venerdì, dicembre 22, 2006

AVEVA RAGIONE ZEMAN....

BORRIELLO POSITIVO AD UN CONTROLLO ANTIDOPING

Marco Borriello è stato trovato positivo, nel primo campione sottoposto ad analisi, alla presenza di prednisone e prednisolone, dopo la partita Milan-Roma dello scorso 11 novembre, terminata 2-1 per la formazione giallorossa. L'annuncio è stato dato dal Coordinamento Antidoping del Coni. Il prednisolone è il corticosteroide più usato per bocca per indurre un effetto soppressivo in alcune patologie.

Tegola sul Milan a pochi giorni dalla sosta natalizia: Marco Borriello è stato trovato positivo ad un controllo antidoping, dopo il match casalingo contro la Roma, valido per l'undicesima giornata del campionato di Serie A. L'attaccante rossonero era entrato al 76' per sostiuire Ricardo Oliveira, senza riuscire a rendersi particolarmente pericoloso.
Il Laboratorio di Roma ha rilevato la presenza di prednisone e prednisolone. Sono due corticosteroidi utilizzati, principalmente per via orale, per curare disturbi infiammatori e allergici, problemi infiammatori dell'intestino, asma, immunosoppressione e malattie reumatiche.

Borriello, attaccante nativo di Napoli, in questa stagione con la maglia rossonera ha collezionato tre reti, due in Coppa Italia contro il Brescia (andata degli ottavi di finale) e uno in campionato, nel 2-2 milanista in trasferta sul campo del Cagliari lo scorso 3 dicembre. Il calciatore è stato sospeso in via cautelativa da parte della commissione disciplinare.
"L'A.C. Milan prende atto del provvedimento di sospensione cautelare pronunciato nei confronti del suo tesserato Marco Borriello - si legge nel comunicato della società rossonera, apparso sul sito ufficiale - ed è certo che la vicenda sarà presto chiarita nel migliore dei modi".

Fonte: Tg.com


Ma che cos'è? Il Prednisolone?

(AGM-DS) - Milano, 21 dicembre - Il Prednisone e` un corticosteroide: puo` essere preso per via orale e per via intramuscolare. La sostanza e` stata rintracciata nel campione prelevato dall`Antidoping a Marco Borriello, attaccante del Milan, successivamente all`incontro tra i rossoneri e la Roma dello scorso 11 novembre (2-1 per i giallorossi). Il Prednisone e` un corticosteroide che viene convertito dal fegato in Prednisolone, principio attivo e steroide. La sostanza in questione ha un particolare effetto di immunosoppressore e puo` essere utilizzato come antibiotico in caso di malattie di tipo infiammatorio (come ad esempio l`asma). E` stato inventato all`inizio degli anni Cinquanta da Arthur Nobile, il quale dimostro` per primo che fenomeni come la ritenzione idrica, la pressione alta e i problemi muscolari potevano essere risolti dall`ossidazione della sostanza attraverso l`esposizione a microbi.

E si, il boemo aveva proprio ragione... Solo che alla squadra che accusava lui non hanno mai trovato giocatori positivi... Probabilmente era Moggi che insabbiava tutto...

LA JUVE RUBA!!!

Questo testo è un commento di un membro del forum j1897.com, che ritengo particolarmente bello, ironico e, soprattutto, veritiero.

La Juve ruba, è ufficiale.

Non era colpa di Moggi o moggiopoli, di Girando o di giraudopoli, la Juve ruba e sempre ruberà.

La Juve ruba anche con Coboldi Gigli, ruberebbe con Cellino, Corioni o Cazzola presidenti, ruberebbe pure con Benedetto XI al vertice e ruberebbe persino con chi – come bontà e onestà – è addirittura sopra il sommo Pontefice: Massimo Moratti.
La Juve rubava, ruba e ruberà perché lo dicono la Gazzetta, Controcampo e Sky.
La Juve rubava prima di Moggi perché era la squadra della FIAT, rubava con Moggi perché era un faccendiere….Moggi che quando era al Toro, al Napoli o alla Roma era solo furbo, ma poi, alla Juve ha anche imparato a rubare.

Ed è inutile che voi – juventini accaniti – tiriate fuori che nel famoso anno di “Iuliano/Ronaldo” Recoba giocò da clandestino, che il St. Etienne in Francia è andato in B per un passaporto falso….è inutile: la Juve ruba.

La Juve ruba perché – nella notte più triste del calcio europeo (Heysel) – ha avuto un rigore con fallo mezzo metro fuori dall’area…..e lasciamo stare quei poveri morti e le loro famiglie, la cosa importante di quella sera è che la Juve ruba.

Il gol di Mijatovic in fuorigioco di un metro e lo scandaloso arbitraggio col Dortmund nelle finali successive? Ma come osate, juventini che non siete altro???? Nessuno li ricorda quelli, e sapete perché? Perché la Juve ruba, lo dicono anche le TV private di Bologna, Genova e Napoli!!!

Dite che per Calciopoli ha pagato solo la Juve? Solo?????? Ma se doveva andare in C2, anzi in D, e sapete perché? Perché la Juve ruba, e lasciate stare Tavaroli, Bergamo che dice di aver parlato con Moratti e la Sensi e di non essere stato intercettato, lasciate stare…persino Mentana, Fede e il TG1 dicono che la Juve ruba….
Se tu vai da una cassiera o da una estetista qualunque e le chiedi chi è Ancelotti o Vieira oppure cos’è un fuorigioco, magari non lo sa….ma se gli chiedi chi ruba, lei lo sa!
E sapete perché? Lo dicono anche su Novella 2000, Eva 3000 e Luana 6000……

E se va via Moggi, entra una dirigenza “onesta” che accetta di ripartire dalla B, non ti danno nessun rigore a favore, ti puniscono col Genoa col Napoli e persino con l’Albinoleffe, ti sei rifatto l’immagine? No, caro mio, non basta!
Perché a Bologna, anche se nessuno sa se la palla è entrata o meno, la Juve ha rubato….come prima, come con Moggi…..

Ma non si diceva che era colpa di Moggi e del sistema? Non si dice tutte le domeniche: “da quando è andato via Moggi, ci sono gravi errori arbitrali, ma meglio distribuiti”????
Tutte cazzate, non fate perdere tempo alla gente, la Juve ruba, ha sempre rubato e ruberà sempre…

Galileo (juventino forse), passò guai perché cercava di dimostrare che la terra era rotonda e non piatta come sosteneva il clero…si ostinava a portare prove scientifiche, dimostrazioni matematiche, complicati calcoli aritmetici….ma perché, mio caro Galileo?

Non sapevi, che la terra è piatta e che la Juve ruba?

Uno juventino accanito (e ladro) dal 1968.

mercoledì, dicembre 20, 2006

POESIA PER CANNAVO'

Trovata sul web....

Qualche tempo fa Cannavò è stato premiato a Carrara dal Panathlon - CONI locale, per la pubblicazione di un libro che parla di disabili.

Un gruppo di cittadini carraresi, ovviamente tutti bianconeri, amici di Buffon, hanno fatto pubblicare un articolo sulla cronaca locale il giorno prima della premiazione, dove denunciavano l'inopportunità di premiare Candiduccio nella città di Gigi, dopo tutti gli articoli che aveva pubblicato sul nostro portierone in relazione alla vicenda delle scommesse.

Immediatamente si è allertata la Polizia per evitare contestazioni che, seppure in tono contenuto, ci sono comunque state durante la cerimonia ed alle quali il Cannavò ha replicato alcuni giorni con un articoletto sulla Cazzetta.
Ma la cosa più gustosa è stata la poesia che girava il giorno della premiazione:

Candido Cannavò: fateci capire

Abbiamo appreso, con apprensione,
che a te, Candido, tal sol di nome,
verrà assegnato, scusate la metrica,
un premio che … parla di etica !

Sarà per caso la rubrichetta
che tu tenevi, scritta, in Gazzetta,
ad aver persuaso la giuria
ad accordarti tal cortesia ?

Quella con cui, buon direttore,
conducevi il “circo dell’inquisitore”,
lanciando strali, con precise mire,
al grido di : “Fatemi capire”.

Con pugno ferreo hai picchiato duro,
in nome di un calcio più puro,
ma sotto sotto tu facevi a patti
col tuo patron Massimo Moratti.

Con lui coltivi il medesimo destino,
cui può aspirare un misero tapino,
roso d’invidia per le vittorie altrui,
ottenebrato da tanti anni bui.

Tu, per ripicca, al soldo dei potenti
ti sei schierato digrignando i denti,
prono e mansueto come un agnellino
hai venduto la tua penna, o scribacchino !

Così facendo hai però dimenticato
quel che di marcio prima c’era stato,
quando Recoba comprava i passaporti
e il buon Moratti lamentava torti.

Mai una parola sull’Inter.cettazioni
che gli italiani spiavano a milioni,
perché alla guida ci sta quel Rossi
che come te è marcio fino agli ossi.

Nella città del valoroso Gigi
ti appresti a celebrare i tuoi servigi,
dimentico di quando tu, censore,
lo denigravi come scommettitore.

Chi ti ha premiato al pari tuo può stare,
memoria corta e di malaffare,
che parla bene e poi razzola male
e pur pretende di farci la morale.

Per questo premio, ipocrita e ruffiano,
ti sei venduto metà del dere.ano;
l’altra metà, te lo diciamo seri,
te la faranno i fratelli bianconeri.

Per te a Carrara non sarà un sollazzo,
tu e la Gazzetta ci avete rotto il c…..


Un ovazione per questi IDOLI!!!!

BOLOGNA-JUVE ED IL CAPOLAVORO GIORNALISTICO

Eccomi qui, dopo la nottata allo Stadio, a commentare questo Bologna-Juve.

Innanzitutto voglio premettere che vincere così non mi piace. Avrei preferito che Zalayeta fermasse l'esultanza e dichiarasse (magari sbagliando) che il gol era irregolare. Così non è stato, come così non fu quando il signor Guglielminpietro fece lo stesso in quel di udine con la maglia del Bologna, così come Meghni non ha avuto rimorsi a segnare sabato scorso il terzo gol alla Triestina con la palla che era abbondantemente uscita.

Ripeto, a scanso di polemiche, che io il gol l'avrei annullato a priori.

Mi spiace che questa partita sia andata così, ma facendo una botta di calcoli è la seconda gara con errori pro Juve (dopo Trieste, gol annullato ai locali) contro le tre in cui si sono visti errori a nostro sfavore (Frosinone gol regolare annullato a Bojinov, due rigori clamorosi negati a Napoli e gol regolare annullato e rigore contro assolutamente inventato da Farina a Genova). E' brutto fare certi calcoli, ma certe persone ragionano solo con i piedi, quindi 3 errori contro e 2 pro. Per questa stagione siamo ancora in credito.

Altri appunti sulla partita. Io ho visto una sola squadra in campo. Il Bologna non ha giocato, voleva lo 0 a 0 (e probabilmente doveva ottenerlo) e di questo passo in serie A non si va. Devo ammettere che la formazione rossoblu mi ha impressionato in negativo, in quanto contro di noi Napoli e Genoa avevano fatto una prestazione molto migliore, sfiorando a più riprese anche la vittoria. Ieri il Bologna ha dipsutanto un primo tempo tutto sommato positivo, ma una ripresa totalmente volta alla difesa del pareggio, con Buffon che ha dovuto compiere solo una parata decisiva in tutto il match.

Rimango dell'idea che il Bologna andrà in serie A, ma devo giocare molto meglio di ieri per riuscirci. Vorrei concludere questa prima parte con una domanda a tutti i tifosi del Bologna, alla quale vorrei una risposta sincera: Se fosse capitato a porte inverse (ovvero nella nostra porta) quello che è successo in occasione del nostro gol, voi avreste esultato oppure vi sareste indignati ed avreste fischiato i vostri giocatori e l'arbitro? E ancora, nel caso in cui abbiate scelto la seconda risposta (indignati), sapreste dirmi se vi siete comportati nello stesso modo anche in occasione del gol di Guly?

Finite le scuse, iniziano le accuse. E a chi? Ovviamente alla stampa!

Stamattina mi sono imbattuto nel corriere dello sport, quindi il giornale-fazioso per eccellenza, che in prima pagina sfoga la sua indignazione per la partita, accusando la Juve, Moggi, l'arbitro, il sistema e Cristoforo Colombo. La cosa che mi ha fatto letteralmente SCHIFO è la solita informazione faziosa ed in malafede che questo giornale (come anche quello rosa) continuano a fare.

In prima pagina, infatti, hanno messo una foto della non-rete di Zalayeta, in cui si vede nettamente che la palla non era entrata. La foto è la seguente:


La solita immagine che mistifica la realtà

Peccato, e sottolineo peccato, che questa non sia l'immagine piu giusta da inserire, dato che ce n'è un'altra in cui la palla è molto più all'interno della porta. Non voglio mettere le mani avanti ed affermare che era gol regolare, ma l'immagine da mettere non era quella di prima, bensì questa:

L'immagine più giusta do commentare

Con questo, ripeto, non voglio dire che la rete sia regolare, ma questo atteggiamento denota ulteriormente la malafede della stampa. Se si vuol fare un informazione corretta, di dovrebbe documentare al meglio l'episodio e magari esprimere delle opinioni. In questo modo il corriere dello sport vuole solo dare ragione ai tifosi bolognesi e fomentare ulteriormente l'odio verso la Juve.



