Ora c'è bisogno di un armistizio con la Juve
Con la vittoria dello scudetto si chiude una ferita che si era aperta il 5 maggio del 2002
Con la vittoria dello scudetto si chiude una ferita che si era aperta il 5 maggio del 2002
Mio figlio ed io siamo andati a prenderla dentro la cassapanca, dove l'avevamo chiusa cinque anni fa: e l'abbiamo tirata fuori, più bella che mai. La nostra bandiera a scacchi nerazzurra — con cui mamma, donna di poca fede, voleva farsi una gonna — adesso sta appesa al balcone. Niente trionfalismi: solo una piccola celebrazione privata. Devo dire: il tricolore e il nerazzurro stanno bene insieme. Capisco: chi soffre di turbe psicocromatiche diverse, può non essere d'accordo. Ma si metta nei nostri panni. Ieri, 22 aprile 2007 (compleanno di Lenin e Montanelli), s'è chiuso un cerchio aperto dolorosamente il 5 maggio 2002 (morte di Napoleone). E s'è chiuso nel migliore dei modi: campionato dominato, titolo a cinque giornate dalla fine. L'Inter non sarà mai una squadra normale, né ci teniamo che lo diventi. Da adesso in poi, però, sadici, gufi e rompiscatole dovranno trovarsi un altro obiettivo.
Ovviamente, secondo tradizione, l'epilogo è stato imprevedibile (è rimasto deluso chi s'aspettava una di quelle cavalcate sabaude, senza scossoni, arrivo in perfetto orario). Ieri a Siena tutti prevedevano un pomeriggio di passaggio, ed è arrivato lo scudetto (giocando contro i bianconeri, che non guasta). Mercoledì tutti s'attendevano lo scudetto ed è arrivata la sconfitta in casa con la Roma: festa rimandata per ottantamila persone a San Siro e qualche milione fuori dai cancelli. Non c'è niente da fare: l'Inter, come la primavera e le belle donne, fa sempre il contrario di quanto uno s'aspetta. Comunque è acqua passata e — come sempre — va presa con ironia. Una qualità che noi interisti abbiamo acquisito da tempo, insieme a una notevole agilità verbale, allenata in diciott'anni di discussioni difficili (ultimo scudetto sul campo: 1989). Ora siamo nuovamente campioni d'Italia, e abbiamo una dialettica maggiorenne. Scusate se è poco. Sia chiaro: lo scudetto 2005-2006, gentilmente scucito dalle maglie altrui, è risultato gradito (ai tifosi, alla società, ai giocatori): aveva un sapore diverso, ma non cattivo. È stato la vendetta di Paperino: scoprire che Gastone non era solo bravo e fortunato, ma frequentava anche la Banda Bassotti, è stato prima una sorpresa, poi un sollievo. Quest'anno, per la prima volta, l'Inter e gli interisti sembravano spensierati. La chiave della stagione, forse, è tutta qui. Moratti e Mancini hanno fatto bene, quindi, a dedicare il 15˚titolo «a Facchetti» e «a tutti gli interisti». L'onesto Giacinto ci ha buttato un occhio dall'alto. Noi tutti abbiamo tenuto duro qui in basso: e, come sapete, non è stato sempre facile. Certo, ora possiamo festeggiare: ricordando, come diceva Churchill, che «i problemi della vittoria sono più piacevoli di quelli della disfatta, ma non sono meno ardui». Verremo circondati da amici improvvisati, euforici incompetenti e cattivi perdenti.
Chi non ha chiesto scusa per quanto è accaduto negli ultimi anni, non riuscirà a farci i complimenti per questa marcia trionfale. Peccato: un'occasione sprecata. Lo scudetto ha avuto molti protagonisti: dal bomber Matrix al maestoso Maicon, dal tenente Zanetti al giulivo Julio Cesar, dal fidato Figo al robusto Burdisso, dall'extraterrestre Ibra al Coniglio Mannaro (Ronaldo, che ci ha fatto il piacere di andare da un'altra parte). Un personaggio di cui s'è parlato poco, ma ieri è finito in tutte le fotografie (ci avete fatto caso?), è Julio Cruz, detto «il giardiniere». Conquistato lo scudetto, ha detto: «Sono contento d'aver giocato tutta la partita». La spiegazione del successo è anche nell'ambiente sereno che — finalmente — s'è venuto a creare. Mancini, dandy timido e testardo, ha dimostrato d'avere le idee chiare, i nervi saldi e s'è fatto rispettare dai giocatori. Per lui il difficile comincia adesso. Il mondo del calcio si comporta infatti come le donnine nei casinò: appena uno vince qualcosa, corrono tutte da lui. Il signor Roberto dovrà stare attento: altrimenti le sue vincite se le mette in tasca qualcun altro. Sarà interessante vedere, nei prossimi giorni, come la tifoseria più stoica saprà gestire il momento dionisiaco: i filosofi avranno materiale da studiare. Escludo arroganza e presunzione. Quelle sono state, per anni, il marchio di qualcun altro.
