mercoledì, luglio 18, 2007

LA LETTERA APERTA DI STEFANO DISCRETI A CORRADO VERDELLI, CON RISPOSTA DEL DIRETTORE DELLA PRAVDA ROSA

Cari amici vi riporto la mia lettera inviata al Direttore della Gazzetta dello sport, e per conoscenza alla dirigenza della Juventus e alla direzione di Hurrà Juventus.


Verdelli, così no!

Buongiorno Direttore,
le scrivo in merito alla sua intervista pubblicata sul numero 7 di Hurrà Juventus.
Le chiedo scusa in anticipo perché non sarò breve nel risponderle.
Per la prima volta in vita mia sono stato definito uno “squadrista”, e di questo sono veramente indignato.
Mi scusi inoltre se scrivo in prima persona, ma mi sento di poter rappresentare a pieno il mondo dei forum.
D’altronde senza falsa modestia, spero di non passare come arrogante nel considerarmi uno dei tifosi juventini più conosciuti sul web.
“Quello che è successo nei forum non ha nulla di spontaneo, ma è evidente che c’è chi ha sobillato.
E’ stata una campagna di stile squadrista”.
Con questa frase lei ha messo in dubbio la mia onestà intellettuale.
La mia, e quella di tantissime altre persone perbene.
Mi dispiace, ma proprio non posso accettarlo.
Usando un titolo, cui il suo giornale è particolarmente affezionato (soprattutto quando c’è di mezzo la Juventus), la mia prima sensazione alla lettura della sua intervista rilasciata al bravo Simone Stenti è stata:
“Verdelli, non così!”
Ma ha idea di cosa è veramente un forum? Non credo.
Altrimenti mai avrebbe potuto dire una simile “sciocchezza”.
Il forum è quel luogo virtuale dove si radunano persone provenienti da ogni parte del mondo, persone di diverso ceto sociale, persone di ogni età, persone di diverso grado di educazione e cultura.
Persone che non hanno in comune nulla o magari solo una cosa.
E in questo caso, quella cosa è la Juventus.
Ma sulla disomogeneità del tifo bianconero si potrebbe scrivere un libro a parte.
Il tifo juventino mai è stato spaccato in vita sua come in questo momento.
Quelli che rimpiangono la Triade. Quelli (pochi) che la maledicono. Quelli che amano Lapo. Quelli che non lo sopportano. Quelli che “non toccatemi i 29 scudetti”. Quelli che “Moggi ci ha rovinato”.
Quelli che “ma Zaccone perché non sta zitto?”. Quelli che “Zaccone ci ha salvato dalla serie C”.
E così dicendo.
Io stesso tempo fa, nel mio piccolo, ho creato un blog personale, con l’unico obiettivo di ricompattare il tifo della Vecchia Signora che purtroppo si sta disperdendo e frazionando.
Proprio quello che mai una tifoseria dovrebbe fare, soprattutto in un momento difficile come questo.
E secondo lei, quindi, una tifoseria che non riesce a mettere nemmeno 10 persone d’accordo sarebbe stata capace di organizzare una campagna denigratoria squadrista contro la Gazzetta dello Sport?
Suvvia, non posso credere che lo pensa davvero.
Il popolo bianconero ha smesso di comprare la Gazzetta solamente perché ha visto che non c’è parità di trattamento con le altre squadre.
Lei non può nemmeno immaginare quanta gente è rammaricata dal fatto di non poter più comprare il giornale rosa.
Mio padre, che era un lettore della Gazzetta da oltre 50 anni, dopo questa estate ha detto che mai più spenderà un solo euro per comprarla. Forse anche mio padre è uno squadrista?
Le assicuro che non sa nemmeno accenderlo un computer.
Tempo fa in un’intervista doppia che realizzai per un giornale Juventino misi a confronto due correnti di pensiero totalmente contrapposte: l’editorialista del Tempo Franco Melli contro il suo vice direttore alla Gazzetta dello Sport Ruggero Palombo.
Questo perché io amo sempre il confronto. E sono contro ogni tipo di censura e di faziosità.
Sa a distanza di tempo cosa mi colpisce ora?
Il fatto che lei ha chiesto di rispondere alla domanda se si sentiva con la coscienza pulita.
Non ci crederà, ma è la stessa richiesta che Palombo ha fatto anche a me.
Perlomeno strano, non trova?
Nella sua intervista dice: “La nuova dirigenza Juventina sa bene cosa ha rischiato. Non dimentichiamoci che lo stesso avvocato Chiappero si era rassegnato ad un destino atroce”.
Falso. Fortemente falso. Fortissimamente falso.
L’avvocato Chiappero, il 1 Agosto 2006, rispose così ad una mia lettera:
“Gentilissimo signor Discreti, penso davvero come Lei che se avessimo avuto una Corte Giusta, non saremmo stati condannati. Forse più che “giusta” sarebbe meglio dire “coraggiosa”, perché di coraggio si trattava.
Di fronte ad un’opinione pubblica, che ancora oggi chiede la condanna della Juventus e dei suoi dirigenti, sarebbe stato necessario avere una Corte formata da persone capaci di resistere alla veemente critica dell’opinione pubblica una volta assolta la Juventus dall’illecito sportivo”.
Si rende conto? L’Avvocato Chiappero parla chiaramente di pressione mediatica. Parla di condanna mediatica.
E sa chi ha contribuito fortemente a quel clima da caccia alle streghe? Proprio il suo giornale.
Proprio il giornale rosa che con un giorno di anticipo, misteriosamente, sapeva sempre anche le sentenze in modo quasi perfetto.