Però, c'è un però... Un bel lavoro fatto da un ragazzo sul forum della Juve su quest'ultima immagine:

Lo studio sul gol dei Zalayeta

La persona che ha fatto questa elaborazione asserisce che la rete era regolare, oppure non lo era per pochissimi millimentri, quindi una misura talmente piccola che può indurre all'errore dell'arbitro.

Io, ripeto per l'ultima volta, non avrei dato il gol, non tanto perchè sia uno scandalo concederlo (abbiamo visto molto di peggio), bensì in quanto da adesso sarà macchiata tutta la nostra stagione.

Per concludere, inserisco anche l'immagine del controllo di Zalayeta poco prima della concluione vncente, altro oggetto di discussione:

Il presunto fallo di mano di Zazà


Quindi, per piacere, diciamo la verità e non condizioniamo l'opinione pubblica in questo modo. Questo è solo l'ultimo esempio della faziosità della stampa italiana. Se qualcuno si sentisse di criticare le mie parole è liberissimo di farlo, ma vi prego di notare come i giornali cerchino di nascondere la verità.

Contenti loro, contenti tutti... Almeno i tifosi avversari avranno qualcosa per cui protestare e forse, questa, è la loro più grande vittoria.

lunedì, dicembre 18, 2006

MACELLAZZI SHOW

C'è tutto il repertorio di Marco Macellazzi nella partita di Ieri con il Messina: gol fantastico, litigata con Giordano e testata a Zoro.

Ovviamente le TV hanno allegramente occultato le immagini della testata ed il buon macellaio portà giocare la prossima partita con la Lazio (non spero nella sua qualifica, ed in quella di Vieira, che sarebbe un atto GIUSTO).

P.S.: Tutti parlano di Inter dei record per le 9 vittorie consecutive. Beh, io mi sentirei di smetire questo primato. Infatti, la formazione perdazzurra ha inanellato le 9 vittorie consecutive contro avversari molto ostici.... Vediamo nel dettaglio questa incredibile serie di vittorie:
8° Giornata: Inter-LIVORNO 4-1
9° Giornata: MILAN-Inter 3-4
10° Giornata: Inter-ASCOLI 2-0
11° Giornata: PARMA-INTER 1-2
12° Giornata: Inter-REGGINA 1-0
13° Giornata: PALERMO-Inter 1-2
14° Giornata: Inter-SIENA 2-0
15° Giornata: EMPOLI-Inter 0-3
16° Giornata: Inter-MESSINA 2-0
Davvero una marcia impressionante contro avversari di valore assoluto. Chissa come avranno fatto a vincerle tutte...
Ora mi sovviene di confrontare tale serie di vittorie con quella della Juve dell'anno scorso, che andò dalla 1° alla 9° giornata:
1° Giornata: Juventus-CHIEVO 1-0
2° Giornata: EMPOLI-Juventus 0-4
3° Giornata: Juventus-ASCOLI 2-1
4° Giornata: UDINESE-Juventus 0-1
5° Giornata: PARMA-Juventus 1-2
6° Giornata: Juventus-INTER 2-0
7° Giornata: Juventus-MESSINA 1-0
8° Giornata: LECCE-Juventus 0-3
9° Giornata: Juventus-SAMPDORIA 2-0
Vedtete un pò voi se possono essere minimamente comparate per qualità degli avversari e risultati...

Inoltre, vorrei evidenziare le dichiarazioni di Franza dopo la partita...

Messina: Franza accusa l'Inter "Tutelata perchè deve vincere"

Il presidente del Messina, Pietro Franza va all'attacco contro l'Inter: "I nerazzurri sono molto tutelati perchè quest'anno devono vincere lo scudetto, lo abbiamo capito tutti. Sicuramente c'è molta riverenza nei confronti dei giocatori dell’Inter, ma questa non è una novita. Ieri Vieira andava espulso. Giordano ha dato solo un colpetto a Materazzi, senza tutta questa cattiveria.
Come al solito, Materazzi è stato un gran provocatore e lo si è visto anche ai Mondiali con Zidane. Le cose devono cambiare e spero che cambi qualcosa a partire dall'assemblea in Lega di oggi.

Fonte: Calciomercato.com
Infine, vorrei rendere noto che solo una squadra tra A e B non ha ancora avuto un rigore a favore, ma solo due contro. Indovinate qual'è? La Roma?, L'Inter? Ah, no, è il Milan? Oppure sono Napoli, Bologna e Genoa.
Meditate amici miei, meditate....

ADDIO AI DUE ANGELI BIANCONERI

In questo clima di caccia ai gobbi da parte di altre tifoserie, dobbiamo registrare la tragedia accaduta venerdì pomeriggio a Vinovo, che ha visto i due ragazzi della Beretti della Juve perdere la vita.

I due ragazzi, Riccardo Neri e Alessio Ferramosca, sono caduti in un laghetto all'interno del Centro Sportivo di Vinovo nel tentativo di recuperare un pallone finito nel lago.

Data la tristissima situazione vorrei evitare di insistere sulle dimaniche e sulle responsabilità, materie che lascio volentieri agli accertamenti dei carabinieri ed alle sentenze dei tribunali, ma vorrei evidenziare gli attestati di stima di quasi tutte le tiforie avversarie, contrapposte ad alcuni casi in cui è stato fischiato il minuto di raccoglimento.

Vorrei ringraziare di cuore i forum e tutte le tifoserie d'Italia che hanno applaudito e dimostrato la loro solidarietà alle famiglie (più che alla società bianconera), tra le quali Inter, Roma, Milan, Fiorentina, ecc.... Contapposti a questi bellissimi gesti, devo purtroppo segnalare l'insistenza di taluni in ssurde proteste ed in ingiustificati atteggiamenti: il primo l'ho notato ad Ascoli (per Ascoli-Torino) in cui nel minuto di silenzio si udiva chiaramente un continuo JUVE MERDA, che giungeva probabilmente della curva dei tifosi granata, al quale per tutta risposta, tutto lo STadio ha fischiato contro questi ANIMALI!

Il secondo caso, mio malgrado, lo devo registrare contro i tifosi del Bologna. E, si badi, non centra nulla la portesta di domani sera che, tra l'altro, mi lascia nella più totale indifferenza. SOno stato in incognito in alcuni forum dei tifosi del Bologna nel qule ho letto, tra i molto messaggi di soliderietà, un buon numero di commenti ironici e cinici verso questa vicenda, che qui elencherò senza postare alcun link, dato che certe frasi non meritano visibililà alcuna, salvo il dovere di cronaca.

Girando per questi forum mi sono imbattuto in messaggi di questo tenore:

- Ma perchè sospendono la partita della Juve? Quando è morto Niccolò Galli non è stata sospesa Bologna-Roma!
- Ma perchè sospendono la partita della Juve? Quando è successa la strage dell'Heysel non hanno sospeso la partita e la Juve ha vinto la Coppa dei Campioni
- Ma perchè sospendono la partita della Juve? Potevano essere espulsi dei giocatori oppure altri potevano farsi male e quindi avrebbero saltato la partita col Bologna.
- La Juve ha già lo zero a 2 in tasca. Non è la prima volta che succede ed è sempre andata così.
- Tanti altri messaggi di una tale gravità che non voglio neanche citare per rispetto di tutti quelli che leggono!

Il mio personalissimo pensiero è che queste BESTIE non hanno nulle di meglio da fare che speculare sulla morte di due ragazzi di 17 anni, per cui spero che la Juve mandi a Biologna la squadra Berretti, in modo tale che i rossoblu vincano e siano contenti (dato che questo sembra l'unica cosa che a loro interessa).

Per quanto riguarda il compianto Niccolò Galli, l'errore fu NON SOSPENDERE quella partita, in quanto doveva essere rimandata per rispetto del dolore dell'intera città. Su questo, credo, siamo d'accordo, ma se si è sbagliatio allora non vedo perchè continuare ad errare! Ricordo che anche in occasione dell'11 settembre 2001 non furnono sospese le partite di Champions League di quel giorno, ma solo quelle del giorno dopo ed a mio avviso fu anche quello un errore.

Bisogna ammettere, in tutta sincerità, che questi messaggi sono, per fortuna, una minoranza del tifo bolognese e sono persone non degne di essere definiti uomini. Immagino che costoro non abbiano una coscienza a cui rispondere, ma solo una bocca bavosa affamata di sangue altri. Il che mi fa particolarmente schifo. Ma contenti loro, contenti tutti.

Domani sera c'è Bologna-Juve e tutti sappiamo dell'assurda protesta dei supporter locali. Come ho già detto, la loro mancanza dalla curva per i primi 15 minuti mi lascia assolutamente indifferente, ma mi auguro, da bolognese, che non venga fischiato il minutio di raccogliemnto in memoria di Riccardo ed Alessio e che non vengano esposti striscioni offensivi verso questa tragedia, che è vita e non sport. In questi momenti dovremmo ricordarci di essere tutti fratelli, dovremmo mettere da parte le rivalità ed unirci sotto valori comuni.

Io credo nella civiltà di Bologna e dei suoi cittadini, ma domani sera è per loro la prova del fuoco dato che saranno in diretta nazionale. Avranno addosso l'occhio di tutti e non devono sbagliare fischiando quando non devono.

Ovviamente per la partita di domani la Juve (e credo anche il Bologna) giocheranno con il lutto al braccio e mi aspetto un grandissima partita dei bianconeri sia per la classifica che per onorare sportivamente il ricordo dei due ragazzi e per dedicare a loro la vittoria.

Io personalmente non li conoscevo, ma questa tragedia chiude l'anno più nero per la storia della Juve, una serie di avvenimenti che non augurerei nemmeno al mio peggior nemico. COn la morte non si gioca, tanto meno se a perdere la vita sono stati due ragazzi di soli 17 anni...

Ciao piccoli angeli bianconeri, il destino vi ha portato via, ma il vostro ricordo vivrà per sempre nei nostri cuori. Da lassù veglierete sulla nostra e vostra squadra, che, sono sicuro, dedicherà a voi lo scudetto numero 30.



I due angeli Riccardo ed Alessio

giovedì, dicembre 14, 2006

VIAGGIO NEL FORUM DEGLI INTERISTI

Ho appena concluso un tour in un forum di interisti (www.interfans.org). Non l'ho fatto per masochismo, ma per verificare se almeno un solo utente avesse la percezione di ciò che è cussesso, per quale motivo portano quello scudetto sul petto, se almeno uno sollevasse dei dubbi sulla legittimità di Farsopoli.

Beh, come volevasi dimostrare quel forum è pieno zeppo di insulti alla Juve, ma anche in questa particolare condizione (che mai più si verificherà) dalle loro parole trapela la paura che hanno di noi, del nostro ritorno in A, delle suonate che gli abbiamo sempre dato e che sempre gli daremo.

Definirli patetici è fargli un compliemnto, ma il culmine lo raggiunge un utente che apre questa bellissima discussione:"Chi compriamo a gennaio?". Giuro che con tutta la buona volontà non riesco a capirli: hanno una squadra fortissima (grazie anche alle ESTORSIONI di Ibra e Vieira, che senza Farsopoli avrebbero potuto solo sognare), non hanno avversari in campionato degli di tal nome e pensano di comprare altri giocatori. I nomi più ricorrenti sono Buffon (giusto per aggiungere qualche altro juventino) e Messi, alcuni ipotizzano che si dovrebbero investire oltre 150 mln per acquistarli. Ripeto: INCONCEPIBILE E SCONCERTANTE.

A parte tutto questo, è bello notare come facciano ampio ricorso alla dietrologia: frasi come "Siamo da sempre i più forti e la Juve vinceva solo perchè rubava" si leggono continuamente, ma forse dimenticano che quando la Juve vinceva, loro sono arrivati secondi solo 1 VOLTA.

Chissà se si sono già dimenticati l'Helsinborg e il Villareal (Moggi lavorava per gli svedesi o per gli spagnoli), le figuraccie in Champions con il Milan (nel 2005 il buon Mancini se la prese con l'arbitro perchè i suoi tifosi stavano scatenando l'inferno in tribuna e sul campo.... vallo a capire) e il 5 maggio (addirittura alcuni vorrebbero quello scudetto revocato alla Juve perchè Poborski si è impegnato troppo...).

Come chiunque dotato di un cervello funzionante può ben comprendere, questi soggetti vivono in un mondo fatato, dove tutto è bello e onesto, dove i rubbentini sono degli appestati e Moggi un capo mafioso, dove Telecom è onesta e Guido Rossi un angelo venuto a purificare il calcio e a consegnargli lo scudetto dell'onestà.

