lunedì, aprile 16, 2007

QUALCHE CONSIDERAZIONE

Torno ad aggiornare il blog dopo una settimana nella quale mi è stato impossibile farlo e, soprattutto, dopo che sono successe parecchie cose.

Innanzitutto, dobbiano registrare l'ennesimo (e piuttosto triste) tentativo di trascinare nuovamente nella merda la Juventus. A questo proposito ho 2 ipotesi: la prima è che si voglia, con queste "nuove" polemiche, giustificare le sanzioni alla Juve, la seconda è che si stia cercando di rincarare la dose sui bianconeri affinchè la smettano di indagare sulle origini di Farsopoli e sulle magagne della Banda Bassotti nerazzurra.

A questo proposito, vediamo cosa dice il buon Rocca:

Procura di Napoli/2
Ribadisco che non vedo l'ora che cominci il processo: in un modo nell'altro si saprà se la Juve ha corrotto oppure no. Nell'attesa mi sono letto la dichiarazione di chiusura delle indagini, che presto si trasformerà in rinvio a giudizio. Leggetela anche voi: non c'è niente. E' ovvio che le prove, ammesso che ci siano, arriveranno al momento del processo, ma qui si nota soltanto la moltiplicazione delle chiacchiere da bar e una certa incompetenza calcistica dei magistrati, neanche fossero giornalisti del giornale rosa.
13 aprile

Corruzione senza soldi
Giro di soldi non ce n'è, nemmeno alla lontana, resta quindi ignota la motivazione degli arbitri: si facevano corrompere per che cosa? Per farsi dare di cornuti negli stadi e al Processo del Lunedì? Finora l'unico movimento sospetto in questo senso, a parte i rolex d'oro della Roma e i mega regali degli indossatori, riguarda il dossier dell'azienda di Paparesta finito, tramite Milan, sulla scrivania del presidente del Consiglio. Però di questo non si parla.
13 aprile

La prova è nelle intercettazioni che non ci sono
La cosa più pesante contro gli associati a delinquere è la stessa alla base della condanna sportiva: i magistrati dicono che Moggi aveva dato schede estere a Pairetto e Bergamo e con queste evidentemente comunicavano. Bene. I magistrati hanno le intercettazioni? No. Non le hanno. Quindi, sentite bene, la prova della colpevolezza della Juve e degli altri non è nelle migliaia di telefonate che conosciamo da un anno. No, in quelle telefonate nonc'è niente di penalmente rilevante. La prova è nelle telefonate che non conosciamo, né noi né i magistrati. Geniale, no?
13 aprile

Non hanno idea di che parlano
La parte che preferisco è l'accusa di associazione a delinquere finalizzata all'ammonizione preventiva (ipotesi, oltre che assurda, già smentita dalle sentenze sportive, quelle in cui non c'era bisogno della prova per condannare, ma bastava il sospetto bla-bla, vi ricordate?). Ebbene una di queste partite è Udinese-Brescia. I magistrati scrivono che l'arbitro nelle mani di Moggi ha ammonito dolosamente Pinzi, Muntari e Di Michele per non farli giocare la settimana successiva contro la Juventus. Il problema è che Pinzi, Muntari e Di Michele non erano affatto diffidati e la settimana successiva hanno giocato regolarmente contro la Juventus. Mica male, no? Sempre nella stessa partita è stato espulso Jankulovski. Ah ah, ecco la prova della combine dolosa. Eppure qualcuno si ricorderà di quella partita. Il Brescia aveva segnato con Mannini un gol mentre il portiere dell'Udinese De Sanctis era per terra infortunato. Ricordate il casino? Bene, quello che subito dopo il gol antisportivo del Brescia è andato a colpire con un pugno in faccia un giocatore del Brescia è proprio Jankulovski. Espulso. Di più. Leggo su j1897.com che il comunicato ufficiale della Lega dopo quella partita dice che l'infrazione di Jankulovski è stata "rilevata dall'assistente", non dall'arbitro co-imputato di Moggi.
13 aprile

Petruzzi squalificato, campionato truccato
Vi sembra credibile, infine, che Moggi abbia messo su questa articolata e potente mafia russa per far squalificare preventivamente Viali (con una elle), Obodo, Petruzzi e Nastase? Nastase, poi, non era un tennista?
13 aprile