Ma forse lei si è sbagliato, nel rispondere durante l’intervista. E invece dell’Avvocato Chiappero, avrebbe voluto dire l’avvocato Zaccone. Non è forse così?
Nessun problema. Ho avuto corrispondenza anche con l’avvocato Zaccone.
Magari si starà chiedendo: ”Cavolo, ma questo qui scrive(rompe) proprio a tutti?”
Si. Ci sarà un motivo se Roberto Beccantini, il più grande giornalista sportivo in circolazione, mi ha soprannominato “Il Furino del web”?
L’avvocato Zaccone, il 12 Luglio 2006, rispose così ad una mia lettera:
“Caro Stefano, lei ha perfettamente ragione quando scrive che la società non ha fatto nulla di illecito: purtroppo, come Lei sa, ci sono stati comportamenti sbagliati dei suoi dirigenti; e di questi comportamenti, per la legge sportiva, la società deve inesorabilmente rispondere. Io ho detto chiaramente in ogni sede e quindi anche alla commissione che non possiamo essere trattati diversamente dalle altre squadre, perché i comportamenti dei nostri dirigenti sono stati identici a quelli di Lazio, Fiorentina e Milan. Anche la società è di questo avviso e quindi non accetteremo un trattamento diverso e peggiore, facendo ogni ricorso in ogni possibile sede”.
Si rende conto di cosa c’è scritto anche qui? L’avvocato Zaccone, parla si di comportamenti sbagliati ma scrive chiaramente anche che la Juventus non avrebbe accettato trattamento diverso da quello del Milan, tanto per farle un nome.
Si, parla proprio di quel Milan che meno di 2 mesi fa ha vinto una Champions League, mentre la Juventus disputava il primo campionato di serie B in 109 anni di storia, con la bacheca scudetti alleggerita di 2 campionati vinti sul campo.
Uno di questi, che tra le altre cose non è stato nemmeno oggetto di indagini, è finito nella bacheca trofei della “Banda degli Onesti”.
Squadra che, a quanto sembra, nemmeno avrebbe potuto iscriversi al Torneo in questione.
Anche questo è perlomeno strano, non trova?
Alla domanda di Stenti, se lei avrebbe assegnato lo scudetto all’Inter lei risponde così:
“No. Avrei lasciato un buco di due anni nell’albo d’oro”.
Lei non l’avrebbe assegnato. Sandulli non l’avrebbe assegnato. Pancalli non lo avrebbe assegnato.
Quasi nessuno lo avrebbe assegnato.
E’ lecito quindi sospettare che il signor Guido Rossi abbia assegnato lo scudetto a tavolino all’Inter solo in quanto tifoso ed ex dirigente della stessa?
Se poi si pensa che dopo questa decisione presa in fretta e furia, il signor Guido Rossi ha abbandonato subito il mondo del calcio, si fa bene a pensar male?
“A pensar male si fa peccato, però ci si azzecca quasi sempre”, diceva un vecchio saggio.
Nell’ultima risposta della sua intervista, inoltre, lei dichiara:
“Lo scandalo del calcio è stato un avvenimento emozionalmente fortissimo, che ha riguardato tutti gli appassionati. Per il più grande giornale popolare ha avuto effetto equivalente alle elezioni politiche o a un nuovo Papa. Si, è stata una fortuna. Che però ci siamo anche, in piccola parte, guadagnati: non fosse stato per noi, il rischio di insabbiamento sarebbe stato fortissimo. E’ stato grazie alla Gazzetta dello Sport che abbiamo potuto sapere cosa stava bollendo nei corridoi del Coni e delle Procure”.
Mi scuserà se in anche in questo punto trovo alcune cose non vere e sminuirò ancora il ruolo della Gazzetta dello Sport, ma posso assicurarle che quando si tratta di parlare e di fare le pulci alla Juventus, la parola insabbiamento non è mai esistita e mai esisterà anche in futuro.
Quella parola la si può accostare solo ad altre nobili squadre del calcio italiano.
Sono quasi in conclusione caro Direttore.
A questo punto voglio chiederle una cosa:
“Ha ancora dubbi sull’onestà intellettuale dei forumisti?”
Non sarà, che coloro che frequentano i forum, una volta lette risposte come quelle ricevute da me dall’avvocato Chiappero e dall’avvocato Zaccone, si sono fatti una propria opinione e in perfetta libertà di scelta hanno deciso di non comprare mai più un giornale come il suo, semplicemente perché Voi avete riportato una realtà completamente diversa?
E glielo dice uno che ha come modelli da imitare il silenzioso padre operaio, Papa Woytila, Madre Teresa di Calcutta, Nostro Signore Gesu Cristo e non certo Moggi e Giraudo.
So’ bene che questa lettera resterà beneficio di pochi eletti (i forumisti “squadristi” di certo);
“quello che non leggerete mai sulla Pravda Rosa”, così titolerebbe questa lettera, il bravissimo editorialista de Il Foglio, Christian Rocca. Uno squadrista come noi? Come me? Come mio padre?
Per chiudere, mi scusi ancora se mi permetto io di rispondere alla domanda che fa da titolo alla sua intervista comparsa su Hurrà Juventus:
“E se vi dicessi che quest’anno ho tifato Juve?”
Ci credo. Certo che ci credo. Senza la Juve, la serie A è un campionato con la a minuscola come scritto dal direttore di Tuttosport Giancarlo Padovan.
Senza la Juve, il calcio in Italia non esiste. E lo testimoniano i dati auditel e il calo delle vendite dei giornali.
Cordialmente,
“lo squadrista, figlio di squadrista, amico di squadristi”

