giovedì, settembre 28, 2006

LA PRATICA JUVE....

Una testimone rivela: così Telecom faceva spiare il mondo del calcio
«Pratica Como», anzi Juve

Intercettati i telefoni del club bianconero, della Figc e di Alessandro Moggi
Tutta la Gea nel mirino secondo lo scoop di «Repubblica»: controllate le figlie di Geronzi. Il nome del fascicolo riporta alla mente le vicende del crac del club lariano e le previsioni di Mancini sui guai di Moggi. Ufficio indagini da oggi al lavoro anche sui rapporti Moratti-Nucini

ALBERTO PASTORELLA

MILANO. Pratica Como: perché le intercettazioni richieste su utenze intestate alla Figc, alla Ju­ventus, alla Gea avevano, nel co­dice utilizzato in Telecom, questo nome? E’ questo uno degli aspetti sui quali stanno indagando gli in­quirenti per capire fino in fondo che cosa ci sia dietro la situazione scoperchiata da una impiegata Te­lecom, e rivelata ieri dal quotidia­no La Repubblica, che a metà giu­gno ha svelato ai magistrati i rap­porti sempre più contorti tra i co­siddetti “spioni” e il mondo del cal­cio. E di come l’azienda di Tron­chetti Provera, negli anni scorsi, avesse approntato anche sul “pal­lone” un vero e proprio dossier.

Perché, questa è l’ultima novità emersa dalle indagini sulle inter­cettazioni, c’erano anche i telefoni della Juventus ad essere intercet­tati nel 2003 su indicazione di Adamo Bove prima e poi di Fabio Ghioni, entrambi uomini Tele­com a stretto contatto con Giulia­no Tavaroli, ex numero uno della Security Telecom. E quelli di Car­raro, attraverso le utenze Figc, e di Alessandro Moggi, con la Gea. Il teste chiave del nuovo filone del­l’inchiesta, a suo tempo, si era sempre più insospettita delle ri­chieste che le pervenivano da par­te di Bove. Anche perché le utenze da intercettare riguardavano sem­pre più uomini del mondo dello sport, dello spettacolo, persino del­la Banca di Roma. E proprio que­st’ultima circostanza ha fatto ca­pire che tra gli intercettati ci fos­sero anche le due figlie di Geron­zi, Chiara, giornalista del tg5 ed ex socia della Gea, e Benedetta, che lavora in Federcalcio all’uffi­cio marketing.

L’impiegata Tele­com, quando ha capito che qualco­sa non tornava e che spiegazioni non ne venivano date, ha scelto di passare al contrattacco. Ha copia­to file e tabulati, che adesso sono nelle mani della magistratura.

Pratica Como: perché? Perché, forse, l’idea di effettuare intercet­tazioni alla Telecom potrebbe es­sere partita proprio dalle notizie relative ai fondi neri del Como, un’inchiesta nella quale erano coinvolti l’allora presidente Enrico Preziosi e anche l’ex direttore ge­nerale della Juventus, Luciano Moggi. Una circostanza, l’inchie­sta di Como, che era stata tirata in ballo anche da Roberto Mancini in una delle tante “accuse a di­stanza”. Ma a prescindere da quel­lo che può essere stato l’elemento scatenante (non va dimenticato il famoso colloquio-denuncia dell’ex arbitro Nucini con i dirigenti ne­razzurri), resta il fatto che le ulti­me notizie aprono squarci inquie­tanti.

I documenti che due mesi fa l’impiegata ha consegnato ai ma­gistrati sono circostanziati: cata­logati con numeri progressivi, so­no suddivisi per intercettazioni. Quelle della Juventus, ad esempio, effettuate su Luciano Moggi, sono quelle che vanno dal 112 al 119, mentre quelle dal 128 al 135 ri­guardavano le utenze della Banca di Roma. Tra gli intercettati anche Enrico Ceniccola, guardalinee assai vicino all’arbitro De Santis, che ieri ha reagito così alla noti­zia: «E’ ovvio che fosse un mezzo per controllare Massimo, anche perché c’erano utenze a me inte­state che erano in uso a De San­tis ».

L’articolo de La Repubblica non è passato inosservato ai magistra­ti romani che indagano da mesi sulla Gea. I pm Luca Palamara e Maria Cristina Palaia già ieri mattina hanno avuto colloqui con il colleghi milanesi in riferimento all’esistenza di intercettazioni che avrebbero riguardato personaggi coinvolti nell’inchiesta sulla Gea. Al vaglio dei Pm romani ci sono eventuali iniziative da intrapren­dere (acquisizione di documenti) alla luce del recente decreto legge che impone la distruzione di ver­bali di intercettazioni illegali.
Ma la questione quanto prima riguarderà anche l’Ufficio Indagi­ni di Francesco Saverio Borrelli.

Senza il materiale della magistra­ture, gli atti a disposizione sareb­bero davvero pochi, anche se è già cominciata la raccolta di tutti i do­cumenti, articoli di giornali e in­terviste sull’argomento. L’obbligo di trasmettere gli atti alla giusti­zia sportiva esiste solo per il reato di frode sportiva (attraverso i suoi due filoni: scommesse e illeciti). Al momento, non siamo in presenza di queste circostanze, ma i rap­porti tra Borrelli e la Procura di Milano sono tali per cui, se si potrà arrivare ad una collaborazione, non ci saranno certamente ostaco­li. L’Ufficio Indagini sa bene che uno degli elementi chiave sarebbe l’ex arbitro Nucini. Ma non sarà facile convincerlo a testimoniare: non lo ha fatto davanti alla Boc­cassini, a suo tempo; non lo ha fatto quest’estate nel primo filone di Calciopoli. Perché dovrebbe cambiare idea proprio adesso?

Moratti, intanto, ostenta tran­quillità e commenta così la vicen­da nella quale la sua società ri­schia di essere pesantemente coin­volta: «Se mi deve chiamare l’Uffi­cio Indagini, fa bene a chiamarmi. Che ci sia Borrelli mi fa molto pia­cere, perché è una persona molto per bene, ma chiunque altro ci fos­se stato, sarebbe stata una perso­na all’altezza».


Ho come l'impressione che presto spariranno quei ghigni da certi facce... Voi che ne dite?

IL NUOVO REALITY SHOW

Partirà prossimamente il nuovo reality show, che si svolgerà completamente nel ritiro dei una squadra di calcio di Milano, con le maglie a striscie nere e azzurre. Le riprese saranno effettuate nella nuova sede della società.

Qualche immagine in anteprima....




Personaggi pincipali:

Il pagliaccio: Zlatan Ibrahimovic(per i comportamenti)
L'illusionista: Massimo Moratti (per le illusioni che da ai tifosi)
L'ammaestratore di stronzi: Roberto Mancini
L'acrobata: Marco Materazzi (la sua specialità è camminare sulle caviglie degli avversari)

Man mano si scopriranno nuovi personaggi e tante, tante nuove "pagliacciate".

Non perderti neanche tu:


REALITY INTER



Prossimamente in TV, oppure potere intercettare illegalmente i protagonisti rivolgendovi al Sig. Tronchetti Provera!




I INTERCEPT YOURSELF

CHE GODURIA RAGAZZI!!!


I due giorni di Champions sono stati davvero molto entusiasmanti in questo turno.

Eroica la prova del Milan, costretto al pareggio dal formidabile Lilla (chedo che pochi anni fa giocasse in serie B francese); sconfitta di misura (ma solo nel risultato) la Roma a Valencia e massacrata l'Inter in casa dal Bayern.

Riguardo alla partita dei merdazzurri,ne ho lette e sentite di tutti i colori (Mancini e Gazzette varie), ma posso assicurare che il risultato ci sta tutto. Per l'Inter non uno straccio di azione lineare,non un tiro in porta nato da una precisa idea (l'unico, quello che ha portato all'incredibile errore di Crespo a tu per tu con Kahn, è scaturito da un tiro sbagliato al limite dell'area ed è da inserire alla voce "casualità".

Sembra che il nostro posto sia preso a tutti gli effetti dai milanesi: in Italia vincono, in Europa no; all'estero 3 espulsi in 2 partite e 0 gol fatti, in patria espulso solo Vieira (provvedimento impeccabile e maturato al 91' minuto, quindi non un gran danno...) e una valanga di gol fatti.

Il solito Mancini (e non solo lui) può lamentarsi quanto vuole, ma il Bayern non ha rubato assolutamente nulla. Per i nerazzurri ora la qualificazione è a forte rischio....

P.S.: Ho notato che l'ultima giornata prevede Bayern-Inter. Non vorrei fare il solito malpensante, ma il presidente dei bavaresi è Kalle Rumenigge (ex Inter e anti Juve da sempre). Non è che qualora loro fossero già qualificati ed ai perdenti servisse una vittoria, ci possa scappare l'inciucio?

in ogni caso..... NON VINCETE MAI NON VINCETE MAI NON VINCETE MAI NON VINCETE MAI NON VINCETE MAI NON VINCETE MAI NON VINCETE MAI NON VINCETE MAI

mercoledì, settembre 27, 2006

FORSE, IN FONDO, AVEVO RAGIONE SUL COMPLOTTO....

Come tutti ormai saprete, e come potete voi stessi appurare negli archivi, è dallo scoppio di Farspoli che sostengo la tese complottistica, ovvero che alla genesi dello scandalo ci sia l'Inter. Se poi in accordi con altri (magari gli Elkann) non lo so, ma di certo Moratti e tutto il mondo nerazzurro.

Ora, pian piano, iniziano ad uscire sempre più notizie che sembrano comfermare queste tesi. La mia impresione è che si voglia comprire questo scandalo immensamente più grave di Farsopoli.

Vi propongo, quindi, un pò di articoli raccattati qua e la....

L'arbitro Mazzoleni accusa: «Mattei mi chiese di aiutare la Lazio»
«Mi disse "te li raccomando, si stanno lamentando. Capiscimi"».

Scoppia un altro caso sulla Lazio. La denuncia arriva dall'ex arbitro Mario Mazzoleni, dismesso da Agnolin all'inizio di questa stagione per limiti tecnici. In un'intervista a "Striscia La Notizia" che andrà in onda interamente domani sera, il fischietto di Bergamo è stato durissimo: «Sono stato avvicinato dal designatore Mattei - ha rivelato - che mi disse: 'ti raccomando la Lazio, perché questi si stanno lamentando. Tu sei un ragazzo intelligente, capiscimi».

Una frase che tira in ballo anche l'ex designatore, rimasto indenne finora allo tsunami di Calciopoli, ma una rivelazione che getta ulteriore ombra anche sul club biancoceleste. Non è difficile ipotizzare che l'Ufficio Indagini decida, appena Borrelli si rimetterà al lavoro, aprire un'inchiesta su queste dichiarazioni.

E' stato approvato intanto il nuovo codice etico dell'Aia. Agnolin ha scelto la linea dura chiedendo ai direttori di gara di dimostrare «in tutti i comportamenti trasparenza, onestà, lealtà, correttezza, equità, nonché integrità personale». Per i fischietti, e per i loro familiari, non sarà più possibile «accettare. sollecitare o chiedere regali», né sarò possibile «partecipare a riunioni conviviali, incontri, convegni e viaggi con dirigenti, rappresentanti e giocatori di società di calcio». Limitatissimo anche lo spazio per i rapporti con i media. Si prova a voltare pagina.

Fonte: Goal.com


Ehi, Cobolli Gigli
All'arbitrato chieda lo scudetto, anzi gli scudetti, non solo i punti. E denunci subito alla magistratura ordinaria e sportiva le indagini sleali degli indossatori di scudetti altrui: l'obiettivo non era De Santis, era la Juve che, non so se ha presente, è la squadra di cui è presidente. Lei ha per statuto il dovere di difendere gli interessi della società che rappresenta. Volevano incastrare la Juve e malgrado da quelle indagini non sia venuto fuori nulla, in seguito qualcuno c'è riuscito a incastrarla. Qui Lei ha l'occasione di rimediare a tutti i danni provocati nei mesi scorsi. Agisca, difenda la società, non stia lì ancora a negare di aver venduto Cannavaro. Ogni minuto ulteriore di silenzio conferma l'inadeguatezza di questa società e di questa proprietà.
26 settembre

Clamoroso, davvero, clamoroso
Repubblica (e i magistrati) scoprono che dalla struttura Telecom oggetto oggi di indagini sono partite intercettazioni illegali sulla Juventus, sulla Federcalcio, su guardalinee e sulla Gea. C'è la segretaria di Adamo Bove ad averlo raccontato ai magistrati. Queste intercettazioni illegali erano per conto degli indossatori? Al momento non si sa nulla di più, però - attenzione - questi dossier non sono dell'agenzia privata Polis d'Istinto, ma nascono e sono stati commissionati dentro Telecom dal gruppo Tavaroli, quello che rispondeva a Carlo Buora, l'allora amministratore delegato di Telecom who happens to be il vicepresidente degli indossatori. E' questo lo scandalo più grande della storia sportiva italiana, mica farsopoli.
Verdelli e Cannavò, dormite ancora?

27 settembre

Christian Rocca


Una banda di spioni nella procura di Milano
Giovanna Trinchella


MILANO. Ancora una banda di spioni. Ma questa volta l’attacco alla privacy di semplici cittadini e personaggi noti arriva direttamente da persone in servizio nella Procura di Milano. Che solo pochi giorni fa ha fatto scattare le manette ai polsi della premiata ditta di Tavaroli & Cipriani.

