mercoledì, ottobre 11, 2006

RINUNCIARE ALL'ARBITRATO


RINUNCIARE ALL’ARBITRATO
di Antonio La Rosa



E venne il giorno dell’arbitrato, che, come era facilmente prevedibile, è stato preceduto dal fuoco di sbarramento mediatico, politico e pseudocalcistico.
Basta solo leggere i quotidiani di questi giorni, per vedere che i soliti tromboni in malafede hanno dato fiato ai soliti loro rancori antijuventini.

Il tutto in barba sia al grande rinnovamento societario fatto in casa bianconera (unica che lo ha fatto sul serio), sia alla cosiddetta "operazione simpatia" lanciata da una dirigenza, la quale pensava maldestramente che il mostrarsi servili ai nuovi potenti del calcio e il non difendere l’immagine della Juve (che, ribadisco, non coincideva con l’immagine di Moggi e Giraudo, a prescindere dalle loro colpe vere o presunte) avrebbe fatto acquisire benefici di immagine alla società ed alla squadra nei media e nel mondo pallonaro.

Così non è stato, così non è e non sarà mai, per la semplice ragione che la Juventus è la Juventus, è la squadra vincente ed antipatica per antonomasia, è la squadra che ha da sempre suscitato invidie e ancori per avere avuto da sempre il meglio del calcio, italiano ed internazionale, per cui non sarà mai simpatica e riverita.
A meno di diventare qualcosa di diverso da quello che è.

Ha cominciato il presidente del Napoli, De Laurentiis, a parlare di campionato falsato se viene ridotta la penalizzazione ai bianconeri, e vi faccio notare la contraddizione del ragionamento fatto da questo dirigente, la cui qualità è pari a quella dei film da egli prodotti in questi anni: il nostro De Laurentiis ha detto che comunque la Juve in A ci andrà lo stesso, anche con questa penalizzazione, ma nel ridurla si falserebbe il campionato.

Mia domanda: ma se la Juve in A ci andrà lo stesso, che parta da - 17 o da - 10 o da zero, non importa nulla, dato che per andarci dovrà recuperare i 17 punti ad almeno 20 squadre delle 21 concorrenti, dunque la penalizzazione sarebbe del tutto irrilevante, dovendo comunque vincere il campionato con netto distacco.

Quindi dove starebbe la presunta falsificazione del campionato?

Purtroppo siamo alle solite, tutti si sentono in dovere di dire la loro quando c’è la Juve nel mezzo, anche perchè, da casa Juve non si sente il dovere di mettere i puntini sulle i, quando si parla di altre società.

Io faccio mia la battuta di Marco Bernardini su Tuttosport di oggi, quando dice che se anche Preziosi comincia a dare lezioni di etica, allora è meglio prenderla a ridere.

Non ha tutti i torti: i moralisti del nostro calcio sono i pedinatori illegali, i falsificatori di passaporti, o di fideiussioni, i regalatori di Rolex, i signori con le borse piene di soldi sospetti, i galoppini dei politici di turno.

Già, infatti non potevano mancare le loro voci, evidentemente alla ricerca di qualche facile consenso elettorale in certe piazze.

Si è esibito il solito ineffabile Paolo Cento (il Gasparri della sinistra), lo stesso ha fatto il vice ministro Lolli, e figuriamoci se poteva mancare all’appello ministra melandra: tutti uniti nel dire che una riduzione delle penalità costituirebbe un "colpo di spugna"!

Quindi, dopo avere tolto due scudetti ai bianconeri per conversazioni al cui cospetto quelle di Allodi (general manager dell’Inter di Moratti padre) sarebbero state da fucilazione seduta stante, dopo avere tolto almeno tre anni di coppe europee, dopo avere spedito una squadra in B, il toglierle parte o tutta la penalizzazione per il campionato in corso costituirebbe "colpo di spugna".

Ma veramente questi signori pensano di avere a che fare con gente lobotomizzata o con il cervello totalmente lavato, permettendosi di offenderci in modo così arrogante quanto maldestro?

Purtroppo la cosa era prevedibile, dato che la nuova dirigenza e la proprietà, in questi mesi, si sono ben guardati dall’erigere un vero muro a difesa della società e della squadra.

