lunedì, marzo 12, 2007

LE SOLITE NOTIZIE PASSATE IN SORDINA... CHISSA' COME MAI...

Una traduttrice argentina ed un impiegato comunale di Fagnano Castello hanno tentato di falsare il campionato italiano di serie A, taroccando il passaporto di Juan Sebastian Veron ai tempi della sua militanza nella Lazio (nella stagione del secondo scudetto, fra l'altro, quella 1999-2000). Con parole nostre, questa è la sentenza pronunciata una decina di giorni fa dal giudice monocratico Bruno Costantini, che ha quindi chiuso il processo con otto assoluzioni, fra le quali quelle di Sergio Cragnotti, dello stesso Veron, di Felice Pulici e di Nello Governato e condannato, un anno e tre mesi, Maria Elena Tedaldi, e, cinque mesi, Gianfranco Orsomarso. Con la sospensione condizionale della pena, un must giuridico della terra dei cachi. Al di là degli aspetti pittoreschi della vicenda, tipo la condanna di un'impiegata dello studio legale che ha curato la pratica ma non del titolare dello studio, del consueto silenzio mediatico (però con classe: notizia in taglio basso o nelle brevi, con titolo neutro) e della pulizia con cui ne sono usciti i procuratori del giocatore Mascardi e Hidalgo, rimane insoluta una questione di fondo: come possono essere ritenuti validi titoli sportivi ottenuti con un tarocco? Non colpa della Lazio, come ha stabilito il tribunale (...), ma pur sempre un tarocco dal quale la Lazio ha tratto vantaggio. Non solo schierando Veron come comunitario, ma anche potendolo considerare comunitario in sede di calciomercato. Stoppiamo gli avvocati della domenica dicendo che da un punto di vista sportivo la prescrizione per le società è due anni: nessuno potrà togliere dall'albo d'oro uno scudetto che alla Juventus in questo caso è stato scippato, fra caso Veron, partita di Perugia e pressioni politiche: giù le mani dallo scudetto di Geronzi. Da un punto di vista storico non si possono invece dimenticare i fatti, anche confessati fuori tempo massimo tipo il Ferlaino che si vantava della furbizia di Alemao a Bergamo (nell'occasione gabbato il Milan) e cose simili. Insomma, Passaportopoli è stata chiusa con qualche condanna sportiva dei singoli ed in ogni caso risibile: non ci sembra che Recoba (condanna penale patteggiata, così come Oriali), Cafu (prosciolto, così come Sensi), Dida, Warley, Alberto, Bartelt, Fabio Junior, Jeda, eccetera, al di là delle squalifiche sportive abbiano subito dei danni. Né le loro società hanno proceduto contro i giocatori dal passaporto modificato, ovviamente. Parliamo di Inter, Milan e Roma, fra le altre. Questa la morale esopiana: passati due anni il tuo albo d'oro è al sicuro, ma da un punto di vista storico parte di quello che hai vinto prima è comunque spazzatura.

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juve

juve/


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