sabato, maggio 19, 2007

BUON COMPLEANNO ANTIINFORMAZIONEJUVE

Esattamente un anno fa, venerdì 19 maggio 2006, in pieno scoppio di Farsopoli, nasceva antiinformazionejuve. Questo il primo post:

Ciao a tutti, mi chiamo Mirko.
Apro questo blog per dare voce a tutti noi juventini.
Siamo arcistufi di subire le falsità della stampa italiana e dobbiamo far sentire la nostra voce! Siamo in 15 milioni in Italia, facciamo valere i nostri diritti!!!

P.S.: Per inciso, ritengo che se fossimo colpevoli, dovremmo pagare nella maniera più giusta; ma come noi devono pagare tutte le squadre coinvolte (Milan di sicuro), chi taroccava i bilanci (Roma e Lazio), chi ha avuto passaporti falsi (Inter e Roma), e via dicendo.

Io voglio pulizia, ma la voglio totale!!!!


FORZA JUVE SEMPRE!!!!!!!


Come si nota bene, sono parole ancora attuali e non ho cambiato la mia idea: SE fossimo colpevoli, dovremmo pagare nella maniera più giusta (ma, a scanso di equivoci, in B ci siamo già stati), ma SE anche altri hanno commesso errori, anche loro dovrebbero subire la giusta punizione.

Dissi che eravamo arcistufi di subire le falsità della stampa italiana, ma la situazione non è certo migliorata, ma mi ritengo orgoglioso di quello che ho fatto.

In molti mi daranno del bavoso juventino (e certe mail me lo confermano), ma so di aver sempre ragionato con la mia testa e non con quella dei giornalisti; mi sono fatto una mia opinione, una mia cultura sul più grande scempio calcistico della storia e mi ritengo fiero di aver sempre potuto controbattere a certi soggetti col paraocchi.

Colgo l'occasione per ringraziare tutti coloro che seguono il blog. In questo momento il contatore segna 24080 ingressi, ma consirato che è stato inserito solo a settembre dello scorso anno, reputo che gli ingressi effettivi possano essere circa 30000, che equivalgono a 2500 al mese.

Devo ammettere che è una vera soddisfazione leggere certe cifre per un piccolo blog che svolge la funzione di contenitore di tutte quelle notizie che i media ci occultano (contro-informazione juventina) con l'aggiunta di qualche mio pensiero personale. E' iniziato tutto per gioco, una sorta di sfogo per tutta la merda che ero costretto a mangiare in quei giorni, ma anche come pretesto per reperire informazioni diverse, non inquinate da certa stampa, e crearmi la "mia verità".

E' iniziato tutto con la Juve che veniva retrocessa in B; domani ad Arezzo i bianconeri potrebbero tornare in A ed ecco che il cerchio si chiuderebbe. Ma certamente non antiinformazionejuve, che continuerà al fine di perseguire il suo piccolo obbiettivo, ovvero sapere la verità su tutto quanto accaduto in quest'anno maledetto. Solo quando sarà pubblica la verità la missione sarà esaurita e potrò finalmente deporre le armi.

Io sulla riva del fiume ci sono sempre, e voi?

Mirko

venerdì, maggio 18, 2007

CALCIOPOLI - COPPA ITALIA!

E' di pochi istanti fa la notizia di un nuovo fascicolo d'inchiesta avviato da SuperBorrelli riguardante le gare di Coppa Italia 2006-07. Ambienti ben informati assicurano che la già denominata CALCIOPOLI 3 sarà un autentico terremoto, con ben 71 squadre coinvolte: Sanremese, Triestina, Carpenedolo, Siena, Pavia, Pescara, Atalanta, Sassuolo, Napoli, Frosinone, Cervia, Ascoli, Lucchese, Cesena, Martina, Juventus, Avellino, Albinoleffe, Melfi, Udinese, Perugia, Arezzo, Venezia, Treviso, Gallipoli, Verona, Cuneo, Cagliari, Salernitana, Brescia, Taranto, Catania, Cremonese, Vicenza, Reggina, Pro Vasto, Sangiovannese, Crotone, Ivrea, Torino, Rimini, Ternana, Benevento, Sampdoria, Bologna, Cittadella, Cavese, Lecce, Genoa, Spezia, Fiorentina, Giarre, Modena, Teramo, Novara, Mantova, Monza, Bari, Lazio, Rende, Grosseto, Piacenza, Sansovino, Messina, Empoli, Palermo, Chievo, Milan, Livorno, Parma e Roma.

Sotto la lente vigile degli ispettori al vaglio le immagini di tutte e 70 le partite, anche quella non ancora disputata, con annesse moviole e dibattiti pre e post gara. Saranno inoltre analizzati i tabulati telefonici delle società indagate, dal giorno dell'allaccio telefonico a oggi. Ma non solo:pare che a breve cominceranno gli interrogatori, che saranno condotti in prima persona da SuperBorrelli, a cui saranno chiamati a rispondere tutti e 16000 i dipendenti delle società suddette, dai custodi dello stadio agli stewards.