Sveglia cari interisti, presto cairete molte cose. Magari ci vorranno decenni, ma prima o poi la verità salterà fuori, probabilmente quando non ci saranno più vostri uomini fidati nei prosti strategici, quindi mettetevi l'anima in pace e godetevi queste gioie effimere perchè torneremo presto bastonarvi.
Come sempre abbiamo fatto, come sempre faremo!
P.S.: Per purificarmi da questo tour nel forum dei perdenti è necessario sputare sopra e poi bruciare non meno di 5 bandiere merdazzurre. Chi volesse unirsi a me per questo sacro rito è il benvenuto....

MEGLIO UNA VITA IN SERIE B CHE UN GIORNO DA INTERISTA

JUVE DANNEGGIATA DAGLI ARBITRI DI FARSOPOLI

Vi segnalo questo articolo tratto da Libero.


Con gli arbitri di calciopoli Juve e Fiorentina danneggiate la Lazio invece..........
Quattro cervelloni dell'universita' di Londra e dell'universita' di Messina si sono arrovellati su fatti, arbitri indagati, sfaccettature e numeri del torneo di serie a 2004-2005. Per capirci quello vinto dalla Juventus, ma sottratto alla stessa dopo mesi di indagini della procura di Napoli.
"Moggi e i suoi hanno condizionato questo e quell'arbitro" si diceva, e quindi "e' giusto togliere il tricolore dalle maglie dei bianconeri".Cosi' e' stato fatto.Passano i giorni le temperature si abbassano e i suddetti studiosi si lanciano in un calcolo a 360 gradi neanche troppo complicato.Cosa risulta dalle scartoffie?

Pensa te, con gli arbitri inizialmente indagati (De Santis, Rodomonti, Bertini, Dondarini, Rocchi, Messina, Gabriele, Racalbuto e Tagliavento) i bianconeri conquistavano meno punti che con quelli cosidetti "puliti".E i numeri si sa non mentono.

Infatti risulta che la Juve-capace di mantenere una media punti pari a 2,63 nelle partite dirette dagli arbitri sensa macchia-con quelli sotto inchiesta si e' dovuta accontentare di una media punti di 1.89.Mica male se si tiene presente un altro dato: su un totale di 38 partite i bianconeri sono stati fischiati equamente dai "corretti" e dai "corrotti" 19 a 19.Strano no.
Di piu' secondo lo stesso studio la stessa sorte e' toccata a altre due squadre penalizzate:
il Milan(2,19 punti contro 2) e la Fiorentina(1,22 punti contro 0,92). In pratica solo la Lazio fra le squadre penalizzate ha ricevuto vantaggi ( e che vantaggi). 2 punti di media con i "corrotti"
0,81 con i "corretti".

Parla uno dei promotori dello studio Pietro Navarra."Il nostro e' uno studio statistico, non ci interessa stabilire se Moggi o altri dirigenti indagati potevano condizionare risultati.Ma possiamo mettre in evidenza tre cose: o non esisteva alcun condizionamento arbitrale o esisteva ma non ha prodotto risultati rilevanti, o e' possibile pensare ad uno scontro tra dirigenti per l'acquisizione del sistema calcio che ha dato luogo a societa' vincenti e perdenti in quello che possiamo considerare un campionato parallelo.
Tre ipotesi e un solo punto fermo: La Juve in termini complessivi non ha ottenuto vantaggi dagli arbitri inquisiti.
Mah, ci sarebbe da discuterne, anche se sono cose risapute... alla faccia di tutti i Guidi Rossi dello stivale

NESSUNA NUOVA, BUONE NUOVE!

INCHIESTA TELECOM: GIP, 3 AMICI COL SOGNO "SUPERAGENZIA"

Tre vecchi amici, ciascuno con un obiettivo: i soldi per l'investigatore privato Emanuele Cipriani, il potere per il manager della Telecom, Giuliano Tavaroli, la carriera per lo 007, Marco Mancini. Tutti per uno e uno per tutti, stretti da un patto d'affetto e interesse, aiutati da forze dell'ordine al loro servizio e anche da "un funzionario infedele del Sisde", per quella che "e' una compenetrazione di intenti organica e univoca - scrive il gip Giuseppe Gennari nell'ordinanza di arresto - in cui ognuno dei tre sembra mettere le proprie abilita' a disposizione di un obiettivo che vede come termine ultimo il dominio dell'informazione". Piegare l'informazione ai propri interessi era l'ossessione e la strada scelta dai tre per centrare la meta tanto che, osserva il giudice, "Cipriani e Tavaroli avevano messo assieme una banca dati da far invidia ai servizi segreti", senonche', aggiunge con un velo d'ironia, "l'organizzazione criminale non aveva niente da invidiare a un vero servizio segreto per la semplice ragione che disponeva dei servizi di un vero servizio segreto". Grazie a Marco Mancini, l'ex capo del controspionaggio italiano, l'uomo attraverso il quale Cipriani e Tavaroli fanno compiere al loro progetto "il decisivo salto di qualita'". Fino a cullare un sogno, uno spaventoso 'Grande Fratello', cosi' lo paventa il gip, quello della 'One Security': "una mega agenzia di sicurezza - racconta un testimone - che si occupasse sia della vigilanza che del portierato. A tale societa' avrebbe dovuto partecipare il gruppo Pirelli e il gruppo Ivri. Un progetto che - aggiunge il teste, Mario Jannone - era noto i vertici dell'azienda". Un sogno realizzabile, secondo il gip, perche' "viste le tipologie di dati che Mancini poteva apportare al consorzio e' altrettanto facile immaginare che una struttura di questo genere avrebbe potuto essere una formidabile macchina attraverso la quale esercitare indebite pressioni ricattatorie e promuovere manovre occulte".


Concludiamo con questa simpatica "chicca", ovvero una lettera di Claudio Gentile all'indirizzo dei candido Cannavò, che probabilmente contribuirà alla sua proverbiale domanda:"fatemi capire..."

Lettera aperta a Candido Cannavò di Claudio Gentile

Caro Direttore, approfitto delle pagine liberali de L’opinione, che ogni tanto ospitano anche i miei scritti, per recapitare a Candido Cannavò ex direttore della Gazzetta dello Sport e tuttora titolare sulla medesima di una rubrica in stile inquisitorio che si intitola “Fatemi Capire”, la presente lettera che sul giornale testè indicato non troverebbe sicuramente spazio. Del mio pensiero il grande giornalista sportivo ritengo abbia una considerazione pari a zero, dal momento che pur titolare di un nome e cognome famosi nell’ambito calcistico, il sottoscritto non è il Claudio Gentile che martirizzò con la sua marcatura ad uomo Maradona e Zico ai mondiali del 1982. Sono un tifoso questo sì, Juventino questo sì, ma anche uomo attento alle questioni che attengono il Diritto, e sopratutto i diritti dei singoli cittadini. Questo lungo preambolo vuole introdurre un paio di domande che vorrei rivolgere al signor Cannavò sulla sua idea di Stato di diritto. Dal momento che il nostro ha scritto che l’eventuale pedinamento ed intercettazione dei colloqui telefonici del signor De Santis non può costituire fatto grave quanto l'essere un arbitro dimostrabilmente corrotto, e che l’Inter e il suo Presidente Moratti avevano tutto il diritto di difendersi come potevano dallo strapotere di Moggi e compagnia.

Esimio Cannavò, le è noto che le indagini su chicchessia deve essere la magistratura inquirente a commissionarle alla polizia giudiziaria e non un iniziativa propria di una azienda peraltro concorrente di quella di cui Moggi era dipendente. Le pare normale che l’Inter abbia inoltre fatto spiare uno dei suoi più noti dipendenti per conoscere le abitudini extralavorative dello stesso? Le pare normale che in uno Stato di diritto si siano viste pubblicate sul suo e su altri giornali i resoconti delle intercettazioni, queste sì legali, disposte dalla procura di Napoli? Che ne direbbe di organizzare su questo tema una bella tavola rotonda invitando l'ex presidente di Telecom, l’ex vicepresidente dell’Inter, e il principale azionista del giornale che paga i suoi articoli? Non farebbe neanche una gran fatica ad organizzare tale simposio dal momento che le persone da invitare sono ridotte ad una, il cui nome e cognome dovrebbero esserle molto familiari. E com’è che i fatti riguardanti l’Inter che hanno rilevanza penale, vedi il passaporto del signor Alvaro Recoba, per Lei sono sempre meno gravi di fatti che invece sono ristretti all'ambito sportivo? La cosa più buffa è che per stessa ammissione del signor Massimo Moratti, dall'indagine commissionata sull'arbitro De Santis non emerse nulla, cioè non lo scoprirono essere l’arbitro che favoriva i successi sportivi dell’odiata Juventus. In ultimo debbo dirle che la cosa peggiore dei suoi scritti sull'argomento sta nel tono vagamente Torquemadese con cui esprime i suoi convincimenti, convincimenti che come tifoso posso respingere ma che come individuo che pensa con la propria testa mi provocano semplicemente l’orticaria. Convincimenti dai quali si desume una sola ed unica cosa: i campionati sono regolari se li vince l’Inter.

Claudio Gentile: idolo era e idolo rimane. E' stato cacciato ignobilmente dalla guida della Nazionale Under 21 dal duo Guido Rossi-Albertini e molto garbatamente ha accettato l'assurda decisione. Un Signore con la S maiuscola, delle cui parole condividio il 120%.

Claudio Gentile: un gobbo fiero di esserlo!

VERSO JUVE-CESENA

Domani sera a Torino si gioca Juve-Cesena, una partita che sento particolarmente perchè nutro per questa squadra un'infinita simpatia, tant'è che la ritengo la mia seconda compagine (come il Ravenna).

I motivi sono abbastanza facili da intuire: a Cesena (ma più o meno in tutta la romagna) c'è una concentrazione di tifosi e simpatizzanti juventini quasi incredibile e le volte che sono stato al Manuzzi a vedere la Juve è stato assolutamente uno spettacolo.

Tecnicamente i romagnoli sono una bella squadra, giovane e molto dinaminca, guidati da un grandissimo allenatore (Castori, juventini dichiarato). I cesenati sono una squadra molto aperta che si gioca ogni partita, quindi prevedo che la sfida di domani sera sia diversa da tutte quelle giocate fin'ora all'Olimpico, in cui le avvesarie rinunciavano a giocare tendando di strappare il pareggio.

Dopo l'1 a 1 internio col Napoli, il Cesena è al 7° posto in classifca con 24 punti, quindi poco distante dalle capoliste Juve e Bologna. L'obiettivo dei romagnoli è la promozione passndo per i playoff. Obiettivo tutto sommato possibile, anche se difficile: sinceramente Juve, Napoli, Genoa e Bologna sono più forti, ma possono essere la possibile outsider assieme a Rimini, Piacenza, Mantova e Bari.

Domani sera tiferò come sempre Juve, ma se dovesse scapparci il pareggio, beh, per la prima volta non ne sarei scontento.


BIANCONERI CONTRO
Il Cesena non si sente tanto bene
Condizione in calo e tanti infortunati. Ma il presidente Lugaresi dice: «Ci divertiremo». E l’allenatore Castori, tifoso della Juve, promette battaglia.


CESENA. Dopo il Napoli la Juve. Nessuna preoccupazione per l’allenatore Castori sul piano mentale anche perché i giorni che dividono i due confronti sono molto po­chi. Certamente insufficienti per recupe­rare le notevoli energie spese del match di lunedì sera giocato come sempre per por­tare a casa il massimo. E’ arrivato invece un pareggio, il terzo consecutivo, accettato comunque di buon grado poiché è stato confortato da una prestazione soddisfa­cente da parte di Salvetti e compagni, no­nostante qualcuno, come appunto il capi­tano, non fosse nella condizione fisica otti­male, a causa di un infortunio, per affron­tare un impegno di così ampio spessore. Già da ieri i romagnoli sono proiettati ver­so questa trasferta con l’obiettivo di impe­gnare la Juventus al massimo, così come del resto gli era riuscito di fare nel match di coppa Italia della passata estate, dispu­tato al ” Manuzzi”. Vinse la Juve per 2- 1 ma ad andare per primi in vantaggio furo­no i bianconeri romagnoli con un’autorete causata da Balzaretti. Significativo in proposito quanto detto dal presidente bianconero, Giorgio Lugaresi, dopo la sfi­da con il Napoli: « Io credo che con questo Cesena in futuro se ne vedranno delle bel­le. Magari a cominciare dalla sfida con la Juventus anche se lunedì sera abbiamo pagato qualcosa sotto l’aspetto fisico per­ché i giocatori che solitamente caratteriz­zano la nostra squadra erano reduci da infortuni » . Ne è ovviamente convinto an­che Castori per il quale questa avventura assume anche aspetti particolari dal mo­mento che è un tifoso della Juventus e che a Torino ha svolto il servizio militare.
Quasi identico discorso per Lazzari dal momento che sembra avere un conto aper­to con Del Piero e compagni. Negli ottavi di finale di coppa Italia, edizione 2004- 05, realizzò ben cinque reti: due nell’andata e tre nel ritorno giocato proprio a Torino. Per quanto concerne lo schieramento non sono previste variazioni da parte di Castori se non quella di mettere in campo Zaninelli
sin dall’inizio. Anche perché in questo mo­mento ha a disposizione un organico piut­tosto ristretto per la contemporanea indi­sponibilità di Ficagna, Pagliuca e Saba­to
ai quali si possono poi aggiungere Me­zavilla
ed Ola che pur allenandosi rego­larmente, non sono comunque in grado di affrontare una partita intera, arrivando da una lunga assenza per infortunio.


