giovedì, gennaio 31, 2008

CHI MENTE TRA NUCINI, MORATTI E TAVAROLI?

Tra Nucini, Moratti e Tavaroli qualcuno mente.
Tre personaggi, tre dichiarazioni che sembrano collimare ma non collimano sulle date dei fatti.
Un aspetto che forse è sfuggito anche a Borrelli. Un aspetto che non è stato colto da quel cultore di calciopoli che è Mensurati, il giornalista di "La Repubblica" che su calciopoli ha scritto anche un libro a quattro mani con Bortolozzi (ex-Inter, oggi al Corriere dello Sport).
Il 19 dicembre 2007 "La Repubblica" si è scatenata sull’ultima informativa dei CC e sulle intercettazioni in essa contenute, arrivando a violare la legge sulla privacy. Quel giorno Mensurati si è impegnato molto scrivendo due articoli sui verbali degli interrogatori fatti da Borrelli per la giustizia sportiva, nell’ottobre 2006, a Nucini e Moratti. Mensurati sembra affascinato dalla deposizione di Nucini, definendola "Un racconto suggestivo e avvincente", riporta quella "compatibile" di Moratti ma non nota e non fa notare al lettore che qualcosa non torna con quella che risulta essere la deposizione di Tavaroli sullo stesso fatto. Lo facciamo noi.
Occhio alle date perché sono la “chiave di volta” del mistero, della menzogna, e servono per individuare il pinocchio del caso.
Dividiamo l’analisi degli articoli in base ai personaggi coinvolti.

NUCINI
Premessa.
La storia di Nucini con Facchetti e, di riflesso, con l’Inter inizia nei primi mesi del 2001. Lo rivela, in un'intervista concessa a Mensurati (Repubblica del 11 maggio 2006), lo stesso Nucini:
"Ho aperto gli occhi il 14 gennaio 2001. Arbitravo Juventus-Bologna, a nove minuti dalla fine ho dato un rigore contro la Juventus. Mi hanno squalificato per quattro domeniche".
…..
Perché raccontò quelle cose a Facchetti? E cosa gli disse esattamente?
"Io credo che non sia corretto riferire i contenuti dei molti incontri che ebbi con Facchetti. Dico solo che non è stato un incontro casuale. Con Facchetti siamo stati in confidenza, se non amici, per anni".
Come era nato il contatto?
"Bisogna tornare alla squalifica che seguì il rigore dato al Bologna …..Dopo la squalifica venni spedito in serie B, mi spiegarono che se volevo tornare ad arbitrare in A dovevo andare a chiedere scusa a Pairetto. Io mi rassegnai e chiesi scusa. Mi mandarono ad arbitrare Inter-Udinese. Inter all'arrembaggio, io cerco di lasciare giocare ma a un certo punto Di Biagio fa un'entrata pericolosa e devo fischiare per forza. Lui si arrabbia, fa per togliersi la maglia, io gli dico "Gigi guarda che se te la togli ti devo ammonire", e lui lascia stare. Negli spogliatoi arriva il commissario e mi fa una scenata perché non ho ammonito Di Biagio, dice che in tribuna c'era Pairetto che era del suo stesso avviso. Invece poi arriva Facchetti e mi ringrazia per il mio equilibrio. Il rapporto è nato da lì".

Fissiamo il primo punto, la prima data: il rapporto Nucini-Facchetti nasce nei primi mesi del 2001 (a seguito di un "favore" concesso in campo da Nucini).

Ora passiamo ad esaminare quello che di importante c’è da estrapolare dall'articolo di Mensurati relativo al verbale con le dichiarazioni di Nucini a Borrelli.

Quell'arbitro nella stanza 404. "Prendila, è la sim card segreta"

"Era il 25 marzo del 2003. Fabiani (Mariano, braccio destro di Moggi, ndr) mi telefona e mi fissa un appuntamento, a Bergamo, di fianco all'hotel Cristallo Palace (...)". L'incontro si risolve con poche parole ("mi dice che se mi dimostro loro amico arbitrerò in serie A") e con la promessa di rivedersi. Cosa che accade di lì a poco.
Il 25 settembre alle 17.30, Fabiani lo chiama e fissa un secondo appuntamento. …..
Quando Moggi lascia la stanza, Fabiani mi consegna una scheda telefonica e mi invita a comunicare con lui solamente tramite quella". A questo punto, Nucini fa una lunga pausa. Perché di qui in avanti si parla dell'Inter e della parte meno comprensibile di tutta questa storia. "Sono ripartito da solo per tornare a casa. Ho preavvertito Facchetti che dovevo assolutamente vederlo perché ero arrivato al cuore del problema. Subito dopo aver parlato con Facchetti buttai la scheda anche se della stessa ho annotato il numero". Tra lui e l'ex presidente dell'Inter, aveva spiegato Nucini a Borrelli e D'Andrea, c'era un rapporto ormai consolidato. "Con Facchetti mi vidi nei primi giorni di ottobre, a casa sua, a Cassano D'Adda. E a Facchetti raccontai tutto. (...) Mi disse che tutto andava denunciato. Su questo concordammo anche se le nostre opinioni divergevano sulle modalità della denuncia".
Nucini pensava che uscendo allo scoperto da solo il suo racconto non sarebbe stato credibile. "Facchetti non intendeva scoprirsi, e questo non per mancanza di coraggio personale ma solo perché un suo coinvolgimento avrebbe coinvolto l'Inter in un ginepraio di polemiche che avrebbero finito per danneggiare la società (...)". Così non se ne fece niente. "Discutemmo a lungo... poi le nostre frequentazioni si diradarono fino ad interrompersi".

Tralasciamo per ora le considerazioni sulla liceità del rapporto di un arbitro in attività con un dirigente dell'Inter, sul fatto che ne frequenti la casa e tralasciamo anche l'incomprensibile scelta di gettare una "pistola fumante" come la scheda sim dopo averne, per di più, parlato con Facchetti. Fissiamo, invece, la data: Nucini afferma che era il 25 settembre 2003 quando ricevette la prima, unica scheda, che gettò.

Passiamo al secondo personaggio della storia, Moratti, ed al suo verbale con le dichiarazioni rese a Borrelli. Sempre Mensurati, sempre Repubblica.

MORATTI
Moratti: "Chiamai Tavaroli temevo una trappola"

L'altra faccia delle dichiarazioni di Nucini sono le parole di Massimo Moratti davanti a Borrelli. "Temevo che fosse una trappola. Ricordo che Facchetti mi disse che Nucini gli aveva raccontato di essere stato una volta accompagnato al cospetto di Moggi a Torino dove quest'ultimo gli aveva offerto la disponibilità di un'utenza telefonica cellulare riservata".
Considerata l'"ipotesi trappola", Moratti decise di muoversi con cautela: "Ritenni opportuno fare delle verifiche in merito e a tal fine mi rivolsi al Tavaroli (Giuliano ex carabiniere, dirigente della Telecom già indagato nelle inchieste Telecom dalla procura di Milano, ndr) che conoscevo quale persona capace che curava la sicurezza per la Pirelli. Intendo precisare che il coinvolgimento di Tavaroli fu da me ritenuto utile per tutelare Facchetti affinché questi non compisse passi falsi nel rapporto con Nucini (...). Non ho mai dato alcun mandato a Tavaroli per redigere un dossier sull'arbitro De Santis né ho mai visto alcun documento in merito. Ho appreso solo dalla lettura dei giornali dell'esistenza del dossier Ladroni e mi sento di escludere che un simile mandato possa essere stato dato da Facchetti". Insomma: a Tavaroli Moratti chiese una consulenza generica sulla vicenda Nucini. In ordine alla quale Tavaroli disse "che non c'era nulla di rilevante".

Lette queste dichiarazioni evidenziamo: Moratti dice di aver saputo che a Nucini era stata consegnata un’utenza telefonica da Moggi, teme chissà quale trappola (quale?) e si rivolge a Tavaroli.
Siccome Nucini ha affermato di aver ricevuto la scheda il 25 settembre 2003, il “reclutamento” di Tavaroli raccontato da Moratti dovrebbe essere avvenuto solo dopo questa data, quindi, alla fine del 2003.
E qui cascano gli asini: NO!
No, perché Tavaroli, secondo un articolo di Marco Liguori in esclusiva per www.indisceto.it, sembra abbia confessato di essere stato “assunto, consultato”, per le motivazioni dichiarate da Moratti (che racconta della sim data a Nucini), ben un anno prima che il FATTO avvenisse: alla fine del 2002!

TAVAROLI
Tutto Moggi in un CD

Giuliano Tavaroli ha vuotato il sacco sul sistema Moggi. L’11 ottobre scorso l’ex responsabile della security del gruppo Telecom Italia ha dichiarato a verbale, davanti ai Pubblici ministeri di Milano che indagano sui dossier illegali, nuove circostanze che fanno comprendere come già quattro anni fa i vertici dell’Inter fossero perfettamente a conoscenza della "rete" di rapporti di potere dell’ex direttore generale della Juventus. "Alla fine del 2002 dopo essere stato contattato dalla segreteria di Massimo Moratti – ha raccontato Tavaroli nella sua deposizione davanti ai Pm – incontrai Moratti e Facchetti presso la sede della Saras. Facchetti rappresentò a me e a Moratti di essere stato avvicinato da un arbitro della delegazione di Bergamo che in più incontri aveva rappresentato un sistema di condizionamento delle partite di calcio facente capo a Moggi ed avente come perno l’arbitro Massimo De Santis". Tavaroli ha subito precisato che "Facchetti non fece il nome dell’arbitro che lo aveva avvicinato anche se successivamente emerse che si trattava di Nucini". L’ex capo della sicurezza Telecom ha riferito nei verbali altre dichiarazioni del defunto presidente dell’Inter. Quest’ultimo ha raccontato a Tavaroli che il "misterioso" arbitro, cioè Danilo Nucini, era stato avvicinato da De Sanctis nel corso del raduno di Sportilia. In quella occasione De Sanctis gli aveva fatto presente che vi era un modo per avanzare nella graduatoria degli arbitri e che chi aveva contatti con Facchetti arbitrava prevalentemente in serie B. Tavaroli ha proseguito nella sua esposizione davanti ai magistrati, riferendo altri dettagli che sarebbero stati dichiarati da Nucini a Facchetti. De Sanctis avrebbe spiegato allo stesso Nucini che se avesse voluto dirigere incontri in serie A, che comportavano rimborsi più consistenti, doveva seguire i suoi suggerimenti. "De Sanctis gli aveva altresì raccontato – ha sottolineato Tavaroli – di aver migliorato la sua posizione economica e di aver acquistato una bella casa a Roma e un’auto di lusso". Stando sempre alle parole dell’ex capo della security Telecom, l’arbitro bergamasco aveva confidato a Facchetti di aver accettato il consiglio di De Sanctis. E qui il racconto di Tavaroli si arricchisce di un episodio degno di una spy-story di John Le Carrè. Infatti, dopo alcuni giorni Nucini fu prelevato da un’automobile dopo aver lasciato il cellulare nella sua vettura. "Dopo un lungo giro in città fatto per disorientarlo – ha proseguito Tavaroli nel suo racconto – arrivò in un albergo di Torino dove incontrò Luciano Moggi che gli chiese la disponibilità a favorire la Juventus penalizzando le squadre avversarie nelle partite giocate prima di affrontare la Juve. L’arbitro accettò e ricevette da Moggi un cellulare sicuro e diversi numeri dove poteva essere chiamato". Tavaroli ha aggiunto altri particolari alla sua ricostruzione e riferisce che "Facchetti mi disse che l’arbitro gli aveva raccontato i fatti in cambio di un favore da parte dell’Inter, un posto nella società nerazzurra, aggiungendo che era disposto a denunciare". L’ex presidente nerazzurro si mise d’accordo con Nucini per un nuovo incontro. E qui l’ex dirigente del colosso della telefonia arricchisce la sua versione dei fatti con altri dettagli da romanzo giallo. "Facchetti mi disse di aver registrato su un cd – ha sottolineato Tavaroli – i suoi colloqui con l’arbitro Nucini e mi chiese di fare delle verifiche su De Sanctis. Concordammo di dare l’incarico a Cipriani (anch’egli arrestato per la vicenda delle intercettazioni). Chiesi ad Adamo Bove (ex funzionario di polizia passato a Telecom e morto a suicida a Napoli) di verificare i numeri dati da Moggi all’arbitro per vedere se fossero riconducibili a personaggi del mondo del calcio. Bove confermò. Cipriani redasse un report: "Operazione ladroni"". Tavaroli ha poi raccontato di aver dato un consiglio all’ex numero uno dell’Inter. "Io proposi a Facchetti due opzioni: presentarsi in Procura o collaborare come confidente delle forze dell’ordine senza esporsi subito. Facchetti preferì la seconda opzione. Ne parlai con il maggiore Chittaro comandante del nucleo informativo dei Carabinieri di Milano. Di fatto Facchetti non diede seguito a tale sua disponibilità". Tavaroli ha concluso la sua deposizione davanti ai Pm spiegando che Facchetti presentò un esposto in Procura il cui contenuto non fu poi confermato da Nucini. Questi fatti sono ormai diventati cronaca da tempo. I magistrati hanno chiesto a Tavaroli come mai il report su "Operazione ladroni" fu pagato con 50mila euro a Cipriani. Tavaroli ha risposto che "non so se il report che mi esibite è quello con tutta l’attività".