Nonostante la mole di lavoro, che SuperBorrelli svolgerà con un pugno di amici fidati (tra cui si mormora ci sia un certo signor Rossi), si prevedono tempi rapidi: "4 giorni al massimo" si è lasciato sfuggire uno dei Cavalieri Della Tavola Rotonda, all'uscita dall'ultimo summit nei pressi della Pinetina.

Insomma, se tutto venisse confermato, si prevede una totale rivoluzione della stagione di Coppa Italia appena disputata: tutte le squadre sotto inchiesta verrebbero automaticamente squalificate dalla competizione appena trascorsa, con il logico risultato che la vittoria della Coppa Italia 2006-07 venga assegnata all'unica società onesta di questa nuova torbida storia, l'INTER. E non è tutto, perchè un eventuale aggravio della posizione di queste società potrebbe portare ad una penalizzazione collettiva da scontare nella prossima stagione, in cui l'Inter partirebbe direttamente dalla finale come risarcimento per i danni subiti.

Il presidente nerazzurro Moratti, intercettato (ehm, si fa per dire) all'uscita del ristorante ha dichiarato alle telecamere: "Intuivamo che c'era qualcosa di poco chiaro, ma non ne siamo stati perfettamente consapevoli finchè non abbiamo preso 6 pappine in finale. Quando ho avuto i primi sospetti? Dopo aver visto Lazio-Rende 4-0, con tutti e 4 i gol laziali viziati da evidenti fuorigioco. Non dimentichiamoci che la Lazio si è poi qualificata e ha affrontato e battuto il Monza ai rigori, ma che successivamente è stata eliminata dal Messina dopo i tempi supplementari. E, guarda caso, è proprio il Messina la squadra che abbiamo dovuto affrontare noi agli ottavi..."

TRE INDISCREZIONI DI MERCATO...

Sembra che la Juve stia per concludere 3 acquisti: Klaas Jan Huntelaar, Giandomenico Mesto e Mathieu Bodmer, rispettivamente prima punta dell'Ajax, terzino-fluidificante della Reggina e Centrocampista del Lille.

A mio avviso sono 3 bei colpi, ma che presuppongono le cessioni di Trezeguet e di uno tra Camoranesi e Marchionni...

BOZZA "UFFICIOSA" MAGLIA STAGIONE 2007/2008



Sinceramente a me non spiace, ma davvero quel rosso-granata sulla nostra gloriosa maglia non ci sta a dire nulla...

Commenti?

VIDEO INTERESSANTI

Oggi voglio pubblicare i video delle dichiarazioni di De Santis, naturalmente ben occultare da QUALSIASI organo di stampa e snobbate dalle solerti procure italiane.










Iniziamo con queste...

PROCURA DI NAPOLI, DOVE SEEEEEEEIIIIIIII?

giovedì, maggio 17, 2007

CI SARA' GIUSTIZIA?

(MILANO) - Allarme in casa Inter. Lo lancia il senatore di Forza Italia, Maria Burani Procaccini secondo la quale la società neroazzurra richierebbe la B per l'accusa si falso in bilancio: "Se si provera' che l'Inter ha falsificato i bilanci, non si potra' che spedirla in serie B. Non si potranno usare due pesi e due misure, atteso che se venissero provate le accuse circostanziate dalla Procura della Repubblica la stessa Inter non si sarebbe potuta iscrivere al campionato di calcio di serie A del 2004-2005. Adesso -conclude Burani Procaccini- ci aspettiamo inflessibilita' totale".

Prevedo che queste saranno, putroppo, solo parole buttate al vento

LE ACCUSE DI CERAVOLO

Ceravolo (Juve): "Ho smepre lavorato con onestà"


''Ho sempre lavorato con onesta', e chi mi ha sbattuto sulle pagine dei giornali dicendo di me cose non vere dovra' rispondere al momento opportuno''. Sono le parole del responsabile tecnico della Juventus, Francesco Ceravolo, al termine dell'interrogatorio con il capo dell'ufficio indagini della Federcalcio, Saverio Borrelli. Ceravolo spiega la sua posizione in merito alla vicenda di calciopoli: ''Nella Juventus ero il responsabile tecnico del settore giovanile. Per i giovani avevo carta bianca, mentre per i giocatori piu' 'grossi' facevo capo a Luciano Moggi, che era un mio superiore. Della Gea (per cui la cui vicenda e' stato anche rinviato a giudizio, ndr) non ne so nulla. Conosco tanti procuratori perche' sono loro che mi segnalano i calciatori''. Ceravolo racconta anche dei suoi attuali rapporti con l'ex Dg juventino Luciano Moggi. ''Moggi e' sempre stato un amico e lo continuera' ad essere. Ogni tanto ci sentiamo anche telefonicamente e non ci vedo nulla di male''. Infine Ceravolo rivela: ''Sono ancora attaccato alla Juventus e voglio che questa societa' esca da questa vicenda in modo pulito. Perche' anche mio figlio gioca nel settore giovanile''.



