venerdì, marzo 16, 2007

IL PRIMO PASSO...

Vallettopoli: il Garante vieta notizie-scandalo. L'Autorità garante per la privacy ha varato un provvedimento che vieta la diffusione di notizie non essenziali sulla vita sessuale

ROMA - Un provvedimento che farà discutere. E che è di difficile interpretazione È vietata «con effetto immediato» la diffusione di notizie che non hanno interesse pubblico, che non sono essenziali, o che attengono a particolari della vita privata in merito alla sfera sessuale. Lo ha deciso, in relazione alla vicenda oggetto dell'inchiesta di Potenza, il Collegio dell'Autorità Garante per la protezione dei dati personali che ha adottato un provvedimento.
IL PROVVEDIMENTO - Il Garante per la protezione dei dati personali nel provvedimento vieta «con effetto immediato» a «tutti gli organi di informazione di diffondere notizie, in particolare quando:
1) si riferiscano a fatti e condotte private che non hanno interesse pubblico;
2) riguardino notizie, dettagli e circostanze eccedenti rispetto all'essenzialità dell'informazione;
3) attengano a particolari della vita privata delle persone diffusi in violazione della tutela della loro sfera sessuale».
Il Garante sottolinea inoltre che «la violazione di tale provvedimento, che sarà pubblicato domani nella Gazzetta Ufficiale, costituisce reato punito con la reclusione da tre mesi a due anni ed è fonte di responsabilità per una eventuale richiesta di risarcimento danni. Il Garante provvederà, infine, a denunciare alla autorità giudiziaria competente ogni singola violazione che venisse rilevata». «Il provvedimento - spiega ancora l'Autorità - si è reso necessario perchè pur nel quadro di vicende per le quali è configurabile un interesse pubblico alla conoscenza anche dettagliata di fatti, 'sono state diffuse alcune informazioni e notizie, anche non estratte da trascrizioni di intercettazioni, che hanno oltrepassato i limiti del diritto di cronaca e violato i diritti e la dignità delle persone interessate, a prescindere dalla veridicità di quanto diffusò».
16 marzo 2007

Fonte: www.corriere.it

Finalmente un primo piccolo, ma significativo, passo verso la limitazione dell'immenso potere in mano ai giornalisti ed ai media in generale. Accenno appena una polemica sulla tempestività di tale provvedimento, che arriva solamente dopo che a finire sulla gogna pubblica è stato un parlamentare, il che ha portato immediatamente, e stranamente, un'immediata legge per vietare questo genere di episodi. Tutto giusto, come no, ma si poteva e si doveva intervenire prima.

Come sostengo da quando ho aperto il blog (maggio 2006), i media in Italia hanno troppi poteri: dispongono nel bene e nel male della vita di chiunque. Basti vedere come da certa pseudostampa vangano eretti ad idoli certi personalggi quali i partecipanti del Grande Fratello e altri reality vari, di Amici e altri componenti della cricca Costanzo-De Filippi (che fanno si spettacolo, e ci mancherebbe che non possano farlo, ma è assurdo CONDEDERGLI UN SERIO DIRITTO D'OPINIONE); mentre come vengono letteralmente distrutte altre persone, che si sono trovati in episodi di cronaca, magari disdicevoli, magari deplorevoli, ma certamente dichiarati colpevoli sin dall'inizio e condannati a furor di popolo. Si, è proprio il caso di Moggi e della Juve, e lo si capisce dalla seconda sentenza farsa (quella di Sandrulli, per intenderci) in cui si legge molto chiaramente come ci sia stata senza dubbio (e senza prove) colpevolezza perchè per la folla (e per i giornali) è colpevole.

E' ora di finirla di dare tutto questo potere ai media. Si dovrebbe limitare il loro lavoro alla semplice cronaca ed alle personali opinioni (le quali, almeno da parte mia, valgono meno di 0 in quanto L'OPINIONE CHE VERAMENTE MI INTERESSA ME LA CREO DA SOLO) e punirli severamente se violano le nuove leggi e se OSANO MANOVRARE A LORO PIACIMENTO L'OPINIONE PUBBLICA, COME HANNO SEMPRE FATTO E, TEMO, SEMPRE FARANNO.

Il primo passo è stato fatto, ma devono seguirne necessariamente altri. Per non essere frainteso, la mia speranza non è che la stampa sia sottoposta a controllo o censura, perchè sarebbe assolutamente anticostituzionale ed antidemocratico, ma alcuni limiti devono essere posti. I Media debbono svolgere il loro lavoro di informazione, in modo corretto ed essenziale, ma non si può correre il rischio che in qualche caso diventino i manovratori del popolo, quando al limite dovrebbero esserne solo la voce.

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juve

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