sabato, novembre 29, 2008

PRESENTAZIONE DI JUVENTUS-REGGINA

In super ritardo, ecco il post propiziatorio di presentazione.

A minuti inizierà la partita sotto la neve, con la JUve che schiererà Manninger, Grygera, Legrottaglie, Chiellini, Molinaro, Camoranesi, Sissoko, MArchisio, Nedved, Del Piero, Amauri.

Azzardo un pronostico... azzardato: Juve 4-Reggina 0 con reti di Del Piero (2), Chiellini e Marchisio.

FORZA RAGAZZI, FATECI SOGNARE UNA NUOVA VITTORIA!!!

mercoledì, novembre 26, 2008

EVVAI

La Figc trema: un ricorso può riabilitare Moggi

Se non poteva essere giudicato per il caso delle sim svizzere (e non lo è stato) non poteva esserlo nemmeno per Calciopoli. Ieri Luciano Moggi ha presentato ricorso alla Corte di Giustizia federale della Figc, 16 pagine in cui l'ex direttore generale della Juventus ripercorre le sue tappe nelle aule del tribunale sportivo con una conclusione che ha subito innescato malumore ai piani alti di via Allegri.
Moggi chiede l'annullamento della squalifica di 5 anni più proposta di radiazione a 50 mila euro di ammenda perché, si legge nel rircoso, quando il 22 giugno 2006 fu deferito dal pm Palazzi non era più un tesserato della Figc da quasi un mese e mezzo, essendosi dimesso il 16 maggio.

Da dove nasce il contropiede di Big Luciano? Dalla sentenza della stessa Corte di Giustizia federale che, il 27 ottobre scorso, ha annullato la squalifica di 14 mesi che pesava su Moggi per la cosiddetta Calciopioli-2, il caso delle sim svizzere possedute da Lucianone e consegnate ad alcuni arbitri per poter parlare loro in gran segreto.
"L'inibizione di un anno e due mesi gli è stata tolta - così l'avvocato Paco D'Onofrio - perché è stata accolta la tesi dell'inguidicabilità di Moggi in quanto non più tesserato. Da lì la decisione di presentare il ricorso per cancellare anche la sentenza dell'estate di due anni fa, perché anche allora il mio assistito non aveva più la tessera Figc quanto è stato deferito dal procuratore federale".

Dunque Moggi si prepara ad un ritorno in grande stile: l'ex dg bianconero punta alla cancellazione della squalifica per poter rientrare nel mondo del calcio, senza che chi interagirà con lui rischi di finire sotto processo per aver avuto contatti con un inibito.
Il principio della non giudicabilità di un ex tesserato va a toccare un capitolo ancora scoperto nel codice di giustizia sportiva. Il presidente della Figc, Giancarlo Abete ha annunciato che il prossimo Consiglio federale metterà fine alla lacuna, creando una norma che permetta alle toghe del calcio di giudicare anche chi non è più in possesso della tessera Figc.

Intanto però il contropiede di Moggi fa discutere perché è stato proprio il massimo organo di giustizia sportiva, con la sentenza del mese scorso, a offrire l'assist al grande accusato di Calciopoli. Il ricorso di Moggi dovrà ora trovare spazio nell'agenda della Corte di Giustizia federale, che pare già pronta a creare una norma anti-Moggi. "C'è il principio della non retroattività da rispettare - sottolinea D'Onofrio -. Se dovesse nascere una nuova legge, non sarebbe applicabile a eventuali casi precedenti".

Moggi aspetta il verdetto sportivo del suo ricorso che potrebbe arrivare proprio mentre a Napoli si alzerà il sipario sul processo penale a Calciopoli e a Roma si conoscerà la sentenza di primo grado per il processo GEA, procedimento penale per il quale il pm Palamara ha chiesto 6 anni di condanna per Big Luciano.

Fonte: La Stampa

SPIA SPIA....

MILANO (Reuters) - I pm di Milano hanno chiesto il rinvio a giudizio per Telecom Italia, Pirelli e l'ex numero uno della security Giuliano Tavaroli, indagati nell'ambito dell'indagine sulla raccolta illecita di informazioni riservate. Lo hanno riferito fonti giudiziarie oggi. Le due compagnie sono indagate per la legge 231 sulla responsabilità amministrativa delle società. La richiesta giunge dopo che lo scorso luglio è stato notificato il provvedimento di chiusura indagini alle due aziende e a tutti gli altri indagati, tra i quali non risultano né il presidente di Pirelli Marco Tronchetti Provera, né l'ex-top manager Carlo Buora. Al momento non si hanno altri dettagli sul numero preciso degli indagati per i quali è stato chiesto il rinvio a giudizio. L'inchiesta -- condotta dai pm Nicola Piacente, Fabio Napoleone e Stefano Civardi, partita almeno due anni fa sulla presunta raccolta illegale di informazioni riservate da parte di ex manager di Telecom -- ha portato all'arresto, in varie tornate, di decine di persone, tra cui lo stesso Tavaroli, l'ex numero due del Sismi Marco Mancini e l'investigatore privato Emanuele Cipriani, oltre a una serie di tecnici informatici. Le ipotesi di reato contestate a vario titolo ai diversi indagati sono di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione di pubblici ufficiali, rivelazione di segreto d'ufficio, appropriazione indebita, falso, accesso abusivo a sistemi informatici, favoreggiamento e riciclaggio.

ZENIT SAN PIETROBURGO-JUVENTUS 0-0

Bella prova dei bianconeri nel gelo russo, in una partita che conferma il buon momento bianconero e segna il pronto riscatto dopo la sconfitta di Milano, il tutto condito da una sonora risposta a tutti coloro che dubitavano della serietà della squadra nell'affrontare la partita essendo già qualificati. La partita è stata interessante, ma ha avuto poco da dire e limitati spunti di riflessione, quindi ritengo sia più interessante concentrarsi sulle possibili avversarie nei quarti, che ad oggi, dando per scontato il nostro primo posto nel girone, potrebbero essere le secondo classificate, ad esclusione delle italiane (la Roma). Vediamole nel dettaglio (i primi 4 gironi saranno dibattuti meglio dopo le partite in programma stasera):

GRUPPO A: Girone apertissimo, ma verosimilmente direi che passerà come primo il Chelsea e poi la Roma.

GRUPPO B: Inter al primo posto nel girone più facile della Champions, al secondo posto è lotta tra Anorthosis e Werder, favoriti i primi se stasera non perdono.

GRUPPO C: Già qualificare Barcellona e Sporting, in questo ordine salvo sorprese.

GRUPPO D: Atletico e Liverpool a parti punti e uguali anche negli scontri diretti (doppio 1 a 1), si andrà ai punti per decidere l'ordine

GRUPPO E: Stesso discorso fatto per Liverpool e Atletico, ma tra Manchester e Villareal, pari in tutto (compreso il doppio 0 a 0 nello scontro diretto), tranne che nella differenza reti generale (+4 gli spagnoli, +6 i campioni d'Europa). Nell'ultima giornata ci sarà Manchester-Aalborg e Celtic-Vilareal. A parità di risultato (difficile, dato il valore degli avversari) decisivi saranno gli scarti nell'ultima partita, con gli inglesi nettamente favorito per il primo posto.

GRUPPO F: Bayern e Lione appaiate a 11 punti, stessa differenza reti ma il Lione ha sengato un gol in più. Nell'ultima giornata c'è Lione-Bayern (andata 1-1), chi vince passa per primo, con i pareggi fino ad 1 a 1 si piazza primo il Lione, con pareggi dal 2 a 2 in poi i tedeschi.

GRUPPO G: Arsenal avanti 2 punti sul Porto, che incontrerà nell'ultimo turno: se non perde passa per prima.

GRUPPO H: Juve avanti di due punti sul Real: passa per prima se non perde in casa contro il BATE nell'utlimo turno.

Ora i miei voti alla partita di ieri:

Manninger 6,5
Grygera 6
Mellberg 6,5
Chiellini 7
Molinaro 5,5
Camoranesi 5,5
Sissoko 6
Marchisio 7
Nedved 6
Del Piero 6,5
Iaquinta 6

Giovinco s.v.
Marchionni s,v,
Amauri s.v.

All. Ranieri 6

Voto generale alla prestazione della Juve: 6,5

Arbitro Sig. Bo Larsen 6,5 - Ad un certo punto sembrava non volesse ammonire Sissoko, che nel finale ha fatto di tutto per prendersi il giallo che gli farà saltare la partita col BATE.

IL PROTAGONISTA: MARCHISIO. Longhi l'ha definito "libro stampato del calcio", definizione forse esagerata ma non troppo. Il ragazzo ha classe e personalità. Con le dovute proporzioni mi sembra di rivedere il primo de Rossi, con ampi margini di miglioramento.

lunedì, novembre 24, 2008

INTER-JUVENTUS 1-0

Cosa si può dire quando si perde inopinatamente contro una squadra più forte? Nulla, se non maledire questa situazione creatasi da maggio 2006 che ci ha resi più deboli in campo, ma certamente più attaccati alla nostra squadra.

In ogni caso ha vinto l'Inter, e con ampio merito. Si è capito chiaramente qual'è la vera differenza di valori in campo, senza dimenticare che alla Juve mancavano Buffon, Zebina, Zanetti, Tiago e Trezeguet, mentre ha avuto un Camoranesi a men che mezzo servizio. Continuo a credere che quando recupereremo tutti potremo dire la nostra in ogni campo, ma per ora c'è da registrare la superiorità dei nerazzurri, che per la prima volta da una quindicina d'anni ha questa parte non hanno avuto la tremarella e i soliti complessi di inferiorità al cospetto dei bianconeri.

Capitolo breve e a parte per l'arbitro, la cui direzione giudico buona nel complesso, con qualche errore pro-Inter. Errori, sia chiaro, che non delegittimano la sacrosanta vittoria dei milanesi.

Un grosso capitolo meriterebbe invece Bergomi, autore dell'ennesima telecronaca faziosa e clamorosamente di parte. So di una sollevazione juventina per non far più commentare a lui le nostre partite, pena la disdetta dell'abbonamento. Non riesco davvero a dargli torto: in una bella partita, il peggiore in campo, e di gran lunga, è stato proprio lui!

Questi i miei personalissimi voti:

Manninger 5
Grygera 6,5
Legrottaglie 5,5
Chiellini 8
Molinaro 6
Marchionni 5,5
Sissoko 6,5
Tiago s.v.
Nedved 5
Del Piero 6,5
Amauri 5,5

Marchisio 6,5
Camoranesi 6
Iaquinta s.v.

All. Ranieri 5,5

Voto generale alla prestazione della Juve: 5,5

Arbitro Sig. Rizzoli 5,5

IL PROTAGONISTA: CHIELLINI
. Un mostro, un muro. Se continua così è destinato ad entrare nella leggenda!

sabato, novembre 22, 2008

INTERVALLO

SIamo zero a zero all'intervallo. Tre appunti:

1) Complimenti all'Inter, davvero una squadra mostruosa. E complimenti alla Juve che sta reggendo l'urto contro una formazione così forte.

2) Complimenti anche all'arbitro, soprattutto per il metro di giudizio: sembra di vedere una partita di Champions e non di Serie A. C'è stato un probabile rigore su Marchionni, un fuorigioco fischiato ad Ibra inesistente e una strana azione annullata per ammonire Amauri mentre Adriano era lanciato a rete. Errori veniali in uan aprtita che, almeno in questo primo tempo, è uno spot per il calcio in quanto ad intensità.

3) Caro Ranieri è ora di inserire Camoranesi al posto del comunque positivo Marchionni. Serve l'inventiva dell'italo-argentino per attaccare la retroguardia nerazzurra. Bene la difesa (anche se Legro stava per farla grossissima!), un pò sottotono Nedved e i due davanti.

FORZA RAGAZZI, REGALATECI QUESTO SOGNO!!!

PRESENTAZIONE DI INTER-JUVENTUS

Tra poco più di un'ora sarà di scena la partita delle partite, il match della vendetta.

Obiettivo: vincere, agganciare i nerazzurri e continuare nella fantastica striscia di vittorie consecutive. Per farlo è necessario dimenticare tali vittorie, fare tesoro della vittoria dello scorso anno e non peccare di superbia. I nerazzurri sono la squadra con la rosa più forte del campionato e hanno una gran voglia di cancellare la sconfitta subita nella scorsa stagione.

