Come tutti bbiamo già ampiamente appurato, l'Inter (società onesta per antonomasia) per mano di Massimo Moratti e grazie a Tronchetto Provera e Carlo Buora, ha fatto intercettare Massimo De Sanctis (per ora si sa solo lui...) al fine di far scoppiare Farsopoli.
So che molti antijuventini che sono capitati per caso o meno in questo blog mi abbiano etichettato come un complottista, un bavoso juventino con le bende agli occhi, che so solo dare contro all'Inter invece che vergognarmi delle malefatte della mia squadra.
Ora cosa mi dite?
Dato che fin'ora ci ho preso in mote cose, vi faccio una nuova previsione: si capirà con certezza che alla gensi di Farsopoli c'è l'Inter, quindi per non punire quella società di merda faranno ampi sconti alle società precedentemente punite. Alla fine del gioco, quindi, L'UNICA SQUADRA A PAGARE VERAMENTE sarà la Juventus, cosa che io sostengo da maggio!
Ma andiamo con qualche articolo interessante:
De Santis fischia Moratti: l’arbitro è indignato per l’indagine che l’Inter avrebbe commissionato su di lui durante la stagione 2002/03, ma questa ramificazione dello scandalo delle intercettazioni illegali, al club nerazzurro, potrebbe costare più caro dello sdegno di De Santis.
L’Ufficio Indagini è, infatti, in stato di allerta sulla vicenda, sensibilizzato da numerose segnalazioni, arrivate dopo l’intervista di Massimo Moratti alla “ Stampa”, nella quale il patron interista ammetteva che «un tizio si offrì di pedinare De Santis, avendo dei contatti con persone del ministero presso il quale aveva lavorato lui». Dichiarazione che ha suscitato qualche perplessità tra gli uomini di Francesco Saverio Borrelli, i quali attendono proprio la sua decisione (domani comunicherà se manterrà o meno il ruolo di guida degli 007 federali) per poter mettere in moto un’indagine e l’eventuale deferimento dei nerazzurri.
Se venisse accertato che l’Inter ha realmente commissionato un’indagine su un arbitro federale, potrebbe infatti configurarsi una violazione dell’Articolo 1, con riferimento alla probità e lealtà sportiva.
Stando ai regolamenti, infatti, se Moratti o un qualche dirigente dell’Inter avesse nutrito sospetti su De Santis, avrebbe dovuto denunciare il fatto alla Giustizia Sportiva e non agire privatamente. In caso di deferimento, il rischio di una penalizzazione a campionato in corso è un’ipotesi concreta.
Conferma di Borrelli permettendo, qualcosa dovrebbe muoversi già nel corso della prossima settimana. Anche perché non solo l’intervista di Moratti ha creato attenzione intorno alla vicenda, ma anche l’entrata dura di De Santis.
L’arbitro, dopo aver ricostruito nel corso negli ultimi mesi, ma soprattutto negli ultimi giorni, la certezza di essere stato “spiato” per ordine dell’Inter, ha sbottato: « Inizialmente, quando ho saputo di questa operazione messa in atto da Moratti, attreverso la Pirelli e questo investigatore Cipriani, sono rimasto veramente schifato. Uso un termine un po’ forte, ma di fronte a quello che sto pagando, per altro professandomi sempre innocente, sento veramente del ribrezzo, soprattutto perché questo fatto è riconducibile a persone che si sono sempre proclamate estranee e innocenti proprio perché non figuravano nelle intercettazioni telefoniche. Ma a questo punto mi interrogo sull’uso che è stato fatto di queste intercettazioni, soprattutto in sede di Giustizia sportiva, che ha basato tutte le sue condanne sulle telefonate. E’ vero che quelle utilizzate dai giudici sportivi erano legalmente autorizzate dalla Procura di Napoli, ma tecnicamente venivano prodotte dalla Telecom, ora coinvolta in questo scandalo. Chi garantisce quindi sulla bontà di quelle intercettazioni? Ho letto un’intervista all’ex designatore Paolo Bergamo, nella quale affermava che lui riceveva telefonate da parte di tutti i dirigenti, non solo da Moggi. Perché non sono comparse nelle intercettazioni? Mi viene il dubbio che potesse esserci una censura a monte, magari operata dalla stessa Telecom » . Sul perché l’Inter avesse sospetti su di lui, invece De Santis non ha le idee chiare, ma ipotizza anche il ricatto: «E’ l’unica cosa che posso pensare, ma me lo sto domandando anche io». Il finale è una freccia avvelenata scagliata contro i nerazzurri: «Ma a questo punto, penso che forse l’unica cosa è che l’Inter faccia un campionato da sola, giochi da sola, almeno vincerà tutte le partite senza che nessun arbitro la possa danneggiare».