La versione di Tavaroli, per quanto riguarda le date, sembra confermata anche da questo articolo di Gian Marco Chiocci per Il Giornale del 12 maggio 2006:
Si chiama «Op ladroni» il voluminoso rapporto riservato sulla giacchetta nera Massimo De Santis, elaborato nel 2003 da un investigatore privato finito sott’inchiesta in un procedimento penale tuttora pendente a Milano (pm Napoleone) che nulla, però, ha a che vedere col mondo del calcio.
……
Sotto il titolo «premessa/obiettivo» il documento si apre con un preambolo che spiega molte cose. Testuale: «Con il presente report Prima Parte siamo a riportare quanto emerso dall’attività di intelligence attualmente in corso (siamo nel febbraio 2003, ndr) a carico del De Santis Massimo e della di lui coniuge (...) sviluppata, giuste le motivazioni di incarico, al fine di individuare eventuali “incongruità” in particolare dal punto di vista finanziario/patrimoniale a carico del soggetto di interesse, oltre a collegamenti con Fabiani Mariano e Pavarese Luigi», quest’ultimo amico di vecchia data di «Lucianone».

Ricapitoliamo in base a quanto scritto negli articoli presi in considerazione:

1. Nucini dal 2001 ad almeno ottobre 2003 (quando andò a trovarlo a casa) intrattenne rapporti stretti con Facchetti
2. Nucini dichiara a Borrelli di aver ricevuto la scheda telefonica il 25 settembre 2003
3. Moratti dichiara a Borrelli che, in conseguenza di questo fatto raccontato da Nucini a Facchetti, si rivolse a Tavaroli per una consulenza “generica” (di che genere? ndr)
4. Tavaroli, però, dichiara di essere stato coinvolto alla fine del 2002, ovvero un anno prima della data che dichiara, di fatto, Moratti
5. Nucini afferma di aver ricevuto da Fabiani una sim card che getta mentre Tavaroli riferisce che gli era stato raccontato di un “cellulare sicuro” dato da Moggi
6. Moratti lascia intendere un rapporto breve con Tavaroli però, per quanto dice Tavaroli al pm, o la storia della sim a Nucini l’hanno raccontata nell’incontro della fine 2002, un anno prima che avvenisse (frutto di una consultazione della Maga Clara?), oppure i rapporti Tavaroli/Inter sono durati per almeno un lungo anno e l’episodio della sim Tavaroli lo ha appreso a settembre 2003, data indicata dal Nucini.

Considerazioni. Nucini dichiara che: capisce già all’inizio del 2001, inizia prima il rapporto con Facchetti e solo dopo, in un raduno a Sportilia (presumibilmente estate 2001), viene “avvicinato” da De Santis. Ma il “sistema Moggi” non si muove per contare subito sulle “prestazioni” di Nucini e lo tiene a “bagnomaria” per ben 2 anni. Lo ricontatta a marzo 2003 e poi ben 6 mesi dopo, settembre 2003, per dargli, secondo le dichiarazioni del bergamasco, una sim che Nucini getta subito anziché consegnarla a Facchetti o alla giustizia. Che leggerezza vero?
Cercavano una prova da almeno due anni, potevano contare sulla consulenza di “persone capaci” e non hanno istruito Nucini sull’uso che doveva fare di una prova così importante come una sim segreta: consegnata alle forze di polizia, quella sim avrebbe potuto rivelare anche le impronte di chi l’aveva data, giusto?
Cosa dichiara, invece, Moratti a Borrelli? Fornisce una motivazione e dei tempi in contrasto con quelle che vengono riportate come le “confessioni” di Tavaroli ai pm. Se sono vere le dichiarazioni che vengono attribuite a Tavaroli, Moratti avrebbe solennemente preso in giro Borrelli.
Perché Moratti fa credere a Borrelli che convoca Tavaroli solo dopo la consegna della scheda sim a Nucini, quindi, a fine 2003?
Perché nessuno (Borrelli, Mensurati, giornalisti "attenti" della Gazzetta) nota che essendo i dossier di Cipriani dei primi del 2003 il “coinvolgimento” di Tavaroli, ammesso da Moratti, non poteva che essere precedente (nel 2002 come sostiene Tavaroli)? Che interesse avrebbe Tavaroli a dire di essere stato convocato alla Saras nel 2002 e non nel 2003?
Che interesse aveva Cipriani a “confezionare” un dossier con i primi “report” nel 2003 se, come Moratti vuol far credere (a chi ci vuol credere), si è rivolto al Tavaroli solo dopo settembre 2003?

Ci piacerebbe che il prossimo giornalista che avrà l’opportunità di intervistare Moratti gli rivolgesse delle domande su quanto segnalato. Meno incenso e più indagine. Il compito di un “bravo giornalista” dovrebbe essere la ricerca della verità.

Infine, ricordate anche che il Moratti che ha dichiarato a Borrelli: "Non ho mai dato alcun mandato a Tavaroli per redigere un dossier sull'arbitro De Santis né ho mai visto alcun documento in merito. Ho appreso solo dalla lettura dei giornali dell'esistenza del dossier Ladroni nel 2006" è lo stesso che pochi giorni prima aveva dichiarato: "Un tizio si offrì di farlo (pedinare De Santis, ndr). Era in contatto con persone del ministero presso il quale aveva lavorato De Santis. Potevano offrirci informazioni. Risultato: zero su tutta la linea".
“Zero su tutta la linea” è il risultato di una indagine, non una cosa che si apprende dai giornali ma da una relazione letta o, quanto meno, riportata a voce!

COME VOLEVASI DIMOSTRARE!

Confesso che ci speravo, che per una volta si facesse davvero giustizia. Invece abbiamo perso l'ennesima occasione ed è stata data un ulteriore prova del duopolio meneghino che tirannizza il calcio italiano.

Inter e Milan sono state prosciolte dall'accusa di falso in bilancio dal gup di Milano Paola Di Lorenzo. Nessuna condanna anche per Adriano Galliani e due dirigenti dell'Inter, Mauro Gambaro e Rinaldo Ghelfi. L'inchiesta, condotta dal pm Carlo Nocerino, ipotizzava maquillage contabili per plusvalenze fittizie sulla compravendita di alcuni giocatori durante la stagione calcistica 2003-2004.

Questa è la notizia. Per i giudici gonfiare i bilanci e scambiarsi giocatori a prezzi stellari (fittizi) è lecito, quindi tutti sono lettimati a farlo. Come è legittimato ad evadere le tasse chi se lo può permettere e come è giusto che i poveri lavoratori onesti che contribuiscano debbano pagare anche per loro. E' giusto perchè questa è l'Italia, un paese a pezzi dove solo i furbi ed i ladri hanno ragione.

Cari interisti e milanisti, siate fieri di questa sentenza. Da tifosi beceri lo capisco, ma cittadini italiani significa un altro centrimetro che si infila nei vostri e nostri culi. Contenti voi.

P.S.: E' questo il calcio pulito del dopo Farsopoli? SONO SEMRPE PIU' ORGOGLIOSO DI ESSERE STATO IN B, IO GIRO A TESTA ALTA E VOI ORA FATE GLI STRUZZI.

W IL CALCIO PULITO, W L'ITALIA LIBERA DA CHI CI HA RIDOTTO ALLA FAME. SONO SOGNI CHE DI QUESTO PASSO RESTERANNO TALI

JUVENTUS-INTERCETTATORI 2-3

Lo dico subito: a me la Juve ieri sera è piaciuta. Ovviamente c'è da considerare che la squadra era ampiamente rimaneggiata, che l'arbitro ha influito non poco e che la difesa era totalemnte nuova con l'inserimento di uno Stendardo che all'esordio non poteva minimanete aver assimilato i meccanismi di squadra, fondamentali in una difesa alta come quella bianconera.

Dicevo dell'arbitro Saccani, pessimo. Lungi da me l'intenzione di fare l'interista e quindi giustificare una sconfitta con l'operato dell'arbitro, ma trovo incredibile come le lamentele di Piangini abbiano avuto effetto: almeno 3 mancate espulsioni per i nerazzurri, delle quali 2 sacrosante già nel primo tempo, ed unico rosso comminato a Camoranesi, per altro giustissimo.

Per quanto concerne la partita, ho visto una squadra determinata ed aggressiva che si è giocata a viso aperto la partita nonostante le defezioni ed al cospetto di una squadra formidabile. Inoltre si è notato un Del Piero strepitoso: erano almeno 6 anni che non lo vedevo così rapido, lucido ed aggressivo, nonchè determinante. Di questo passo il biglietto per gli Europei è certo, anche se con Donadoni non si sa mai. Nonostante tutto sono orgoglioso dei miei giocatori che hanno lottato su ogni pallone onorando al massimo l'impegno e provandoci fino alla fine.

Questi i miei personalissimi voti, in attesa dei vostri:

Belardi 4 - Indecente. Non trattiene una palla, prende 3 gol su altrettanti tiri pericolosi. Se domenica ne avevo cantato le lodi, oggi lo critico apertamente.
Birindelli 4 - Colpa sua e solo sua il primo gol, non è possibile farsi superare in quel modo. Risente dell'errore e sbaglia quasi tutto. Caro Biri ho tutto il rispetto per te, ma la pensione?
Legrottaglie 5 - Per una volta mi tocca di dargli l'insufficenza. Sbaglia tutto sul 3° gol, non è impeccabile sul primo. Certo che la durissima gomitata all'occhio l'ha notevolmente condizionato. Forza Nicola, contiamo sempre su di te!
Stendardo 6,5 - Voto d'incoraggiamneto, ma meritatissimo. Tiene bene in difesa, propizia il secondo gol, non ha colpe sui gol nerazzurri. Grande esordio!
Molinaro 6 - Fa il suo, ma non è mai incisivo. Deve crescere
Salihamidzic 6 - Non disputa una brutta gara, ma continuo a ritenerlo un giocatore troppo essenziale. Ergo, fosse per me, farebbe sempre il terzino.
Zanetti 7,5 - Un autentico monumento al giuoco del calcio. Interdisce, imposta, lancia a rete stile Zidane. L'ultimo regalo di Moggi alla Juve è un autentico fuoriclasse.
Nocerino 6 - gara più che dignitosa, ma rispetto ad inizio anno eccelle molto più nella quantità che non nella qualità. A breve sarà la riserva di Sissoko.
Nedved 5 - Mi spiace perchè lo adoro, ma è chiaro come non ce la faccia più. Corre e si impegna, ma non è il vero Nedved. Sbaglia il gol qualificazione in maniera incredibile.
Del Piero 8 - Donadoni, se ci sei batti un colpo. Alex gioca una partita monumentale: imprendibile per tutti, da leggenda il suo slalom che provoca la punizione dell' 1 a 1. Unico.
Iaquinta 7 - Ecco il Ravanelli del 2000. Grande partita di scarificio e qualità. Segna meritatamente il gol dell'illusione. Guerriero.

Camoranesi 5 - Entra in campo e si fa prendere dal nervosismo della partita e, non nuovo a certi gesti, scarica tutto con un intervento da rosso sacrosanto. Dimostra poco autocontrollo, ma anche tanta rabbia agonistica.
Trezeguet 6,5 - Entra e si fa subito sentire. Favoloso il suo destro al volo sul quale solo una prodezza di Toldo gli nega il gol, sempre pericoloso.
Palladino s.v. - Ha giocato?

Ranieri 6 - Fa quello che può data l'emergenza, pure i cambi sono azzeccati. Mezzo voto in meno per le dichiarazioni a fine partita: una piccola polemica fa bene,q aundo è giustificata. A parti inverite Mancini avrebbe inveito per settimane contro l'arbitro e noi saremmo stati linciati. Capisco la sportività, ma è sbagliato scendere nella stupidità.

Voto generale alla prestazione della Juve: 6+. Un mix tra il voto per l'impegno in rapporto alle difficiltà (8), la tenuta difensiva (4) e il gioco effettivamente mostrato (6,5). Lo spirito è giusto, ora speriamo nel recupero di uomini inportanti per puntare al fondamentale ingresso in Champions league.

Arbitro Sig. Saccani 4 - Non è un cattivo arbitro, ma le lamentele di Mancini l'hanno condizionato notavolmente. Balotelli era da rosso diretto, poteva non aver visto ma in questo caso non avrebbe nemmeno dovuto ammomirlo. Questa si chiama "paura di espellere un giocatore dopo soli 10 minuti di gioco". Quando Pelè già amminito stoppa la palla di mano, volontarissima, non esiste altro che l'espulsione. Non averla data è altro segno di poca tranquillità. E siamo a due rossi mancati in meno di 30 minuti. Il rigore per l'Inter c'è, ma ci sarebbe pure un'altra espulsione a Vieira per un intervento da killer su Molinaro (molto più grave del fallo di Camo). Anche in questo caso Saccani ha sorvolato. Le espulsioni per gli interisti dovevano essere 3 e sapere che la partita l'ha decisa un uomo che doveva essere espulso al 10° del primo tempo non può che determinare per il direttore di gara un voto bassissimo.

mercoledì, gennaio 30, 2008

A BREVE JUVENTUS-LADRONI

Ci siamo, stasera sarà la definitiva resa dei conti. Gli intercettatori sbarcheranno a Torino per fare la partita, ma lasciano a casa Pipponinovic.