Tutto giusto e lecito, ma la prego sig. Ceravolo, eviti di pronunciare quella parola (onestà) che a noi non compete. Lasciamo che esca solo dalle bocche degli interisti...

COUNTDOWN VERSO LA FINE DELL'INCUBO

Perte oggi il conto alla rovescia verso la fine di questo terribile quanto incredibile anno, sicuramente il peggiore dell'ultracentenaria storia juventina.

Sabato ad Arezzo, con una vittoria, si festeggerebbe in Toscana, davanti (e credo assieme) al grande Antonio Conte, il ritorno alla competizone che l'hanno scorso ci hanno truffaldinamente scippato. Questo è il grafico delle combinazioni per festeggiare (si fa per dire...) la promozione già sabato alle ore 18:

  • vincendo, oppure
  • pareggiando, se Napoli e Genoa pareggiano entrambe, oppure ancora
  • pareggianndo e contemporaneamente: Rimini e Piacenza non vincono (rispettivamente a La Spezia e a Cesena), e almeno una tra Napoli, Genoa e Mantova non vince.

Come si evince chiaramente, l'unica possibilità di promozione immediata è la vittoria sul campo dell'Arezzo, ma dati i rapporti tra le due società, le "amicizie" comuni e la simile sorte toccata ad entrambe le compagini, duramente punite da Farsopoli, credo che il risultato che salterà fuori sarà un pareggio pulito pulito. L'Arezzo resterebbe ampiamente in scia per evitare la retrocessione, almeno quella diretta, e la Juve rimanderebbe al sabato successivo il ritorno in A. Possibilità che io preferirei per molti motivi: innanzitutto per "aiutare" l'ex capitano Conto, poi per festeggiare (sempre per dire...) davanti al pubblico amico, infine per consumare la nostra vendetta sportiva sulla squadra che nel girone d'andata ha posto fine all'imbattibilità della Juve, che persisteva da oltre un anno, giocando un'ottima gara, ma segnando una rete in clamoroso fuorigioco.

Sempre restando in B, sappiamo tutti come i playoff siano a rischio dati i 10 punti che saparano il Napoli dalla 4° classificata e dato, soprattutto, il calendario favorevole ai partenopei. Sento dire in giro che Rimini e Mantova potrebbero accordarsi per un risultato che permetterebbe di svolgere i playoff (tipo vittoria di una delle due se il risultato di pareggio permetterebbe al Napoli di mantenere i 10 punti di distacco sulla quarta in classifica), cosa che troverei assolutamente normale. Perchè? Provate ad immedesimarvi in un giocatore del Rimini o del Mantova in quella partita, con le due compagini che lottano duramente e pareggiano, quindi rinunciano ai playoff, ma perdendo entrambe avrebbero partecipato agli spereggi per andare in A. Io lo trovo normale, magari è antisportivo, magari potrebbe ficcarci il naso il buon Borrelli, ma io la vedo così e mi fanno pena tutti coloro che negano questa cosa. L'unico che ha parlato schietto è stato l'attaccante del Bologna Marazzina, dicendo che lui perderebbe a posta se fosse l'unico modo per partecipare ai playoff.

Fin qui è un discorso trito e ritrito, che ha fatto sdegnare gli integerrimi dirigenti del Napoli, ma nessuno calcola che all'ultimo turno di campionato c'è pure Genoa-Napoli.... Scommettiamo che se entrambe arrivassero a quella partita con 12 punti di vantaggio sulla 4°, uscirebbe un pareggio, alla faccia del moralista De Laurentis? E scommettiamo che se il genoa fosse già in A ed il Napoli avesse 10 punti di vantaggio sulla quarta, quindi l'unico risultato ultile ai partenopei sarebbe la vittoria, a Marassi vincerebbero gli ospiti?

Vedete amici, nel calcio, come nella vita (e specialmente in Italia), ognuno bada ai propri interessi. Viviamo in un paese di truffatori e truffati, ed è logico, anche se squallido, cercare di arrangiarsi fregando il prossimo. Figuriamoci se questo discorso non vale in casi nei quali sono in ballo milioni su milioni di euro e non dimentichiamo che stiamo parlando del calcio, il sistema malato per eccellenza (ma ora ripulito dopo lo spodestamento di Moggi) dove l'unico modo per sopravvivere ed ingraziarsi la stampa e l'opinione pubblica è quella di fare gli onestoni a tutti i costi ed i falsi moralisti, quando nessuno con un pò di sale in zucca può riconoscere realmente tali doti umane a certi soggetti.

