13/2/2007 - 13:59
The Guardian, Kevin Buckley: "Truffa a San Siro"
ROMA - "A San Siro c'è stata una truffa. Io ero lì e i tornelli installati non sono stati usati, soltanto uno. E solo quello inquadravano, per tutti gli altri erano proibite le riprese tv, poi abbiamo capito perché. Matarrese con quella uscita poco felice ha avuto purtroppo ragione: i morti fanno parte del calcio "the show must go on". Il messaggio è che chi arriva allo stadio in massa e con tono minaccioso entra. Le misure adottate, tornelli eccetera, non avrebbero cambiato nulla nella circostanza di Catania. E anche sulle misure si vive di deroghe”.
Kevin Buckley, giornalista inglese del “The Guardian” – “Financial Times” e di “BBC Radio” è intervenuto nella trasmissione “Te La Do Io Tokio” su Radio Centro Suono Sport.
Esempio del modello inglese.
“La nostra esperienza di venti anni fa è stata orribile ed è stata causata dalla mancanza di sicurezza. Ora in Italia si sta imboccando lo stesso tunnel. Manca la serietà nell’approccio. In Inghilterra siamo lontani dalla situazione degli anni 80 ma sarebbe ingenuo dire che attualmente non ci sono problemi”
In Inghilterra i tifosi possono andare in trasferta?
“Sì, siamo un paese libero. Prima una pattuglia accompagnava i tifosi ospiti dalla stazione allo stadio. Ora i gruppi, più ridotti di numero, si muovono da soli”.
Senza le forze dell’ordine è possibile una partita di calcio senza violenza?
“Sì, è cambiata la cultura. Alcune misure sono eccessive, ma ormai il gesto violento non è più accettato dalla stessa tifoseria”.
Le squadre più violente?
“Come qui quelle di serie B, il Mllwall ad esempio. In serie A il West Ham, delle zone svantaggiate di Londra”.
Il disagio sociale c’entra allora?
“C’entra, ma in Inghilterra un ragazzo che non ha abbastanza soldi non può entrare allo stadio, perché non può acquistare il biglietto che ormai costa molto”.
I provvedimenti personali?
“Dipende anche se il tifoso è violento o ubriaco, comunque viene ammonita anche la società. Nel caso più estremo puoi essere diffidato finchè respiri, a vita”.
Quando i tifosi inglesi furono maltrattati dalla polizia in curva sud durante la partita Italia – Inghilterra i vostri media si schierarono con i tifosi.
“Si perché i tifosi furono controllati e si erano comportati bene. Poi lì entra anche un po’ di nazionalismo delle forze di polizia contro i tifosi stranieri. Furono chiusi dentro per tanto tempo e non potevano muoversi neanche per andare in bagno. Presero manganellate in faccia per niente. L’immagine della polizia italiana è pessima in Inghilterra: troppo facile ad usare il manganello senza poi prendere i veri colpevoli. Troppe cose del calcio italiano non vanno: polizia, stadi, FIGC…”.
CM.it
Che bello è diventato il calcio. Continuiamo pure così, salvo poi sollevare ondate di indignazione quando accadono cose come quelle di Catania.
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