giovedì, febbraio 14, 2008

IL MILAN CONTRO LA CAZZETTA

TRA NUMERI E PRETESTI
14/02/2008 12.03.00
La Gazzetta dello Sport di oggi rifila una nutrita serie di colpi bassi al Milan e al suo presidente, Silvio Berlusconi, che, martedì sera, si riferiva solo ed esclusivamente a trofei e successi internazionali

Un passo falso? Forse, anzi, sicuramente, ma non certo da parte di Silvio Berlusconi. Al contrario, il presidente del Milan con una semplice considerazione ha preso i classici due piccioni della vulgata: ha scovato una sacca di malafede allo stato puro e ha comunque detto la verità.

Tra le persone e le storie calcistiche che vengono prese di mira oggi dalla Gazzetta dello Sport, ci sono infatti soprattutto quelle di Piero Sansonetti e Mario Orfeo. Se l’avesse seguita con attenzione o se l’avessero raccontata bene al giornalista Claudio Gregori la puntata di “Porta a Porta” di martedì sera, avrebbe scoperto che i due direttori, rispettivamente di “Liberazione” e “Il Mattino”, erano non solo presenti in studio ma anche molto attenti. Appartenenti a orientamenti politici diversi, Sansonetti e Orfeo non hanno alcun bisogno di almanacchi da consultare o di siti internet da esplorare. Sono stra-appassionati di calcio e super-tifosi rossoneri: snocciolano formazioni e aneddoti a volontà. Sapevano perfettamente quello che stava dicendo Silvio Berlusconi sul Milan e Santiago Bernabeu. Infatti non l’hanno contraddetto. Non ce n’era motivo.

Loro, Gregori, loro, avevano capito bene, loro, che il presidente del Milan si riferiva unicamente ai trofei internazionali vinti nella sua gestione in rapporto a quelli festeggiati da uno straordinario mito del calcio mondiale come lo storico numero uno madridista Santiago Bernabeu. Del resto Milan e Real Madrid si misurano, lealmente, solo sulla scena internazionale. Non giocano, aggiungiamo con tenerezza, nello stesso campionato nazionale. Non poteva Silvio Berlusconi pensare a un confronto in termini di scudetti o coppe nazionali. Anche perché è sufficiente essere minimamente aggiornati sulla stretta attualità, per sapere che in questo momento Silvio Berlusconi è orgoglioso sia della scritta che il Milan esibisce sulla maglia, Il Club più titolato al mondo, per via dei 18 trofei internazionali vinti dal 1963 ad oggi (contro i 17 del Boca Juniors), che dello storico scudetto mondiale varato per la prima volta dalla Fifa e assegnato fino al Dicembre 2008 proprio al Milan.

Senza pretesti e strumentalizzazioni i conti sono presto fatti: il Milan di Silvio Berlusconi, nel contesto cui si riferiva il presidente, ha conquistato 5 Coppe dei Campioni, 1 Mondiale per Club, 3 Coppe Intercontinentali e 5 Super Coppe Europee. Fanno 14. Contro i 7 trofei del mitico Bernabeu (6 Coppe dei Campioni, 1 Intercontinentale). E’ vero, 14 a 7. La metà. Non “meno della metà”. Eccolo il peccato veniale di Silvio Berlusconi. Infinitamente meno veniale rispetto al guazzabuglio di colpi bassi inferti dalla Gazzetta dello Sport di oggi. Silvio Berlusconi non raccatta, Gregori, Super Coppe Italiane o altri trofei. Semmai li esibisce. E meriterebbe forse altra considerazione, in un Paese che, ahinoi, non vince la Champions League tutti gli anni e che da più di dieci anni a questa parte deve ringraziare solo il Milan se arriva a conquistarla. E comunque non si riferiva ad altri trofei che non fossero internazionali. Né tantomeno alla Mitropa Cup che smaschera la perfidia di chi cerca con finta ironia di attribuire a Silvio Berlusconi un trofeo conquistato dal Milan cinque anni prima dell’elezione alla massima carica di via Turati dell’attuale presidente rossonero, notoriamente avvenuta nel 1986, non nel 1981.

Il Milan non ha mai vinto a Madrid in Coppa dei Campioni? Credevamo che l’1-1 del 1989, imposto al Real in Semifinale di Coppa dei Campioni con una superiorità di gioco mai ostentata prima dalle squadre italiane in quel tempio del calcio, meritasse altra considerazione. Tant’è. Ma dal momento che il giornalista Gregori è così bene informato, saprà che le due grandi di Spagna, il Barcellona e il Real Madrid, tengono tantissimo ai loro due trofei storici, il “Gamper” per il Club blaugrana e proprio il “Santiago Bernabeu” per il Club merengue. Bene, il Trofeo Bernabeu, allo stadio “Santiago Bernabeu”, il Milan di Silvio Berlusconi l’ha vinto due volte con altrettante lezioni di calcio, sia nel 1988 che nel 1990. In un Paese come il nostro che ricorda, giustissimamente, la storica prima vittoria a Wembley in amichevole della Nazionale italiana il 14 Novembre 1973 con il gol di Fabio Capello, quelle due triplette rossonere corredate da tanto spettacolo davanti al tutto esaurito del “Bernabeu” un loro valore storico e simbolico l’avranno comunque. O No?

Se fra i due milioni e mezzo di telespettatori di “Porta a Porta”, ce ne fosse stato uno un po’ più attento e meno prevenuto, forse, questa mattina, avremmo potuto pensare solo all’operazione di Ronie.
(acmilan.com)


Fa piacere notare che anche il Milan si è schierato contro la testata giornalistica interista, ma fa molta tristezza (e fa molto riflettere) il fatto che una società come il Milan(sicuramente NON più importante della Juve, sotto qualsiasi punto di vista) si difenda ogni qualvolta vede qualcosa che non le va a genio, mentre la dirigenza juventina, che ne avrebbe ripetutamente ed ampiamente modo, tende a chinarsi a 90° in nome di quella politica del sorriso che fa tanto girare le scatole ad ogni tifoso bianconero.

COntinuo a ripeterlo: a prescindere da quello che ha fatto o meno Moggi, a prescindere dalla nostra colpevolezza o meno, se ci fossimo difesi (se chi di dovere avesse voluto difenderci davvero) in serie B non saremmo mai stati e l'Inter avrebbe qualche scudetto (di cartone) in meno in bacheca.

1 commento:

Anonimo ha detto...

quindi la leggi



juve

juve/


NON UN EURO ALLA GAZZETTA!!!

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