Temino con una previsone per il finale dei due campionati, calendario alla mano.

In A, a mio avviso, retrocederà il Chievo o la Reggina. Direi la prima per la pessima stagione disputata e per i 2 scontri diretti che l'attendono (e domenica c'è l'Ascoli, sarebbe un errore imperdonabile sottovalutarlo!), punterei il dito sulla Reggina non per il complesso o il gioco espesso, ma per la fatica che può sorgere in calciatori che hanno giocato un'intera stagione al 120% per annullare la grande penalizzazione inflittagli (per essere troppo legati a Moggi, reato oggi comparato all'eccidio), con prestazioni talvolta epiche. Certo, se poi dovessi scegliere personalmente opterei per il Torino, ma dopo la "comoda" (per non dire altro) vittoria di Roma, si prospetta agli onesti granata un facile pareggio casalingo con il Livorno che metterebbe entrambe praticamente in salvo (questo è il calcio pulito di oggi).

In B prevedo i playoff. Secondo me in A dirette andranno Juve e Genoa, poi, nell'ordine, Napoli, Mantova (non oltre i nove punti dai partenopei.. direi 7 o 8), Rimini e Bologna. Il Brescia, a meno che non vinca sabato a Bologna, è fuori, il Piacenza lo vedo escluso data la pesantissima assenza del bomber Cacia.

Nei playoff Bologna-Napoli e Mantova-Rimini vedrei una finale tra partenopei e romagnoli, ma potrebbero esserci clamorose soprese anche nelle semifinali...

mercoledì, maggio 16, 2007

LE AMENESIE DI PALAZZI E DI LUNA

Il nuovo porto delle nebbie
di Riccardo Luna

"Quando riguardo le vecchie prime pagine de Il Romanista quasi sempre mi emoziono. Per esempio un anno fa esatto titolammo "Ladroni d'Italia" sopra la foto dei giocatori della Juve che festeggiavano lo scudetto che di lì a poco sarebbe stato assegnato all'Inter a tavolino. Erano giorni drammatici e fantastici: ogni giorno le intercettazioni dei carabinieri scoperchiavano un pezzetto di quel sistema di ruberie che per una vita avevamo provato a raccontare senza avere le prove e che puntualmente si era vendicato di chi lo aveva sfidato. Mentre una a una cadevano le teste del potere, c'era il dolore per la certezza di essere stati ingannati in una delle nostre grandi passioni, il pallone, ma anche la speranza di avere di lì a poco un calcio migliore. Quando arrivarono le prime sentenze, con la festa per il Mondiale di Berlino ancora nell'aria, titolammo "Cialtroni del Mondo" e demmo gran parte del merito a un giovane procuratore che aveva lavorato notte e giorno per trasformare in accuse le indagini di Francesco Saverio Borrelli; e che in aula si era battuto come un leone per ottenere le condanne. "Palazzi, uno di noi", strillammo un giorno per dire non lo avremmo lasciato solo: di lì a poco infatti, nel processo di appello, la corte di Sandulli lasciò che gli avvocati difensori facessero a brandelli il giovane procuratore. E la sentenza di primo grado. E la verità su Calciopoli.
E' passato un anno, e Palazzi è sparito: le inchieste sul marcio del calcio non sono finite, ma arrivano sul suo tavolo. E lì restano. Per mesi. Per sempre. La Gea, Mancini, i pedinamenti di De Santis, le scommesse. E pure i cori razzisti cantati in un derby primavera a Formello: l'Ufficio indagini ha chiuso il suo lavoro da un pezzo, ma Palazzi dorme. Non archivia e non deferisce. Aspetta. Forse di diventare Superprocuratore a luglio. Che qualcuno lo svegli, per favore."

