mercoledì, marzo 28, 2007

ECCO COSA PENSIAMO DI VOI

LETTERA APERTA AD UN AMICO INTERISTA(MIO LETTORE E FUSTIGATORE)
di Antonio La Rosa

Caro Saverio,
approfitto del sito per replicare ai tuoi messaggi inviatimi oggi, di aperta "condanna" per il mio commento al diverbio tra il tifoso Juventino ed il tuo presidente Moratti Massimo, perchè ritengo che sia gli argomenti che tu mi esponi, sia le controdeduzioni mie ai tuoi attacchi, penso siano di interesse più generale.
Tu mi scrivi, tra le altre cose, testualmente, che "se poi ci sarà un altro caso Ronaldo, ed un ventenne che l’unica cosa che ha in testa è il calcio ... aspetta un giocatore o un dirigente e lo accoltella, poi che si dice? Che si scrive? si dirà che è un delinquente come sempre vero? E non si pensa che chi dovrebbe avere un pò di sale in zucca x trasmettere valori POSITIVI, anche se si pensa o si è sicuri di aver subito torti, li si fomenta all’odio, poi si è altrettanto colpevoli!"
In sostanza tu accusi il tifoso juventino di istigazione a delinquere, ed in fondo anche me di partecipare a questa forma di incitamento all’odio verso gli avversari.
Nulla di più falso.
Da sempre ho scritto in questo sito, ma anche altrove, appunto per stemperare gli animi, che il mio essere juventino e di una certa parte politica non mi ha impedito di avere, come miei fraterni amici, persone che sono interiste e della parte politica opposta alla mia, e questo lo scrivo non tanto per dire una baggianata qualunque, ma perchè è la verità: e lo scrivo per significare che le passioni calcistiche non ci debbono far vedere negli avversari, "i nemici" da distruggere, ma solo avversari con cui condividere, da posizioni divergenti, la stessa passione per il calcio.
Concordo con te, il calcio attuale è stato molto avvelenato, ma, se mi permetti, il veleno non è mai provenuto dalla sponda juventina, sia essa quella dirigenziale (gli stessi Moggi, Giraudo e Bettega, ritenuti antipatici, mai si sono espressi con toni come quelli usati da molti altri dirigenti calcistici), sia essa quella della squadra e dei giocatori (da noi gente che mette chili di livore nelle sue parole, come Mancini, Figo o Stankovic, non ce ne è mai stata), sia essa quella della tifoseria.
Il veleno è anzi stato gettato in quantità industriali addosso a tutto ciò che riguarda la Juventus, a tutti i suoi livelli, e la vicenda calciopoli ne è stato un esempio, di come un giornalismo spazzatura abbia calpestato del tutto deontologia professionale, rispetto della verità e della obiettività di informazione, rispetto delle persone e diritto di difesa degli incolpati.
L’esatto opposto di quanto accade adesso con una nota vicenda di foto compromettenti e ricatti, dove tutti hanno scoperto il rispetto della cosiddetta "privacy".
La vicenda di lunedì scorso (il diverbio ormai reso celebre), sarebbe cosa da poco, ma è stata enfaticamente strumentalizzata, come al solito, dalla stampa servile al tuo presidente nerazzurro, che ormai gode di una forma di intangibilità, di difesa preconcetta e, se mi consenti pretestuosa, per cui qualunque cosa faccia è sempre giustificata e condivisibile, mentre se qualcuno lo punzecchia, può solo essere un soggetto da biasimare e condannare al pubblico ludibrio.
Cosa che sta accadendo a quel tifoso juventino: forse non leggi i siti del Corriere della Sera, non segui quella specie di sottoprodotto sportivo che viene trasmesso in una rete Mediaset, non fai un giro tra le pagine di tanti giornali diciamo di militanza "talebana" paranerazzurra: non fanno altro che enfatizzare l’accaduto, accusare il tifoso di aggressione preordinata, di iniziativa strumentale ordita da siti "para-juventini" (ti giuro, hanno scritto così, tale Monti Fabio, giornalista dichiaratamente interista, su Corriere della Sera on line), non fanno altro che indicare al pubblico ludibrio uno che in fondo aveva solo fatto uno sfottò ("togliti quello scudetto di cartone").
Ti chiedo: CHI semina odio, e verso chi?
Non ritieni che ancora una volta, sotto altre forme, si stiano rileggendo quegli esempi di giornalismo criminale che si leggeva dopo Juve - Inter del 26 aprile 1998?
O quel giornalismo criminale che scaricò di tutto contro la Juve per la vicenda doping, dimenticando di evidenziare che il famoso centro dell’Acquacetosa si trova, guardacaso, a Roma?
O quel giornalismo criminale che scatenò il putiferio dopo Juve - Parma del 7 maggio 2000, creando il mostro De Santis?
Continuo?
Hanno distrutto le persone, hanno creato mostri, hanno seminato odi e rancori, continuano ancora in queste manifestazioni di bassissima levatura, eppure tu trovi il modo di criticare me per un commento, ed un tifoso per uno sfottò?
Moggi? mafioso.
Del Piero? dopato e raccomandato.
Lippi? non è il "mio" allenatore (così scrivevano prima dei mondiali)
Cannavaro? altro dopato e raccomandato, anche se il filmato celebre lo ritraeva mentre era a Parma, ma naturalmente lo proiettarono solo quando vestiva il bianconero.
