domenica, maggio 31, 2009

GRAZIE PAVEL

Oggi gioca la sua ultima partita con la maglia della Juventus il grande Pavel Nedved.

Un grazie di cuore ad un campione, ma soprattutto ad un Uomo, speciale, unico, inimitabile.

Grazie di tutto, furia ceka!!!

martedì, maggio 26, 2009

UFFICIALE DIEGO E' BIANCONERO!!!!


http://www.juventus.com/site/ita/NEWS_newsseriea_B3C14195FD84453E8EDB4E34B6091781.asp

L'abbiamo atteso come il messia, sono anni che circola il suo nome e viene accostato alla nostra amata Juve, ed ora è ufficiale.

Per la prima volta, seppur non dimenticando il peccato originale, voglio gridarlo forte:

GRAZIE DIRIGENZA

E ora non appisoliamoci sugli allori, servono altri giocatori. Ma che colpo....

Benvenuto Campione!!!


DIEGO RIBAS DA CUNHA

Finalmente, dopo tanti anni, a Torino torna ad approdare un campione vero. E forse la Juventus tornerà ad essere quella di sempre, bella e vincente.

Mancano solo le firme sul contratto (attese in giornata), ma è già tutto fatto: al Werder 24 mln e al giocatore un quadriennale da circa 4 mln all'anno. Un investimento impartante, che segue a ruota quello di Fabio Cannavaro, in nome di una Juve nuovamente competitiva.

Ora bisogna smaltire e fare almeno altri 3 acquisti: due terzini e un attaccante, visto che ormai la partenza di Trezeguet è da ritenersi certa.