Quattro gli arrestati: un vigile urbano, un finanziere, un investigatore privato (ex carabiniere) e una cancelliera di Palazzo di Giustizia. E anche su questo fronte gli ispettori del Guardasigilli, Clemente Mastella, che arriveranno a Milano per l’affaire Telecom-Pirelli, svolgeranno verifiche. Domenica P., addetta alla segreteria del procuratore aggiunto Ferdinando Vitiello, lavorava nella stessa stanza dei collaboratori di Corrado Carnevali, aggiunto che coordina il pool dei magistrati «Telecom»; sarà un caso, ma il magistrato ha cambiato ufficio solo qualche settimana fa.

Per il ministro della Giustizia «c’è un elemento da groviera nel modo in cui passano le notizie: ho scoperto tantissimi soggetti coinvolti e, mentre prima di diventare ministro pensavo che la responsabilità fosse dei magistrati, oggi credo che la loro responsabilità sia meno certa di quella di altri».

Accesso abusivo a sistema informatico e telematico, rivelazione di segreto d’ufficio e falso ideologico, concorso in corruzione i reati contestati a vario titolo agli arrestati e agli altri indagati, allo stato una decina, tra cui ci sono altri vigili urbani e carabinieri. Tra i militari perquisiti ieri c’è proprio uno degli investigatori che indagavano sulla banda che spiava l’Italia e un altro recidivo, già finito sotto inchiesta a Bergamo per traffico di tabulati telefonici: anche loro due fornivano informazioni riservate all’investigatore privato.

I primi accertamenti dell’inchiesta hanno permesso di stabilire che sono stati migliaia gli accessi abusivi allo SDI (la banca dati interforze del ministero di Giustizia), del Re.Ge. (il registro degli indagati), dell’anagrafe tributaria. Nei terminali si cercavano informazioni di ogni tipo, dalla situazione penale ai carichi pendenti, dallo stato dei processi alla situazione finanziaria delle vittime: come la visura camerale a nome di Flavio Briatore. Ma quanto costava una spiata? Poche decine di euro in alcuni casi, in altri come quello della cancelliera infedele 100 euro a settimana, denaro chiesto per pagarsi cure estetiche.

Ma se questa ultima banda di spioni si accontentava anche di regali come computer e orologi e piccoli favori (la distruzione di una multa o il recupero di punti sulla patente), il quadro che disegnano gli inquirenti è quello di «un flusso continuo di dati, una sorta di mondo parallelo di informazioni» acquisite illegalmente su chiunque, anche a quanto pare personaggi delle inchieste economiche più importanti degli ultimi anni.

Una pratica forse non inusuale, quella di vendersi informazioni riservate, se è vero che sono diversi i rappresentanti delle forze dell’ordine e anche gli impiegati sotto osservazione. Insomma, c’è anche un elenco di «indagandi», ai quali prima o poi potrebbero essere contestate le stesse accuse. Tra gli episodi scoperti c’è anche l’accesso a un fascicolo della pm Maria Letizia Mannella, fino a pochi mesi fa nel pool di pubblici ministeri incaricati di indagare sul caso Telecom. Non a caso gli 007 di via Arenula hanno avuto l’incarico di far luce su eventuali debolezze, accessi non consentiti, dispersioni di informazioni, utilizzo anomalo delle apparecchiature, e anche sul complesso iter delle procedure che viene seguito in caso di intercettazioni regolarmente autorizzate dalla magistratura.

Il gip Andrea Pellegrino ha concesso subito gli arresti domiciliari alla cancelliera e al finanziere, mentre in carcere sono finiti il vigile urbano Massimo M. e l’investigatore privato J.S.C. che viene considerato il personaggio più importante. Ieri gli investigatori hanno sequestrato due scatoloni di documenti nella sede della sua agenzia investigativa New Global Service a Milano. Da quelle carte, da oggi al vaglio degli inquirenti, potrebbero venire fuori i nomi dei «mandanti».

Fonte: LaStampa.it


Intercettazioni, spiato il calcio
Dipendente Telecom: "Juve, Figc e Gea"


Ci sono anche la Juventus, la Figc e la Gea (la società di procuratori sportivi) tra gli intercettati finiti nel dossier segreto di Telecom sul mondo del calcio. A rivelarlo ai magistrati di Milano è stata una dipendente del gruppo, che ha spiegato come la richiesta le fu fatta l'11 febbraio del 2003 da Adamo Bove, il responsabile della security di Telecom suicidatosi a Napoli il 21 luglio scorso.

Era denominata "pratica Como" quella che conteneva i tabulati telefonici, in entrata e in uscita, degli spiati. "La documentazione che mi mostrate - ha spiegato la donna ai procuratori Nicola Piacente, Fabio Napoleone e Stefano Civardi come riportato da la Repubblica - è relativa agli sviluppi sul traffico telefonico su utenze intestate a Federazione gioco calcio, Enrico Cennicola, Football Management, Juventus Fc, Gea World. E' la pratica Como. Mi fu richiesta da Adamo Bove, ma non so che uso ne abbia fatto".

Tra gli spiati anche le due figlie di Geronzi, Chiara (giornalista del Tg5 e ex-socia della Gea, sciolta un mese fa) e Benedetta (che lavora in Federcalcio).

La dipendente Telecom, però, ad un certo punto si insospettì. "Cominciai a nutrire delle perplessità circa le richieste del dottor Bove su elaborazione dati, per utenze che poi risultavano in contatto con personaggi del mondo dello spettacolo, dello sport o di enti, quali il Banco di Roma. A causa di tali perplessità ho cominciato a conservare copia od originali delle richieste e degli elaborati". Tra questi documenti, quelli con tutte le telefonate della Juventus di Luciano Moggi, la Gea ma anche del guardalinee Enrico Ceniccola, finito nell'inchiesta di Napoli per la partita Lecce-Juve 0-1. Alla domanda di chiarificazioni, Bove rispose "picche".

Nel verbale della donna, inoltre, si accenna a un certo Calipari (il suo nome figura in una e-mail), ma non viene specificato se si tratti dell'agente segreto Nicola Calipari, morto durante la liberazione in Iraq della giornalista Giuliana Sgrena.

Intervista a Stiffoni

Dossier Inter-Figc/ Stiffoni (Lega Nord) ad Affari: "Moratti? Non penso che sia così tanto vergine e immune da qualsiasi tipo di indagine"

Martedí 26.09.2006 11:04

Dossier Figc-Inter, esplode la polemica anche nel mondo politico. Il caso Telecom non ha lasciato indifferente Piergiorgio Stiffoni esponente del Carroccio e membro dello Juventus Club Montecitorio. L'onorevole parla di "ombre interiste", riferimento diretto allo scudetto assegnato da Guido Rossi (ex Commissario straordinario della Figc e ora alla presidenza di Telecom dopo le dimissioni di Tronchetti Provera) e del suo pool.

Onorevole Stiffoni, sul caso intercettazioni Telecom parla di ombre in casa interista...
"Non voglio contestare quello che di riprovevole hanno compiuto i dirigenti della Juventus. Adesso però cominciano a venirmi un po' di dubbi. Non è tutto chiaro e mi riferisco ad esempio a Guido Rossi".

Ci spieghi meglio...
"E' un po' dappertutto, era presente nel Cda dell'Inter all'epoca del caso Recoba quello dei passaporti, poi alla dirigenza dell'affare calcio quest'estate e ora alla presidenza di Telecom. Evidentemente è un mostro..."

All'interno della Telecom c'è anche Massimo Moratti...
"Moratti è da sempre dentro alla Telecom, insieme a Tronchetti Provera azionista dell'Inter... il caso intercettazioni che sono state fatte in maniera subdola e ancora in fase di definizione suggeriscono la necessità di compiere un'indagine approfondita e senza fretta".

Il caso Telecom come ha dichiarato "può venir fuori come lo scandalo degli scandali...". Quali erano gli scopi delle intercettazioni?
"C'è un mio collega parlamentare che si chiama Andreotti che dice 'a pensar male si fa peccato ma ogni tanto ci si azzecca'. Comincio a pensare male come quelli che sentono o approfondiscono un certo tipo di notizie. Comunque credo che ci siano interessi privati e non pubblici".

C'è un nesso che si lega a Massimo Moratti?
"Non penso che sia così tanto vergine e immune da qualsiasi tipo di indagine".

Borrelli può essere l'uomo giusto per l'indagine sul caso intercettazioni-Inter?
"Giriamo sempre nella stessa pentola...".


Fonte: Libero

Intercettazioni, sui forum la voce dei tifosi bianconeri: "Moggi aveva ragione"
"Via lo scudetto ai nerazzurri".
E nel mirino finisce anche Cobolli Gigli
"Ci sono le prove, ci spiavano"Sul web la rabbia dei tifosi della Juve


ROMA - "Finalmente i fatti cominciano a venire alla luce". E' un misto di rabbia e speranza quello che anima i tifosi della Juve. Dopo le rivelazioni di Repubblica che parlano di uno spionaggio ai danni della società bianconera degli uomini Telecom, sui siti internet dei tifosi della Vecchia Signora è un proliferare di reazioni. C'è di tutto. Chi trova conferma dei sospetti di un "complotto" anti Juve "organizzato dall'Inter", chi nutre improbabili speranze di ripescaggio nella massima serie dela Juve e chi sfrutta lo spunto per attaccare la dirigenza bianconera giudicata troppo arrendevole davanti all'offensiva di Calciopoli.

"Era ora, voglio vedere che diranno quelli che hanno sguazzato nel fango per distruggere la Juve. Se c'è una giustizia adesso l'Inter deve andare in C2" si legge sul forum http://www.j1897.com/. Scorrendo i vari siti internet dedicati alla passione bianconera, (come juventus1897.it o pianetabianconero.com) si capisce che sono davvero molti i tifosi juventini che hanno vissuto e vivono la retrocessione in B con la certezza di essere state vittime di un "complotto" targato Inter.

E così c'è chi si spinge a chiedere "lo stop dei campionati", chi ipotizza che tipo di sanzioni sarebbero opportune per l'Inter (retrocessione? penalizzazione?), chi ironizza su Ibrahimovic, stella bianconera andata via da Torino per non giocare in B e che adesso "potrebbe ritrovarsi a giocare con l'Inter in C2". La sindrome del complotto è evidente nei tanti messaggi. Soli contro tutti. Non si salvano i giornali ("che ci hanno sbattuto in prima pagina"), non si salva Guido Rossi, troppo "vicino a Moratti e Tronchetti Provera". Si salva, invece, Luciano Moggi che "parlava di spionaggio industriale e che aveva ragione" scrive un tifoso nostalgico dell'ex direttore generale bianconero.

Chi finisce nel mirino, a più riprese, è l'attuale dirigenza. "E ti pare che a Cobolli Gigli venga in mente di costituirsi parte lesa nell'eventuale rinvia a giudizio di questa cupola! Sia mai, adesso siamo proprio simpaticissimi!" si ironizza sui forum. La protesta, dunque, monta. E si allarga anche al forum di una nemica storia della Juve, la Fiorentina. Il ritornello è lo stesso: "Tutto lo scandalo di Calciopoli è stato montato dall'Inter perchè voleva un campionato da vincere" si legge su Fiorentina.it. Stessa teoria, diversi colori.
Avanti così. Tra speranze e invettive. Tra chi si augura che all'Inter "venga scucito lo scudetto dal petto", a chi gela le illusioni perché "con l'Inter non sarà usato lo stesso metro che hanno usato per noi. Al massimo si beccano una multa, come per i passaporti falsi". Eppoi c'è chi si consola pensando che il fatto che "i nerazzurri abbiano perso la faccia è già mezza vittoria".E tra tanta eccitazione, spicca, solitario, un messaggio che colpisce: "Mi rendo conto, la sete di vendetta è difficile da reprimere, ma ritengo che forse quello che si deve cercare ora è la giustizia, quella vera, quella giusta. Per poter tornare a seguire le partite col sorriso di prima, senza sospetti, senza rabbia, senza la sete di vendetta". Ventidue persone e un pallone. Il calcio, insomma.

Fonte: Repubblica.it


Pensavamo che finalmente con lo scandalo Telecom la magistratura si sarebbe mossa per inchiodare Tronchetti e Moratti?

Mettetevi l'animo in pace e leggete qua...fresca fresca di un ora fa:


ROMA (Reuters) - La Procura si Roma sta valutando se acquisire la documentazione in mano alla procura di Milano su presunte intercettazioni illegali della Gea World, la società che gestisce oltre 200 tra calciatori e allenatori, finita nel mirino degli investigatori di calciopoli. Lo hanno detto oggi fonti giudiziarie nella capitale.

I magistrati romani dovranno soprattutto valutare se la richiesta sia compatibile con il recente decreto legge che impone di distruggere le tracce di intercettazioni illegali, hanno aggiunto le fonti.

Secondo la ricostruzione fornita da alcuni media, una teste, impiegata di Telecom Italia, ha detto ai procuratori di Milano che una parte della documentazione raccolta nell'inchiesta sullo spionaggio illegale e che gli era stata mostrata si riferiva a dati su utenze telefoniche intestate a Gea World.

