Bravo Milan dicevo, ma certe cose è meglio tenerle ben in mente:
19 aprile 2005:
Galliani: "Buongiorno... ha parlato con alcuni dei due ex designatori?"
Meani: "Dio bono altro che parlato... non ha visto... c''era in macchina Ancelotti gli bestemmiavo dietro parolacce di tutti i colori glie ne ho fatto tant''e'' vero che alla fine Ancelotti mi fa cosa gli dici! E gli faccio..."
Galliani: "A chi?"
Meani: "A Bergamo e Mazzei"
Galliani: "Uh..."
Il 10 aprile 2005 alle 15.46 Rodomonti telefona all'addetto agli arbitri del Milan Meani e parla con lui per sette minuti e mezzo: il giorno precedente Rodomonti ha diretto l'incontro tra i rossoneri e il Brescia (conclusosi sull'1-1) non concedendo un rigore agli uomini di Cavasin per un fallo di mano di Nesta che ha considerato involontario.
Rodomonti: «Grande!!! Tutto a posto, no?».
Meani: «Tutto a posto, non sei contento? T'ho fatto anche prendere sette e mezzo da Cecere, che t'ha scritto che sei preparato atleticamente...».
Sul versante della Champions League Meani ottiene da Pairetto la garanzia che nel prossimo turno di coppa il Milan sarà diretto da Vassaras nel primo incontro e dall'arbitro Hauge nella successiva trasferta. "Erano proprio i due nomi da lui stesso indicati". E' la discussa semifinale con il Psv che varrà la finale.
Telefonata del 19.04.2005
Meani: Sono Vassaras e Hauge i due arbitri della semifinale...ho lavorato bene?
Galliani: Bene...stupendo, stupendo,...stupendo, bravo, bravo...
Telefonata del 19.04.2005
Tra Meani e il dirigente rossonero Rino Roccato.
Meani: Sono troppo forte, no? Quei due che hai detto tu...il greco e il norvegese ....è bravo poi non ti tira contro di certo. E' quello che gli han trovato anche i biglietti, che partita era che gli ho trovato i biglietti per Vassaras?
Telefonata del 28.04.2005
Tra Meani e Paolo Bergamo prima della designazione di Fiorentina-Milan.
Bergamo: Voi con Stagnoli come vi siete trovati ultimamente? Beh lui potrebbe essere uno.
Meani: Anche se vuoi mettere uno che ha fatto poche partite con noi, che noi ci troviamo bene è anche Ambrosino...eh a me Stagnoli e Ambrosino vanno anche bene ..eh.
Bergamo: Mentre invece Airoldi no ..eh?
Meani: Airoldi può andare bene anche...o Stagnoli-Airoldi o Stagnoli-Ambrosino puoi mandare.
Bergamo: E allora mi danno una certa garanzia Stagnoli e Airoldi.
Prima di chiudere la conversazione Meani trova ancora lo spazio per mettere una buona parola per l'assistente Cristiano Copelli
Meani: Ascolta, mi raccomando Paolo so che sei arrabbiato ma mi raccomando con Cristiano.
Bergamo: No, stai tranquillo, stai tranquillo
R.: «Ho letto solo la Gazzetta e il Corriere dello Sport, gli altri non li ho letti ma credo che siano tutti sullo stesso andazzo no?».
M.: «Sì... obiettivamente non hai sbagliato niente... Perché anche quella roba là che la menavano sul calcio di rigore... Ma è a un metro e mezzo e girato... Ma son quelle polemiche stupide solite perché c'è di mezzo il Milan...».
R.: «Tutto a posto...».
M.: «Tutto a posto... Comunque guarda che mi ha telefonato il mio presidente che ti da l'indirizzo e ti manda a fare anche a te il trapianto dei capelli lì in Svizzera...».
Meani: "Perche'' Pairetto e'' in Germania"
Galliani: "Uh... uh... e che dicono questi signori?"
Meani: "Pensi... si sono ca... si cagano addosso [...]".
[...] "E bisogna stargli addosso! Adesso e'' il periodo pe... questo e'' il periodo pericolosissimo"
Galliani: "Uh lo so bene uh lo so bene..."
31 maggio 2005
[...]
Meani: "Ecco! E poi volevo dirle: e'' possibile se io posso spingere per due persone con Lanese da mettere nelle commissioni dilettanti e di C?"
Galliani: "Spinga..."
