MORENO TORRICELLI
1) Quanti sono gli scudetti della Juventus?
Sul campo senza dubbio 29. A 3 di essi ho contribuito direttamente.
2) Che idea si è fatto di Calciopoli?
Secondo me è stato uno scandalo creato per colpire esclusivamente determinate persone.
Io credo che alle spalle ci sia qualcosa di grosso che non è venuto fuori. Tutto quello che doveva uscire non è uscito. Chissà se un giorno sapremo tutta la verità.
3) Quanto le hanno dato fastidio le accuse di doping ricevute dalla Juventus?
Tantissimo. Non è vero niente di quello che è stato detto e purtroppo non è una cosa ancora finita.
Tanta gente invidiosa ancora ci specula sopra.
4) Proprio tu, come tanti giocatori gregari di quella Juve, sei stato spesso al centro delle accuse di un certo tipo di “critica”giornalistica che vedeva in voi il prototipo del giocatore costruito in laboratorio. Cosa si prova a sentirsi infangare quelle vittorie?
Amarezza. Tantissima amarezza. Le nostre vittorie sono state frutto esclusivamente del lavoro.
Di noi stessi giocatori. Dell’allenatore. Dei medici. Dello staff in totale.
Esser infangati su una cosa falsissima da veramente fastidio. Prendevamo integratori come facevano tutti e dico tutti, solo che solo a noi poi ce l’hanno fatto pesare.
5) Rimanendo in tema in questi giorni sono uscite queste dichiarazioni di Paulo Sousa:
“ Alla Juventus ci trattavano come macchine. Mi ricordo che facevamo potenziamento fisico in palestra. Una serie di programmi per incrementare forza, resistenza aerobica, velocità resistenza .Ricordo di aver sollevato con le gambe fino a 400 chilogrammi. I preparatori facevano salti mortali, ci facevano gonfiare i muscoli al limite delle capacità umane”. Cosa ne pensi? Sono veritiere?
E’ verissimo. Alla Juventus venivamo trattati tutti come macchine. Ma non come macchine normali aggiungerei. Come Ferrari. Ci hanno sempre trattato alla grande, benissimo. Un’organizzazione unica. Cercavano sempre di farci tirare fuori il meglio. Io credo che anche stavolta si sia cercato di strumentalizzare quanto dichiarato dal mio ex compagno. Nessuno ci ha mai obbligati a fare un esercizio in particolare o a prendere un farmaco o un integratore qualsiasi esso fosse. Ognuno di noi decideva per se stesso. Il modo in cui venivamo seguiti ci faceva sentire speciali ed unici. Alla Juventus tutto era programmato alla perfezione.
6) Qual è il giocatore più forte che ha avuto come compagno e quale come avversario?
Ho avuto la fortuna di giocare insieme a tantissimi campioni. Non mi faccia fare preferenze per favore.
Come si fa a scegliere ad esempio tra Baggio, Vialli, Del Piero e Zidane?
Tra gli avversari scelgo invece Van Basten e Careca.
7) Cosa pensa dell’attuale dirigenza della Juventus?
Non lo so precisamente. Di certo non era facile ripartire. Però il vero lavoro lo dovranno fare l’anno prossimo per riportare la Juve ai vertici.
Lì solo secondo me si potrà giudicare l’operato della nuova dirigenza.
8) Cosa serve all’attuale Juve per tornare ad esser grande?
Tanto. Veramente tanto. Ci vogliono tanti forti giocatori. Il guaio è che però la maggior parte dei giocatori forti sono già accasati. Non sarà facile comprarli. Starà agli osservatori ed a Alessio Secco cercare di scovare il campione, o il giovane che in prospettiva potrà diventare fuoriclasse.
9) Non le chiedo la sua più grande partita perché porterebbe ad una risposta scontata. Le chiedo come ha fatto? Come ha potuto giocare la finale in quel modo?
Allucinante. Ogni volta che rivedo quella partita mi chiedo se sono veramente io quello in campo. Pazzesco.
Diciamo che in quell’anno non ho avuto infortuni e sono arrivato alla finale di Roma in perfette condizioni fisiche. Eravamo i più forti. Ma stavamo rischiando di non vincere. Non ci volevo stare. La rabbia di dimostrare a tutti che eravamo i più forti mi ha fatto centuplicare le forze. Non lo so nemmeno io da dove ho preso tutta quella forza. Ne è valsa la pena però eh?