Alcuni soci della Gea, tra cui Giuseppe De Mita, Chiara Geronzi e Alessandro Moggi, sono indagati a Roma per associazione a delinquere finalizzata ad illecita concorrenza con violenze e minacce -- un filone dell'inchiesta sull' irregolarità del mondo del pallone, condotta dalla procura di Napoli.

Praticamente cercano di mettercela ancora una volta nel culo!

Fonte: pianetabianconero.com


Sono sempre seduto in riva al fiume.... Presto passerà qualche bel cadavere.... Oppure finirà tutto a tarallucci e vino (ma guai a parlarne per la Juve, ci sarebbe stata una rivoluzione!)
Vedremo, ma come al solito:

VIVA L'ITALIA!!!

SUPERIORI SEMPRE E COMUNQUE

Supercoppa Italia Primavera: Juve-Inter 5-1

27 09 2006

La Juventus ha vinto la Supercoppa Italia Primavera, battendo nella finale disputata a Vinovo l'Inter con un netto 5-1.

Le reti: per i bianconeri tripletta di De Ceglie, Bianco e Maniero, per i nerazzurri Ribas. In tribuna l'amministratore delegato e direttore generale della Juventus, Jean-Claude Blanc, il direttore sportivo Alessio Secco e il responsabile del settore giovanile Ciro Ferrara. Il calcio d'inizio è stato dato da Alex Del Piero.

NON VINCETE MAI NON VINCETE MAI NON VINCETE MAI NON VINCETE MAI NON VINCETE MAI NON VINCETE MAI NON VINCETE MAI NON VINCETE MAI NON VINCETE MAI

Rassegnatevi, siete e sarete per sempre I PERDENTI!!!

ANCHE LA JUVE SPIATA



Questo articolo mi è stato segnalato da Dennis e lo riporto per intero. Meditiamoci sopra...

I tabulati telefonici in entrata e uscita finirono in un dossier con il nome in codice “Pratica Como”
Anche Juventus, Figc e la Gea nella ragnatela degli spioni. Lo rivela ai magistrati una dipendente di Telecom
di CRISTINA ZAGARIA

Una partita della Juventus

MILANO - “La documentazione che mi mostrate è relativa agli sviluppi sul traffico telefonico in entrata e uscita su utenze intestate a Federazione Gioco Calcio, Enrico Cennicola, Football Management, Juventus f. c., Gea World”. È la “Pratica Como”. “Mi fu richiesta da Adamo Bove l’11 febbraio 2003. Non so che uso ne abbia fatto e la dicitura “pratica Como” era un promemoria solo a lui noto”. È il dossier segreto degli uomini Telecom sul mondo del calcio, quello della Juventus e delle società di procuratori sportivi che facevano capo a Alessandro Moggi (la Gea e la Football Management). È una donna, impiegata Telecom al servizio prima di Adamo Bove e poi di Fabio Ghioni, a stretto contatto con Giuliano Tavaroli (ex numero uno della Security Telecom) a svelare ai magistrati i legami tra “spioni” e mondo del calcio.

E a raccontare di Adamo Bove, il super poliziotto alle dipendenze Telecom che si è ucciso a Napoli lo scorso 21 luglio. Mostra tutti i documenti: il 21 giugno 2006, alle 15, 40 nella caserma dei carabinieri di via Moscova la dipendente Tim consegna: un cd rom, con i tabulati rubati (i file di Interesse sono denominati con la parola chiave “BOVE” più una combinazione) e quattro raccoglitori trasparenti con fogli manoscritti. Tra gli spiati anche le due figlie di Geronzi, Chiara (giornalista del Tg5 e ex-socia della Gea, sciolta un mese fa) e Benedetta (che lavora in Federcalcio).

“La documentazione che mi mostrate - dice la teste ai pm - contrassegnata dai progressivi dal 128 al 135 è relativa ai tabulati in uscita su utenze forse della Banca di Roma, almeno così ricordo perché noto la presenza tra gli intestatari delle due figlie di Geronzi, Benedetta e Chiara”.

Nel verbale della donna (è la teste chiave dell’inchiesta dei procuratori Nicola Piacente, Fabio Napoleone e Stefano Civardi) c’è anche il reperto 57, con il numero manoscritto del telefono che Bove ha usato in Brasile: “Il numero si trova sulla email data 30 luglio 2002 con la dicitura “martedì ore 10 dottor Calipari a nome di” e con i dati dattiloscritti dalla signorina Iakomi, per la quale mi interessai su richiesta di Bove e credo si trattasse di una persona vicina al figlio dell’amministratore delegato della Telecom Corporation, dottor Ruggero”.

La donna non specifica se il “dottor Calipari” è l’agente segreto Nicola Calipari, morto durante la liberazione in Iraq della giornalista Giuliana Sgrena. I documenti di cui parla, però, arrivano dall’interno di Tim-Telecom e sono analizzati in tre verbali, tre audizioni a raffica il 14, il 21 e il 23 giugno 2006. “Avevo accesso ad alcune banche dati della mia azienda, come MSP, Circe (la banca dati del sistema magistratura, che “dove vengono estratti i tabulati richiesti dall’autorità giudiziaria) e Radar”.

E proprio a proposito di Radar la donna torna a parlare di Adamo Bove. Poi confessa i suoi timori. Dubbi. Sospetti e paura di una dipendente che a un certo punto copia tutti i dossier segreti e due mesi fa li consegna alla magistratura: “Oltre alle richieste che mi pervenivano formalmente con cartaceo o via e-mail da Adamo Bove, me ne arrivavano altre via telefono o con appunti manoscritti”.

Ad un certo punto però le richieste diventano troppe o forse troppo strane. “Cominciai a nutrire delle perplessità circa le richieste del dottor Bove su elaborazione dati, per utenze che poi risultavano in contatto con personaggi del mondo dello spettacolo, dello sport o di enti, quali il Banco di Roma. A causa di tali perplessità ho cominciato a conservare copia od originali delle richieste e degli elaborati”.

Tra questi documenti, quelli appunto contrassegnati “dai progressivi 112 al 119 con tutte le telefonate della Juventus di Luciano Moggi, la Gea ma anche del guardalinee Enrico Ceniccola, finito nell’inchiesta di Napoli per la partita Lecce-Juve 0-1. “Chiesi a Adamo - dice la donna - dove finivano quest’ultimi elaborati, ottenendo come risposta che di questo non dovevo preoccuparmi”.

(27 settembre 2006)
Fonte: Repubblica.it


Tremate merde... Aspettiamo che Martins parli ancora e tutto finirà! Dovreste essere radiati dal calcio e i vostri dirigenti in carcere a vita!!!

PERCHE' L'INTER MERITA DAVVERO LO SCUDETTO...





Non dimenticare mai che il 12 febbraio 2006 vi abbiamo massacrato a Milano! E ad ottobre ne prendeste 2 a Torino. Siete solo dei ladri e spioni!

Questo video è per non dimenticare.... Non possono Moratti, Rossi e compagnia bella cancellarci questi stupendi ricordi, non possono convincerci che quella squadra imbattibile vinceva solo grazie a Moggi.

Mi spiace, ma non sono così ingenuo da farmi convincere. E il video lo dimostra....

martedì, settembre 26, 2006

MARTINS ACCUSA, I MEDIA IMBOSCANO!



In un'intervista che verrà pubblicata a giorni Martins conferma che 1 mese prima della fine dello scorso campionato Mancini disse ai giocatori che l'Inter avrebbe vinto lo scudetto. Alla domanda di alcuni: ma come siamo troppo indietro, Mancini rispose: le vie del signore sono infinite.

Martins molto contrariato per la cessione in Inghilterra ha fatto capire che dirà altre cose scottanti sull'Inter. Inoltre ha detto che sarà disposto a confermare davanti a un eventuale giudice le sue dichiarazioni e non ha paura di niente.

Mah....

Stranamente, ora gli interisti hanno perso la voce? Dai, cantate con me...

PO PO PO PO PO PO, PO PO PO PO PO PO, PO PO PO PO PO PO

SIATE ORGOGLIOSI DEL VOSTRO PAESE

Prendiamo in esami gli ultimi 2 colossali scandali accaduti in Italia, ovvero Telecom e Farsopoli, e sforziamoci a confrontarli per trovare alcune piccole differenze, come i giochini che facevamo da piccoli.

La differenza più lampante è la risonanza mediatica che hanno avuto.

In parole molto povere le truffe di Farsopoli hanno causato danni di immagine e monetari ad taluni soggetti, e non voglio mettere in dubbio che molti pseudotifosi si possano, a ragione, dichiarare disgustati da uno spettacolo che era spesso finto o aggiustato. Ma, cari miei, il caso Telecom è ben peggiore: in gioco non c'è uno sport, bensì la privacy di tutti i cittadini! I dirigenti hanno della società telefonica hanno fatto delle oscenità che esulano dal futile contesto calcistico ed entrano in quello sociale.

E i media ne parlano? Si, ma sempre con la dovuta cautela, con dei "ma", dei "boh", dei "non si sa, aspettiamo". Non mi sembra che questi abbiano anche solo per un secondo dubitato di Farsopoli, hanno anzi amplificato all'esasperazione gli animi ed accentuato le notizie (e le intercettazioni) che giorno per giorno pubblicavano.

Vogliamo parlare della questione politica? Per il caso calcistico, si sono aperte grandi discussioni in parlamento, nel quale si sono registrate fazioni completamente opposte: dall'amnistista Mastella alla giustizialista Melandri e, come tutti ricorderete, hanno prevalso i secondi, con tanto di applauso della plebaglia.

E' notizia di ieri, invece, che il parlamento ha approvato un decreto grazie al quale le intercettazioni illegali non possono essere pubblicate (anzi, devono essere distrutte!), pena una salatissima multa. Anche stavolta il popolo si lascierà andare alla solita ovazione o decidiamo di far funzionare i neuroni di cui Madre Natura ci ha dotato?

La domanda è la seguente: se in modo illegale vengo scoperto a fare un crimine, è giusto che io paghi? Se si allora TUTTI devono pagare, se invece si decide per il no, anche Moggi e compagnia bella dovrebbero essere assolti, perchè ormai chiunque ha capito che il tutto è iniziato con intercettazioni e spionaggi illegali.

Vedete, il problema è questo: per la Telecom si può parlare di "non colpevolezza" e nessuno si scandalizza, se invece lo si facesse per Moggi e la Juve si scatenerebbe l'ira di mezza Italia!

E' giusto? Se questo è il paese che davvero volete, allora siatene orgogliosi!

Passiamo all'Inter...

Non mi interessa lo scudetto che Guido Rossi gli ha regalato, davvero, non mi interessa più neanche fare la B in quanto mi ci sono rassegnato (anche se la ritengo comunque la più grande ingiustizia fatta ad una società di calcio della storia), ma trovo allucinanti le proclamazioni di onestà e moralità dei suoi dirigenti quando alla base di tutto ci sono loro. Ma come si permettono di far spiare arbitri, dipendenti Telecom e tesserati?

Non chiedo l'Inter in B (sarebbe troppo, un'apoteosi che ripagherebbe tutti questi mesi di sofferenze) ma PRETENDO provvedimenti giudiziari nei confronti di questi spioni! Ma stiamo scherzando? Sembra di essere al grande fratello, solo che in TV i partecipanti sono pagati profumatamente per essere spiati nelle loro recite...

Alcune dichiarazioni:

Ancelotti: 'Le intercettazioni? Vicenda imbarazzante'
Nerazzurri furiosi, Tronchetti: 'Faranno chiarezza i magistrati'

Solo alcune parole: il caro Ancelotti fa bene a dire certe cose, ma ricordiamo che il suo Milan NON HA AVUTO NESSUNA PUNIZIONE per Farsopoli e non vedo per quale motivo debba lamentarsi un miracolato. Inoltre, presto arriverà lo sconto dell'arbitrato e i punti di penalizzazione, alla fine, risulteranno più o meno 5....

Per quanto riguarda le parole di Tronchetto è meglio non commentare. Sarebbe bello che i giudici facessero chiarezza, ma putroppo per noi (e per foruna sua) così non sarà e come al solito saranno i "furbetti del quartiere" a farla franca. Vai Provera, tu e la tua cricca avete conquistato tutto, dalla privacy delle persone al calcio italiano, grazie ai vostri uomini posti in punti strategici (a volte anche incarichi doppi come lo stesso Provera, Moratti, Guido Rossi e Carlo Buora).

Voi Tifosi (con la t maiuscola) che volete un calcio pulito non potete credere davvero che con la Juve in B tutto il male sia stato estirpato, non posso credere che anche solo uno di voi sia convinto di questo! E voi Cittadini (con la c maiuscola) che volete un paese democratico non potete non essere disgustati dai risvolti del caso Telecom, tutti volti a proteggere di banditi che tendono solo a fare i loro interessi alle nostre spalle.

Ormai siamo un paese alla deriva, ma anche per colpa di noi cittadini e lo dimostra il fatto che di Farsopoli ne hanno parlato tutti, chiunque era interessato ed esperto, mentre di Telecom a nessuno sembra interessare, e la gravità di quest ultimo è ampiamente maggiore!

Se qualcuno è contento di questa Italia alzi la mano, ma spero vivamente che così non sia... E non centra la politica, ma è solo una questione etica!