giovedì, maggio 21, 2009

APPLAUSI

Udienza fondamentale ieri al "Processo Calciopoli" (in svolgimento a Napoli), nel corso della quale due tra i più “autorevoli” testi forniti dall’accusa (Armando Carbone e, soprattutto, Romeo Paparesta) hanno reso testimonianze estremamente significative addirittura decisive per comprendere come, al pari del processo Gea, anche questo procedimento stia prendendo, come ampiamente previsto, le sembianze di una farsesca sceneggiata all’italiana.
Perché, a leggere le deposizioni dei due testimoni chiamati dall’accusa per dimostrare il teorema cupolar-moggiano, si finisce con il cadere in uno stato tra il depresso (per la constatazione di quanto i nostri destini di tifosi, ma, soprattutto, di cittadini, possano essere stravolti da un pm in cerca di notorietà) e il divertito (troppe le chiacchiere da bar e le fantasiose teorie sostenute, teorie che nemmeno un autore di fiabe per bambini potrebbe avallare).
La notizia è passata sotto silenzio sui principali network televisivi; Mediaset, Rai, la stessa Sky, che pure una scaletta da riempire per il notiziario sportivo ce l’avrebbe, hanno snobbato la vicenda.
E i giornali che ne pensano, cosa scrivono oggi? Parliamo proprio di quei quotidiani che nell’estate del 2006 ebbero un ruolo così importante nella formazione del famoso “sentimento popolare” che guidò, a furia di menzogne e verità filtrate, l’evoluzione della farsa chiamata Calciopoli. Repubblica preferisce snobbare l’udienza napoletana di ieri per dedicarsi ad un più attuale tiro al bersaglio contro Blanc e la Juventus, in relazione al contenzioso sorto con Ranieri.
Se questa scelta, da un lato, persegue l’obiettivo di tutti i media italiani in questi ultimi due giorni, ovvero la beatificazione di un tecnico non da Juve ma che a tutti i non juventini stava (ovviamente) benissimo seduto su quella panchina, in quanto garanzia di Juve dimessa, dall’altro, impressiona non poco la mossa di un giornale ritenuto così autorevole (forse, un tempo era davvero così…) di non destinare il massimo esperto in redazione sull’argomento (Mensurati, “dirottato” sul pezzo Ranieri-Juventus) al commento di una vicenda a proposito della quale lo stesso giornalista scrisse un libro, in coppia con l’ex team manager dell’Internazionale Football Club Milano. Un documento, quel libro, pieno di inesattezze e lacunoso, frettolosamente pubblicato a supporto delle inconsistenti teorie partorite nell''estate del 2006, che si stavano già sgretolando a pochi mesi dalla loro formulazione. Che Marco Mensurati si ricordi di quando subì un'autentica lezione, sull’argomento Calciopoli, in diretta tv dal nostro Dr.Zoidberg e, di conseguenza, abbia timore di rinfrescare l’argomento?
Oppure, il lavoro di certi media è concluso, e oggi se la devono sbrigare altri?
Quali altri, magari quelli del gruppo RCS?
Ad esempio, il Corriere della Sera?
Considerato un tempo il giornale di maggior prestigio tra i quotidiani italiani (anche sul Corrierone sussistono le perplessità espresse a proposito di Repubblica…), il giornale di De Bortoli focalizza la propria attenzione sulle dichiarazioni di Romeo Paparesta (padre dell'arbitro Gianluca) che ispirano alla redazione sportiva un titolo che, presentato così “Cellulari e sim agli arbitri. Moggi me ne diede quattro”, sembrerebbe inchiodare Luciano Moggi alle proprie indiscutibili responsabilità. E il sottotitolo è ancora più esplicito, per non dire subdolo, : “Paparesta racconta l'incontro con Lanese; devi passare da Luciano". Vedete, cari lettori, davanti a queste cose un tifoso-cittadino potrebbe benissimo mettersi il cuore in pace e pensare che sia il caso di guardare avanti: un bello “scurdammoce ‘o passato”, tanto per rimanere in tema di “processo napoletano”, e via verso il futuro! Il problema sta nel fatto che un titolo in buona fede, obiettivo, e soprattutto rispondente a quanto emerso dal dibattimento avrebbe dovuto recitare, in piena contrapposizione con quello effettivamente utilizzato dal Corriere, qualcosa del genere: “Cellulari e sim: Moggi temeva gli arbitri. E il potere delle milanesi”. E il sottotitolo avrebbe dovuto essere: “Paparesta: Lanese mi disse; ‘parla con Moggi, farai carriera’. Successe l’esatto contrario”. Per le motivazioni e gli approfondimenti in merito a quanto appena scritto, vi rimandiamo ancora ai link sopracitati, alle testimonianze rese da Carbone e Romeo Paparesta.
Ancora più sorprendente, nello sviluppo dell'articolo, una volgare e voluta menzogna nel punto in cui l'autore (Fulvio Bufi) scrive che, secondo quanto risulta dalle indagini, Gianluca Paparesta era stato aspramente redarguito da Moggi "per non aver favorito la Juventus nella gara in trasferta contro la Reggina". Una vergogna spudorata, roba da sospensione dall'Ordine in un Paese civile perché, come tutti sanno, l'incazzatura di Moggi era dovuta al fatto che Paparesta aveva clamorosamente danneggiato, altro che non favorito, la Juve.
La menzogna è sintomatica delle ombre che gravano su tutta la faccenda delle sim straniere: potrebbero essere servite ai collaboratori di Moggi per segnalargli errori come quelli di Paparesta, mentre il Corsera ha come bisogno di metter di mezzo il "favorire la Juve" perché, secondo il pensiero dei giornalisti del Corriere (in primis Fabio Monti, l'agiografo di Moratti), la Juve vinceva grazie ai favori occulti che le procuravano le sim segrete.
Da delirio.
Per finire, i fratellini del Corriere, anche loro colonna del gruppo RCS, i veri paladini della dottrina di Calciopoli (pardòn, per loro fu da subito “Moggiopoli”), i Palombi che sguazzano nel mare delle millanterie dalla primavera del 2006, quando scoperchiarono un pentolone puzzolente, dirigendo però la propria attenzione ben distante dalla direzione da cui proveniva il fetore più nauseabondo.
Il tutto, dettando le linee guida in fatto di tempi, procedure e sentenze.
Oggi, evidentemente accortisi della figura di fango ( e siamo generosi…) che si apprestano a fare vista la piega che stanno prendendo le cose, da Via Solferino preferiscono indirizzare la propria indignazione nei confronti del giudice Teresa Casoria, colpevole di mostrarsi “annoiata” (lei e le colleghe del collegio giudicante) e di aver definito “poco serio” il procedimento in corso a Napoli.
Nessun cenno alle deposizioni e al contenuto delle stesse, il mirino viene puntato sulla signora Casoria.
L’atteggiamento del capo del collegio giudicante, per il quotidiano milanese dal formato ridotto, lascia “sbalorditi” i presenti e sortisce l’effetto di far diventare “neri in volto i due pm” titolari dell’inchiesta.
Questo, solo per il fatto di pretendere sintesi e serietà alle parti, limitando al massimo la concessione alle scene da avanspettacolo o da circo, una richiesta che in un Paese civile dovrebbe essere più che ovvia in un'aula di Tribunale.
Il giornale milanese omette l’affermazione della Casoria alla lettura delle prossime udienze (la prima delle quali è fissata per il 26 maggio), ovvero, per esteso: “ci sono processi più importanti da fare”, e, naturalmente, omette pure la successiva integrazione, quella che dà il senso alla frase, ossia quel “processi con detenuti” sulla cui ovvia precedenza non crediamo ci si possa trovare in disaccordo.
Ma tutto questo, evidentemente, al giornale rosa non interessa, e, continuando a non riportare i contenuti del dibattimento, da quelle pagine si domandano come può essere considerato “poco serio” un processo nel quale sono in ballo richieste di risarcimento danni per centinaia di milioni, avanzate dallo Stato, dalle parti civili (escluse “frettolosamente” secondo gli avvocati difensori, sottolinea sempre il quotidiano color confetto), fallimenti di società e scudetti revocati (strano che venga menzionato questo particolare: che vogliano ridiscutere e assegnare a chi sospettiamo anche quello del 2004/05?).
In questo panorama tutt’altro che roseo, in controtendenza con il colore e lo slogan del quotidiano, ecco il colpo da maestro, suggerito tra le righe, e ancora una volta da quelle pagine.
Leggete, a proposito delle richieste di risarcimento respinte, la strada tracciata da chi, 3 anni fa, dettò le sentenze ancor prima dei processi sportivi: “in caso di riammissione delle parti in causa, al momento in attesa di giudizio della Cassazione, si potrebbe anche ipotizzare una ricusazione del collegio a tute­la di un equo processo che, per la fretta, rischia di penalizzare tutti”.
Capito?
Il processo, da quello che si intuisce, rischia di non seguire il corso previsto dagli artefici della farsa.
E la domanda, alla "casetta rosa", dev’essere stata: e quindi cosa facciamo?
Risposta pronta: suggeriamo di cambiare il giudice, che è l’arbitro di questa “partita” in Tribunale.
Cioè, se le cose non vanno come voglio, è colpa dell’arbitro.
Sembra di sentir parlare un interista.
E il bello è che sicuramente è così.