Meani: "Perche''... abbiamo un po'' di controllo anche nelle categorie inferiori e'' meglio!"
Galliani: "Va bene, va bene... va bene, spinga, spinga va bene..." [...]
Meani. "E Puglisi pero'' bisogna far tutto per metterlo in A e B eh..."
Galliani: "Vabbe'' adesso... ma dove negli assistenti pero''?"
Meani: "Negli assistenti certo"
Galliani: "Certo, va bene!"
Decine di contatti, telefonate con arbitri e guardalinee. Pressioni. La foto, insomma, di un’azione permanente, ben lontana dall’istintiva sfuriata che può seguire a un’arbitraggio storto. In questo campionato parallelo, emerge la figura del rossonero Leonardo Meani, «responsabile dei rapporti fra la società e la classa arbitrale nazionale e internazionale»: il suo telefono trilla decine di volte con le reclute da catturare, guardalinee, arbitri, designatori. Il referente di tutta questa attività, almeno dalle telefonate, pare essere l’ad e vicepresidente del Milan, Adriano Galliani, cui è dedicato pure un paragrafo dell’informativa dei militari.
I risultati arrivano: «Il Milan, consapevole delle potenzialità di intercessione da parte di Moggi, in grado sicuramente di una maggiore capacità di dominio e controllo in relazione alle sue potenzialità all'interno degli uffici che contano, non rimane fermo a guardare gli aggiustamenti, e attraverso Meani cerca di tenere testa, con ottimi risultati, soprattutto grazie alla voce del presidente Galliani» La vera partita, allora, non si gioca solo dentro gli stadi, «ma anche e soprattutto sui tavoli degli uffici e degli scacchieri, dove determinate e studiate manovre consentono lo spostamento delle pedine, in questo caso degli assistenti, da parte di talune società calcistiche per conseguire in ogni singola partita quei piccoli vantaggi che, alla fine, consentono quell’allungo decisivo per il successo finale».
Solo quando c’è da governare il Palazzo, Milan e Juve vanno d’accordo: Meani - riassumono gli investigatori - dichiara disinvoltamente all'assistente che «comunque la mettano, il gioco lo comandano sempre Galliani e Giraudo». Quando invece bisogna decidere arbitri e guardalinee, torna la tempesta. E pure il Milan, ha le sue vittorie, come in occasione della partita casalinga contro il Chievo del 20 aprile 2005, che i rossoneri vinceranno 1-0. Lì, dopo quasi due anni, tornerà il «fidato» Puglisi. E’ lo stesso assistente, in una telefonata fatta due giorni prima della partita, a confermare come il sistema, ormai, veda decisioni pilotate. «Puglisi gli fa presente che gli assistenti vengono inviati agli altri, Juventus, così come vengono inviati a loro, Milan. Li mandano a te e li mandano a loro».
L’infaticabile Meani si dà da fare pure in vista del big match con la Juventus, l’8 maggio 2005, che deciderà lo scudetto. Vinceranno i bianconeri 1-0, ma i carabinieri dedicano un paragrafo alle «pressioni» milaniste in vista della sfida, con l’ex designatore Paolo Bergamo impegnato «a mantenere il piede su due staffe», fra una cena con Moggi e Giraudo e le telefonate con il Milan. Che diedero frutti, apparentemente, almeno secondo una telefonata di Meani al dirigente del Milan Rino Roccato: «Meani riferisce di aver selezionato e deciso lui stesso la terna arbitrale per la decisiva partita Milan-Juventus». Nel dubbio, il 6 maggio, due giorni prima dell’incrocio di San Siro, il dirigente chiama Farneti, uno dei due guardalinee designati: e quando l’assistente «ringrazia per l’ennesima volta il dirigente milanista per la possibilità che gli hanno concesso, Meani gli riferisce che sono stati preparati gli orologi per tutta la squadra arbitrale».
