Clamorosa anticipazione de L'espresso: maxi plusvalenze taroccate, si ipotizza il reato di false comunicazioni sociali.
Il deferimento per il caso Brunelli era solo un "gustoso" antipasto. Perché quella che sta per abbattersi su Inter e Milan, in merito all'inchiesta della Procura di Milano sui bilanci truccati dei club, è una gigantesca bufera.
Da quanto risulta al settimanale L'espresso, l'inchiesta condotta dalla Procura di Milano avrebbe portato alla luce gravi irregolarità nei bilanci delle due squadre milanesi, con l'aggravante per i nerazzurri dell'iscrizione irregolare al campionato 2004/2005.Il caso più eclatante riguarda Hernan Crespo. Secondo il bilancio chiuso a giugno 2002, il centravanti argentino valeva 38 milioni di euro. A febbraio del 2003, la perizia contabile redatta in osservanza del decreto spalmaperdite dava un taglio netto di oltre 33 milioni: Crespo a quel punto vale 4,45 milioni. Passano quattro mesi e la sua valutazione muta radicalmente: viene ceduto in Inghilterra, al Chelsea, che per averlo sborsa 24 milioni, somma iscritta nei conti interisti del 2004, con relativa maxiplusvalenza.
Il problema è che quei valori sono finiti anche sui bilanci dell'Inter. E il codice civile prescrive che le poste dello stato patrimoniale, così come del conto economico, devono dare una rappresentazione veritiera e corretta della situazione della società e del suo risultato economico.
Come può considerarsi veritiera e corretta la valutazione di un calciatore come Crespo che cala di quasi il 90 per cento in pochi mesi per poi risalire di lì a poco del 500 per cento? False comunicazioni sociali, questa l'ipotesi di reato formulata dai pm di Milano. L'inchiesta riguarda i bilanci al 30 giugno del 2003 e del 2004 per la squadra nerazzurra.
Stesso discorso per il Milan che però, dal 2003, chiude i conti al 31 dicembre. Va detto che in quel periodo le due società si sono date una mano a vicenda, scambiandosi un manipolo di presunte giovani promesse. Operazioni a dir poco fortunate, che hanno fruttato profitti per milioni di euro a entrambe. Adesso la Procura vuol capire se erano in qualche modo giustificabili, sempre alla luce del codice civile, le stratosferiche valutazioni attribuite a giocatori semi sconosciuti.
Ma l'inchiesta ruota anche attorno ad alcune transazioni incrociate concluse dalle due milanesi con altre squadre come Chievo, Sampdoria e Parma. Gli affari sospetti sono stati ricostruiti e analizzati dal consulente tecnico della procura Luigi Magistro, un colonnello della Finanza da anni dirigente all'Agenzia delle entrate. Le plusvalenze registrate nei bilanci 2003 di Inter e Milan "risultano ancorate a valori palesemente irrealistici", queste le conclusioni della perizia, che L'espresso ha potuto consultare. In sostanza, le due squadre hanno gonfiato i proventi da calcio mercato. E senza queste manovre le perdite di bilancio sarebbero state ancora più elevate. Ad esempio, nel 2003 il Milan sarebbe andato in rosso per circa 46 milioni, contro i 25,6 che compaiono nei conti ufficiali. L'Inter invece, sempre nell'esercizio al 30 giugno 2003, ha limitato i danni a un deficit di 15 milioni circa grazie a plusvalenze anomale per 22,3 milioni. I reati ipotizzati dalla Procura si sarebbero estesi anche ai bilanci dell'anno successivo, influenzati anch'essi dalle irregolarità contabili del 2003.
Per l'Inter, oltre alla grana penale, c'è un rischio in più. Il lifting ai conti, infatti, sarebbe servito anche ad aggirare i parametri della Federcalcio per l'iscrizione al campionato 2004-05, quello dello scudetto non assegnato per lo scandalo Moggiopoli. La "mancata evidenziazione" delle perdite supplementari, recita la perizia, ha indotto "l'organismo di vigilanza (la Covisoc) a richiedere ripianamenti finanziari inferiori a quelli effettivamente necessari". Insomma, secondo i magistrati, Moratti si è iscritto con lo sconto. Ora tocca al capo dell'Ufficio Indagini, Francesco Saverio Borrelli, valutare se la ricostruzione dei suoi ex colleghi ha fondamento anche per la giustizia sportiva.
E' intanto notizia di oggi che Galliani e Moratti non si sono presentati in Procura nonostante avessero ricevuto un invito a comparire nell'ambito dell'inchiesta condotta dal pm Carlo Nocerino
Fonte: Sportnews
E speriamo che ora non si insabbi tutto. Noi abbiamo pagato senza prove di illeciti, loro come minimo devono avere lo stesso trattamento. Vediamo adesso se la tanto decantata giustizia e severità verrà chiesta a gran voce come è stato per Farsopoli...
Io sono sempre in riva al fiume nell'attesa che passi qualche bel cadavere....
Nessun commento:
Posta un commento