Lo scandalo Telecom, insomma, rischia di travolgere l’Inter, il cui vicepresidente Carlo Buora è attualmente nella bufera, essendo l’amministratore delegato della compagnia telefonica, direttamente tirato in ballo dall’ex manager della sicurezza, ora indagato per le intercettazioni illegali, Giuliano Tavaroli che venerdì aveva dichiarato ai magistrati milanesi: « Non rendevo conto a Tronchetti, ma al mio diretto superiore Buora».
E l’Inter? Nessuna reazione ufficiale. Né alle parole di De Santis, né sull’eventualità di essere coinvolti in un procedimento dell’Ufficio Indagini. A Palazzo Durini è il momento dell’attesa.
Proseguiamo con uno sfogo (ampiamente condivisibile) del grande Christian Rocca
Ehi, voi del giornale rosa che si trova sui banconi dei bar dello sport
Non eravate i moralisti in capo contro il calcio marcio e gli autonominati indefessi accusatori delle lobby e dei conflitti di interessi? Volete un aiutino?
Eccolo: gli indossatori di scudetti altrui, i cui proprietari (Moratti, Tronchetti) e massimi dirigenti (Buora) sono proprietari (Tronchetti), massimi dirigenti (Buora) e membri del Cda (Moratti) della Telecom, hanno pagato con bonifico estero la società di investigazione privata che intercetteva illegalmente mezza Italia e che, secondo i magistrati e i testimoni, usufruiva di solide entrature in Telecom. Le inchieste commissionate dagli indossatori di scudetti altrui riguardavano pedinamenti e intercettazioni illegali su un arbitro e una serie di calciatori.
Si noti, solo per inciso, che Guido Rossi è stato consulente di Moratti, membro del Cda della squadra, assegnatore dello scudetto a tavolino per un campionato non oggetto di indagini e ora presidente di Telecom, chiamato da Tronchetti Provera e ratificato dal cda ove siede anche Moratti (Tronchetti, poi, ha un ruolo di primissimo piano nell'assetto di controllo del vostro giornale, ma questo lo sapete bene). Berlusconi e Galliani, al confronto, sembrano frati trappisti.
Tra l'altro: il bonifico effettuato dagli indossatori e trovato nei conti esteri della società di investigazione oggi nei guai è a bilancio ufficiale della società sportiva o no?I giornali, poi, parlano di segnalazioni dentro la Telecom per evitare che alcuni telefonini fossero intercettati dalla magistratura o, perlomeno, per avvertire in tempo.
La Juve è andata in B perché Moggi si serviva, legalmente, di schede sim straniere. Paolo Bergamo chiede da settimane dove siano finite le intercettazioni delle sue telefonate con i dirigenti delle altre squadre. Verdelli e Cannavò, che fate, dormite?
Appunto... La domanda che sorge spontanea è: ma i vari Palombo, Verdelli e Cannavò, si indigneranno conto l'Inter o troveranno scuse per difendere l'indifendibile ad oltranza?
Il sig. Cannavò Candido scriverà il suo celeberrimo "Fatemi dormire" sulla cartastraccia rosa contro i nerazzurri?
Controcampo spalerà un pò di letame addosso a loro? E Mentana (nerazzurro di fede) come rigirerà la frittata? E Liguori?
2 commenti:
Mi aspetto, oltre ad una cospicua penalizzazione a campionato in corso, la restituzione dello scudetto 2005-06... Che resti pure vacante, che vada alla Roma, non mi interessa... Ma PRETENDO che sparisca dalle maglie di quegli spioni!
Esatto, ma ho la sensazione che tra poco quelli che chiedevano severità, si mettanno ad invocare clemenza e pizze e fichi vari....
Purtoppo è così: a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca. Noi parliamo sa sempre di complotto e pian piano tutto ciò si sta verificando.
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