Per la Juve indisponibili Zebina, Andrade, Marchionni, Grygera (aqualificato), Chiellini e Buffon, ma potrà contare su Stendardo dall'inizio e Camoranesi, probabilmente dalla panchina.

Ranieri ha le scelte obbligate in difesa e schiererà Belardi in porta, Birindelli, Legrottaglie, Stendardo e Molinaro in difesa; a centrocampo non dovrebbero esserci particolari dubbi e giocheranno Salihamidzic e Nedved esterni, Zanetti e Nocerino centrali. Davanti l'unico certo è Iaquinta (per via della squalifica in campionato) mentre in ballottaggio saranno Del Piero e Trezeguet, col numero 10 favorito.

Personalmente questa è la stessa squadra che schierei io, in attesa dei rientri di Andrade (Aprile), Chiellini (10 giorni, probabilmente contro la Roma), Camoranesi (già disponibile), Zebina (imminente) e l'arrivo di Sissoko, previsto per domenica.

In ottica mercato, trovo positivo l'acquisto di Sissoko e quello di Stendardo in prestito (solo di passaggio, data la ridicola cifra per il riscatto fissata da Lotito: 12 mln), ma se dovesse partire Tiago (lui vuole l'Atletico Madrid, ma il mercato in Spagna chiude oggi a mezzanotte) dovrebbe venir rimpiazzato da un altro centrocampista centrale, magari giovane e di qualità: l'identikit esatto di Cigarini del Parma. Vedremo se questa operazione avviata per giugno verrà anticipata, magari prima acquistando e poi girando Volpi ai ducali.

Per giugno è già preso Mellberg a parametro 0 e dati i soldi in arrivo con la qualificazione in Champions (non voglio pensare ad una non qualificazione, sarebbe un autentico disastro!) e quelli da Mediaset (120 mln, molti già incassati e destinati non al mercato) ho la speranza che alcuni grandi giocatori verranno presi. Si parla di un giocatore di qualità per la trequarti: in lizza sembrano esserci Van Der Vaart e Diego. Io prenderei il brasiliano, ma per convincere il Werder a cederlo serviranno almeno 30 mln. Inoltre serviranno un difensore centrale di qualità (Barzagli per 10 mln o Zapata per 20) un terzino destro (probabile Ujfalusi a parametro 0) e una punta, magari non di prima fascia se molti soldi verranno spesi per Diego: in questo caso vedrei bene il rientro di Zalayeta o Paolucci. Aggiungendoci la cessione di Tiago (10 mln) e l'acquisto di Cigarini (stessa cifra del portoghese) anche se il mio sogno sarebbe Hamisk (15 mln). A sto punto con una spesa ingente (circa 55 mln) si avrebbe una squadra formidabile per puntare a superare l'Inter:

Buffon
Ujfalusi
Zapata
Mellberg
Chiellini
Zanetti
Sissoko
Hamsik
Camoranesi (o Del Piero)
Diego
Trezeguet

Altri giocatori: Belardi, Grygera, Legrottaglie, Andrade, Molinaro, Marchionni, Nocerino, Marchisio, Nedved, Del Piero, Iaquinta, Paolucci

Per stasera ho un pronostico molto incerto. Credo che la Juve si giocherà tutto per 2 buoni motivi:

1) proseguire in Coppa Italia, obiettivo importante a differenza dei nerazzurri
2) battere i ladroni e fare bella figura davanti ai tifosi che non aspettano altro

Detto che anche i nerassurdi non verranno certo a Torino per farci vincere, come ho già detto vedo un pronostico molto incerto. Direi che anche oggi si farà un 2 a 2 con reti di Nedved, Cruz, Iaquinta e Jimenez. Si andrà ai rigori, dove passerà la Juve con errore decisivo di Materazzi tra i fischi assordanti dell'Olimpico (che mi auguro pieno e "caldo" come per il match di campionato).

Forza ragazzi, eliminiamo i perdazzurri per continuare, come sempre, a cantargli NON VINCETE MAI!!!!

lunedì, gennaio 28, 2008

LIVORNO-JUVENTUS 1-3

Bella Juve, bravo Ranieri.

Il tecnico juventino mette in campo una Juve offensiva con Salihamidzic terzino destro e Palladino ala destra e vince alla grande il duro match di Livorno.

Queste le mie pagelle:

Belardi 7
Salihamidžić 6
Legrottaglie 6.5
Grygera 6
Molinaro 6
Zanetti C. 8.5
Nocerino 5.5
Palladino 5,5
Nedved 6
Del Piero 6,5
Trezeguet 7

Birindelli 5.5
Iaquinta 5.5
Castiglia sv

All. Ranieri 7 - Mette in cmapo la squadra giusta, ma poteva gestire meglio qualche cambio. Avanti così.

Voto generale alla prestazione della Juve: 7-. Una buona gara, in particolare se si pensa che il Livorno era una delle squadre più in forma del momento. Eccezionale la prestazione di Zanetti, sempre più il miglior mediano italiano (solo il rossonero Donandoni non se ne accorge...) e grande conferma d'eccellenza per Legrittaglia, in questo momento lo stopper italiano più affidabile. Citazioni d'obbligo per Belardi, sicuro e reattivo, e per la coppia d'oro bianconera: Alex e le roi David. Unici ed inimitabili!

Arbitro Sig. Morganti 6,5. Partita facile, dirige con autorità e senza sbavature. Dubbio su due episodi in area amaranto.

Aspetto le vostre impressioni e pagelle

venerdì, gennaio 25, 2008

PRESENTAZIONE DI LIVORNO-JUVENTUS

Diciamolo subito: sarà una partita molto difficile. Il Livorno non è più la squadra che abbiamo sommerso all'andata e da quando ne ha assunto il timone Camolese è diventata una squadra che pratica un buon calcio, ma soprattutto si è tolta dalla zona pericolosa della classifica. Non male per una compagine che sembrava già spacciata.

La Juve si presenta in piena emergenza: rispetto alla squadra che ha iniziato il campionato sono da registrare le partenze di Criscito ed Almiron (non ancora rimpiazzati) e le indisponibilità di Buffon, Andrade, Zebina, Chiellini e Marchionni. Va da se che la formazione sia quasi interamente fatta: Tiago è in procinto di essere ceduto al Tottenham, Camoranesi è stato convocato ma partirà dalla panchina.

Con ogni probabilità quindi giocherà Belardi in porta (mamma mia...), Birindelli, Legrottaglie, Grygera e Molinaro in difesa, Salihamidzic, Zanetti, Nocerino e Nedved a centrocampo, con Trezeguet e Del Piero (favorito ancora una volta su Iaquinta) davanti.

Le premesse per l'ennesima giornata negativa ci sono tutte, ma dobbiamo sperare e contare sul proverbiale orgoglio juventino, sulla volontà di non arrendersi mai dell'armata bianconera. Il Livorno dal canto suo ha intrapreso la strada giusta, dopo l'arrivo di camolese: è imbattuto da 9 partite ed in forma splendida. Gli amaranto, senza particolari defezioni, giocheranno con la solita formazione: Amelia in porta, difesa a 3 con Grandoni, Galante e Knezevic, centrocampo a 5 in linea con Balleri, Pulzetti, De Vezze, A. Filippini e Pasquale, davanti Tavano e Tristan.

Il Livorno delle ultime giornate è una squadra veloce e perforante, che ha in Tavano l'ideale e redditizio vertice avanzato. I tre difensori centrali giocano molto spessi e poggiano sulla classe e l'esperienza di Fabio Galante, ma sono particolarmente pericolosi in fase offensiva. I due esterni di centrocampo macinano chilomenti su chilomentri, aiutando i 3 difensori in linea o le due punte a seconda della squadra che attacca. Particolarmente pericolosi possono essere Tavano, De Vezze (molto bravo negli inserimenti) e Galante sui calci piazzati. Il punto debole dei livornesi è probabilmente la scarsa esperienza di alcuni suoi uomini e l'incapacità di risalire la china quando vanno in svantaggio. Su questo dobbimao puntare per portare a casa i tre punti.

Dopo l'anonima prestazione di domenica contro la Sampdoria, direi che sia finalmente giunta l'ora di lanciare il tridente a coronamento di una squadra veloce ed offensiva. Quindi un 4-3-3 con Belardi in porta, Salihamidzic, Legrottaglie, Grygera e Molinaro in difesa; Nocerino, Zanetti e Nedved a centrocampo, tridente offensivo formato da Iaquinta e Del Piero esterni e Trezeguet vertice alto.

La mia previsione è particolarmente difficile, quindi pongo una condizione: se Ranieri mette in campo una squadra offensiva (tipo quella che ho scritto prima) per pressare a tutto campo il Livorno e se si vede lo stesso spirito di mercoledì con l'Inter, si può benissimo vincere. A queste condizioni direi un 2-1 Juve con gol di Trezeguet e Nedved. Altrimenti il rischio di perdere è altissimo....

Aspetto le vostre consuete riflessioni sulla miglior formazione da schierare e i vostri pronostici.

MAIL DI ANTONIO LA ROSA A TUTTOSPORT

Il diritto di sbagliare ... e il dovere di scusarsi!
di Antonio La Rosa



Egregio Direttore,

ho letto con stupore il suo editoriale di martedì 22 gennaio, dal titolo "Il diritto di sbagliare".

Con stupore perchè è un editoriale che nella sostanza condividerei e sottoscriverei, come penso tutti o quasi tutti i tifosi juventini, se non fosse che denota l’ennesima prova di doppiezza ed ipocrisia nel trattare le vicende del nostro calcio.

Io mi rendo conto che il Suo arrivo alla direzione del quotidiano sportivo torinese è gesto che ha un significato ben preciso, ossia normalizzare anche l’informazione sportiva di questo quotidiano, allineandolo a quello che ormai è, o vuole essere, la nuova "eminenza grigia" del calcio italiano, ossia il suo ex quotidiano milanese dal colore rosa.

Per questo ritengo ipocrita il Suo editoriale, perchè è un editoriale che viene scritto oggi, quando nell’occhio del ciclone ci sono l’onesta Inter e l’ex l’arbitro migliore del mondo, mentre mai venne scritto quando invece nell’occhio del ciclone c’erano altri, e per situazioni sicuramente meno gravi o altrettanto "gravi", se vogliamo usare questo termine.

Io mi rendo conto che Vi fa male verificare che quanto accade da due stagioni a questa parte è perfettamente identico, se non peggiore, rispetto a quanto accadeva nell’era pre calciopoli (o "Moggiopoli" per usare un termine ad Ella sicuramente più caro), e Vi fa male perchè adesso siete in difficoltà a spiegare che è solo frutto di errori, di buona fede, ma che il calcio adesso è pulito, quando in passato proprio su episodi, su errori anche meno gravi ed evidenti, avete costruito la teoria della cupola che comanda nel calcio.

Gervasoni ha tutto il diritto di sbagliare, vero, ma perchè lo stesso diritto non ebbe a suo tempo Ceccarini?

Eppure nessun elemento di prova avete mai indicato per dimostrare che Ceccarini fosse asservito ad un sistema marcio creato da Moggi e compagnia bella, nessuno di voi volle vedere quella famigerata e maledetta gara per quello che aveva espresso come dati tecnici, ossia una Juve sicuramente più forte e padrona del campo, ed un’Inter che riuscì ad entrare in area di rigore bianconera solo al 27’ della ripresa.

Avete dato di quella gara una descrizione come se fosse l’esempio paradigmatico di intrallazzo nel calcio, per un solo, singolo e peraltro ancora discutibile episodio: ma in quel caso nessuno ebbe a dire che Ceccarini aveva anche il diritto di sbagliare e di ritenere quel famigerato contatto come non punibile con il calcio di rigore.

Lo stesso avete fatto per Juventus - Parma del 7 maggio 2000, un fischio arbitrale arrivato prima di un gol, è diventato prova di asservimento di un arbitro, De Santis, alla cupola bianconera.

Eppure nessun contatto è mai stato accertato tra questo arbitro che avete letteralmente massacrato, e Moggi o altri, neppure una scheda svizzera vera o presunta, una intercettazione o un "pizzino", che potesse dare prova di ciò, ma De Santis non aveva il diritto di sbagliare, come Ceccarini.

Perchè chi sbagliava a favore della Juventus era per voi tutti, nessuno escluso o quasi, un disonesto, un asservito al potere di Moggi, vero?

Avete enfatizzato ogni episodio nel passato che potesse essere utilizzato per quel maledetto teorema, Juve ladrona e Inter povera vittima, cancellando scientificamente quelli opposti, e dunque se tutti si ricordano delle due gare che ho sopra citato, chi si ricorda, al contrario, del lago di Perugia se non noi juventini?