VERSO L’ANTICIPO
Il francese in campo dall’inizio Deschamps ritrova pure Zanetti
All’appello manca sempre il convalescente Marchionni. Il ds Secco, rientrato dal viaggio negli States, ha seguito l’allenamento a Vinovo assieme a Pessotto.


In anticipo sui tempi previsti, Didier De­schamps ha già ritrovato la Juve dei campioni. Alessan­dro Del Piero è ritornato contro il Verona, sabato scor­so. David Trezeguet e Cri­stiano
Zanetti torneranno con il Cesena, venerdì sera. Dal primo minuto. E sarà nuovamente una Juve spro­porzionata per la categoria, una Juve protesa verso la se­rie A. L’attaccante e il cen­trocampista possono farcela, dalla ripresa degli allena­menti di lunedì hanno rico­minciato a tenere il ritmo del gruppone. Non a caso aveva­no trascorso gli ultimi giorni della scorsa settimana senza forzare: preparavano il rien­tro per la gara con il Cesena. Con loro due Deschamps ri­trova le basi della squadra, in aggiunta a Buffon e Del Piero ( manca solo lo squalifi­cato Nedved). Due giocatori straordinariamente affidabi­li, di quelli in grado di fare la differenza rispetto alla me­dia generale.
Tornano i grandi in una Juve che, nel frattempo, non ha affatto perso solidità pun­tando sui giovani. Però certi avvicendamenti sembrano scontati: il dubbio riguarda magari l’altro centrale che farà coppia con Zanetti. La scelta infatti coinvolge Mat­teo
Paro e Claudio Marchi­sio.
Il primo resta su un gra­dino più alto nelle preferenze di Deschamps, ma il secondo - debuttante assoluto - ha guadagnato posizioni, può creare insomma qualche pic­colo imbarazzo al tecnico che deve mettere al fianco di Za­netti un mediano capace di rendersi utile per dinamismo e proposizione offensiva. Sia Paro che Marchisio hanno queste caratteristiche. En­trambi sono alle prese con piccoli problemi fisici che non dovrebbero comunque mette­re a rischio la loro presenza nell’elenco dei convocati. De­ciderà l’allenatore, molto pro­babile l’impiego di Paro e Za­netti dall’inizio e poi l’inseri­mento di Marchisio a partita in corso.
Altre scelte da compiere, quelle in attacco. Se Treze­guet, come pare, è perfetta­mente disponibile, il francese prenderà ovviamente il posto di Marcelo Zalayeta, sua classica alternativa nel ruo­lo. Sembra chiaro che questo avvicendamento non influirà sugli equilibri della squadra e quindi Deschamps confer­merà
Palladino a sinistra nel ruolo di Nedved, confer­mando di fatto il tridente of­fensivo parzialmente ma­scherato dal modulo 4-4-2 già visto con il Verona.
Ieri, a seguire l’allenamen­to da bordo campo, c’era il di­rettore sportivo Alessio Sec­co,
appena rientrato dal viaggio negli States alla gui­da di una delegazione del settore giovanile e d’intesa con il munifico sponsor tecni­co. Ormai fissa la presenza di Gianluca Pessotto, mentre ha fatto visita al nuovissimo centro tecnico bianconero an­che l’ex capitano Antonio
Conte, reduce dalla difficile esperienza sulla panchina dell’Arezzo.
Nessuna sorpresa per quanto riguarda gli indispo­nibili. Continua ad allenarsi a parte Giuliano Gianni­chedda
( ne avrà per qualche settimana ancora), così come Marco Marchionni, costret­to a rituali e invariabili giri di corsa per un fastidioso problema a un ginocchio.

mercoledì, dicembre 13, 2006

UNO STUDIO MOLTO INTERESSANTE

Vi segnalo questa pagina di Wikipedia (non esattamente Hurrà Juventus, quindi...), in cui viene fatto un completo studio sui calci di rigore, giungendo a conclusioni abbastanza inaspettate e magari non del tutto felici per gli antijuventiniefalsimoralisti dell'ultima ora. CLICCATE QUI PER VEDERLA.

Meditate amici miei, meditate...

martedì, dicembre 12, 2006

UNA TIFOSERIA DI LORD INGLESI

"A Delio Rossi ci sei cascato"

ROMA - Clamoroso retroscena sul bagno notturno del tecnico laziale, Delio Rossi al Gianicolo, raccontato da radio e tifosi. Prima di lui al fontanone sono arrivati quaranta romanisti che dovevano fare pipì. Il Romanista cerca questi quaranta tifosi. Mandateci mail per raccontare la vostra nottata col tecnico laziale

LUCA PELOSI

Succede ogni giorno. Al bar, a scuola, in ufficio, sull’autobus. Qualcuno racconta qualcosa, che non è successo direttamente a lui, ma a un suo amico. Anzi, meglio ancora: all’amico di un amico. Di solito è roba da non credere. Cagnolini riportati indietro da una vacanza esotica che in realtà sono topi, coccodrilli che spuntano dalle fogne, amanti che corrono al pronto soccorso per gli incastri più imbarazzanti. Chi ascolta, finisce col crederci, anche solo per paura che la verità possa rovinare una bella storia. E se mai c’è qualche timida obiezione, chi racconta giura con la massima sicurezza: «Ti assicuro che è proprio così!». E’ la tipica genesi di una tipica leggenda metropolitana, che in pochi istanti si tramanda di bocca in bocca. «Dice che...» è la formula introduttiva, senza che si capisca mai bene chi è che lo dice.

Dice che, ad esempio, Delio Rossi avesse promesso di tuffarsi nel Fontanone del Gianicolo in caso di vittoria nel derby. Dice che l’ha promesso sul serio, e in questo caso lo dicono due giornali: "La Repubblica" e "La Gazzetta dello Sport". Lo dice pure lui, a partita vinta, e «dice che» il tuffo avverrà subito dopo aver lasciato l’Olimpico. Anche in questo caso non si capisce bene chi è che lo dice. Qualcuno, però, ascolta. E tramanda. Tremendo, in questo caso. Dice che, infatti, Delio Rossi sia stato anticipato. Dice che prima di lui al Gianicolo siano arrivati una quarantina di romanisti. Di corsa, senza avere neanche il tempo di fermarsi al bagno. Per fare pipì, c’era solo il fontanone. Dice che l’hanno fatta, tanto intorno non c’era nessuno e Delio Rossi non era ancora arrivato. Uno scherzo? Non bello, certo. Però Delio Rossi c’è cascato. Uno scherzo giallo e... Rossi. Ancora non si è capito chi è che lo dice, ma ieri a un certo punto lo dicevano anche le radio.

Ci sarà rimasto male? Chissà. Certo, anche lui ha manifestato una certa incontinenza, seppur verbale. A qualsiasi radio e tv che sia capitata sulle sue tracce, ha continuato a parlare di derby e di Roma e a negare di aver dato dei «presuntuosi» ai giocatori della Roma, come riferito da Pizarro e Perrotta: «Non ho mai detto nulla a Perrotta, né ad alcun giocatore della Roma. Molto probabilmente Perrotta ha sentito cose che gli hanno riportato, io con lui non ho parlato. Ho parlato con dei dirigenti della Roma a fine partita, gli ho detto che secondo me erano stati eccessivi con le loro manifestazioni d’esultanza in casa nostra lo scorso anno. Perrotta ha travisato. Io sono una persona che ha grandissimo rispetto per gli altri ma voglio anche essere rispettato. Gli ho solo ricordato che bisogna avere misura quando si vince. Lo scorso anno i loro festeggiamenti in casa nostra furono decisamente sguaiati. Non so come possa essere uscita questa voce. Forse è rimbalzata di gente in gente, ma io non ho parlato con alcun giocatore della Roma». Peccato che quella di Perrotta, giura chi c’era, non sia una leggenda metropolitana, ma la verità.

Fonte: il romanista (mi fa schifo solo scriverlo...)

Povera Italia....

IL GIOCO DELLE SQUALIFICHE PREVENTIVE

Come tutti spapiamo, uno dei punti fondamentali dell'accusa alla Juve erano le squalifiche preventive, ovvero la conta sistematica di quei calciatori che per ammonizione in diffida o per espulsione diretta nella partita precedentre, hanno dovuto saltare il match con i bianconeri. La conta si fermò all'incedibile numero di 19 calciatori in 38 giornate, tra i quali i più importanti sono Gamberini, Nastase e Tedesco.

Ora, vediamo in questa stagione quante squalifiche preventive ha avuto l'Inter:

SQUALIFICHE PREVENTIVE CAMPIONATO 2006/2007:

Seconda Giornata
Inter-Sampdoria
Falcone (Sampdoria)
Delvecchio(Sampdoria)


Sesta Giornata
Inter-Catania
Stovini (Catania)
Biso (Catania)

Settima Giornata
Udinese-Inter
Muntari (Udinese)

Decima Giornata
Inter-Ascoli
Pesce (Ascoli)

Undicesima Giornata
Parma-Inter
Dessena (Parma)

Dodicesima Giornata
Inter-Reggina
Lucarelli (Reggina)
Tedesco (Reggina)


Tredicesima Giornata
Palermo-Inter
Simplicio (Palermo)

Quattordicesima Giornata
Inter-Siena
Vergassola (Siena)

Quindicesima Giornata
Empoli-Inter
Lucchini (Empoli)

12 calciatori in 15 partite!!!!

Commenti?


Vorrei concludere con un articolo del 2001, sul passaporto di Recoba, Veron, Cafù, ecc...

Vediamo, testualmente, cosa recitava quell'articolo tratto da Repubblica:

L’Inter,SECONDO I REGOLAMENTI, dovrebbe essere sconfitta a tavolino
ed essere sanzionata di un punto, per ogni partita in cui ha
schierato Recoba come comunitario
. Il totale ammonterebbe
all’enorme cifra di 56 punti, con la conseguente retrocessione del
club nerazzurro
, sia che il provvedimento venga applicato nel
campionato precedente (il 1999/2000, dove ha ottenuto 58 punti)
che in quello ancora in corso (il 2000/2001, a fine anno ne
totalizzerà 51). Con 56 di penalizzazione l’Inter sarebbe la prima
squadra a scendere sotto lo zero in classifica. Ma è pura
fantascienza e ci si rende conto che una tale sanzione, seppur
giusta, non verrà mai applicata.

Si parla di penalizzazioni o, per lo meno, si spera:
Roma, Lazio, Inter, Udinese e Napoli penalizzate. Cinque, sei punti
in meno ad ognuna all’inizio della prossima stagione, quella
premondiale; oppure con handicap sostanzialmente differenti,
stangate per i casi più gravi di manomissione (Veron, Recoba, Cafu)
[…]


Nei fatti però, quasi la metà del prossimo campionato italiano
sarà “ad handicap”, consegnato nelle mani di chi dallo scandalo non
è stato travolto.
[…]

Di colpo di spugna si è parlato a lungo. Ma non
si può ormai cancellare uno scandalo che ha investito almeno sei
procure, una ventina di giocatori e una quindicina di dirigenti, dal
direttore generale dell’Inter ai presidenti di Roma e Lazio. Non si
può cancellare uno scandalo che la Fifa stessa chiede di reprimere
duramente. Non si possono chiudere gli occhi quando in Francia
hanno già penalizzato e squadre e in Spagna si sono già sospesi dei
giocatori


Fonte: Repubblica Data: 21 marzo 2001

Ho sottolineato le cose più importanti. Intanto ci si augurava che non si isabbiasse tutto, ma così non è stato. Si ipotizza, A TERMINI DI REGOLAMENTO, la retrocessione in B dell'Inter, cosa mai avvenuta e penalizzazioni per gli altri club coinvolti, cosa anche questa mai successa.
Notare che questo è un articolo di un autorevole giornale italiano, ma alle parole non hanno avuto seguito i fatti.

Per la serie: il più pulito ha la rogna....

CALCIOPOLI? NO, RIDICOPOLI!!!

E’ bello avere dei nemici…

Diciamolo francamente: essere juventini non è mai stato troppo comodo. Gli italiani sono infatti disposti a perdonare tutto tranne il successo. E la Juve, da oltre un secolo, è una sorta di fabbrica di vittorie. Non riuscendo a contrastare i bianconeri sul campo, nel corso degli anni, gli avversari della Vecchia Signora si sono inventati una serie impressionante di alibi. Dalla sudditanza psicologica degli arbitri, al doping, fino a raggiungere il punto più alto dell’antijuventinismo con lo scandalo impropriamente denominato Calciopoli o addirittura Moggiopoli. Una storia indegna di una nazione civile, ancora tutta da scrivere. Per completare il puzzle di Ridicopoli – ecco il nome più adatto per definire la vicenda – mancano ancora alcune tessere. Quelle più inquietanti ed importanti. Intanto la Juve ha pagato per tutti. Però l’anctijuventinismo non è diminuito. Anzi. Il morbo si è espanso fino a raggiungere livelli di acredine intollerabili. Pensare che qualcuno crede ancora che bastino un paio di smiles ed una partita col Frosinone per diffondere il virus della simpatia. Senza tenere conto che, quando vince la Juve – si sa – è solo perchè ha rubato. Quando a salire sul podio sono altri, anche se accade nel modo più beffardo e rocambolesco possibile, bisogna invece inchinarsi ai campioni tributando loro una standing ovation. Stesso discorso vale per la stampa: quando ci sono fatti di cronaca riguardanti la Juve, grande evidenza e massima visibilità, con condanne inappellabili. Quando nell’occhio del ciclone finiscono altre squadre, trafiletti in trentesima pagina e ossequioso garantismo".

