Scudetto delle plusvalenze così si “prescrive” la storia
LUNEDÌ scorso circolò la notizia che il dottor Nocerino, un vero magistrato, a coronamento di una vera indagine giudiziaria, aveva formalmente accusato di falso in bilancio i dirigenti del Milan e dell’Inter (l’illecito, grave, consiste nell’aver gonfiato i bilanci grazie a plusvalenze fasulle create attraverso compravendite di giocatori ipervalutati). Questa è una colpa grave per la giustizia ordinaria; non può non esserlo anche per la giustizia sportiva; e nel caso dell’Inter significherebbe addirittura iscrizione irregolare al campionato. Una vera notizia da prima pagina per i giornali sportivi. Una notizia molto importante per i quotidiani e le televisioni.
Il giorno dopo i giornali sportivi, tranne Tuttosport, relegavano la notizia nelle pagine interne (avendo cura di sottolineare le tesi a difesa degli inquisiti); gli altri giornali dedicavano all’argomento poche righe. Le televisioni liquidavano il tutto in pochi secondi. Un anno e mezzo fa, quando si trattava di Juventus, gli stessi giornali e le stesse televisioni sparavano in prima pagina e in prima serata le loro sentenze, basate sulla diffusione illegale di intercettazioni telefoniche. Questo diverso trattamento non si spiega con argomenti di tipo professionale. Ma si spiega benissimo con il servilismo diffuso di molti giornalisti nei confronti del Palazzo del calcio. Qualcuno, poi, dedicava un paio di righe al fatto che la giustizia sportiva, da tempo informata, non si era mossa perché in attesa delle conclusioni dell e in prima serata le loro sentenze, basate sulla diffusione illegale di intercettazioni telefoniche. Questo diverso trattamento non si spiega con argomenti di tipo professionale. Ma si spiega benissimo con il servilismo diffuso di molti giornalisti nei confronti del Palazzo del calcio. Qualcuno, poi, dedicava un paio di righe al fatto che la giustizia sportiva, da tempo informata, non si era mossa perché in attesa delle conclusioni dell’;indagine. Viene da chiedersi se questi giornalisti, oltre che servi del Palazzo, sono anche servi di Palazzi. La giustizia sportiva di cui parlano è la stessa giustizia sportiva che si mosse freneticamente quando l’inchiesta napoletana sulla Juve era ancora a metà strada e che condannò la Juve senza bisogno di attenderne le conclusioni. E’ la stessa giustizia sportiva che non si mosse per niente quando l’inchiesta riguardava passaporti falsi – in quel caso restò in attesa della fine dell’intero iter della giustizia ordinaria, e archiviò tutto per prescrizione.
Tutte le società calcistiche, a questo punto, hanno il diritto e il dovere (come già ha fatto Abete) di chiedere che Palazzi faccia ciò che deve fare. Cioè archiviare il tutto «perché è tutto prescritto», dicono gli avvocati di parte. «Perché non abbiamo ammazzato nessuno», dice Galliani, quello che si faceva combinare gli incontri clandestini con Collina. Ma anche nel caso di prescrizione (o la diavoleria legale che si inventeranno) le società di calcio, la Juventus innanzitutto, avranno il dovere di chiedere che almeno venga revocato lo scudetto regalato per onestà sportiva a una società che non viene mai penalizzata solo perché “prescritta” grazie ai ritardi processuali.
Paolo Bertinetti Presidente Associazione Nazionale Amici della Juventus
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