Infine, per chiudere, giunge questa notizia:

Inter, via lo scudetto! Il commissario glielo può togliere "per ragioni etiche". L'Ufficio indagini ha acquisito gli atti della vicenda De Santis: oggi parte l'inchiesta. Nel parere dei giuristi utilizzato da Rossi per dare il titolo ai nerazzurri, sono già contenute le motivazioni pr la revoca.

(Tuttosport)

Detto che ci credo poco, lo riterrei quanto meno un atto dovuto, nonchè una decisone giusta ed opportuna.

Lo scudetto va dato davvero agli onesti? Allora regaliamolo ad una società dilettatistica, dato che tra i professionisti credo non si salvi una società tra bilanci taroccati, fallimenti, false fidujussioni, passaporti, arbitri e quant altro.

Io vorrei un calcio ed una nazione più puliti e voi? Siete davvero orgogliosi del vostro paese?

lunedì, settembre 25, 2006

JUVENTUS - MODENA 4 a 0


Ed alla quarta giornata tutti si resero conto dell'assurdità di Farsopoli. Dice bene Zoratto, allenatore del Modena: ...

Zoratto ha ragione: i bianconeri in B potrebbero davvero ammazzare il campionato, e le vere penalizzate sarebbereo le restanti 21 società di serie B.

La partita col Modena è stato un monologo juventino, una supremazia schiacciante si tutti i fronti. Abbiamo sempre detto che l'unico pericolo era rappresentato dalla possibile mancanza di stimoli e concentrazione, ma se ciò non si verificasse (come nell'ultima settimana), gli ostacoli verso la promozione sarebbero pressochè nulli.

La Juve conquista la sua 3° vittoria consecutiva, ma soprattutto convince e si porta a -7. Protagonisti i soliti noti: Trezeguet (doppietta), Del Piero e Nedved. Buffon mai impegnato, altra buona prova di Camoranesi.

Veniamo ai singoli voti:

Buffon s.v.: si è fatto una bella settimana di ferie (stipendiate...). Come a Crotone, viene impegnato una sola volta, da Pinardi, con un bel rasoterra da limite. Poco per impensierire super Gigi.
Zebina 6,5: Buon rientro, sarà molto utile nella ballerina difesa bianconera. Si disimpegna con tranquillità, prima di abbanonare il campo.
Kovac 6,5: Pian piano, il buon Robert si sta ritrovando... Che abbia accettato la B?
Boumsong 6,5: Io non l'ho ancora inquadrato per bene. Sembra un Legrottaglie (nel senso che si perde facilmente) con più fisico. Speriamo bene..... In ogni caso, un'altra prova convincente dopo Crotone.
Balzaretti 7: Il solito commento: tra lui e Chiellini c'è un abisso, e sembra lo stia capendo anche Didì. Attento in difesa ed intraprendente in avanti. Un lusso per la B.
Camoranesi 6,5: A proposito di lussi.... Meno bene che a Crotone, ma in ogni caso molto importante. Quando inventa la Juve segna.
Paro 7,5: Uno spettacolo di giocatore. Recupera palloni, imposta e si propone in avanti. Mi sembra la spalla ideale dell'incontrista Zanetti. Di lui sentiremo parlare per molto, molto tempo....
Zanetti 6,5: La sua classe è indiscutibile, svolge il lavoro sporco con grande maestria. Stupendi alcuni suoi lanci.
Nedved 6,5: Non è ancora al top, ma si muove bene, lotta e segna (di testa....!!!!)
Del Piero 6,5: Anche lui non rende al massimo, ma segna il suo 199 gol in bianconero, arrivando ad un passo dalla gloria eterna. Lunga vita al nostro capitano!
Trezeguet 8: Un giocatore pazzesco: tocca 3 palloni e fa 2 gol, uno più facile dell'altro. Disarmante la facilità con cui riesce a segnare, impressionante la sua rapidità sotto porta. 3 gol in 2 partite: di questo passo potrebbe superare i 40 gol!!!!

Birindelli 6: Entra per contenere e ci riesce bene
Marchionni 6,5: Nella Juve è dura trovare spazio, ma sabato, appena entrato, porge a David la palla del 3 a 0. Importante per il presente, fondamentale in ottica futura.
Giannichedda s.v.: Entra a giochi fatti

Deschamps 7: Il suo compito quest'anno è più psicologico che tecnico e lo sappiamo tutti, quindi l'ampia sufficienza è più che meritata. Prevedo problemi con gli escluisi a lungo termine: sarà quello il momento in cui deve dimostrare di essere l'allenatore giusto.

Voto generale alla prestazione della Juve 7,5: Partita dominata, nessuna occasione concessa ai modenesi. Solo qualche appunto: non può pensarci sempre Trezeguet a risolvere le partite e la rete che sblocca la partita dovrebbe arrivare prima. Fino ad ora, infatti, sullo 0 a 0 non si è mai vista la superiorità della Juve, ma dopo il vantaggio si è sempre dilagato.

Forse ora tutti capiscono che Farsopoli è stata una farsa, forse ora tutti capiscono che la Juve in B è un problema per la stessa società e i suoi tifosi, ma anche per squadre e pubblico avversari, che vedono ridursi da 6 a 5 i posti utili a lottare per la A.

Ora mi chiedo, anche alla luce delle nuove rivelazioni sull'Inter e Telecom: ma tutto ciò a chi ha realmente giovato?

Al calcio......? Ah ah ah ah ah

ECCO A VOI GLI ONESTI ED I MORALISTI!!!

Come tutti bbiamo già ampiamente appurato, l'Inter (società onesta per antonomasia) per mano di Massimo Moratti e grazie a Tronchetto Provera e Carlo Buora, ha fatto intercettare Massimo De Sanctis (per ora si sa solo lui...) al fine di far scoppiare Farsopoli.

So che molti antijuventini che sono capitati per caso o meno in questo blog mi abbiano etichettato come un complottista, un bavoso juventino con le bende agli occhi, che so solo dare contro all'Inter invece che vergognarmi delle malefatte della mia squadra.

Ora cosa mi dite?

Dato che fin'ora ci ho preso in mote cose, vi faccio una nuova previsione: si capirà con certezza che alla gensi di Farsopoli c'è l'Inter, quindi per non punire quella società di merda faranno ampi sconti alle società precedentemente punite. Alla fine del gioco, quindi, L'UNICA SQUADRA A PAGARE VERAMENTE sarà la Juventus, cosa che io sostengo da maggio!

Ma andiamo con qualche articolo interessante:

De Santis fischia Moratti: l’arbitro è indignato per l’indagine che l’Inter avreb­be commissionato su di lui du­rante la stagione 2002/03, ma questa ramificazione dello scandalo delle intercettazioni illegali, al club nerazzurro, po­trebbe costare più caro dello sdegno di De Santis.

L’Ufficio Indagini è, infatti, in stato di al­lerta sulla vicenda, sensibiliz­zato da numerose segnalazioni, arrivate dopo l’intervista di Massimo Moratti alla “ Stam­pa”, nella quale il patron inte­rista ammetteva che «un tizio si offrì di pedinare De Santis, avendo dei contatti con perso­ne del ministero presso il quale aveva lavorato lui». Dichiara­zione che ha suscitato qualche perplessità tra gli uomini di Francesco Saverio Borrelli, i quali attendono proprio la sua decisione (domani comunicherà se manterrà o meno il ruolo di guida degli 007 federali) per po­ter mettere in moto un’indagi­ne e l’eventuale deferimento dei nerazzurri.

Se venisse ac­certato che l’Inter ha realmen­te commissionato un’indagine su un arbitro federale, potrebbe infatti configurarsi una viola­zione dell’Articolo 1, con riferi­mento alla probità e lealtà sportiva.

Stando ai regolamen­ti, infatti, se Moratti o un qual­che dirigente dell’Inter avesse nutrito sospetti su De Santis, avrebbe dovuto denunciare il fatto alla Giustizia Sportiva e non agire privatamente. In ca­so di deferimento, il rischio di una penalizzazione a campio­nato in corso è un’ipotesi con­creta.

Conferma di Borrelli permet­tendo, qualcosa dovrebbe muo­versi già nel corso della prossi­ma settimana. Anche perché non solo l’intervista di Moratti ha creato attenzione intorno al­la vicenda, ma anche l’entrata dura di De Santis.

L’arbitro, dopo aver ricostrui­to nel corso negli ultimi mesi, ma soprattutto negli ultimi giorni, la certezza di essere sta­to “spiato” per ordine dell’Inter, ha sbottato: « Inizialmente, quando ho saputo di questa operazione messa in atto da Moratti, attreverso la Pirelli e questo investigatore Cipriani, sono rimasto veramente schifa­to. Uso un termine un po’ forte, ma di fronte a quello che sto pa­gando, per altro professandomi sempre innocente, sento vera­mente del ribrezzo, soprattutto perché questo fatto è riconduci­bile a persone che si sono sem­pre proclamate estranee e in­nocenti proprio perché non fi­guravano nelle intercettazioni telefoniche. Ma a questo punto mi interrogo sull’uso che è sta­to fatto di queste intercettazio­ni, soprattutto in sede di Giu­stizia sportiva, che ha basato tutte le sue condanne sulle te­lefonate. E’ vero che quelle uti­lizzate dai giudici sportivi era­no legalmente autorizzate dal­la Procura di Napoli, ma tecni­camente venivano prodotte dal­la Telecom, ora coinvolta in questo scandalo. Chi garantisce quindi sulla bontà di quelle in­tercettazioni? Ho letto un’in­tervista all’ex designatore Pao­lo Bergamo, nella quale affer­mava che lui riceveva telefona­te da parte di tutti i dirigenti, non solo da Moggi. Perché non sono comparse nelle intercetta­zioni? Mi viene il dubbio che po­tesse esserci una censura a monte, magari operata dalla stessa Telecom » . Sul perché l’Inter avesse sospetti su di lui, invece De Santis non ha le idee chiare, ma ipotizza anche il ri­catto: «E’ l’unica cosa che posso pensare, ma me lo sto doman­dando anche io». Il finale è una freccia avvelenata scagliata contro i nerazzurri: «Ma a que­sto punto, penso che forse l’uni­ca cosa è che l’Inter faccia un campionato da sola, giochi da sola, almeno vincerà tutte le partite senza che nessun arbi­tro la possa danneggiare».

Lo scandalo Telecom, insom­ma, rischia di travolgere l’Inter, il cui vicepresidente Carlo Buora è attualmente nella bu­fera, essendo l’amministratore delegato della compagnia te­lefonica, direttamente tirato in ballo dall’ex manager della si­curezza, ora indagato per le in­tercettazioni illegali, Giuliano Tavaroli che venerdì aveva di­chiarato ai magistrati milanesi: « Non rendevo conto a Tron­chetti, ma al mio diretto supe­riore Buora».

E l’Inter? Nessuna reazione ufficiale. Né alle parole di De Santis, né sull’eventualità di essere coinvolti in un procedi­mento dell’Ufficio Indagini. A Palazzo Durini è il momento dell’attesa.

Proseguiamo con uno sfogo (ampiamente condivisibile) del grande Christian Rocca

Ehi, voi del giornale rosa che si trova sui banconi dei bar dello sport
Non eravate i moralisti in capo contro il calcio marcio e gli autonominati indefessi accusatori delle lobby e dei conflitti di interessi? Volete un aiutino?

Eccolo: gli indossatori di scudetti altrui, i cui proprietari (Moratti, Tronchetti) e massimi dirigenti (Buora) sono proprietari (Tronchetti), massimi dirigenti (Buora) e membri del Cda (Moratti) della Telecom, hanno pagato con bonifico estero la società di investigazione privata che intercetteva illegalmente mezza Italia e che, secondo i magistrati e i testimoni, usufruiva di solide entrature in Telecom. Le inchieste commissionate dagli indossatori di scudetti altrui riguardavano pedinamenti e intercettazioni illegali su un arbitro e una serie di calciatori.

Si noti, solo per inciso, che Guido Rossi è stato consulente di Moratti, membro del Cda della squadra, assegnatore dello scudetto a tavolino per un campionato non oggetto di indagini e ora presidente di Telecom, chiamato da Tronchetti Provera e ratificato dal cda ove siede anche Moratti (Tronchetti, poi, ha un ruolo di primissimo piano nell'assetto di controllo del vostro giornale, ma questo lo sapete bene). Berlusconi e Galliani, al confronto, sembrano frati trappisti.

Tra l'altro: il bonifico effettuato dagli indossatori e trovato nei conti esteri della società di investigazione oggi nei guai è a bilancio ufficiale della società sportiva o no?I giornali, poi, parlano di segnalazioni dentro la Telecom per evitare che alcuni telefonini fossero intercettati dalla magistratura o, perlomeno, per avvertire in tempo.

La Juve è andata in B perché Moggi si serviva, legalmente, di schede sim straniere. Paolo Bergamo chiede da settimane dove siano finite le intercettazioni delle sue telefonate con i dirigenti delle altre squadre. Verdelli e Cannavò, che fate, dormite?

Appunto... La domanda che sorge spontanea è: ma i vari Palombo, Verdelli e Cannavò, si indigneranno conto l'Inter o troveranno scuse per difendere l'indifendibile ad oltranza?

Il sig. Cannavò Candido scriverà il suo celeberrimo "Fatemi dormire" sulla cartastraccia rosa contro i nerazzurri?