E potrei andare oltre, potrei ricordare che De Santis ha più errori a danno della Juventus, nel suo palmares (Atalanta - Juventus, ultima di andata 2000 - 01; Palermo - Juventus e Juventus - Inter, stagione 2004 - 05; Juventus - Inter, finale di supercoppa italiana 2005), che errori a favore, che in fondo si limitano solo a quel famoso episodio che tante volte ci avete sbattuto in faccia.

Sui centimetri di Turone avete costruito una epopea, sul gol di Bianconi avete fatto dissertazioni di qualunque genere, ignorando invece i gol fantasma assegnati anche dallo stesso arbitro di Empoli (Rodomonti), qualche anno prima a danno della Juventus; avete fatto una prima pagina lo scorso anno, "Juve non così" a proposito del gol di Zalayeta a Bologna, lo stesso non avete fatto per il gol di domenica scorsa contro la Sampdoria.

Nè avete mai scritto "Inter non così", o in passato al quotidiano rosa, o in presente nella Sua nuova veste, quando accadono reiterati episodi a favore dei nerazzurri.

E’ questo doppiopesismo che Vi rende poco credibili quando scrivete anche cose legittime, perchè noi juventini siamo i primi a sostenere che gli arbitri hanno il diritto di sbagliare, ma la cosa non inficia le vittorie dei più forti, specie se i più forti forniscono dieci giocatori alla finale dei mondiali di calcio in Germania.

Io invece vedo in Lei e nei "normalizzatori" dell’informazione sportiva in senso filomilanese, la preoccupazione che i fatti di questo campionato, smontino i vostri teoremi del passato.

Avete pubblicato tabelle per dimostrare che negli anni della Triade, la Juventus aveva un rapporto falli fatti -ammonizioni, troppo alto, per dimostrare che gli arbitri erano asserviti ai bianconeri: oggi gli stessi dati ci dicono di un Inter ancor più protetta rispetto alla Juventus degli anni scorsi; avete pubblicato dati su rigori concessi alla Juventus negli anni scorsi, scrivendoci addirittura un libro ("Nostra Signora dei rigori"): bene, questo libro per Voi sta diventando un vero boomerang, dato che, a rileggerlo, non è dato rinvenire una serie impressionante di rigori dubbi, come quelli di cui hanno beneficiato i nerazzurri, nel giro di poche gare consecutive, ben 4 su sei gare, tutti decisivi in quando tre utili a sbloccare il risultato ed il quarto utile per recuperare un risultato sfavorevole.

Ci avete spiegato che c’era un sistema di ammonizioni pilotate, per impedire a campioni del calibro di Petruzzi, Nastase, Simone Inzaghi e Mesto, di giocare contro i bianconeri: perchè non si va a rivedere CHI sono stati gli assenti eccellenti per ammonizioni "mirate", adesso che è l’Inter la squadra diciamo al centro del sistema calcistico?

Sta qui la vostra difficoltà e il vostro essere a corto di argomenti, ossia verificare, giornata dopo giornata, che tutto quanto in passato attribuivate ad una cupola funesta che avvelenava il calcio, adesso accade come e più di prima, e dovere adesso spiegare che mentre ieri si trattava di calcio sporco, oggi siamo di fronte a calcio pulito.

Eppure ne avreste argomenti per mostrare coraggio adesso, quel coraggio che un vero giornalista dovrebbe avere nel parlare chiaro ai propri lettori ed informarli sul serio.

Basta solo porre attenzione che questo calcio è figlio delle decisioni di un ex amministratore dell’Inter, Guido Rossi, che il nostro calcio oggi è sponsorizzato dal gruppo Telecom Italia - Tim, notoriamente vicino all’Inter: che dunque c’è l’interesse di potentati che investono nel calcio, ad avere "ritorni" dai loro investimenti, e dunque se questi investitori hanno la necessità di avere una squadra vincente per avere i loro "ritorni economici", questa squadra è proprio l’Inter, per cui la sponsorizzazione del calcio fatta in questo modo, è alquanto sospetta.

Non lo dite, come non direte queste ed altre cose, le occulterete, come Ella occulterà questa mia lettera, che comunque io pubblicherò in altri siti.

Quindi, egregio Direttore, prima di scrivere "il diritto di sbagliare", Lei avrebbe avuto l’obbligo di scrivere "il dovere di scusarci".

Verso la Juventus e i milioni di tifosi juventini, per tutto quello che avete scritto contro i bianconeri in passato.

Chiudo dicendoLe, che ci creda o no, io non sono stato mai un filo Moggi.

Distinti Saluti

Antonio La Rosa

mercoledì, gennaio 23, 2008

A BREVE LADRONI-JUVE

Pronti amici? Tra meno di una inizierà Intercettatori-Juve, andata dei quarti di finale di Coppa Italia.

Juve senza Buffon, Nedved e gli infortunati Camoranesi, Chiellini, Andrade, Zabina, nonchè senza lo squalificato Almiron. Io, considerando le assenze, schiererei Belardi in porta, Salihamidzic, Legrottaglie, Grygera e Molinaro in difesa, Nocerino e Zanetti a centrocampo, Marchionni, Del Piero e Iaquinta (o Palladino) a dare man forte a Trezeguet.

Prevedo una partita bella e carica di tensione, con un risultato di 2 a 2 con due reti du rigore per la Juve (per cercare di far capire che gli onestissimi sono sempre le vitteme e non i delinquenti...)

Forza ragazzi, facciamogli il culo!!!

martedì, gennaio 22, 2008

IL CONTROEDITORIALE BY ALESSANDRO

Ricevo e pubblico con piacere


IL DIRITTO DI DUBITARE



Diciannove giornate….tante ne sono state giocate in questo ennesimo torneo aziendale TIM.

Diciannove giornate e, di queste, 12 sono passate sotto la lente delle moviole ad evidenziare favori alla supercorazzata inter…..

12 giornate in cui la squadra degli onesti meneghini ha potuto godere di omaggi arbitrali che, se non ne hanno determinato il primato, sicuramente hanno avuto l’ effetto di aumentare considerevolmente il vantaggio sulle dirette concorrenti : la Roma e la meno accreditata Juventus.

Per 12 volte gli onesti nerazzurri hanno usufruito di sviste favorevoli mentre la Roma, appunto, e la Juventus hanno avuto si sviste ma in senso diametralmente opposto…..



Inutile fare la lista degli incontri e degli episodi incriminati se qualcuno vuole puo’ tranquillamente andare a leggere/consultare le moviole delle varie testate sportive sia cartacee che televisive.

12 gare condizionate che hanno portato in dote ai campioni di taglio e cucito, circa 7 punti di vantaggio sulle avversarie…….vorrei ricordare che si sono vinti campionati con un solo punto di distacco.



Ovviamente questa situazione non poteva passare inosservata e, a partire dai tifosi, fino ad arrivare a Presidenti e dirigenti (ad eccetto di quelli bianconeri, sic!), la protesta, prima silenziosa, alla fine e’ esplosa fragorosamente…..e si ritorna a parlare della vecchia “sudditanza psicologica”, termine questo che ha visto la luce circa 41 anni fa per bocca dell’ allora designatore, Giorgio Bertotto, dopo la partita Venezia-Inter terminata 3-2 in favore dei nerrazzurri…..quando si dice corsi e ricorsi storici.

Per loro, a distanza di oltre quarant’anni, si torna a parlare di sudditanza psicologica quando fino all’altro ieri si parlava di COMPLOTTO e CUPOLA…..



Ora, a prescindere dal fatto che, seppur mai dimostrato (a tal proposito attendiamo impazienti il processo di Napoli alla famigerata Cupola per avere maggiori chiarimenti in merito), il sistema Moggi avesse realmente inficiato i campionati 2004-2005 e 2005-2006 avvantaggiando la Juventus in classifica senza alterare i risultati degli incontri (miracolo !!), al sottoscritto non risulta che tali episodi avessero un’ incidenza tale a quella riservata quest’ anno ai ragazzi del petroliere….

Ma allora, e ben prima della pubblicazione delle intercettazioni e del pro-cesso farsa, MAI si e’ dato il beneficio del dubbio a chicchessia……gli arbitri sbagliavano perche’, secondo la piazza, corrotti ed al soldo di Moggi e della Juve….



Il direttore di Tuttosport, Paolo de Paola, nel suo editoriale di oggi (Il diritto di sbagliare) ci tiene a stabilire questi 3 punti :



1)L’ arbitro puo’ sbagliare

2)Nel calcio si puo’ perdere (come in qualsiasi altro sport) anche all’ ultimo minuto e anche a causa di un errore arbitrale

3)Bisogna rispettare l’ avversario e soprattutto l’arbitro…..



Ora vorrei chiedere al rispettabilissimo Direttore :

Questi 3 punti sono mai stati presi in considerazione quando a ricevere “favori” era la Juventus ?



Personalmente non ricordo di alcun intervento di questo tono a difesa dei colori bianconeri pertanto tutto questo clamore se non sdegno, nato dalla semplice constatazione che, effettivamente, qualche vantaggio di troppo viene riservato agli onestissimi, unito alla decisione del Presidente Moratti di saltare la riunione di Lega e del Sig. Mancini di saltare la rituale conferenza stampa, sa piu’ di ammissione che di reale indignazione.



Pertanto, Egregio Direttore, fermo restando per la classe arbitrale (come per tutti gli uomini di buona volonta’) il Diritto di Sbagliare, da Juventino mi riservo IL DIRITTO DI DUBITARE.



Alessandro

GRANDE BOBONE!!!

Fa un certo effetto sentire certe cose da una ex bandiera dei perdenti, comunque queste sono le sue dichiarazioni. Mi sa tanto che andare via da quella squadra sinsalda i neuroni...

Vieri, duecento gol ma un solo scudetto.
«Male, eh? Però ho perso due scudetti all'ultima giornata. Quel 5 maggio, contro la Lazio, è un incubo che a volte riappare. Purtroppo ho giocato sei anni in un'Inter che non era l'Inter di oggi. La Juve era più forte. E anche il Milan aveva qualcosa in più».
La Juve era più forte perché aveva alle spalle il «mondo Moggi»?
«No. Era più forte perché aveva i giocatori più forti. L'Inter ora è imbattibile perché la società bianconera è retrocessa in serie B e ha dovuto vendere i suoi campioni. Senza lo scandalo del calcio Ibra e Vieira sarebbero ancora a Torino e la Juve continuerebbe a vincere scudetti».

PARE...

Naturalmente la notizia non ha conferme ne tanta attendibilità, ma pare che la Juve sia vicinissima ad un giovane brasiliano di 15 anni, Philippe Coutinho, attuale fantasista del Vasco De Gama. Coutinho è stato eletto miglior giocatore dei recenti mondiali under 15 ed è dipinto come un vero fenomeno. Vedremo, in ogni caso la fonte di questa notizia ha rivelato che se ne saprà ufficialmente di più oggi o tra qualche giorno.

Per quanto concerne il resto del mercato bianconero, c'è da segnalare l'ufficialità della cessione di Almiron al Monaco, attesa per i prossimi minuti: il suo procuratore l'ha confermato e restano da decidere pochi dettagli prima di salutare il deludente centrocampista argentino. Stessa sorte toccherà a breve a Tiago dato che il centrocampista portoghese si è giocato, con pessime prestazioni, ogni bonus residuo. Per lui si parla di Tottenham, ma anche di un prestito all'Atletico Madrid. Per Boumsogn il discorso è diverso in quanto il difensore francese continua a rifiutare ogni trasferimento, dal Besiktas al Lione. Resta viva l'ipotesi Lazio, ma Lotito vorrebbe pagare solo1 mese di stipendio su 6, inacettabile sia per i veritici bianconeri che per qualsiasi persona non priva di attività cerebrali funzionanti.

Per quanto riguarda il mercato in entrata, sembrano ad una svolta le trattative per Sissoko e Mellberg: il centrocampista del Liverpool arriverebbe appena tagliato Tiago per un costo di circa 12 mln, per il difensore svedese si parla di un prestito fino a giugno (per l'anno prossimo è già stato preso a parametro 0) per un costo totale di 1.2 mln. Sembra fatta per un giovane esterno ceko del Brno, Kalouda, mentre c'è da registrare significativi passi avanti per Barzagli, Cigarini, Hamsik, Huntelaar, Diego ed il ritorno di Marchisio, solo quest'ultimo per gennaio. A questo punto si potrebbe ipotizzare una Juve futura, sempre se centrasse l'ingresso in Champions League, con Barzagli, Hamsik o Cigarini e Diego, oltre ai ritoni di marchisio e Giovinco e i possibili inserimenti dei giovani Ekdal e Kalouda. Certo servirebbe anche un altro attaccante e la scelta potrebbe ricadere su uno tra Huntelaar o Amauri.

