mercoledì, giugno 20, 2007

GRASSAMI: L'INTER ED IL GIOCATORE RISCHIANO

Roma, 19 giugno 2007- Se l'Inter ha in mano la firma del solo David Suazo ma non un accordo firmato con il Cagliari la società nerazzurra rischia di andare incontro a sanzioni disciplinari, al pari del calciatore.

E' lo scenario delineato dall'avvocato Mattia Grassani, esperto di diritto sportivo, che ha fatto ordine nella vicenda che oggi ha scosso il mercato estivo. "Dal 1978 perché un giocatore si trasferisca è necessaria la firma contestuale, del club cedente, del calciatore e del club di destinazione. Se l'Inter ha la firma di Suazo ma non quella del Cagliari - spiega Grassani - il giocatore non si trasferisce sulla sponda nerazzurra e il contratto è carta straccia. Se invece l'Inter ha entrambe le firme, quella del giocatore e l'accordo sottoscritto con la società cedente, deve solamente depositare il contratto del giocatore in Lega Calcio".

Il presidente interista Massimo Moratti ha affermato oggi di avere "la firma del giocatore" spiegando che "c'era un accordo completo con il Cagliari", mentre il club sardo nella notte ha ceduto Suazo al Milan, che però deve ancora ottenere l'assenso scritto del calciatore. "Se il Milan ha solamente la firma del Cagliari l'attaccante allora non si trasferisce", chiarisce Grassani, sottolineando come "non sia possibile cedere un giocatore contemporaneamente a due club": "E' lo stesso discorso dei giocatori che firmano due contratti. Ricordo il caso di Figo, ma anche quello del direttore sportivo del Chievo, Sartori, squalificato perché firmò per il Torino pur essendo vincolato alla società veneta. Club e giocatori non possono firmare fino a quando un accordo non venga perfezionato. Nello sport a differenza di altri lavori a titolo subordinato si contempla il rifiuto del lavoratore. Per questo se un club acquirente ha in mano contratto del calciatore e accordo con la società di appartenenza va bene, altrimenti è carta straccia".

Il contratto di Suazo con il Cagliari scadrà il 30 giugno 2010, un fattore chiave negli scenari delle possibili sanzioni disciplinari. L'ex direttore generale della Juventus, Luciano Moggi, nel 2003-2004 venne inibito per 15 giorni per avere fatto firmare il laziale Dejan Stankovic senza accordo con la società capitolina. Il giocatore, poi, andò all'Inter. "Un giocatore può sottoscrivere contratti preliminari con altre società solamente nell'ultimo anno di contratto", conclude l'esperto di diritto sportivo, "ma se ha ancora tre anni e c'è una firma escludo sanzioni così morbide. Il calciatore rischia un paio di mesi di squalifica e anche la società che firma con Suazo, senza consenso del club di appartenenza, va incontro a procedimenti disciplinari".

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