 10
Palermo 9
Fiorentina 8
Roma 8

La Juve e' sempre in zona UEFA. Un po' deboluccia questa tesi,ma... un attimo! Il totale degli impallinati non vuol dire granche'. Forse la Juve ha un basso *numero totale* di impallinati, perche' le avversarie avevano pochi diffidati la giornata precedente! Bisogna guardare alla percentuale di impallinati sul totale dei diffidati.
Adesso sicuramente troveremo la Juve in prima posizione, l'hanno scritto su tutti i giornali!
O forse no.......

Atalanta .2244898
Reggina .1914894
Brescia .1862745
Sampdoria .1785714
Juventus .1683168
Livorno .1683168
Lecce .1666667
Messina .1649484
Cagliari .1648352
Udinese .1609195
Inter .1588785
Chievo .1585366
Lazio .1458333
Parma .140000
Siena .1372549
Milan .1290323
Bologna .106383
Palermo .1022727
Fiorentina .0888889
Roma .0740741

Di nuovo la Juve non riesce a staccarsi dal quinto posto. La percentualei mpallinati juventina e' del 16.83%: cio' vuol dire che in media, su sei diffidati in squadra la domenica precedente alla partita contro laJuve, ne viene ammonito 1. Scandalo! Scandalo! Serie C!!!!

[Parentesi: in quella famosa Bologna-Fiorentina, furono in effetti ammoniti 4 bolognesi, Gamberini, Meghni, Nastase e Petruzzi. Gli ultimi due erano diffidati e saltarono la partita con la Juve, ma Gamberini era alla sua prima ammonizione, e infatti contro la Juve scese in campo regolarmente.
Purtroppo per i carabinieri bastava affidarsi alla conversazione da bar tra Meani e non so chi, piuttosto che andarsi a guardare effettivamente cosa era successo...]

I PRE-IMPALLINATI:
I nostri stoici investigatori avrebbero di che scoraggiarsi, ma forse c'e' un ultimo appiglio a cui aggrapparsi.
Gli arbitri ammonivano sistematicamente non i giocatori gia' diffidati, bensi' quelli a rischio di diffida. Cosi', essendo diffidati nella partita con la Juve, avrebbero giocato in maniera piu' prudente, avvantaggiando cosi' la compagine bianconera-Moggiana.
Vediamo quindi la graduatoria dei"pre-impallinati":

Juventus 28
Lecce 25
Chievo 21
Fiorentina 21
Messina 21
Parma 21
Lazio 19
Atalanta 18
Brescia 18
Inter 18
Palermo 18
Reggina 18
Sampdoria 17
Milan 16
Siena 16
Udinese 16
Bologna 15
Livorno 15
Cagliari 13
Roma 12

Evviva, evviva! Finalmente la Juve al primo posto! Ma noi siamo investigatori seri, e lo stesso discorso fatto in precedenza sul numero e sulle percentuali vale anche adesso.
Vediamo quindi la classifica della percentuale di pre-impallinati sul totale di pre-diffidati:

Lecce .2016129
Juventus .1971831
Messina .1627907
Parma .1615385
Chievo .1555556
Inter .1551724
Fiorentina .1544118
Reggina .15
Lazio .1496063
Atalanta .1428571
Palermo .1395349
Brescia .1304348
Udinese .125
Sampdoria .1231884
Milan .1212121
Siena .1176471
Bologna .1079137
Livorno .1079137
Roma .1071429
Cagliari .0896552

Ahi, la Juve scende al secondo posto... ma forse se nell'inquisitiva scrivo abbastanza spesso "cupola", "compagine moggiana" e robe simili mi prenderanno sul serio.

UN MODO PIU' DIRETTO PER FAVORIRE LA JUVE
Certo pero' che questi arbitri erano sofisticati! Per favorire i bianconeri, mica ti facevano squalificare i giocatori proprio in coincidenza della partita con la Juve, ma ammonivano i giocatori che erano a rischio di diffida, in modo da farli giocare in maniera meno aggressiva.
Sono questi piccoli particolari che ti fanno vincere gli scudetti, senza dubbio!

Eppure c'era un sistema molto piu' facile per favorire la Juve.Dire agli arbitri di sventolare rossi e gialli non nelle partite precedenti a quelle contro la Juve, ma nella partita contro la Juve stessa! Sappiamo tutti che la Juve ha un basso numero di ammoniti rispetto al numero di falli commessi.Vogliamo scommettere che le avversarie della Juve hanno invece un numeromolto alto di ammoniti ed espulsi?
Ecco la classifica dei giocatori avversari ammoniti

Roma 108
Fiorentina 97
Lazio 90
Palermo 89
Cagliari 88
Sampdoria 88
Lecce 84
Milan 84
Juventus 84
Reggina 82
Udinese 80
Chievo 77
Siena 77
Messina 75
Parma 74
Bologna 73
Brescia 73
Inter 73
Livorno 73
Atalanta 67

E la classifica dei rossi:

Cagliari 11
Brescia 9
Roma 9
Bologna 8
Fiorentina 7
Lazio 7
Lecce 7
Livorno 7
Reggina 7
Chievo 6
Milan 6
Palermo 6
Sampdoria 6
Inter 5
Messina 5
Parma 5
Siena 5
Udinese 5
Atalanta 3
Juventus 2

Juve nona nella classifica dei gialli comminati agli avversari, e ultima nella classifica dei rossi agli avversari.