Fonte: www.ju29ro.com

mercoledì, maggio 20, 2009

PARLIAMO DI COSE SERIE

Onorevoli, che rimborsi
quanto ci costano i politici

Dalla Jacuzzi sul terrazzo di casa alla trasferta ministeriale con famiglie al seguito
di CARMELO LOPAPA


Onorevoli, che rimborsi quanto ci costano i politici
IL rimborso spese per il parrucchiere delle onorevoli senatrici è stato l'ultimo a finire nel calderone delle astute sconvenienze da cancellare. Certo, pesa "solo" per 81 mila euro l'anno. Certo, non indecente come i filmini porno del marito del ministro dell'Interno britannico messi a carico del bilancio. Certo, non come gli specchi inseriti in nota spese dal deputato inglese Richard Younger Ross, ma anche a Roma, che figura. Tanto che anche a Palazzo Madama, giusto pochi giorni fa, se ne sono accorti e allora il presidente Renato Schifani ha invitato a cancellare quella voce in bilancio. D'ora in poi, sottinteso, vadano a farsi belle a loro spese.

Non è ben chiaro invece se i senatori e gli "ex" che passeranno a miglior vita in questo 2009 potranno godere ancora del rimborso spese funerarie che nel 2008 ha pesato un po' troppo sui conti del Palazzo, 134.290 euro. La voce è inserita "per memoria", e in fondo non sarà un problema loro ma di chi dovrà far quadrare i conti.

