venerdì, aprile 18, 2008

INTERESSANTE ARTICOLO DI MOGGI

Ho votato Berlusconi e me ne vanto. Sono candido di fatto.

Non mi occupo abitualmente di politica, ma vorrei dedicare qualche riflessione alla vittoria del PDL alle ultime elezioni. Il botto è stato forte, l’affermazione netta, e un po’ mi hanno fatto pensare agli exploit che di tanto in tanto capitano alle grandi squadre di calcio. Un raffronto che nessuno, spero, riterrà fuori luogo, in fondo sempre di competizione si tratta. Ha vinto Berlusconi con uno scarto che non lascia dubbi alla consistenza della vittoria. Non ho difficoltà a dire che ne sono lieto, che partecipo alla vittoria e mi congratulo con Berlusconi, un leader carismatico portatore di una carica e di un entusiasmo senza pari, di grandi intuizioni e anche di straordinarie capacità organizzative. Ha traslato il suo credo in politica (un campo assai complesso e serio), ha fatto lo stesso con il Milan e, guarda caso, i rossoneri non sono mai stati grandi come nell’era Berlusconi.
Queste elezioni passeranno alla storia per quei partiti che non saranno rappresentati in Parlamento. Personalmente non comprendo il loro rammarico. Troppi errori e contraddizioni hanno pesato sul risultato elettorale e ne spiegano il crollo. Sempre arroganti, sempre colpevolisti : certo non il massimo per coloro che devono determinare le sorti di un Paese, non tenendo conto neppure dei principi basilari che regolano una convivenza democratica basata, ad esempio, sulla presunzione di innocenza, caposaldo della democrazia (si è colpevoli solo dopo la condanna di un tribunale ordinario).
A tale proposito ricordo una mia intervista a “Ballarò” registrata all’inizio di Calciopoli( estate ’06) e i successivi commenti di Boselli, della Melandri e di altri ancora : rivedo facce ed espressioni, ma soprattutto sento ancora quelle parole che suonavano a condanna anticipata. Quasi a voler dimostrare che loro, i “puri”, intendevano fare pulizia sommaria.
Proprio come Cannavò nei suoi editoriali……
Questo è un particolare capitato al sottoscritto, ma tanti altri sarebbero da raccontare : il popolo italiano, evidentemente, si è segnato tutto e tenendo conto di questi comportamenti, e di tanti altri ancora, ha deciso di toglierli dalla circolazione. E credo a giusta ragione.
A proposito del Candido : il nostro si è “inventato” una lettera aperta in cui appare il fastidio per chi ha vinto le elezioni piuttosto che il riconoscimento per “i termini vistosi” di quell’affermazione. Ne viene fuori un puzzle piuttosto disarticolato sui problemi dei giovani e dello sport in particolare. Da quanto tempo Cannavò ha scoperto tutte queste carenze che ora pone “imperiosamente” sul tavolo del Governo ? Finora non se n’era accorto ? E poi, quell’ “Egregio Berlusconi” posto all’inizio della sua lettera non mi pare il massimo dell’eleganza. Se proprio non riusciva ad esprimersi in maniera diversa (chessò : “Dott. Berlusconi per esempio) poteva rifugiarsi nel “ Signore” che non si deve negare a nessuno.
Qualcuno dirà che non toccava a me difendere il “bon ton” in questa circostanza, ma disprezzo l’arroganza, specie quando è “coperta” da una grande testata. In verità, nel caso, Cannavò è uscito fuori dalla sua abituale propensione a salire sul carro dei vincitori. Troppo grande, evidentemente, la sua insoddisfazione per il risultato elettorale (lo dice chiaramente, lui ha votato per altri).
A guardar bene si tratta di un’eccezione e il Candido è tornato da subito al suo “sport preferito” : l’abbraccio al vincitore. Molti ricorderanno i peana elevati al genio di Ibrahimovic e anche la puntuale dimenticanza di chi l’aveva portato in Italia (il sottoscritto…..). Ora “fatemi capire” ha scoperto Adrian Mutu, e lo schema è esattamente lo stesso : ignorare chi ha creduto nel rumeno e lodare lo stesso perché è stato capace di “rinascere” a Firenze. Caro Cannavò, da un esperto di calcio al limite mi sarei aspettato un rimprovero alla Juve del dopo-sottoscritto, che ha ceduto un campione non al valore che il giocatore aveva in quel momento.
Ancora sul Candido. L’articolista della Rosea ha scritto un pezzo per dire che mi sono sbagliato nella previsione ipotizzando che la Juve sarebbe al massimo arrivata quinta. Premesso che in fatto di previsioni nessuno può essere il Mago Merlino, credo che i primi a volare basso su quello che poteva fare la nuova Juve fossero gli attuali dirigenti, che pensavano quest’anno di poter raggiungere la Coppa Uefa (vedi dichiarazioni di Ranieri). Se la Juve è andata oltre siamo tutti più contenti, ma quanto a maghi e indovini (cui fa riferimento Cannavò), la Juve non ne ha bisogno.
Rimandiamo la questione al mittente con richiesta di dirottare il tutto al suo amico Massimo (Moratti). E’ lui che li consulta. Cannavò dovrebbe saperlo.
Ecco come il nostro spiega la propria “filosofia” di vita a Claudio Sabelli Fioretti in una intervista a “Sette” (12 dicembre 2002). Cannavò risponde così alla domanda se si può cambiare squadra : “Io mi sono definito uomo di marciapiede. Ho sempre fatto fatto il tifo per chi mi conveniva di più in quel momento. Più puttanesco di così” (testuale!). “Ho tifato – aggiunge – per il Milan, per la Juve (toh, anche per la Juve!), per l’Inter e per la Roma. Tutto purchè il campionato fosse vivace nell’interesse della mia ditta, la “Gazzetta dello Sport”. Bene, sfrondiamo il campo dal tifo, che non mi pare essenziale, e abbiamo la filosofia del signor Candido Cannavò. Cambiare opinione e atteggiamenti, in barba ad ogni coerenza, ogni volta che la situazione lo renda necessario, partendo dalla base che conviene sempre salire sul carro dei vincitori. Nell’intervista Cannavò spiega anche che cos’è l’adulazione : “Una cosa sciocca. Chi la fa è un uomo fatuo, chi ne trae gioia è un cretino”. Ogni commento è superfluo…….



Perchè interessante? Chi vuol capire capisca... Chissà che con la caduta del governo vigente in Farsopoli...

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juve

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NON UN EURO ALLA GAZZETTA!!!

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