Il dirigente rossonero, prima, aveva pilotato pure gli assistenti della partita contro la Fiorentina, parlando con Bergamo, uno dei due disegnatori: Meani, «decisamente prevaricatore, alla fine sceglie, praticamente, egli stesso gli assistenti». Il miracolo di Meani, però, resta il gran ritorno di Puglisi, «l’ultras del Milan». Per ottenerlo, il dirigente attacca di brutto Gennaro Mazzei, responsabile assistenti della Commissione Can, «sempre portando avanti la voce di Galliani». E Mazzei, «alquanto intimorito» replica: «Si, no, no, no te lo mando, non è che...ci mancherebbe altro». Pure i carabinieri faticano a credere al dialogo: «Mazzei - scrivono - a queste assurde disposizioni non trova altro da ribattere che una risposta abulica ed inquietante: ‘va bene!‘». Su tutto, poi, c’era la benedizione di Bergamo: «Mazzei confida a Meani che Paolo (Bergamo, ndr) ha dato disposizione di inviare (al Milan) uomini di fiducia». Mazzei spiega: «Ha detto di mandargli gli uomini, gli uomini di fiducia».
Bisogna pur campare, a certi livelli. In ogni caso, sempre pronto ad andare in battaglia, sprezzante del pericolo: «Ma io sono in trincea da solo», esclama l’allora designatore. Cosi’, «diviene addirittura esagerato quello che è riuscito ad ottenere il Milan per la gara interna contro il Chievo: un en plein assoluto e sconvolgente. I due assistenti saranno nientemeno che i due fedelissimi Puglisi e Babini». Per capire com’è andata, bastano i commenti fatti a Meani dall’assistente Contini e dall’arbitro Messina. «Ma li hai designati te i guardalinee o loro? - esclama il fischietto - Se li sceglievi te avresti scelto quei due lì». Il riferimento è al gol annullato all’attaccante del Chievo Pellissier: «Oh - attacca Contini - era buonissimo!...Non buono, buonissimo». Risposta di Meani: «Però i giornali non ne parlano».
Una telefonata a Meani la fa pure Collina, il 18 aprile, due giorni prima della partita: «Beh vedo che hai una certa potenza, volevo farti i complimenti...ma va a ca**re te e tutti quanti...ho aperto il computer ho visto la coppia, dico: non ci posso credere...da morire dal ridere veramente...da morire dal ridere». Inevitabile la conclusione dei carabinieri, da settimane sul tavolo dei Pm di Napoli: «Da anni il calcio va avanti così sporco e inquinato, la Juventus fa il bello e il cattivo tempo, e il Milan giocoforza segue sulla stessa scia, decidendo terne arbitrali e articoli di giornali».
ROMA. « C’era solo il sistema Juve: tutti gli altri erano danneggiati » . Dice così, Adriano Galliani, ma il quadro che emerge dalle numerose intercettazioni in cui è coinvolto il Milan autorizza a ipotizzare che le cose non stiano esattamente in questo modo. Come spiegare, altrimenti, quella che gli inquirenti definiscono la «chiara e netta confidenza» tra Pierluigi Collina e l’addetto agli arbitri della società rossonera, Leonardo Meani? E la volontà di incontrare Adriano Galliani in un luogo segreto per discutere del futuro? Emblematiche, in tal senso, sono le telefonate registrate il 18 aprile 2005, il giorno successivo alla sconfitta del Milan a Siena, in una partita diretta dallo stesso Collina e condizionata da un gol di Shevchenko annullato per un fuorigioco inesistente. L’arbitro appare preoccupato che Galliani possa avercela con lui. Meani lo tranquillizza, riferendogli che l’amministratore delegato è risentito solo con l’assistente Baglioni. Quando Meani comunica a Collina che Galliani vorrebbe conoscere le sue intenzioni, si sente rispondere che avrebbe piacere di incontrare personalmente il presidente: «Uno dei miei obiettivi era quello di fare quattro chiacchiere con lui, anche se Siena non è l’ideale. Il problema è che io e lui siamo ben riconoscibili, per cui non vorrei che qualcuno vede e così... forse l’ideale potrebbe essere la sera di chiusura del tuo locale... una volta che io entro nel parcheggio del ristorante non mi vede nessuno». Meani suggerisce l’abitazione di Galliani, nel centro di Milano, ma poi ci ripensa: «Rischi sempre che trovi un co*****e di un fotografo». E Collina: «Poi io non è che non sia riconoscibi-le... Adesso, poi, coi telefonini... ». Insomma, il luogo ideale è il ristorante di Meani, L’isola di Caprera a Lodi. Collina ne è convinto: «Lì a Lodi uno fa il giro della tangenziale e ce l’hai lì dietro... arrivi pum dentro... e faccio in un attimo, insomma. Nessuno ti vede. Se tu sei chiuso, si può fare a qualsiasi ora», conclude, rivelando una buona conoscenza del luogo. Bisogna ricordare che per lui è un periodo delicato, perché non sa ancora se avrà una deroga per restare in attività e sta definendo il contratto di sponsorizzazione con la Opel, lo stesso sponsor del Milan, contratto che gli costerà la rottura con la Federcalcio.