Insomma le possibilità ci sono, anche se non come in passato, i soldi pure (soprattutto a qualificazione Champions conquistata) e con l'aggiunta di qualche decina di milioni (stra-risparmiati in questi anni) si può davvero creare una squadra formidabile e molto giovane (non dimentichiamoci che Hamsik è un classe 87, Diego un 85, Huntelaar un 83 mentre Barzagli e Amauri hanno qualche anno in più ma non troppi). Ma ci vuole voglia, capacità e bisogna rischiare. Gli attuali dirigenti l'avranno davvero o sbandierano solo le solite bugie?

lunedì, gennaio 21, 2008

JUVENTUS-SAMPDORIA 0-0

Scrivo solo adesso dopo aver un minimo smaltita l'incazzatura per ieri sera.

Un brutto zero a zero per la Juve, che avrebbe dovuto quanto meno significare un punto recuperato sull'Inter se tutto fosse limpido e corretto come vogliono farci credere. Primo tempo che vede una Juve volitiva e sfortunata, tra pali e salvataggi sulla linea la palla sembra proprio non voler entrare. Nella ripresa un netto calo dei bianconeri, complice anche il suicidio tattico di Ranieri che toglie Del Piero ad inizio ripresa per l'evanescente Iaquinta.

Scusate il commento breve, ma di calcio oggi ne ho davvero la nausea da quanto sono schifato.

Questi i miei voti sintetici:

Buffon n.g.
Birindelli 5.5
Legro 6.5
Grygera 6
Molinaro 6.5
Marchionni 4.5
Zanetti 6
Salihamidzic 5
Nedved 7
Del Piero 6
Trezeguet 6

Iaquinta 5
Palladino 5.5
Almiron s.v.


Ranieri 5 - Aveva pochi uomi a disposizione e ha dovuto reinventare la squadra, ma ogni tanto si dovrebbe osare di più. Trovavo molto più corretto l'avvicendamento di Iaquinta con Marchionni, inguardabile, e non Del Piero. Da rivedere...

Voto generale alla prestazione della Juve: 5.5. SI meritava la vittoria per le occasioni avute e per i rigori rubatici dall'arbitro. Lo scandalo continua, ma non è che noi siamo poi brillantissimi... Speriamo nel 4° posto finale...

Arbitro Sig. 3,5 - Non concede due rigori dei quali uno netto ed uno monumentale, è sicurissimo nel vedere il tiro di Trezeguet che non supera la linea di porta (ne siamo così sicuri???) e condiziona l'intero match a favore dei doriani. Quest'anno non è una novità... Mi chiedo se questo è il calcio pulito tanto decantato. Contenti voi...

Aspetto i vostri commenti sulla partita e le pagelle

domenica, gennaio 20, 2008

BASTA!!!

Stasera abbiamo veramente raggiunto e superato il limite della decienza. La partita di San Siro tra Ladroni e Parma è stato un inno alla sudditanza psicologica, un furto con scasso ai danni di una bellissima squadra quale quella gialloblu, che in campo ha giocato ampiamente oltre i propri limiti e aveva meritato una vittoria limpidissima contro i furbetti nerassurdi.

E invece no, l'arbitro ha prima negato 2 rigori ai parmensi, poi ha completato i lproprio capolavoro inventandosi un rigore vergognoso per un inesistente fallo di mano di Couto, che invece colpisce di testa sulla linea di porta. Si era sul 2 a 1 per il Parma e quel rigore (oltre all'espulsione del difensore portoghese) ha portato i ladoni a vincere per 3 a 2 l'ennesima partita falsata di questo falsatissimo campionato.

Mi chiedo, e vi chiedo, dov'è tutta l'aria nuova del dopo Farsopoli? Davvero far fuori Moggi e Giraudo e spedire in B la Juve ha cambiato in meglio il calcio? A me sembra veramente il contrario, con la sola eccezione che i media ritengono gli errori pro-Inter (una marea in questa prima parte di stagione) come il frutto di errori arbitrali in buona fede.

una sola parola per voi, da ogni amante del calcio che ci mette passione e soldi:


LADRI!!!

19° GIORNTA DI SERIE A

Inizia oggi una rubrica di previsioni sulla giornata di campionato. Attendo le vostre analisi e previsioni.

JUVENTUS-SAMPDORIA 2-0. Come detto in sede di presnetazione, vedo una vittoria secca dei bianconeri, ma frutto di una partita molto combattuta e probabilmente noiosa. I blucerchiati sono squadra ostica e molto umorale e l'assenza certa di Cassano e quella probabile di Volpi (i due migliori giocatori) potrebbe pesare come un macigno. I bianconeri sono in totale emergenza, ma in casa sono un rullo compressore. Doppietta di Trezeguet, un gol per tempo.

Livorno-Empoli 3-1. Gli amaranto sono in condizione strepitosa e hanno compiuto una favolosa risalita dopo l'arrivo di Camolese; gli empolesi hanno finora confezionato un campionato piuttosto anonimo (salvo la vittoria a Milano col il Milan), ma hanno le potenzialità per battere chiunque e risalire dai bassifondi della classifica. Fondamentale nel Livorno il rendimento dell'attacco affidato a Tavano ed al rediviso Tristan, per gli azzurri decisivo può essere Sebastian Giovinco. Vincono i padroni di casa con doppietta di Tavano e rete di Tristan, per gli ospiti in gol Buscè.

Napoli-Lazio 1-0. Vincono i partenopei contro una Lazio in crisi nera, ma faticando troppo. Il Napoli senza Zalayeta perde 1\3 del suo potenziale d'attacco mentre i romani hanno troppe assenze per poter pensare ad qualcosa di più del pareggio. Possibile un rigore per il Napoli, trasformato dal solito Domizzi.

Palermo-Siena 4-0. La partita della rinascita rosanero. Guidolin, come ogni allenatore del Palermo, è sempre sotto esame ma oggi ha l'occasione di riabilitare lui e tutto l'ambiente siciliano. Grande partita dell'attacco rosanero, con Amauri su tutti ma anche Fabrizio Miccoli che faranno dimenticare l'eliminazione dalla Coppa Italia causata dalla sconfitta casalinga con l'Udinese. Reti di Amauri (2), Miccoli e Barzagli, per il siena rigore sbagliato da Maccarone.

Reggina-Cagliari 1-0. Vedo la partita di Reggio come quella dal pronostico più incerto in quanto si affrontano le due peggiori squadre di questo campionato. Ulivieri sembra intenzionato a silurare Casione e rilanciare Amoruso, nonchè far partire titolare quel Brienza che il Cagliari inseguiva da un anno e mezzo. La differenza potrebbe farla il fattore campo e le assenza, pesantissime nel Cagliari. Rete di Amoruso.

Roma-Catania 3-0. Quattro gol in meno dell'anno scorso, am in condizioni decisamente peggiori. La Roma che ritrova il Catania dopo l'umiliante 7 a 0 di un anno fa è squadra decimata di infortuni e squalifiche, ma non dovrebbe avere particolari problemi contro i siciliani che faticano tremedamente in trasferta. Assente Totti, salirà in cattedra Amantino Mancini, per lui doppietta, e rete finale su autorete.

Udinese-Milan 3-2. Partita scoppiettante tra due squadre decimate dalle assenze. Tutti aspettano la riconferma di Pato, che oggi deluderà le attese; partita fenomenale di Di Natale da una parte e di Kaka dall'altra, autori entrambi di una doppietta (un gol su rigore a testa). Partita decisa da una rete di Quagliarella su erroraccio di Kalac.

Inter-Parma 4-0. Devo anche commentare o far notare eventuali differenze di organico? Vincono gli onesti in scioltezza con tripletta di Cruz e rete di Jimenez.

Giochi alla SNAI? Ecco qualche mia previsione redditizia:

UDINESE-MILAN 1X
REGGINA-CAGLIARI 1
LIVORNO-EMPOLI 1
PALERMO-SIENA 1

Giochi al Fantacalcio? Qualche consiglio sui 3 giocatori della giornata:

CRUZ
DI NATALE
TREZEGUET

sabato, gennaio 19, 2008

PRESENTAZIONE DI JUVENTUS-SAMPDORIA

Domani si torna in cmapo per l'ultima giornata d'andata del campionato di serie A. Date le assenze che ci hanno letteralmente falcidiato l'organico (Andrade, Zebina, Chiellini, Camoranesi, Belardi oltre allo squalificato Nocerino), mister Ranieri ha le scelte più che obbligate. In porta Gigi, in difesa Birindelli, Legrottaglie, Grygera e Molinaro, a centrocampo Marchionni, Salihamidzic, Zanetti e Nedved e le punte Trezeguet ed uno tra Del Piero e Iaquinta.

Se la Juve piage, la Roma ed il Milan (nostri principali concorrenti al 2° posto) di certo non ridono). Per la partita interna col Catania, i giallorossi saranno privi di Andreolli, Barusso, Juan, Totti, Panucci e Tonetto mentre i milanisti si presenteranno nella terribile Udine senza Inzaghi, Jankulovski, Maldini, Serginho, Dida e Pirlo. Va da se che per queste 3 squadre il rischio di un passo falso è altissimo.

La Samp è una squadra molto scorbutica e decisamente indecifrabile. I giocatori decisivi sono Antonio Cassano, Sergio Volpi e l'ex bolognese Claudio Bellucci. Ci vorrà quindi tutta l'abilità della difesa juventina (nemmeno uno è tra i titolari previsti per questa stagione) per fermare gli avanti blucerchiati. La fortuna è che si gioca a Torino, campo nel quale la Juve va fortissimo avebdo perso solo una volta (con l'Udinese alla terza giornata, partita vinta più dall'arbitro Farina che dai friulani) e ha subito solo 3 gol.

A mio avviso la squadra da mettere in campo domani dev'essere molto offensiva per penetrare la non impeccabile difesa a 3 doriana (Campagnaro, Gastaldello, Accardi). Il loro centrocampo è parecchio solido, ma piuttosto lento (Maggio, Sammarco, Volpi, Palombo, Pieri) ma l'attacco è atomico (Cassano, Bellucci). Come detto io li attaccherei alti, quindi schiererei un 4-3-3 a rombo con Buffon in porta, Salihamidzic, Zanetti, Grygera e Molinaro in difesa, Zanetti mediano davanti alla difesa, Marchionni e Nedved sugli esterni con Iaquinta e Del Piero a supportare David Trezeguet.

Il mio pronostico per la partita di stasera è una vittoria piuttosto facile: 2 a 0 con doppietta di Trezeguet.

Aspetto le vostre formazioni, pronostici e indicazioni per il match di domani pomeriggio

venerdì, gennaio 18, 2008

PRESTIGIOSISSIMO TROFEO ALLE VACCHE

MILANO, 18 gennaio 2008 - L’arbitro non ha visto un rigore per la vostra squadra? Il vostro miglior giocatore è stato azzoppato prima del match del vita: "sempre a noi capita" state pensando? Un momento. La celebre rivista argentina El Grafico ricostruisce tutta la verità, e dopo uno studio su "calcio & sfiga" nel secolo appena trascorso, redige la classifica delle squadre più sfortunate, celebrando, in qualche modo, i tifosi che hanno maggior diritto al lamento.
TORINO E GENOA - In testa alla graduatoria c’è una squadra italiana. Inevitabile pensare a Superga e allo schianto del povero Meroni: la casacca della malasorte è granata. Forse la squadra migliore di ogni tempo scompare improvvisamente il 4 maggio del 1949, muore il Grande Torino, e il giocatore simbolo che cercava di ricostruire quel mito viene, anni dopo, investito proprio da un tifoso granata (che poi diventerà presidente del club, Tilli Romero) C’è un’altra squadra italiana nella top ten, e anch’essa sale sul podio: è il Genoa. La sfortuna dei rossoblù, secondo i giornalisti del periodico argentino, risiede nel fatto di aver ceduto proprio Meroni al Torino: per cercare di mantenere la non ancora "farfalla granata" a Marassi i tifosi tentarono un’autotassazione che venne però dilapidata insieme alla speranza di vedere ancora la straordinaria ala destra. Poi, c’è l’arrivo di Paolo Mantovani sotto la Lanterna, che si accende di blucerchiato, e i poveri tifosi del Grifone si devono accontentare di rincorrere.
BOTAFOGO - L’Italia tira, e i ricordi delle disavventure delle nostre squadre sono universalmente note. Attenzione però, l’autodenigrarsi a volte si trasforma in un piacere vizioso, ed è giusto, pur riconoscendo quello che non è stato, godersi in pieno le gioie che sono arrivate, che sicuramente saranno più gustose rispetto a quelle di tifosi di altri club abituati a vincere. Nella classifica delle squadre più sfortunate troviamo nomi illustri, ma quello che più fa specie è quello del Botafogo. La squadra carioca con Garrincha, Nilton Santos, Zagallo, Jairzinho o Didi era la principale benzina della Seleçao, ma in patria faceva fatica a tirare su qualche campionato, e quelli erano anni buoni: lo spettacolo, comunque, era assicurato. Infatti, poi, sono arrivati i tempi in cui lo stadio della società si è dovuto vendere per ripianare i debiti e quando si è riusciti legalmente a riprenderselo era già stato abbattuto…
RACING AVELLANEDA - Due le rappresentanti argentine: Racing Avellaneda e Gimnasia y Esgrima La Plata. I secondi in 76 anni di storia non sono mai riusciti a vincere un titolo, sfiorandolo in diverse occasioni. I concittadini dell’Estudiantes non si sono accontentati dei titoli nazionali, ma hanno raggiunto vette di assoluto prestigioso con, addirittura, Intercontinentale e Libertadores (per tre volte, più del River Plate). Il Racing, conosciuto in Argentina come "la Academia" per lo splendido calcio mostrato negli anni degli albori, dopo una serie di vicissitudini è riuscito a rivincere il titolo: l’Apertura 2001, in un momento però di estrema crisi del Paese, dove li occhi di tutti erano concentrati su altro…
ATLAS GUADALAJARA - Segnalazioni poi per squadre di nome, con un grande seguito di pubblico, ma assolutamente poco vincenti: Feyenoord, Atletico Madrid, Schalke 04, Tottenham , PSG. Poi c’è l’Atlas di Guadalajara: vinse il primo titolo dello stato di Jalisco, nel 1951. Mentre i rivali del Guadalajara, unanimemente noti come "las Chivas", ne mettevano in fila 11, "los Zorros", come sono noti in Messico, rimanevano a becco asciutto: uno era, uno è rimasto, e il tassametro corre: siamo quasi all’anniversario dei sessant’anni…

ONESTI... E SI VEDE...