10) Il suo goal più bello?
Guardi ne ho segnati talmente pochi, che me li tengo stretti stretti tutti come fossero figli. Senza fare preferenze.
11) La sua più grande gioia da calciatore?
Le vittorie ottenute, che per un calciatore sono l’apoteosi, ovvero il raggiungimento degli obiettivi tramite il sacrificio e il duro lavoro. Roma e Tokyo sono ricordi indelebili nella mia mente.
12) Il momento più brutto della sua carriera calcistica?
Senza dubbio l’infortunio subito al ginocchio ai tempi della Fiorentina.
13) Un aggettivo per descrivere Marcello Lippi.
Unico. Forse il più grande allenatore di tutti. Trasmette ai giocatori una mentalità unica. E’ un grandissimo motivatore. Il suo concetto di calcio, di come affrontare una partita, è uguale al mio modello ideale di gioco. I suoi risultati,poi, parlano chiaro.
14) Facciamo luce su un episodio: il suo divorzio dalla Juventus sembrò abbastanza traumatico e polemico. Cosa successe esattamente?
Successe che nonostante avessi altri 3 anni di contratto, mentre ero in ritiro con la Nazionale, venni a sapere che la Juventus aveva deciso di vendermi. In quel momento ci rimasi molto male. Non è facile andare via dalla Juve mi creda. Non è una questione di soldi.
15) Pensa che Deschamps potrà ricostruire un grande gruppo come quello che Marcello Lippi costrui con voi?
Non lo sò. Lo spero per lui. Se ci riesce al 95% la Juventus tornerà a vincere alla grande.
16) Cosa aveva di speciale quella Juventus imbattibile in Italia e in Europa?
Era un gruppo molto affiatato e speciale. Aveva una fame di vittorie unica.
Un’umiltà incredibile unita ad un voglia di non mollare mai.
17) Cosa vuol dire giocare nella Juventus?
Giocare nella squadra più importante al mondo. Diventare famosi. Avere tutte le attenzioni addosso. Vedere crescere la notorietà ogni giorno di più. Far parte di una società che da sempre è abbinata al nome di una grande famiglia italiana come quella degli Agnelli.
18) Secondo lei è immaginabile una Juve con un proprietario diverso dalla famiglia Agnelli?
No. Spero proprio di no. Anche questo binomio contribuisce a rendere la Juventus unica rispetto alle altre squadre.
19) Avendo giocato anche in altre squadre, si è mai fatto un’idea su cosa fa nascere il sentimento dell’invidia nei confronti della Juve?
Le vittorie. Le persone vincenti nella vita sono sempre invidiate. E’ nella natura dell’uomo. Non si potrà mai cambiare questa cosa. Se la Juventus è la squadra più odiata lo è semplicemente perché è la più forte.
20) Come si fa a passare da una squadra del campionato Interregionale direttamente alla Juventus in serie A?
“Una botta di culo”. La fortuna che ho avuto nel dimostrare le mie qualità è stata immensa.
Certo poi bisogna sfruttare al meglio l’opportunità. Devi valere per rimanere a certi livelli. Ma un’opportunità non a tutti viene concessa nella vita. In tutti i settori.
21) Quanto deve a Giampiero Boniperti e Giovanni Trapattoni?
Tutto. Quanti allenatori al posto di Trapattoni avrebbero deciso di scommettere su un giovanotto proveniente dal campionato Interregionale? E quanti presidenti avrebbero accolto questo giovanotto sconosciuto come se fosse un campione affermato?
Due persone eccezionali mi creda.
22) Un suo messaggio per i tifosi juventini.
Continuate così. Nel periodo più difficile della storia della Juventus avete dimostrato grande attaccamento alla maglia, come tanti giocatori che sono rimasti. Con questo spirito tornerete presto a gioire. Non era facile ma sapevo che ci sareste riuscite.
23) Chi più l’ha delusa questa estate dei partenti?
Nessuno, anche perché più che una loro decisione mi è sembrata una scelta imposta dalla nuova società per liberarsi di ingaggi troppo onerosi per il campionato di Serie B.