Insomma, a Padovan (Tuttosport) e Rocca (Il Foglio) e Gigi Moncalvo (Rai Due), si aggiunge Riccardo Luna: Palazzi dorme, soffre di amnesie. Ma alle amnesie di Palazzi mi pare proprio che si affianchino quelle dello stesso Luna. Due o tre, ben intesi, non di più. Ma anche Luna dimentica qualcosa. Per esempio, il doping amministrativo. Cos'è, un tema che non piace, non va di moda? Forse che, oltre all'Inter, anche la Roma non ha proprio la coscienza a posto?
E cosa pensa, Luna, del fatto che una società tenti di vendere a sé stessa il proprio marchio? (Della serie "Pronto? "Sì, chi parla?" "Sono la Roma". "Ah, ciao Roma, anch'io sono la Roma", "Ma guarda, Roma, cercavo proprio te. Mi chiedevo se vorresti comprare il tuo stesso marchio? "Il mio stesso marchio? Il marchio della Roma? Ma sì, che idea, perchè no?!").
E di Capitalia, cosa pensa? E di Danilo Coppola, e degli alberghi venduti? E della GEA, un "figlio" sì e l'altro no?
E visto il tema di attualità, la terribile Semana che finanziava niente meno che gli striscioni dei tifosi bianconeri: cosa pensa, Luna, dei derby interrotti, dei tutti assolti perché è stata allucinazione collettiva, delle minacce di incendiare tutto se solo..., delle interviste al Prefetto Serra, appena appena simpatizzante della sua squadra, ma così, giusto una leggera simpatia, che dice cose tipo che sugli striscioni chiuderemo un occhio, e non criminalizziamo una tifoseria intera, e quattro "puncicati" qua e là?
E a proposito della "verità di Calciopoli": cosa pensa del processo, di come si è svolto, delle sentenze, del diritto alla difesa pienamente garantito (beh, questo lo ha detto: "gli avvocati difensori hanno fatto a brandelli il giovane procuratore Palazzi"), delle prove schiaccianti, delle pistole fumanti a go-go, dei sorteggi pilotati, dell'ammonizione dei giocatori dell'Udinese?
E cosa pensa Luna, lui che è stato così attivo a cercare, dire, fare, sapere, rovistare nella letteratura di Calciopoli... Cosa pensa di questo breve stralcio, sempre tratto dalla letteratura di Calciopoli, che a me piace tanto:

"Agli inizi di dicembre [1999] mi venne detto di inviare gli indirizzi di casa degli arbitri a due club di calcio: Lazio e Roma. Io mi rifiutai perché sapevo che vi è una norma del regolamento AIA che vietava di fare ciò ed anzi dissi a Pairetto che in quel modo qualsiasi società, saputo il nome dell'arbitro il venerdì, il giorno seguente poteva recapitare a casa doni, regali o altre cose".

Letteratura minore, certo, ma il fatto è che non esiste solo Moccia, né solo Moggi.
Certo, Luna è un giornalista, non un procuratore federale. Però l'anno scorso non mi pareva esserci, tra l'una e l'altra cosa, tutta questa differenza (avrò un difetto di memoria anch'io?).

La verità di Calciopoli, dice Luna.
Il porto delle nebbie.
Secondo me mai citazione fu, involontariamente, più esatta di quest'ultima.

COLONNE INFAMI: LA DISINFORMAZIONE MEDIATICA

Padovan: "Milan, Lazio e Fiorentina abusive in serie A"
di Marco Perciabosco


L'Università degli Studi di Pavia ha ospitato quest'oggi un importante conferenza dal nome "Colonne infami". Il tema dell'incontro è stata la dis-informazione mediatica relativa all'ormai noto "Caso Calciopoli" scoppiato un anno fa. Hanno presenziato al dibattito (oltre al Rettore dell'Università, ad alcuni professori e agli studenti della facoltà di "Comunicazione") il direttore di Tuttosport Giancarlo Padovan e quello della redazione sportiva di TeleLombardia, Fabio Ravezzani.

Moderatore della tavola rotonda è stato il professore dell'Università di Torino, Paolo Bertinetti, noto per aver fondato l'Associazione nazionale amici della Juventus, Padovan prima e Ravezzani poi hanno illustrato (per oltre un'ora e mezza) la situazione massmediatica che si era venuta a creare allo scoppio dello scandalo Calciopoli.

I due giornalisti non hanno esitato a denominare questa fase giornalistica come vera e propria "Informazione di regime". Il dito è stato puntato contro il sistema giornalistico che ha messo alla berlina soltanto Moggi, Giraudo e la società Juventus, dimenticando (salvo per le prime settimane dove si chiedeva un repulisti totale), Milan, Lazio, Fiorentina e Reggina. Queste ultime quattro squadre sono state definite da Padovan come "abusive nel campionato di serie A".

Con toni pacati ma decisi, l'attacco è stato rivolto soprattutto alla Gazzetta dello Sport e Corriere della Sera, facenti parte del gruppo editoriale RCS (di cui svolge un ruolo molto importante il presidente della Fiorentina Della Valle). Secondo i due giornalisti molte intercettazioni, molti documenti e notizie, non sono uscite sulle pagine di questi quotidiani (come del resto è successo anche in altri quotidiani nazionali).

Questo "filtro" sarebbe stato effettuato da un non ben definito personaggio (ribattezzato dal Prof. Bertinetti come un vero e proprio "Genio"). Lo stessa persona che sapendo da anni come funzionava il cosiddetto "sistema Moggi" (Padovan e lo ha chiamato "sistema Carraro") ha deciso di far trapelare tutto solo quando l'opionione pubblica era pronta "forche alla mano" a chiedere la testa del colpevole di tante ingiustizie.

Padovan ha inoltre ricordato come, nel 2000 (quando lavorava per il Corriere della Sera), denunciò in un suo articolo i sorteggi arbitrali truccati, ma nessuno fra gli addetti ai lavori accolse tale denuncia, per poi urlare allo scandalo solo 6 anni più tardi. Ravezzani ha invece ricordato lo "strano caso" dell'allargamento da 20 a 22 squadre del campionato cadetto nel 2004. Facendo ciò, la Federazione ha promosso di diritto la Fiorentina dalla C1 alla B e fatto retrocedere Genoa e Napoli.