Controcampo spalerà un pò di letame addosso a loro? E Mentana (nerazzurro di fede) come rigirerà la frittata? E Liguori?

venerdì, settembre 22, 2006

CHI E' CARLO BUORA?

Vi segnalo questa riflessione di un utente del forum PBN, sull'Inter, Farsopoli e Telecom.

Vediamo se qualcuno nota qualcosa...

Chi è Carlo Buora?

A molti questo nome dice poco o nulla.

E' uno che sta vivendo il suo momento di notorietà in questi giorni, dato che fa parte del team di "riorganizzazione" attivato da Guido Rossi per la vicenda Telecom, come si evince dall'ultimo numero de "L'Espresso".

Ma... c'è un ma.... andate in fondo e lo scoprirete.....


ROMA - Eliminata la divisione sicurezza di Telecom, al centro dello scandalo sulle intercettazioni. Lo scrive il settimanale Espresso, in edicola domani con un'ampia inchiesta dedicata al caso: "Poche ore prima della retata che ha portato in carcere 25 indagati per l'inchiesta sulle intercettazioni e i dossier illegali, il nuovo vertice di Telecom guidato dal presidente Guido Rossi ha eliminato dal proprio organigramma la divisione sicurezza, quella al centro dello scandalo di questi giorni".

La disposizione risale al 18 settembre ed è firmata dall'ex amministratore delegato del gruppo appena promosso vice presidente dell'esecutivo Carlo Buora. Un atto con cui la divisione sicurezza cessa di esistere come entità autonoma. D'ora in poi, si legge su l'Espresso, l'organigramma aziendale prevede una funzione Human resources, organization e security affidata a Gustavo Bracco. Lo stesso manager che, come capo del personale, aveva gestito ad interim la sicurezza al posto di Giuliano Tavaroli, dimissionario dall'anno scorso e arrestato ieri.

Secondo il gip Paola Belsito, Tavaroli è infatti il sospettato numero uno dello scandalo sulle intercettazioni in quanto "agiva fuori sistema e non riferiva costantemente a nessuno se non al presidente". Una decisione che arriva dopo che, a partire dall'ingressso di Tronchetti Provera, la direzione sicurezza aveva ottenuto una sempre maggiore autonomia operativa. Per Telecom, si legge nel settimanale, si tratta di un'inversione di marcia in piena regola.

Questo l'articolo de "L'Espresso". Adesso vogliamo dare un'occhiatina all'organigramma aziendale degli onesti per eccellenza?

Ecco qua:

IINTERNAZIONALE MILANO Presidente: Giacinto Facchetti
Vice Presidenti: Carlo Buora e Rinaldo Ghelfi


Guarda l'organigramma dell'Inter dal loro sito ufficiale


Fine delle trasmissioni. Magari qualcuno parlasse di queste "coincidenze" invece che accanisrsi contro la sola Juve!

giovedì, settembre 21, 2006

COSI' IL CERCHIO SI CHIUDE DI ANTONIO LA ROSA

Ecco un interminabile commento del solito Antonio La Rosa. Anche in questo caso ne consiglio a tutti una lettura attenta....

Quando poco tempo addietro, ebbi a scrivere che dietro alla cosiddetta vicenda "calciopoli" non c’era affatto una volontà di fare pulizia nel calcio, di reprimere condotte illecite, bensì una non meglio precisata operazione politico - finanziaria, tendente a mettere sotto controllo il calcio per ragioni sia economiche (diritti televisivi, sponsorizzazioni, insomma tutto il business che traina), e politiche (pagare prezzi elettorali, tenersi amiche certe tifoserie "elettorali), parecchi mi diedero del visionario e del vittimista, mi accusarono di volere a tutti i costi coprire il marcio della Triade juventina, insomma venni accusato un pò di tutto. Adesso che le nebbie polverose del bombardamento mediatico cominciano a diradarsi e che il vero panorama sta emergendo con inquietante chiarezza, sarei io curioso di sapere da coloro che mi accusavano, cosa ne pensano delle ultime evoluzioni, in particolare della vicenda Telecom e della nomina di caligola Rossi a presidente della società che sponsorizza il campionato, che gestisce direttamente e indirettamente la trasmissione di gare di campionato, mediante internet (Rosso Alice) o digitale terrestre (Carta+ La7), che in sostanza è una grande finanziatrice del calcio italiano e che è, come sapete, molto ma molto vicina alla squadra che di calciopoli ha tratto i maggiori benefici, tra cui uno scudetto a tavolino (peraltro già dall’inizio mal onorato) e la possibilità di acquistare calciatori della odiata rivale a prezzi di svendita fallimentare. Una situazione insomma non diversa, anzi più grave di quella a suo tempo rivestita da Galliani quale presidente di Lega, cosa che tanto faceva indignare gli interisti, nonostante il signor Moratti Massimo fosse di fatto un grande elettore del pelatone.

Vedete, a sostenere certe cose non ci vuole certo la sfera di cristallo magica, o presunti poteri extrasensoriali, ma semplicemente mantenere una discreta memoria, e non dimenticare che certi comportamenti a volte ritornano. Il film che stiamo vivendo adesso, per quanto mi riguarda, è già visto, perchè non è altro che la rielaborazione di un altro film già proiettato nel periodo 1998 - 1999, anche se stavolta il delitto è stato commesso con migliore abilità, i sicari non hanno fallito, memori anche delle figuracce di Guariniello, o del fatto che certi nemici se possono riorganizzarsi, ritornano nuovamente forti come e più di prima, per cui occorre "tagliare le teste" per evitare problemi.

Anche all’epoca c’era una squadra fortissima e vincente che si chiamava Juventus, che vinceva contro i desideri di certi presidenti idioti quanto capricciosi come Moratti, o di certi potentati economici bancari romani, o di certi pezzi grossi della politica nazionale. Tutto venne preparato dapprima con la trasformazione delle società calcistiche in Società per Azioni, ritenuto modo per poter competere meglio contro Juventus e Milan da parte delle romane (che infatti intrapresero subito la via della quotazione in borsa, con i risultati che sappiamo tutti), quindi con la normative che consentì la vendita soggettiva dei diritti televisivi. Questa fu la mossa diciamo più grave di tutte, e tutt’oggi rimasta, come dire, quasi ignorata dai media, ma è quella che a suo tempo produsse certi fatti importanti.

Per potersi vendere i diritti televisivi in modo soggettivo, occorre naturalmente un acquirente, che abbia anche intenzione di pagarli a certi prezzi, e siccome il mercato non può essere ignorato, è evidente che chi ha maggiore bacino d’utenza (diciamo potenziali abbonati televisivi) ha pure maggiori possibilità di guadagno, mentre chi ha un bacino d’utenza ridotto solo al proprio territorio, non ha molte possibilità di vendere a prezzi elevati il proprio prodotto: occorreva quindi un acquirente apposito, che pagasse certi diritti televisivi a peso d’oro, pur sapendo che l’acquisto sarebbe stato in perdita.

Fu così che venne "pilotata" la privatizzazione di Telecom Italia, privatizzazione che, guarda caso, venne preparata da un fedele esecutore di ordini, dal nome Guido Rossi (vi ricorda qualcuno questo nome?) quale presidente Telecom, venne completata sotto gli auspici di Massimo D’Alema presidente romanista del Consiglio, la privatizzazione (definita una rapina con destrezza da parte del Financial Times), produsse la nascita del secondo polo televisivo satellitare, Stream, gruppo Telecom Italia, polo che pagò a peso d’oro i diritti televisivi di alcune società consorziate in una società creata "ad hoc", la SDS presieduta da Franco Sensi, nella quale aderivano anche i grandi futuri bancarottieri Cragnotti, Tanzi e Cecchi Gori. Tutto denaro fresco che consentì a quelle squadre di spendere e spandere nella serenità di poter recuperare con il tempo sfruttando la gallina dalle uova d’oro (Sensi in una sola campagna acquisti dilapidò i soldi avuti per tre anni di diritti televisivi ceduti, idem fecero Cragnotti, Tanzi e Cecchi Gori: e poi qualcuno si chiede perchè tre dei quattro fallirono e il quarto è stato spudoratamente salvato dal potere politico - giudiziario!), e che consentì a queste squadre di essere altamente competitive.

Ma ciò non era sufficiente, perchè bisognava fare i conti con chi sul campo era forte di suo. Ed ecco quindi che si scatenò quel famoso linciaggio mediatico prima, a seguito di Juventus - Inter del 26 aprile 1998, e quell’insulsa messa in scena dell’episodio Iuliano - Ronaldo, che avrebbe falsato il campionato (tancendosi che era la Juve in testa, che era la Juve in vantaggio in quella gara, e che l’Inter un tiro in porta degno di nota fino al 27’ della ripresa non l’aveva compiuto!), e giudiziario poi, quella volta partito dal settimanale L’Espresso, da una intervista a Zeman, che parlava di tutto tranne che di doping in casa Juve (solo una insinuazione sull’aumento della massa muscolare di Del Piero e Vialli), e successivamente dai blitz a vuoto di Guariniello, che comunque si ebbe a ritagliare un rilevante spazio di notorietà.

Le conseguenze le ricorderete tutti: l’Inter scosse l’albero ma non raccolse i frutti, che invece vennero raccolti a Roma, nel biennio giubilare, grazie pure a giocatori schierati in violazione di norme (la cosiddetta vicenda passaporti falsi, Veron e Cafù schierati come comunitari ed entrambi protagonisti dei campionati di Lazio e Roma), il diluvio perugino, le regole cambiate in corsa tre giorni prima della gara decisiva per le sorti dello scudetto 2001, etc. etc. etc..

Quindi non ci voleva molto ad intuire che, tornati gli stessi soggetti, unidentico panorama si sarebbe ricreato.

Stavolta però hanno alzato l’ingegno e hanno puntato decisamente al cuore del nemico, per essere sicuri di non avere problemi per l’assetto futuro, quindi le operazioni si sono temporalmente invertite: prima l’eliminazione dei nemici, la Juventus e la Triade, poi il riassetto del potere in certi campi, compreso quello calcistico, da potersi operare stavolta con la tranquillità che i "rompiballe" non creassero problemi per almeno 4 - 5 anni, ossia il tempo necessario per consolidare certi assetti e ripresentarsi elettoralmente sicuri della riconferma.
Perchè di questo si tratta, e penso ormai si sia ben compreso.

Intanto sono partiti con la via giudiziaria, uno scandalo costruito solo sui giornali e su intercettazioni fuoriuscite in violazione di legge (piuttosto, solo adesso si accorgono di quello che scrivevo io a suo tempo, ossia che quelle intercettazioni non potevano essere usate nel processo sportivo, in quanto ancora coperte dal segreto istruttorio: dunque che Borrelli ne sia venuto in possesso è da ritenersi un fatto illecito!), quindi hanno proseguito con il commissariamento della Federcalcio, mettendola in mano ad un fedele esecutore di ordini, dal nome Guido Rossi (vi ricorda qualcuno questo nome?), ex presidente Telecom, ex senatore della Sinistra Indipendente (indipendente da chi?), ex presidente Consob, ex consigliere d’amministrazione dell’Inter di Moratti, ex difensore di Cesare Geronzi nella vicenda dei bond Cirio e Parmalat, e questa circostanza dovrebbe spiegare molte cose, visto che stiamo parlando di un personaggio legato a doppio filo con quel potere finanziario milanese e quello bancario romano!

Come sapete, Caligola Rossi, in spregio a norme e regolamenti, oltre che a diritti costituzionali, ha modificato senza averne potere, competenze giudiziarie, togliendo potere alla Commissione Disciplinare, rinnovando la CAF, mettendo a presiederla una foglia di fico dal nome Cesare Ruperto, malasciando a comporre la Corte Federale tutti gli amici di Carraro, che per chi non lo sapesse è anche presidente di Mediocredito Centrale, banca finanziaria del gruppo Capitalia, dunque banca controllata da Geronzi ,amico, anzi cliente, di Guido Rossi.

La missione è stata eseguita in modo perfetto, eliminati solo i personaggi scomodi, leggermente bacchettati quelli che casualmente si erano trovati invischiati, salvato per ragioni di quieto vivere il Milan (meglio non pestare troppo i calli all’opposizione ...), per cui abbiamo scoperto che calciopoli non era altro che una grande macchinazione compiuta da Moggi e Giraudo fra di loro, con la partecipazione di De Santis, povero cristo condannato per una gara dove la Juventus non aveva alcun interesse, ma siccome era l’arbitro ritenuto juventino, bisognava punirlo in qualche modo.

Corollario di tutto ciò, lo scudetto a tavolino all’Inter, cosa che mi fa presumere che quest’anno lo scudetto deve scendere ben al di sotto del Po: del resto ad una lo scudetto passato, ad un’altra la possibilità di giocare in Europa, alla terza bisognerà dare qualcosa di importante in camponazionale, o no?

Sistemato questo aspetto, e messe da parte le famose nuove regole che Caligola Rossi avrebbe dovuto riscrivere, ragione unica per cui fu nominato, adesso nelle segrete stanze possono riparlare con tranquillità di diritti televisivi e soprattutto DI CHI, dovrà gestire in avvenire la nuova torta.