Sono le conseguenze di comportamenti e atteggiamenti timidi, servili, posti in essere da gente che aveva più a cuore la totale cancellazione dell’epoca della Triade, che non le sorti della Juventus società e squadra.

Ribadisco, anche a costo di diventare monotono, che la Juventus aveva una formidabile arma di difesa, mal utilizzata finora: ossia l’avere azzerato la dirigenza, l’essere ripartita da capo.

Doveva essere questa la sfida verso il restante mondo del calcio di Moratti, Galliani, Sensi, Zamparini, Corioni, Preziosi, Matarrese e soci, doveva essere la pietra di paragone con il comportamento delle altre, invece è stato, l’azzeramento della dirigenza e il nuovo assetto societario, il punto debole di tutto, dato che finora uno scatto di orgoglio da parte di Badoglio Gigli e soci, a difesa del nome della Juventus, francamente non l’ho visto.

E’ questa la conseguenza pure di una rinuncia affrettata e immotivata all’azione giudiziaria avanti al TAR: ricorderete il plauso di tutti, ministra melandra compresa, su quella scelta di rinunciare ad una azione che poteva aver effetti devastanti sul calcio italiano, che poteva anche produrre il blocco dei campionati.

Bene, per tutto ringraziamento, nel momento in cui la società ha "scelto" (diciamo meglio, si è piegata) la via dell’arbitrato, scelta nella quale tutto sommato non potrà riottenere quanto toltole, ma solo una minima riduzione di quella pena scellerata e gigantesca subita, gli stessi che avevano ricoperto Badoglio e soci di complimenti, adesso di fatto intimidano il collegio arbitrale, dicendo che un provvedimento favorevole per i bianconeri (ovvero consentirle di competere alla pari o quasi, con le concorrenti n B), sarebbe un colpo di spugna.

In fondo se lo meritano i nostri, che se fossero davvero degni della Juve, a questo punto non avrebbero che una via sola: rinunciare all’arbitrato.
Si, perchè tanto, comunque vada, avrà ripercussioni negative: se viene accolto in tutto o in parte, ci sarà chi griderà allo scandalo; se invece viene respinto, i nostri dirigenti avranno fatto la figura dei polli presi in giro, allora tanto vale abbandonarlo e scegliere la via del "chi è senza peccati scagli la prima pietra".

Perchè in questo mondo del calcio ripulito da Moggi e Giraudo, peccatori "mortali" ne girano anche troppi, e credo sia arrivato il momento di ricordarlo e bene, cosa che potrebbe fare appunto una dirigenza che nel passato mai si è trovata invischiata in quel mondo del calcio cosiddetto sporco, nel quale però tutti ci hanno sguazzato e bene.

Peerchè è davvero grave che si parli da campionato falsato, in caso di riduzione della penalizzazione ai bianconeri, proprio in quelle piazze che furono ampiamente beneficiate dalla grande sanatoria del 2003 (il vero scandalo degli scandali), quando società che presentarono, in grave ritardo rispetto ai tempi peraltro, delle fideiussioni false per l’iscrizione ai campionati: dovevano essere radiate e ripartire dal campionato di Eccellenza, quelle squadre, invece vennero salvate per ragioni di ordine pubblico, ed oggi ci vorrebbero spiegare cosa è il calcio pulito e cosa è falsare i campionati.

Come dire, da tre anni i campionati sono falsati perchè giocano in A e B squadre che dovrebbero, nella migliore ipotesi, militare in CND o C2, e le dirigenze di queste squadre ci vengono a dire che il problema del nostro calcio sta nell’arbitrato chiesto dalla Juventus.

Ecco, che comincino Badoglio e soci, a far rispettare il nome della Juventus, che alzino la voce in modo forte quando i vari De Laurentiis, Garrone, Preziosi, Zamparini e Moratti la nominano invano, sarebbe molto più utile per i bianconeri di 4 o 5 o 10 punti di penalità tolti.

Tanto in A ci andremo lo stesso, se i giocatori in organico continueranno a ricordarsi di essere la Juventus, ed a questo punto andarci partendo da -17 sarebbe uno schiaffo ancora più forte verso quel mondo ipocrita del calcio che per coprire la propria sporcizia, ha tentato di scaricare il tutto verso la società bianconera.


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