giovedì, novembre 30, 2006

CHRISTIAN ROCCA

Vi propongo altri 2 stupendi articoli di Rocca apparti il primo su Tuttosport ed il secondo sul suo blog

UNA DOMANDA A COBOLLI
Mi piacerebbe che Tuttosport ponesse una domanda semplice semplice al presidente Cobolli, assicurandosi che al momento della risposta sia presente anche il dottor Gigli. La domanda è questa: "Signor presidente, quanti scudetti ha vinto la Juventus?".

Le risposte possibili sono soltanto due: 29 o 27. Non c'è modo di sviare. E finchè non ci sarà una risposta a questa domanda, qualsiasi proclama della nuova dirigenza juventina per me avrà valore pari al numero degli scudetti vinti da Massimo Moratti. Si, è vero, c'è una terza via tra il 29 e il 27, quella di chi dice che è stato ingiusto averci tolto il ventinovesimo, perchè non è stato sfiorato da alcuna indagine, mentre è legittimo aver subito lo scippo del ventottesimo, quello delle intercettazioni telefoniche.

Da ciò che leggo sembra che il nuovo corso juventino potrebbe rispondere 28 alla mia domanda, come ha lasciato intendere il grande Lapo domenica su tuttosport. Peccato che non abbia alcun senso. E, peraltro, non mi pare che la Juve di Cobolli stia facendo alcunchè, nè legalmente nè mediaticamente, per riprendersi il maltolto. Intanto chiunque abbia seguito quel campionato 2004 - con le eccezioni di Mancini, Liguori e Verdelli - sa perfettamente che lo scudetto delle intercettazioni è stato vinto regolarmente a San Siro grazie a una rovesciata di Alex e a un colpo di testa di Trezeguet e malgrado avessero fatto fuori, a tavolino, il formidabile Ibrahimovic. In modo tecnico tattico - perchè lo capissero anche Mancini, Liguori e Verdelli - l'ha spiegato definitivamente il campione del mondo Mauro German Camoranesi: "Gli avversari quando giocavano con noi se la facevano sotto".

Ma l'insensatezza è un'altra. Provo a spiegarmi. Se si considera giusta, corretta e condivisibile la decisione di punire la Juve per gli intrallazzi del 2004-05 - malgrado le sentenze abbiano dimostrato che non c'è stato alcun tentativo di truccare nemmeno mezza partita - si riconosce esplicitamente che Moggi e Giraudo guidavano per conto della Juve la cupola calcistica del campionato italiano da 12 anni, come si urla da sempre in curva sud e da qualche tempo su quel giornale rosa che si trova sui banconi dei gelati all'interno dei bar dello sport. Se si crede davvero che Moggi e Giraudo fossero capaci di pilotare gli arbitri e di fare la macumba ai calciatori fino a impedire, tramite la Gea, al più scarso difensore centrale degli anni 90, cioè a Salvatore Fresi, di non essere diventato Franz Beckenbauer, allora è giustissimo aver tolto anche il 29° scudetto. Anzi, per completare l'operazione simpatia, si dovrebbero restituire anche i cinque titoli precedenti e distribuirli un pò a chi falsificava passaporti e ricettava patenti per schierare calciatori che non avrebbero potuto giocare e il resto a chi si faceva cambiare i regolamenti sugli extracomunitari la settimana precedente la partita decisiva contro la Juve e poi non pagava le tasse al fine di comprarsi il bomber.

Dunque: 29 o 27? Se la risposta è 29, Cobolli Gigli dovrebbe occuparsi solo di questo, recuperare ciò che ci spetta e ricordare ogni cinque minuti che la nuova Juve risanata e pulita è a un passo, non solo dalla serie A, ma anche dalla terza stella. Solo così Cobolli può conquistare i tifosi juventini (non me, perchè non gli perdonerò mai di aver venduto Ibrahimovic e Vieira agli indossatori di scudetti altrui). Se, invece, la risposta è 27, per quanto mi riguarda la nuova Juve non potrà mai essere credibile, neanche facendosi scudo delle meraviglie degli splendidi campioncini di Dechamps.

I quali, come è noto, li dobbiamo a Moggi e Giraudo.


IL PALLONE D'ORO E' ROTONDO
Con 304 voti – salva eventuale manipolazione di schede bianche denunciata da Enrico Deaglio – il Pallone d'oro è andato a Fabio Cannavaro, il calciatore simbolo della Juventus di Luciano Moggi, quella formidabile squadra affossata dalla voglia di gogna della solita Italietta e da una certa compiacenza della proprietà torinese.

Al secondo posto è arrivato un altro calciatore della Juventus, Gigi Buffon, campione del mondo insieme con Cannavaro e con il gruppo di allenatori e massaggiatori e calciatori scelti da Luciano Moggi (e Franco Carraro) per l'avventura tedesca degli azzurri.

Al terzo posto è arrivato un’altra scoperta del Moggi juventino, Thierry Henry (anche se Carletto Ancelotti lo faceva giocare da terzino sinistro, ed era fortissimo lo stesso). I mozzateste imbevuti della saggezza tipica da bar e gazzetta dello sport avrebbero voluto togliere la fascia di capitano a Cannavaro, arrestare Buffon per le scommesse, licenziare Marcello Lippi e ritirare la squadra che poi ha dominato i mondiali, malgrado Ciccio Totti.

Quest'anno è cambiato poco: la Juve continua a essere in testa, in qualsiasi campionato giochi, mentre gli sconfitti di sempre parlano ogni domenica di complotti e di decisioni arbitrali scandalosi. I più lamentosi ora non si lamentano, anche se ieri hanno ricevuto un paio di favori arbitrali e il solito regalo sotto forma di ammonizione preventiva a un avversario della prossima giornata. Intanto, mi dicono, che ieri due calciatori della Juve da soli hanno battuto il Palermo.

Ma è un dettaglio poco importante, in fondo questo è soltanto pre-campionato.


Conj i suoi articoli, Rocca sta scrivendo la Bibbia dello Juventino. Lui ed Antonio La Rosa sono coloro che scrivono le cose più giuste e hanno il mio massimo (ed incondizionato) rispetto.

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NON UN EURO ALLA GAZZETTA!!!

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