Tra le nostre fila si dovrebbe rivedere la stessa squadra che ha ben figurato nell'ultimo periodo, con l'unica eccezione del probabile rientro di Camoranesi al posto dell'ottimo Marchionni, confermate invece la difesa (Grygera, Legrottaglie, Chiellini e Molinaro davanti a Manninger), l'attacco (Del Piero-Amauri) e il resto del centrocampo (Sissoko, Tiago e Nedved). I nerazzurri, vincitori degli ultimi 2 scudetti, dovranno rinuciare allo squalificato Cordoba, ma recuperano Adrinao che Mourinho sembra intenzionato a schierare titolare. E' inutile dire che l'umo da temere è Ibrahimovic anche se noi juventini sappiamo bene quanto è letale Cruz quando vede bianconero. Sarà molto importante tenere la difesa attenta e la squadra corta come contro il Real e limitare al massimo lo svedese e gli inserimenti dei centrocampisti, in particolare Vieira.

Queste partite non hanno bisogno di preparazione e sono convinto che i nostri giocheranno al meglio, ma per vincere sarà necessaria anche una buona dose di fortuna. L'arbitro sarà il bolognese Rizzoli, buon arbitro, che dovrà evitare errori che inevitabilmente avrebbero un fortissimo eco.

Lo scorso anno vincemmo e fu una bellissima serata che io passai a casa di Germano, questa sera sarò da solo ma spero che il risultato non cambi. "Vedo" però un 2 a 2 con reti di Camoranesi, Vieira, Del Piero e Ibrahimovic nel finale su rigore.

FORZA RAGAZZI, REGALATECI IL SOGNO PIU' GRANDE!!!

venerdì, novembre 14, 2008

JUVENTUS-GENOA 4-1

E' una Juve spettacolare quella che cala il settebello e si issa, momentaneamente, in testa alla classifica di serie A.

Probabilmente il risultato è più largo di quanto meritato, ma la compattezza dimostrata dai bianconeri in questo periodo fa ben sperare per il presente e il futuro. E ora sotto con l'Inter.

Queste le mie pagelle:

Manninger s.v.
Grygera 7,5
Legrottaglie 6,5
Chiellini 7
Molinaro 6,5
Marchionni 7
Sissoko 6
Tiago 6,5
Nedved 6
Del Piero 7
Amauri 7

Camoranesi 6
Iaquinta 6,5
Giovinco s.v.

All. Ranieri 7 - Se lo è meritato. La squadra vince e gioca bene.

Voto generale alla prestazione della Juve: 7

Arbitro Sig. Rocchi 5,5 - Sbaglia sul gol annullato al Genoa, ed è deciso sul rigore per i rossoblu.

Il protagonista: GRYGERA. Come sempre contro il Genoa, segna e fa segnare.

giovedì, novembre 13, 2008

PRESENTAZIONE DI JUVENTUS-GENOA

In questo inedito anticipo del giovedì, tra poco saranno in campo Juventus e Genoa per la 12° giornata di campionato in serie A. Le due formazioni sono attualmente tra le più in forma dell'intero campionato e questa partita ha tutti gli ingredienti per essere una bellissimo match.

Nella Juventus, che con una vittoria aggancerebbe l'Inter in vetta alla classifica, giocheranno ancora una volta Marchionni e Tiago, con Del Piero e Amauri davanti. Nei rossoblù il tridente dovrebbe essere formato da Milito e i due ex Gasbarroni e Palladino.

Il Genoa è, assieme all'Udinese, pìù dell'Udinese, la squadra più offensiva d'Italia e pratica un gioco arioso e molto vigoroso: nella giornata giusta i liguri posso giocare e vincere ovunque, ma lamentano grosse difficoltà fuori casa contro avversari che pressano molto, esattamente quello che questa sera devono fare i ragazzi di Ranieri. La partita sarà tosta e troveranno di fronte giocatori caricati a mille, ma col giusto atteggiamento ce la possiamo fare. Io, personalmente, schiererei una squadra molto offensiva, quindi 3 centrocampisti in linea (Sissoko-Tiago-Nedved) e un tridente formato da Del Piero, Iaquinta e Amauri.

Per questa sera vedo una vittoria juventina in una partita spettacolare: 3 a 2 con reti di Amauri, Milito, Nedved, Motta e rete della vittoria di Del Piero su punizione.

FORZA RAGAZZI, REGALATECI IL SOGNO DI RIDARCI LA TESTA DELLA CLASSIFICA DOPO 2 ANNI E MEZZO!

mercoledì, novembre 12, 2008

Processo Gea: oltre la reticenza dei media

12-11-08 - Tanto in sordina erano passate l’altro ieri le deposizioni spontanee di Luciano Moggi e suo figlio Alessandro, quanto fragorose sono state ieri le richieste del pm Palamara rese al termine della sua lunga requisitoria: 6 anni per Luciano Moggi (a cui è stata contestata anche l’aggravante del comportamento processuale), 5 al figlio Alessandro, 3 anni e 6 mesi per Franco Zavaglia, accusati di aver messo in piedi un’associazione a delinquere finalizzata all’illecita concorrenza. Se consideriamo che l'art 416 del Codice Penale prevede, per associazioni a delinquere dalle 3 alle 9 persone, da un minimo di 3 anni a un massimo di 7, ci rendiamo conto di quanto siano state pesanti, e destinate di conseguenza a far rumore, le richieste dell'accusa. Inoltre, 2 anni e 4 mesi per Francesco Ceravolo in veste di semplice “partecipe” dell’associazione (vedi caso Viviano), e 1 anno e 4 mesi a Davide Lippi e 8 mesi a Pasquale Gallo, loro non "associati", ma a cui sono stati contestati singoli episodi (Lippi per il caso Blasi-Antonelli, Gallo per la vicenda Fresi).
Dunque, gli associati a delinquere sarebbero Luciano Moggi, il figlio Alessandro e il suo socio alla GEA Zavaglia. Di cosa sarebbero colpevoli? Dice Palamara: "la Gea World spa nasce nell'ottobre del 2001 come meccanismo politico-imprenditoriale che rafforza l'attività che Alessandro Moggi e Franco Zavaglia avevano svolto nel mondo del calcio come Football Management." Ottimo, ma il delitto?
Per il pm, pochi mesi dopo la nascita della società “Amoruso, Blasi, Baiocco, Gatti, Tedesco, Trezeguet furono avvicinati e invitati a cambiare procuratore in cambio di vantaggi economici e di carriera". Ma non era una società di procuratori? Colpevoli dunque di aver fatto il loro lavoro? Anzi, visto che Trezeguet rifiutò, e considerati i pochi vantaggi in termini di carriera da parte del resto dell'elenco, semmai avrebbero avuto tutti convenienza a imitare il campione franco-argentino, no? Inoltre, tutto questo monopolio del mercato quale sarebbe, dal momento che di campioni veri la GEA ne procurava pochi, quasi tutti personaggi di secondo piano? E le percentuali? Il 12% dei tesserati sarebbe un monopolio? Sarebbe il controllo del mercato? Stiamo scherzando, vero?
Ma ovviamente c'è dell'altro. Cosa? Ad esempio, un’intervista di Capello del marzo del 2002, all’epoca collega di Baldini alla Roma, che “lanciò il sasso” contro la GEA, considerandola “prova che un tipo di meccanismo di acquisizione delle procure sportive non viene più tollerato dagli addetti ai lavori che si vogliono spartire la torta". Arieccolo: un altro caso Zeman-Espresso (in pratica, ma un po' più "associato").
Peccato, intanto, che molti dei singoli episodi di pressioni o minacce che i media hanno in questi ultimi mesi propagandato come verità assoluta siano stati sconfessati dalla stessa accusa, che ad esempio ha chiesto l’assoluzione dei Moggi padre e figlio e per i casi Chiellini, Tedesco e Nigmatullin. Cade nel nulla anche il presunto tentativo di violenza privata che Moggi avrebbe attuato nei confronti dell'ex ds della Roma, Franco Baldini, nel dicembre del 2000, considerato “prescritto”.
Ma non è finita: il pm cita anche una lettera ritrovata alla Gea, in cui Zavaglia invita i procuratori "a non andare a sbandierare il nome di Luciano Moggi e a far presa sui giocatori illustrando loro l'organizzazione della società senza minacciare nessuno come è avvenuto in passato". Francamente, insinuare che una lettera in cui un professionista invita i colleghi a lavorare secondo una deontologia che miri a valorizzare il prodotto sia la prova di chissà quale nefandezza appare l'ennesimo castello in aria di questo processo. E quanto a Luciano Moggi, che vantaggio avrebbe avuto da una tale associazione?
Colpisce molto anche il seguente passaggio: "l'inchiesta GEA è stata uno dei tanti esempi dell'implosione del sistema calcio giunto al collasso perché le società fanno fatica a trovare un punto di equilibrio tra ricavi e spese". Insomma, per il pm i 450 milioni di debiti della Roma e i 320 dell'Inter dimostrerebbero non tanto la cattiva gestione delle società in questione, ma che la GEA faceva illecita concorrenza; non che Moggi capiva di calcio più degli altri, ma che era un capo-cupola. Vedremo che ne penserà il giudice.

Il processo proseguirà giovedì prossimo con l'intervento della parte civile e dei primi difensori. La sentenza è prevista per l'inizio del prossimo anno.

Intanto, rinfreschiamoci la memoria con l'impressionante elenco delle deposizioni più significative finora, divise per tipologia e corredate dalla data dell'udienza.



1) Concorrenti rancorosi

Marco Trabucchi (27-02-08): Di origini russe, accusa la Gea di essere ricorsa alle maniere forti (albergo in Via Veneto e Mercedes Classe A a disposizione) pur di togliergli la procura di tal Ruslan Nigmatullin, già portiere di Verona e Salernitana. Un dettaglio sconosciuto ai più, che nessuno scrive (tranne il sito contrastamu.org): questo Trabucchi risulterebbe legato alla "brigata Izmailovskaya", organizzazione criminale che faceva capo al faccendiere ubzeko Alimzhan Tokhtakhounov considerato dall’FBI uno dei cinque padrini più pericolosi di Mosca.

Antonio Caliendo (03-03-08): Altro concorrente Gea, cade ripetutamente in contraddizione, sbagliando date e numeri, tanto che il presidente Fiasconaro arriva a minacciare l'incriminazione per falsa testimonianza.

Stefano Antonelli: Nell'udienza del 28-04-08 si scopre che l'intercettazione acquisita dall'accusa in cui il padre di Blasi, nell'ottobre 2004, gli comunicava l'intenzione del figlio di rimettere la sua procura, era frutto di una registrazione effettuata da Antonelli stesso e da lui in seguito consegnata al Maggiore Auricchio della caserma di via in Selci (vedi paragafo 5). Assume così una luce particolarmente inquietante un'intercettazione pubblicata durante Farsopoli, nella quale Antonelli, il 17 ottobre 2004, dice ad Alessandro Moggi "Devo incontrarti con la bandiera bianca, cioè con i presupposti più giusti possibili, ma devo incontrarti, perché sennò diventa un massacro che non serve nè a me nè a te" e anche "è un momento particolare che se poi si sbotta, in questo momento rischiamo di farci un male della Madonna e non serve, non serve." Nel giugno 2008 Moggi l'ha denunciato alla procura della Repubblica, e alla procura federale, per l'ipotesi di reato di istigazione a delinquere. La querela riguarderebbe una presunta pressione ed invito fatto da Antonelli a Mario Auriemma, dirigente sportivo, a denunciare lo stesso Moggi a Roma e a Napoli in cambio di favori e facilitazioni nei rapporti di lavoro.