Ultima??? Si', ultima!

Solo in due occasioni la Juve si e' trovata ad affrontare un avversario in dieci: Reggina-Juve alla 10° di campionato (la famosa partita di Paparesta, Moggi, e lo stanzino: espulso G. Colucci per doppia ammonizione al 28'st), e Chievo-Juve alla 28° (arbitro di nuovo Paparesta: espulso Potenza al 43' st per aver dato una "facciata" sul gomito di Olivera, subito dopo che questi aveva segnato il gol del vantaggio juventino. Per la cronaca, anche Olivera venne espulso).

CONCLUSIONE:
E' possibile che ci fosse un disegno di ammonizioni mirate progettato dalla cupola moggiana, ma l'evidenza statistica in supporto di questa tesi e' estremamente debole, se non addirittura inesistente. Si puo' forseapprofondire l'analisi in diverse direzioni (per esempio, forse erano solo gli arbitri della cupola che davano le ammonizioni mirate), ma dubitoche ne verra' fuori alcunche'.
Detto questo, va precisato che da un punto di vista della giustizia sportiva, tutto questo conta poco o nulla. Basterebbe dimostrare che in una sola occasione un arbitro abbia comminato ammonizioni mirate a favorire laJuve su ordine di Moggi, e la Juve e' colpevole di illecito sportivo e va dritta in Serie B.

Pero' ho il forte sospetto che tale dimostrazione non avverra'.

martedì, giugno 13, 2006

MA GUARDATE STI VERMI!!! VERGOGNATEVI!!!!


Che ci crediate o no, questa è la copertina de "Il Romanista".

Tralasciano il nome del giornale ed il fatto che, a mio avviso, solo un disperato cronico e represso possa acquistare il suddetto giornale, trovo comunque incredibile questa copertina!

Il brocco di Moggi?
Allora si potrebbe scrivere anche il Lama di Pradè, oppure i rolex di Sensi, o le fidejussioni false, i bilanci truccati, le regole cambiate in corsa.

Caro sig. Luna (perchè mai signor?) spero che Alex le faccia una querela da lasciarla in mutande! Come può sputare (bel termine, familiare per lei, no?) in questo modo sul nome di un campione come Del Piero (infinitamente più rappresentativo di Totti, come uomo, come palmaires e come appeal nel mondo)?
Lei non sta giudicando il calciatore, ma l'uomo e questo è inconcepibile. Nemmeno le bestie si comportano così!

Siete voi che istigate la violenza nel mondo del calcio! Stranamente ogni volta che c'è qualche casino, voi ci siete in mezzo!

Roma è una bellissima città, l'unica cosa che la rovina sono i suoi tifosi . Avete e avrete per sempre tutto il mio disprezzo!

Cari romanisti, divertitevi fichè potete, ma poi vi consiglio di spolverare la cara vecchia Preparazione H, tanto ci sarete abituati con tutte le inculate che vi abbiamo dato...!

E ricordatevi, se per caso ve lo foste dimenticati, che in uno Stato serio voi sareste già FALLITI da un bel pezzo. E invece no, perchè sennò i poveri tifosi fanno casino in piazza....

Fidatevi, calcisticamente valete meno di 0! Siete inutiie, tutti vi conoscono come burini e casinisti... Bello!

Tifateci voi per il LAMA ai mondiali!!!! Io preferisco picchiarmi per 2 ore piuttosto che tifare per quello che tifare voi!

FORZA JUVE SEMPRE!!!!!!!

lunedì, giugno 12, 2006

UN PO' DI MIE CONSIDERAZIONI....


Questo semplice lavoro statistico e di memoria l'ho fatto allo scopo di smentire i presunti favori che la stampa attribuscono alla Juve da parte dei designatori Bergamo e Pairetto, con una punta su De Sanctis e sulle altre squadre. Per carità tutte pulite.... oppure no?

Parte fondamentale della cupola erano i designatori Bergamo e Pairetto.
Esaminiamo il percorso della Juve nel periodo di loro dominio e confrontiamolo con altri 6 anni (ovvero dal 1994, perchè prima con quel Milan non c'era storia + l'ultimo campionato).

Nel periodo Bergamo-Pairetto (1999/2000 - 2004/2005) sono stati giocati 6 campionati, dei quali 3 vinti dalla Juve, 1 a testa da Milan, Roma e Lazio. La percentuale di vittorie della Juve è un 50% esatto...