Scandalo calciomercato in Romania: Si indaga anche sulla cessione di Mutu all'Inter

L'attaccante, nel 2000, era passato in nerazzurro proveniente dalla Dinamo Bucarest.



Sono ormai passati otto anni, ma il passaggio di Adrian Mutu dalla Dinamo Bucarest all'Inter torna alla ribalta a causa di un'inchiesta che sta conducendo la Procura Anti-Corruzione di Bucarest.

Sono dieci le personalità del calcio rumeno sotto il mirino della Procura e l'inchiesta riguarda dei trasferimenti di giocatori sospetti avvenuti fra il 1999 ed il 2005. I trasferimenti sotto inchiesta riguardano 12 giocatori rumeni, tra i quali Mitea (Ajax), Contra (Getafe), Codrea (attualmente al Siena) e Mutu (attualmente alla Fiorentina).

Riguardo al passaggio di Mutu all'Inter, secondo la Procura il club nerazzurro avrebbe pagato per il giocatore l'equivalente di 6 milioni di euro, mentre nella documentazione ufficiale in possesso della Dinamo ne risulterebbero solo 2,1 milioni.

lunedì, gennaio 14, 2008

CATANIA-JUVENTUS 1-1

Causa impegno non ho potuto vedere la partita di sabato sera a Catania. Non sarebbe ne giusto ne bello riprendere commenti sentiti o letti e pagelle di altri giornali, quindi lascio a voi la descrizione della partita e le valutazioni del caso.

venerdì, gennaio 11, 2008

Presentazione di Catania-Juventus

Vincere per centrare la 4° vittoria consecutiva in campionato, vincere per riprendere da dove avevamo lasciato, vincere in trasferta, in uno dei campi più ostici, per far capire a tutti che il 3° posto non è il nostro massimo e che abbiamo ambizioni ben più alte.

I bianconeri domani sera saranno di scena allo stadio Massimino di Catania nell'anticipo della 18° giornata di serie A. La squadra siciliana è molto forte tra le mura amiche, spinta dal tifo del pubblico e la foga dei suoi interpreti principali, e per noi sarà una partita terribilmente impegnativa.

Squalificati Baiocco e Sardo da una parte, indisponibili certi Camoranesi, Andrade e Zebina dall'altra, c'è da registrare anche una defezione accusata ieri dal capocannoniere David Trezeguet. Se non dovesse recuperare, spazio a Iaquinta con Del Piero in appoggio. Il resto della squadra è fatto: Gigi in porta, in difesa Salihamidzic a destra (in netto vantaggio su Grygera), Legrottaglie e Chiellini centrali, Molinaro a sinistra; qualche dubbio a centrocampo: o un 4-4-2 con Marchionni o Palladino esterno a destra, Nocerino e Zanetti centrali e Nedved a sinistra, con Del Piero e Iaquinta (Trezeguet se recupera) davanti oppure un 4-2-3-1 con Zanetti e Nocerino mediani, Nedved, Tiago e Del Piero a far raccordo con l'unica punta Iaquinta.

Io opterei per una soluzione diversa. Dato che il Catania è una squadra molto attenta in difesa, ma sarà priva di Sardo e Baiocco (fondamentale il secondo in contenimento) io lancerei una squadra più offensiva del solito, ovvero un 4-4-2 col centrocampo a rombo con la difesa descritta in precedenza, Zanetti mediano, Marchionni e Nedved esterni, Tiago a supporto di Alex e Iaqu. Fari così per sfruttare appieno le corsie laterali, cercando di mettere il più possibile in difficoltà i loro esterni bassi (Silvestri da una parte e Vargas dall'altra, ottimo giocatore soprattutto in quanto a proposizione offensiva) al fine di accentrare il maggior numero di palloni.

Attenzione in ogni caso alla squadra etnea. In casa tiene un ritmo altissimo e contro di noi giocheranno alla morte, quindi il rischio è che i nostri mediani vadano in difficoltà contro i 3 in linea del centrocampo catanese (Izco, Edusei, Colucci), ma se la difesa tiene alta la squadra e i nostri esterni attaccano alto, i 3 punti possono essere alla nsotra portata.

Per la partita di domani sera prevedo un parecchio ricco di gol: 2 a 2. Doppio vantaggio del Catania con Martinez e Spinesi su rigore, recupero Juve nella ripresa con Tiago e Nedved.

Forza ragazzi, cominciamo bene il 2008!!!

LUCIANO STYLE

Petrus', Moggi e i sepolcri imbiancati

di Gianluca Barile

CITTA’ DEL VATICANO - Luciano Moggi. Basta il nome. Lo conoscono tutti. C’è chi lo adora e chi lo detesta. Chi lo ha osannato e chi lo ha abbandonato nel momento del bisogno. Ha vinto tutto. Ha dato fastidio a molti. La sua Juventus è entrata nella storia. E nella storia è entrato pure lui. Da eterno vincente. Il calcio è così: ti glorifica e ti mortifica in un batter d’occhio. Ma non ti cancella. Chi lo ammira, lo descrive come un grande manager; chi lo odia, lo paragona ai peggiori boss della mafia. Ma, fino a prova contraria, non ha ammazzatonessuno. ‘Petrus’. Basta il nome. Significa Pietro. Lo conoscono tutti. Si occupa del Pontificato di Benedetto XVI. E non solo. Nelle ultime settimane, infatti, si sta interessando anche del rapporto tra Sport e Fede. In particolare, si è concentrato sul problematico mondo del calcio. Per dare voce ai protagonisti di questo ambiente che non è fatto solo di denaro e potere, ma anche di sentimenti, di belle storie umane, di emozioni da raccontare. Il cammino è stato lento. E tortuoso. Ma alla fine abbiamo deciso di insistere. E i risultati ci hanno premiato: i nostri lettori amano particolarmente le interviste ai personaggi del calcio. Perché si raccontano come uomini e non come divi. Perché parlano della religione, di Dio, della Speranza, della lotta tra Bene e Male, pur appartenendo ad un mondo che si vuole far passare a tutti i costi per corrotto e irrimediabilmente dannato. Come è noto, da lunedì Luciano Moggi inizierà la sua collaborazione (gratuita) con ‘Petrus’, curando una rubrica settimanale sull’ultima giornata di campionato e mescolando temi calcistici e religiosi. I moralisti di turno si sono già scandalizzati; i colpevolisti di sempre hanno immediatamente emesso sentenze di condanna; i ‘falchi’ del ‘noi siamo cattolici e non possiamo perdonare uno come lui sospettato di fatti gravi’ hanno dimenticato di doversi comportare come ‘colombe’ perché nessun uomo, agli occhi di Dio e della società, può considerarsi migliore di un altro uomo. ‘Siate invece gli uni verso gli altri benigni, misericordiosi, perdonandovi a vicenda, come anche Dio vi ha perdonati in Cristo" (Efesini 4:32). Noi siamo per l'accoglienza. Le chiacchiere, le intercettazioni, le accuse, le vendette le lasciamo ad altri, non ci interessano; il nostro obiettivo, in questo caso, è quello di fornire un contributo chiaro all’informazione religiosa per fare in modo che essa funga da faro per illuminare l’oscuro mondo del calcio. Ma tant’è: i nemici di Moggi, e nostri, sono andati all’attacco, ci hanno scritto e-mail degne delle peggiori discariche, ci hanno messi all’indice dal pulpito della loro ipocrisia. A questo punto, la domanda sorge spontanea: siamo ancora cristiani? Siamo ancora in grado di amare? ‘Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano... Se infatti amate quelli che vi amano, che premio ne avete?... Voi dunque siate perfetti, com'è perfetto il Padre vostro celeste’ (Matteo 5:44-48). Dunque, cosa significa essere cattolici? Parlare della fede in Cristo? Dire pubblicamente che si crede nella Signoria di Gesù? Santificare la Domenica e tutte le altre feste partecipando alla Messa? Tutto questo sicuramente deve far parte della vita di un cristiano, eppure Gesù ci chiede altro: ‘Amatevi gli uni gli altri, come io ho amato voi’. E se amare significa rispettare, perché non dovremmo rispettare anche Luciano Moggi? Che qualcuno si possa sostituire in terra al Tribunale di Dio? Forse che chi giudica negativamente la persona dell’ex Direttore Generale della Juventus si senta più giusto dell’Altissimo? Qualcuno potrebbe obiettare che chi valuta negativamente questa collaborazione è laico o ateo, per cui è libero di sputare sentenze e veleno. Allora noi rispondiamo da laici, facendo riferimento alle Leggi del nostro Ordinamento: non si è colpevoli di nulla fino a che una sentenza passata in giudicato non dichiari diversamente. Di sepolcri imbiancati è pieno il mondo. ‘Chi non ha peccato, scagli per primo la pietra’, disse il Signore a coloro che volevano lapidare l’adultera. Noi di ‘Petrus’ ci professiamo cattolici e vogliamo dimostrarlo; non giudichiamo Moggi perché il giudizio spetta a Dio; non lo giudichiamo da un punto di vista penale perché ciò tocca solo alla Magistratura; non lo giudichiamo perché non siamo nessuno per farlo. Qualche ‘puritano’ benpensante (?) si è scandalizzato perché abbiamo definito ‘Big Luciano’ un galantuomo: con noi lo è stato, e forse anche con chi nei momenti di sventura gli ha voltato le spalle. Nessuno, però, ha avuto il coraggio di ammettere che ‘Petrus’ ha messo a segno un bel colpo con l’ingresso di Moggi nella scuderia dei collaboratori (che sia stato proprio questo il problema per chi avrebbe voluto tarparci le ali?). Certo, ci occupiamo di Chiesa, e principalmente del Magistero dell’amato Santo Padre Benedetto XVI, ma perché dovremmo dimenticare quei settori della società, compreso il calcio, che coinvolgono e interessano milioni di persone? Che essere cattolici sia diventata una discriminante, per cui se il prossimo è anche solo sospettato di un torto, debba essere lapidato? No, questa logica non appartiene ai seguaci di Gesù ma a quelle credenze che si basano sull’odio e la violenza. Noi cristiani siamo diversi, siamo per l’accoglienza. Perché, come ci ha ricordato proprio Benedetto XVI, ‘Dio è Amore’.


San Luciano


Ricordate le parole di Henry sul fatto che lasciò la Juve per colpa di Moggi? Fresca fresca è arrivata la risposta di Luciano, manco a dirlo dalle colonne dell'unico giornale che gli da voce: Libero.

Tra modalità di fair play e altre cosucce di questo genere c'è chi, come Maldini, ha riproposto un tema sempre cruciale per il calcio, che è quello della cura dei vivai, suscitando un mezzo putiferio. Comprendo il Milan, che non poteva gradire il rimbrotto del vecchio capitano. Ma anche qui basta intendersi: se invece di reprimenda la prendiamo come uno stimolo a non trascurare certi principi basilari, cambia tutto. Il problema esiste, è stato il cardine sul quale da sempre si sono poggiati i piccoli club (preparare, sfornare e poi cedere i giovani talenti facendo cassa). Sicuramente, tra le grandi squadre, ne ha fatto un punto fondamentale la Juventus (soprattutto durante la mia gestione), e i risultati si vedono e si sono visti: tanto per dirne una, nel 2006, oltre al titolo conquistato dalla squadra di Capello, la Juve ha vinto anche quattro campionati a livello giovanile.

