lunedì, agosto 07, 2006

(S)VENDUTI! (OVVERO: LORO SONO "INSENSIBILI" AL GRIDO DI DOLORE ...)


di Antonio La Rosa

Studiando la storia risorgimentale, ci siamo imbattuti tutti nella lettura del famoso "grido di dolore", pronunciato da Vittorio Emanuele II parlando al parlamento piemontese nel gennaio 1859: "Noi non siamo insensibili al grido di dolore che da ogni parte d’Italia si leva verso di noi".

Furono le parole che di fatto avviarono la fase di unificazione dell’Italia.
Come dire, anche a noi servirebbe un Vittorio Emanuele II ed un Camillo Benso conte di Cavour, espressione di una Torino che pensava decisamente in grande, quando attualmente, in casa bianconera, sembrano esserci personaggi che al contrario si mostrano altamente "insensibili" al grido di dolore che da tante parti d’Italia la tifoseria bianconera leva verso di loro, chiedendo tutela e difesa del grande patrimonio juventino.

Uno dei rimproveri più frequenti che sto ricevendo dagli amici che mi hanno scritto, è quello di essere stato troppo accondiscendente ed adesivo con la condotta e le linee della nuova dirigenza, e dunque di non aver preso posizione critica verso Elkann, Cobolli Gigli e soci.

Onestamente non è stata, la mia, accondiscendenza e adesione alla nuova linea societaria, ma una semplice posizione di attesa, nel senso di aspettare un poco, vedere comportamenti, scelte, decisioni, e quindi avere un quadro più chiaro prima di esprimere la mia opinione sulla nuova linea societaria.

Qualcuno ricorderà che a suo tempo scrissi, a nome dello staff di Juventus 1897.it, e sul forum j1897.com, una lettera aperta alla nuova dirigenza, nella quale auspicavo, dopo una prima fase diciamo di rodaggio, che la dirigenza cominciasse a prendere posizioni forti ed autorevoli, diciamo "da Juventus", nel richiamo alla migliore tradizione societaria bianconera.

Da ultimo, come avrete invece potuto leggere, ho accentuato le mie perplessità verso i comportamenti dei nuovi dirigenti, e credo proprio nel mio ultimo intervento, "La regina del forse", di averli esternati con estrema chiarezza, sperando comunque che certe cadute di stile, o certe posizioni deboli, fossero solo scelte momentanee e comunque da superarsi.

Purtroppo non sembra essere così, e certi fatti di questi ultimissimi giorni, sembrano denotare più una volontà di liquidazione del grande patrimonio juventino, ed una volontà, come dire, troppo accondiscendente e remissiva con i nuovi poteri forti del calcio: cosa che non mi sta bene, come non credo stia bene a nessun tifoso juventino, appunto perchè siamo tifosi "della Juventus", altrimenti avremmo tifato per il Roccacannuccia!

Mi riferisco intanto alla cessione di Vieira all’Inter, ma anche a quanto mi è dato leggere oggi su Tuttosport, con riferimento ad una intervista ad Alessio Secco, e con riferimento all’iniziativa dei piccoli azionisti della Juventus di adire il TAR a tutela dei loro diritti.

Che nessun giocatore juventino dovesse andare a rafforzare le squadre espressione di quei soggetti che hanno organizzato la buffonata denominata "calciopoli" (o "Moggiopoli", come la definisce il fogliaccio rosa milanese), ossia Inter, Roma e Milan, penso sia cosa che accomuna tutta la tifoseria.

Vedere però il galantuomo degli elettrostimolatori agli arbitri, dei passaporti falsi, e dei bilanci fittizi con cessioni fittizie di marchi, annunciare l’acquisto di Vieira con l’enfasi di chi ha fatto il colpo fregando il poveraccio in disgrazia, pagandolo la metà di quanto era costato alla Juventus l’anno prima, e presentandolo con un curriculum indicante, tra i risultati conseguiti dal francese, una retrocessione in B con la maglia bianconera, è stato decisamente offensivo per me e penso per tutti, e cosa ancora più offensiva è stata la mancata reazione della società a questa cialtronata di un uomo che, perdente per definizione, adesso trova il suo momento di gloria grazie al fatto che i suoi amici alleati hanno occupato il palazzo del calcio, con la complicità dei politici di governo, e la non ostilità dei politici di opposizione!

Certo, a ciò si aggiunge il volto sorridente di un giocatore più volte bistrattato e denigrato da coloro che oggi gli hanno consegnato quella maglia con lo scudetto della vergogna, a riprova che Vieira probabilmente è degno giocatore da Inter.

