giovedì, luglio 27, 2006

PAROLA AD UN INTERISTA OBIETTIVO (FORSE L'UNICO AL MONDO....)

Ma è velenosa questa vittoria
di MICHELE SERRA

Che indicibile tristezza, questo scudetto che cade addosso all'Inter come se piovesse da un'impalcatura fradicia, e più che premiarla pare contaminarla...

Sull'argomento la penso preciso preciso a quanto ha scritto Francesco Merlo su questo giornale. Sarebbe stato meglio archiviare la stagione con un buco nero, ben visibile, a marchiare l'anno calcistico 2006 come quello dell'imbroglio svelato.

Del "tutto a monte!", come si grida al tavolo da gioco, da bambini, quando ci si rende conto che il gioco non regge più, non è più giocabile.

Il presidente Moratti aveva fatto sapere già per tempo che gli onesti devono essere premiati, e chi corre con le sue gambe merita la vittoria se questa cade dalle tasche di corridori fraudolenti. C'è una logica e perfino un'etica, in questa opinione. Ma è una logica fredda, che non riesce a scaldare nemmeno di mezzo grado uno scudetto totalmente sprovvisto di qualunque charme, di qualunque ricordo di sport: uno scudetto cadavere, che neanche il bocca a bocca leggermente fanatico del tifo può riuscire a rianimare.

Solo un matto potrebbe festeggiare...

C'era, nell'Inter morattiana, la dubbia nobiltà della sconfitta onesta, dell'eterno secondo sempre beffato sul traguardo. E lo scandalo l'aveva vivificata e giustificata, questa nobiltà, ben al di là degli sghignazzi faciloni degli eterni primi, finalmente messi di fronte alla natura truffaldina del loro primato. Perché, adesso, rovinare tutto con un falso scudetto, una specie di premio di consolazione che ha lo stessissimo sapore acido di tutto il resto? Si vede che tutto doveva essere storto, in questo finale di stagione che pareva di palingenesi, di pulizia, di rinascita, e piano piano è collassato su se stesso.

Le sentenze aggiustate all'ultimo momento per rabbonire la piazza e il potere, sindaci rispettabili che poco rispettabilmente tengono bordone alle curve imbufalite, la sottile, vittoriosa volgarità dei minimizzatori che chiedono (e ottengono) mezze pene per mezze colpe, incapaci di accettare almeno per una volta l'interezza di un giudizio. E quella appiccicosa, inconfessata atmosfera di giubileo che colava dalla Coppa del Mondo come un miele soffocante, la remissione dei peccati, Roma bollente di festa e di oblio...

Quello che Massimo Moratti, secondo me, non riesce a capire, è che uno scudetto a tavolino, questo scudetto a tavolino, non solo non riesce a staccarsi dal panorama compromissorio e ambiguo che lo genera, ma ne è parte integrante. E' una mezza vittoria dopo mezze condanne (fa eccezione la Juve, ed è un'eccezione quasi lodevole, per paradosso...), mezze assoluzioni, mezze rivoluzioni, mezze decapitazioni. Come se il calcio fosse riuscito a concentrare in poche settimane, prodigiosamente, quando Tangentopoli aveva diluito nei tempi solenni della Storia: il passaggio dallo zelo giudiziario allo zelo assolutorio, e dalla rivoluzione alla restaurazione.

Moratti non può ignorare che questo scudetto virtuale è pura carta bollata in un mare già illeggibile di scartoffie, intercettazioni, sentenze già monche. Che è parte integrante del collasso morale del gioco del calcio.

Fa ancora in tempo a rifiutarlo, rimandando un concetto impegnativo come "vittoria" a tempi migliori. Noi tifosi gliene saremmo eternamente grati.

Serra è interista, un interista sportivo ed obiettivo. Forse l'unico al mondo....

Che tristezza!

W L'INTER CAMPIONE D'ITALIA 2005-2006

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juve

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