giovedì, aprile 19, 2007

AMALI, PAZZI INDOSSATORI AMALI . BY CHRISTIAN ROCCA

Per la prima volta, oggi ho visto una partita del Trofeo aziendale della famiglia Moratti. Interesse calcistico meno di zero, ma ero parecchio curioso di capire dalle immagini della probabile festa finale se i tifosi degli indossatori fossero consapevoli che si tratta comunque di una vittoria in un campionato di Serie B, dove il principale avversario è costituito da una squadra con Tonetto e Cassetti che ne ha prese sette appena uscita dal raccordo anulare. In tribuna pareva ci fossero tutti: Tronchi & Moratti in primis. Aria di festa vera, dunque. Tavaroli non ha potuto e non credo ci fosse nemmeno Guido Rossi. Peccato, perché come ha ricordato Milly Moratti, il magico Guido "è un uomo passionale, tutt'altro che compassato" al punto che Lady Moratti ricorda di "un gol importante dell'Inter" e ha "in mente la sua reazione: si alzò e baciò e abbracciò mio marito Massimo, rimasi colpita da quella reazione istintiva. Ma l'uomo è fatto così: un grande impasto di razionalità e umanità che calamita simpatia". Avrei voluto tanto rivivere con loro, live, questo "grande impasto di razionalità e umanità che calamita simpatia" e poi regala anche un paio di scudetti.
In compenso c'era Afef e c'erano anche Aldo, Giovanni, Giacomo e sicuramente Gino, Michele, Elio e tutti quei comici senza dignità di cognome che usano affollare la tribuna d'onore degli indossatori. Ci sarà stato anche Bertolino, caso unico in natura, essendo il solo esemplare di interista incapace di far ridere. Li ho visti tesissimi. Ci credevano davvero, non tanto nello scudetto (quello comunque arriverà tra due settimane), ma nel fatto di vincere un campionato vero, serio e senza asterisco. Ho visto la partita, dunque, e ho rivisto la solita legnosa e lagnosa squadra che io adoro, capace solo di farsela addosso (copyright Camoranesi) quando il gioco si fa duro. Non è riuscito a salvarla nemmeno un rigore che non s'era mai visto nella storia del calcio, regalato dall'arbitro dopo un impatto tra due calciatori talmente ininfluente da ricordare quello tra Iuliano e uno degli attuali centravanti del Milan. Gli indossatori recupereranno già domenica, quando incontreranno il favoloso Siena sfortunatamente privo di tutta la difesa titolare, ieri diffidata e oggi ammonita (nessuna polemica: non esistono intercettazioni al riguardo, anche se la procura di Napoli potrebbe considerare questa assenza di trascrizioni come una prova di colpevolezza). Li adoro, davvero. E ora, per ripagarli, non posso che invitarvi a cantare tutti insieme il loro splendido inno (nella versione video vado matto quando canta un'ex riserva, Fabio Cannavaro, e quando Recoba, rivisitando il suo favoloso piano pensionistico, ricorda che "per sempre vivrò con questi colori nella testa".
18 aprile

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