mercoledì, luglio 18, 2007

UN RAGIONAMENTO PERFETTO!

Questa analisi, che io condivido totalmente, è stata postata da un utente in j1897.com. Vediamola assieme:

Oggi abbiamo riso delle dichiarazioni di Paparesta. Tutti noi sappiamo che il fischietto barese lungi dall'essere ostracizzato dai designatori, è stato, dopo gli episodi che hanno inconfondibilmente danneggiato la Juve, selezionato per partite importantissime, quali derby romani, Inter-Juve (in cui non smentì il suo atteggiamento antijuventino particolarmente nel ritorno a San Siro), Milan-Roma, Milan-Lazio, moltissime partite di Milan, Inter (percentuale a favore delle milanesi imbarazzante nonostante l'Inter non fosse proprio un tritatutto) e anche Juventus (percentuale meno favorevole).

Definire Paparesta uomo della Cupola, proprio lui, è roba che ci ha fatto pisciare addosso dalle risate, diciamocelo.

La mia premessa, spero condivisa, è appunto questa: che Paparesta fosse un arbitro se non antijuventino, certamente non vicino alla società.

Quello che voglio dimostrare non è tanto il fatto che Paparesta non sia stato ostracizzato, in quanto è facilmente desumibile dalle informazioni che ho appena riportato, ma che in realtà la Cupola tanto declamata non esistesse affatto o anzi fosse succube di una Cupola probabilmente più potente.
Titanico, direte voi. Eppure esporrò alcune evidenze finora non trattate.

Perdonatemi il tono da film americano

Si parte. I magistrati napoletani e la stampa antijuventina hanno disegnato un teorema che non esito a definire tanto irreale da risultare terrorista. E cioè che la Cupola facente riferimento a Moggi si fosse posta come obiettivo di ammazzare la Fiorentina dei Della Valle e spedirla in B. Avrebbe perciò procurato arbitraggi negativi alla Fiorentina, al fine di danneggiarla. Se non che alla fine Della Valle, all’ultima giornata, si rivolge alla Cupola e salva l’intero campionato.
Ignoto il motivo per cui la Cupola si sarebbe rabbonita con i Della Valle. Ma tant’è. Questo si scrive. La giustizia sportiva, come noto, ha dimostrato come non sussistente questo teorema. Ma i magistrati napoletani continuano. E la vulgata della Gazzetta ci racconta la storia di Calciopoli così.

Come è andata secondo loro: Viene designato De Santis per Parma-Lecce 3-3. Risultato favorevole alla Fiorentina. Se non che c’è un tale, fino ad allora molto ascoltato, tale Zeman, allenatore del Lecce, che parla di partita aggiustata. Di risultato già fissato a priori. Altro che De Santis. De Santis viene punito. E pilotare un 3-3 per un arbitro non è esattamente come bere un bicchier d’acqua. Chissà che strizza per De Santis. La logica farebbe supporre una partita aggiustata dai giocatori, anziché dall’arbitro. Ma la giustizia sportiva incolpa De Santis (un genio assoluto, pilotare un 3-3), e , mirabilia delle mirabilie, non ascolta l’oracolo Zeman.
Se l’oracolo Zeman fosse stato ascoltato, le attenzioni si sarebbero dovute rivolgere su un’altra partita. E questo è il punto. La Fiorentina non si sarebbe salvata, come noto, soltanto per l’esito della partita del Parma. Se il Bologna avesse vinto, per i viola sarebbe stato spareggio. E allora, tenendo per buona l’ipotesi di Zeman di partita aggiustata, a che serviva mandare un arbitro giusto lì? L’unica partita importante per salvare i viola sarebbe stata quella di Bologna.
Il Bologna giocava contro la Sampdoria. Partita aperta ad ogni risultato. Per la Samp c’è la Champions in ballo, tanto più che l’Udinese, diretta concorrente, ha una partita difficile con il Milan. La partita finisce 0-0. Risultato ottimo per i viola, che si salvano. Ora casca l’asino. Chi è l’arbitro della partita più difficile e decisiva dell’anno? La partita che decide il posto in Champions e un sacco di soldi e la salvezza e un sacco di soldi? Non è lui? E’ lui. E’ lui. L’ostracizzato Paparesta. L’antijuventino Paparesta. Quello che saprebbe della Cupola e la combatterebbe. E come è possibile? Forse che agisse per conto di un’altra Cupola?