In sostanza bisognerà ridimensionare il peso della Juve nella torta, ma la cosa in parte è stata già realizzata, spedendola in B, anche se poi tutte le trasmissioni televisive sportive, per ragioni di audience, finiscono con il parlare più di Juventus che di serie A; bisognerà quindi studiare un meccanismo che premi per qualche anno i risultati sul campo, e dunque guadagnerà di più chi vincerà di più, ma per vincere di più, bisognerà avere minore concorrenza, e dunque fare in modo che per qualche anno le concorrenti siano soltanto due con una terza incomoda tanto per la facciata.

State tranquilli che la futura revisione della contrattazione collettiva dei diritti televisivi sul satellitare, sul digitale terrestre, e su tutte le varie tecnologie, mirerà a ridurre certi guadagni già conseguiti con contratti stipulati in precedenza, a premiare le posizioni di classifica di questa stagione e magari di quella scorsa riscritta a tavolino, per cui si prenderanno a riferimento non i risultati di una sola stagione, ma magari la media di risultati di più stagioni (unico modo per mettere fuori causa la Juventus a seguito dell’ultimo posto assegnato le lo scorso campionato e questo campionato di B), per far sì che Inter e Roma possano avere il grosso della torta, anche perchè il Milan la sua grossa fetta ce l’ha già, a prescindere da normative vecchie e nuove.

Ma il quadro non è ancora completo, perchè c’è la questione delicata, come detto sopra, DI CHI dovrà gestire questa grossa torta.

Sul satellitare c’è già Sky, e non penso che verrà alle menti fini del passato di ripetere una nuova operazione Stream; sul digitale terrestre c’è Mediaset Premium e Carta+ La7, quest’ultima derivazione di La7, gruppo Telecom, dunque gruppo Tronchetti Provera, persona che misteriosamente, proprio quando l’Inter stava per beneficiare dei misfatti di Giuda Rossi, ha ceduto le sue quote nerazzurre, uscendo dalla società (altro fatto oggi spiegabilissimo, bisognava evitare di essere presenti dentro casa Inter in vista dei riassetti futuri).

A questo punto entra in scena appunto la vicenda Telecom, indebitata enormemente da una gestione non solo attuale ma anche passata, e dunque necessitante di nuovi soci, o meglio di nuovi proprietari, di tutta o di parte dell’azienda: quindi il problema centrale è il controllo del polo telecomunicazioni più grande d’Italia, per aversi pure il controllo di tanti altri settori, ossia la televisione privata in analogico e in digitale terrestre, e dunque poter essere certi che chi potrà gestire questa parte di diritti televisivi potrà appartenere ad un gruppo quantomeno amico.

Quindi è necessario che Telecom, nel piano di riassetto previsto, non finisca in mani ostili, non passi magari in parte e gruppi o persone non gradite, per tutto ciò che comporterà in avvenire: insomma un grande risiko, nel quale c’entra il calcio, ma non è l’aspetto più importante.

O meglio lo è per alcuni, sempre a fini elettorali, ma il vero obiettivo è il controllo dell’informazione, delle comunicazioni, la possibilità di utilizzare questi canali, dunque la possibilità che certe grosse partite finanziarie non agevolino avversari o gente non affidabile.

Per essere sicuri che Telecom Italia non finisca nelle mani sbagliate, occorre metterla sotto controllo, e per metterla sotto controllo occorre trovare un soggetto che sia un fedele esecutore di ordini, magari che faccia di nome Guido Rossi (vi ricorda qualcuno questo nome?).

Ecco quindi che il cerchio si chiude: per essere sicuri che i piani vadano a puntino occorre che in entrambi i settori, calcio e telecomunicazioni, ci sia la stessa persona a garantire la preparazione dei nuovi assetti.

Non è un caso che ministra melandra, dovendo anche ella dire la sua banalità quotidiana, dopo aver detto che aspettava chiarimenti da Caligola Rossi, si è premurata a ribadire che l’obiettivo di riscrivere le regole nel calcio deve essere mantenuto, un modo per dire che Rossi deve rimanere alla guida della federcalcio; non è un caso che Moratti Massimo abbia detto che Rossi non si deve dimettere da Commissario Federcalcio (beh ... l’ha detto pure Badoglio Gigli, ma ormai ci sto facendo il callo alle sortite del nostro amico presidente ...); e non è un caso che Berlusconi abbia gridato come al solito alla luna, solo per avvisare che comunque il suo spazio non deve essere toccato.

Adesso sappiamo quindi su quale altare è stata sacrificata una società con 109 anni di storia e di leggende, per quali ragioni sono stati presi a calci nel sedere 14 milioni di tifosi che in quella maglia bianconera credevano; ci manca solo di sapere PERCHE’ la proprietà abbia accettato l’assassinio della Juventus.

O meglio, qualcosa emerge: penso tutti avremo notato Luca Cordero di Montezumolo, presidente Confindustria oltre che di Fiat (e, per la precisione, grande amico di Tronchetti Provera, attuale vice presidente Confindustria), a fianco del presidente del Consiglio nella missione in Cina della settimana appena trascorsa, cosa che non significa nulla, o quasi nulla ...

Certo, Montezumolo è tornato a parlare di Juventus (cosa che mi inquieta), dicendo che la nuova Juve deve prendere a modello la Ferrari.

Non so se il modello dovranno essere i 21 anni senza vittorie, o il grosso budget avuto per vincere tutto prendendo solo il meglio ovunque (Schumacher,Todt, Brown) e ai massimi costi: spero sia il secondo, anche se tempo che Montezumolo pensasse al primo.

Chiudo questo mio logorroico editoriale con il contenuto di una email pervenutami, a proposito di caligola Rossi:

*****

Da Wilkipedia:"In tempi più recenti ha tutelato per un anno gli interessi della banca olandese Abn Amro, che dopo l’inchiesta sui vertici della Banca Popolare Italiana ha avuto il via libera per aggregare l’istituto padovano."

Sbaglio o il fattore decisivo che consentì alla Abn Amro di aggregare l’Antonveneta fu uno scandalo scoppiato in seguito alla pubblicazione di intercettazioni telefoniche riguardanti i concorrenti della banca olandese?

Non è strano che in questo Paese nessun giornalista provi a fare 1+1?

Sempre da Wilkipedia:"Nel 2003 è stato avvocato di Cesare Geronzi, presidente di Capitalia, a seguito degli scandali Cirio Parmalat."

Che questa procura abbia a che fare con "i salvati" di Calciopoli?

*****

Ecco, sono domande a cui io saprei rispondere, ma purtroppo nessuno di chi dovrebbe rispondere realmente, risponderà seriamente.

Postilla: comincia a circolare voce che Caligola possa rassegnare le dimissioni, cosa direi necessaria, tenuto conto che fra poco siederà nel C.d.A. di Tim assieme a Moratti Massimo.

Si parla o di Gamberale (uomo "Autostrade", ossia gruppo Benetton, ossia lobby Inter) o di Gianni Letta (uomo di Berlusconi).

Insomma l’assetto è ormai definito, il tutto in nome del calcio pulito e della distruzione della Juventus ...

E-mail: antonio.larosa@libero.it


Devo ammettere che condivido in pieno l parte puramente calcistica, su quella politica non mi esprimo....

QUALCHE CONSIDERAZIONE DI ALTRI

Queste considerazioni sono di Gianni. Le condivido, quindi le immetto nel blog.

ho letto queste tre notizie.

La prima dice che, tra gli altri, è stato arrestato Emanuele Cipriani, "investigatore privato fiorentino cui Telecom ha "esternalizzato" delicatissimiin carichi di sicurezza e nel cui computer sono stati trovati centinaia di file di intercettazioni e tabulati illegali".

La seconda, risale all'11/5/2006, dice che un pm milanese ha interrogato Emanuele Cipriani e nell'ambito di una perquisizione ad un collaboratore di Cipriani è saltato fuori anche l'incarico assegnato a Cipriani sul "caso Nucini".

La terza è dei giorni scorsi: è una dichiarazione rilasciata dell'ex designatore arbitrale Paolo Bergamo: "Le telefonate le ricevevo da tutti, a cominciare da Inter, Milan e Roma. Quelli che avevano bisogno di chiarimenti mi chiamavano. Siccome il mio telefono era intercettato, non so dire che fine abbiano fatto queste conversazioni, chi non le ha ufficializzate se ne prenda la responsabilità".

Ma pensa! Ora faccio io un po' di dietrologia: e se nelle intercettazioni che hanno portato a "calciopoli" ci fossero state anche intercettazioni che avrebbero compromesso la dirigenza interista, queste sarebbero uscite?

Colgo l'occasione per porgere un saluto

Gianni

Posso solo comentare in questo modo: MA VA!

Caro Gianni, credo che anche tu ti sia seduto in riva al fiume accando a me.... Presto passeranno tante belle cosine.... Basta solo avere pazienza ed aspettare.

Ti rigrazio pubblicamente per il tuo lavoro e ti rinnovo l'invito a guardare ed a partecipare al blog (come hai fatto in questa occasione).

Per far saltare fuori la verità, serve la collaborazione di tutti....

Di seguito, i 3 articoli di cui parlava Gianni...

Venti ordinanze di custodia cautelare per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e alla rivelazione di segreti d'ufficio sono in corso di esecuzione in tutta Italia nell'ambito dell'inchiesta milanese sulle intercettazioni abusive che coinvolge Telecom e il Sismi coordinata dai pm Nicola Piacente, Stefano Civardi e Fabio Napoleone. Una vicenda dai mille risvolti, dallo spionaggio nei confronti di Alessandra Mussolini prima delle elezioni regionali del Lazio a quello collegato al rapimento di Abu Omar. Che vede nel ruolo di spiati giudici, giornalisti, politici e uomini di altri servizi. E che è stata segnata tra l'altro dal suicidio di Adamo Bove, manager Telecom con compiti di alto livello nel settore della sicurezza.

Secondo quanto confermato dai carabinieri del Comando provinciale di Milano gli arresti riguardano l'indagine della Procura della Repubblica di Milano sul settore security di Telecom Pirelli. In particolare, tra gli arrestati vi sarebbero numerosi pubblici ufficiali e una decina fra agenti e militariin servizio in Polizia di Stato, Guardia di Finanza e Carabinieri. Gli arresti e le decine di perquisizioni riguardano le città di Milano, Firenze, Bologna, Prato, Torino, Novara e Como.

Tra gli arrestati c'è Giuliano Tavaroli, l'ex sottufficiale dei carabinieri e dei Ros di Milano che ha fatto carriera in Telecom fino a diventare responsabile della sicurezza del gruppo e di quella personale di Marco Tronchetti Provera. E poi Emanuele Cipriani, investigatore privato fiorentino e amico del cuore di Tavaroli cui Telecom ha "esternalizzato"delicatissimi incarichi di sicurezza e nel cui computer sono stati trovati centinaia di file di intercettazioni e tabulati illegali.
Tavaroli e Cipriani sono molto amici di un'altra figura di spicco finita nell'inchiesta, l'ex numero due del Sismi Marco Mancini, arrestato ai primi di luglio. In manette anche Guido Iezzi, manager della Pirelli incaricato della sicurezza all'interno dell'azienda.

Al centro della vicenda vi è in particolare una società d'investigazioni di Firenze, la Polis d'istinto, i cui investigatori privati avrebbero carpito informazioni illegali oltre a quelle lecite, e un giro di fatturazioni gonfiate e fondi esteri.

Nell'ordinanza emessa dal gip di Milano, Paola Belsito, si spiega il meccanismo: gli investigatori "ricevuto l'incarico da parte dei dirigenti dellesecurity" fornivano loro "un resoconto delle attività condotte completo di informazioni illegali".

Tra le informazioni illecite vi sarebbero precedenti penali, informazioni tributarie, fiscali, anagrafiche, accertamenti bancari, fornite da chi si trovava in posizioni tali da trattarle, cioè agenti e militari compiacenti che in questo modo rivelavano segreti d'ufficio o violavano la privacy delle persone"monitorate".



(11 maggio 2006)

Nelle carte di un'inchiesta milanese l'arbitro mondiale introduce il collega al dg Juve. La registrazione trovata a un investigatore privato De Santis, Nucini e il giro-Moggi Quella carta sim per fare le telefonate e la denunciaa Facchetti

di LUCA FAZZO - Repubblica

MILANO - Sta in un cd rom registrato dal presidente dell'Inter Giacinto Facchetti l'ultimo tassello andato ad aggiungersi al gigantesco puzzle delle rivelazioni sul lato oscuro del calcio. Nel cd c'è la registrazione di un colloquio avvenuto un paio di anni fa tra Facchetti e Danilo Nucini, allora arbitro d iserie A e B.

Il cd rom non si sa che fine abbia fatto, di sicuro non è mai stato consegnato né alla giustizia sportiva né alla magistratura ordinaria. Ma in quella registrazione c'erano rivelazioni scottanti sui rapporti tra il mondo arbitrale e Luciano Moggi, direttore sportivo della Juventus, e comparivano anche i nomi di Massimo De Santis, arbitro internazionale, e del direttore sportivo del MessinaMariano Fabiani.

Interrogato dal pubblico ministeroI lda Boccassini, l'arbitro Nucini non ha confermato quelle dichiarazioni. Ma la conversazione tra il dirigente nerazzurro e l'arbitro è finita ugualmente in una inchiesta giudiziaria.