24) Cosa fa adesso nella vita Moreno Torricelli?
Ho iniziato da poco ad allenare una squadra giovanile nella provincia di Firenze. Mi piace stare a contatto con i giovani. In futuro chissà.
25) Dopo i fatti di Catania come si può ridare il calcio ai tifosi?
Il problema è la nostra attuale società. L’Italia stessa. Ormai ci si ammazza per un cane che abbaia o per un bambino che piange. Nel calcio l’unica soluzione è ridare il calcio ai veri tifosi. Quelli che tifano solo per passione.
26) Sentiva la pressione degli ultras ai suoi tempi?
A Torino non tanto, salvo alcuni spiacevoli episodi ai tempi di Trapattoni.
Nelle altre città in cui ho giocato devo dire che spesso nei momenti in cui la squadra andava male c’era anche il timore di girare per strada. Purtroppo.
27) Quando parla di spiacevoli episodi ai tempi di Trapattoni naturalmente si riferisce a quando Andrea Fortunato fu schiaffeggiato da alcuni”tifosi” che lo accusavano di impegnarsi poco. Cosa è successo quel giorno?
Se ci ripenso ancora tutt’oggi mi fa male. Andrea era un ragazzo eccezionale. Dalle qualità umane fuori dalla norma. Quel giorno eravamo in macchina insieme. Ci fermarono alcuni tifosi. Fecero scendere Andrea e lo schiaffeggiarono, accusandolo di scarso impegno. Naturalmente mi misi in mezzo e solo a quel punto la situazione si calmò.
Povero Andrea erano i primi sintomi della malattia. Per me era un amico vero.
“Quanto mi dispiace amico mio. Eravamo quasi sicuri che ce l’avresti fatta. Eri quasi guarito. E invece te ne sei andato così di botto. Ci avevi illuso un po’ tutti con la tua forza e coraggio. Ciao Andrea.”
28) Il calcio adesso è più pulito?
Lo spero. Perché sono una persona che pensa sempre positivo di carattere. Ma tra prima e dopo Calciopoli io non vedo grandi differenze. Anzi.
29) Cosa pensa di un giornale settimanale interamente dedicato ad una squadra?
Ne penso bene. Il tifoso merita di sapere sempre più cose sui propri beniamini. Poi la squadra con più tifosi al mondo non può non averne uno.
30) Cosa pensa dei giornalisti italiani: subiscono condizionamenti dai poteri forti?
Come in tutti i settori della vita c’è quello bravo e quello meno bravo. Una cosa è probabile comunque, spesso tra società e giornalisti si arriva ad accordi per non trattare certi argomenti scomodi o comunque non andarci pesanti su alcuni giudizi su calciatori e dirigenza.
31) Aiuta a fare carriera per i giornalisti esser antijuventino,attaccare la Juve e fare moviole solo contro la Juve?
Non lo so. Però purtroppo una cosa è certa:
E’entrata nella cultura italiana calcistica il fatto che la Juventus vinca grazie ad aiuti.
Io che ho avuto l’onore di indossare questa gloriosa maglia posso dire che non è assolutamente vero.
I successi sono tutti meritati e ottenuti solo grazie al grande lavoro. Certe trasmissioni poi che occupano il 90% del loro tempo a parlare di moviola non fanno altro che aumentare la rabbia e la tensione dei tifosi. Andrebbero abolite le moviole. Si deve parlare solo di calcio giocato. Ma la Juve vinceva e tanto, e chi vince diventa antipatico.
32) In campo ha sempre dato tutto con grande cuore e grinta. Lo sa che i tifosi juventini le vogliono ancora bene?
Si lo so. E vi ringrazio a tutti. Questa forma di riconoscimento è la gioia più grande che un professionista possa avere mi creda.
Sul campo senza dubbio 29. A 3 di essi ho contribuito direttamente.
2) Che idea si è fatto di Calciopoli?
Secondo me è stato uno scandalo creato per colpire esclusivamente determinate persone.
Io credo che alle spalle ci sia qualcosa di grosso che non è venuto fuori. Tutto quello che doveva uscire non è uscito. Chissà se un giorno sapremo tutta la verità.
3) Quanto le hanno dato fastidio le accuse di doping ricevute dalla Juventus?