Ma un comunicato stampa di protesta e di risposta alle provocazioni nerazzurre, me lo sarei aspettato, quantomeno per puntualizzare che l’ultimo risultato conseguito da Vieira è frutto di decisioni a tavolino, come lo scudetto di cartone all’Inter: questo l’ha dovuto scrivere un quotidiano, Tuttosport, non la Juventus F.C., in persona del presidente pro tempore. Certo, forse speravo e spero troppo da una dirigenza che non ha avuto il buon gusto di presentare la nuova maglia con lo scudetto conquistato sul campo, prima ancora che la giustizia sportiva si pronunciasse ...

Ed ancora oggi debbo sentire che le milanesi parlano di giocatori della Juventus come obiettivi di mercato, ne parla Mancini, ne parla pure lo squalificato Galliani, che incurante della squalifica continua ad amministrare il Milan, ne parla Raiola, procuratore di Ibrahimovic, cosa quest’ultima oltremodo irritante ed offensiva.

Io non so cosa deciderà lo svedese, che come sapete è il mio beniamino, ma francamente il comportamento di Raiola è di quelli che fanno inalberare, e che andrebbe stigmatizzato ben oltre le parole decise ma non troppo, di Alessio Secco, nella sua odierna intervista a Tuttosport. A provocazioni come quelle di Raiola si risponde in un modo solo: c’è un contratto fino al 2008, la società intende rispettarlo, prolungarlo ed adeguarlo, se non si è d’accordo il giocatore rimane sotto contratto fino alla scadenza e, nel 2008, quando sarà libero, potrà scegliere quello che vuole; se rifiuta la B, può ben rimanere in tribuna per due anni a riposarsi.

E in questo entro nei punti toccati da Alessio Secco nella sua intervista. Quando ne ho completato la lettura, ho avuto la sensazione di una persona decisa e sicura di sè, ma non eccessivamente sicura dell’assetto societario che gli sta sopra, dato che ogni sua presa di posizione netta, veniva puntualmente annacquata da affermazioni possibiliste.

In sostanza, non ha detto chiaramente che il mercato in uscita è chiuso, dato che, dopo parole estremamente rassicuranti e direi anche forti, il finale è stato quel "vedremo" che non lascia ben sperare. Soprattutto non lascia ben sperare il fatto che siano sempre le milanesi a contendersi pubblicamente i nostri giocatori, grande contraddizione di chi fino a ieri si lamentava di perdere per complotti di palazzo, o di chi reclamava la restituzione di due scudetti!

Credo quindi che sia arrivato il momento di dirlo a voce forte e chiara, visto che Cobolli Gigli e soci, Elkann e proprietari, sembrano non avere buon udito per ascoltare gli appelli della tifoseria juventina: GUAI A VOI SE CEDETE ALTRI CAMPIONI ALLE MILANESI, LA TIFOSERIA NON ACCETTEREBBE OLTRE L’ENNESIMO SCHIAFFO ALLA PROPRIA PASSIONE PER LA JUVENTUS, CALPESTATA PROPRIO DA CHI LA GUIDA ATTUALMENTE!

Vedete, io sono convinto che i primi difensori della Juventus debbono essere i tifosi, anche perchè mi rendo conto che la proprietà deve in questo momento riannodare le fila e quindi salvaguardare (almeno così spero e speravo fosse), il grande patrimonio bianconero; non ho mai pensato o creduto che la nostra difesa dovesse indirizzarsi nei confronti dei nuovi dirigenti, ma adesso comincio a temere che forse il modo migliore di difendere la Juve, è quello di difenderla da possibili smobilitazione decise dalla proprietà per ragioni le più disparate.

Abbiamo un bel dire a proclamare boicottaggi, a disdire contratti con televisioni a pagamento, a non comprare giornali e riviste antijuventine, quando poi Cobolli Gigli rilascia interviste alla Gazzetta del Milan, ossia il vero e proprio braccio armato di chi ci ha voluto affossare! Ed abbiamo un bel dire, quando noi vogliamo tutelare la storia e la leggenda bianconera, mentre altri subiscono e vogliono subire passivamente, guardando addirittura di malocchio le iniziative a tutela della società.

Ritengo grave quanto letto sempre oggi, su Tuttosport, che la proprietà ufficiosamente ha mostrato di non gradire l’iniziativa dei piccoli azionisti di riunirsi ed agire davanti al TAR, a tutela della ... Juventus, perchè di questo si tratta.