Nei giorni scorsi, infatti, un altro pubblico ministero milanese, Fabio Napoleone, ha interrogato un detective privato fiorentino, Emanuele Cipriani, nell'ambito di una indagine apparentemente lontana anni luce dal mondo del calcio. Si tratta dell'inchiesta sulle attività svolte da Cipriani perconto di Telecom Italia, tra cui un lungo elenco di indagini svolte in Italia e all'estero.

In una perquisizione ad un collaboratore di Cipriani, è stato sequestrato un dvd con il resoconto completo di queste indagini. Ed è in quel dvd che è saltato fuori anche l'incarico assegnato a Cipriani sul "caso Nucini". Non è noto chi abbia assegnato al detective privato il compito (anche se va ricordato che il presidente di Telecom Italia,Marco Tronchetti Provera, è azionista dell'Inter, e che sponsor dell'Inter è la Pirelli).

Di certo c'è che nel suo interrogatorio della settimana scorsa, Cipriani ha dovuto spiegare al pm Napoleone la genesi e l'esito dei suoi accertamenti. Sarà ora la Procura di Milano a decidere se approfondire in proprio la faccenda o trasmetterla per competenza alle procure che a Roma e Napoli stanno già indagando sui legami occulti della Gea.

Ma cosa c'è nella registrazione del colloquio tra Nucini e Facchetti? Secondo quanto risulta a Repubblica, si tratta di una lunga conversazione in cui sia l'arbitro che il dirigente interista esprimono valutazioni molto pesanti sulla sudditanza del mondo arbitrale nei confronti dei "poteri forti" del calcio, in particolare della Gea. Ma Nucini racconterebbe a Facchetti anche un fatto preciso. L'arbitro confida al presidente dell'Inter di essere stato avvicinato da De Santis e da Fabiani. I due, anche se in teoria svolgono lavori che dovrebbero tenerli distanti, sono notoriamente assai legati, anche perché entrambi provengono dai ranghi degli agenti di custodia. A Nucini sarebbero stati fatti capire i vantaggi che alla sua carriera potevano venire da un buon rapporto con Luciano Moggi e il suo entourage. E sarebbe stato combinato un incontro. L'incontro con Moggi sarebbe avvenuto in un albergo, raggiunto con grandi precauzioni. Nel corso dell'incontro sarebbe stata fornita a Nucini una scheda telefonica Gsm da utilizzare unicamente per tenere i contatti con l'organizzazione. Queste confidenze di Nucini a Facchetti vengono registrate all'insaputa dell'arbitro. Il dischetto non viene fatto circolare. Ma dall'Inter in qualche modo l'input arriva alla Procura della Repubblica di Milano. Nucini viene convocato con una telefonata nell'ufficio di Ilda Boccassini. E qui, sostanzialmente, non apre bocca.

Un anno fa, Repubblica interpella sulla vicenda Giacinto Facchetti, che rifiuta qualunque dichiarazione. Per mesi, la vicenda rimane sotto traccia. Poi, l'interrogatorio del private eye riporta la storia alla luce nel pieno dello scandalo che ha investito i lcalcio.

CROTONE - JUVENTUS 0 a 3

L'esultanza simil-Toni di Valey Bojinov: per lui doppietta a Crotone.
E alla terza giornata la Juve cominciò a fare la Juve. Pensare alla prestazione ad alle parole del dopo partita di solo 10 giorni fa, sembra impossibile questo cambiamento. Probabilmente la squadra si sta iniziando a calare nella realtà di B: sarà convinzione o, più probabilmente rassegnazione, ma tant'è....

I bianconeri schiacciano il Crotone e si piazzano al virtuale primo posto in classifica (7 punti in 3 partite come Lecce e Brescia), ma la notizia più importante è senza dubbio il cambio di atteggiamento-mentalità dimostrato in Calabria.

Il grande problema della Juventus nella lotta alla A è sicuramente la motivazione, ma a parità di essa prevale chi ha maggior tecnica (quindi i bianconeri contro chiunque).

Passiamo ai soliti personalissimi voti:

Buffon s.v.: Mai impegnato, passa una tranquilla notte calabrese
Birindelli 6: Si disimpegna con tranquillità. Qualche problemino nel primo tempo, ma sempre abbastanza presente
Kovac 6: La banda del buco va in ferie per una giornata. Non commette particolari errore, ma li al centro della difesa aleggia una forte sensazione di insicurezza ed inaffidabilità!
Boumsong 7: Mezzo voto in più per il gol, ma tutto sommato buona prestazione. Una sola domanda: ma tra tutti i bravi difensori giovani italiani, proprio lui dovevamo prendere (pagandolo abbastanza caro: 4 mln...!)
Balzaretti 6,5: L'ho sempre detto e lo ripeto: tra lui e Chiellini c'è un abisso. Caso strano, gioca lui e la Juve per la prima volta non prende gol. Sarà un caso....
Camoranesi 7,5: La B, se vuole, se la mangia. Ma vuole dvvero? IMPRESCINDIBILE per la Juve!
Zanetti 6: Corre molto ed è il primo ad abbadonare il campo. Deve, però, anche inventare....
Giannichedda 6: Un altro lottatore. Meno tecnico del compagno, quindi da lui non si pretendono grandi cose. Ordinato e un pò falloso, ma prezioso.
Nedved 5,5: Stavolta non ci siamo. Più spento del solito, non incide nel trionfo bianconero. SI rifarà sabato....
Bojinov 8: Mezzo voto in più per le dichiarazioni a fine partita. Due gol da attaccante di razza, e ha solo 20 anni! Si prega la proprietà di tenerlo a fine stagione, grazie.
Zalayeta 6,5: Bello l'assist per Valery, ma è troppo lento. Ma almeno lotta.... Trezeguet è, comunque, di un altro pianeta.

Paro 6,5: Mi piace....
Palladino s.v.: Mi piace.... ma gioca poco....
Marchionni s.v.: Fa presenza... Ma mi piace anche lui....

Deschamps 6,5: Mette bene in campo la squadra, rischia sacrificando Trezeguet, ma alla fine ha ragione. Sul 2 a 0 Inserisce la 3° punta: a Rimini pagammo questo errore con il pareggio dei romagnoli, ieri è andata bene. Ma è proprio necessario inserire un'ulteriore punta quando si è in vantaggio?

Voto generale alla prestazione della Juve: 7. Ricordiamoci che alla vigilia non era considerata una partita facile, ricordiamoci che mancavano Trezeguet e Del Piero (oltre a Zebina, forse pronto sabato) e ricordiamoci le prime 2 prestazioni in campionato. Il 7 ci sta tutto.... Continuiamo cosi e si può sperare nella A (un regalino dalla FIGC è, comunque, ben accetto...)

ECCO I VERI "SIGNORI"....

Questo lungissimo articolo è tratto da www.shotrading.com, un sito di libera informazione, in particolare sul trading dei mercati finanziari.

Io consiglio a tutti di leggerlo, per farsi un'idea a 360° su alcune cose che capitano regolarmente, ma che pochi sanno e che nessuno ci spiega (o ci può spiegare).

Nelle pagine indicate con la dicitura “Libera Informazione” vengono pubblicati articoli non necessariamente inerenti ad argomenti strettamente legati al trading sui mercati azionari. L’intento è quello di divulgare notizie e trattare argomenti che non arrivano al grande pubblico a causa dei meccanismi di censura (o servilismo) dei grandi media.

Mani sporche di petrolio. Come la lobby dei petrolieri italiani intasca 30.000 milioni di euro di finanziamenti pubblici facendo credere di utilizzarli per fonti di “energia pulita”.

La nascita del concetto di “sviluppo sostenibile”

Con la definizione di “sviluppo sostenibile” intendiamo ogni forma di sviluppo (economico, sociale, scientifico, demografico, urbanistico ecc.) che non compromette le possibilità delle future generazioni di continuare a svilupparsi senza esaurire quelle risorse che la scienza moderna indica come esauribili, cioè le risorse naturali. Facciamo un passo indietro e vediamo quando il concetto di “sviluppo sostenibile” ha fatto la sua prima comparsa:
nel 1981 la Dott.ssa Gro Harlem Brundtland viene eletta Primo Ministro della Norvegia. La Bruntdtland è la prima donna, e nel contempo la persona più giovane, ad aver mai ricoperto tale carica nel suo paese. Nata ad Oslo nel 1939, laureata in Medicina, e politicamente impegnata per uno sviluppo economico che preservi le risorse naturali e rispetti l’ambiente. L’anno successivo un convinto assertore della politica finalizzata ad aiutare i paesi del Terzo Mondo viene eletto Segretario delle Nazioni Unite. Si tratta di un diplomatico peruviano laureato in Giurisprudenza e ambasciatore dal 1962: Javier Perez de Cuellar de la Guerra . Darà prova delle sue spiccate doti diplomatiche quando nel 1988 otterrà con la sua mediazione il cessate il fuoco tra Iran e Iraq. Nel 1983 nomina G.H. Brundtland presidente della Commissione Mondiale dell’Ambiente e dello Sviluppo. La Brundtland quattro anni dopo redige un rapporto dal titolo “Our Common Future” (il nostro futuro comune) nel quale per la prima volta viene definito il concetto di “sviluppo sostenibile”:

«lo Sviluppo sostenibile e uno sviluppo che garantisce i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere la possibilita che le generazioni future riescano a soddisfare i propri”»(World Commission on Environment and Development, WCED)

Tale definizione viene adottata e ripresa dall’ONU come sintesi della cosiddetta “regola delle tre E”: Ecology, Equity and Economy (ecologia, equita, economia).

Mi permetto una breve divagazione: ritengo che il concetto di “sviluppo sostenibile” sia troppo legato ad una concezione eccessivamente antropocentrica del mondo. Leggendo la definizione salta subito agli occhi come ad essere posto al centro dell’attenzione non sia il benessere di tutte le specie viventi, bensì quello delle sole generazioni umane. Mi sembra il prodotto di un atteggiamento mentale perlomeno ingenuo, forse addirittura contraddittorio. Ritengo che se fossimo consapevoli della necessità di scrollarsi di dosso tutti quei condizionamenti antropocentrici radicati nelle nostra cultura (e nella nostra psiche) dalle tre grandi religioni monoteistiche (il cristianesimo, l’ebraismo e l’Islam), potremmo ambire a definire in maniera molto più efficace e concreta i concetti fondamentali per la sopravvivenza e il benessere di tutte le specie, compresa la nostra.


In ogni caso la definizione adottata dall’ONU potrebbe rappresentare un primo passo importante verso uno sviluppo basato su fonti di energia non esauribili, uno sviluppo che coincida con il rispetto dell’ambiente e delle generazioni future, uno sviluppo, appunto, “sostenibile”.

Una nuova opportunità per truffare gli italiani

Nel nostro Paese sicuramente al momento non ci siamo accorti di nulla, e soprattutto non se ne sono accorti i vari governi succedutosi dal 1987 ad oggi, perche troppo presi a salvaguardare i soliti interessi clientelari dei grandi magnati del petrolio che hanno in mano la produzione e la distribuzione dell’energia. Cercherò di dimostrare tali affermazioni spiegando come i nostrani signori del petrolio hanno trovato il modo di utilizzare la definizione di “sviluppo sostenibile” per guadagnare ancor di più, continuando a muoversi nella direzione esattamente opposta a quella indicata da tale definizione. Come ? Con i finanziamenti per le “energie rinnovabili”. Una truffa della quale ogni cittadino italiano è vittima. Vediamo in che modo:

per “energie rinnovabili” s’intendono quelle fonti di energia che permettono forme di “sviluppo sostenibile” per l’uomo, senza che si danneggi la natura. Fonti che sono “rinnovabili” perchè non dipendono da materiali le cui riserve sono destinate a finire. Sono comunemente raggruppate sotto la definizione di “energia pulita”, le principali sono:

- Energia solare (sfruttabile con metodo sia fotovoltaico che termico)
- Energia eolica
- Energia idroelettrica
- Energia geotermica
- Biomasse

Onde evitare fraintendimenti dovuti all’ambiguo modo di esprimersi di alcuni nostri politici favorevoli all’energia nucleare, chiariamo subito che tale energia non è annoverata dalla scienza tra le “energie rinnovabili”. Il suo utilizzo infatti dipende da riserve limitate di materiali che non si rigenerano alla stessa velocità con cui vengono consumate (per non parlare dei problemi relativi allo smaltimento delle scorie di scarto).

L’Italia dichiara di incentivare la produzione di energia da fonti rinnovabili grazie a finanziamenti provenienti da contributi pubblici, la forme più diffuse di tali contributi sono due: il “CIP 6” e i “Certificati Verdi”. Con questi due metodi si raccolgono dal 1992 migliaia di milioni di euro all’anno dalle nostre tasche. Vengono davvero spesi per incentivare le “energie rinnovabili” ? No. No perchè i nostri politici sono abili a giocare con le parole. E le parole, se scritte sui testi di legge, diventano pesanti come macigni.

Nel 1992 il Governo redige una legge che apparentemente obbliga l’ENEL ad acquistare elettricità da produttori di energia da fonti rinnovabili. Fissa il prezzo di acquisto ad un triplo di quello corrente. L’ENEL trasferisce l’aumento di costo sulle bollette dei consumatori. Da allora gli italiani pagano oltre il 10% in più sulla bolletta pensando di contribuire alla diffusione di energia pulita. Con tale operazione si raccolgono in 15 anni piu di 30000 milioni di euro, pari a 60000 miliardi di lire. Nel testo del decreto viene posto in aggiunta a “rinnovabili” un secondo termine: “assimilabili”. Non viene specificato alcun criterio per definire quali siano le fonti “assimilabili”. In tal modo si includono tra le fonti alle quali sono destinati i finanziamenti, anche quelle che di fatto non sono per nulla “rinnovabili”, cioè i residui del petrolio e i rifiuti urbani.

