venerdì, ottobre 31, 2008

UN ESEMPIO DI GIONALISMO INCITANTE ALLA VIOLENZA

CALCIO/JUVENTUS: CON IL BOLOGNA UNA STORIA ''DISONESTA''

di Marco Bernardini.


(ASCA) - Torino, 28 ott - Le previsioni del meteo annunciano una notte molto bagnata. Previste, addirittura, bufere di vento e di pioggia. Peccato. Almeno aiutasse il clima. Il Dall'Ara strapieno off limits, come sempre ogni volta che arriva la Juventus, ma anche gravato da una nuvola d'ira che nulla c'entra con il clima. Una turbolenza squisitamente interiore figlia di una storia ''disonesta''. Anzi, due.

Sara' questa la suggestione principale che caratterizzera', nella serata di domani destinata al turno infrasettimanale, l'incontro tra Bologna e Juventus.

L'ultima volta accadde nel cuore di una situazione decisamente atipica. Per la squadra bianconera, perlomeno, la quale si trovava a giocare in quell'inferno della Serie B nel quale mai nessuno avrebbe potuto pensare potesse un giorno precipitare. Il Bologna, da parte sua, nel baratro era gia' scivolato l'anno precedente per responsabilita' che l'allora presidente Cazzola aveva giudicato ''inaccettabili e addirittura false'' montando un ''casino'' a livello federale. Ma tant'e', a nulla era servito protestare pure se con argomentazioni legittime. Una fra le societa' piu' antiche e blasonate era stata duramente punita. Un clima scenografico e morale da autentico psicodramma, dunque, quello che si presentava a contorno della sfida, il 9 dicembre 2006. La curva dei tifosi bolognesi, infatti, sarebbe stata disertata per quindici minuti. In quel modo gli ultras rossoblu', i piu' pacifici e autoironici d'Italia, avevano deciso di protestare contro un Sistema Calcio non certo salomonico nelle sue decisioni. Ma come, una tra le principali protagoniste di Calciopoli giudicata e punita con il medesimo metro di un Bologna colpevole solamente di fumosi reati finanziari? ''E' uno scandalo'', si diceva in Piazza Maggiore.

Non meno tenebroso l'umore in casa Juventus, seppure per ben altre ragioni. Sull'uscio del Natale, infatti, si era presentata nel Centro Sportivo di Vinovo quella schifosa signora in nero e aveva strappato le radici di due fuori di ragazzini, Alessio Ferramosca e Riccardo Neri. Si sentiva appena respirare, nello spogliatoio bianconero, a pochi minuti di una partita assurda che sarebbe stata giocata con il lutto dentro oltreche' al braccio. ''Se sentirete le gambe cedere, pensate a loro due. E' l'unico modo per far calcio, oggi''. Cosi' disse il buon Didier Deschamps ai suoi ragazzi, come ultima raccomandazione. Intanto anche la curva dei tifosi juventini, seppure colma di anime, era come non esistesse: black out vocale e bandiere arrotolate. Per quindici minuti. Quasi un patto di ferro con la piazza avversaria. In ogni caso, filo' tutto secondo programma. Fin troppo, secondo un programma antico. Il risultato finale di pareggio, come si dice, era nell'aria tanto da poter essere respirato. Zalayeta che entrava straccamente su un pallone volante sembrava poter far male a nessuno. Ma quella era una palla matta. Comincio' a rimbalzare sulla linea di porta, una due e tre volte. L'arbitro Messina, dopo aver fischiato, indicava il centro del campo. Per lui era gol. Non pioveva, quel giorno, pero' venne egualmente giu' l'inferno dalle gradinate del Dall'Ara.

Bologna e' dotta, grassa ma anche fornita di una memoria lunga. Nessuno aveva dimenticato la storiaccia di due anni prima quando alla Juventus di Capello era stata praticamente regalata la vittoria da un altro arbitro, Pieri, il quale aveva concesso ai bianconeri una punizione inesistente che Nedved aveva provveduto a trasformare in gol. Questa e' storia, corredata da tutti i vichiani corsi e ricorsi storici del caso.

E domani sera, eccole di nuovo. Entrambe in Serie A a restyling avvenuto. La Juventus consolidata nella sua rivisitazione societaria radicale. Il Bologna reso ancor piu' simpatico di sempre dalla presenza della gentile presidentessa Francesca Menarini. Ripulite e vestite di nuovo con obiettivi sportivi ragionevolmente differenti per naturali motivi di casta e di potere econonico. Un passato ormai azzerato. Ma la gente non dimentica. Arbitrera' il signor Trefoloni. Il popolo bolognese e non soltanto lui si augura vivamente che la regola cabalistica del non c'e' il due senza il tre domani sera venga spazzata via dalla pioggia. Almeno quella.



E poi uccedono cose come quella di mercoledì sera. Complimenti. Sono anni che incitate la violenza nel calcio e poi a fatti accaduti siete i primi a piagnucolare. Lo ripeto: la stampa è il più grande male italiano, l'origine di tutte le nefandezze. Mi fate schifo!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Il problema non nè la stampa, che quando dice delle verità sulla juventus, puntualmente viene denigrata...
Il porblema sono le teste di czzo che ci sono in giro...
Se la stampa dice buttatevi giù dal burrone mica lo fate voi...

Anonimo ha detto...

Tu pensa che l'autore è un noto tifoso juventino!

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie



juve

juve/


NON UN EURO ALLA GAZZETTA!!!

Example