L’ultimo acquisto bianconero, in arrivo stasera, si confessa
«Juve, un colpo di fulmine»
Andrade: «E’ stato tutto molto rapido, sono innamorato pazzo della Signora»
VITTORIO OREGGIA
AL TELEFONO la sua voce è forte e chiara. Jorge Manuel Almeida Gomes de Andrade, o più semplicemente Andrade, risponde « ola » e poi aspetta un attimo. Prudenza? Timidezza? Ritrosia verso le interviste? No, l’auricolare da sistemare nell’orecchio perché anche a Lisbona chi guida con il telefonino in mano rischia una multa. E i punti sfilati dalla patente. Risolto il problema tecnico, la prima chiacchierata da juventino del quinto portoghese della ultracentenaria storia bianconera scorre fluida. A tarda sera Andrade sbarcherà a Torino, domani affronterà le visite mediche e subito dopo sarà in sede per firmare il contratto triennale - più un’opzione per il quarto - con la benedizione di Claudio Ranieri e della sua corte.
Jorge Andrade, un altro portoghese alla Juventus dopo Tiago...
« Cosa vuole che le risponda... Si vede che andiamo di moda. Del resto, la nostra generazione sta facendo parecchia strada e quindi non c’è da stupirsi se molti di noi sono richiesti da squadre straniere » .
La Juventus è arrivata all’improvviso?
« Assolutamente sì. E’ stato tutto molto rapido, un colpo di fulmine. Il mio agente, Jorge Mendes, aveva avuto contatti con i dirigenti bianconeri, però non c’è stato nulla di concreto fino a qualche giorno fa » .
Ringrazi il Saragozza e Milito...
« No, ringrazio il mio procuratore e la Juventus » .
Felice?
« Pazzo di gioia. Dopo aver affrontato i bianconeri con il Porto e il Deportivo La Coruña, dopo aver visto tante volte quella maglia come una minaccia, adesso la posso indossare. La Juventus è uno dei top team a livello mondiale, credo che qualsiasi professionista vorrebbe avere la chance di farne parte » .
Lei non è più giovanissimo...
« A 29 anni ritengo di essere al massimo della condizione fisica e mentale, un giocatore esperto. Per la mia carriera è una svolta, se saprò approfittarne sarò in paradiso » .
Segna poco...
« Il mio mestiere è impedire che gli attaccanti segnino » .
Quale nuovo compagno la incuriosisce di più?
« Uno? Buffon, Del Piero, Nedved, Camoranesi, Trezeguet...
» .
Un passo indietro, al Deportivo.
« Il rapporto con gli spagnoli resta eccezionale, a La Coruña mi sono trovato bene però il mio ciclo si era concluso. Questione di stimoli. Sono contento che la mia volontà, la mia scelta sia stata sovrana. Tra la Juventus e le altre, ho dato l’ok per la Juventus, ovvio » .
La volevano Real Madrid e Chelsea...
« Mi volevano, questo è importante » .
A Torino quando arriva?
« Stasera. Domani le visite mediche e firma del contratto » .
Tre anni?
« Non lo so ancora. Con i responsabili del club ne parleremo tranquillamente: tre più un’opzione potrebbe essere la soluzione gradita a entrambi » .
L’impatto con il calcio italiano come se lo immagina?
« Mi auguro che il mio periodo di adattamento sia breve e indolore, perché prima entro nei meccanismi della squadra e prima comincerò a giocare serenamente. In Spagna si pratica un calcio più aperto e quindi i rischi per i marcatori aumentano. In Italia, al contrario, c’è molta attenzione per la fase difensiva e certi spazi infiniti non vengono concessi agli avversari. Comunque aspetto la prova del campo, le parole non servono. E poi per indole sono riservato, i tifosi della Juventus impareranno a conoscermi. Serve concretezza » .
Con Tiago cosa vi siete detti?
« Ci siamo fatti i complimenti reciprocamente. Sono contento di poter giocare con lui e di condividere assieme a un amico vero un’esperienza straordinaria » .
Tiago che tipo è?
« Come ragazzo è simpatico, estroverso, disponibile. Come centrocampista non mi pare il caso di descriverlo: è un campione di livello internazionale, che ha stravinto il torneo francese con il Lione, che possiede mezzi tecnici eccezionali » .
La Juventus non è iscritta alla Champions League: una rinuncia pesante?
« Una perdita per la Champions, piuttosto... Presto sapremo recuperare le posizioni che ci spettano, in Italia e in Europa. La sensazione che mi ha trasmesso il mio manager è quella di una società ambiziosa » .
Ha parlato al telefono con Claudio Ranieri?
« Non ancora. Il mio battesimo in bianconero è storia di domani. Però so che l’allenatore mi stima » .
Insomma, ha accettato a occhi chiusi?
« Ho accettato guardandomi intorno e ascoltando Jorge Mendes. E poi, lo ripeto, basta la parola Juventus » .
L’ultimo portoghese in bianconero è stato Manuel Dimas...
« Ricordo Rui Barros, un fenomeno, come uomo e come giocatore. E Paulo Sousa, il regista della grande Juventus di Marcello Lippi, un autentico fuoriclasse. Dimas è sbarcato a Torino alla fine della sua traiettoria professionale, però anche lui ha fornito un contributo prezioso » .
E lei cosa promette?
« Nulla. Se non massimo impegno, massima determinazione, massimo entusiasmo » .
A chi si paragona?
« A me stesso. Sono un difensore molto rigoroso, a volte persino duro, però corretto. Quando posso mi spingo in avanti per sfruttare il colpo di testa » .
Nel 2006 un brutto incidente l’ha scippata dal Mondiale...
« Per fortuna si tratta del passato. Adesso mi sento in ottima forma. Non vedo l’ora di poter cominciare. Grazie al cielo mercoledì partiamo per il ritiro e si inizia a stare tutti insieme » .
Andrade, se glielo avessero anticipato una settimana fa della Juventus?
« Avrei risposto: ma sei matto? » . ..
Fonte: Tuttosport
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