Claudio e Andrea Orlandini (27-03-2007): Le loro accuse riguardano le procure di Fabio Gatti e Emiliano Viviano.
Nel caso di Gatti, il problema riguarderebbe in realtà Gaucci, che avrebbe preteso che il giocatore revocasse la procura a Claudio Orlandini per darla alla GEA, il tutto nell’ambito della complessa trattativa che portò Liverani alla Lazio. Ha detto Claudio Orlandini: “Nel 2001, quando Fabio (Gatti, ndr) era al Perugia, mi chiamò il padre del giocatore e mi spiegò che mi dovevano revocare la procura perché il presidente del Perugia, Gaucci, disse che, se non lo avessero fatto e se la procura non fosse passata alla Gea, avrebbero stroncato la carriera di Fabio e lo avrebbero messo fuori rosa. Un mese dopo mi arrivò la raccomandata della revoca della procura. A quel punto chiesi di parlare con Gaucci o Sabatini per chiedere spiegazioni. Sabatini, all'epoca ds del Perugia, mi disse di mettermi l'anima in pace perché questo passaggio di procura alla Gea, insieme a quello di Miccoli, serviva per portare a termine il trasferimento di Liverani dal Perugia alla Lazio. Questo avrebbe dato liquidità in cassa al club umbro, all'epoca fortemente indebitato. A quel punto accettai la revoca e mi venne saldata direttamente dal Perugia la penale, perché Sabatini mi disse di passare in sede, che avrei trovato una busta con dentro 20 milioni di lire e cosi è stato".
Riguardo all’attuale portiere del Brescia Emanuele Viviano, Andrea Orlandini (il padre del procuratore di Viviano) accusa Moggi di avergli detto al telefono “gli stronco la carriera” in seguito al fallimento di una trattativa per il passaggio del portiere alla Juve, nonché Innocenzo Mazzini di aver consigliato a Viviano di incontrare i dirigenti della Juve senza procuratore.
I fatti: nel 2002, in seguito al fallimento della Fiorentina di Cecchi Gori, nella quale militava come giovane primavera, Viviano venne contattato dall’attuale DG dell’Udinese Pietro Leonardi, allora osservatore bianconero nel team dell’imputato Francesco Ceravolo, per un suo eventuale passaggio alla Juve. Il contatto avvenne tramite il procuratore Claudio Orlandini e la trattativa poi non andò in porto.
Siccome lo stesso Viviano ha negato di aver mai subito minacce, il giudice ha disposto un confronto tra Leonardi e Claudio Orlandini il 16-10-08.
Ha detto Leonardi: "Contattai Claudio Orlandini e gli diedi appuntamento ad un albergo vicino all'autostrada, a Firenze. L'incontro, però, durò pochi minuti perché c'era intenzione di mandare il giocatore in una squadra minore, dove potesse mettersi in luce. Incontrai Orlandini e un'altra persona, che non ricordo chi sia, in albergo, ma le cose finirono presto. Di sicuro, comunque, conclusa la riunione non chiamai Luciano Moggi".
Ha detto Orlandini: "I genitori di Viviano furono chiamati da Mazzini e gli fu detto che dovevano andare all'appuntamento senza portarsi il procuratore. Fu lo stesso collaboratore di Mazzini, che attese fuori, ad avvisare Moggi. Me lo disse lui stesso, rammaricandosi".
Ci sono un paio di grosse stranezze in questa storia: la prima è che della GEA non v’è manco l’ombra, dato che a tentare di impadronirsi della procura di Viviano, a detta degli Orlandini, sarebbe stato niente meno che l’ex vice-segretario FIGC Innocenzo Mazzini. Ma Moggi non minacciava per favorire la società del figlio?
La seconda la suggerisce l'intervento di Moggi: “In questa storia si tratta di un ragazzino, io mi occupavo di quelli che facevano vincere. E poi il ragazzo all'epoca, secondo le norme federali, non poteva neanche avere l'agente".
Insomma, e se invece Mazzini, tra l'altro vicino di casa di Viviano, ai tempi avesse semplicemente consigliato di far rispettare una norma federale? Chi agiva senza rispettare le regole? La GEA o altri soggetti?


2) Campioni mancati

Salvatore Fresi (27-02-08). Uno degli acquisti più inutili della gestione Triade (per fortuna ce ne furono pochi). Per l'accusa, la sua cessione dalla Juve al Perugia sarebbe avvenuta tramite delle minacce. Peccato che, a detta di chi ha assistito all'udienza, dopo essere stato incalzato dal giudice, alla fine abbia dovuto ammettere di aver festeggiato quella cessione a champagne, dato che gli fruttò un bel contrattino di due miliardi di lire l'anno; addirittura, alla serata sarebbe stato presente anche il suo procuratore GEA, l'imputato Pasquale Gallo, che avrebbe ospitato per una notte in mansarda. Di vere minacce a suo carico, dunque, nessuna traccia.

Nick Amoruso: RAI24 per definire la sua parentesi juventina sceglie un'immagine sobria: una "discesa agli inferi". Ma chi si ricorda le sue imprese in maglia bianconera sa che, molto più semplicemente, non si dimostrò all'altezza di Del Piero, Inzaghi, Trezeguet e Kovacevic. Per questo venne ceduto a una squadra minore, in grado comunque di garantirgli un contratto miliardario. Così Moggi, il 17-06-08: «Un buon giocatore per squadre come la Reggina e dovrebbe solo ringraziarci per aver guadagnato con noi 14 miliardi di lire»

Ciccio Grabbi (04-03-08): Cerca di contrabbandare per minacce i rilievi che il Direttore gli faceva su certe sue movimentate seratine. Come Amoruso e Fresi, usa il fatto di non aver dato procura alla Gea come scusa per non essere riuscito a sfondare nella Juve. Così Moggi, il 17-06-08: "Non ha mai giocato bene da nessuna parte, stava in mezzo al campo a guardare gli altri giocare". Qui altri interessanti dettagli del suo intervento.

Marco Rigoni (04-03-08): Secondo l'accusa fu venduto a una squadra minore per punizione, avendo revocato la procura alla Gea. Gli organi della cosiddetta informazione hanno però omesso di parlare dell'incidente stradale che gli stroncò la carriera ad alti livelli, nonché della vicinanza che la Juve di Moggi gli manifestò in seguito al sinistro. Per fortuna in aula se ne è parlato.

Fabrizio Miccoli (03-04-08): Per chiudere la questione, basterebbe citare il suo procuratore non-Gea Francesco Calandro che ai microfoni di Primaradio, la sera della sua deposizione, ha negato "un'ipotesi di mobbing per i problemi causati a Miccoli da Luciano e Alessandro Moggi durante la sua permanenza alla Juventus".
Invece, le pravde cartacee e catodiche hanno pompato alcuni brandelli della sua deposizione per far credere che Moggi lo vessasse. Le argomentazioni sarebbero:

1. Proibizione di usare orecchini
2. Esclusione punitiva da festeggiamento scudetto con sindaco di Pinzolo (organizzato però da Grande Stevens e il sindaco di Torino Chiamparino, e per uno scudetto che non aveva vinto, perché era al Perugia).
3. Pressioni per un trasferimento in prestito al Portsmouth, per altro poi nemmeno concretizzato.

Che ciò fosse accaduto per forzarlo a dare la sua procura alla Gea è solo una vaga supposizione sua, al cui supporto sa portare unicamente una telefonata del concittadino Antonio Conte che l'avrebbe consigliato in tal senso. Un po' pochino, no?

Il fatto è che nell'estate 2004, su input di Capello che non credeva in lui, Moggi non volle lasciarsi sfuggire l'occasione di sostituirlo con un certo Ibrahimovic. Di per sé Lucianone non lo vedeva nemmeno così male, tanto che rifiutò anche un'offerta di Lotito per scambiarlo con Cesar. E se la Fiorentina decise di non riscattarlo la colpa non fu né di Moggi né della Gea, ma del fatto che i viola reputarono che non ne valesse la pena.
Grazie al palcoscenico offertogli dalla Juve moggiana ebbe pure l'occasione di venire convocato 8 volte in Nazionale, e guarda caso senza essere assistito dalla Gea. Se poi il mai sbocciato "Maradona del Salento" a 28 anni si è ridotto a fare il panchinaro del Palermo, è difficile pensare che la colpa sia di un dirigente ormai da quasi 2 anni escluso dal mondo del calcio.

Così Moggi, il 17-06-08: «Miccoli è venuto a dire che è rimasto in pullman quando la Juve festeggiò lo scudetto in Comune a Torino: era stato Franzo Grande Stevens a organizzare la festa e Miccoli non faceva parte della Juve che aveva vinto il campionato. E poi era pieno di orecchini, sulle orecchie, sul naso magari li metteva anche sulle gambe e questo alla Juve non va bene».




3) Boomerang dell'accusa

David Trezeguet (27-02-08): Contrariamente ai titoli che l'hanno preceduta, la sua è stata una testimonianza platealmente scagionante: «Con la società Gea non c’è stato alcun contratto. Ho incontrato Alessandro Moggi nella sede della Juventus a Torino e ho parlato con lui della mia situazione contrattuale presso la Juve, ma non ci sono state mai minacce. Non mi sono mai stati posti ostacoli per il fatto che non avevo accettato di affidarmi alla Gea. In uno degli incontri con Alessandro Moggi e un’altra persona mi fu detto che la Gea, così come era organizzata aveva maggiori possibilità per risolvere i miei problemi contrattuali con la Juventus». Il calciatore si è poi soffermato sui contatti avuti con Alessandro Moggi ribadendo che non fu mai invogliato, dietro minacce, ad affidare i suoi interessi alla Gea.

Christian Molinaro(04-03-08): Il Corriere dello Sport dedica alla sua deposizione solo due righe, e ciò di per sé è sufficiente a farci intuire che anche la sua testimonianza scagiona Moggi e la Gea.

Marcello Lippi (01-04-08): Nemmeno convocato in aula, viene comunque citata la sua audizione in fase istruttoria, in cui confermò che Moggi non effettuò pressioni per farlo diventare CT della Nazionale, né tanto meno ne fece per fargli convocare determinati giocatori juventini. Per tentare di spingerlo a parlar male di Moggi e Giraudo, il pm Palamara arrivò a sottoporgli un'intercettazione (vedi qui, al 3.4) in cui i dirigenti bianconeri, nell'estate 2004, si compiacciono della sua sostituzione con Capello. Ma il Marcello nazionale non se ne fece condizionare, anzi: "Sono convinto che loro abbiano una stima sicuramente diversa e tuttora positiva rispetto a quella che appare quando si parla di barche, donne e motori, tra di noi c’è un ottimo rapporto". Infine, ricostruì la carriera del figlio Davide nella Gea, rivendicando il fatto di non aver mai interferito nella sua attività.

Davide Baiocco (01-04-08): Ora al Catania, ha dichiarato: "Non ho mai subito pressioni né dalla Gea né da Moggi". Ha spiegato di aver cambiato procuratore da Allegrini ad Alessandro Moggi perché non era soddisfatto del primo (durante Farsopoli, un'intercettazione nella quale Moggi parlava di una trattativa in corso su di lui, venne manipolata dai media per far credere che l'ex DG facesse plusvalenze fasulle. Vedi qui, al 1.5). Il 19-06-08, in un confronto con Baldini che parlava di un incontro nell'ufficio del procuratore Antonelli nel quale avrebbe detto di aver ricevuto pressioni da Gaucci per passare alla GEA, ha dichiarato: "Non mi ricordo di aver detto questo ad una persona che conoscevo per la prima volta. Rifiutai la Roma perche' il mio contratto sarebbe scaduto dopo un anno e mezzo e volevo valutare altre opportunita'".

Riccardo Allegretti (01-04-08): Ora alla Triestina. Sulle ipotetiche pressioni Gea o moggiane, vedi Baiocco.

Giorgio Chiellini (28-4-06): Ha dichiarato di aver scelto la Gea spontaneamente nel 2001 e di non aver mai ricevuto pressioni o minacce da parte di Moggi. "Dal mio agente Davide Lippi - ha aggiunto smentendo la testimonianza di Baldini - non ho mai avuto promesse o assicurazioni su una mia convocazione in Nazionale".

Così Moggi, il 17-06-08: «Sul caso Chiellini, Baldini ha detto solo menzogne, dalla prima all'ultima parola. Non è vero che il calciatore gli disse che preferiva andare alla Juventus perché Marcello Lippi, padre del suo procuratore, allenava la nazionale. La realtà è che il terzino era in comproprietà tra la Roma e il Livorno e che in Lega Calcio al presidente livornese Aldo Spinelli fu detto che il club giallorosso non poteva fare acquisti. Così il calciatore fu proposto alla Juve, il ragazzo ci interessava, lo avevamo anche seguito ma avevamo preferito lasciare in pace la Roma. Quando ci dicemmo interessati, Chiellini ancora non sapeva che sarebbe venuto da noi e solo dopo apprendemmo che il suo procuratore era Davide Lippi».

Fabio Gatti (28-4-06): Suo padre ha smentito Orlandini, ex procuratore del figlio, che aveva riferito di pressioni da parte di Luciano Gaucci, ai tempi in cui il giocatore militava nel Perugia, perché Gatti desse la sua procura alla Gea.

Emanuele Blasi (28-4-06): Ha dichiarato: "Le pressioni da parte della Gea sono tutte mie invenzioni. Ho pensato che fosse l’unico modo per liberarmi di Antonelli, con cui non avrei mai rinnovato il contratto con la Juve. In realtà, io non ero contento del suo lavoro e avevo preso contatti con Davide Lippi dicendogli che avrei dato a lui la procura se mi avesse consentito di rinnovare con la Juve a cifre maggiori". E' successo che Antonelli (vedi al paragrafo 1 "Concorrenti rancorosi"), aveva registrato la telefonata in cui il padre del giocatore lo scaricava, consegnandola al maggiore Auricchio (vedi al paragrafo 5). Già nel maggio 2006, in piena Farsopoli, Blasi aveva fornito le stesse spiegazioni rese in aula, e cioè che il padre si era semplicemente inventato una scusa senza alcun fondamento nella realtà, ma il pm Palamara l'aveva accusato di reticenza.