Esaminiamio allora al microscopio questi 6 campionati:

1999/2000: vince la Lazio con 1 punto di vantaggio sulla Juve. E' l'anno del suidicio bianconero di Perugia, nel quale la Lazio gioca con Veron irregolarmente per un anno (giocava da Extracomunitario, quando non lo era, illecito sportivo bello e buono!) e come se non bastasse il buon pelato di Bologna fa giocare Perugia-Juve sotto un incredibile temporale, con il pallone che manco rimbalza, con la Lazio che aveva già vinto con la Reggina e quindi i giocatori della Juve erano costretti a vincere in quanto col pareggio si andava allo spareggio e noi eravamo palesemente sulle gambe (infatti la Lazio ci recuperò 11 punti in 9 giornate...). Infine, per non farci mancare nulla, l'ammissione di Collina del suo tifo per la società laziale! Non dimentichiamoci i falsi in bilancio della Lazio, cosa che avrebbe dovuto portare al fallimento della società romana, ma di questo probabilmente la cupola non era interessata!
2000/2001: E' l'anno in cui vince la Roma con 1 punto sulla Juve e non mancano i "casi strani". Si inizia con i rolex regalati ad arbitri e designatori (ma non erano nostri?), cambio di regole in corsa sugli extracomunitari prima del match scudetto Juve-Roma: Nakata parte per Torino (non avrebbe dovuto farlo), sul 2 a 0 per noi entra in campo e fa pareggire la sua squadra. A questo vanno ad aggiungersi gli accertati falsi in bilancio della Roma, il passaporto falso di Cafù (illecito sportivo accertato) e le false fidejussioni. Morale della favola: per il 2° anno consecutivo una squadra che dovrebbe essere FALLITA vince lo scudetto a scapito della Juve. In questi 2 anni, forse la cupola era in vacanza, no?
2001/2002: Vince la Juve. E' l'anno del famoso 5 maggio, quindi dell'incredibile suicidio dell'Inter a Roma, con uno stadio tutto a favore e la squadra avversaria che non giocava (eloquenti i primi 2 gol dei perdenti). A tutto ciò va aggiunto l'utilizzo sistematico nell'Inter di Recoba, che poco tempo fa ha patteggiato per il falso passaporto (quindi ILLECITO APPURATO, che dovrebbe portare alla retrocessione della squadra).
2002/2003: stravince la Juve, in testa dall'inizio alla fine, senza particolari favori arbitrali. STrana la finale di Champions col Milan, a cui molti ha lasciato dei dubbi...
2003/2004: Stravince il Milan, la Juve finisce 3°. Grande Milan, ma se loro erano le vittime, come mai la cupola non era intervenuta? AH, certo, ogni tanto anche i più cattivi hanno attimi di bontà....
2004/2005: è il campionato incriminato. Alcuni indubbi favori alla Juve, ma molti anche al Milan, che arriva secondo dietro ai bianconeri. Eloquenti alcuni episodi: il rigore non dato da Paparesta a Reggio, il rigore non dato da De Sanctis (eh si, il co-capo della cupola) alla Juve per un mani CLAMOROSO di Bovo in area, la squalifica di Ibrahimovic per la cintura a Cordoba, che fa saltare al miglio juventino il big match contro il Milan a San Siro, che vinceremo lo stesso sebbene l'arbitro fosse il grande Collina e i guardalinee scelti personalmente da Meani (ma loro non erano puliti?). Inoltre col cattivissimo De Sanctis perderemo anche col Palermo e con l'Inter, mentre le uniche vittorie con lui arbitro le conseguiamo contro l'Atalanta futura ultima in classifica e con il Lecce nel pantano (partite impossibili per la Juve senza l'arbitro amico posto a fondamentale tutela).

Fin qui il resoconto con Bergamo e Pairetto designatori...Ma senza di loro, come è andata la Juve?

Se prendiamo, come detto, in considerazione i campionati dal 1994/1995 al 2005/2006, sono 12 anni, 6 dei quali senza i due designatori maneggioni.

Beh, stranamente la percentuale di successi juventini è più elevata, dato che gli scudetti vinti risultano 4 in 6 anni (uniche eccezioni il Milan nel 1995/1996 e nel 1998/1999), quindi la percentuale sale al 66,67%, ovvero un incremento di 16,67 punti percentuali... strano, no?

Facendo una semplice somma si nota come in questi 12 anni la Juve abbia vinto 7 scudetti, 3 il Milan e 1 a testa Roma e Lazio... Quindi la percentuale globale di successi bianconeri è del 58,33%, ovvero molto superiore a quella del Periodo Bergamo-Pairetto.

Ora, a nessuno è mai parso per quella testolina di cazzo che la Juve aveva una buona squadra, e che qualche successo poteva anche starci?

Invito chiunque a smentirmi questi numeri e queste considerazioni, ma la vedo molto dura!!! Ma provateci pure...

PICCOLO RIEPILOGO PER TUTTI:

Ultimi 12 anni del calcio italiano: 12 anni, 7 scudetti Juve (58,33%)
Pediodo BERGAMO-PAIRETTO : 6 anni, 3 scudetti Juve (50% ; -8,33%)
Periodo NON BERGAMO-PAIRETTO : 6 anni, 4 scudetti (66,67% ; + 8, 34%)

C'è qualcosa che non va.... Chissa cos'è?

Due sole parole: FORZA JUVE e IN CULO A TUTTI!!!!


juve

juve/


NON UN EURO ALLA GAZZETTA!!!

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