Tantissimo. Non è vero niente di quello che è stato detto e purtroppo non è una cosa ancora finita.
Tanta gente invidiosa ancora ci specula sopra.
4) Proprio tu, come tanti giocatori gregari di quella Juve, sei stato spesso al centro delle accuse di un certo tipo di “critica”giornalistica che vedeva in voi il prototipo del giocatore costruito in laboratorio. Cosa si prova a sentirsi infangare quelle vittorie?
Amarezza. Tantissima amarezza. Le nostre vittorie sono state frutto esclusivamente del lavoro.
Di noi stessi giocatori. Dell’allenatore. Dei medici. Dello staff in totale.
Esser infangati su una cosa falsissima da veramente fastidio. Prendevamo integratori come facevano tutti e dico tutti, solo che solo a noi poi ce l’hanno fatto pesare.
5) Rimanendo in tema in questi giorni sono uscite queste dichiarazioni di Paulo Sousa:
“ Alla Juventus ci trattavano come macchine. Mi ricordo che facevamo potenziamento fisico in palestra. Una serie di programmi per incrementare forza, resistenza aerobica, velocità resistenza .Ricordo di aver sollevato con le gambe fino a 400 chilogrammi. I preparatori facevano salti mortali, ci facevano gonfiare i muscoli al limite delle capacità umane”. Cosa ne pensi? Sono veritiere?
E’ verissimo. Alla Juventus venivamo trattati tutti come macchine. Ma non come macchine normali aggiungerei. Come Ferrari. Ci hanno sempre trattato alla grande, benissimo. Un’organizzazione unica. Cercavano sempre di farci tirare fuori il meglio. Io credo che anche stavolta si sia cercato di strumentalizzare quanto dichiarato dal mio ex compagno. Nessuno ci ha mai obbligati a fare un esercizio in particolare o a prendere un farmaco o un integratore qualsiasi esso fosse. Ognuno di noi decideva per se stesso. Il modo in cui venivamo seguiti ci faceva sentire speciali ed unici. Alla Juventus tutto era programmato alla perfezione.
6) Qual è il giocatore più forte che ha avuto come compagno e quale come avversario?
Ho avuto la fortuna di giocare insieme a tantissimi campioni. Non mi faccia fare preferenze per favore.
Come si fa a scegliere ad esempio tra Baggio, Vialli, Del Piero e Zidane?
Tra gli avversari scelgo invece Van Basten e Careca.
7) Cosa pensa dell’attuale dirigenza della Juventus?
Non lo so precisamente. Di certo non era facile ripartire. Però il vero lavoro lo dovranno fare l’anno prossimo per riportare la Juve ai vertici.
Lì solo secondo me si potrà giudicare l’operato della nuova dirigenza.
8) Cosa serve all’attuale Juve per tornare ad esser grande?
Tanto. Veramente tanto. Ci vogliono tanti forti giocatori. Il guaio è che però la maggior parte dei giocatori forti sono già accasati. Non sarà facile comprarli. Starà agli osservatori ed a Alessio Secco cercare di scovare il campione, o il giovane che in prospettiva potrà diventare fuoriclasse.
9) Non le chiedo la sua più grande partita perché porterebbe ad una risposta scontata. Le chiedo come ha fatto? Come ha potuto giocare la finale in quel modo?
Allucinante. Ogni volta che rivedo quella partita mi chiedo se sono veramente io quello in campo. Pazzesco.
Diciamo che in quell’anno non ho avuto infortuni e sono arrivato alla finale di Roma in perfette condizioni fisiche. Eravamo i più forti. Ma stavamo rischiando di non vincere. Non ci volevo stare. La rabbia di dimostrare a tutti che eravamo i più forti mi ha fatto centuplicare le forze. Non lo so nemmeno io da dove ho preso tutta quella forza. Ne è valsa la pena però eh?
10) Il suo goal più bello?
Guardi ne ho segnati talmente pochi, che me li tengo stretti stretti tutti come fossero figli. Senza fare preferenze.
11) La sua più grande gioia da calciatore?
Le vittorie ottenute, che per un calciatore sono l’apoteosi, ovvero il raggiungimento degli obiettivi tramite il sacrificio e il duro lavoro. Roma e Tokyo sono ricordi indelebili nella mia mente.