Ricordo che, sempre l’estate scorsa, uscì la notizia dell’arresto per droga di un ex calciatore, che aveva indossato diverse maglie, ma si disse "l’ex juventino", e si associò il fatto ad un’altra vicenda di droga che aveva coinvolto un giocatore di Bari e Genoa, ma che venne anche quella volta definito "ex juventino" perchè per qualche anno era stato in panchina alla Juve: modo subdolo per associare l’essere juventino all’essere drogato.
E’ QUESTO IL PEGGIORE MODO DI SEMINARE ODIO, ALTRO CHE UN BANALE SFOTTO’!
Lor signori (mi riferisco ai giornalisti) si sono ben guardati di fare qualche appunto al Moratti che insulta la madre di Ronaldo, o l’arbitro a Livorno; si guardano bene dal porre certe domande a questo signore, magari per ricordagli che la società etica fa sedere in panchina un tizio che ha patteggiato una pena (mesi sei di reclusione, pena sospesa alle condizioni di legge), e che ci viene a parlare di calcio pulito.
Si guardano bene di parlare dei bilanci societari nerazzurri, di plusvalenze, di cessioni fittizie di marchi e quant’altro, ma sono pronti a scatenare l’inferno se un giocatore juventino commette un fallo grave contro un avversario.
E’ questo l’odio che è stato seminato e che tutt’ora viene seminato nel nostro calcio: l’odio dell’impostura, della malafede di informazione, del contrabbandare le proprie passioni da tifoso antijuventino, in verità da esporre ai lettori per caricarne ulteriormente il sentimento antijuventino.
L’ambiente juventino, contrariamente a quanto si voglia dire, è stato da sempre molto civile e composto, se tutto quello che ci è stato scaricato negli anni, fosse stato scaricato verso altre società e tifoserie, saremmo davvero arrivati alla guerra civile, e non a caso certe decisioni di giustizia sportiva sono state motivate da "ragioni di ordine pubblico".
Ti debbo ricordare cosa accadde la settimana prima di Perugia - Juventus, del 14 maggio 2000?
O di quella famosa frase di Sensi, prima di Napoli - Roma del 10 giugno 2001 ("se la Roma non vince lo scudetto, non potrò garantire per l’ordine pubblico")?
Nessuno ha scritto due parole per fatti del genere, a conferma che certi signori con la penna sono leoni con i galantuomini e conigli con le iene.
Ci hanno cacciato in B, dando alla difesa 15 minuti (ripeto QUINDICI MINUTI) di tempo, per replicare a circa settemila cartelle di presunte accuse, e senza poter portare uno straccio di difesa nel presunto processo sportivo; ci hanno sfottuto quando in sede di appello, il presidente della Corte, dopo avere in parte confermato la condanna, ebbe a dire che il campionato 2004 - 05 era regolare; ci hanno costretto a smantellare l’organico di una delle squadre più forti di sempre: nessun incidente, nessuna città messa a ferro e fuoco, una manifestazione composta e civile il primo luglio 2006 (c’ero, e tutti manifestavano solo per mostrare il proprio amore verso la Juventus), adesso ci stiamo seguendo con passione il purgatorio del campionato di serie B, prendendoci anche i simpatici sfottò degli amici interisti (e tu sai quanti me ne hai mandati, ma non sei stato il solo), e non solo loro; ci siamo presi i cori di disprezzo e di scherno in alcuni stadi, anche se in altri si è celebrato l’evento della presenza della Juventus.
Bene: hai notizie di atti di violenza commessi da juventini?
A mia memoria, non ricordo gesti di intolleranza commessi da tifosi juventini verso avversari, da almeno un ventennio, l’ultimo episodio che ricordo è il petardo di Juventus - Cesena, stagione 1987 - 88 che ci costò uno 0 - 2 e una squalifica di campo; soprattutto non ricordo gesti di intolleranza dopo Perugia, o contro la rivale storica Inter e i suoi tifosi.
Puoi tu dire la stessa cosa?
No, e ti dico io il perchè: perchè la tifoseria antijuventina è stata letteralmente drogata all’odio verso la Juventus e verso i suoi tifosi, e dunque si sente legittimata a compiere qualunque cosa, tanto la Juve e gli juventini sono figli di un dio minore, non hanno stampa amica, non finanziano il calcio, non hanno televisioni o gruppi di telecomunicazioni di supporto.
Dici bene: chi dovrebbe avere un pò di sale in zucca dovrebbe trasmettere valori positivi, per sedimentare odi e veleni, e riportare il calcio ad uno sport sano.
Quella frase, però consentimelo, non potevi rivolgerla a me, a quel tifoso juventino del diverbio con Moratti: dovevi invece rivolgerla al signor Mancini, che ancora parla di partite truccate e di campionati falsati nel passato, quando gli stessi giudici l’hanno escluso; o al tuo presidente, che continua a far finta di non sapere che la sua grande Inter di quest’anno si fonda sulla mancanza della Juventus e sull’acquisto di due ex juventini.
O a pseudo giornalisti come il signor Monti Fabio.
Loro si che dimostrano di non avere sale in zucca e per questo non si sognano di trasmettere valori positivi per sedimentare le tensioni nel calcio.
Con immutata amicizia verso di te e verso tutti gli interisti intelligenti, che sanno bene che la passione calcistica non può mai condizionare i veri valori umani.

(Tratto da JUVENTUS1897.IT)

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