Meani dimostra in moltissime intercettazioni la propria influenza: chiede l’invio di assistenti graditi, dà « suggerimenti » espliciti, sottolinea l’insoddisfazione di Galliani, ottiene dal guardalinee Babini collaborazione per compilare un dossier anti-Juve. Proprio Babini viene scelto col collega Puglisi per Milan-Chievo del 20 aprile, a tre giorni dalla sconfitta a Siena. Dopo quella partita, Meani chiama Mazzei, designatore dei guardalinee, critica Baglioni e si sfoga: «Galliani è furibondo. Quindi digli di stare molto attenti di qui alla fine del campionato. Mercoledì cercate di mandare due intelligenti... » . Quando viene a conoscenza della terna per Milan- Chievo, Meani telefona a Babini facendogli capire che le lamentele hanno sortito l’effetto sperato: «Dopo la purga, arriva la medicina». L’assistente è perplesso: «Bisognerebbe rifiutarla quella partita lì... Cioè, io ho fatto Atalanta-Chievo l’ultima volta, Puglisi è una vita che non fa il Milan perché è un ultras del Milan. Con questa designazione confermano che è tutta una porcheria...». Successivamente, Meani contatta Puglisi, il quale lo informa che il collega ha espresso anche a lui i propri dubbi. L’addetto agli arbitri dice di aver suggerito a Babini l’atteggiamento che dovrà assumere: «Gli ho detto... se ti mandano è perché sanno che sei abbastanza gradito all’ambiente... Tu basta che mercoledì... da intelligente... nel dubbio da una parte vai su e dall’altra vai giù. Come fanno gli altri... Gli altri cosa fanno? Nel dubbio, se la Juventus... stanno giù, se è un’altra squadra vanno su...». Il giorno dopo, Meani telefona a Galliani, il quale, secondo la ricostruzione, «ne approfitta per chiedergli se ha parlato con i designatori, ricevendo non solo risposta positiva ma anche il racconto dell’energico richiamo fatto a Bergamo e Mazzei». Ci sono poi altre situazioni per così dire curiose. Per esempio, il 20 marzo Bergamo si sente in dovere di congratularsi con Meani e Galliani per la vittoria del Milan in casa della Roma. L’onnipresente Meani è protagonista di un altro colloquio ritenuto significativo dalla magistratura: con l’assistente Copelli. E’ l’11 marzo 2005, c’è la volata scudetto tra Milan e Juventus e Meani fa trapelare il nervosismo di Galliani «perché Moggi non può pretendere di governare il calcio italiano, eh no, troppo comodo». Copelli approva e sostiene che il quadro è persino peggiore. Al termine della telefonata, Meani lascia capire di essere in grado di incidere sulla considerazione di un arbitro: «Hai visto che sto rilanciando anche Messina? » . Dieci giorni più tardi, l’interlocutore di Meani è Babini: i due parlano della compilazione di una statistica che evidenzierebbe come, in diverse circostanze, i giocatori in diffida della successiva avversaria della Juventus sarebbero stati puntualmente ammoniti e squalificati. «Se tu ci fai caso, Bologna, Fiorentina e Reggina... sono già tre». Subito dopo, è un altro guardalinee, Contini, a chiamare Meani, il quale ne approfitta per informarlo di avere scoperto che lo stesso andazzo si è verificato col Messina. Altro giro di telefonate, altre affermazioni inquietanti. Si sta avvicinando la sfida con la Juventus, che Ibrahimovic dovrebbe saltare perché squalificato. La società bianconera ha presentato ricorso alla Caf e la sera del 28 aprile Bergamo telefona a Meani chiedendogli di stabilire un contatto urgente con Galliani: motivo, le pressioni di Giraudo e Moggi per ottenere la “grazia” dell’attaccante svedese, per altro respinta in sede di giudizio. Dice Meani di Galliani: «Hai capito? E’ incazzato anche lui adesso. Certe cose non sono accettabili, forse andavano bene qualche anno fa...», alludendo, secondo gli inquirenti, ai sistemi di Moggi. E Bergamo: « Con me trovano una porta non chiusa, ma chiusa a chiave... » . Due giorni dopo, è in programma Fiorentina- Milan. Meani telefona a Bergamo per sapere chi intende mettere nella “griglia”: «Ho capito, tu vuoi mettere
Paparesta, Collina e
Trefoloni ». Ricevuta risposta affermativa, commenta: «Però a Trefoloni gli fai un bel discorsetto, ché sennò gli tagliamo la testa noi...». E più tardi “contratta” gli assistenti, ottenendo Ayroldi e Stagnoli.