Enzo Ferrari

IL DOSSIER INTER

Girando per il veb ho trovato questo ottimo sito: www.dossierinter.com. Vi consiglio di visitarlo....

Da questo sito, ho estrapolato il dossier sui nerazzurri, scaricabile in formato PDF. Un fantastico documento che nessun bianconero può perdere!!!



FORZA JUVE SEMPRE!!!

CITAZIONE SU TUTTOSPORT!!!!!!


Beh, meglio che niente...

lunedì, dicembre 11, 2006

LA GIUSTIZIA SPORTIVA E' TROPPO LENTA

La giustizia sportiva è troppo lenta

Reggina, arbitri, Vieri: che fine hanno fatto?


LUCA Pancalli e Massimo Coccia, giustamente, hanno previsto anche la riforma della giustizia sportiva. Giustamente, perché così ha dimostrato di non funzionare assolutamente: non soltanto perché, in occasione di Calciopoli, si è passati da sentenze di prima grado durissime sino a un buffetto, o quasi, dell'arbitrato. Evidentemente, qualcuno ha sbagliato. Ma perché siamo a campionato ampiamente avviato e non si sa ancora se e quanti punti verranno ridati alla Reggina (pare quattro), non si sa che fine ha fatto l'inchiesta sull'Inter, sul pedinamento di Vieri e De Santis (questo da parte di ignoti...). Non si sa nulla di Buffon e le scommesse (probabile l'archiviazione). Non si sa che ha fatto il "pm" Palazzi con il supplemento d'indagine su arbitri e assistenti, Trefoloni incluso. Ora si è aggiunta l'indagine sulle scommesse di Udine: 21 calciatori coinvolti. Tanti, d'accordo: ma è logico pretendere che Borrelli e Palazzi facciano in fretta, altrimenti si rischia di arrivare a fine stagione. Con troppi punti interrogativi.


Gli azzurri restano sulla Rai. Ma ora c'è anche Sky...
Bel colpo per la Figc: il commissario Luca Pancalli e il dg Virginia Filippi sono stati bravissimi e hanno venduto i diritti tv della nazionale per 152 milioni di euro alla Rai. Un bell'aumento rispetto ai 121 (sempre per 4 anni) del passato. Merito del successo mondiale, è ovvio, ma anche di una trattativa serrata, da ottobre ad oggi. La Filippi, tra l'altro, ha grossa esperienza proprio in ambito Rai. Ai diritti degli azzurri adesso è interessata anche Sky, che ha grossi spazi sia per il prepartita che per il dopopartita (vedi schema degli ultimi Mondiali). Ora la pay tv dovrà mettersi d'accordo con la Figc e anche con la Rai. Ma l'affare probabilmente si farà.


"Noi siamo il Wimbledon", una bella storia inglese
"Noi siamo il Wimbledon" è un bel libro di Stefano Faccendini (Edizioni Clandestine, costo 10 euro), da poco uscito. La storia di un club inglese. Di più, londinese. Un club che è stato fondato nel lontano 1889, è arrivato in Premier League, ha vissuto "il successivo declino, la perdita di identità, le traversie economiche...". Ma "a volte l'amore, l'orgoglio, la determinazione della gente riescono a compiere miracoli. Chi non si è arreso lo sa". Per questo è una bella storia.

(6 dicembre 2006)

Fonte: Repubblica.it

Solo in un caso la giuustizia sportiva non è stata lenta.... In tutti gli altri casi (anche passati) è stata seplicemnte... immobile!

INDAGHIAMO SU GAZZETTA E L'INTER

Il colpo di coda di Calciopoli rischia di diventarne la testa.
Se cio' che sta uscendo fuori sull'Inter e i suoi "strani rapporti" non ha
ancora fatto il clamore che ci si aspettava, il "merito" e' anche di certa
stampa compiacente che si sta comportando in un modo a dir poco strano.

L'estate calcistica e' stata contrassegnata da predicatori in rosa che
esaltavano le gesta degli "onesti" e si attaccavano a stralci di telefonate
per condannare le altre squadre. Un'impronta moralista che si puo' anche
apprezzare, del resto lo sport deve avere dei valori quali appunto l'onesta'
e la trasparenza , e la Gazzetta non faceva altro che esaltarli indignandosi
alla minima macchia e applaudendo al candore di chi non ne aveva.

Ma...ma lo stesso atteggiamento ce lo aspettavamo a settembre, quando la
ruota del sospetto si e' fermata sull'unica big non coinvolta in Calciopoli
e che fino ad ora si era vestita di un'onesta' che gli stessi mezzi di
comunicazione si sono affrettati a riconoscergli. Lo scandalo Telecom sta
delineando invece uno scenario a dir poco inquietante che getta ombre su
tutto il tormentone delle intercettazioni telefoniche e che fa insinuare il
fondato dubbio che in realta' l'Inter abbia potuto agire del tutto
indisturbatamente in quanto conoscesse sia le utenze intercettate che le
persone che gestivano l'operazione.In mancanza di prove certe ci aspettavamo
pero' una reazione della Gazzetta su almeno il caso De Santis, una filippica
del suo editorialista, una considerazione pregna di delusione su quella che
si faceva passare como vittima designata e che invece commissionava
investigazioni private su altri tesserati (parola di Moratti, anche se
goffamente smentita). Invece la Gazzetta cosa fa? Uno "scherzetto" di
pessimo gusto : ripesca negli archivi un'impolverata ed insignificante
conversazione tra Meani e De Santis in cui i due , udite, udite, si
scambiano battute di spirito sull'Inter. Suvvia, paladini in rosa. Cosa
volevate dimostrarci? Che al momento giusto avete altro materiale da
rispolverare ? Che De Santis dovrebbe stare zitto perche' ha i suoi
scheletri nell'armadio? Giochiamo a carte scoperte, cara Gazzetta. E il
Calciofilo lo fa e vi accompagna in un mondo di intrecci che probabilmente
non vuol dir nulla, pero' e' cronaca ed e' verificabile da chiunque abbia
tempo ed una connessione internet.

La Gazzetta dello Sport e' di RCS.
RCS mediagroup ha un azionariato composto tra le altre da Mediobanca (13,2
%) Gruppo Fondiaria-SAI (5,050 %) , Pirelli (4,8%), Generali Assicurazioni
(3,593%)
RCS mediagrooup ha anche un consiglio di amministrazione in cui siede un
personaggio in queste ore sulla bocca di tutti : Carlo Buora. Sempre lui.
Buora infatti non e' solo nel consiglio di amminastrazione di RCS ma e'
anche nel cda di Mediobanca, Pirelli, Telecom (come amministratore
delegato) e del club di calcio FC Internazionale (come vicepresidente) . Lo
stesso Carlo Buora e' appena stato accusato da Tavaroli di essere il suo
referente per tutto cio' di inerente al settore deviato della security di
Telecom (leggasi intercettazioni) ed in casa Inter questo collegamento e'
diventato il principale motivo di preoccupazione in vista dell'inchiesta
che verra' portata avanti da Borrelli.

Carlo Buora pero' e' solo il caso piu' evidente di un intreccio che
coinvolge l'Inter, la Pirelli, la Telecom e RCS. Scorrendo l'organigramma
della societa' nerazzurra si troviamo davanti ad altri nomi eccellenti.

In via Durini siede ad esempio Carlo d'Urso. Carlo d'Urso oltre a fare il
consigliere dell'Inter e' anche amministratore delegato della Pirelli e fa
parte del consiglio d'amministrazione della Fondiaria-SAI. La Fondiaria-SAI
e la Pirelli fanno parte come abbiamo visto dell'azionariato di RCS,
proprietaria della Gazzetta. Un altro nome illustre e' Luigi Amato
Molinari che oltre a sedere nel cda dell'inter e' anche presidente
dell'Alleanza Assicurazioni il cui 50% e' detenuto da Generali
Assicurazioni, anche la Generali fa parte dell'azionariato di RCS. I nomi
proseguono. Giulia Maria Ligresti non ha una poltrona nell'Inter ma e' allo
stesso tempo nel cda Pirelli, e' stata in quello Telecom ed e'
vicepresidente della gia' pluricitata Fondiaria-SAI.Gli organigrammi ci
portano ad altro consigliere dell'Inter, Pierfrancesco Saviotti, gia'
direttore generale di Banca Intesa (detiene il 4,7% di RCS) e con incarichi
in Mediobanca (13,2% di RCS) e Telecom nonche' amministratore delegato della
TIM. Ma le sorprese non finiscono e questa volta esulano un momento, ma
solo apparentemente, dal mondo Inter. Carlo Alessandro Puri Negri e' membro
sia del cda di Telecom che vicepresidente di Pirelli (l'opposto di Gilberto
Benetton)i, Renato Pagliaro oltre a sedere nel cda di Telecom e' anche
consigliere e membro del Comitato Esecutivo di RCS.

Una spirale di intrecci in cui non poteva mancare naturalmente Massimo
Moratti che divide il suo tempo tra Inter, Pirelli e Telecom con il suo
grande socio Marco Tronchetti Provera che si e' appena dimesso dalla
presidenza della Telecom in favore di Guido Rossi. Esatto, Guido Rossi. Il
Commissario straordinario uscente della FIGC e vera e propria star di
Calciopoli, vicenda conclusasi nella sua prima fase con la vittoria su tutta
la linea dell' Internazionale F.C. che oltre ad aver visto eliminate od
azzoppate le avversarie ( a causa di intercettazioni telefoniche eseguite da
Telecom) si e' vista assegnare uno scudetto da un consiglio di saggi messo
insieme dallo stesso Guido Rossi. Curiosita': le magliette ufficiali erano
gia' state stampate con un vistoso spazio lasciato in bianco in attesa di
qualcosa che *teoricamente* doveva ancora essere assegnato ma di cui
evidentemente qualcuno era gia' certo (forse il tipografo..). Lo stesso
Guido Rossi ha alle spalle una carriera in nerazzurro essendo stato nel cda
Inter dal 1995 al 1999 e per essere stato proposto alle alleate Milan e Juve
dalla stessa Inter come consulente per l'offensiva legale contro l'esposto
presentato da Della Valle all'Antitrust sui diritti tv. In FIGC con Rossi
era arrivato anche l'avvocato Nicoletti, vice-commissario uscente, ed in
passato rappresentante ufficiale dell'Inter alle riunioni della SuperLega
Europea. Era prossima anche la nomina di Bruno Bortolozzi (ex Inter) per un
importante incarico nella sala stampa della FIGC. E' noto infine che TIM sia
lo sponsor della Serie A e che LA7 (Tronchetit Provera) abbia interessi con
il digitale terrestre.

Tutto questo non vuol dire nulla e nulla prova ma e' pura cronaca, alcuni
sono collegamenti fisiologici tra gruppi collegati, altri invece sono
intrecci un po' piu' inaspettati. Quel che e' certo e' che tra Inter,
Pirelli, Telecom, RCS e la FIGC di Calciopoli ci sono molti punti di
contatto, forse troppi.
Giochiamo a carte scoperte.

QUALCHE NOVITA'...

Come avevo promesso, ho attivato la moderazione dei commenti, dato l'emorme quantità di messaggi insulsi e per giunta anonimi.

Ho provveduto a rimuovere tutti quei commenti non costruttivi (diciamo circa il 95 del totale) e soprattutto quelli anonimi (segno di maturità, si...).

Ora, veniamo a brevi risposte ai commenti, anche a quelli eliminati (agli insulti faccio fatica a rispondere):

Piero, ti rispondo molto volentieri dato che sei stato uno dei più "civili ed educati", inoltre ti sei firmato. Tu dici che il Bologna fallì quando era in B, io ti assicuro che non è così. La tua società è stata dichiarata fallita in serie C1, e da li siete ripartiti l'anno successivo. A voi questo fa male, malissimo, è una macchia nella vostra storia, ma non credo sia colpa mia se è andata così. Potete accertarlo da voi, documentandovi. Ma si sa, la verità fa male...

Queste sono le risposte agli altri messaggi:

Noto con piacere che per tutti i bolognesi io non posso tifare Juve perchè non sono nato a Torino. Ripeto che lo ritengo un bellissimo ragionamento, in puro campanilismo primitivo.
Io non sarò uno di quelli che andrà in curva a tifare "bolognese di merda"! Ho detto e ripeto di essere ORGOGLIOSO di essere bolognese e non mi permetterei mai di insultare gli abitanti di questa bellissima città. I tifosi, permettetemi, sono ben altro.