Conti stracciati, conti allegri, conti che non quadrano ma chi se ne frega, nel nostro Paese. Altro che Inghilterra indignata per pochi spiccioli di note spese. Qui lo scandalo è codificato, è a norma di legge, è tanto palese da non destare, appunto, scandalo.
Benefit, rimborsi a go-go, voli, treni, navi, Telepass e corsi di lingua e buvette e ristorante a 8 euro. Non è più tempo da viaggi in Tanzania della commissione Lavoro di Montecitorio per "studiare il sistema pensionistico del paese dell'Africa orientale", ricordo appannato di qualche anno fa. Come pure l'onorevole Lorenzo Cesa non proporrebbe più l'indennità per ricongiungimento familiare, come si azzardò a ipotizzare quando, nella rovente estate 2007, il suo partito venne segnato dallo scandalo del deputato Cosimo Mele, la prostituta in albergo, l'uso (sospetto) di cocaina. Adesso ci si accontenta di piccole cose, ma è il pensiero quello che conta. L'ultimo lo hanno avuto i tre questori della Camera guidati da Francesco Colucci (Pdl) ed è planato ieri mattina sulla casella postale dei 630 deputati sotto forma di lettera-invito a "usufruire di un corso di 15 ore di lezioni individuali di informatica da 1,5 ore cadauno" che si svolgeranno a Montecitorio. Costo risibile da 235 euro a testa, il resto lo mette la Camera, ovvio.

Quisquilie, appunto. Sarebbe bello invece sapere anche qui da noi come il deputato utilizza i 4.003 euro mensili che il Parlamento gli mette in saccoccia ogni mese come "rimborso spese di soggiorno". Certo, magari anche l'elettore italiano vorrebbe sapere almeno dove risiede il suo onorevole di riferimento, quando trascorre quei tre giorni nella Capitale. Per esempio se lo utilizza tutto, il suo budget da diaria extra stipendio. O che ne fa di quell'altro da 4.190 euro al mese che gli viene erogato proprio a titolo di "rimborso spese". Qualcuno non vorrà mica sospettare che una parte di quei soldi o addirittura tutti finiscano nel conto in banca dell'onorevole? Sospettosi o malpensanti. Qui la nota spese è bandita, il piè di lista è sconosciuto. Le Camere pagano anzitempo, pagano sulla fiducia, pagano a forfait. Non c'è nulla da scoprire. Altro che dimissioni dello Speaker del parlamento inglese.

Che ridere, il milione di sterline per colpa del quale Westminster sta precipitando nello scandalo, col suo carico di rimborsi gonfiati dai deputati. Che ridere, perché Montecitorio e Palazzo Madama, in questo 2009, distribuiranno ai nostri 630 deputati e 322 senatori rimborsi spese destinati sulla carta a viaggi, diaria e segreterie per qualcosa come 96 milioni di euro, parenti molto vicini di 100 milioni. E il tutto, va da sé, senza chiedere lo straccio di una prova documentale che attesti se davvero saranno utilizzati per gli scopi "istituzionali". Sono 72 milioni di euro alla Camera e 24 milioni al Senato. E va da sé, che quegli 8.190 euro mensili ai deputati e 8.678 mila euro ai senatori sono solo, appunto, rimborsi. Nulla a che fare con le indennità da 5.500 euro, lo stipendio in senso stretto.

"Uno scandalo come quello britannico da noi è impensabile - racconta un grande conoscitore del Palazzo come Gabriele Albonetti, deputato questore già da due legislature - Al di là dell'eticità del comportamento di deputati e senatori, la questione è tecnica. Da noi, non esiste la nota spesa, la Camera e il Senato affidano una somma, diciamo così, sulla fiducia. Sarà poi l'onorevole a gestirla a suo piacimento". Nulla da spiegare e nulla da giustificare. Né gli alberghi, né i ristoranti, né le segreterie, né - chiamiamoli così - gli "extra" molto extra. Come non sono da rendicontare gli oltre 4 mila euro al mese (4.678 al Senato) erogati a ciascun onorevole per i cosiddetti portaborse. Col risultato ormai arcinoto che buona parte degli assistenti sono sottopagati o pagati in nero. Ieri il Consiglio dei presidenza del Senato, prossimamente quello della Camera, ammetteranno l'ingresso dal primo luglio solo per i portaborse dotati di badge, rilasciato dietro esibizione di regolare contratto. Ma molti dei ragazzi, in questi giorni, ti raccontano come alcuni dei loro onorevoli siano pronti a far sottoscrivere loro un contratto da addetto alle pulizie del gruppo parlamentare, che ne possa comunque consentire l'ingresso quotidiano a Palazzo e continuare come sempre. Come sempre in nero.