Padovan ha ricordato inoltre gli scandali delle plusvalenze, dei falsi in bilancio e dei passaporti, ma ha detto che secondo lui la stampa li ha trattati in maniera differente dal caso Moggi. Lo stesso direttore di Tuttosport non ha perso tempo nell'attaccare di nuovo l'Inter sostenendo fortemente che lo scudetto 2005/06 non andava assegnato alla squadra di Moratti. Ancora, Ravezzani ha fatto riferimento ad incartamenti nella procura di Napoli che non sono mai stati esaminati.

Infine si è parlato anche di un presunto articolo della Gazzetta dello Sport uscito qualche settimana prima dello scoppio del "Caso Moggi", che anticipava con aria "mafiosa" (questo stato l'aggettivo usato da Padovan) come nelle settimane a venire il mondo del calcio sarebbe stato travolto da un enorme scandalo, senza però aniticipare nulla di concreto.

La conferenza si è chiusa con qualche domanda degli studenti e con la consegna di un ricordo ai tre relatori da parte del Rettore dell'Università. E' stato un peccato, però, che questi gravi attacchi sono stati rivolti a Gazzetta, Corriere e a varie persone del mondo del calcio italiano, senza che queste (visto che non erano presenti) abbiano avuto la possibilità di ribattere.

Fonte: www.realsoccer.it


Tutto giusto, più o meno le cose che sostengo e contro le quali combatto da un anno, ma la domanda sull'affermazione finale dell'autore dell'articolo mi sorge spontanea: Perciabosco scrive: "E' stato un peccato, però, che questi gravi attacchi sono stati rivolti a Gazzetta, Corriere e a varie persone del mondo del calcio italiano, senza che queste (visto che non erano presenti) abbiano avuto la possibilità di ribattere".

Al buon Perciabosco vorrei chiedere se per caso Moggi e la Juventus, ma anche ogni tifoso juventini ha mai potuto replicare agli attacchi isterici del giornale rosa, agli stucchevoli e faziosissimi j'accuse del poco candido Cannavò e di Mensurati su Repubblica. Ci pensi, signor giornalista, e poi si faccia un'esame di coscienza! Lei ha avuto la fortuna di assistere a questo interessantissimo incontro (ma Ravezzani cosa ci faceva che ci ha sempre dato addosso?), ma mi sembra di intuire che non ci ha capito proprio nulla! Peccato, sarebbe stata una buona occasione perche aprisse gli occhi di fornte alla VERITA'!


Questo è il reportage di una persona presnete all'incontro (arrivato un po' in ritardo e che è dovuto uscire prima della fine!):

- calciopoli nasce dalla "voglia di scandalo " del popolo. la Juve era sempre stata accusata di rubare e non si aspettava altro per punirla. Ha paragonato Moggi a Craxi e tangentopoli
- l'informazione in toto di calciopoli è stata gestita praticamente da un solo media che ne ha dettato, regole, tempi e modi : la gazzetta. Questo perchè era estate, in Rai non c'erano + trasmissioni sportive per occuparsene e mediaset essendo implicata indirettaemnte con il Milan preferiva glissare.
- i media preferiscono concetrarsi su quello che fa vendere e calciopoli era appetibile
-sulla gazzetta prima dello scoppio dello scandalo erano comparsi editoriali con messaggi/avvertimenti di stampo quasi "mafioso" riguardo certe procedure in voga nell'ambiente (contati con arbitri , designazioni etc). Chi ha scritto queste cose non poteva non sapere dello scandalo che sarebe andato a scopiare.
- la gazzetta ha scritto solo di striscio dell'avviso di garanzia a Carraro mentre ha spoarato a zero su Moggi difendendo invece la Fiorentina
- le intrecettazioni apparivano prima su gazzetta e corriere e poi venivano passate ad altre testate
- Ravezzani critica Cannavò che dalla gazzetta scrive articoli tendenziosi salvo poi intendersela con il patron della Fiorentina
- il 90% delle intercettazioni erano irrilevanti. Ravezzani ha incaricato un suo collaboratorre (interista) di fare il sunto di tutte le malefatte di Moggi scrivendo un buon dossier ma si sono trovati con un pugno di mosche e non se ne è fatto niente. Non si è trovata la "pistola fumante" per incriminare Moggi
- tutte le testate avevano sempre le solite intercettazioni e solo quelle
-Ravezzani non si scandalizza tanto per il sistema calcio corrotto quanto dall'incapacita/non volontà dei giornalisti di PARLARNE in modo completo. L'informazione è gestita da una vera stampa di rgime governata da interessi commerciali, indistriale, politici, d'immagine.
-Antenna3 per il pubblico lombardo la scorsa estate faceva durante calciopoli al venerdì sera 130.000 contatti contro i 50.000 di solito, di calciopoli in tv parlavano solo loro come trasmissione sportiva
-gli scandali degli anni precedenti sono stati glissati senza problemi