Verdelli, questo è rigore



Continua la ridicola campagna di macchiettizzazione del diritto ad opera del giornale rosa che si trova sui banconi dei gelati nei bar dello sport. Sono fatti così al giornale rosa, usano la moviola invece della prova, le gazzette al posto delle pandette. Peccato, però, che si siano dimenticati di questo rigore netto negato alla Juve nella stessa partita incriminata. (Ehi, Verdelli, siamo capaci tutti di giocare al piccolo Biscardi). Peccato, inoltre, che si siano dimenticati della squalifica ex post comminata a Ibrahimovic di un numero di giornate pari a quelle necessarie a non affrontare il Milan nella partita decisiva, poi vinta dalla Juve (ma non controllavano il campionato?). Peccato si siano dimenticati che il fallo da prova televisiva di Ibra (che peraltro non era niente di speciale) sia avvenuto in un Juve-Inter di tre giornate prima, vinto dagli indossatori e con arbitro De Santis (ma De Santis non era il pilastro dell'associazione a delinquere?). Peccato che se De Santis avesse voluto aiutare i compari della Juve avrebbe dovuto scrivere nel referto di aver visto lo scontro Ibra-Cordoba e di averlo valutato involontario o regolare. Se avesse fatto così, Ibra non sarebbe stato squalificato, invece è stato squalificato, al punto da non giocare la partita decisiva dello scudetto a San Siro col Milan. Niente, al giornale rosa non ne sanno niente. Loro si occupano di Cogne, ora.
13 aprile


PROVATE A PROCESSARLA ANCORA


A differenza di molti testimoni della realtà tartufeschi e causidici – dopo le presunte novità emerse in queste ore dall’inchiesta napoletana, op­portunamente definita da Tuttosport una bomba ad orologeria – io chiedo, sollecito e auspico un altro processo sportivo ai danni della Juve.
Lo chiedo perché un giornale e i suoi giornalisti vogliono sapere sempre tut­to, ragione per la quale esistono (o dovrebbero esistere) e lavorano nel de­licato comparto chiamato informazione.
Lo sollecito perché finalmente potrò capire se l’Ufficio Indagini, retto da Francesco Saverio Borrelli, è efficiente e zelante solo quando deve tratta­re determinati argomenti, mentre sembra esitante, per non dire carente, quando i pm milanesi ipotizzano il reato di falso in bilancio a carico del pre­sidente Massimo Moratti in ragione dell’iscrizione dell’Inter al campionato di serie A2004-2005 (guardacaso). La tesi dell’accusa è che l’Inter non ne possedesse i requisiti e che sia ricorsa ad artifizi amministrativi. La noti­zia è del 17 gennaio 2007 eppure, dal punto di vista sportivo, nulla anco­ra s’è mosso.
Spero nel processo sportivo rapido, al contrario di quelli insabbiati o edul­corati, perché voglio proprio vedere cosa accadrà dopo la chiusura del­l’indagine penale – immagino piuttosto lunga e complessa – dell’affare Te­lecom in cui, a più riprese e dai verbali, è emerso che l’Inter spiava gioca­tori, arbitri, guardalinee (senza peraltro raccogliere un solo indizio utile ad alimentare i sospetti), come se in uno Stato libero e democratico ciò fosse concesso e non rappresentasse, invece, reato. Penale e sportivo.
Ma la ragione principale per la quale mi auguro, e auguro al calcio italia­no, un nuovo processo contro la Juve è perché sono ormai posseduto dal­la curiosità di capire dove si vuole arrivare e se, in fondo, sia vero o alme­no fondato che l’unico obiettivo del grande repulisti, avviato un anno fa, fosse proprio l’annientamento della squadra, della società, della storia cal­cistica abbracciata da tredici milioni di tifosi.
Se, dunque, da una parte denuncio con candore di essere ben lungi dal­l’avere compreso come funziona la giustizia italiana – ordinaria e sporti­va –, dall’altra credo di avere certamente capito come funzionano i gior­nali – sportivi e non – quando viene tirata in ballo la Juve. Straordinario il ventaglio di possibilità apertosi a proposito delle eventuali conseguenze disciplinari. Si va da una possibile serie C (Il Giornale) al rischio zero per­ché la Juve è già stata giudicata (La Gazzetta dello Sport); da una penaliz­zazione nel campionato in corso (Il Corriere della Sera) ad una penalizza­zione nel prossimo torneo (La Repubblica). Tutto questo, naturalmente, su un’ipotesi di illecito sportivo che, in ogni istanza di giudizio sportivo, era stata derubricata a slealtà sportiva.
Tuttavia è comprensibile che l’ambientino del calcio, così provvido di buo­ni sentimenti e popolato da persone oneste, non debba essere condannato a vivere nel dubbio. Ecco perché l’ennesimo processo è necessario e la Ju­ve non deve sottrarvisi, ma anzi vi si deve consegnare con la consapevolezza di dimostrare quanto l’esigenza di giustizia sia stata soppiantata a van­taggio dell’accanimento. Una sola condizione, secondo me, andrebbe ga­rantita, perché gravemente disattesa l’estate scorsa: l’equità delle senten­ze. Il Milan che oggi, al pari dell’Inter, rivendica lo scudetto a tavolino per la stagione 2004-2005, deve ricordare non solo di essere stato riconosciuto colpevole per partite di quella stagione; non solo di avere goduto di una pe­na insolitamente mite; ma soprattutto di giocare l’attuale Champions Lea­gue da abusivo, cioè grazie a giudici compiacenti. Noto con dispiacere che nessuno, a parte Tuttosport, lo dice. E non c’è di peggio che vivere in una società di giustizialisti mediatici colpevolmente privi di memoria.