Giovani e vivai dei club: alla Juve ho fatto scuola

Paolo Maldini ha avuto sicuramente davanti a sé il quadro bianconero di oggi rispetto a quello rossonero. Semmai è sembrato un po' ardito e anche generoso accomunare la Juve all'Inter. Se c'è oggi una squadra dove un giovane incontra più difficoltà a trovar spazio è proprio l'Inter. Il che non significa che il club di Moratti non curi i vivai, ma i tempi sono più lunghi e l'arrivo in prima squadra più complicato. Se nell'Inter multinazionale di oggi c'è un solo italiano, Materazzi, figuriamoci come un giovane può pensare di accedervi.
La Juve ha fatto e sicuramente continuerà a fare un discorso diverso. L'obiettivo è proprio quello di preparare i campioncini di domani da utilizzare in proprio, dopo che si siano fatti le ossa altrove. E' vero come dice Ancelotti (ma è sembrata una scusante per se stesso e per il club rossonero) che l'anno malaugurato della B ha aperto maggiori possibilità ai giovani bianconeri, ma più di qualcuno in prima squadra vi era già arrivato o stava per arrivarci. Maldini avrà pensato a se stesso, come esempio di chi è stato lanciato e ce l'ha fatta, rispetto a quello che non vede adesso. Chiaro che gli inserimenti debbono essere graduali e non solo - come dice Ancelotti - perché lo standard di rendimento deve essere mantenuto ad alto livello, ma anche perché le giovani promesse non vanno bruciate.
Provo adesso a spiegare perché nell'organizzazione dei grandi club la cura dei giovani avvenga con una certa parsimonia. Il ragionamento che viene fatto, di fronte ai costi che comporta il settore giovanile e ai rischi di fuga all'estero del giovane promettente che ti allevi in casa, è che forse conviene andare a mettere l'occhio direttamente in campo estero e trovare lì chi ti abbisogna.
Sembra facile, ma non lo è, perché se i giovanotti sono talenti ti costano un occhio anche a 18 anni o giù di lì (caso Pato); se poi invece pensi a frontiere meno conosciute - come quando si è scoperto il mercato africano - allora è tutto un altro discorso.
Ci sono club che operano in città non grandi, prive della pressione assillante di media e pubblico, che su taluni mercati hanno operato quasi a pacchetti, e non lo dico in termini critici. Ne provano venti, ne riuscirà uno solo, a loro sta bene così e nessuno li crocifigge. Taluni club possono perseguire queste strategie, altri no. Il meglio possibile è una via di mezzo tra la cura dei vivai all'interno del settore giovanile (da non trascurare mai) e una giusta visione dell'"esterno", intendendo per "esterno" i campi minori della penisola e anche al di fuori dei confini nazionali. Chiaro che a questo punto occorre una rete capillare e particolarmente efficiente di osservatori, operazione nella quale la Juve dei miei tempi eccelleva: i risultati sono documentati dai giovani ormai stanziali nella rosa di prima squadra (Palladino, Nocerino, Molinaro, Criscito ora ritrasferito al Genoa) e dai molti altri "baby" bianconeri in giro per l'Italia dei quali mi limito a ricordare (la lista sarebbe lunga) Giovinco e Marchisio all'Empoli, De Ceglie al Siena, Mirante alla Sampdoria, Paolucci all'Udinese, Lanzafame al Bari, Paro al Genoa ecc. Che poi la strada per imporsi in prima squadra, anche per un talento emergente, non sia facile, questo è un altro discorso. Bisogna avere pazienza, tenacia e carattere, ricordando che anche celebrati campioni stranieri finiscono a volte per fare panchina.

Le inutili chiacchiere dell'attaccante francese

A tal proposito merita un approfondimento l'uscita dell'attaccante Thierry Henry: «Con Moggi accadde qualcosa che non mi piaceva: non voglio entrare nei dettagli». Bene, allora nei dettagli entro io. C'è innanzitutto da dire che Henry ha avuto la sfortuna di arrivare alla Juventus in una delle sue rarissime stagioni negative. In 13 anni si è vinto praticamente sempre, raccogliendo soddisfazioni ovunque, ma non in quella stagione. E' stata un'annata particolarmente tormentata, culminata con l'avvicendamento in corsa tra Lippi e Ancelotti. Ebbi il fiuto di investire sul giovane attaccante del Monaco e devo dire che neppure lo pagai poco: 18 miliardi delle vecchie lire.
Ricordo che Henry faticava ad inserirsi per problemi legati alla giovane età, alla durezza del campionato italiano, alle difficoltà di mettersi in mostra in una grande squadra (peraltro in crisi): forse era troppo per lui in quel momento.
Le qualità tecniche non si potevano discutere, ma il giocatore aveva bisogno di spazio palla al piede e il suo gioco non si adattava a quello della squadra che giocava sempre in pressing sull'avversario. Faticava a rendersi utile alla squadra e si esponeva a critiche che neppure meritava: quell'anno disputò 16 partite delle quali 9 non portate a termine (ed io non ero certo l'allenatore).
Visto e considerato che un po' di esperienza l'avevo già maturata, pensai di darlo in prestito un anno in una squadra meno esigente nei suoi confronti, che potesse dargli l'opportunità di crescere e adattarsi al nostro campionato con più tranquillità. Individuai l'Udinese come soluzione opportuna, raccogliendo la disponibilità entusiasta dei Pozzo.
Henry se la prese a male e ancora oggi non riesco a capire il perché. Se dovessi fare un elenco di giocatori che attraverso questo percorso sono poi diventati dei campioni affermati mi servirebbero almeno un paio di pagine di questo giornale. Ma comunque non fa nulla.
Questa storia si concluse con la partenza di Henry: fui costretto a cederlo e, nonostante la stagione non certo esaltante, riuscii a ottenere dall'Arsenal 32 miliardi. Comprato per 18 e rivenduto poco dopo a 32. Una plusvalenza non da poco che non ha nemmeno sminuito il valore della squadra: infatti nelle stagioni successive (quelle in cui Henry ha dato il meglio) la Juventus ha ripreso a vincere con regolarità. Più dell'Arsenal. E alla Juve arrivò un certo Trezeguet...

La classifica dell'Iffhs e quelle strane polemiche...


Ha fatto scalpore la classifica delle squadre migliori di sempre fatte dall'Istituto mondiale di storia e statistica del calcio di Bonn che ha indicato il Barcellona e la Juve ai primi due posti, con il Milan al quinto e l'Inter al settimo. Andate a vedere con quanta pignoleria e partigianeria sono state fatte le pulci all'Istituto tedesco, in sostanza per deriderne criteri e risultati. Immagino che se fosse uscito il solito peana all'Inter la questione si sarebbe risolta con i soliti titoli ad effetto, un altro riconoscimento all'Inter di Moratti e di Mancini. Così non è stato e semmai ha da lamentarsi il Milan (ma il dato partiva dal '91 e si fermava al 2006).
Con una differenza di un anno (in partenza) è in sostanza tutto il periodo della triade, e fa piacere che qualcuno, al di sopra delle parti (!), ripaghi i tanti sforzi di quel management riconoscendo a quella Juve una posizione inferiore solo al Barcellona.

OBIETTIVO GIUSTIZIA

IL TAR CI RIDARA' GLI SCUDETTI


Riprendiamo da Tuttosport di ieri, 5 gennaio, un'intervista al presidente dell'Associazione Giù le mani dalla Juve:

IL RICORSO DEI PICCOLI AZIONISTI

«Ci restituiranno i due scudetti che ci hanno tolto: sarà come se la sentenza della giustizia sportiva dell’estate 2006 non fosse mai stata emessa».
Giuseppe Belviso, presidente dell’associazione "Giù le mani dalla Juve", indica senza giri di parole cosa succederebbe sei il Tar del Lazio accogliesse il ricorso presentato dai piccoli azionisti che l’associa­zione raccoglie.
L’organo giudiziario, che esaminerà il caso il 15 maggio, non potrebbe però cancellare altri effetti di quella sentenza: la retrocessione in serie B della Juve, la mancata partecipazione alla Champions League e la cessione di giocatori fondamentali e tuttora rimpianti, da Ibrahimovic a Zambrotta, passando per Cannavaro.
«Purtroppo - si rammarica Belviso - nessuno può restituirci i campioni che la società ha venduto, né ridarci la stagione passata sui campi della serie B. Però, per quanto riguarda il campionato cadetto, speriamo che un’eventuale sentenza favorevole del Tar possa cancellare la partecipazione della Juve dagli annali. Per il resto, se il nostro ricorso venisse accolto, si aprirebbe una strada per chiedere dei risarcimenti nell’ambito della giustizia civile. Ma a quel punto le possibili vie da percorrere sarebbero davvero molte e le valuteremo quando e se sarà il momento».
Per adesso, l’obiettivo principale di "Giù le mani dalla Juve" è uno, anzi, due: «La restituzione degli scudetti conquistati nel 2004- 05 e nel 2005- 06. È prima di tutto questo che chiediamo al Tar», ribadisce Belviso. Una richiesta che, secondo lui, ha tutti i requisiti per essere presentata e anche per essere accolta. «Ci sono precedenti confortanti - spiega ­ che dimostrano come anche i piccoli azionisti, e non soltanto l’azionista di maggioranza, abbiano il diritto di presentare ricorso al Tar» . Belviso è abbastanza fiducioso anche per quanto riguarda l’esito finale della battaglia sua e della sua Associazione: «I motivi per cui chiediamo di annullare la sentenza sono le numerose violazioni del diritto che sono state fatte durante il processo del 2006, a cominciare dall’assenza del contraddittorio. I presupposti per vincere ci sono».

COMMENTO DELLA REDAZIONE
La stima e la simpatia per l'uomo Belviso è tanta. Dal nulla, dalla rabbia e dallo sdegno per lo stupro, uguale a quella di tanti altri juventini, lui ha tirato fuori l'idea della class action quando sembrava un'utopia. Ha raccolto intorno a se azionisti e semplici tifosi, ha dato ufficialità e trasparenza alle azioni costituendo la prima vera Assocazione di tifosi che lotta nelle aule dei tribunali, di Italia ed Europa, perchè venga sanata una pagina nera per la giustizia, sia pur sportiva, nella quale sono state calpestate regole scritte.

Un vero juventino, però, non può limitarsi a vedere come gioca la partita "Giu le mani dalla Juve" e gioire se vincerà o dire "lo avevo previsto io" se dovesse essere necessario rivolgersi ad altro Tribunale.
Un vero juventino la partita deve giocarla anche lui, dando FORZA e numeri alla SUA ASSOCIAZIONE.
Associarsi NON comporta neppure l'esborso di denaro. La donazione, per sostenere le spese delle diverse cause in piedi in Italia ed Europa, è VOLONTARIA e nella misura che ciascuno vuole e può.

A chi è scettico e ritiene che alla fine i "poteri forti" condizioneranno tutto, come sempre, diciamo solo una cosa: la nostra Juve non gioca forse la gara di ritorno anche se all'andata ha perso per 2-0? Lo fa e noi tifiamo, ci incolliamo ai televisori. Bene, Guido Rossi&Co hanno vinto la prima partita ma noi TUTTI giocheremo la seconda, se serve giocheremo i supplementari, tireremo i rigori. Uno Juventino vero lotta fino all'ultimo secondo dell'ultima partita. Per vincere!
Vi invitiamo ad Associarvi a "Giù le mani dalla Juve", visitate il loro sito, informate anche i vostri amici: più siamo più forza abbiamo.

Il sito di GiùlemaniallaJuve

giovedì, gennaio 10, 2008

SI RICOMINCIA!

Da domani riprenderà a pieno ritmo l'aggiornamento del blog, per oggi vi lascio con qualche notizia. Prevista per domani, come di consuetudine, la presentazione di Catania-Juve e le vostre opinioni sul match in Sicilia.


BRIATORE: "MOGGI ERA UN MALE NECESARIO"

“Calcio e F1 sono i due sport per eccellenza e noi abbiamo unito i mondi: competenze, marketing, sponsor, chi viene con noi risparmia”. Sono le parole di Flavio Briatore a GQ - in edicola in questi giorni con il numero 100 del mensile - in cui racconta in esclusiva cosa pensa del mondo del calcio inglese (e italiano) in seguito all’acquisto dei Queen Park Rangers.

Avete pagato i Queen Park Rangers 90 milioni di euro. Cifra con cui avreste acquistato una dignitosa squadra italiana di A. Perché prenderne una di B inglese?
“È un challenge. Qui sei sul mercato e giochi in una competizione pulita, dove le regole non hanno chiaroscuri. Una sfida con un unico metro di giudizio: il merito. Ecco perché qui ci sono investitori da tutto il mondo, mentre in Italia neanche uno”.

Novanta milioni, comunque, son mica bruscolini, per venti seviziatori di pallone
“Non è mai importante a quanto compri, ma importa a quanto vendi dopo cinque anni”.

Avete appena acquistato e già programmate di rivendere?
“È un discorso teorico. Poi, non va dimenticato che la cifra comprende anche lo stadio. Trovo scandaloso che in Italia abbiano permesso alle società di calcio di quotarsi in Borsa. Ci sono tante società ben gestite, una su tutte il Milan. Ma sono società il cui unico capitale sono undici persone che corrono dietro a una palla. Che consistenza finanziaria possono avere?”.

Una solidità tenuta insieme con gli spilli del decreto spalmadebiti.
“Qui un’ora dopo la chiusura dei transfer, senza copertura finanziaria, c’è solo la bancarotta. Gli stipendi si pagano ogni settimana, e se dopo trenta giorni non li hai pagati tutti, ti tolgono 15 punti. Poi ti chiudono, senza possibili obiezioni. Per questo sono tutti onesti e solvibili”.