12) Il momento più brutto della sua carriera calcistica?
Senza dubbio l’infortunio subito al ginocchio ai tempi della Fiorentina.
13) Un aggettivo per descrivere Marcello Lippi.
Unico. Forse il più grande allenatore di tutti. Trasmette ai giocatori una mentalità unica. E’ un grandissimo motivatore. Il suo concetto di calcio, di come affrontare una partita, è uguale al mio modello ideale di gioco. I suoi risultati,poi, parlano chiaro.
14) Facciamo luce su un episodio: il suo divorzio dalla Juventus sembrò abbastanza traumatico e polemico. Cosa successe esattamente?
Successe che nonostante avessi altri 3 anni di contratto, mentre ero in ritiro con la Nazionale, venni a sapere che la Juventus aveva deciso di vendermi. In quel momento ci rimasi molto male. Non è facile andare via dalla Juve mi creda. Non è una questione di soldi.
15) Pensa che Deschamps potrà ricostruire un grande gruppo come quello che Marcello Lippi costrui con voi?
Non lo sò. Lo spero per lui. Se ci riesce al 95% la Juventus tornerà a vincere alla grande.
16) Cosa aveva di speciale quella Juventus imbattibile in Italia e in Europa?
Era un gruppo molto affiatato e speciale. Aveva una fame di vittorie unica.
Un’umiltà incredibile unita ad un voglia di non mollare mai.
17) Cosa vuol dire giocare nella Juventus?
Giocare nella squadra più importante al mondo. Diventare famosi. Avere tutte le attenzioni addosso. Vedere crescere la notorietà ogni giorno di più. Far parte di una società che da sempre è abbinata al nome di una grande famiglia italiana come quella degli Agnelli.
18) Secondo lei è immaginabile una Juve con un proprietario diverso dalla famiglia Agnelli?
No. Spero proprio di no. Anche questo binomio contribuisce a rendere la Juventus unica rispetto alle altre squadre.
19) Avendo giocato anche in altre squadre, si è mai fatto un’idea su cosa fa nascere il sentimento dell’invidia nei confronti della Juve?
Le vittorie. Le persone vincenti nella vita sono sempre invidiate. E’ nella natura dell’uomo. Non si potrà mai cambiare questa cosa. Se la Juventus è la squadra più odiata lo è semplicemente perché è la più forte.
20) Come si fa a passare da una squadra del campionato Interregionale direttamente alla Juventus in serie A?
“Una botta di culo”. La fortuna che ho avuto nel dimostrare le mie qualità è stata immensa.
Certo poi bisogna sfruttare al meglio l’opportunità. Devi valere per rimanere a certi livelli. Ma un’opportunità non a tutti viene concessa nella vita. In tutti i settori.
21) Quanto deve a Giampiero Boniperti e Giovanni Trapattoni?
Tutto. Quanti allenatori al posto di Trapattoni avrebbero deciso di scommettere su un giovanotto proveniente dal campionato Interregionale? E quanti presidenti avrebbero accolto questo giovanotto sconosciuto come se fosse un campione affermato?
Due persone eccezionali mi creda.
22) Un suo messaggio per i tifosi juventini.
Continuate così. Nel periodo più difficile della storia della Juventus avete dimostrato grande attaccamento alla maglia, come tanti giocatori che sono rimasti. Con questo spirito tornerete presto a gioire. Non era facile ma sapevo che ci sareste riuscite.
23) Chi più l’ha delusa questa estate dei partenti?
Nessuno, anche perché più che una loro decisione mi è sembrata una scelta imposta dalla nuova società per liberarsi di ingaggi troppo onerosi per il campionato di Serie B.
24) Cosa fa adesso nella vita Moreno Torricelli?
Ho iniziato da poco ad allenare una squadra giovanile nella provincia di Firenze. Mi piace stare a contatto con i giovani. In futuro chissà.
25) Dopo i fatti di Catania come si può ridare il calcio ai tifosi?
Il problema è la nostra attuale società. L’Italia stessa. Ormai ci si ammazza per un cane che abbaia o per un bambino che piange. Nel calcio l’unica soluzione è ridare il calcio ai veri tifosi. Quelli che tifano solo per passione.