Giancarlo Padovan


PROCURA DI NAPOLI O DOSSIER ILLEGALI?




Calciopoli 1, calciopoli 1bis e calciopoli 2. I conti continuano a non tornare.
Adesso più di prima, leggendo il documento della Procura di Napoli relativo alla chiusura indagini (ancora una volta, in barba ai diritti delle persone coinvolte, pubblicato su internet per sostenere la colpevolezza ancor prima degli eventuali rinvii a giudizio) ci rendiamo conto che l’italia (in minuscolo) è sempre più il paese delle banane dove i processi vengono svolti e decisi dai media.
Per fortuna, questa volta, il “foglietto rosa” ha decretato la non punibilità della Juventus.
È dovuta tuttavia un’ampia riflessione su questo nuovo filone delle indagini che a parer nostro vede nuovamente assenze illustri tra gli inquisiti. La nostra Associazione ha depositato nel mese di gennaio un esposto alla Procura della Repubblica in seguito alle dichiarazioni dell’ex designatore arbitrale, Sig. Bergamo, sull’uso parziale delle intercettazioni che, a suo dire, coinvolgevano anche altri club tra cui l’inter.
Ed allora, come mai nei documenti della Procura di Napoli non troviamo alcun appartenente a detto club? Quali intercettazioni sono state utilizzate per il procedimento in corso?
Se quello che scrivono i PM fosse vero, il campionato aziendale TIM in corso non rischia di essere invalidato per la presenza di arbitri inquisiti che potrebbero averne condizionato l’esito?
Ancor più assurdo è il coinvolgimento per illeciti, solo odierno, del Messina. Ma allora perché il Messina ha giocato la serie A e noi, senza che mai nessun illecito sia stato provato, il campionato cadetto?
Sarà pertanto nostra cura, avendone ancor prima discusso con i legali dell’Associazione, chiedere l’annullamento del campionato in corso per la contestuale presenza di club e di arbitri che ne hanno ovviamente condizionato lo svolgimento.
Ma analizziamo attraverso un’attenta lettura il documento di chiusura indagini firmato dai noti P.M. Narducci- Beatrice:
al para a) , pag. 5, laddove il nostro Direttore Luciano Moggi, unitamente ad Antonio Giraudo, Mazzini, Bergamo, Pairetto, Lanese, De Santis (?), Fazi, Mazzei, Ghirelli, Baglioni, Scardina (?), Fabiani, Paparesta (?, si…Paparesta!), Racalbuto, Cassarà, Dattilo, Bertini, Gabriele, Pieri ed Ambrosino sono tutti indagati per il reato di “Associazione a delinquere” perché si associavano tra di loro e con altre persone in corso di identificazione ( ?…qui neanche TELECOM SECURITY ci è arrivata…), avendo già nel passato condizionato l’esito di campionati di calcio di serie A, con particolare riguardo a quello del 1999/2000 ( ma l’indagine non è iniziata nel 2004?), che fu sostanzialmente condizionato sino all’ultima giornata ( quando si giocò Juventus – Parma, diretto da Massimo De Santis e terminato con il risultato di 1-0, e non riuscendo nell’intento di garantire alla Juventus la vittoria finale, in quanto gli accordi illeciti già stabiliti (?) vennero compromessi dal clamore suscitato provocato dall’arbitraggio apertamente favorevole alla squadra torinese