Emiliano Viviano (7-10-08): Portiere del Brescia, smentisce il padre del suo ex procuratore Claudio Orlandini, negando di essere mai stato contattato da persone che non fossero il suo procuratore con offerte di trasferimenti alla Juve, nonché di essere stato invitato dall’ex presidente della Figc Innocenzo Mazzini a recarsi presso un albergo senza il suo procuratore per discutere di un passaggio alla Juve. Il pm Palamara ha chiesto un confronto con Orlandini.

Fabio Liverani (7-10-08): Ha negato di aver mai subito pressioni su convocazioni in Nazionale o un eventuale passaggio alla Juventus.

Emanuele Calaiò (7-10-08): Attaccante del Siena, ha detto di essere passato 4 anni fa da Beppe Bonetto ad Alessandro Moggi per “libera scelta, poiché Bonetto non mi prospettava offerte adeguate al mio rendimento, per cui ero insoddisfatto del suo lavoro e ho scelto di passare la mia procura a Moggi senza ricevere alcuna minaccia o promessi di ingaggi”.

Oberto Petricca (7-10-08): Ex presidente dell'Assoprocuratori, ha delineato un quadro ambientale in cui sono molti i casi di rapporti tra procuratori e dirigenti legati da parentela.




4) Icone antijuventine

Zdenek Zeman (25-03-08): Con tutta evidenza chiamato a testimoniare solo per la sua fama di acerrimo nemico della Triade bianconera, ripaga il pm Palamara con una testimonianza fatta unicamente di banalità e sentito dire: i calciatori che affidavano la procura a chi garantiva loro "più vantaggi" e i procuratori non-Gea che lo usavano per sfogarsi per presunte trasgressioni deontologiche dei concorrenti, senza per altro specificare a quali regole si riferissero. Non ha lavorato dal dicembre 2006 al giugno 2008, ma stavolta è difficile riuscire a dare la colpa a Moggi.

Franco Baldini (31-03-08): La sola presenza in aula di un Lucianone da battaglia lo turba al punto da spingere il presidente a comminare all'ex DG juventino un'ammonizione mirata. La scena si ripete il 19-06-08, quando dichiara di essere stato minacciato fuori dall'aula, prima del suo confronto con Baiocco (che contraddice la sua versione). Le cronache ufficiali cercano di spacciare il suo racconto di un confuso battibecco con Moggi risalente alla stagione 2001-2002 per chissà quale episodio chiave. La realtà è che, quando alla Roma non riusciva a tesserare i giocatori che Capello gli chiedeva, accampava scuse parlando male della Gea. L'esempio più indicativo della pochezza delle sue argomentazioni lo si ha quando si lamenta del fatto che un procuratore possa consigliare a una giovane promessa come Chiellini una squadretta come la Juventus, invece di indirizzarlo all'armata giallorossa. Addirittura, rischia l'incriminazione per falsa testimonianza per aver riportato una confidenza di Baiocco (sulle solite fantomatiche "pressioni" Gea) che il giocatore negherà di aver mai fatto. Di lui, Lucianone non si esimerà dal sottolineare una certa scaltrezza con i documenti, ricordando che fu deferito dalla procura della Figc per aver procurato a Recoba il famoso passaporto che costò ad alcuni dirigenti interisti dei problemucci a livello penale. Poi c'è la questione Auricchio (vedi paragrafo 5).


5) Inquirenti collegati a Farsopoli

Attilio Auricchio (01-04-08): Maggiore dei Carabinieri ed estensore delle informative per la procura di Napoli che nell'estate 2006 vennero usate per imbastire Farsopoli. Riporta alcune cifre che smentiscono la leggenda del monopolio: nel 2004 la Gea "procurava" 154 calciatori, di cui 99 di serie A e B, e 5 allenatori. Dunque, considerato che tra A e B le squadre sono 42, con una rosa media di 20 calciatori, quelli disponibili "sulla piazza" sarebbero 840. Tradotto in percentuale, la GEA ne gestiva l'11,8%, una quota ben lontana dall'indicare un monopolio. E non è finita: tira in ballo il quadro normativo in vigore all'epoca, sostanzialmente ammettendo che la GEA operava in assoluta legittimità. Ma il bello viene durante il controesame degli avvocati difensori: si scopre che tra lui e Franco Baldini intercorrono da anni rapporti di amicizia. "Rapporti che datavano da una denuncia fatta dalla As Roma e da Baldini per un presunto ricatto dopo la vicenda delle false fidejussioni." Il 28 aprile successivo, si scopre anche che il procuratore Antonelli gli aveva consegnato la registrazione di una telefonata col padre di Blasi (vedi paragrafo 1 "Concorrenti Rancorosi").



6) Testimoni della difesa

Marco Cassetti (15-07-08): Ha detto: "Da nove anni sono assistito da Alessandro Moggi e da Franco Zavaglia. Non ho subito minacce e non ho mai saputo da qualcuno che abbia subito minacce da parte loro. Tre anni fa, nella stagione 2004/05, mi chiamò Beccalossi e mi convocò nella sede dell'Inter dicendomi di non dire nulla ad Alessandro Moggi. C'erano Mancini, Oriali e Branca. Io ero sotto contratto con il Lecce e loro volevano farmi firmare una sorta di pre-accordo con l'Inter, ma non volevano trattare con Alessandro Moggi. Io non firmai nulla, anche perché avevo un contratto in essere e avrei rischiato la squalifica. Subito dopo chiamai Alessandro per raccontargli la vicenda. Poi richiamai l'Inter e dissi loro che se volevano trattare con me dovevano parlare con il mio agente".

Nicola Lai (15-07-08): Ha dichiarato che nella stagione 2003-2004, quando militava nella primavera del Cagliari (ora è alla Torres), il direttore sportivo Gianfranco Matteoli gli disse che "chi andava alla Gea si sarebbe giocato il posto in squadra". Alla richiesta di spiegazioni il calciatore ha risposto che forse ciò era dovuto “a problemi tra il presidente Massimo Cellino e Zavaglia”. “Anche l'allenatore Giorgio Melis - ha aggiunto - suggerì di lasciar perdere gli agenti Gea”. Il giovane mediano, che ha militato anche nel Rieti, ha ribadito poi di non aver mai ricevuto alcuna minaccia per farsi seguire da Franco Zavaglia, che è ancora oggi il suo procuratore.

Dino Fava (15-07-08): Ex Bologna, ora Treviso, ha parlato di ottimi rapporti con Zavaglia dopo una esperienza insoddisfacente con un altro procuratore, Enrico Fedele, con il quale ha in corso una vertenza in sede civile per contrasti riguardanti alcune sponsorizzazioni e il suo presunto obbligo di versare a Fedele percentuali su qualsiasi guadagno futuro.
"Con un mio vecchio procuratore sono in causa. Zavaglia invece si è sempre comportato al meglio", ha detto.

Gianluca Grassadonia (15-07-08): Già calciatore e ora allenatore, ha parlato di ottimi rapporti, che durano ormai da 10 anni, con gli imputati Pasquale Gallo, Franco Zavaglia e Alessandro Moggi, ricordando che in occasione di ogni contratto da lui sottoscritto erano sempre loro tre ad assisterlo.
"Pasquale Gallo è sempre stato il mio agente, Alessandro Moggi e Franco Zavaglia mi sono stati vicini, da amici, quando sono andato al Cagliari ed al Chievo", ha detto.

Al presidente Fiasconaro che lo invitava a rispondere serenamente alle domande, ha risposto: “Io sono tranquillo, casomai è lei a non essere sereno”.

Aldo Spinelli (17-07-08): Il presidente del Livorno ha parlato della vicenda della comproprietà di Chiellini tra Roma e Livorno: "Sono stato convocato da Baldini e da Sensi e sono andato a Villa Pacelli. Sensi mi fece una proposta per riscattare la mia metà, ma io rifiutai. Così andammo alle buste, ma venni a sapere che la Roma non poteva acquistare il giocatore per problemi economici e così diedi alla Roma tre milioni di euro per la sua metà e misi il giocatore immediatamente sul mercato. La Juve mi offrì 6,5 milioni di euro da pagare in tre anni: io accettai subito, prendendo subito i primi tre milioni che mi servivano per pagare la Roma, che era all'epoca era una società 'piccola e radiata'. Con la Juve ho fatto anche altri affari, come la comproprietà di Palladino, e inoltre feci un favore alla Juve tesserando Mutu al posto loro, visto che avevo il posto libero per un extracomunitario, e poi lo girai a loro".

Walter Sabatini (17-08-08): E’ stato chiamato per parlare di Fabio Gatti e alla decisione del calciatore di cambiare procuratore passando a un uomo Gea. Ha spiegato che Gaucci gli chiese di convocare il calciatore, con il padre, in sede: il ds venne poi a sapere che a Gatti era stato chiesto da Gaucci di lasciare Orlandini per passare alla Gea. “Orlandini mi chiamò – ha continuato - per dire che era stata una scelta del presidente, avallata dal padre di Gatti: il ds inoltre promise a Orlandini un risarcimento.”
Il giudice Fiasconaro gli ha chiesto se era stato lui, come aveva detto Orlandini, a chiedere questo cambio di procuratore per facilitare il passaggio di Liverani dal Perugia alla Lazio: Sabatini ha negato decisamente.

Alessio Secco (17-07-08): E' stato chiamato a rispondere sul rinnovo del contratto di Trezeguet nel 2004 e sul ruolo di Capello nella vicenda: il ds della Juventus ha risposto di essere stato lui a redigere il contratto, di quattro anni a 4,5-5 milioni di euro all'anno di ingaggio. "Tenemmo segreta la trattativa per il rinnovo - ha detto Secco -. lo sapevamo solo Moggi, Giraudo e io". Capello chiamò Trezeguet solo per dirgli che gli avrebbe fatto piacere averlo in squadra.

Nicola Legrottaglie (17-07-08): Ha detto: "Per prendere Alessandro Moggi non ho subito pressioni o minacce. E’ il mio procuratore da cinque anni e non ne ho ricavato alcun beneficio, anzi: da quando sono arrivato alla Juve per le mie cattive prestazioni ho perso tutto, compreso il posto in Nazionale". Ha aggiunto: "E le cose non sono certo andate bene perché ero alla Gea, perché se non dai tutto in campo, se non ti impegni, si può perdere tutto in un attimo. Io ero arrivato in nazionale quand'ero al Chievo e poi però ho giocato male e sono stato mandato in prestito".

Pavel Nedved (17-07-08): Alla domanda se avesse ricevuto minacce ha risposto con un secco 'no' ribadendo che il suo procuratore da sempre è Carmine 'Mino' Raiola. "In otto anni di Juventus ho fatto due rinnovi contrattuali e sono sempre stati trattati da lui".

Alessandro del Piero (17-07-08): Ha ricordato che è alla Juve dal 1993, e come procuratore ha avuto prima Rizzato, poi Pasqualin, con il quale ha avuto due rinnovi contrattuali, e ora lo assiste il fratello. Le provvigioni le ha sempre pagate lui. Tutti gli altri juventini, invece, hanno spiegato che è la società a fornire la quota percentuale per gli agenti. Ha aggiunto: "Il mio contratto era da 70-120 milioni di lire con Rizzato; con Pasqualin ho avuto un rinnovo di contratto da 1-2 miliardi, il terzo rinnovo e' stato da 10 miliardi di lire. Il quarto e quinto rinnovo li ho firmati a 4 milioni di euro a stagione. Non ho mai subito pressioni da parte di Luciano Moggi per cambiare procuratore".

Gianluigi Buffon (17-07-08): Ha detto: "Il mio procuratore e' sempre stato Martina e non ho mai subito pressioni da Luciano Moggi per cambiarlo. Ho già rinnovato quattro-cinque volte il contratto con la Juve".

Alessandro Birindelli (17 luglio 2008): Mai procurato dalla GEA. Mai ricevuto minacce dagli agenti della Gea.

Daniele Gastaldello (17 luglio 2008): Mai procurato dalla GEA. Mai ricevuto minacce dagli agenti della Gea.

Antonio Mirante (17 luglio 2008): Mai procurato dalla GEA. Mai ricevuto minacce dagli agenti della Gea.

Ciro Ferrara (17 luglio 2008): Mai procurato dalla GEA. Mai ricevuto minacce dagli agenti della Gea.

Gianluca Pessotto (17 luglio 2008): Mai procurato dalla GEA. Mai ricevuto minacce dagli agenti della Gea.

Carlo Ancelotti (9 ottobre 2008): Smentisce la versione di Amoruso riguardo al suo trasferimento al Perugia nell'estate del 1999, ha detto: "Era un giocatore di buon livello che nel primo anno ha sicuramente giocato qualche partita perchè avevamo infortunati alcuni giocatori. Poi venne ceduto al Perugia per una scelta tecnica visto che avevamo come attaccanti Del Piero, Inzaghi e avevamo preso Kovacevic. Avrebbe avuto poco spazio. Così decidemmo di mandarlo via in prestito. Ma non conosco le modalità".