26) Sentiva la pressione degli ultras ai suoi tempi?
A Torino non tanto, salvo alcuni spiacevoli episodi ai tempi di Trapattoni.
Nelle altre città in cui ho giocato devo dire che spesso nei momenti in cui la squadra andava male c’era anche il timore di girare per strada. Purtroppo.
27) Quando parla di spiacevoli episodi ai tempi di Trapattoni naturalmente si riferisce a quando Andrea Fortunato fu schiaffeggiato da alcuni”tifosi” che lo accusavano di impegnarsi poco. Cosa è successo quel giorno?
Se ci ripenso ancora tutt’oggi mi fa male. Andrea era un ragazzo eccezionale. Dalle qualità umane fuori dalla norma. Quel giorno eravamo in macchina insieme. Ci fermarono alcuni tifosi. Fecero scendere Andrea e lo schiaffeggiarono, accusandolo di scarso impegno. Naturalmente mi misi in mezzo e solo a quel punto la situazione si calmò.
Povero Andrea erano i primi sintomi della malattia. Per me era un amico vero.
“Quanto mi dispiace amico mio. Eravamo quasi sicuri che ce l’avresti fatta. Eri quasi guarito. E invece te ne sei andato così di botto. Ci avevi illuso un po’ tutti con la tua forza e coraggio. Ciao Andrea.”
28) Il calcio adesso è più pulito?
Lo spero. Perché sono una persona che pensa sempre positivo di carattere. Ma tra prima e dopo Calciopoli io non vedo grandi differenze. Anzi.
29) Cosa pensa di un giornale settimanale interamente dedicato ad una squadra?
Ne penso bene. Il tifoso merita di sapere sempre più cose sui propri beniamini. Poi la squadra con più tifosi al mondo non può non averne uno.
30) Cosa pensa dei giornalisti italiani: subiscono condizionamenti dai poteri forti?
Come in tutti i settori della vita c’è quello bravo e quello meno bravo. Una cosa è probabile comunque, spesso tra società e giornalisti si arriva ad accordi per non trattare certi argomenti scomodi o comunque non andarci pesanti su alcuni giudizi su calciatori e dirigenza.
31) Aiuta a fare carriera per i giornalisti esser antijuventino,attaccare la Juve e fare moviole solo contro la Juve?
Non lo so. Però purtroppo una cosa è certa:
E’entrata nella cultura italiana calcistica il fatto che la Juventus vinca grazie ad aiuti.
Io che ho avuto l’onore di indossare questa gloriosa maglia posso dire che non è assolutamente vero.
I successi sono tutti meritati e ottenuti solo grazie al grande lavoro. Certe trasmissioni poi che occupano il 90% del loro tempo a parlare di moviola non fanno altro che aumentare la rabbia e la tensione dei tifosi. Andrebbero abolite le moviole. Si deve parlare solo di calcio giocato. Ma la Juve vinceva e tanto, e chi vince diventa antipatico.
32) In campo ha sempre dato tutto con grande cuore e grinta. Lo sa che i tifosi juventini le vogliono ancora bene?
Si lo so. E vi ringrazio a tutti. Questa forma di riconoscimento è la gioia più grande che un professionista possa avere mi creda.
ANTONIO CONTE
1) Quanti sono gli scudetti della Juventus?
Risposta scontata:29. 5 portano anche la mia firma.
2) Che idea si è fatto di Calciopoli?
Chi come me ha avuto modo di conoscere il direttore sa quanto gli piacesse chiacchierare.
E’ un millantatore. Ma quello che è emerso dalle intercettazioni sono semplicemente “stronzate”, scusate il termine. Assolutamente chiacchiere da bar. C’è la sudditanza psicologica e quella ci sarà sempre per tutte le squadre. Ma se dalle intercettazioni emerse si è provveduto a revocare 2 scudetti, allora andrebbero revocati gli scudetti degli ultimi 50 anni come minimo.
3) Perché Moratti pure investendo somme mostruose non è mai riuscito a vincere sul campo?
Perché Juventus e Milan gli sono state nettamente superiori in tutto. Soprattutto nella programmazione.
Ora però dopo il caos, l’Inter soprattutto grazie alla Juve, si è rinforzata e credo che per anni sarà la squadra da battere.