Un po' di pulizia, va detto, la si sta pure facendo. Al Senato hanno cancellato i 730 mila euro sborsati, tra l'altro, per garantire un ufficio ai senatori rimasti privi di scrivania. O i 690 mila euro che sono parte della voce "rimborsi spese telefoniche". Ha fatto pure scalpore scoprire in questi giorni che i 1.058 "ex" senatori per fortuna ancora in vita costano però 1 milione 726 mila euro per viaggi in treni, aereo o per passaggi autostradali, al netto, ovvio, del vitalizio. Platea di beneficiari ridotta ora a 291 in uno slancio di austerity. Rigorismo che ancora non ha scalfito l'Asis, l'assistenza sanitaria garantita ai senatori e ai deputati e ai loro familiari. Basta pagare 25 euro al mese per ciascun figlio o consorte, ma anche - magia del Parlamento - per il convivente, e ogni cura è assicurata. Gratis. Perché la coppia di fatto che le Camere non hanno mai voluto riconoscere, lì dentro esistono, eccome, da tempo. Per l'esattezza dal 1985, quando è stata approvata la legge 687. Qualche sprovveduto Don Chisciotte, di tanto in tanto, prova pure a divertirsi e ad agitare le acque. In questa legislatura la dipietrista Silvana Mura, con un ddl che prevede tra l'altro la riforma del sistema dei rimborsi, da erogare solo dopo l'esibizione delle spese effettive. "Ma, per usare un eufemismo - racconta - non ha suscitato grandi entusiasmi tra i colleghi".

Fuori dai confini, qualche italiano finora ha potuto fare il furbo nell'Europarlamento. Tratta Bruxelles-Roma (o Milano) rimborsata forfaittariamente per la business class in base al chilometraggio. Quando invece era notorio che molti dei nostri 78 (come tanti altri) viaggiavano in low-cost. E lì, via con la cresta. Da luglio però, col nuovo Parlamento, si cambia registro: rimborso solo dei biglietti effettivamente acquistati. Il rimborso spese per lo staff viaggia sui 17 mila euro mensili. Non sarà per sfiducia, ma il tesoretto lì non lo fanno transitare dalla busta paga dell'onorevole. È a disposizione e le somme le paga direttamente il Parlamento agli assistenti che dimostrano con contatti e contributi di prestare servizio per il deputato. Rigore e trasparenza che i portaborse italiani sono costretti per ora solo a sognare.

Fonte: www.repubblica.it

lunedì, maggio 04, 2009

JUVENTUS-LECCE 2-2

Altra prestazione indegna della Juventus, che preferisco non commentare per pudore.

Questi i voti:

Buffon 6
Grygera 5
Mellberg 5
Legrottaglie 5,5
De Ceglie 5
Camoranesi 4,5
Zanetti 5,5
Nedved 8
Iaquinta 6
Del Piero 5
Amauri 6

Poulsen 5
Marchionni 5,5
Zebina 5

All. Ranieri 4 - Avevo detto che mi piaceva la squadra iniziale, e non cmabio idea, ma è chiaro che ora come ora non ci sia un giocatore in rosa che sia in forma. E allora perchè non cmabiare? E che fine hanno fatto Giovinco e Trezeguet? Mah...

Voto generale alla prestazione della Juve: 4. Ampiamente la prestazione peggiore della stagione, senza Nedved in campo si sarebbe tranquillamente perso. E domenica col Milan si rischia davvero l'imbarcata. E' arrivato il momento di rifondare la squadra, partendo dalla guida tecnica e dalla dirigenza.

Arbitro sig. Gava 6 - Un piccolo dubbio sul gol del Lecce, ma arbitra motlo bene.

Il protagonista: NEDVED. E' il più vecchio, ma è l'unico che ci mette vogia, cuore e doti tecniche. L'ultimo leone della Juve che fu.

Ora si rischia di brutto perchè la Fiorentina è a 5 punti e il Genoa a 6,a che se bisogna calcolare lo scontro diretto a nostro favore che vale un punto in più. Calendario alla mano non credo possano avvenire grossi cambiamenti alla fine, ma questa squadra è in grado di dare altre emozioni. Alle avversarie, naturalmente!

Luciano, dove sei?????

domenica, maggio 03, 2009

BRAVO RANIERI!

Oggi contro il Lecce giocheranno le 3 punte in una squadra molto offensiva, che prevede Camoranesi, Zanetti e Nedved a centrocampo e Del Piero, Iaquinta, Nedved davanti.

Lo dico prima della partita, senza paura di fare una figuraccia..... La formazione mi piace molto e scommetto su una goleada bianconera!


juve

juve/


NON UN EURO ALLA GAZZETTA!!!

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