Antonio Conte (9 ottobre 2008): Smentisce clamorosamente la versione di Miccoli riguardo alle presunte pressioni per farlo procurare dalla GEA. L'ex capitano bianconero ha spiegato che era stato semmai Miccoli a chiedergli di metterlo in contatto con Alessandro Moggi (che già era procuratore di Conte), ma di non essersi mai interessato alle scelte del giocatore su chi affidarsi per la procura: «Io con Miccoli sono stato a cena una sera a casa. C'erano lui, la moglie e il suo procuratore Caleandro, mi chiesero un'opinione sul problema del rinnovo e sulla possibilità di poter gestire il giocatore insieme ad Alessandro Moggi. Io dissi la mia ma non mi interessai più di tanto. Mi chiesero di intercedere con la Juve. Era successo anche con Trezeguet, in quel periodo aveva litigato con il suo procuratore e voleva rinnovare il contratto. Ma fu una semplice conversazione in palestra».
Oltre a negare decisamente la versione dei fatti di Miccoli, gli ha lanciato più di una frecciatina: «So che Miccoli ha fornito un'altra ricostruzione, e gli ho risposto attraverso i giornali, dicendo anche che se lui avesse avuto la testa sarebbe stato un campione... È uno da prendere con le molle, è un po' estroso, non è quel che si dice un uomo di spogliatoio, era una persona appariscente. Alla Juve c'era un certo tipo di stile e ci tenevano. Sicuramente non era un Conte o un Pessotto, una persona quadrata. Nessuno mi ha mai chiesto di avvicinare giocatori della Juve per passare alla Gea. Quel che è certo è che non mi interessavano i suoi rapporti con la società».

Sebastian Giovinco (16 ottobre 2008): Ha detto: "Alla Juventus non ha mai subìto né pressioni né consigli per scegliere un procuratore od un altro".

Giuseppe Ursino e Giovanni Vrenna (16 ottobre 2008): Rispettivamente DS e Presidente del Crotone, hanno spiegato il rapporto con Ceravolo e il legame con la Juventus. Che, cioè, c'era una intesa di massima per ricevere il prestito di giovani giocatori. L'accordo c'era anche con il Napoli e la Reggina. "C'era una reciproca convenienza. I ragazzi erano bravi e il Crotone andava bene", è stato detto. Ursino era amico del calabrese Ceravolo, che a detta di Vrenna non si è mai occupato dei rinnovi contrattuali dei giocatori. Tutto nella norma, tanto più che il Crotone ha lo stesso tipo di rapporti con Torino, Empoli e Reggina.



7) Imputati

Davide Lippi (7-10-08): Dopo aver spiegato i suoi esordi come procuratore, ha parlato dei suoi rapporti con la Gea World: “Io ero un collaboratore e seguivo in particolare i giovani calciatori del settore allievi e primavera. Non ero ancora procuratore e prendevo una percentuale del 33% su quanto corrispondevano i calciatori a Moggi che era il punto di riferimento in Gea”.
Sul rapporto col padre: “Quando ho cominciato questo lavoro mio padre mi ha detto che non solo non mi avrebbe aiutato, ma mai dato consigli o preso miei calciatori. Non ho mai fatto riferimento a mio padre, né alla Juventus né alla Nazionale con i miei calciatori. Anzi mio padre mi ha detto: ‘ sbagli ti prendo a calci nel culo e vai a casa a fare altro’"-
Riferendosi alle presunte pressioni della Gea sui calciatori, ha affermato di non aver mai cercato di acquisire delle procure. Sulla vicenda della procura di Blasi passata da Antonelli a Zavaglia e poi a lui, ha detto: "Sapevo che Blasi, di cui ero e sono amico, era scontento di Antonelli perché non riusciva ad avere il rinnovo e un aumento del contratto. L'ho saputo da amici comuni e da altri calciatori. Ma io non ho mai fatto pressioni su Blasi per fargli cambiare procura".
Massimo Ciardullo, l’avvocato di Antonelli, ha letto il testo di una telefonata di Farsopoli, tra lui e Alessandro Moggi nella quale Lippi riferisce il colloquio con Blasi e gli dice che "o si paga Antonelli e i soldi li devi tirare fuori tu, o aspettiamo che scada la procura e poi facciamo il contratto". Ciardullo ha contestato a Lippi che poco prima aveva affermato di non aver mai parlato direttamente con Blasi del contratto. Lippi ha risposto che intendeva riferirsi al contratto con la Gea e non a quello da rinnovare con la Juventus.

Luciano Moggi (10-11-08): Nella sua deposizione spontanea, ha detto: "Sento dire che il calcio attuale è peggio di prima. Evidentemente non ero la mente di ogni complotto e chi comandava prima lo fa anche adesso. Personalmente non voglio più tornare a far parte di questo mondo. Non mi interessa più".
Ha rivolto poi un appello: "Il calcio lo seguo come critico e come giornalista. La realtà è che per queste vicende approdate in tribunale, ho perso il lavoro e mio figlio ha passato i suoi guai con la famiglia. Tutto per colpe di testimonianze dell'accusa che abbiamo smascherato. Sono uomo di fede e accetto questo momento ma se ora la situazione nel calcio è peggiorata, invito tutti a non esagerare". Quindi ha spiegato di essersi "sfogato contro chi lo ha infangato".
Poi ha aggiunto: "Il calcio è da tempo diventato un business e le società sportive lavorano per valorizzare il proprio settore giovanile ed evitare di pagare 50 milioni per un giocatore. Io dirigente ombra del Messina? Ma quando mai, la Juve prestava gratis dei ragazzi con tanto di premio di valorizzazione al club se loro avessero giocato almeno venti partite in serie A. Io mi vanto di aver ceduto Zidane a un prezzo, 150 miliardi di lire, che nessuna altra società ha mai guadagnato. Ho vinto scudetti, trofei in Italia e all'estero. Nella finale dei campionati del mondo c'erano in campo nove giocatori della Juve più l'allenatore e il fisioterapista. Nove campioni che giocavano nella Juve. E poi qualcuno dice che io ero autore dei complotti e combinavo le partite".
Prendendo spunto dalle deposizioni di Nicola Amoruso, Moggi ha colto l'occasione per definire i calciatori "persone viziate che pensano solo ai rinnovi contrattuali anche quando sono reduci da pessime stagioni. La Juve era ed è una società seria, che non poteva contare sui soldi dell'azionista, eppure abbiamo creato una squadra fortissima e garantito un buon dividendo agli azionisti anche se abbiamo alla fine ricevuto ringraziamenti non tanto simpatici. I giocatori vorrebbero dirigenti che spendono e spandono. Chi fa bene un anno pretende subito un adeguamento e il prolungamento del contratto".
Su Corrado Grabbi, ha detto: "Si dovrebbe vergognare di essere venuto qui a testimoniare, visto che in due anni non ne ha azzeccata una". Ha poi parlato del rapporto col figlio Alessandro: "Quando mi disse di prendere Oddo e Liverani risposi che non mi interessavano, ma quando mi disse di prendere Mutu lo presi subito. Questo perchè ogni tanto gli davo ascolto e ogni tanto no. A un certo punto io e mio figlio avevamo paura di telefonarci per le intercettazioni, e questo in un paese democratico non può accadere. Vengo accusato di essere un socio occulto della Gea: il tutto perchè ho comprato delle cravatte da Marinella, ma io lo feci per fare un favore a Zavaglia, perchè conoscevo di persona Maurizio Marinella e per fargli fare un prezzo di favore".
Moggi ha poi escluso di aver mai favorito il figlio Alessandro: "Non gli ho mai rivelato in anticipo certe operazioni di mercato, come si evince dalle intercettazioni. Né ho preso dei soldi da lui. Eppure mi hanno definito socio occulto di Gea per la storia delle cravatte di Marinella che Franco Zavaglia mi chiese di prendere a un prezzo di favore. I Moggi sono passati come capri espiatori e mi sta pure bene. Ma perché, se si vuole moralizzare il calcio, non si vivisezionano gli altri parenti che fanno dirigenti e procuratori come hanno vivisezionato noi?".
Poi ha attaccato il suo grande accusatore: "Franco Baldini è quella persona che prima di un Roma-Juventus ha discusso con me dei problemi del calcio e di come potevano essere risolti. Baldini è quella persona che disse a Baiocco di starsene buono per un anno al Perugia per poi passare alla Roma a parametro zero, cosa che non poteva fare visto che Baiocco era in trattative per rinnovare il contratto con il Perugia. È lui la persona che dice che il Messina era una società controllata da me perché avrei venduto calciatori al Messina a prezzi gonfiati per ottenere altri favori: invece i calciatori della Juve andavano al Messina in prestito gratuito. Baldini ha detto molte cose che non stanno né in cielo né in terra, per esempio la storia della trattativa con il Livorno per Chiellini. Non ci fu nessun complotto della Juventus: la Roma in quel momento non poteva acquistare, ma solo vendere. Noi non volevamo disturbare la Roma, e fu Spinelli a venire a trattare". Ma anche l'attuale dirigenza giallorossa è nel mirino di Moggi: "Ora tutti dicono che accettano gli errori degli arbitri, ma poi la prima a lamentarsi è la vicepresidente della Lega, Rosella Sensi, che il pubblico ministero conosce bene". A questo punto, però, il pm Luca Palamara ha invitato Luigi Fiasconaro, presidente del collegio, a interrompere Moggi.

Alessandro Moggi (10-11-08): Nella sua deposizione spontanea, ha detto: "Ho fatto il raccattapalle, ho provato con la carriera di calciatore, ma a venti anni ho pensato che il mestiere più congeniale a me e alla mia passione per il pallone fosse quello di procuratore che ho portato avanti dopo essermi laureato in legge. Sono partito dal basso, assistendo il portiere Cecere del Nola in C2 e cercando di imporre una mia autonomia personale e professionale perché ancora oggi soffro quando qualcuno mi definisce 'il figlio di Moggi'. Sono riuscito ad affermarmi in un ambiente difficile come quello degli agenti sportivi, nonostante il mio cognome, grazie all'aiuto di Franco Zavaglia che posso considerare un secondo padre".
"Se io oggi assisto l'85-90 per cento dei giocatori che avevo con me prima che esplodesse lo scandalo Gea, significa che il mio metodo di lavoro è buono. Sono stato io a rinunciare nella primavera del 2006 a quegli atleti che necessitavano di un'assistenza immediata perché io non ci stavo con la testa e non ero in grado di seguirli. Impiego più del 50 per cento del mio tempo a guadagnarmi la fiducia delle società di calcio senza cui non potrei mai aiutare un giocatore professionalmente ed economicamente. E sono contento di dire che, passati quei mesi di difficoltà, molti giocatori hanno manifestato nuovamente la fiducia nei miei confronti. Il passaparola per chi fa questo lavoro è importante. Quanto alla Gea, questa era nata dalla volontà di costruire un qualcosa di imprenditoriale e di aziendale. La mentalità porta a porta non mi appartiene".
Per Alessandro Moggi, le accuse che gli ha lanciato il procuratore Caliendo in questo processo hanno una chiara spiegazione: "Lui mi ha corteggiato insistentemente affinché diventassi presidente e il personaggio più rappresentativo della sua Società. Non scattò quel feeling e, forse, gli bruciò molto il fatto che io fondai con altri la Gea World. Mi dolgo, piuttosto, a fronte di alcuni articoli di stampa dell'epoca, di non aver mai chiarito in modo netto che questa mia società non aveva alcun rapporto con Sergio Cragnotti e Calisto Tanzi, pur conoscendo i loro figli che stavano nella Generale Athletic, tanto è vero che nessun calciatore da noi assistito è mai andato alla Lazio o al Parma. E non esisteva alcun legame con la Banca di Roma anche se tra i soci c'era Chiara Geronzi". Moggi si è poi soffermato su alcuni casi oggetto di imputazione (i presunti illeciti nelle procure firmate da Nicola Amoruso, Emanuele Blasi, Fabio Gatti, Giorgio Chiellini, Giovanni Tedesco) per spiegare di non aver mai fatto nulla perché il calciatore revocasse il precedente mandato e andasse con lui: "Sono sempre stati loro a scegliere me perché insoddisfatti del lavoro svolto dal loro precedente agente. In alcuni casi, sono stati i padri dei giocatori a inseguirmi pretendendo che curassi le attività del loro figlio. Io non ho mai tolto niente a nessuno". Quanto al contratto di David Trezeguet, ha confermato che "l'incontro avvenne presso la sede della Juve soltanto perché era comodo ad entrambi trovarci lì. Usammo un salottino di attesa per fare due chiacchiere. Poi non mi ha neppure dato il mandato...".