da parte di De Santis ( gol annullato a Fabio Cannavaro su calcio d’angolo inesistente!) attraverso uno stabile vincolo associativo realizzato e costantemente alimentato da moltecipli contatti telefonici rilevati su numerose e riservatissime utenze (in particolare su utenze mobili di gestori svizzeri) fornite dallo stesso Moggi ai designatori Bergamo e Pairetto, al DS del Messina Fabiani, agli arbitri…., finalizzati al conseguimento di una consolidata egemonia sia all’interno del settore arbitrale, sia – più in generale – in seno alla FIGC e comunque al condizionamento del campionato di calcio di serie A.
Orbene, cari PM, ma chi ha vinto gli scudetti dal 2000 al 2004?…mi sa che la famigerata cupola faceva un po’ d’acqua. E Paparesta, facente parte di questa cupola, che fece in un Reggina-Juventus 2-1?…obbedì ad altri ordini? Continuando, se fosse dimostrato (e ne abbiamo dei dubbi), che reato si commette nel comprare – sottoscrivendole- schede mobili svizzere? E se l’indagine data 2004, chi ha fornito i dati relativi alla stagione calcistica 1999/2000? Qualche gola profonda o qualche dossier in mano alla procura di Milano?
Dopo aver letto le firme dei due P.M. a fine documento, non capivo se stavo analizzando un dossier di una nostra Autorità Giudiziaria o (cosa più verosimile) il resoconto di qualche investigatore privato per conto di qualcuno…e chi ha buone orecchie per intendere intenda pure!
Vorrei finire con due “chicche” estreme della Procura di Napoli scritte dal grande Christian Rocca:
- Luciano Moggi, Fabiani e Paparesta avrebbero condizionato la partita del 30 Gennaio 2005 Sampdoria - Siena al fine di far squalificare il noto panchinaro ( ma non per i due P.M.) Simone Inzaghi ( forse pensavano a Pippo…purtroppo giocava nel Milan!) in relazione al successivo incontro di campionato Juventus-Sampdoria 1-0 del 2 Febbraio 2005.
Peccato per loro che Juventus Sampdoria sia finita 0-1!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
- l'accusa di associazione a delinquere finalizzata all'ammonizione preventiva (ipotesi, oltre che assurda, già smentita dalle sentenze sportive, quelle in cui non c'era bisogno della prova per condannare, ma bastava il sospetto bla-bla, vi ricordate?). Ebbene una di queste partite è Udinese-Brescia. I magistrati scrivono che l'arbitro nelle mani di Moggi ha ammonito dolosamente Pinzi, Muntari e Di Michele per non farli giocare la settimana successiva contro la Juventus. Il problema è che Pinzi, Muntari e Di Michele non erano affatto diffidati e la settimana successiva hanno giocato regolarmente contro la Juventus. Mica male, no? Sempre nella stessa partita è stato espulso Jankulovski. Ah ah, ecco la prova della combine dolosa. Eppure qualcuno si ricorderà di quella partita. Il Brescia aveva segnato con Mannini un gol mentre il portiere dell'Udinese De Sanctis era per terra infortunato. Ricordate il casino? Bene, quello che subito dopo il gol antisportivo del Brescia è andato a colpire con un pugno in faccia un giocatore del Brescia è proprio Jankulovski. Espulso.

