martedì, maggio 23, 2006

PAZZESCO!!!

Incredibile... Quello che scrivo l'ho trovato nel forum dove sono sempre. Se tutto fosse vero sarebbe incredibile... E io non faccio fatica a crederci...!

Il 19 luglio 1992 il giudice Borsellino veniva dilaniato da una bomba mafiosa con gli uomini della sua scorta. Un carabiniere, dopo qualche ora, si avvicinò ai resti dell'auto e raccolse la borsa del magistrato. Ora è indagato a Caltanissetta per avere trafugato l'agenda di Borsellino con gli appunti sull'omicidio Falcone e probabili spunti sulla trattativa tra Stato e mafia. Quel carabiniere è Giovanni ARCANGIOLI: è lui a coordinare le indagini ed avere istruito le intercettazioni. Al suo fianco c’è Aurelio AURICCHIO. Anni fa venne accusato di avere manipolato intercettazioni telefoniche. Lui querelò per diffamazione chi lo accusava di taroccare le intercettazioni, ma i tribunali gli diedero torto. Gli investigatori (Arcangioli e Auricchio) che hanno lavorato alle intercettazioni sono uomini di assoluta fiducia del generale Mori, capo del Sisde. Il fratello del generale dirige le attività di “sicurezza” di MEDIASET (guarda un po’). Per farvela più semplice. La procura di Napoli chiede di fare delle intercettazioni sul mondo del calcio. Il SISDE guidato dal generale Mori, amico di Berlusconi (il fratello lavora in Mediaset) decide di affidare l’incarico ad Arcangioli e Auricchio (2 personaggi non propriamente trasparenti) che al termine delle intercettazioni decidono di passare il tutto alla procura di Napoli (avranno trascritto tutte le telefonate o come ha fatto già in passato Auricchio, alcune sono state manomesse?). L’ex capo del governo sta applicando una delle sue tante strategie mediatiche: il giorno dopo le elezioni gridava al furto. Ora, grazie a questo finto scandalo continua a recitare la parte della vittima. Il destino di alcuni personaggi è segnato. Provate a sostituire il termine “Moggi” con “Fiorani” o Ricucci e capirete cosa potrà succedere. Iscrizione nel registro degli indagati, interrogatorio e….. Immaginavo che almeno in questa vicenda lo Stato schierasse servitori senza macchia. Così non è. Chiunque volesse verificare la veridicità delle mie tesi può controllare sugli archivi dell'Ansa. Una volta per destabilizzare il paese si facevano le stragi. Oggi, bastano gli scandali. L’intera vicenda, con buona pace dei puristi e mettendo fuori da ogni responsabilità i magistrati che applicano l’obbligatorietà dell’azione penale, è inquinata da attività di intelligence inconfessabili. In questo Paese tira un brutta aria.

E ancora:

PALERMO - Sarà interrogato dai pm della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta il colonnello dei carabinieri Giovanni Arcangioli, fotografato il 19 luglio 1992 in via D'Amelio con in mano la borsa di Paolo Borsellino che conteneva l'agenda del magistrato mai più trovata. Non è stata resa nota la data dell'interrogatorio né se l'ufficiale sarà sentito alla presenza dell'avvocato difensore. Arcangioli, già stato sentito nei mesi scorsi, ha fornito una versione dei fatti che contrasta con quella di altri testimoni. Ma l'acquisizione di filmati registrati da troupe della Rai e di Mediaset ha fornito ai pm la possibilità di ricostruire le ore successive all'attentato, compresi i movimenti dell'allora capitano Arcangioli.

Corriere della sera, 8 febbraio 06

Non ho parole.... Giornalisti, commentate queste notizie, se avete le palle!

FORZA JUVE SEMPRE!!!!

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juve

juve/


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