4) Quanto le hanno dato fastidio le accuse di doping ricevute dalla Juventus?
E’ un discorso detto e ridetto. Ci hanno provato. Ci hanno infamato su del fumo. Non c’era niente.
Questa storia mi ha comunque aperto gli occhi. Mi ha fatto pensare a cosa provano tutti quegli innocenti in carcere per errore. C’è da impazzire se ci si pensa. Allenamenti duri, gioie, dolori: tutto messo in discussione dall’invidia umana. Mi creda non è assolutamente bello.
5) Qual è il giocatore più forte che ha avuto come compagno e quale come avversario?
Zinedine Zidane come compagno. Diego Armando Maradona come avversario. Senza dubbio i 2 più forti giocatori degli ultimi 20 anni.
6) Cosa pensa dell’attuale dirigenza della Juventus?
E’ nuova. Agli inizi. Bisogna dargli tempo. Ha buoni propositi. E poi sulla Juventinità di Lapo e John Elkann garantisco io. Hanno il sangue bianconero. Questi ragazzi li ho visti crescere insieme a noi.
7) Cosa serve all’attuale Juve per tornare ad esser grande?
Non illudiamo i tifosi. Non sarà facile. Il fuggi fuggi di questa estate ha distrutto una delle rose più forti che il calcio abbia mai visto.
8) La partita che più l’ha fatta sognare ed emozionare?
E me lo chiede pure? Senza dubbio Juventus-Ajax finale di Champions.
9) Il suo goal più bello?
Quello in mezza rovesciata a Cervone contro il Brescia. Ogni volta che lo rivedo mi stupisco di quanto è bello.
10) La sua più grande gioia da calciatore?
Aver potuto giocare a grandi livelli per 13 anni nella squadra più importante del mondo.
11) Il momento più brutto della sua carriera calcistica?
Infortuni a parte, quando ho deciso di smettere. Avevo ancora forza per continuare.
Ma un calcio senza Juve non mi interessava.
12) Pensa che Deschamps potrà ricostruire un grande gruppo come quello che Marcello Lippi costrui con voi?
Non lo so. Il grande lavoro Didier lo avrà l’anno prossimo. Quest’anno la Juve è troppo forte rispetto agli avversari per poter giudicare. Comunque Deschamps ha iniziato benissimo e non era facile. Assolutamente.
13) Cosa aveva di speciale quella Juventus imbattibile in Italia e in Europa?
Fame, rabbia, determinazione e umiltà.
14) Cosa vuol dire esser juventini e giocare nella Juventus?
Il massimo. È tutto. Nello stesso periodo in cui venni contattato dalla Juventus avevo parallelamente anche un’offerta superiore da parte della Roma. Non ci ho pensato su nemmeno un secondo.
Giocare nella Juve. Cosa altro desiderare?
15) Secondo lei è immaginabile una Juve con un proprietario diverso dalla famiglia Agnelli?
No.Mai.
16) Si è mai fatto un’idea su cosa fa nascere il sentimento dell’invidia delle altre squadre nei confronti della Juve?
Esser vincenti corrisponderà sempre ad esser antipatici. E la Juve è la squadra più vincente.
Mi viene in mente quel detto:
“molti nemici, molto onore”
17) Lei stesso è stato vittima personalmente di un caso di invidia pazzesca, quando ambienti anti-juventini fecero girare la voce di una sua gravissima malattia causata dal doping. Cosa provò in quei momenti?
Pazzesco. Provavo stupore. Venivo a Roma e i tassinari mi guardavano come un marziano. Mi chiedevano:”Ma sig. Conte lei non è in fin di vita? Le radio dicono così….”. Quella cattiveria mi ha segnato. Se uno non è forte psicologicamente come sono stato io, si può rimanere schiacciati sotto il peso di queste accuse.
Invidia incredibile. Auguro a nessuno di trovarsi in un caso simile.
18) Un suo messaggio per i tifosi juventini.
Vi voglio bene. E sono orgoglioso di voi. Alla faccia di tutti quelli che dicevano che i tifosi juventini tifano solo perché vincono sempre. Avete dimostrato a tutti cosa vuol dire esser bianconeri.
Nella disgrazia avete dimostrato il vostro attaccamento.