Per quanto ancora si vorrà far finta di non capire?

Fonte: www.ju29ro.com (leggilo qui)

martedì, novembre 11, 2008

ECCO IL TEOREMA DI STA CIPPA

Ripreso a Roma il processo Gea
Atteso in giornata uno degli imputati Davide Lippi. Ascoltato l'ex portiere del Brescia Emiliano Viviano

È ripreso stamani presso la 10 sezione del tribunale di Roma il processo che vede imputati tra gli altri Luciano ed Alessandro Moggi, Franco Zavaglia, Pasquale Gallo, Davide Lippi. Ha deposto Emiliano Viviano, portiere del Brescia, ex assistito del procuratore Claudio Orlandini, uno dei grandi accusatori del processo. Viviano ha negato di essere mai stato contattato da persone che non fossero il suo procuratore con offerte di trasferimenti alla Juventus e ha anche negato di aver ricevuto un invito da Innocenzo Mazzini, ex vice-presidente della Figc, di recarsi presso un albergo senza il suo procuratore per discutere di un passaggio alla Juve. Dell'invito aveva invece parlato lo stesso procuratore Orlandini.
IL CONFRONTO - È per questo che il pm Palamara ha chiesto un confronto tra Viviano e Orlandini viste le deposizioni discordanti. Oggi è atteso l'esame di uno degli imputati, Davide Lippi.

IL TESTE E L'IMPUTATO - Successivamente è stata la volta di Fabio Liverani che ha negato di aver mai subito pressioni su convocazioni in Nazionale o un eventuale passaggio alla Juventus. È toccato poi all'imputato Davide Lippi sottoporsi all'esame. Il procuratore ha chiarito i suoi rapporti con Emanuele Blasi («Siamo sempre stati amici») e di aver lavorato per fargli ottenere il rinnovo del contratto con la Juve, ma senza fare pressioni sul giocatore per lasciare la sua procura con Stefano Antonelli tanto che Blasi diede la procura alla Gea solo dopo aver ottenuto il rinnovo.

PETRICCA E CALAIO' - In aula ha deposto anche il procuratore Oberto Petricca, ex presidente dell'Assoprocuratori, che ha sostanzialmente delinerato un quadro in cui sono molti i casi di rapporti tra procuratori e dirigienti legati da parentela. Infine l'udienza si è chiusa con la deposzione di Emanuele Calaiò, attaccante del Siena, passato 4 anni fa da Beppe Bonetto a alessandro Moggi per «libera scelta, poiché Bonetto non mi prospettava offerte adeguate al mio rendimento, per cui ero insoddisfato del suo lavoro e ho scelto di passare la mia procura a Moggi senza ricevere alcuna minaccia o promessi di ingaggi».

Processo Gea: Sentiti Conte e Ancelotti

E' ripreso stamane davanti alla decima sezione penale del tribunale di Roma il processo Gea per associazione a delinquere finalizzata all'illecita concorrenza con violenza e minacce con imputati Luciano e Alessandro Moggi, Davide Lippi Franco Zavaglia, Pasquale Gallo e Francesco Ceravolo. Sono stati ascoltati come testimoni Carlo Ancelotti e Antonio Conte. L'attuale allenatore del Bari, Antonio Conte, è stato interrogato sul "caso Miccoli" per il suo ruolo di capitano della Juventus di allora: "Io con Miccoli sono stato a cena una sera a casa - ha detto Conte - c'erano lui, la moglie e il suo procuratore Caleandro, mi chiesero un'opinione sul problema del rinnovo e sulla possibilità di poter gestire il giocatore insieme ad Alessandro Moggi. Io dissi la mia ma non mi interessai più di tanto. Mi chiesero di intercedere con la Juve.
Era successo anche con Trezeguet, in quel periodo aveva litigato con il suo procuratore e voleva rinnovare il contratto. Ma fu una semplice conversazione in palestra". Il pm Luca Palamara ha contestato a Conte che Miccoli ha fornito una diversa ricostruzione. "So che ne ha fornita un'altra, e gli ho risposto attraverso i giornali, dicendo anche che se Miccoli avesse avuto la testa sarebbe stato un campione... E' uno da prendere con le molle, è un pò estroso, non è quel che si dice un uomo di spogliatoio, era una persona appariscente. Alla Juve c'era un certo tipo di stile e ci tenevano. Sicuramente non era un Conte o un Pessotto, una persona quadrata. Nessuno mi ha mai chiesto di avvicinare giocatori della Juve per passare alla Gea".

Durante la deposizione Conte è stato ripreso dal presidente della corte Fiasconaro, perché ad una domanda il tecnico ha risposto in maniera piccata, infastidendo il giudice.
Carlo Ancelotti è stato invece ascoltato in merito alla vicenda Amoruso: "Era un giocatore di buon livello - ha detto il tecnico del Milan - che nel primo anno ha sicuramente giocato qualche partita perché avevamo infortunati alcuni giocatori. Poi venne ceduto al Perugia per una scelta tecnica visto che avevamo come attaccanti Del Piero, Inzaghi e avevamo preso Kovacevic. Avrebbe avuto poco spazio. Così decidemmo di mandarlo via in prestito. Ma non conosco le modalità".

E' stata infine annullata l'udienza del 13 ottobre, quindi il processo riprenderà il 14 ottobre in attesa delle rogatorie internazionali richieste dal pm per Nigmatullin e Kovalenko, il presidente della corte ha fissato per il 16 ottobre la fine dell'esame dei testi. Dopo si passerà alle conclusioni finali di accusa e difesa" .




Allenatore Bari: "Miccoli mi chiese di presentargli Moggi jr"

Sul banco dei testimoni un ex allenatore della Juventus, e uno dei più seri candidati alla panchina bianconera, per parlare degli anni passati e di alcune trattative di calciomercato gestite da Luciano Moggi. Oggi, nel processo Gea, si è registrata una udienza dedicata alle deposizioni di Carlo Ancelotti e Antonio Conte, rispettivamente mister del Milan e del Bari. I due, sentiti come testimoni, hanno riferito in merito ai casi di Nicola Amoruso e Fabrizio Miccoli.

Ancelotti, rispetto all'attaccante ora in forza al Torino e per tanti anni alla Reggina, ha spiegato: "Arrivai alla Juve nel febbraio del '99. Come attaccanti c'erano, oltre a lui, Esnayder, Del Piero, Pippo Inzaghi ed Henry. In giugno decisi, insieme con la società, di prendere Kovacevic e di mandare via Amoruso". Il prestito al Perugia del centravanti, però secondo lo stesso numero 9, non fu indolore. A marzo Amoruso riferì alla corte di essere stato minacciato da Luciano Moggi, e che se non avesse accettato la squadra umbra l'avrebbe fatto smettere di giocare.

Secondo i difensori dell'ex direttore generale della Juventus, la testimonianza di Ancelotti, riporta la vicenda Amoruso nell'alveo tecnico. "Per motivi di abbondanza nel reparto è stato mandato via Amoruso e la decisione fu presa dal tecnico". La questione Miccoli è invece stata completamente ribaltata da Antonio Conte, che per 13 anni ha indossato la maglia a strisce bianconere ed è stato capitano della 'Vecchia Signora' per 5 anni. Il fantasista ora in forza al Palermo disse di essere stato pressato da Conte affinchè cambiasse il procuratore in favore di Moggi jr. "Fu lui ad invitarmi a cena, con il suo agente - ha detto l'allenatore del Bari - Erano presenti, anche sua moglie e la mia ex fidanzata. In quell'occasione mi chiese se gli presentavo Alessandro Moggi, al fine di fargli gestire la sua procura insieme con il suo agente. Gli diedi il numero e non me ne interessai ulteriormente".

Processo Gea, Giovinco: mai ricevute pressioni per cambiare il procuratore

ROMA (14 ottobre) - Si è svolta nella mattinata una nuova udienza del processo Gea con imputati Luciano e Alessandro Moggi, Davide Lippi Franco Zavaglia, Pasquale Gallo e Francesco Ceravolo. È stato ascoltato, fra gli altri, Sebastian Giovinco, attualmente giocatore bianconero, che ha negato di aver ricevuto pressioni per cambiare procuratore.

Moggi: "Non torno più nel calcio. E mi vanto di aver ceduto Zidane per 150 mld"

"Sento dire che il calcio attuale è peggio di prima. Evidentemente non ero la mente di ogni complotto e chi comandava prima lo fa anche adesso. Personalmente non voglio più tornare a far parte di questo mondo. Non mi interessa più". Lo spiega Luciamo Mggi ai giudici della decima sezione penale del tribunale di Roma durante il processo Gea. L'ex dirigente bianconero rivolge poi un appello: "Il calcio lo seguo come critico e come giornalista. La realtà è che per queste vicende approdate in tribunale, ho perso il lavoro e mio figlio ha passato i suoi guai con la famiglia. Tutto per colpe di testimonianze dell'accusa che abbiamo smascherato. Sono uomo di fede e accetto questo momento ma se ora la situazione nel calcio è peggiorata, invito tutti a non esagerare". Quindi ha spiegato di essersi "sfogato contro chi lo ha infangato". Nel mirino c'è, come sempre, l'ex diesse della Roma, Franco Baldini che sui casi Baiocco e Chiellini "non ha fatto altro che raccontare menzogne. Baldini è colui che chiese a un procuratore di testimoniare contro di me parlando con il maggiore Auricchio".

Poi aggiunge: "Il calcio è da tempo diventato un business e le società sportive lavorano per valorizzare il proprio settore giovanile ed evitare di pagare 50 milioni per un giocatore. Io dirigente ombra del Messina? Ma quando mai, la Juve prestava gratis dei ragazzi con tanto di premio di valorizzazione al club se loro avessero giocato almeno venti partite in serie A. Io mi vanto di aver ceduto Zidane a un prezzo, 150 miliardi di lire, che nessuna altra società ha mai guadagnato. Ho vinto scudetti, trofei in Italia e all'estero. Nella finale dei campionati del mondo c'erano in campo nove giocatori della Juve piu' l'allenatore e il fisioterapista. Nove campioni che giocavano nella Juve. E poi qualcuno dice che io ero autore dei complotti e combinavo le partite".

Prendendo spunto dalle deposizioni di un attaccante ex bianconero, Nicola Amoruso, Moggi ha colto l'occasione per definire i calciatori "persone viziate che pensano solo ai rinnovi contrattuali anche quando sono reduci da pessime stagioni. La Juve era ed è una società seria, che non poteva contare sui soldi dell'azionista, eppure abbiamo creato una squadra fortissima e garantito un buon dividendo agli azionisti anche se abbiamo alla fine ricevuto ringraziamenti non tanto simpatici. I giocatori vorrebbero dirigenti che spendono e spandono. Chi fa bene un anno pretende subito un adeguamento e il prolungamento del contratto".

Moggi ha poi escluso di aver mai favorito il figlio Alessandro, che faceva il procuratore: "Non gli ho mai rivelato in anticipo certe operazioni di mercato, come si evince dalle intercettazioni. Né ho preso dei soldi da lui. Eppure mi hanno definito socio occulto di Gea per la storia delle cravatte di Marinella che Franco Zavaglia mi chiese di prendere a un prezzo di favore. I Moggi sono passati come capri espiatori e mi sta pure bene. Ma perché, se si vuole moralizzare il calcio, non si vivisezionano gli altri parenti che fanno dirigenti e procuratori come hanno vivisezionato noi?".

MOGGI JR: MI FA MALE ESSERE DEFINITO IL FIGLIO DI LUCIANO

"Ho fatto il raccattapalle, ho provato con la carriera di calciatore, ma a venti anni ho pensato che il mestiere piu' congeniale a me e alla mia passione per il pallone fosse quello di procuratore che ho portato avanti dopo essermi laureato in legge. Sono partito dal basso, assistendo il portiere Cecere del Nola in C2 e cercando di imporre una mia autonomia personale e professionale perche' ancora oggi soffro quando qualcuno mi definisce 'il figlio di Moggi'. Sono riuscito ad affermarmi in un ambiente difficile come quello degli agenti sportivi, nonostante il mio cognome, grazie all'aiuto di Franco Zavaglia che posso considerare un secondo padre". Alessandro Moggi, imputato per associazione per delinquere finalizzata all'illecita concorrenza con minaccia e violenza assieme al padre e ad altre quattro persone, e' intervenuto al processo alla Gea World con alcune dichiarazioni spontanee per ribadire la propria innocenza e respingere le accuse del pm Luca Palamara. "Se io oggi assisto l'85-90 per cento dei giocatori che avevo con me prima che esplodesse lo scandalo Gea - ha detto Moggi jr - significa che il mio metodo di lavoro e' buono. Sono stato io a rinunciare nella primavera del 2006 a quegli atleti che necessitavano di un'assistenza immediata perche' io non ci stavo con la testa e non ero in grado di seguirli. Impiego piu' del 50 per cento del mio tempo a guadagnarmi la fiducia delle societa' di calcio senza cui non potrei mai aiutare un giocatore professionalmente ed economicamente. E sono contento di dire che, passati quei mesi di difficolta', molti giocatori hanno manifestato nuovamente la fiducia nei miei confronti. Il passaparola per chi fa questo lavoro e' importante. Quanto alla Gea, questa era nata dalla volonta' di costruire un qualcosa di imprenditoriale e di aziendale. La mentalita' porta a porta non mi appartiene".