Come si può invertire la tendenza italiana?
“È impossibile. La casta degli eletti, che gestisce il calcio e ogni altro aspetto della società, dalla finanza alla politica, non ti permette nemmeno di partecipare. Figurati di vincere. Quindi, me ne sto alla larga. A me piace essere giudicato solo per i risultati”.

Intanto, un problema i QPR l’hanno risolto: quello economico.
“Su 19 mila posti di capienza totale, abbiamo una media di 16 mila spettatori: i biglietti costano molto più che in Italia, così facciamo il 50 per cento degli incassi del Milan campione d’Europa. La partita col Chelsea di FA Cup vale, da sola, un milione di sterline. Se arriviamo in Premier, ne prendiamo come minimo 60 di diritti televisivi, basta arrivare decimi e diventano 70. Poi, lo stadio è nostro: ci faremo concerti, lo renderemo davvero polifunzionale. Per questo abbiamo potuto riunire il gruppo d’azionisti migliore del mondo. Sono sei, tutti nella classifica di Forbes degli uomini più ricchi del pianeta”.

Da juventino all’estero, che idea si è fatto di Calciopoli?
“È lo specchio di quello che succede in Italia. Qual è il vero scandalo? Ognuno cercava di ottenere tutti i vantaggi che poteva, ma non c’è mai stato scambio di denaro. E la Juve ha pagato un prezzo decisamente troppo alto. Tutti avrebbero voluto fare quello che faceva Moggi: non ci riuscivano. Tutti lo cercavano e poi, dopo le intercettazioni, tutti pronti a saltare giù dal carro. Intendiamoci: Moggi era un male necessario per chi voleva vincere in Italia”.

Qual è la differenza più grande tra il calcio britannico e il nostro?
“La cultura sportiva. Non vedrai mai un giocatore chiedere il cartellino giallo per l’avversario. E l’arbitro non è mai discusso, perché non si sente protagonista. In Italia sono tutti belli, atletici, telegenici. Qui hanno la pancetta e fischiano pochissimo, perché non smaniano per farsi notare”.

La importerà in Italia?
“Neanche per idea! In Italia non ci torno più. In Inghilterra vivo, lavoro, ho casa. In Italia non ho niente, non mi lega niente”.



LA SCOMPARSA DI INTER CAPITAL S.R.L.

Analizziamo una notizia
Partiamo dalla fonte Ufficiale
Fonte: Inter.it
ASSEMBLEA DEI SOCI: COMUNICATO UFFICIALE
Martedì, 09 Gennaio 2007 18:46:35
MILANO - Si è svolta nel tardo pomeriggio di oggi, presso la Sala delle Colonne della Banca Popolare di Milano, l’assemblea straordinaria dei soci di F.C. Internazionale Milano s.p.a.
L’ordine del giorno prevedeva la fusione per incorporazione di Inter Capital s.r.l e le deliberazioni conseguenti, che sono state approvate all’unanimità dall’Assemblea (26 soci portatori in proprio o per delega, di 312.928.290 azioni su 314.500.000).
L’incorporazione mediante fusione di Inter Capital si inserisce all’interno del progetto di riorganizzazione strutturale di F.C. Internazionale. A tale scopo sono state poste in essere alcune operazioni di carattere straordinario, quale quella in oggetto, con la finalità di porre in ambito societario la gestione del pacchetto di controllo nonché fornire a F.C. Internazionale quelle strutture patrimoniali e quelle risorse finanziarie necessarie per conseguire le specifiche finalità di gestione. In tal modo si avrà il trasferimento a F.C. Internazionale di consistenti strumenti finanziari a pari alla liquidità risultante nella disponibilità di Inter Capital (70 milioni di euro). Inoltre, si registrerà un oggettivo incremento della consistenza patrimoniale di F.C. Internazionale in virtù del disavanzo di fusione determinato dall’operazione. Inter Capital porterà, come dote patrimoniale dell’operazione di fusione, circa 230 milioni di euro costituiti per circa 222 milioni dalle riserve derivanti dalle differenze di fusione e per 9 milioni circa da nuovo capitale sociale.
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Passiamo ad alcuni passi salienti del verbale di assemblea:
<INTERNAZIONALE MILANO S.P.A. e INTER-CAPITAL S.R.L.
a proporre la fusione tra le due società, mediante incorporazione di INTER-CAPITAL S.R.L. in F.C. INTERNAZIONALE MILANO S.P.A., della quale INTER-CAPITAL S.R.L. possiede n. 282.544.437 azioni pari all'89,84% del capitale sociale.

Della relazione del consiglio di amministrazione il presidente riassume alcune parti a titolo di informativa dei soci: La fusione per incorporazione di Capital in Inter va inquadrata alla luce del ridisegno della struttura di controllo di F.C. Internazionale Milano s.p.a., realizzato con l'attuazione di alcune operazioni di carattere straordinario. Tali operazioni sono state poste in essere con il duplice scopo di collocare in un ambito societario la gestione del pacchetto di controllo e di dotare Inter delle strutture patrimoniali e delle risorse finanziarie necessarie per perseguire in modo efficace le proprie finalità di gestione.
Il primo scopo è stato raggiunto con la allocazione delle partecipazioni in Inter detenute dai soci Massimo Moratti, C.M.C. s.p.a. ed Hellas International S.A. nella nuova società denominata Internazionale Holding s.r.l.
Il secondo scopo verrà raggiunto con la fusione che viene oggi proposta e che consentirà:
+ in primo luogo il trasferimento in capo a F.C. Internazionale Milano s.p.a. di nuovi consistenti mezzi finanziari a titolo di capitale di pieno rischio, per un importo di 70 milioni di euro, pari alla liquidità di cui dispone l'incorporanda Inter-Capital;
+ in secondo luogo l'incremento delle consistenze patrimoniali di F.C. Internazionale Milano, grazie
al disavanzo di fusione che si determina per effetto
della operazione.
La fusione consentirà quindi a F.C. Internazionale Milano s.p.a. di disporre di nuove disponibilità li
quide per 70 milioni di euro e di nuove riserve derivanti dalle cosiddette differenze di fusione per
circa 222 milioni di euro e da nuovo capitale per circa 9 milioni di euro. Il patrimonio netto di F.C.
Internazionale post fusione ammonterà quindi a circa 260 milioni di euro. …
L'operazione di fusione comporta l'assegnazione al socio di Inter-Capital s.r.l. di tre azioni di F.C.
INTERNAZIONALE MILANO S.P.A. ogni due euro di quota di capitale di Inter-Capital s.r.l. Il rapporto di cambio è stato stabilito in relazione al valore delle società interessate alla stessa, valore determinato di comune accordo dagli organi amministrativi delle due società a norma dell'art. 2501 quinquies del codice civile e dichiarato congruo dall'esperto dott.ssa Morena Magagna nominata dal Tribunale di Milano con provvedimento del 10 ottobre 2006 nella relazione sulla congruità del rapporto di cambio da lei redatta, a norma dell'art. 2501 sexies del codice civile, in data 23 novembre 2006, asseverata con giuramento nella stessa data e allegata in originale a quest'atto "G".
Tenuto conto del rapporto di cambio come sopra determinato, al socio di Inter-Capital s.r.l. dovranno essere attribuite n. 384.225.000 azioni di F.C. Internazionale Milano s.p.a. (capitale di Inter-Capital euro 256.150.000 : 2 x 3= 384.225.000).
Al fine di far conseguire al socio di Inter-Capital detta attribuzione, verranno utilizzate le n.
282.544.437 azioni di F.C. Internazionale Milano attualmente di proprietà di Inter-Capital; verranno
inoltre utilizzate n. 101.680.563 nuove azioni rivenienti dall'aumento del capitale che l'assemblea è
oggi chiamata a deliberare.>>

lunedì, gennaio 07, 2008

2008

Inizia il nuovo anno, che speriamo vivamente sia portatore di buone notizie sul fronte Farsopoli, di buoni acquisti sul mercato e di ottime prove della squadra bianconera.

Si partirà dal durissimo anticipo di sabato sera a Catania, per poi terminare il girone d'andata la settimana successiva a Torino contro la Samp. Due vittorie sarebbero perfette per rimanere in scia della prime due e non perdere terreno su un Milan che dovrà recuperare in questi giorni le tre partite che ha saltato nelle scorse giornate.

Per iniziare vi posto l'articolo di Moggi apparso ieri su Libero


I peccati di Matarrese,l'ex amico che ama le poltrone e si dimentica del passato

Antonio Matarrese mi ha dedicato attenzione nei pensieri di fine anno con la cattiva eleganza che lo contraddistingue e, soprattutto, con scarsa memoria.

Abbarbicato alla sua poltrona, Matarrese (quello dalla dichiarazione "folle" - giudizio di prodi)sulla morte dell'ispettore raciti ("i morti fanno parte del sistema") mi da' del "disperato", a me e a chi parla con me.

Classico caso di chi vuol liberarsi non di un personaggio scomodo, ma di un testimone scomodo.

Evidentemente Matarrese non ricorda i viaggi a Torino e le suppliche rivolte al sottoscritto e a Giraudo ("io sono un amico vostro, aiutatem!").il tutto per tornare a spadroneggiare in lega.

Qualcuno ricordera'che durante la prima presidenza Galliani (2002-2004)fu creata appositamente una carica (vicepresidente vicario della lega),per saziare la sua sete insopprimibile di potere.

Matarrese ha dimenticato questi percorsi,parla di mele marce(da che pulpito!) e dice di non volersi "sporcare con questi personaggi".

Chi e' senza peccato scagli la prima pietra.

Da vecchio boiardo DC (cinque legislature con poche presenze nelle aule parlamentari), non appena risale sulla sedia dimentica i compagni di viaggio.

Un anno fa,subito dopo l'elezione a presidente della lega, riservo' a coloro che lo avevano eletto una valutazione sconcertante,"i miei presidenti?ci sono imbecilli e molti millantatori",truccata sotto la premessa che"pero' non c'erano delinquenti".

Matarrese, che e' anche quello del clamoroso fallimento gioco calcio,si accoda ora a chi vorrebbe impedirmi di vivere e anche solo di parlare,meglio farebbe a valutare le cose con animo meno esacerbato e una dose minima di imparzialita'.

Vada a rileggersi le conclusioni del processo sportivo,quando lo stesso sandulli ha dovuto riconoscere che non era emerso nessun illecito,ma solo comportamenti inquadrabili nell'articolo 1 del codice sportivo.

Una situazione che non sara' certo del processo ordinario, davanti al quale mi sento garantito e ho piena fiducia.

Per qualcuno non potrei sentire gli amici che mi sono rimasti (e sono tanti, anzi tantissimi),non potrei dare suggerimenti a chi me li chiede (suggerimenti,non ordini).

Matarrese ha gia' stabilito il suo "j-accuse",senza riserve,senza esitazioni,senza dubbi.

A questo punto il dubbio e' che si e' formata un'intesa tra potenti e potentati per far fuori i pochi (ma bravi)nel calcio.

Mi chiedo perche' mai Matarrese non citi tra le "mele marce" il suo amico-nemico Carraro,perche' metta sempre in mezzo il sottoscritto come se fossi stato l'unico dirigente della Juventus? Quanto poi all'immagine del "disperato",evidentemente Matarrese ha fatto dei sogni, perche' io sono invece ben presente a me stesso tanto che nei suoi confronti ho deciso di presentare querela con relativa richiesta danni.

Caro Antonio, racconta un po' dei tuoi rapporti con personaggi che sono dovuti espatriare, racconta delle telefonate con quelle persone di casa-Juve con le quali adesso ti sporcheresti solo a parlarne.

Allora, non ti sporcavi.

Racconta quando recentemente in lega sei stato sfiduciato.

Avevi detto "se l'assemblea al completo non sara' tutta con me, mi dimettero'" altro che dimetterti, ti sei incollato alla poltrona, com'e' tua abitudine.

Potresti anche raccontare delle tua breve avventura alla presidenza dell'UNIRE, dove ti avevano mandato e fatto eleggere quelli che ti avevano suggerito di darti all'ippica, ma poco dopo hanno mandato a correre te, non i cavalli.

E vivaddio tu l'hai ammesso "mi hanno fatto fuori in pochi mesi".

Caro Antonio, quelli dell'UNIRE ti avevano scoperto.

Qualcuno nel calcio non l'ha ancora capito.ma per fortuna il calcio non e' fatto solo di persone come te.

C'e' anche di meglio.

La tua non e' solo l'insopprimibile voglia di scrivania ma e' anche l'inestinguibile voglia di parlare.

Tanto ti dovevo, con gli auguri che il 2008 ti possa, portare a riflettere prima di parlare e offendere persone che hai sempre ritenuto amiche (almeno cosi' dicevi).

Tranquilli amici bianconeri, moggi al processo di Napoli fara' saltare diverse poltrone in figc e lega.

L'ha detto pure la Stefanova " il 2008 sara'un anno di grandi stravolgimenti.

Anzi, di terremoti istituzionali.

Ci saranno cambi al vertice della lega calcio e della figc.

Come non sara' un anno facile x collina:potrebbe dimettersi

Luciano Moggi su LIBERO 6/1/2008


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