Padovan :
- critico contro Inter/Moratti, Fiorentina, Reggina, Lazio e per ultimo Milan.
- non esistono prova alcuna della colpevolezza Juve, al max violazioni dell'art.1

liberi dalle briglie televisive si sono scagliati insomma contro chi detiene il vero potere : Inter e Fiorentina(tramite controllo del gruppo rcs), meno critici contro Galliani

Lo "smistatore" delle intercettazioni a cui allude Padovan, secondo voi, chi è?
IO una mia idea ce l'ho, ma vediamo l'evolversi degli eventi.

Certo è che, prima o poi, toccherà a noi juventini scrivere: FATECI CAPIRE!

LE CURIOSE AMNESIE DI CAPOBIANCO

Le curiose amnesie del dirigente juventino che accusa Moggi

Il testimone dell'esecuzione (sommaria) della Juventus si chiama Maurizio Capobianco, uomo per una stagione sola, quella del dopo Calciopoli, degli improvvisi ritorni di memoria e, molto probabilmente, delle vendette. Il pretesto è un'intervista ad opera di Marco Mensurati apparsa su "Repubblica" venerdì scorso, nella quale l'ex dirigente juventino Capobianco racconta le sue verità da insider.

Il titolo ("Così Moggi comprava gli arbitri") è perentorio, i contenuti quantomeno controversi, ma tanto è bastato per scatenare i pruriti dei campioni dell'esegesi unilaterale. Tuttavia, laddove ci si illude di leggere le prove del condizionamento moggiano, si potrebbe in realtà smascherare l'ennesimo tentativo di giustificare gli esiti - sempre più traballanti - delle sentenze rupersandulliane. Capobianco fu licenziato dalla Juventus giraudiana nel settembre 2005 - circostanza che lo ha spinto a citare la società in giudizio per mancanza di giusta causa - ed è curioso che sciolga la lingua soltanto ora, a dodici mesi dallo "scandalo", per raccontare birbantaggini di molti anni addietro.

Singolare poi il risalto mediatico e l’immediato credito concesso ad accuse provenienti da chi, preparando un’udienza in Tribunale, dovrebbe scegliere il silenzio invece che captar benevolenza e seminare zizzania

Scorrendo tra le domande e le risposte dell’intervista si incontrano persone, si toccano temi e si formulano accuse che, a guardarle bene, tutto paiono fuorché illeciti sportivi. Si comincia con i giornalisti («la Juve aveva consulenze molto ricche con società vicine ad alcuni di loro. Almeno in un caso, a inizio stagione si stipulava un contratto per studiare dei progetti di comunicazione») e sorprende che il reo confesso, penna del Messaggero Veneto – il quale, coincidenza, figura nel medesimo gruppo editoriale di Repubblica – si dica ignaro di certi meccanismi che governano oggi le logiche di comunicazione. E converrebbe comunque sempre fare nomi e cognomi, anziché parlare di società “vicine” ad “alcuni” giornalisti che, giova ricordarlo, non scendono in campo né in veste di arbitri né di goleador.

Dalla carta stampata si passa ai tifosi, medaglia e rispettivo rovescio dello showbusiness calciofilo, sotterraneamente finanziati dalla Semana srl, società di engineering e management secondo Capobianco facente capo ad Antonio Giraudo. Peccato che, rovistando nel mare delle visure camerali e nel gorgo delle fiduciarie, si apprenda come tale impresa sia controllata e gestita da Franzo Grande Stevens (e dai suoi figli), persona assai poco in sintonia con il manager torinese. L’esistenza di flussi di denaro tra (tutte) le società sportive e i gruppi ultrà non è certo notizia che coglie impreparati né, ulteriore memorandum, è pratica che consente di ottenere vantaggi in termini di gioco e di classifica. Il tutto condito da un sospetto lapsus temporale che intervistato (o intervistatore?) si lascia sfuggire sull’argomento: come può uno che ha ricevuto il benservito nel settembre 2005 raccontare fatti relativi all’anno seguente («fino a quando c’ero io, ovvero marzo 2006»)?