Per Alessandro Moggi, le accuse che gli ha lanciato il procuratore Caliendo in questo processo hanno una chiara spiegazione: "Lui mi ha corteggiato insistentemente affinche' diventassi presidente e il personaggio piu' rappresentativo della sua societa'. Non scatto' quel feeling e, forse, gli brucio' molto il fatto che io fondai con altri la Gea World. Mi dolgo, piuttosto, a fronte di alcuni articoli di stampa dell'epoca, di non aver mai chiarito in modo netto che questa mia societa' non aveva alcun rapporto con Sergio Cragnotti e Calisto Tanzi, pur conoscendo i loro figli che stavano nella Generale Athletic, tanto e' vero che nessun calciatore da noi assistito e' mai andato alla Lazio o al Parma. E non esisteva alcun legame con la Banca di Roma anche se tra i soci c'era Chiara Geronzi". Moggi si e' poi soffermato su alcuni casi oggetto di imputazione (i presunti illeciti nelle procure firmate da Nicola Amoruso, Emanuele Blasi, Fabio Gatti, Giorgio Chiellini, Giovanni Tedesco) per spiegare di non aver mai fatto nulla perche' il calciatore revocasse il predecente mandato e andasse con lui: "Sono sempre stati loro a scegliere me perche' insoddisfatti del lavoro svolto dal loro precedente agente. In alcuni casi, sono stati i padri dei giocatori a inseguirmi pretendendo che curassi le attivita' del loro figlio. Io non ho mai tolto niente a nessuno". Quanto al contratto di David Trezeguet, Moggi ha confermato che "l'incontro avvenne presso la sede della Juve soltanto perche' era comodo ad entrambi trovarci li'. Usammo un salottino di attesa per fare due chiacchiere. Poi non mi ha neppure dato il mandato...".

lunedì, novembre 10, 2008

CHIEVO VERONA-JUVENTUS 0-2

Per mancanza di tempo posto solo le mie pagelle, appena possibile inserirò il commento.

Manninger 6
Mellberg 6
Legrottaglie 6.5
Chiellini 6.5
Molinaro 6
Marchionni 7
Sissoko 5
Tiago 7
De Ceglie 6.5
Del Piero 8
Iaquinta 6.5

Grygera s.v
Ekdal 6.5
Amauri s.v.

All. Ranieri 6,5

Voto generale alla prestazione della Juve: 6,5

Arbitro Sig. Banti 5,5

Il protagonista: MARCHIONNI. Oggi voglio premiare lui. Grande partita, come del resto tutte quelle intraprese in questo periodo nel quale non ha fatto rimpiangere Camoranesi. Se gli infortuni lo lasciassero in pace, sarebbe un'arma importantissima per questa Juve

domenica, novembre 09, 2008

PRESENTAZIONE DI CHIEVO-JUVENTUS

I bianconeri, che vengono da 5 vittorie consecitive in notturna, devono confermarci anche in campionato (alle ore 15 di oggi) contro il CHievo, squadra in grande difficoltà ma da non sottovalutare.

Prevedo una vittoria molto faticosa: 2 a 1 con rete di Del Piero, pareggio di Marcolini su rigore e gol vittoria di Giovinco.

FORZA RAGAZZI; VINCETE PER NOI!!!

giovedì, novembre 06, 2008

IL BERNABEU AI PIEDI DI ALEX

REAL MADRID-JUVENTUS 0-2

Ora possiamo davvero cantar vittoria, e possiamo farlo a squarciagola. La Juventus è ufficialmente rinata, più bella e vincente che mai. Dopo 4 vittorie consecutive, ieri era la prova del fuoco in casa di un Real desideroso di rivincita contro la propria bestia nera (sempre sconfitti nel doppio confronto nelle 3 occasioni capitate tra il 1996 ed il 2006) e bisognoso di punti per vincere il girone. Come è andata lo sappiamo tutti, con i bianconeri che giocano una partita magistrale, la migliore da Farsopoli in poi, e schianta i padroni di casa che ancora una volta peccano di superbia, mettendo in mostra un Del Piero senza più aggettivi atti a definirlo. Aveva detto Casillas che le punizioni del capitano bianconero erano il suo incubo e tale si è manifestato puntualmente. Tre reti in due partite al Real quest'anno (ormai il portierone spagnolo sembra avere il terrore di Alex), 4 in 4 gare di Champions (5 in 6 se contiamo in preeliminari), i primi due al Bernabeu che gli valgono la standing ovation nel mitico impianto che vide Zoff sollevare la 3° coppa del mondo della storia azzurra.

La Juventus ha giocato, mai come questa volta, la partita perfetta: squadra cortissima e distanze perfette tra i reparti, grande compattezza ed aggressività, cinicità sotto rete. Real schiantato, e umiliato. E' straripante la condizione atletica dei ragazzi, che solo 15 giorni fa sembravano quasi degli zombie. E' incredibile questo sport, che in due settimane può trasformare una squadra inguardabile in una corazzata che rasenta la perfezione, un giocatore penoso (Tiago) in un meraviglioso smistatore di pallone e perno di un'ottima manovra corale. E pensare che a questa squadra mancano ancora Camoranesi, Grygera, Salihamizic, Poulsen, Marchisio e Zanetti che sono sulla via del recupero e anche, se non soprattutto, Buffon e Teezeguet, per i quali c'è da attendere ancora un pò; ma i rincalzi, almeno per ora, almeno ora, non li stanno facendo rimpiangere.

Ora, a qualificazione centrata, bisogna evitare di rilassarsi e tenere alta la tensione sia in campionato, dove il filotto di vittorie consecutive ci ha rilanciato, e anche in Champions dove è fondamentale passare al 1° posto (bastano due punti nelle ultime due partite) per evitare un avversario terribile negli ottavi e non perdere questa splendida forma.

Ieri si è degnamente concluso, e nel modo migliore, il periodo più nero della storia juventina inziato con Farsopoli, proseguito con l'umiliazione della B e concluso con un anno di stallo nel quale abbiamo visto dominare gli onesti in campionato e giocare le altre in Champions quelle partite che dovevano essere nostre. Tutto questo è stato possibile grazie a degli eroi che, da campioni acclarati in ogni dove, hanno scelto il declassamento che li consegnerà alla leggenda calcistica, a bravissimi calciatori che non hanno abbandonato la nave che affonda e ad altri che si sono imbarcati strada facendo, e soprattutto ai tifosi che hanno subito di tutto e continueranno ad essere maltrattati per urlare sempre più forte l'orgoglio di appartenere ad una squadra unica.

Postilla finale per la standing ovation riservata a Del Piero. Confesso che avevo la pelle d'oca e posso solo immaginare i pensieri di Alex in quel momento: i sogni da bambino, il trasferimento alla squadra del cuore a soli 16 anni, i primi gil in campionato e champions, le vittorie, le infamanti critiche di stampa e altri soggetti discutibili(non faccio nomi, ma cognomi: ZEMAN!), la malattia prima e la morte poi del padre, il rapporto difficile con la nazionale, il terribile infortunio di Udine, il mondiale vinto, la serie B. Tutto per giungere il 5 novembre 2008 a raccogliere l'ovazione riservata solo ai miti.

Domanda per tutti: se invece che essere a Madrid (ma sarebbe andata così in ogni altra città europea, ne sono certo) fossimo stati in una qualsiasi città italiana, sarebeb successo quello che abbiamo visto ieri sera o ALex sarebbe uscito tra i fischi? Vedete, questa è l avera differenza tra noi e gli altri paesi: la nostra mentalità è arretrata, la nostra intelligenza è arretrata e tutto ciò non può che essere lo speccio dell'intero Paese. Siamo tutti abituati a gaurdare solo al nostro orticello e mai agli altri, e ciò ci stà rovinando! Quindi W Del Piero, W il calcio e, soprattutto, W il Real Madrid ed i suoi meravigliosi tifosi!

Ora, le lodevoli pagelle di ieri sera

Manninger 6,5 - QUalche piccola incertezza che non pregiudica una prova complessivamente ottima. Nel finale si esibisce in un volo plastico per farsi immortalare dai fotografi presenti al Bernabeu. Di certo non è Buffon e non lo sarà mai, ma è un'onorevolissimo comprimario.
Mellberg 7 - Qualche volta si addormenta e ha contro quel demonio di Drenthe, ma la sua partita è quasi perfetta. Controlla l'out di destra e si fa notare per due recuperi miracolosi. Magari non è velocissimo, ma la classe e la solidità non gli fanno certo difetto.
Legrottaglie 8,5 - PERFETTO. Partita letteralmente perfetta di questo difensore che si sta dimostrando tra i più affidabili difensori italiani. Schuster è costretto a togliere Van Nistelrooy che non l'ha mai vista. Classe, solidità, personalità, sicurezza ed eleganza sono le doti del Legrottaglie odierno, lontanissimo parente di quel giocatore che si presentò in bermuda ed infradito nel 2003 alla Juve e che intraprere una parabola discendente, segnalandosi come scarso. Grande Nick!
Chiellini 8 - Ormai la coppia centrale bianconera è tra le più forti in circolazione, soprattutto quando come ieri giocano molto alti. Se Legro è colui che comanda la difesa, il Chiello è il mastino indomabile (e insuperabile) contro il quale si infrangono tutte le azioni avversarie. Cancella Raul e limita Van Nistelrooy, come ci ha abituato da 2 anni a questa parte. Peccato per il fallo stupido che ferma l'azione di Marchionni lanciato a rete, cosa che gli costa mezzo voto.
Molinaro 7,5 - Pazzesca la trasformazione di questo ragazzone, tanto criticato da tutti. Nelle ultime 5 partite ha fatto una crescita clamorosa, segnalandosi sia per la propulsione offensiva, sia per un buon numero di cross ben fatti, sia per un'insperata capacità difensiva. Ieri sera ottimo in alcuno chiusure difensive, sta diventando impeccabile nelle diagonali. Non so se è il momento positivo della squadra che di riflesso lo illumina, ma ultimamente si sta dimostrando proprio un gran bel giocatore. I fischi sono solo un lontano ricordo. Continua così, Cristian!
Marchionni 7,5 - Ora mi prenderò degli insulti per come lo coccolo, ma credo che parte della straordinaria forma bianconera sia dovuta all'estro ed alla duttilità dell'ex esterno del Parma. Ieri molto positivo in proposizione (ottime triangolazioni con Alex), ma preziosissimo soprattutto in copertura: limita il più possibile Marcelo e offre spesso il raddoppio di marcatura a Mellberg su Drenthe. Verso fine partita ha l'ossasione per il 3 a 0, ma viene fermato da uno stupido fallo di Chiellini a campo aperto. Prezioso, e ritrovato!
Sissoko 8 - Quando c'è da lottare, Momo è sempre tra i migliori. Surclassa Guti e Diarrà, offre sempre aiuto alla difesa ed esercita un filtro clamoroso, ha pure la forza per proporsi in avanti e accompagnare l'attacco bianconero.
Tiago 8,5 - Eccolo il giocatore che aspettavamo, quello pagato oltre 13 mln e che li vale tutti. La lavatrice è tornata in funzione ed il centrocampo bianconero è più bello che mai. Unisce come non mai eleganza e sostanza, cerca sempre la giocata semplice e favorisce l'azione bianconera. Con un anno di ritardo, ecco l'acquisto più importante dello scorso mercato estivo. E ora le cose si fanno interessanti!
Nedved 7 - Si nota meno degli altri, ma lotta come un matto e mette la sua classe al servizio della squadra. E' lui quello che più ci tiene ad essere presente a Roma a fine maggio, è lui quello che più se lo meriterebbe.
De Piero 9,5 - Staremmo parlando di un 10 e lode se quel tiro nel finale fosse entrato, mentre invece ha baciato il palo uscendo sul fondo. Nello stadio che l'ha sempre visto sconfitto e dove non ha mai segnato, arriva con una squadra che solo 18 mesi fa centrava la promizione in A in quel di Arezzo e piazza una doppietta da fantascienza, frutto di un perfetto sinistro sul quale nulla può Casillas e della solita punizione, vero e proprio incubo di ogni portiere avversario. Anche sua maestà Casillas deve inchinarsi a tali prodezze e il suo sguardo impietrito dopo il 2° gol è l'immagine che meglio riassume ciò che rappresenta Del Piero in questo momento. Esce a fine partita e l'intero Santiago Bernabeu gli offre un'indimenticabile standing ovantion, cosa riservata solo ai più grandi come al miglior Ronaldinho mai visto, degno coronamento di una carriera fantastica, che avrebbe dovuto e potuto esselo ancora di più se la sfortuna e i soliti maligni l'avessero lasciato in pace. A quasi 34 anni un mitico stadio, una mitica città, una mitica tifoseria si alzano in piedi per omaggiare all'unisono uno dei più grandi Campioni che il calcio italiano abbia mai conosciuto, il tutto sotto gli occhi del più grande in assoluto. Sicuri che sia un caso?
Amauri 7 - Partita di grande sacrificio e sostanza, ma lui la interpresta benissimo. Arriverà anche per lui il tempo della standig ovation europea.