Ma è chiaro che il successo — come la ricchezza, la fama e altri trabocchetti della vita — rischia di rendere antipatici. Ho letto da qualche parte che il presidente avrebbe già assunto toni spavaldi, aggressivi, poco interisti. La reazione dopo la squalifica di Adriano, in effetti, è parsa eccessiva («una decisione che fa ridere, una cretinata infinita, una buffonata»). Massimo Moratti in versione Terminator, però, non ce lo vedo. Diciamo che è arrivato un suggerimento malizioso di Peppino Prisco, liberato nell'aria di primavera. Quanto gli piacerebbe essere a Milano, in queste ore, e chiamare uno per uno tutti gli amici milanisti. Gli juventini no, non li andrebbe a cercare: aspetterebbe che si facciano vivi. Lo stesso faranno tutti gli interisti di buon senso e di buon cuore, nei prossimi giorni. C'è bisogno, infatti, di un armistizio: perché la Juve è necessaria, l'anno venturo. Riporterà il tricolore a Torino se avrà più gambe, più fegato e più fantasia. Nient'altro dovrà contare. Nel giorno della festa dell'Inter, solo questo chiedono i bambini del calcio, dai cinque ai novantacinque anni.
Beppe Severgnini
Che schifo di articolo, arrogante e presuntuoso, da tipico interista perdente. Domanda lecita, caro sig. Severgnini: Ma non siete voi a darci di continuo dei ladri, non sono stati i vostri giocatori, e sottolineo giocatori (non tifosi) a cantare "vinciamo senza rubare"? Non è il tuo onestissimo presidente a lanciare frecciate ogni 2 più due verso la Juve, la sua storia e i tuoi tifosi?
Dopo aver creato e fomentato un simile clima, ora chidete la tregua? Mi risponda... Sta scherzando?
Tra noi e voi, almeno da parte nostra, ci sarà sempre un odio forte e sincero, ma siete stati voi a portarci in questa situazione. Personalmente, non ho mai odiato gli interisti: ero arrivato al punto che mi cominciavano a stare simpatici, dtata la pena e la compassione che provavo per loro, ma dopo quest'estate esisterà solo odio per questi in qualificabili esseri. Non so che farci, mi fate schifo, sia voi che il lordume per cui tifate, una squadra di sciacalli fraudolenti che grazie alla stampa alibro paga riesce a farsi passare per onesta, a cui la plebaglia italiana (ingenua come sempre) preferisce dar credito piuttosto che azionare i 4 neuroni che si trovano in testa e ragionare da soli.
Si caro Severgnini, siete veramente i campioni di "quest'Italia"!!!
Più di ogni mia parola, vorrei proporvi la risposta data da un utente di j1897.com all'emerito giornalista (???) riguardo alla richiesta di armistizio. E' inutile aggiungere che concordo su ogni sua singola parola, anche se avrei adottato meno rispetto verso chi non ne merita.
"Caro severgnini,
la mia + grande speranza è che per uno strano scherzo del destino tu possa,un giorno di questi leggere queste mie poche frasi...
in tutti questi anni in cui tu e i tuoi fratelli siete rimasti a rumunire bile,nelle luride fogne delle vostre case,con quegli occhiettini carichi di livore,a osservare la gioia degli altri che per incompetenza e mancanza,voi non avete mai potuto raggiungere,bene in tutti questi anni,noi da vincenti,come è giusto che sia,abbiamo sempre osannato e venerato i nostri idoli:giocatori,dirigenti,il + delle volte cresciuti con amore e con la passione juventina nelle vene,senza quei miliardi che per tradizione e stile non abbiamo mai voluto scialacquare...bene in quei momenti di gioia abbiamo pensato solo a loro,e non a voi o ad altri perdenti di turno.Vi abbiamo al massimo canzonato per le vostre miserie,ma come è giusto che sia,visto che siete nati per essere ridicoli,è il vostro destino.
Bene,ora voi piccoli ratti invidiosi e astiosi,pieni di fiele e veleno,riuscite grazie a una giustizia creata da voi stessi,con passaporti falsi,plusvalenze fantascientiche,falsi in bilancio epici,fusioni finanziarie degne di Tanzi e Cragnotti,a vincere due scudetti che non ne valgono neanche uno,e cosa fate.....anzi cosa fà la persona che dovrebbe essere il vostro leader,quello a cui voi tutti debbono gratitudine e ammirazione:come il + becero degli ultràs grida "ladri"a una squadra distrutta e mandata in B solo perchè si è incapaci di vincere essendo i + ricchi....
Bene caro severgnini,sò che sei una persona molto acculturata,dotta,sò che tu sai cosa possono fare soprusi,cattiverie alla mente di una persona,cosa può spingere a fare l'odio....come nel caso del coreano nel college della Virginia da te trattato,abbiamo visto come la mente di una sola persona può reagire...ma quella persona era un povero squilibrato.
Noi siamo decisi,siamo tanti,siamo arrabbiati e siamo juventini.
Vi aspettiamo tutti l'anno prossimo:Moratti,la sua sorellina,Guido Rossi,Tronchetti Provera......e aspettiamo anche te....e che vinca il migliore........."
Caro Severgnini, come vede non può tirare anni e anni di merda addosso a delle persone (perchè le vostre ingiurie non si limitano alla squadra o a Moggi, per esempio, ma anche ai tifosi) e sperare di essere capito o condiviso da questi ultimi. Siete stati voi, giornalisti antijuventini fazioni ed in malafede, a creare questo clima da geurra civile e temo che, putroppo, qualcuno durante i prossimi Juve-Inter possa rimetterci la pelle per queste STRONZATE!
Ancora complimenti a lei ed a tutta la stampa...
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