Le difficoltà invece di allontanarvi dalla Juve, hanno cementato il rapporto. Avete vinto ancora una volta.
Vi auguro di tornare presto ad esser invidiati.
19) Chi più l’ha delusa questa estate dei partenti?
Guardi in particolare nessuno. Do un consiglio a tutti i tifosi per questo. Non attaccatevi ai giocatori, attaccatevi alla maglia che indossano. I Vieira, gli Ibrahimovic sono giocatori professionisti che vanno dove gli viene garantito il salario richiesto e la competitività che vogliono. Se proprio dovete attaccarvi ai giocatori fatelo con i Del Piero, i Conte. Quelli che nelle difficoltà mai abbandonerebbero la barca che affonda.
L’amore lo si deve guadagnare con l’attaccamento alla maglia. Non fatevi comprare da qualche giocata tecnica sopraffina.
20) Si faccia una domanda e si dia una risposta.
Domanda: Da cosa nasce la cattiveria di alcuni personaggi della Magistratura nei confronti della Juve?
E in particolare tutto questo astio di Guariniello da cosa nasce?
Risposta: Non lo so.
21) Il calcio adesso è più pulito?
Di cosa? Più pulito di cosa? Mi viene da ridere, non aggiungo altro.
22) Nel suo futuro da allenatore vede una panchina bianconera?
Si. Il mio obiettivo è quello. Lo dico senza mezzi termini. Io sono convinto di esser un predestinato. Quella panchina sarà mia.
23) Cosa pensa di un giornale settimanale interamente dedicato ad una squadra?
Credo che sia una cosa molto bella perché permette al tifoso di stare più vicino alla sua squadra del cuore.
24) In chi attualmente Antonio Conte si rivede tra i giocatori di adesso?
Perrotta. Fu un grave errore cederlo da parte nostra.
25) Ci racconti un aneddoto da spogliatoio avuto quando giocava alla Juventus ai più sconosciuto.
Era un periodo in cui Mister Marcello mi faceva giocare Mediano sulla destra, ruolo che non gradivo troppo.
Fui intervistato proprio in quei giorni e evidentemente il giornalista fu bravo ad estrapolare questo mio leggero malumore. Lo sa come fanno poi i giornali. Il giorno dopo il titolo fu:
“CONTE: VINCO MA NON MI DIVERTO”.
Successivamente, al mio ingresso negli spogliatoi trovai attaccato al mio armadietto questo messaggio:
”SE VUOI DIVERTIRTI VAI ALL’UNA PARK”. ALL, apostrofo Una.
Si rende conto cosa provocò in me quella frase scritta da quell’Ignorantone di Angelo?
(scriva pure Ignorantone, tanto è in senso affettuoso).
Ancora oggi quando rincontro DI LIVIO lo prendo in giro.
26) Che giocatore/i si sente di consigliare alla Juventus per la prossima campagna acquisti?
Dico che non basteranno 1-2 giocatori. Ne servono almeno 6 e di ottimo livello. 2 per reparto.
27) .Cosa pensa dei giornalisti sportivi italiani? Subiscono condizionamenti dai poteri forti?
Sono di un buon livello ma aihmè alcuni di loro sono fortemente condizionati.
28) Aiuta a fare carriera per i giornalisti esser antijuventino,attaccare la Juve e fare moviole solo contro la Juve?
Questo non lo so. Spero di no. Però so, per esperienza diretta, che in alcune trasmissioni “urlate” si concorda prima chi e come deve attaccare la Juve. Queste trasmissioni sono assolutamente una farsa. Dove i ruoli sono decisi a tavolino in precedenza. Dove tutti hanno capito che attaccare la Juventus fa sempre audience.
Non aggiungo altro. Credo basti per capire.
29) Cuore,grintà, umiltà. Lo sa che lei per tutti i tifosi bianconeri sarà sempre “il capitano”. Ha idea di quanto i tifosi juventini le vogliano bene?
Si, e di questo ne vado fiero ed orgoglioso. Tutti mi salutano ancora come il “capitano”. Questo perché in campo ho sempre dato tutto. Polmoni, gambe, collo, schiena. L’affetto della gente juventina nei miei confronti è la mia vittoria più grande.
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