Editoriale di G. BELVISO del 15/04/2007 11.20.49


Chiariamo subito: la Juve NON RISCHIA NULLA perchè, secondo il dispositivo della sentenza sportiva, i bianconeri sono stati condannati per aver "truccato" interamente il campionato 2004/2005, quindi non può più essere giudicata per partite inerenti a quel campionato. E dico di più: non si rischia nulla neanche se saltasse fuori una partita che presenta un illecito "classico", ovvero una strategia studiata, attuata e riuscita volta ad alterare il regolare svolgimento della partita. Perchè? Secondo il dispositivo di Sandrulli, il comportamento di Moggi e company è stato molto più grave di un semplice illecito, per cui, qualora saltasse fuori una partita con illecito (per capirci, come quei simpaticoni del Genoa...) non si potrebbe nuovamente processare i bianconeri.

Quindi, miei cari antijuventini, mettetevi il cuore in pace: la Juve il prossimo anno sarà in serie A, e saranno tutti cazzi vostri. Come sempre, del resto...

Passiamo invece alla felice serata di Manchester. Da quando è stato svolto il sorteggio (compreso dopo la partita di andata) ho sempre sostenuto che la Roma avava incocciato il peggior avverario possibile e, badate bene, non centra prettamente l'aspetto tecnico, bensi la mentalità e l'esperienza di una squadra. Andare all'Old Trafford pensando di fare gli spavaldi, senza difendersi e pensando solo a bissare il successo dell'andata, è come puntarsi una pistola alla testa e spingere il grilletto. A questo aggiungiamoci pure il solito Totti, che sparisce nelle partite che contano, salvo poi fare il fenomeno contro gli scarsi, reo di aver caricato all'impossibile la vigilia del match, in particolr modo con l'infelice paragone tra quella partita e la finale mondiale (probabilmente per lui era più importante la partita di Manchester perchè a Parigi non era sceso in campo...).

Spalletti è un bravissimo tecnico, ma in questa occasione mi sento di muovergli un'accusa, legata alla sua schiavitù del modulo e del capitano. Mi spiego: il tecnico toscano ha notevolmente rivoluzionato il gioco dei giallorossi, diciamo che ha avuto l'intuizione di avanzare Totti ad unica punta per tenerlo il più possibile vicino alla porta, con alle sue spalle due esterni veloci e frizzanti (Mancini e Taddei) e un trequartista anomalo (Perrotta), più utile nella velocità e negli imprevedibili inserimenti in area di rigore che come raccordo tra i centrocampisti e la punta. Però, a Manchester ha dimostrato che non è capace di far fronte all'emergenza. Infatti, in Inghilterra mancava Perrotta per squalifica e Taddei per infortunio nel riscaldamento ed è stato inserito all'ultimo Vucinic, ma non come punta, bensì al posto di Perrotta (sulla trequarti), ruolo per lui innaturale. Logica conseguenza, il serbo non ne ha combinata una giusta e Totti non è stato servito, sono mancati gli inserimenti offensivi di Perrotta e di Mancini. Il centrocampo, nel quale mi sento di salvare il solo De Rossi, era sempre in minoranza numerica, Ronaldo e Giggs hanno fatto quello che volevano e la difesa giallorossa (tanto osannata in Italia) è andata completamente in bambola. Ripeto: NON PUOI ANDARE ALL'OLD TRAFFORD E NON SOFFRIRE, NON DIFENDERTI, NON ESSERE UMILE.



Il 7 a 1 finale è stato forse un pò umiliante, ma servirà a riportare i romani con i piedi per terra perchè, ricordiamolo sempre, a questa Champions non dovevano partecipare essendo arrivati al 5° posto sul campo, salvo poi ritrovarsi nella piazza d'onore dopo Farsopoli.

E a proposito di intrusi europei, ecco che il derelitto Milan risorge in Champions e vince a Monaco di Baviera per 2 a 0. Devo ammettere che i rossoneri mi hanno stupito, soprattutto in Seedorf, che per una notte si è svegliato ed ha fatto il... Seedorf. Quello che temevo si sta avverando, ovvero la possibilità che la squadra milanese possa vincere la Champions (e l'Inter la serie A barzelletta...), ma in semifinale avranno contro il mostruso Manchester. In partenza sembrano già in finale i Red Devils, ma guai a sottovalutare il Milan.... Piccola frecciatina: credo che Cristiano Ronaldo si dovertirà meno davanti a Maldini e Nesta... Vero Spalletti?