Molti mi danno del fazioso, e ciò lo posso permettere, ma non accetto che mi sia dato del disinformato. Non potete immaginare quante ore passo a documentarmi sulle cose che posto nel blog, e se non l'aveste notato, i miei commenti sono quasi tutti dei copia-incolla da degli articoli racattati per il web, ai quali voglio dare visibilità.

Spiegatemi un'altra cosa: mi date l'impressione di sapere la verità assoluta. Per voi la Juve doveva finire in C2. Ma lo conoscete il regolamento,o parlate per sentito dire?

Se davvero conosceste il regolamento, allora qualcuno può spiegarmi QUALE PARTITA ha comprato la Juve e CHI GLIEL'HA VENDUTA (come tutti saprete, per comprare qualcosa ci vuole un venditore...). Mi piacerebbe sapere data, partita e PROVE che questa è stata falsata dal diavolo Moggi.

Provateci, per voi non dev'essere difficile.

Per coloro che risponderanno in maniera civile, educata e soprattutto costruttiva, non saranno assultamete preclusi i commenti in questo blog. Per gli altri.... un bel click sul cestino e via.

sabato, dicembre 09, 2006

RISPOSTA AI CORTESI TIFOSI DEL BOLOGNA

Ciao carissimi tifosi rossoblu.

Noto con piacere che avete apprezzato il mio "commento" sul Bologna e vi confesso che ho ottenuto esattamente la reazione che cercavo.

Cos'è? Vi fa male la verità?

A voi danno fastidio queste 10 righe, mentre noi juventini dobbiamo beccarci i vostri insulti e stare zitti?

Alcune precisazioni:

1) Le cose scritte non le ho certo inventate, è tutto ben documenato. Basta solo volersi informare, cari miei

2) Apprezzo molto i commenti anonimi... Segno di stile e di coraggio. Tipico del tifoso bolognese...

3) Il fatto che abito a Bologna mi deve precludere il tifo alla Juve? Che bei ragionamenti che fate! Complimenti davvero. I vostri commenti lasciano ovviamente lo spazio che trovano, ma denotano la vostra educazione e memoria calcistica.

4) Sono BOLOGNESE e FIEDO DI ESSERLO. Bologna è stupenda e non la cambierei con nessun'altra città. Peccato per i tifosi di codesta città.... Ma si sa, non tutto può essere perfetto...

P.S. Voglio informarvi che in questo blog non accetto insulti, ne verso la Juve, ne verso altre squadre, figuriamoci quelli rivolti a me ed alla mia famiglia. Qualora ne trovassi un altro (anonimo, per giunta, mi vedrei costretto ad attivare la moderazione dei messaggi (non l'ho mai fatto ritenendo i visitatori particolarmente civili).

P.S.II: Dopo l'ondata di mail ricevuta, ho deciso di chiudere la vecchia mail e di istituire la seguente: antiinformazionejuve@alice.it . Se desiderate che le vostre mail siano lette (e risposte) mandatele a l'indirizzo sopra riportato. Quelle che giungeranno al precedente indirizzo non saranno lette (anche perchè ho cancellato l'e-mail). Grazie a tutti.

Non disperate: è in arrivo la conclusione dell'articolo sul Bologna e nuovi su altre squadre. Se vi da fastidio, prendeteli come i deliri di un povero gobbo....

mercoledì, dicembre 06, 2006

L'IRA DI PAVEL

Quando il giudice emette la sentenza l'imputato è in campo che corre ignaro dietro a un pallone, una fascia a fermargli i capelli biondi. Anche se è mezzogiorno a Vinovo fa freddo: Pavel Nedved ha i guanti e gli esce una nuvoletta dalla bocca. A bordo campo tutti sanno, ma nessuno osa interrompere la partitella, che va avanti a lungo. Quando Deschamps fischia la fine, un funzionario gli va incontro per dirgli delle 5 giornate di squalifica, mentre un altro si avvicina a Nedved. Lui non fa una piega, come se se l'aspettasse, e sfilandosi i guanti molla la più italiana delle imprecazioni. L'allenatore invece rimane attonito: allarga le braccia, chiede perché, scuote la testa.

STRACCI VOLANTI - Ancora sulla porta degli spogliatoi, sotto l'occhio di Juve Channel, Pavel rimane glaciale: toglie il fango dalle scarpe, si aggiusta i capelli davanti a uno specchio. Ma dentro si scatena la furia ceca e volano gli stracci. "È inc... nero - racconta uno dei compagni più vecchi, tra i primi a uscire —. Ma tanto si sapeva che quest'anno con gli arbitri per noi era così: avete visto anche a Genova. Però in questo modo si mettono ancora di più dalla parte del torto". Passa Zebina e ribadisce il concetto: "Non vorrei che l'ambiente calcistico ci facesse pagare colpe non nostre. Cinque giornate mi sembrano eccessive, di solito si danno per cose molto gravi. L'entrata di Pavel invece non era cattiva. Era arrabbiato, questo sì, ma non mi pare che abbia pestato il piede all'arbitro".

TROPPO BUONI - Per Deschamps, che già venerdì era andato a chiedere conto a Farina di certe decisioni, parla il sorriso: qui ci stanno prendendo in giro. "Adesso è meglio che non parli - dice l'allenatore salendo in macchina -. Devo pensarci una decina di volte prima di farlo. Se è stata una sorpresa? Bè, era difficile aspettarsi una cosa del genere". Nedved, infagottato in un eskimo, non dice una parola e sgomma via su una Musa di un blu scuro come il suo umore. Si farà sentire più tardi, per bocca del procuratore, e manderà un messaggio pesantissimo: "Hanno dato tre giornate a Zidane per una testata, cosa ho fatto io per prenderne cinque? Se la politica è questa, io smetto di giocare a calcio". Ce l'ha con Farina, che secondo lui nel referto ha mentito, col giudice e con la Federcalcio. Ma è arrabbiato anche per la linea buonista della Juventus, che non si fa rispettare. Lui non ci sta.

LINEA DI DIFESA - La società tace, a parte uno scarno comunicato per rendere noto che andrà in appello: "La Juventus Football Club ha preannunciato alla Commissione disciplinare l'intenzione di presentare formale ricorso alla decisione del giudice sportivo emessa in data odierna. La Società ritiene eccessiva la sanzione di cinque giornate inflitta al proprio tesserato Pavel Nedved". La pratica ora è nelle mani dell'avvocato Luigi Chiappero, che anticipa la linea: "Se anche le immagini dovessero dimostrare che il giocatore avvicinandosi all'arbitro gli pesta un piede, è tutto da dimostrare che l'abbia fatto apposta. Noi siamo convinti che non sia così, che il contatto è dovuto alla concitazione del momento e su questo fonderemo il ricorso. Non abbiamo urgenza, seguiremo la via ordinaria, così avremo modo di studiare bene gli atti".

POCHE ILLUSIONI - In effetti le immagini accusano Nedved del pestone, non dell'intenzione: corre verso Farina per protestare (e qui probabilmente gli scappa la "frase irriguardosa") e appoggia il piede sopra quello dell'arbitro, ma senza guardare. Poco prima, invece, quando calpesta la caviglia di Bega a terra, nelle stesse immagini si vede bene che guarda. Difatti anche il giudice distingue parlando di volontarietà in un caso e non nell'altro. Ma questa lettura, se accolta, potrà portare a uno sconto al massimo di due giornate, più probabilmente una per via della frase irriguardosa, perché le altre tre sono automatiche: una per l'ammonizione sulla diffida, una per l'espulsione e una perché in quel momento il ceco era il capitano. A Marassi insomma rischia di essere finito il 2006 di Nedved. Se non la carriera.

Pavel, capisco bene il tuo stato d'animo. Sei, come noi, schifato da quello che stanno facendo pagare alla Juve e se, come noi, sdegnato dal comportamento troppo buonista della dirigenza.

Ma non mollare. Resta con noi e proveremo insiere ad alzare quella maledetta coppa a Roma nel 2009. Quella stessa coppa che, per chi non lo sapesse, l'ultima volta che è stata vinta dall'Inter la TV era ancora in bianconero (questo per chi sostiene che i perdenti non vincevano solo per colpa di Moggi, come se Luciano ci fosse da sempre e constatato che in europa l'hanno smepre fatta da pardoni!)

martedì, dicembre 05, 2006

AVANTI COSI' ITALIANI...


Come tutti ben sappiamo, la procura di Napoli ha indagato con tanta premura per Farsopoli, e come tutti sappiamo il calcio è il principale problema dell'Italia, paese in cui non ci sono urgenze penali maggiori.

Vediamo cosa è successo oggi, 5 dicembre 2006

Napoli,5 dic. -(Adnkronos)- Sta suscitando gia' polemiche e interrogativi, relativi al sistema giudiziario ed alla lungaggine dei processi penali, la nuova scarcerazione 'eccellente' avvenuta in queste ore a Napoli. Il boss della camorra Ciro Mazzarella, arrestato nei giorni scorsi con l'accusa di contrabbando di sigarette e racket, e' infatti tornato in liberta' per prescrizione dei termini.


Dite che è esagerato definire l'Italia un paese di buffoni? Prendiamola sul ridere, che è meglio...
P.S.: Forse non vi ho detto, e forse in pochi sanno, che qualora Cragnotti e Veron fossero codannati al carcere per il passaporto falso, gofrebbero sicuramente dell'indulto.


COME SEMPRE: VIVA L'ITALIA!!!

SPALMEDEBITI... OVVIAMENTE NESSUNO NE PARLA...

Ovvaimente bisogna fare i salti mortali per trovare certe notizie, ma eccole qui...

Era nell'aria già da molto tempo. Ma adesso è ufficiale: le società che si sono avvalse del decreto "spalma-ammortamenti" o "spalma-debiti" o "salvacalcio", devono rivedere tutti i loro conti: le società quotate in borsa subiscono i danni più ingenti. Roma e Lazio si rtrovano con un buco da circa 90 milioni di euro la prima e 128 circa la seconda.
Il mondo del calcio è funestato da un'ennesima tempesta, questa volta di carattere europeo: questa volta il tutto è nato da un vecchio provvedimento preso dal Governo Italiano, il famigerato Decreto "Spalma-debiti" (Decreto Legge n.282 del 24/12/2002, convertito con modifiche dalla Legge n. 27 del 21/02/2003 recante disposizioni urgenti in materia di adempimenti comunitari e fiscali, di riscossione e di procedure di contabilità che ha introdotto, soprattutto, agevolazioni contabili e finanziarie alle società sportive professionistiche).

L’art. 3 (comma 1 bis), della norma ora in vigore, prevede che “Le societa' sportive previste dalla presente legge possono iscrivere in apposito conto nel primo bilancio successivamente alla data di entrata in vigore dalla presente disposizione tra le componenti attive quali oneri pluriennali da ammortizzare, con il consenso del collegio sindacale, l'ammontare delle svalutazioni dei diritti pluriennali delle prestazioni sportive degli sportivi professionisti, determinato sulla base di un'apposita perizia giurata”.

Per lo stesso art. 3 (comma 2), “Le societa' che si avvalgono della facolta' di cui al comma 1 (per il quale, “Le previsioni dell'articolo 4 della legge 28 dicembre 2001, n. 448, si applicano anche alle riserve e agli altri fondi in sospensione di imposta, anche se imputati al capitale sociale o al fondo di dotazione, esistenti nel bilancio o rendiconto dell'esercizio in corso alla data del 31 dicembre 2002. L'imposta sostitutiva e' versata in unica soluzione ovvero in tre rate annuali entro il termine di versamento a saldo delle imposte sui redditi dell'esercizio indicato al periodo precedente e dei due successivi”) devono procedere, ai fini civilistici e fiscali, all'ammortamento della svalutazione iscritta in dieci rate annuali di pari importo" .
Lo so, per molti tutto ciò è più simile all'ostrogoto.
Cosa vuol dire tutto ciò?
In “soldoni”, viene riconosciuto alle società sportive professionistiche, in particolare a quelle calcistiche, di spalmare in dieci anni la perdita di valore del proprio parco atleti.E’ evidente come questa misura legislativa sia stata adottata per dare una mano (o forse anche di più) ai club che hanno creato buchi in bilancio consistenti (Roma, Lazio e Parma per citare i casi più eclatanti...) a causa di acquisti e ingaggi di giocatori (“brocchi”compresi), spesso sopravvalutati e strapagati.
Tale provvedimento non è però passato inosservato alla Commissione Antitrust Europea (presieduta dal nostro connazionale Mario Monti), la quale teme che esso possa, da una parte violare la normativa europea in materia di contabilità e, dall'altro, costituire un aiuto di Stato.
Scendendo più nel particolare:-) in ordine alla prima (presunta) violazione in materia di contabilità, la Commissione Europea osserva che “La Quarta (78/660/CEE) e Settima (83/349/CEE) direttiva del Consiglio (direttive contabili) relative ai conti annuali e ai conti consolidati dispongono che i contratti con i giocatori, quando siano considerati immobilizzazioni immateriali, debbano essere ammortizzati durante il periodo della loro utilizzazione, che corrisponderebbe in linea generale alla durata dei contratti stessi. Il contratto non può essere ammortizzato su un periodo più lungo della sua durata. Le direttive contabili dispongono inoltre che il valore assegnato alle immobilizzazioni debba essere diminuito al loro valore effettivo alla data del bilancio qualora si ritenga che la diminuzione del loro valore avrà carattere permanente. Le direttive contabili stabiliscono altresì il principio fondamentale in base al quale i rendiconti finanziari devono fornire un quadro fedele della situazione patrimoniale, delle responsabilità, della situazione finanziaria nonché del risultato economico delle società."