Stefano Discreti



Ecco la risposta dell'impeccabile direttore della carta igenica rosa:

Gentile Discreti,

di solito rispondo alle lettere chiuse, non aperte. Se una persona, pacatamente, mi chiede conto di qualcosa che riguarda il mio giornale, è proprio difficile che mi sottragga. Nel suo caso, lei mi invitata a una specie di dibattito pubblico, che è cosa diversa e che mi riservo liberamente se accettare o no. Tra l’altro conteneva, la sua lettera, parecchie cose che mi hanno infastidito, come quel riferimento a suo padre, che è liberissimo di non comprare più la Gazzetta, ci mancherebbe, e che io mi sono bene guardato dall’accusare di alcunché. Lei ha usato un artificio retorico (“allora anche mio padre è uno squadrista?”) assolutamente non pertinente. Anche perché il senso del mio discorso a Hurrà Juventus era chiarissimo: non ho accusato i tifosi juventini, non mi sognerei mai di farlo, e trovo del tutto democratico che molti di loro (tutti, se preferisce) considerino la mia Gazzetta un giornale servo di un complotto teso a demolire la Juventus.

Trovo la cosa ridicola, vista anche la mia carriera professionale, ma non posso né voglio impedirla. Diverso, se mi consente, è l’atteggiamento violento, offensivo nei confronti miei e della mia famiglia, intimidatorio, di cui sono stato fatto oggetto per un anno intero. Nell’intervista, che non ho voluto rileggere per rispetto alla testata e al collega, ricordo bene di aver parlato di comportamenti squadristici nei miei confronti, e di aver avanzato il sospetto, perché tale è, che qualcuno abbia soffiato sul fuoco per creare un nuovo nemico da odiare, cioè io. Sentimenti che trovo francamente sproporzionati, anche perché non credo, col mio operato professionale, di averli meritati. Io posso fare un giornale bello o brutto, che piace o fa schifo, ma quello di cui sono sicuro, una delle poche cose di cui sono sicuro, che faccio e ho sempre fatto giornali puliti. Cordialmente

cv


Quante grasse risate! Questo Vedelli è davvero un fenomeno: prima ha trasformato un giornale storico come la Gazzetta in un Vanity Fear milan-interista, ora cerca di giustifare l'ingiustificabile in questo modo assurdamente arrogante. Naturalmente la violenza e le minacce sono sempre da condannare, ma mi chiedo con che faccia tosta costui possa parlare di giornale pulito e di moralità.

Anche a lei, come al suo collaboratore vice Palombo ed al suo collaboratore Cannavò, un sano e sincero applauso!

P.S.: Avete notato come il water rosa ha celebrato le ultime due vittorie mondiali dell'Italia? La prima con Materazzi, la seconda con Bergomi ed Altobelli!!!

Ora, vero che questo tre giocatori sono stati importanti per i due trionfi, ma mi fa strano che tutti e tre sono giocatori simbolo dell'Inter, sempre l'Inter. A mio avviso, se si volesse celebrare mel migliore dei modi la vittorie mondiali, si sarebbero dovuti chiamare i capitani ed i migliori giocatori dei tornei, quindi Zoff-Paolo Rossi per quanto riguarda il 1982 e Cannavaro-Buffon per il 2006. Il problema è che non sarebbe comparso lo straccio di un interista, ma solo JUVENTINI.

Anche in questo si riconosce la malafede di questa testata: (l'ex) giornale sportivo più glorioso d'Italia che preferisce festeggiare in tono minore e senza i protagonisti un evento così importante solo per fare una marchetta all'Inter e a Moratti. Che tristezza! La Gazzetta, in tutta sincerità, è ridotta davvero molto male!

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juve

juve/


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