lunedì, luglio 09, 2007

INTERVISTA AD ANDRADE

L’ultimo acquisto bianconero, in arrivo stasera, si confessa
«Juve, un colpo di fulmine»
Andrade: «E’ stato tutto molto rapido, sono innamorato pazzo della Signora»

VITTORIO OREGGIA
AL TELEFONO la sua voce è forte e chiara. Jorge Manuel Almeida Gomes de Andrade, o più semplicemente Andrade, risponde « ola » e poi aspetta un attimo. Prudenza? Timi­dezza? Ritrosia verso le inter­viste? No, l’auricolare da si­stemare nell’orecchio perché anche a Lisbona chi guida con il telefonino in mano rischia una multa. E i punti sfilati dalla patente. Risolto il pro­blema tecnico, la prima chiac­chierata da juventino del quinto portoghese della ultra­centenaria storia bianconera scorre fluida. A tarda sera An­drade sbarcherà a Torino, do­mani affronterà le visite me­diche e subito dopo sarà in se­de per firmare il contratto triennale - più un’opzione per il quarto - con la benedizione di Claudio Ranieri e della sua corte.

Jorge Andrade, un altro portoghese alla Juventus dopo Tiago...

« Cosa vuole che le risponda... Si vede che andiamo di moda. Del resto, la nostra generazio­ne sta facendo parecchia stra­da e quindi non c’è da stupir­si se molti di noi sono richiesti da squadre straniere » .

La Juventus è arrivata al­l’improvviso?

« Assolutamente sì. E’ stato tutto molto rapido, un colpo di fulmine. Il mio agente, Jorge Mendes, aveva avuto contatti con i dirigenti bianconeri, però non c’è stato nulla di con­creto fino a qualche giorno fa » .

Ringrazi il Saragozza e Mi­lito...

« No, ringrazio il mio procura­tore e la Juventus » .

Felice?
« Pazzo di gioia. Dopo aver af­frontato i bianconeri con il Porto e il Deportivo La Co­ruña, dopo aver visto tante volte quella maglia come una minaccia, adesso la posso in­dossare. La Juventus è uno dei top team a livello mondia­le, credo che qualsiasi profes­sionista vorrebbe avere la chance di farne parte » .

Lei non è più giovanissi­mo...

« A 29 anni ritengo di essere al massimo della condizione fisi­ca e mentale, un giocatore esperto. Per la mia carriera è una svolta, se saprò approfit­tarne sarò in paradiso » .

Segna poco...
« Il mio mestiere è impedire che gli attaccanti segnino » .
Quale nuovo compagno la incuriosisce di più?
« Uno? Buffon, Del Piero, Ned­ved, Camoranesi, Treze­guet...
» .
Un passo indietro, al De­portivo.
« Il rapporto con gli spagnoli resta eccezionale, a La Co­ruña mi sono trovato bene però il mio ciclo si era conclu­so. Questione di stimoli. Sono contento che la mia volontà, la mia scelta sia stata sovra­na. Tra la Juventus e le altre, ho dato l’ok per la Juventus, ovvio » .

La volevano Real Madrid e Chelsea...

« Mi volevano, questo è impor­tante » .
A Torino quando arriva?
« Stasera. Domani le visite mediche e firma del contrat­to » .

Tre anni?
« Non lo so ancora. Con i re­sponsabili del club ne parlere­mo tranquillamente: tre più un’opzione potrebbe essere la soluzione gradita a entram­bi » .

L’impatto con il calcio ita­liano come se lo immagina?

« Mi auguro che il mio periodo di adattamento sia breve e in­dolore, perché prima entro nei meccanismi della squadra e prima comincerò a giocare se­renamente. In Spagna si pra­tica un calcio più aperto e quindi i rischi per i marcatori aumentano. In Italia, al con­trario, c’è molta attenzione per la fase difensiva e certi spazi infiniti non vengono concessi agli avversari. Co­munque aspetto la prova del campo, le parole non servono. E poi per indole sono riserva­to, i tifosi della Juventus im­pareranno a conoscermi. Ser­ve concretezza » .
Con Tiago cosa vi siete det­ti?
« Ci siamo fatti i complimenti reciprocamente. Sono conten­to di poter giocare con lui e di condividere assieme a un ami­co vero un’esperienza straor­dinaria » .
Tiago che tipo è?
« Come ragazzo è simpatico, estroverso, disponibile. Come centrocampista non mi pare il caso di descriverlo: è un cam­pione di livello internaziona­le, che ha stravinto il torneo francese con il Lione, che pos­siede mezzi tecnici ecceziona­li » .

La Juventus non è iscritta alla Champions League: una rinuncia pesante?

« Una perdita per la Cham­pions, piuttosto... Presto sa­premo recuperare le posizioni che ci spettano, in Italia e in Europa. La sensazione che mi ha trasmesso il mio manager è quella di una società ambi­ziosa » .
Ha parlato al telefono con Claudio Ranieri?
« Non ancora. Il mio battesimo in bianconero è storia di do­mani. Però so che l’allenatore mi stima » .

Insomma, ha accettato a oc­chi chiusi?
« Ho accettato guardandomi intorno e ascoltando Jorge Mendes. E poi, lo ripeto, basta la parola Juventus » .

L’ultimo portoghese in bianconero è stato Manuel Dimas...

« Ricordo Rui Barros, un feno­meno, come uomo e come gio­catore. E Paulo Sousa, il regi­sta della grande Juventus di Marcello Lippi, un autentico fuoriclasse. Dimas è sbarcato a Torino alla fine della sua traiettoria professionale, però anche lui ha fornito un contri­buto prezioso » .
E lei cosa promette?
« Nulla. Se non massimo im­pegno, massima determina­zione, massimo entusiasmo » .

A chi si paragona?
« A me stesso. Sono un difen­sore molto rigoroso, a volte persino duro, però corretto. Quando posso mi spingo in avanti per sfruttare il colpo di testa » .

Nel 2006 un brutto inciden­te l’ha scippata dal Mondia­le...

« Per fortuna si tratta del pas­sato. Adesso mi sento in otti­ma forma. Non vedo l’ora di poter cominciare. Grazie al cielo mercoledì partiamo per il ritiro e si inizia a stare tut­ti insieme » .

Andrade, se glielo avessero anticipato una settimana fa della Juventus?

« Avrei risposto: ma sei mat­to? » . ..

Fonte: Tuttosport

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