Iaquinta s.v.
De Ceglie s.v.

All. Ranieri 8 - Forse è la priam volta che lo dico: grande Claudio! In questa Juve rivedo lo spirito di quella del 1996. E come allora la finale sarà a Roma....

Voto generale alla prestazione della Juve: 8,5

Arbitro Sig. Vink 8 - Un fuoriclasse. Non si fa condizionare dall'ambiente e dalle proteste dei madridisti e conduce una partita di grande sostanza, nella quale i padroni di casa chiedono invano 3 rigori per altrettanti episodi sospetti. Lui, giustamente, non li concede e ci vuole un gran coraggio per prendere decisioni del genere. Fossero tutti così gli arbitri italiani....

Il protagonista: DEL PIERO. Credo di aver già detto tutto su di lui, ma una parola sola lo può descrivere: LEGGENDA!

mercoledì, novembre 05, 2008

CAPITA A TUTTI DI SBAGLIARE

Questa volta le sensazioni mi hanno ingannato. Partita PERFETTA della Juve e vittoria 2 a 0 con un Del Piero uscito tra gli applausi di tutto il Santiago Bernabeu. A domani per i commenti e pagelle, aspetto le vostre

PRESENTAZIONE DI REAL MADRID-JUVENTUS

TRa circa 15 minuti saranno in campo Real e Juve nella 4° giornata del girone H della Champions. Dopo la vittoria dei bianconeri all'andata, che li ha proiettati in testa al girone, gli spagnoli vorranno riprendersi partita e testa della classifica. La Juve si presenta con i soli assenti e Ranieri sembra intenzionato a mandare in campo la stessa squadra di sabato con la Roma, eccezion fatta per l'infortunato Grygera, rilevato da Mellberg. L'unico balottaggio è tra Marchionni e Camoranesi, anche se io insisterei con l'ala romana.

Molto importante è anche il risultato di Bate Borisov-Zenit San Pietroburgo: se i russi non vincono, saremmo in ogni caso quasi qualificati.

Se all'andata avevo ottime sensazioni, come sabato sera del resto, stasera ne ho di pessime. La buffo li: Real Madrid 3, Juventus 1 con rete di Nedved. Naturalmente spero di sbagliarmi, ma stasera la vedo dura. In ogni caso....

FORZA RAGAZZI, FATE CONTINUARE IL NOSTRO E VOSTRO SOGNO!!!

VA A FINIRE CHE AVEVAMO RAGIONE NOI

CALCIO, TAR LAZIO: CARRARO NON DEVE PAGARE AMMENDA

Franco Carraro, ex presidente della Figc, non dovrà pagare nessuna ammenda per quanto concerne il campionato 2005/2006. o ha reso noto il Tar del Lazio che ha annullato la decisione della Corte federale, come si legge sul sito della Figc, "anche nella residua parte (l'ammenda) in cui tale pronuncia (limitatamente alla posizione del dott. Carraro) non era stata riformata dal Collegio all'uopo costituito presso la Camera di Conciliazione Arbitrale dello Sport".
Secondo la sentenza numero 9547/2008 pubblicata oggi, nella circostanza Carraro ha utilizzato "ragionevoli e responsabili mezzi per effettuare l'intervento nei confronti della classe arbitrale al fine di richiamarne l'attenzione sulla particolare delicatezza dell'incontro".


Fonte: www.repubblica.it

Va a finire che avevamo ragione noi che abbiamo sempre sostenuto che gli unici a pagare sarebbero stati Moggi, la Juve e i tifosi bianconeri. Qualcuno ha ancora dei dubbi in merito? Che bel paese l'italia!

MA COME?

Il Toro scrive a Collina: "Ci ridia il calcio" (Tuttosport)
La rabbia granata non si placa: "Ayroldi va punito".

Il Torino usa toni moderati e linguaggio civile, ma il Torino non è so­lo, come sempre, in questa sua civile protesta. Il Centro Coor­dinamento dei Toro Club, or­ganismo sotto il quale si rico­noscono gran parte dei tifosi granata organizzati di tutta Italia, ha vergato e inviato per e-mail una lettera aperta al designatore Pierluigi Collina. Questa: "Rifiutiamo con forza di piangerci addosso, abbiamo passato ben di peggio, nella no­stra storia, che Ayroldi, Banti e Bergonzi, però dopo anni do­ve da semplici spettatori ab­biamo visto susseguirsi furti, ingiustizie e una calciopoli a guisa di teatrino d’intratteni­mento temporaneo, vero sol­tanto per gli ingenui, chiedia­mo da ora in poi, equità di giudizio".

"Vorremmo un giorno scoprire che l’arbitro non è più un avversario - continua - Le chiediamo, signor Collina, una sanzione esemplare nei con­fronti del signor Ayroldi, non perché ha danneggiato noi, ma perché con quello che, pur a fa­tica, definiamo errore, ha cau­sato un’ulteriore, profonda feri­ta ad un mondo, quello del cal­cio italiano, che già malato cro­nico di sudditanze, ha di molto passa­to l’orlo del baratro che aveva di fronte. Crediamo sia una grande occasione, per lei signor Collina, per tutti i ve­ri tifosi e per l’intero mondo del calcio, di segnare un piccolo passo verso una minima, e og­gi purtroppo utopica, regola­rità dei campionati». Non c’è parola da aggiungere...


Ma come? Non era pulito il calcio adesso che non c'è più Moggi il cattivone? Non sono tutti onesti e il pallone è un mondo incantato? Mah...

FATEMI CAPIRE

Ma cos'ha di tanto speciale questo Mourinho?

Premetto che io guardo più partite possibili e mi sono soffermato parecchie volte a visionare l'Ieter in questa stagione e devo ammettere che mi è piaciuta in una sola occasione, ovevro nel 4 a 0 in casa della derelitta Roma. Il tecnico portoghese non ha migliorato in nulla quella che era la squadra di Mancini, anzi mi sembra abbia nettamente influito negativamente nelle prestazioni di molti giocatori. Inoltre non ha presentato alcuna innovazione tattica, tanto è vero che il suo 4-3-3 è attualmente utilizzato almeno da mezza serie A e con risultati molto più confortanti, il giocatore che ha fortemente voluto (Quaresma), strapagandolo, non vale mezzo Pepe e la sua famosa "trivela", termine coniato solo per lui quando questo modo di crossare è presente, e probabilmente meglio attuato, già dalla grande Ungheria di Puskas (avete notato che se lo fa lui si chiama in quel modo orribile mentre se lo fa qualunque altro giocatore, come Riise sabato contro la Juve, lo chiamano, giustamente, cross d'esterno? W la stampa!!!!) è stato un flop clamoroso.

In compenso devo ammettere che ho molto in simpatia il buon Mourinho in quanto trovo sia l'unico a non pronunciare le solite banalità, ma credo sia proprio la stampa a rendere il portoghese più "bravo" di quello che realmente è. Ormai a Milano funziona così: i nerazzurri sono osannati in ogni dove per nulla, e il caso Mourinho ne è la dimostrazione lampante, il Milan ormai fa incetta di pensionati utili sono a far vendere qualche maglietta o gadget in più. Grazie Milano, grazie per aver migliorato questo nostro calcio troppo tradizionalista.

lunedì, novembre 03, 2008

JUVENTUS-ROMA 2-0

L'avevamo invocata, quasi implorata, e la grande prestazione è arrivata. Forte e corale. Roma schiantata sotto i colpi di una Juve bella e suggestiva, come probabilmente mai nell'epoca post-Triade. Eppure sono i giallorossi ad avere le prime nitide occasioni da gol con l'auto-palo di Chiellini su cross di Panucci e con qualche buona palla nei primi 20 minuti. Poi, all'improvviso, il guizzo del campione, quello che è ancora presente tra i bianconeri e che da solo può cambiare partita e stagione alla propria squadra. Naturalmente sto parlando di Alessandro Del Piero, che segna con una punizione sublime all'incorcio. Un tiro perfetto, tra i più belli nella sua personalissima galleria d'arte.

La ripresa vede la squadra di casa dominare in lungo ed in largo i rimaneggiati ospiti e trovare il raddoppio con il redivivo Marchionni, ben inboccato dal capitano. Per Marco una rete che lo ripaga di tante sofferenze. Lui, che assieme a Zanetti è stato l'ultimo regalo di Moggi alla sua Juve, lui che non è mai riuscito (causa continui infortuni) a farsi vale con la maglia bianconera, lui che davvero meritava questa serata. Prima e dopo tante altre belle giocate e grandi occasioni da gol, su tutte i due miracoli di Doni su conclusioni del disumano Amauri (una spettacolare in rovesciata) e Chiellini. Ottime anche, finalmente, le prove di Tiago e Molinaro, sempre solida la difesa che ha in Legrottaglie e Chiellini due baluardi quasi insormontabili.

Finalmente si vede qualche spiragio di luce dopo la tempesta delle settimane scorse. Ora, avanati così!

Questi i miei voti:

Manninger s.v.
Grygera 6
Legrottaglie 7,5
Chiellini 7
Molinaro 7
Marchionni 7,5
Sissoko 7
Tiago 7
Nedved 6,5
Del Piero 8
Amauri 7

Mellberg 7
Iaquinta 6
De Ceglie s.v.

All. Ranieri 7

Voto generale alla prestazione della Juve: 7,5

Arbitro Sig. Rizzoli 7

Il protagonista: TIAGO. Ce ne sarebbero tanti, ma voglio premiare la definitiva rinascita del centrocampista portoghese. Non vorrei cantare vittoria troppo in fretta, ma se davvero questo giocatore trona quello di Lione, mai visto a Torino, può essere avvero l'uomo in grado di far fare il salto di qualità alla Juve. Speriamo bene....

Intanto inizia a svuotarsi l'infermeria: Zanetti è tornato a disposizione e mercoledì a Madrid potrebbe giocare, Camoranesi si è ripreso ed è stato risparmiato per la Champions, Poulsen e Marchisio migliorano, Buffon è atteso per fine novembre, mentre per Trezeguet c'è da aspettare ancora molto.

Ora si va a Madrid, dove sarebbe ottimo un pareggio e poi andremo a far visita ad un Chievo in stra-crisi, dove non sarebbe male continuare la serie di vittorie.

sabato, novembre 01, 2008

PRESENTAZIONE DI JUVENTUS-ROMA

Questa può essere la serata della definitiva rinascita bianconera e non poteva esserlo in occasione migliore. Tra circa un'ora all'Olimpico di Torino farà visita la Roma di Spalletti, molto rimaneggiata (come la Juve). Le ultime vedono in campo la stessa squadra che ha vinto mercoledì a Bologna con le uniche variazioni di Legrottaglie al posto di Knezevic e di Del Piero che rileva Iaquinta. Nella Roma, assenti Totti e Aquilani, giocheranno probabilmente con un 4-1-4-1 con Baptista unica punta.

E' inutile dire che servirà una grande partita per aver meglio della Roma e continuare a non perdere con le 3 grandi, come nella scorsa stagione. Per questo Ranieri vuole affidarsi nuovamente a Tiago, molto positivo a Bologna, sperando che possa ripercorrere le orme di Legrottaglie, passato da una sicura cessione ad essere un titolare inammovibile.

Stasera ho buone sensazioni e "vedo" un'ottima partita della Juve contro una Roma che non si darà per vinta. Risultato 3 a 1 per i bianconeri con reti di Del Piero (doppietta) e Chiellini, rete della bandiera giallorossa con Baptista.

FORZA RAGAZZI, CONTINUATE A FARCI SOGNARE!!!


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NON UN EURO ALLA GAZZETTA!!!

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