mercoledì, ottobre 11, 2006

LEGGETE QUESTA

Leggete l'ultima di Telecom:

TELECOM, GUERRA AI GIORNALI
''Non dite che facciamo intercettazioni
altrimenti ci vediamo in tribunale''


L'avvocato di Telecom Italia, Vincenzo Zeno-Zencovich, ha scritto questa lettera a tutti i direttori dei giornali italiani per diffidarli formalmente “a non utilizzare più il termine “intercettazioni” con riferimento alla vicenda Telecom.


Egregio Direttore, nelle scorse settimane, numerosi mezzi di informazione fra cui anche quello da Lei diretto, hanno dato notizia di una indagine dell'Autorità Giudiziaria che ha coinvolto alcuni ex dipendenti di Telecom Italia.In tali notizie, ripetutamente, si è parlato di "intercettazioni" che sarebbero state effettuate da Telecom Italia o grazie alle sue strutture in maniera illegittima se non addirittura illegale.Desidero richiamare la Sua attenzione che il riferimento ad "intercettazioni" è falso, e privo di ogni fondamento.

Tale circostanza non solo è stata ripetutamente e pubblicamente smentita da Telecom Italia e dai suoi vertici, ma è risultata disapprovata dalla stessa Autorità Giudiziaria la quale nelle oltre 350 pagine del provvedimento restrittivo della libertà personale di alcuni indagati mai, ripeto mai, fa riferimento o accenno ad attività di intercettazioni.E' estremamente grave che un autorevole organo di informazione, quale quello da Lei diretto, non riesca a comprendere - e quindi a far comprendere ai lettori - la differenza fra "intercettazione" (cioè l'ascolto di una comunicazione telefonica o telematica) e la raccolta di dati che riguardano al più il traffico telefonico, dai quali è ovviamente impossibile risalire ai contenuti delle connesse comunicazioni.

Devo solo aggiungere che se qualcuno si è illecitamente appropriato di tali dati di traffico, Telecom Italia è la prima vittima del supposto reato, come del resto evidenziato in più punti nella stessa ordinanza, trattandosi di dati ovviamente coperti dal segreto d'azienda.

Desidero richiamare la sua attenzione sul fatto che la diffusione di notizie false su inesistenti intercettazioni da parte di Telecom Italia oltre che lesiva della sua reputazione e contraria ai principi di lealtà e verità sanciti i dall'alt. 2 della Legge professionale dei giornalisti (L. 69/1963), sta ingenerando una vera e propria psicosi collettiva perturbatrice sia dell'opinione pubblica che dei mercati finanziari nei quali Telecom Italia opera in piena trasparenza.

Mi vedo pertanto costretto a rivolgerLe una formale diffida a non utilizzare più il termine “intercettazioni” con riferimento alla vicenda di cui alla presente, all'indagine dell'Autorità Giudiziaria, agli atti conoscitivi tanto del Parlamento che delle Autorità indipendenti (Garante Privacy, AGCOM).

Distinti saluti(Avv. Prof. Vincenzo Zeno-Zencovich)

Fonte: Qutidiano.net



Siamo oltre il limite dell'indecenza e della vergogna.

Non ho più parole, ma questa storia ci deve far riflettere, sia dal ramo Farsoploli-intercettazioni-Inter-Mediacheparanoilculoainerazzurri, che dal ramo politica-intercettazioni-droga-distruggiamoleintercettazioniperchèsennòandiamonellamerda.

E, batate, non dico questo come atteggiamento postumo al danno che la Juve ha ricevuto da Farsopoli (questo è pratica di ogni altro tifosi, non degli juventini), ma da semplice cittadino italiano indignato.

La legge è uguale per tutti, ne siamo davvero convinti?

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juve

juve/


NON UN EURO ALLA GAZZETTA!!!

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