E' triste, molto triste. Troppo. Quello che è accaduto a Catania venerdì scorso durante e dopo il derby Catania-Palermo è quanto di più triste potesse accadere. Ma, in un certo senso, era inevitabile. Magari potevano cambiare le dinamiche, la forma, ma non certo la sostanza.
Viviamo in un'epoca in tutti tutto è esasperato ed esasperante ed il calcio non fa eccezione alcuna, anzi...
Da quasi un anno a questa parte (maggio 2006) ho iniziato a scrivere in questo blog. La mia mission era si quella di dare voce al popolo juventino, troppo facilmente massacrato da mezza Italia, ma anche (e aggiungerei soprattutto), quella di far capire a chi già non lo sapesse come i media possano influenzare l'opinione pubblica e non solo in questo nostro strambo Paese.
Abbiamo assistito a ciò che ritenevo assolutamente impossibile, ovvero la caduta in serie B della società più gloriosa e titolata d'Italia, una squadra che negli ultimi anni aveva fatto piazza pulilta di trofei ed aveva massacrato le avversarie SUL CAMPO.
Si è poi scoperto (o ci hanno fatto scoprire o, meglio ancora, hanno voluto che si scoprisse) che non era la forza in campo che faceva la differenza, bensì le cene di Moggi con Bergamo e Paieretto. Come tutti sappiamo i media ci hanno leggeremente (eufemismo) marciato sopra. Senza falsa modestia avevo più volte avvertito che il clima che si stava creando era pessimo e che i giornali ed i salottini televisivi non contribiuvano certo a rasserenare e distendere gli animi. Ma si sa, quando si dimostra la più grande chiacchera da bar della storia, non possono esserci freni all'indignazione, all'entusiasmo ed alla dietrologia. E così, la più grande certezza che esisteva nel calcio svanì in una calda serata settembrina: la Juventus FC lascia per la prima volta la serie A e retrocede in serie B. Tutto giusto, tutti contenti. Però...
Però gli juventini notano subito che qualcosa di strano vi è: un processo molto frettoloso basato su nessuna prova e costituzionalmente molto dubbio, un commissario straordinario che assegna lo scudetto alla squadra della quale fu per anni consigliere d'amministrazione, salvo poi immediatamente dopo dimettersi e sedersi trionfante al timone della società più indebitata del mondo.
Però poi si scopre di Tavaroli, Buora, di intercettazioni illegali. Di passaporti patteggiati, di pulsvalenze fittizie e bilanci taroccati che hanno permesso a due società in particolare di iscriversi agli ultimi campionati. Il tutto senza grande risalto sui media, in particolare nel giornale rosa della famiglia Moratti, del quale cipiacerebbe capire i motivi che l'anno spinto a cambiare totalemnte linea editoriale, trasformandosi dal più autorevole ed imparziale gionale sportivo italiano alla barzellette che è ora.
Però, poi, muore un signore juventinio per una scazzottata con un interista. "I soliti idioti" si sente dire in giro. "Non si può fare di tutta un erba un fascio solo perchè un povero pazzo ammazza una persona". Quindi, la colpa è solo del povero pazzo, magari anche di Moggi, ma le responsabilità finiscono li.
Poi succede che ina partita di terza categoria (e sottolineo TERZA CATEGORIA), dove il calcio è (o dovrebbe essere) ancora un divertimento, una passione vera, uno svago, durante unba rissa tra ragazzi in Calabria un uomo perde la vita per le lesioni subite nella stessa baruffa. Sgomento, indignazione, stucchevoli minuti di silenzio. Poi le accuse: quelle eprsone erano dei pazzi, non si può andare avanti così, stop ai campionati, ecc...
Poi, però, arriva venerdì 2 febbraio 2007, e tutta Italia si sveglia, come se avesse subito una secchiata gelata in faccia nel bel mezzo del sonno. E allora saltano fuori i dietrologi ed i demagoghi, come nella più classica tradizione italiana. Per tutti i fatti siciliani sono l'espressione dell'inciviltà e della bestialità del paese. Punto.
Ma ne siamo proprio sicuri? Siamo davvero convinti che una persona si alzi la mattina con l'intento di sputare o pisciare addosso altre persone solo perchè tifano una squadra avversaria? Siamo davvero così sicuri che l'odio tra diverse tifoserie sia innato e non fomentato a dismisura da coloro che invece dovrebbero placare gli animi? Io non ho mai visto dei vigili del fuoco spegnere un incendio con la benzina, e voi?
Poi, però.... basta. E' davvero ora di dire basta. Le buone non sono servite, quindi si deve passare alle maniere forti. E la soluzione è solo una: IL MODELLO INGLESE applicato alla nostra repubblica delle banane.
Ecco alcuni miei personalissimi suggermienti a chi deve decidere. So benissimo che ogni provvedimento ha come controparte molti ostacoli, alcuni giuridici, altri economici, ma siamo arrivati al punto più infimo della storia del calcio italiano ed è veramente ora di risollvarsi dalla merda e far tornare tutto questo uno sport e non la schifezza a cui da anni assistiamo inermi.
1) Prima cosa è la creazione di nuove leggi votate al pugno duro ed alla tolleranza zero. Chi sbaglia deve pagare, e salato. Applicazione severa della legge Pisanu (in se non sbagliata, ma applicata malissimo) e controllo totale dello stadio da telecamere a circuto chiuso. Perquisizioni a raffica all'ingresso degli stadi: proibiti qualsiasi accessorio dalle bandiere agli striscioni alle bottigliette d'acqua agli accendini (per i fumatori all'inteno si dovrebbe far trovare dei cerini, meglio ancora se si astenessero dall'inquinare i proprio polmoni per qualche ora). Chi venisse trovato all'interno dello stadio con qualsivoglia oggetto deve essere immediatamente accompagnato all'ingresso dello Stadio ed espulso dallo stesso.