Grazie a questo semplice gioco di forma quei produttori che nulla c’entrano con le fonti di energia “rinnovabili”, e che anzi si muovono in contesti del tutto estranei al concetto di “energia pulita”, possono ricevere i finanziamenti.

Vediamo chi si spartisce la torta:

- Edison ………………………….. 41,2 %
- Enron*…………………………… 10,8 %
- Erg……………………………….10,2 %
- Acea………………………………6,3 %
- Foster Werler………………….….5,1 %
- Eni……………………………….. 4,3 %
- Api…………………………….….3,4 %
- Elettra Lucchini…………………..3,0 %

(* dati del 2003 - La Enron attualmente è fallita )

Nel 1997 Edoardo Ronchi, in veste di Ministro dell’Ambiente nominato da Romano Prodi, firma un decreto con il quale vengono incluse tra le aziende che possono ricevere i finanziamenti pubblici destinati all’energia pulita, anche quelle aziende che si occupano dell’incenerimento dei rifiuti urbani (art. 33, comma 9, Decreto Ronchi del 1997).

Al Decreto Ronchi del 1997 fa seguito il 16 marzo del 1999 un altro decreto nel quale il Governo definisce:
“Fonti energetiche sono il sole, il vento, le risorse idriche, le risorse geotermiche, le maree, il moto ondoso e la trasformazione in energia elettrica dei prodotti vegetali o dei rifiuti organici e inorganici” (art. 2, comma 15).

Nel 2004 vengono dati 200 milioni di euro ad aziende che usano inceneritori. Cioè impianti che disperdono nell’aria nanoparticelle le quali, è scientificamente provato, causano patologie gravissime persino nelle generazioni future. Le nanoparticelle infatti possono addirittura penetrare nelle cellule e nel liquido spermatico, causando malattie potenzialmente mortali e malformazioni nei nascituri.

Il bavaglio ai ricercatori: l’incredibile caso della dott.ssa Antonietta Gatti e del dott. Stefano Montanari

In tal senso sono illuminanti gli studi del dott. Stefano Montanari e di sua moglie la dott.ssa Antonietta Gatti. Due scienziati modenesi di fama mondiale, docenti all’Universita di Modena, considerati tra i massimi esperti al mondo in materia di nanoparticelle. All’indirizzo internet http://www.biomat.unimo.it si possono visionare le loro ricerche. Nel 2001 hanno fondato il laboratorio di ricerca “Nanodiagnostic” (http://www.nanodiagnostics.it). Da loro vanno tuttora migliaia di soldati americani reduci della querra in Iraq che presentano patologie dovute alle sostanze disperse nell’aria durante il conflitto mediorientale. Sempre nel 2001, subito dopo l’attentato all World Trade Center di New York, il dott. Montanari e la dott.ssa Gatti avvisarono il Governo americano del pericolo di gravissime patologie causate dalle nanoparticelle disperse nell’ambiente in seguito al crollo delle Twin Towers. Gli americani non diedero loro retta, ma nel 2003 si accorsero di avere 170.000 malati tra i newyorkesi che avevano inalato le sostanze, nel 2005 il numero dei malati è salito a 400.000. Il Governo USA si rese conto che si stava avverando tutto ciò che i due ricercatori modenesi avevano previsto, allora li chiamò per affidare a loro le ricerche che tuttora sono in atto. Questi due scienziati fanno conferenze in tutto il mondo, pubblicano ricerche sulle piu autorevoli riviste scientifiche, la Gran Bretagna li ha addirittura invitati ad intervenire alla Camera dei Lords per illustrate i gravi danni causati dalle nanoparticelle disperse nell’aria tramite gli inceneritori. E in Italia ?

Nel 2001 il pubblico ministero del tribunale di Rovigo iniziò un’indagine sulle centrali ad olio combustibile dell’ENEL, situate a Rovigo. Nella zona si registrano centinaia e centinaia di casi di tumori, da anni medici locali e comitati cercavano invano di dimostrare che tali patologie sono causate dalla centrale. L’ENEL rigettò tutte le accuse e impostò una linea difensiva volta a far ricadere la colpa sui pescatori locali, costruendo una tesi finalizzata a dimostrare che le patologie erano causate dalle barche che solcano le vicine acque del Po e dell’Adige. Ma grazie alle ricerche dei due scienziati modenesi, si è dimostrato in maniera inequivocabile che l’ENEL è responsabile delle patologie riscontrate nella zona. Il tribunale di Rovigo, grazie ai nuovi dati emersi, ha condannato l’ENEL ed ha aperto una nuova inchiesta nei confronti della stessa azienda per omicidio plurimo colposo. Le condanne:

Franco Tatò, ex-amministratore delegato: condannato a mesi 7
Paolo Scaroni, dirigente: condannato a mesi 1
Paolo Zanatta, ex direttore della centrale: condannato a mesi 2

(sentenza dell’aprile 2006, Tribunale di Rovigo, sezione distaccata di Adria)

In qualità di risarcimento ambientale l’ENEL dovra pagare 2,5 milioni di euro. Sembra una vittoria di Pirro, in ogni caso il precedente giuridico si è creato. I due ricercatori modenesi nel frattempo sono diventati scomodi e nel 2005 il CNR decide di privarli dello strumento indispensabile per le loro ricerche, un microscopio elettronico a scansione ambientale. Il CNR motiva tale scelta adducendo la non precisata necessità di trasferire lo strumento altrove.

Intanto in Italia Montanari e Gatti non hanno nessun spazio sui media, nessuna istituzione pubblica presta loro ascolto. Solo il flusso d’informazioni tramite internet permette di accedere a numeroso materiale informativo sulla vicenda. Fortunatamente e nata una raccolta di fondi per riuscire a comprare un altro microscopio (che costa circa 350.000 euro) tramite l’Associazione Carlo Bortolani Onlus che ha aperto un conto apposito presso la Banca Etica di Padova. Solo se si riuscira ad acquistare tale strumento la ricerca del centro “Nanodiagnostic” potra continuare.

Il gioco delle parole che ci fa riversare 30.000 milioni di euro nelle tasche dei Moratti, dei Garrone, dei Brachetti Peretti (e della Francia)

Abbiamo visto come è bastato scrivere due parole: “assimilabili” e “inorganici”, per stravolgere il senso originario di quella che si vuol far passare come una legge finalizzata ad incentivare le fonti di energia pulita. Bastano quelle due semplici parole e si trova il modo di prelevare dalle tasche degli italiani 30000 milioni di euro in 15 anni (facendogli credere che lo si faccia per produrre energia pulita), per trasferirli nelle tasche dei nostrani signori del petrolio che li usano per produrre energia con metodi altamente inquinanti e tossici, energia che rivendono poi agli stessi contribuenti. Il cerchio si chiude: diamo soldi per produrre energia che inquina l’ambiente e ci intossica, poi ne diamo altri per comprarcela.

Abbiamo gia visto quali sono i marchi che si spartiscono l’enorme torta dei finanziamenti per l’energia pulita. Ora vediamo nello specifico chi sono questi imprenditori italiani, come operano e come ricevono i capitali pubblici.
Prime fra tutte campeggiano tre famiglie: i Moratti (Gruppo Saras), i Garrone (Gruppo Erg-Tamoil) e i Conti Brachetti Peretti (Gruppo Api).

Sarroch è una cittadina sul mare in provincia di Cagliari. Qui sorge la più grande raffineria di petrolio del Mediterraneo per capacità produttiva: tratta 15 milioni di tonnellate l’anno di petrolio grezzo (che per la maggior parte viene dalla Libia e dal mare del Nord). I clienti principali sono Shell, Repsol, Total, Eni, Q8, Tamoil. Questa raffineria fu fondata nel 1963 da Angelo Moratti, ed è tuttora di proprietà della famiglia Moratti . E’ lo stabilimento principale del Gruppo Saras il cui consiglio di amministrazione è presieduto da Gianmarco Moratti (Presidente) e Massimo Moratti (Amministratore Delegato).

Il punto di forza dell’impianto sta nell’angolo sudorientale: la centrale elettrica Sarlux. La Sarlux è una società di proprietà della stessa Saras. La centrale produce energia elettrica bruciando gli scarti che la Saras produce raffinando il petrolio. Questi scarti vengono definiti “tar”, o “olio combustibile pesante”, una sorta di liquame semi solido che per essere bruciato deve essere prima gassificato e poi irrorato di ossigeno. Si tratta di una sostanza combustibile tossica e altamente inquinante. La centrale brucia 150 tonnellate di “tar” all’ora, disperdendo ogni anno nell’ambiente 1400 tonnellate di sostanze tossiche quali scarti di zolfo, vanadio, nichel, oltre a ossidi di azoto ed emissioni varie tra le quali il CO2.
La Sarlux incassa milioni di euro all’anno di finanziamenti pubblici per l’energia pulita, in quanto per la legge italiana l’impianto Sarlux è un impianto “assimilabile” alle fonti “rinnovabili”. I soldi li riceve da un ente pubblico, il GRTN (Gestore del sistema elettrico) che compra tutta l’energia prodotta in questa maniera, il 100 % della produzione, e la paga un prezzo doppio rispetto a quello di mercato. E’ la legge stessa ad imporglielo, perchè gli impianti come Sarlux vanno incentivati in quanto “assimilabili”… In pratica la Sarlux viene pagata come se fosse una centrale ad energia solare od eolica.

L’80 % dei finanziamenti per l’energia pulita è spartito tra un numero ristrettissimo di impianti di questo tipo. Non è facile risalire all’intera lista in quanto l’elenco non è pubblico. Ma sappiamo per certo che esistono almeno altre due centrali elettriche di questo tipo che vengono incentivate come fossero fonti di energia pulita.
La prima è a Priolo Gargallo (Siracusa), appartiene alla Isab Energy, di proprietà della controllante Erg della famiglia genovese Garrone . L’impianto è tecnicamente del tutto simile a quello della Sarlux, e nel 2005 la Isab Energy ha aumentato il fatturato portandolo a 522 milioni di euro, almeno 300 dei quali derivanti dagli incentivi CIP6. In pratica trattasi di 94 milioni di euro che entrano nelle tasche dei Garrone per produrre energia in questo modo. Sul sito della ERG è pubblicato un documento dal titolo “Salute, sicurezza e ambiente” , scritto da Alessandro Garrone, Amministratore Delegato della Erg. Alcuni stralci:

ERG continua nella tradizione, ormai consolidata nel corso degli anni, di informare i nostri piu interessati interlocutori sui risultati conseguiti e sulle proprie iniziative in tema di tutela ambientale e difesa della salute e della sicurezza delle persone […] […] si evince che sono stati conseguiti costanti e sostanziali miglioramenti, frutto non solo di cospicui investimenti per migliorare l’affidabilità delle strutture impiantistiche, ma soprattutto di una sempre maggiore diffusione e condivisione tra tutto il personale di una cultura incentrata su una “gestione responsabile” dell’impresa. […][…] Gli elementi che vi ho riportato credo riescano a mettere bene a fuoco che cosa intendiamo per “gestione responsabile”. Un concetto che mira a conciliare la gestione dei rischi con l’impegno sociale, lo sviluppo economico con il coinvolgimento dei nostri interlocutori”

Alessandro Garrone, Amministratore Delegato ERG

La famiglia Garrone ha deciso di quotare in borsa il gruppo ERG nel 1997, il medesimo anno nel quale il Decreto Ronchi dava il via ai finanziamenti agli inceneritori.

A Falconara Marittima (Ancona) c’è un altro impianto, appartiene al Gruppo Api della famiglia dei conti Brachetti Peretti. Si tratta di una raffineria che produce 2,9 milioni di tonnellate l’anno di petrolio. Ma a loro arrivano “solo” 150 milioni di euro in sovvenzioni CIP6. Una grossissima fetta dei finanziamenti invece la diamo all’estero, alla Francia. Infatti più del 40 % dei contributi pubblici finisce all’EDISON, che è di proprieta della francese Edf (vedi tabella sopra).

La beffa finale

Ma non è finita qui. La vera ciliegia sulla torta dei finanziamenti per le “energie pulite” è il paradosso-beffa dovuto alle quotazioni del petrolio: la legge prevede che più il prezzo del petrolio sale, più aumenteranno gli incentivi per l’energia “rinnovabile” o “assimilabile”. Quindi con la recente vertiginosa e costante salita del prezzo del petrolio, le aziende citate da una parte stanno vedendo crescere i loro guadagni sul greggio, dall’altra quelli sulla produzione di energia elettrica, grazie agli incentivi per un’energia pulita che non esiste. Quello che si definisce un piano di management perfetto…


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Andiamo davvero bene.... Ci sarebbe da parlare anche su Telecom, ma preferisco aspettare finchè non c'è qualcosa di più chiaro.
Io sono sempre seduto ad aspettare.... Non ho fretta..... La vendetta è un piatto che va gustato freddo...!


juve

juve/


NON UN EURO ALLA GAZZETTA!!!

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