-) In ordine alla seconda (presunta violazione) in materia di aiuti di Stato, la stessa Commissione Europea osserva che “Per quanto concerne l'eventuale violazione dell'articolo 87 del trattato CE, relativo agli aiuti di Stato, il vantaggio concesso potrebbe essere definito un ammortamento accelerato, secondo la definizione utilizzata nella comunicazione della Commissione sulle misure di tassazione diretta delle imprese. Tale misura può comportare la rinuncia da parte dello Stato italiano, nei confronti di determinate società sportive, ad un gettito fiscale ricavato invece da altre società in analoga posizione finanziaria. Si assiste dunque ad una distorsione della concorrenza nonché ad un'incidenza sugli scambi intracomunitari. Alcune attività esercitate dalle società sportive si svolgono evidentemente sui mercati internazionali, si consideri ad esempio l'acquisto di giocatori e la vendita dei diritti di trasmissione per competizioni europee quali la Champions League. Se la misura dovesse effettivamente costituire un aiuto di Stato ai sensi dell'articolo 87, paragrafo 1, del trattato CE, c'è il dubbio che l'aiuto così concesso non sia compatibile con il trattato”.

Il decreto, in realtà è stato contestato a più riprese dall'U.E.. per violazione delle direttive sulla contabilità societaria. Per non incorrere in una condanna davanti alla Corte di Giustizia europea (che porterebbe alla cancellazione del decreto e dei relativi benefici ai bilanci di questi ultimi due anni) l'unica via, molto difficile, è un accordo tra l'Italia e la Ue, nella persona del commissario del Mercato interno, l'irlandese Charlie McCreevy. L'accordo prevede che gli effetti dello spalmadebiti si riducano a soli cinque anni, fino al 30 giugno 2007.

Per il calcio italiano sarebbe un compromesso favorevole soltanto a metà. Se è vero che la Commissione rinuncerebbe a portare il governo italiano di fronte alla Corte, è altrettanto certo che le società di calcio che hanno fatto ricorso al decreto dovranno ricapitalizzare per far fronte alle perdite che ne deriverebbero.

Secondo un primo calcolo, le società professionistiche dovrebbero ripianare perdite per 550 milioni di euro, visto che le svalutazioni calcolate nel 2003, ma spalmate su dieci anni, si aggirano sui 1100 milioni.

La particolare classifica tra i club che maggiormente hanno fatto ricorso allo spalma-debiti vede al primo posto l'Inter (290 milioni), seguita da Milan (242), Lazio (212), Roma (134) e Torino (57). Con cifre minori abbiamo poi Piacenza (36), Palermo (30), Salernitana (24), Lecce (17), Messina (10), Vicenza (10), Genoa (9), Venezia (9), Treviso (5) e Ascoli (2,4).
Tra tutte queste, le due società quotate in borsa (Roma e Lazio) corrono i rischi maggiori, anche per il dovere di "trasparenza" e i controlli cui sono sottoposte le società quotate in borsa.
Semsi e Lotito, che hanno fatto i salti mortali negli ultimi anni per ripianare i debiti delle loro società, si ritroverebbero nuovamente con un pesante passivo. La Consob (il controllore delle società quotate in borsa) ha chiesto immediatamente alle due società romane come intendvano muovesi per fronteggiare tale crisi: tra le due, la Roma ha già comunicato che la prossima settimana saranno rese note le mosse che la società giallorossa ha già studiato e cioè la famiglia Sensi procederà ad alcune dismissioni che non intaccheranno il capitale tecnico della società (non saranno venduti giocatori ma beni della famiglia), mentre la Lazio ha dichiarato che vi erano "plusvalenze inespresse" senza, però, comunicare nulla di più, facendo storcere il naso al Comitato di controllo della commissione.

Di tempo non ce ne è molto, le società devono sbrigarsi: arischiare però, come al solito, sono le società più piccole che hanno meno possibilità economiche. Chi risucirà a mettersi in regola con le nuove disposizoni andrà inevitabilmente incontro al fallimento, con l'unica via di scampo del Lodo Petrucci (fallimento della società e retrocessione nella prima serie inferiore).

Ci sarà da aspettare fino alla fine di marzo, poi si saprà molto di più.

Speriamo saltino in aria tutti....

lunedì, dicembre 04, 2006

GLI SMEMORATI CALCIOFILI - 1° PUNTATA

Leggo da più parti, con sommo piacere, citazioni non sempre positive verso questo blog. Si, con sommo piacere... E vi spiego il perchè...

Intanto, sostengo da sempre che la polemica la facciano solo gli invidiosi, quindi, calcisticamente parlando, gli interisti.

Ormai la dietrologia nerazzurra (ma non solo) ha campo libero: 20 anni di insuccessi possono essere giustificati con il condizionamento arbitrale attuato da Moggi e co.. Questo è quello che i giornali ci hanno fatto credere, questo è quello che gli italiani credono. E badate che non esiste discussione in merito, perchè come hanno trionfalmente esposto i tifosi del Genoa, l'Italia ci ha proclamato LADRI E COLPEVOLI (ma la valigetta se la sono già dimenticata...). Senza se, senza ma!

Ho ideato questo blog come contenitore di pensieri, articoli e quant'altro che i media tendono a nascondere. Non pretendo di sapere la verità assoluta, ci mancherebbe, ma vorrei porre in edivenza alcune notizie e scrivere miei personalissimi (e opinabili) pensieri.

Esempio pratico per i più "ottusi": di Farsopoli abbiamo saputo tutto, ogni giorno ci sono stati propinati articoli su articoli di fior di giornalisti (ma quando mai...) intenti a lanciare guano sulla Juve, la sua storia ed i suoi tifosi, fomentando all'impossibile l'odio, peraltro già piuttosto massiccio, di quella metà d'Italia che odia i colori bianconeri.

Va bene, possiamo prenderla come dovere di informare il cittadino (anche solo per scriverlo mi tocca trattenere faticosamente le risate), ma cosa ne è di tanti altri "casi" che coinvolgevano altre squadre? Sono stati trattati alla stregua di Farsopoli? Oppure sono stati attuati insabbiamenti?

Vedrò di rinfrescare la memoria dei più sbadati, scrivendo alcune considerazioni su episodi realmente accaduti dei quali la stampa ha, più o meno, nascosto tutto.

Ovviamente non posso (e non voglio) scrivere tutto subito, quindi procederò con post "a puntate".

Invito tutti coloro che volessero contribuire a questa mia ricerca con fatti reali o semplici aneddoti, scrivermi all'indirizzo e mail che trovate in alto.

Ora, passiamo alla prima tappa del nostro percorso.



IL BOLOGNA

Ho scelto di partire dalla società rossoblu fondamentalmente per 2 motivi: il primo per "ius sanguinis", ovvero per diritto di sangue (sono bolognese), la seconda per l'assurda protesta che i tifosi del Bologna attueranno il 12 dicembre nel match contro la Juventus.

Da qualche anno, la moda dei bolognesi è quella di scontrarsi con il palazzo, di fare i moralisti a tutti i costi (falsi, tra l'altro...) e i buon samaritani.

I tifosi rossoblu vedono nella federcalcio il "mostro" che li ha mandati in serie B, in Luciano Moggi e la Juventus i mandanti, negli arbitri gli esecutori materiali.

Putroppo, non tutti sanno che proprio il Bologna è stato più volte aiutato al "mostro" istituzionale. Partiamo dalla fine, ovvero dalla stagione 1992-1993. Il Bologna dell'allora presidente Gnudi navigava ingloriosamente in serie C. Le ripetute magagne finanziarie portarono al fallimento della società. Ora, come tutti sanno, una società fallita dovrebbe ripartire almeno da una serie inferiore a quella del fallimento (ma se ci fosse giustizia dovrebbe ripartire dalla 3° categoria con un nome diverso, ma questa sarebbe GIUSTIZIA PURA...), ma un atto di clemenza della Federazione, guidata da Matarrese (ma guarda un pò...), permise al suo amico Gazzoni di acquistare la società emiliana in serie C a prezzi di saldi invernali. In pratica, la federazione che tanto è criticata dai bolognesi gli permise di stare in C quando avrebbero dovuto finire tra i dilettanti, evitando di fatto al Bologna fallire con conseguenze molto peggiori in un futuro prossimo (l'allenatore era il caro Zaccheroni, chissà se se lo ricorda....).

Chissà se gli ultras che martedì sciopereranno sanno cosa accadde alla loro squadra nel 1964, l'anno del suo ultimo titolo di campione d'Italia... Probabilmente lor signori non sanno che ad un controllo antidoping 5 calciatori vennero trovati positivi. SUccesse il finimondo: il Bologna fu frima penalizzato e poi riabilitato, con un finale di campionato "quasi pilotato" per arrivare allo spareggio con l'Inter di Allodi.

La vicenda rimane tutt'oggi ambigua, d aun lato si disse che erano state persone vicine all'Inter ad aver alterato gli esiti del controllo antidoping, dall'altro si disse che il controllo era corretto, ma successivamente manipolato al fine di riabilitare i rossoblu.

insomma, una vicenda boccaccesca, con protagoniste due società dall'immagine non certamente cristallina, ma che oggi non perdono occasione per prostrarsi "pulite".

Passiamo a quanto accadde nel campionato 1979-80. Il Bologna "esempio di calcio pulito" si manifestò al meglio nella vicenda del calcioscommesse che, come sapete, decimò parecchie squadre, portando alla retrocessione di Milan e Lazio.

I rossoblù vennero coinvolti per un episodio, la gara con l'Avellino, per cui vennero squalificati il presidente Fabbretti ed i calciatori Zinetti, Paris, Dossena, Petrini e Savoldi. Ci fu anche il tentativo di coinvolgere la Juventus, insinuando una combine dei presidenti per un pareggio concordato: il teste doveva essere un allibratore clandestino, Cruciani, a cui sarebbe stato riferito tale presunto accordo dai giocatori del Bologna. I quali, però, smentirono tutto nel corso del processo.


Per adesso mi limito a queste prime rivelazioni (molti già le sanno, ma credo che la maggior parte delle persone non ne fossero a conoscenza), ma molto presto parleremo di strani cambi di scuderia per i diritti TV, di scudetti revocati al Torino (molto simile a quello successo alla Juve quest'estate), di partite "accordate" e di strani labiali.


FORZA JUVE SEMPRE!!!

BUONGIORNO SPINELLI...

Livorno: Spinelli "La Juve in B ci costa caro"


Il presidente amaranto sui diritti tv: `Presto una soluzione che potrebbe soddisfare tutti`Aldo Spinelli si augura il ritorno della Juve in serie A, perche` la sua assenza `costa caro alle piccole squadre`. Questo il pensiero del presidente del Livorno riguardo alla “Vecchia Signora”, condannata alla serie cadetta dopo lo scandalo di “calciopoli”.

Ai microfoni di Rai Radio Anch’io, la verita’ di Spinelli: “La Juve in B sta costando alle piccole squadre 2,5-3 milioni di euro per incassi mancati e tutto cio’ che ci gira attorno, come i diritti esteri – dice il presidente - La Coppa Italia con la Juve valeva 26 milioni, quest’anno ne vale 12. E’ stato un danno per la A, ma anche per la B, perche’ la sua presenza porta via un posto alle altre squadre. Bisognava darle una grande penalizzazione ma lasciarla in serie A, come accaduto alle altre squadre coinvolte”.

Meglio tardi che mai. Vi auguro il fallimento a tutti...!

BERGAMO:"CALCIOPOLI? UNO SCANDALO PILOTATO DALL'ALTO!"

INTERVISTA ESCLUSIVA

Bergamo: "Calciopoli?Uno scandalo pilotato dall'alto"



L'ex designatore, uno degli imputati eccellenti di Calciopoli, parla per la prima volta dopo i processi e lo scandalo che hanno minato la credibilità e l'immagine del nostro calcio: "Io parlavo con tutti, qualcuno ha selezionato le intercettazioni. Perchè non c'è l'Inter? mancano dirigenti e allenatori"

Ha mai risentito quelle telefonate scandalose?
«Non serve, le ricordo tutte molto bene. Ma non solo quelle, ce ne sono moltissime altre».

Pentito?
«E di cosa? Parliamo di uno scandalo che non esiste, io ho fatto soltanto il mio dovere di designatore. Al telefono tenevo rapporti con i miei dirigenti federali e le società, con alcuni allenatori e gli arbitri perché non era vietato dai regolamenti. E poi perché parlando venivo a conoscenza di situazioni, si svelavano retroscena, capivo meglio l’andamento delle partite e gli umori degli addetti ai lavori fin dentro lo spogliatoio. Lo scopo? Svelenire polemiche, ottenere maggiore serenità e arbitraggi migliori».

