E’ bello avere dei nemici…
Diciamolo francamente: essere juventini non è mai stato troppo comodo. Gli italiani sono infatti disposti a perdonare tutto tranne il successo. E la Juve, da oltre un secolo, è una sorta di fabbrica di vittorie. Non riuscendo a contrastare i bianconeri sul campo, nel corso degli anni, gli avversari della Vecchia Signora si sono inventati una serie impressionante di alibi. Dalla sudditanza psicologica degli arbitri, al doping, fino a raggiungere il punto più alto dell’antijuventinismo con lo scandalo impropriamente denominato Calciopoli o addirittura Moggiopoli. Una storia indegna di una nazione civile, ancora tutta da scrivere. Per completare il puzzle di Ridicopoli – ecco il nome più adatto per definire la vicenda – mancano ancora alcune tessere. Quelle più inquietanti ed importanti. Intanto la Juve ha pagato per tutti. Però l’anctijuventinismo non è diminuito. Anzi. Il morbo si è espanso fino a raggiungere livelli di acredine intollerabili. Pensare che qualcuno crede ancora che bastino un paio di smiles ed una partita col Frosinone per diffondere il virus della simpatia. Senza tenere conto che, quando vince la Juve – si sa – è solo perchè ha rubato. Quando a salire sul podio sono altri, anche se accade nel modo più beffardo e rocambolesco possibile, bisogna invece inchinarsi ai campioni tributando loro una standing ovation. Stesso discorso vale per la stampa: quando ci sono fatti di cronaca riguardanti la Juve, grande evidenza e massima visibilità, con condanne inappellabili. Quando nell’occhio del ciclone finiscono altre squadre, trafiletti in trentesima pagina e ossequioso garantismo".
Enzo Ferrari
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