2) Certezza della pena. Chi venisse trovato a commettere atti illegali o comunque atteggiamenti violenti all'interno o nelle vicinanze dello stadio, scatterebbe a suo carico l'immediato arresto, un processo per direttissima e l'incarcerazione. Senza se e senza ma. Nelle 72 ore successive alla partita gli addetti allo stadio (incaricato ed a spese della\e società di riferimento) devono visionare TUTTE le immagini dello stadio e segamlare alle autorità qualsiasi scena violenta. Il giudice ha 72 ore per emettere l'oridne di arresto, con le stesse modalità descritte in precedenza.
3) Allo Stadio ci si comporta come in Inghilterra: gli spettatori stanno seduti composti, sia in curva che in tribuna ed i carabinieri (a spese dello società) sono tenuti a FISSARE COSTANTEMENTE le tribune e ad intervenire qualora ci siamo tafferugli o semplici screzi. Lo Stadio è un luogo di relax e di diverimento, chi fa casino dev'essere immediatamente allontanato o consegnato a chi di dovere. I copsti dei biglietti possono essere elevato come ora se le condizioni sopra esposte si verificassero.
4) La forza pubblica statale deve appostarsi all'esterno dello Stadio e non più all'interno di esso (dove, come detto, agiscono forze dell'ordine a libro paga della società) per evitare scontri in quella zona.
5) Responsabilità oggettiva totale per le squadre. Penalizzazioni in classifica o semplici multe per le società cui i propri tifosi commettono atti violenti nello stadio o nei pressi di esso.
6) Immediato divieto del tifo organizzato ed immediato sciogliemnto di tutti quelli esistenti. Allo Stadio si va per tifare, e non per fare altri interessi. Una persona,se vuole, è capace di tifare da solo o in compagnia di amici senza che qualcuno gli dica il coro da fare o la canzone da intonare. Lo so, i cori sono belli, ma è dimostrato come la maggior parte siano offensivi verso gli avversari e non di incitamento alla proprio squadra.
7) Immediata cancellazione dei salottini TV, di controcampi e processi vari. Inoltre, divieto assoluto (pena salata multa sia all'individuo che all'emittente televisiva) di qualsivoglia forma di moviola. Le uniche immagini che si possono trasmettere in TV e commentare sui giornali sono quelle degli highlights e delle "prodezze tecniche" degne di nota. Si deve estirpare con decisione il malcostume italiano di riceracare sempre e comunque la polemica. Gli arbitri sono giudici e le loro decisioni vanno rispettate, sarà il designatore ed il capo dell'AIA a giudicarli, quindi a premiarli o punirli. Questo è il punto più importante di tutti. BASTA CON QUESTE STRONZATE DELLE MOVIOLE E DELLE POLEMICHE, LA VERA CAUSA DELLA MERDA IN CUI SI TROVA IL CALCIO!!!
8) Regole e leggi ferree da parte delle giustizia spertiva: doping, bilanci gonfiati ed illeciti sportivi sono tutti da punire con penalizzazioni o retrocessioni. La recidività è da punire con la RADIAZIONE. I ritardi nei pagamenti di anche un minuto devono portare all'esclusioni di quella squadra dal campionato di competenza ed all'essegnazione ad uno inferiore.
9) Sospenzione immediata dei campionati e riassegnazione in base ai meriti sportivi, legali ed educativi. Serie A e B a 18 squadre, tre gironi di C da 18 squadre. Tutto il resto dilettantismo. Chi non ha i requisiti sportivi, economici e di bacino d'utenza non può iscriversi la campionato o essere promosso alla categoria superiore.
10) Immediata esclusione di qualsiasi forma di procura sportiva. I calciatori devono essere liberi di autogestirsi. Se un professionista viente colto a collaborare con qualche procuratore, la pena da applicare è una salatissima multa ed una sqaulifica non inferiore a 2 anni.
Iniziamo con questi provvediemnti, applicandoli con decisione ed inflessibilità. Sradichiamo dalla base la cultura del sospetto e della polemica e torniamo a disquisire dei gesti tecnici e non degli errori dell'arbitro, per far si che tutti possiamo tornare ad innamorarci di quello che era lo sport più dello del mondo.
A tal proposito, vorrei segnalare l'articolo di oggi del grande Christian Rocca. Notate qualche similitudine con le mie parole?
Barbarie dello Sport
Sarebbe meglio non dire una parola su quanto è successo a Catania – atto criminale che sarebbe potuto accadere anche in occasione di un derby di pallanuoto femminile – senonché hanno parlato tutti i Soloni del calcio, al solito indignati quanto basta salvo tornare tra quattro giorni al bar dello sport. Provate in tv a far vedere i gol e le giocate, invece delle moviole. Provate sui giornali a scrivere di tecnica e di tattica, invece di gridare ai complotti. Basterebbe demoviolizzare il cervello dei giornalisti sportivi, vedrete che contro la violenza negli stadi il più sarebbe fatto. Sono loro, quelli che raccontano il calcio con le polemiche arbitrali e con le procure, una delle cause della barbarie dello sport.
4 febbraio
Viva il calcio pulito
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