L’impressione è che lei parlasse soprattutto con Moggi e gli amici di Moggi. Con il vice presidente federale Mazzini e con le squadre amiche di Mazzini. Tutto per favorire una bella combriccola….
«Già, la famosa cupola. Ora non esiste più neanche per Borrelli, ma averla ipotizzata è stato l’errore più grossolano e devastante»

Ci sono le intercettazioni che parlano…
«Appunto. Il giallo o, se vuole, il mistero è proprio questo. Io parlavo con tutti i dirigenti e con tutte le società. Ripeto e sottolineo: tutte. Perciò mi chiedo: come mai agli atti ci sono soltanto le telefonate con qualcuno? Perché mancano tutte le altre?».

Quali?
«Con le figure istituzionali tutte. Con il vice presidente Abete, durante le Olimpiadi di Atene, abbiamo parlato per ore. Era assolutamente normale».

Chi era il telefonatore più insistente?
«Giacinto Facchetti. Parlarne mi addolora per l’amicizia che ci legava dagli anni sessanta e per la prematura scomparsa, ma la sua società, l’Inter, si lamentava più di tutte».

E di cosa?
«Facchetti era sempre scontento ed io lo capivo perché l’Inter faticava a vincere. Sospettava di tutto, molti arbitri non gli erano graditi, le griglie non gli piacevano, Juve e Milan gli facevano paura».

In concreto, cosa ha fatto lei per andargli incontro?
«Ho sempre messo i nerazzurri nella fascia di sorteggio con Juve e Milan. Poi ho cercato di spiegargli certi errori per convincerlo che non c’era prevenzione. Ho tenuto con l’Inter rapporti molto stretti, ho anche invitato Facchetti a cena. Ci tenevo a fargli vedere la mia casa, il mio tenore di vita, volevo dimostrare la mia assoluta indipendenza economica. Non avevo bisogno di nessuno».

E con Moratti che rapporti c’erano?
«Corretti. Dopo il drammatico 5 maggio 2002 , quando l’Inter perse lo scudetto a Roma con la Lazio all’ultima giornata, mi sentii molto coinvolto emotivamente. Volli fargli sentire la mia vicinanza da uomo di sport e ci incontrammo a cena con mia moglie nella sua residenza estiva».

Chissà come si sfogava Sensi…
«Con lui ho avuto vari contatti assolutamente seri. Certo, si lamentava dello strapotere economico e conseguentemente tecnico del nord, temeva la Juve e il Milan, non voleva certi arbitri, altri li caldeggiava, il tutto per mera scaramanzia. Il sorteggio e le griglie obbligate mettevano tutti d’accordo».

Le griglie di Moggi…
«Conosco Luciano da più di 30 anni. Conservo ancora una foto con lui scattata nel 1976 negli spogliatoi dell’Olimpico. Ha una famiglia splendida. Sono stato più volte con mia moglie a casa sua a Monticiano, conosco anche il babbo e la mamma che hanno più di 90 anni. C’è stima reciproca, mi onoro ancora della sua amicizia, se ha commesso errori ne risponderà. Vedremo. Lui è uno che lavora venti ore al giorno, del calcio sa tutto come nessuno. Quei nomi di arbitri che fa in una telefonata scherzosa erano obbligati. Non avevano diretto la domenica precedente, non c’erano altre soluzioni tecnicamente idonee. E poi tutto finiva dentro un’urna, quegli arbitri potevano toccare a Milan e Inter, non solo alla Juve. Non decideva Moggi, ma il sorteggio».

Taroccato...
«Hanno cercato di dire anche questo, sono state addirittura scritte le modalità per truccare il sorteggio. E’ un accusa ridicola caduta in fretta quando si è capito meglio che al sorteggio partecipavano i giornalisti ed un notaio controllava le operazioni».

Però Moggi incideva…
«Ma quando mai. In un anno di intercettazioni, c’è solo una telefonata. In altre, Moggi mi critica per certe decisioni e per certi arbitraggi».

E Galliani chiamava?
«Pochissimo, anche se ci conoscevamo da quando era un dirigente del Monza. Lo incontravo a Milano quando andavo a vedere gare importanti. Il rapporto istituzionale quale presidente di Lega è stato assai corretto. Del Milan parlavo con Meani».

Come mai andò a cena con i Della Valle?
«Mazzini mi riferì del loro disagio che era anche il nostro. In effetti la Fiorentina quell’anno subì parecchi errori, i Della Valle pensavano ad una ritorsione per la loro presa di posizione contro il Palazzo. Accettai di incontrarli per spiegarmi, fui io a decidere di andare in un ristorante e non a Coverciano: non avevamo niente da nascondere».

Cosa successe dopo?
«Nelle ultime tre giornate di campionato promisi che la Fiorentina e le altre squadre in lotta per la retrocessione sarebbero state inserite nella medesima griglia con gli stessi arbitri, i più esperti. Gli errori non finirono, alla terz’ultima e alla penultima giornata di campionato in Fiorentina-Atalanta e Lazio-Fiorentina ne furono commessi ancora ed erano decisivi ai fini del risultato».

Però Lecce-Parma finì in un pari benedetto…
«Qualcuno dovrà spiegare come si possa pensare ad un illecito perché io ho parlato con De Santis prima della gara come facevo con tutti gli arbitri. Lui mi dice che è una gara difficile e precisa: ‘Io mi metto in mezzo’. Lo incoraggio ad essere il migliore in campo con un augurio: ‘Vincila tu questa partita’. La Fiorentina si è salvata in quest’ultima giornata perché ha battuto il Brescia che conseguentemente è retrocesso e per una serie di altri risultati. Il pari in Lecce-Parma da solo non bastava, bisognava truccare quasi tutte le gare di quella giornata».

Chi le telefonava tra le società più piccole?
«Spesso Cellino del Cagliari. Sosteneva che i nostri giovani arbitri non erano all’altezza e dovevamo cambiare le metodologie di selezione dalle categorie inferiori. Parlavo anche con Cipollini del Bologna, Foti della Reggina, Sacchi del Parma e Zamparini nonostante lui oggi lo neghi. Vorrei ricordargli le proteste dopo un rigore in Samp-Palermo…».

In buona o cattiva fede, gli errori erano comunque moltissimi…
«Nei primi quattro anni del nostro mandato le cose sono andate bene. Purtroppo, Collina a parte perché la sua figura è irripetibile, finita l’epoca di fuoriclasse come Braschi e Cesari e di buoni arbitri come Trentalange, Borriello e Treossi, non abbiamo avuto più rimpiazzi se non Paparesta».

Chiuso in uno spogliatoio…
«Ha sbagliato a fare certe telefonate e per questo è stato giudicato».

E Rosetti?
«Lo abbiamo sostenuto, ma non è un grande arbitro. E’ discreto solo quando è in piena forma, ha fatto un buon mondiale, ma non ha la facilità di arbitraggio e la classe di Paparesta».

Ma non le sembra che il sistema risentisse dello strapotere di Juve e Milan?
«Erano le squadre più forti d’Europa, come dimostra la finale italiana di Manchester in Champions. Logico che vincessero. Ma nei nostri sei anni i primi due scudetti sono stati conquistati da Lazio e Roma e l’Inter lo ha perso nel terzo anno quando lo aveva già vinto. Tra le retrocesse non c’è mai stata una lamentela. Ricordo solo una polemica forte della Roma, ma io chiesi scusa pubblicamente a Sensi, i giallorossi furono davvero tartassati. Ma dai tabulati mancano anche queste telefonate… ».

Fatte a chi?
«Fabio Capello. Dopo quella stagione ci siamo sentiti spessissimo. Lo convinsi che era il suo nervosismo in panchina e quello della squadra a indurre più facilmente gli arbitri all’errore con la Roma. Non c'era malafede e lui lo capì».

Certe telefonate di Carraro sono da brividi…
«In effetti queste sono le intercettazioni più inquietanti. Lui chiedeva delle cose imbarazzanti, ma io gli ho tenuto testa fino alle male parole. E anche queste telefonate dimostrano la mia indipendenza. Carraro in una recente intervista ha detto che ha assistito ad una vicenda aberrante. Ha perfettamente ragione, basti ricordare gli avvenimenti più salienti della sua presidenza, da come è stato eletto, all’allargamento dei campionati di A a 20 squadre e di B a 24, al diverso trattamento ai club da parte del sistema finanziario nel quale ricopre un ruolo determinante. Non poteva essere un presidente federale super partes».

Perché non ha denunciato prima certe situazioni….
«Non stava a me contestare cose che si vedevano alla luce del sole. Il mio compito era quello di allenare la tecnica e la mente degli arbitri e convincere la federazione che fossero indipendenti economicamente».

Una bella guerra…
«Tra nord e sud, tutti volevano vincere ad ogni costo. Il calcio negli ultimi anni è stato questo. C’era la corsa alle risorse dei diritti tv, la loro ripartizione faceva la differenza tecnica».

E voi eravate condizionati…
«Mai. Le uniche pressioni arrivavano da certe trasmissioni televisive. Sapevamo che i nostri errori contro il Milan avevano una tremenda cassa di risonanza sulle reti Mediaset, mentre il Processo del Lunedì difendeva l’Inter sulla tv di Tronchetti Provera. Anche la carta stampata faceva la sua geopolitica, mai però tutto questo ha determinato condizionamenti, semmai ci aiutava a capire».

Però le telefonate intercettate sono squallide…
«Per come sono state estrapolate, fuori da ogni contesto. Per quello che si dice di volgare, per certe frasi. Ma sfido a registrare chiunque, sarebbe lo stesso. Il problema è un altro».

Quale?
«Si è montato un processo mediatico. In questa vicenda non c’è nulla di illegale. Non gira denaro, non ci sono regali importanti, carriere montate ad arte. Vorrei sapere che fine hanno fatto le 26 partite truccate delle quali tutti hanno scritto a nove colonne. Le accuse di illecito sportivo sono cadute, resta solo Lecce-Parma. L’avremmo truccata io, Mazzini e De Santis? Siamo seri!».

L’inchiesta è pilotata?
«Le intercettazioni di sicuro. Come ho detto, qualcuno ha scelto alcune registrazioni e ne ha buttate altre che non servivano a un disegno preciso».

Allora c’è un Grande Vecchio?
«Ne sono sicuro. Spero che le indagini extra-calcio in corso facciano chiarezza. Forse non è un caso isolato se De Santis ed io eravamo pedinati e intercettati. E poi mi chiedo: perché l’inchiesta archiviata a Torino è stata riaperta un mese dopo a Napoli?».

La Juve però ha dichiarato subito la colpevolezza…
«Un errore, apparentemente incomprensibile. Nessuna società butta a mare i suoi dirigenti più importanti prima di un processo o di prove provate!».

Ma perché lei si è dimesso dal calcio?
«Perché ho capito durante il processo che non avrei avuto la benché minima possibilità di difendermi: le sentenze erano già scritte».

Guido Rossi aveva promesso pulizia seria…
«E invece lui, Ruperto e Borrelli hanno commesso importanti errori. Sono entrati in un mondo che non conoscevano, con rapporti, amicizie, vezzi, consuetudini e parole che girano senza che mai si oltrepassi il senso di un leale rapporto fra addetti ai lavori. Non si poteva fare un processo serio in tre settimane, non si può condannare senza prove: l’hanno fatto. A Borrelli propongo un confronto pubblico per dimostrare se Calciopoli esiste o è una montatura».

Lei chiede una revisione seria di quello che è successo, è possibile?
«Il presidente del Coni Petrucci ci ha provato, ma non interessa a nessuno. La macchina è ripartita, i campionati si giocano. Cosa vuole che importi di Bergamo, di Mazzini o di qualche altro che è ancora sotto psicofarmaci!».

Non si sentirà mica un nuovo Enzo Tortora?
«Ho il massimo rispetto per la vicenda umana di Enzo Tortora, non voglio fare simili confronti. Certo è che sono stato accusato ingiustamente nonostante sia un uomo pulito da sempre, come arbitro prima come dirigente poi. Mi resta un’unica convinzione: dal processo di Napoli verrà fuori la verità».

di Enzo Bucchioni

Fonte: QN


Come dire... Nulla di nuovo sotto il sole. Il problema è che le parole di Bergamo passeranno per quelle di un povero juventino delirante che cerca in tutti i modi di parare il culo a Moggi ed alla Juve.

Arrivarà il giorno in cui sarà fatta chiarezza in questa storia, in cui saranno rese note anche le telefonate di altri dirigenti, in cui si scopriranno tutte le carte. Ognuno poi potrà farsi la sua idea, non quella propinata dai media.

Juventini prendiamone atto: il vento è cambiato, i nuovi poteri sono Inter e roma, a cui ci metterà poco ad aggiungersi il Milan....


MEGLIO UNA VITA IN B CHE UN SOLO GIORNO DA INTERISTA!!!



juve

juve/


NON UN EURO ALLA GAZZETTA!!!

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