Le dichiarazioni contraddittorie di Paparesta, autodefinitosi antijuventino, sembrerebbero avvalorare questa tesi, mai presa in considerazione.
La tesi che Paparesta non sia stato ostracizzato dai designatori è quindi dimostrata: a Paparesta andò la più importante partita dell’anno. E andò proprio come doveva andare. Vi risulta un’indagine su quella partita? A me no.
Ma non è finita qui. La battaglia per salvarsi è incandescente. Vediamo quali arbitri fidati e proCupola hanno mandato i terribili designatori per assicurarsi risultati favorevoli alla Cupola.

38 e ultima giornata

Bologna- Sampdoria Paparesta
Fiorentina-Brescia Collina
Lecce-Parma De Santis
Roma-Chievo Morganti
Siena-Atalanta Farina


Attenzione signori! ATTENZIONE! Queste sono le cinque partite buone per salvarsi: 4 di esse sono arbitrate da arbitri estranei alla Cupola o dichiarati nemici come Paparesta e Collina. Ci aggiungerei anche Farina come dichiarato nemico, ma fate voi.

Udinese-Milan, buona per la Champions, è arbitrata dall’estraneo alla Cupola, Trefoloni.

Non c’è male.

Un’occhiata alla penultima giornata e ci ammazziamo dal ridere, amici.

37 giornata

Reggina – Lecce 2-2 arbitra Paparesta!!!. Risultato perfetto per la salvezza di entrambe. Partita con forti sospetti di biscotto.
Parma-Siena 0-0 Rodomonti
Chievo-Bologna 1-0 Collina!!!
Lazio-Fiorentina 1-1 Rosetti!!!
Cagliari-Udinese 1-1 Farina!!!

Cinque partite su cinque per la salvezza arbitrate da personaggi estranei o nemici della Cupola.

Una sola partita salvezza è arbitrata da un presunto delinquente, ma ha un risultato stranissimo:

Brescia-Messina 2-1 De Santis.

Ma come il Messina, squadra della Cupola, non viene favorita da un arbitro della cupola nel suo tentativo vanificato di andare in Uefa? E soprattutto perché l’arbitro della Cupola non tenta di sfavorire il Brescia. Perdesse il Brescia, sarebbe in B. L’ultima partita c’è Brescia-Fiorentina. Un avversario in meno per la salvezza e soprattutto un avversario demotivato. No, il Brescia vince. Sfavorendo Messina e Fiorentina, squadre della Cupola.
Se non che poi a Firenze viene mandato Collina e la Fiore passa come uno schiacciasassi con una squadra che doveva lottare armata per la salvezza.


Ma lasciamo perdere queste sottigliezze e dietrologie.

Veniamo al punto.Idesignatori servi della Cupola hanno designato per le partite salvezza tutti arbitri estranei alla Cupola, tra cui spicca il nemico Paparesta a cui toccano le partite più importanti. Ora, facendo una consecutio ardita almeno quanto quella della Gazzetta o dei magistrati, si potrebbero disegnare i teoremi più disparati contrari alla Juve. Noi non lo faremo.
Ma le balle sono balle. E se Moggi comandava, gli arbitri per le due ultime partite avrebbero dovuto essere quelli della Cupola, non gli altri



Nell'immagine qui sotto, vediamo una scena che più volte si è ripetuta in questi anni: i giocatori della Juventus protestare con Paparesta per un torto arbitrale subito. A per fortuna che gli arbitri ci favorivano...

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NON UN EURO ALLA GAZZETTA!!!

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