Nella settimana che precede l’ultima giornata della serie A 2004-05, c’è una serie di telefonate tra Meani e il team manager dell’Udinese, Toffolini,
preoccupato perché nella partita col Milan la sua squadra si gioca l’accesso alla Champions League. Quando Toffolini chiede se il Milan schiererà le tre punte, Meani risponde scherzando: «Veniamo giù incazzati neri e vi facciamo il culo. Te la devi guadagnare la Champions... » . Toffolini replica con un insulto e puntualizza: « E’ già tutto a posto, dai... Vi do un altro giocatore». La partita finisce 1-1 e l’Udinese ottiene il quarto posto. La sera, dopo che è stato ufficializzato il trasferimento di Jankulovski al Milan (per altro definito da mesi), Toffolini chiama Meani: «Allora ti devo proprio ringraziare».
5 commenti:
Capito...le intercettazioni a Moggi sono fasulle, quelle a Meani illuminanti.
Che onestà intellettuale! Garantisti con la vostra squadra, giustizialisti con le altre. E si tratta dello stesso filone d'indagini...
Coppa strameritata. Campioni d' Europa. E' nella storia, il resto sono chiacchiere
Caro te (anonimo, per giunta), la differenza sostanziale sta nel fatto che una società ha giocato in B e per anni dovrà mangiare del letame, un'altra invece ha partecipato e vinto la Champions, non ha avuto danni economici ne perdita di campioni e i suoi dirigenti, per giunta, hanno la faccia tosta di dichiararsi vittime.
Se ci fosse giustizia (o la stessa ingiustizia per tutti, come preferisci) quast'anno avreste abche voi calcato i campi di Frosinone e Rimini.
Caro anonimo, io sono smepre disposto al confronto, ma GUAI dare dell'imparziale ad uno juventino, quando sono anni che i media e i giornalisti a libro paga del tuo presidente ci fanno letteralmente il culo.
Miko
Ma quale coppa strameritata?? ma da quale fogna esci??? Se la GIUSTIZIA esistesse in ITALIA la serie A sarebbe formata probabilmente da squadre come Rimini...Frosinone...Mantova..etc..! La partecipazione in coppa (per non parlare del Campionato Aziendale ) doveva essere negata anche a voi LURIDI MILANISTI UNITI A QUELLE ALTRE MERDE INTERISTE! Il processo mediatico ha avuto strapotere (vedi Berlusconi con giornali e tv - Vedi Moratti e i suoi Polli con TELECOM)! e LA JUVE???? L'UNICA A PAGARE....L'UNICA DISONESTA IN ITALIA???? POVERI ILLUSI...ARRIVERà IL GIORNO IN CUI LA VERITà VERRà A GALLA...E TUTTA ITALIA DOVRà TAPPARSI IL NASO DALLA PUZZA DI MERDA!!
Ma quale coppa strameritata?? ma da quale fogna esci??? Se la GIUSTIZIA esistesse in ITALIA la serie A sarebbe formata probabilmente da squadre come Rimini...Frosinone...Mantova..etc..! La partecipazione in coppa (per non parlare del Campionato Aziendale ) doveva essere negata anche a voi LURIDI MILANISTI UNITI A QUELLE ALTRE MERDE INTERISTE! Il processo mediatico ha avuto strapotere (vedi Berlusconi con giornali e tv - Vedi Moratti e i suoi Polli con TELECOM)! e LA JUVE???? L'UNICA A PAGARE....L'UNICA DISONESTA IN ITALIA???? POVERI ILLUSI...ARRIVERà IL GIORNO IN CUI LA VERITà VERRà A GALLA...E TUTTA ITALIA DOVRà TAPPARSI IL NASO DALLA PUZZA DI MERDA!!
Direi che con toni un tantino più moderati è il mio stesso pensiero.
Mirko
Posta un commento