martedì, febbraio 06, 2007

CAMPANILISMO IDENTITA' NAZIONALE

Premetto che non so di chi sia questo articolo e quale sia la fonte, ma lo trovo assolutamente straordinario. A voi...


E' verità acclarata, nel dibattitto delle scienze sociali, che l'identità nazionale italiana è fragile anche a causa dei campanilismi che sono il retaggio della secolare divisione del Paese. I settarismo campanilista ha trovato ampio ricetto nel calcio, in Italia più che in qualsiasi altro Paese. In spagna il Real, in Germania il Bayern, possono essere avversati dai tifosi avversari, ma mai con il livore che, in Italia, si registra contro la Juve. Da ni l'odio viene trasferito su un piano "metapolitico" er cui le vittorie della squadra storicamente più forte non possono che essere frutto di complotti politici.(uso delle moviole strumentale che esiste solo da noi) I giornalisti vuoi perché essi stessi ignoranti e faziosi, vuoi per interessi di cassetta sulle varie piazze (la Juve è la seconda squadra ovunque e mai la prima) alimentano la beceritudine delle contrade. Questa estate, con l'ausilio di una trama posta in opera con il contributo di importanti poteri economici, si è dato in pasto all'Italia della violenza campanilistica quello che bramava da decenni: la distruzione della Juve. Si noti che la Juve è una squadra tifata trasversalmente in tutta la penisola, senza una forte connotazione locale. La matrice torinese si è andata nel tempo esaurendo e oggi la città sabauda rappresenta una delle tante componenti del tifo bianconero, nemmeno la più viva. La riprova è che i tifosi juventini sono quelli che supportano con maggiore entusiasmo la nazionale, per naturale propensione e consuetudine a identificarsi con un simbolo "nazionale". Gli altri, in maggioranza tifano per gli azzurri solo quando le cose vanno bene o quando giocano molti calciatori della squadra del cuore. Vizio nazionale: si appropriano delle vittorie senza riconoscersi nelle sconfitte. In pratica la decapitazione della Juve è stata la vittoria dell'antiitalia, quella dei campanili rissosi, delle fazioni incapaci di vedere al di là dell'interesse della propria borgata. Insomma di chi, magari inconsapevolmente, ha ritardato l'ingresso del nostro Paese nel consesso dei grandi Stati europei. Quale miglior obiettivo della Juve che, al di là dei suoi effettivi demeriti condivisi con altre società, , rappresentava comunque un simbolo di efficienza, di scarsa propensione alla demagogia della piazza, di vittoria senza l'aiuto della politica locale con la sua azione di lobby a Roma.Colpendo la Juve, si otteneva un lavacro delle proprie responsabilità nelle sconfitte, si celebrava il carnevale della fazione incapace di distinguere i meriti al di là del tifo. Inoltre, si sapeva di colpire una tifoseria, che non essendo alimentata dalla frustrazione localistica, non avrebbe dato vita a violenze considerevoli. Oggi, senza la Juve continuano e si esasperano le violenze campaniliste (Palermo - Catania) grottesche nelle loro pretese identitarie (Santa agata,ma dai...) in un momento in cui la dimensione nazionale addirittura soffre per uno riduzione di sovranità ad opera di organismi sovranazionali come la Ue. Ma l'ideologia del campanile,anche se non ha più peso nelle dinamiche sociali e politiche reali, vine tenuta in vita artificialmente come sovrastruttura, come massa di manovra becero-militante per abbattere i nemici che i poteri effettivi, anc'hessi legati a un disegno "particolare" e non di comunità nazionale, identificano di volta in volta. La violenza nel calcio, al di là dell'orgia rfetorica di queste ore, è anche, o soprattutto, figlia dei masianielli mediatici che a Roma ancora si vestono da Rugantino, a Bologna da Balanzone e così via... Che tristezza... Per la Juve e per l'Italia.

Ovazione!!! Approvo e sottoscrivo ogni singola parola di questo articolo. Smettiamola con queste stronzate!!!

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