Dopo la linea servile di Zaccone (che ripeto, è tra i migliori in Italia, e dunque debbo presumere che fosse la sua, una linea indicata dalla proprietà), dopo certe frasi a briglia sciolte, scarsamente difensive delle ragioni della società, adesso mi tocca leggere che anche chi si muove di propria iniziativa a difendere la società e la squadra, non è visto di buon occhio, quando invece sta sostituendosi a chi aveva l’obbligo di difendere in ogni modo un patrimonio del calcio italiano, messo sull’altare sacrificale da un vergognoso accordo politico - economico.

Se gli Elkann non hanno più interesse per la Juventus, bene, la cedano, o accettino l’iniziativa dell’azionariato popolare (altra iniziativa che sembrerebbe poco gradita); se Montezemolo deve vendicarsi dell’unica macchia alla sua brillante carriera manageriale (ossia la giuda della Juve nel 90 - 91), distruggendo ciò in cui fallì, lo dica chiaramente, ci saranno molti altri a volere evitare la distruzione di quella leggenda che dura da 109 anni.

Ma in ogni caso, facciano, lor signori, in modo che mai la tifoseria juventina debba manifestare e lottare a difesa della propria squadra del cuore, contro chi ne è proprietario o contro chi la guida.

P.S.: chiudo con il mio personale "avviso" ai naviganti, in palese copiatura di Beccantini, che finalmente ha scoperto che Calciopoli non avrebbe prodotto il calcio pulito, ma solo il calcio senza Juve, come in tanti gli avevamo anticipato da tempo.

E’ tornata a parlare "ministra melandra" (rigorosamente minuscolo), che da brava portavoce di chi decide per lei e le passa le veline da leggere, ci ha comunicato che a Guido Rossi non basteranno tre mesi per riscrivere le regole nuove per il calcio. Ha ragione, in effetti il nostro Caligola - Rossi, ha sperperato tre mesi per riscrivere solo gli organigrammi della federcalcio, in perfetta logica spartitoria Inter - Roma - Milan, e per riscrivere una classifica, dichiarando campione d’Italia chi è arrivata terza sul campo, dopo una annata di imprese in giro per l’Italia.

Se si fosse dedicato realmente a riscrivere le regole, più che a nominare arbitrariamente giudici con il mandato di assassinare la Juventus, probabilmente Rossi sarebbe già a metà dell’opera, ma avendo perso tempo per cose più importanti, ossia la tutela della sua Inter, e la preparazione del terreno adatto alle vittorie della Roma, patrocinata dal suo grande sponsor D’Alemino, con contentino finale a Berlusconi per non creare troppi casini in parlamento, è chiaro che il nostro commissario dittatore delle banane, dovrà avere maggior tempo, e dunque ciò significa che questo signore potrà spadroneggiare per tutto il tempo che vuole, mentre sull’altro fronte in Lega si scannano un pò tutti, a conferma del caos che regna nel nostro calcio, anche perchè chi doveva riportare armonia e serenità, sta invece lavorando a favore di qualcuno e a danno di tutti gli altri.

E nel frattempo, Guido Caligola continua nel suo lavoro di nomina dei suoi asini a senatori del Palazzo calcistico: dopo avere sistemato tal Nicoletti, consulente di Moratti, come vice commissario federcalcio, adesso ha nominato altri due nuovi vice commissari, Vito Gamberale, e Maurizio Coccia.

Interessante la nomina di questi due personaggi.

Il primo, attuale a.d. di "Autostrade" (gruppo Benetton, quindi altro personaggio di area Inter), è stato l’uomo di fiducia di un ex sindaco di Roma anni ’80, lì catapultato dalla Milano da bere anni ’80, da un accordo di ferro Andreotti - Craxi, ed il cui nome, se la memoria non mi inganna, mi pare sia Carraro Franco ... che sia l’ex presidente "graziato" della FIGC?

Il secondo invece è uno dei tre saggi che con il suo parere ha assegnato lo scudetto a tavolino all’Inter, e dunque un premio lo meritava, quindi vicecommissario FIGC, così almeno potrà essere indennizzato per il parere dato a favore della squadra di Rossi - Caligola!

Decisamente, quando ebbi a scrivere "Il calcio pulito che verrà", non avrei mai immaginato che la realtà avrebbe superato ogni mia immaginazione!

E-mail: antonio.larosa@libero.it


Come al solito, sono costretto a sottoscrivere ogni singola sillaba scritta da Antonio in questo articolo. Bella l'Italia.....

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