Chudiamo, infine, con la Juve, che ha giocato 3 partite in questi 10 giorni di mia lontananza forzata dal blog. Vediamole brevemente:

JUVENTUS-ALBINOLEFFE 1-1: La solita passima Juve contro le piccole squadre non va oltre il pareggio casalingo contro gli orobici dell'Albinoleffe, che si portano in vantaggio con Ruopolo. A fine primo tempo, il bello ma fortunoso gol (con tanto di polemica verso la curva) di Balzaretti, bravo a sfruttare un uscita sbagliata del portiere Cesaretti e a beffarlo con un pregevole pallonetto da fuori il limite dell'area. Juve bruttina, con Del Piero in tribuna e Trezeguet pure (anche se figurava in campo).

Migliore in campo: Balzaretti (6.5)
Peggiore in campo: Trezeguet (4)
Voto generale alla Juve: 5


JUVENTUS-NAPOLI 2-0: ecco che nella partite che contano, la Juve si sveglia e batte un presuntuoso Napoli, molto più nettamente di quanto dica il risultato. Dopo un buon avvio dei partenopei, i bianconeri prendono campo guidati da un monumentale Nedved e passano in vantaggio grazie a Camoranesi, lesto ad insaccare sotto misura un perfetto cross di Nedved. Raddoppio nella ripresa di Del Piero. Come per la Roma, vale lo stesso discorso anche per il Napoli: non puoi avere la sfacciatezza di andare in casa di un avversario molto più forte di te e non chiuderti, non soffrire. In questo modo è andata la partita e per questo la Juve arriverà prima ed il Napoli farà i play-off! Nota di merito per Nedved, che corre e lotta come un debuttante e per Mauro German Camoranesi, che sfodera un buona prestazione prima della lezione di calcio che terrà, qualche giorno più tardi, allo stadio Via del Mare di Lecce.

Migliore in campo: Nedved (8.5)
Peggiore in campo: Trezeguet (5)
Voto generale alla Juve: 7.5


LECCE-JUVENTUS 1-3: Ripetizioni di giuoco del calcio gentilmente offerte da Camoranesi. Per l'oriundo una partita pazzesca, a dimostrazione che quando vuole sa essere uno dei calciatori più talentuosi al mondo. Juve presto in vantaggio con il redivivo Marco Marchionni, ottimo a sfruttare un bel passaggio di Nedved dopo una magia sulla fascia di Camoranesi e a superare il portire leccese con un delizioso pallonetto. Immediato, però, il pareggio dei padroni di casa con Polenghi. Gol però irregolare perchè il difensore pugliese si è nettamente servito del corpo di Birindelli facendosi leva per colpire di testa e superare Buffon. Prima del 45' da segnale un rigore incredibile non dato alla Juve (che Moggi lavori a Lecce?) per un intevento di mano di Giuliatto per anticipare Marchionni che stava per concludere a rete. Credo non ci sia permesso dubitare della buona fede degli arbitri, quindi va bene così, anche se quest'anno cominciano ad essere un pò troppi gli errori arbitrali a nostro sfavore, ma la simpatica stampa italiana, come sempre, tende a nasconderli per poi ampliare quelli a nostro favore. Così è sempre stato e così sarà sempre! Nella rirpesa raddoppia Zalayeta con un sinistro dall'interno dell'area di rigore e sigilla la vittoria Mauro German con una spettacolare azione, iniziata sulla trequarti con 2 dribbling a rientrare conclusa con un meraviglioso sinistro all'incrocio dei pali. Standing ovation per l'argentino e 3 punti per la Juve, che distanza di 7 il Genoa e di 9 il Napoli.

Migliore in campo: Camoranesi (8.5)
Peggiore in campo: Birindelli (6)
Voto generale alla Juve: 7


Domani viene a Torino il Rimini e sabato il Genoa. Con 6 punti la A sarebbe assicurata, con 4 quasi. Direi che quest'anno di merda sia quasi passato, il precampionato è quasi finito e presto si tornerà a fare sul serio...

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NON UN EURO ALLA GAZZETTA!!!

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