Nel mazzo delle accuse non manca ovviamente la carta Gea World (250.000 euro pagati attraverso una società di comodo), il jolly da sfoderare in caso di impaccio, e nemmeno un riferimento alle schede svizzere: la potentissima Juventus che, non riuscendo a giustificare l’uscita di poche migliaia di euro per l’acquisto delle tessere – neppure questo è un reato - si trova costretta a commerciare in orologi per pareggiare l’ammanco. C’è poi una macchina in regalo al dirigente messinese Fabiani (gli amici esistono, o no?) che, caso davvero unico al mondo, è con Luciano Moggi la sola persona considerata colpevole prima ancora di essere non solo giudicata, bensì processata.
Ma manca ancora la pistola fumante, la mano nella marmellata, il riscontro inequivoco del peccaminoso vortice di illeciti in cui roteava la Juventus pre-cobolliana. Ed eccola servita, la prova:

«quattro casi in cui la Juve ha fatto arrivare beni di ingente valore a due arbitri italiani, a un esponente della Figc, e a uno della Covisoc». Sembra il momento decisivo, ma sul più bello il climax si interrompe, per lasciare spazio alle rettifiche. I nomi delle persone coinvolte sono ignoti, i beni di “ingente valore” anche, il periodo indefinito (pare il 1995), le modalità di recapito per lo meno nebulose: beni monetizzabili “consegnati” da società “terze” a soggetti “terzi”, legati ad arbitri (sine nomen) da “rapporti di parentela” (fratelli? Cognati? Zii? Bisnonni?). Un percorso da far invidia alla teoria dei sei gradi di separazione. C’è spazio anche per Pairetto, che “era di casa alla Juventus” (niente di nuovo, Facchetti lo era con Bergamo, Paparesta e Collina con Galliani, Carraro con Berlusconi, Petrucci con Moratti), il quale avrebbe “ricevuto” una moto che “pare” non sia stata restituita. Correva il 1999. Da premiare il tempismo dei dirigenti juventini: da lì in avanti uno scudetto al Milan, uno alla Lazio (con l’ombra di Veron e il pantano di Perugia) e uno alla Roma (con le regole cambiate in corsa e una certa compiacenza arbitrale).


Ed eccoci al punto di partenza, con i soliti dubbi, le medesime perplessità e la pistola ancora fredda, immobile: qualcosa, in Calciopoli, continua a lasciare l’amaro in bocca, come una sensazione di conti che non tornano. Perché questo indefesso accanimento nella ricerca della prova, della dimostrazione inattaccabile e inconfutabile? Non avevano forse già tutto provato, sancito e ceralaccato le sentenze dei tribunali sportivi? Delle due l’una: o è spuntata una coda di paglia oppure, alla fine, il seme del dubbio ha preso a maturare anche nella testa degli accusatori.

Emilio Cambiaghi

Tratto da Libero

martedì, maggio 15, 2007

RIFLESSIONI DI UN INTERISTA "SCIOPERANTE"

Questo sfogo è di un interista, vero e puro, che dopo 1 anno ha aperto gli occhi e "scoperto l'acqua calda". Sinceramente ho avuto parecchi dubbi sull'autenticità di tali parole, ho pensato pure fosse uno juventino travestito da troll, ma le sue seguenti risposte hanno fatto sparire questo mio dubbio.

Ecco a voi il suo pensiero del quale, manco a dirlo, condivido ogni singola sillaba.


Salve,come si evince sono interista,almeno in teoria...la verità è che da un pò di tempo non riesco più ad appassionarmi alle vicende della mia squadra,non riconosco più i miei colleghi di tifo e non riesco più a sentirmi parte di loro dato che non condivido(o meglio:ho dei forti dubbi) il loro mono-pensiero e soprattutto non riconosco più Massimo Moratti,un uomo che ho sempre idealizzato e che ora mi rendo conto non essere forse mai stato come pensavo(eppure gli indizi c'erano:Oriali non cacciato dopo i passaporti,il legame col signor Telecom,uno dei più squallidi arrivisti del capitalismo italiano...)...se ad aprile 2006 mi avessero detto che fra poco avrei visto l'Inter Campione d'Italia,l'Italia Campione del Mondo e la Juve in B e tutto sarei stato tranne che gaudente,gli avrei riso in faccia...invece è andata proprio così:inizialmente,l'uscita delle intercettazioni mi aveva reso proprio felice,incredibile pensavo,si sta dimostrando quanto noi abbiamo pensato per anni,e subito a invocare retrocessioni senza nemmeno leggere le intercettazioni....ai Mondiali ho gufato l'Italia(che vergogna a ripensarci ora) nel timore di vedere abbassate le pene o addirittura l'amnistia,e fin qui comportamento da interista "normale",poi....poi dallo scudetto assegnatoci ho cominciato a provare sensazioni strane,di disagio nel vedere ostentato un titolo a tavolino,che chi l'ha dato non era affatto obbligato a darci,e questo disagio è diventato vergogna pura quando il dottor Rossi è diventato presidente Telecom....e poi sono scoppiati i vari scandali legati agli spioni di Tronchetti,che spiavano i rivali calcistici dell'Inter...no,questa non può essere l'Inter,mi dicevo,se anche gli altri sbagliavano noi non dovevamo combatterli con l'illegalità,con l'inganno,con metodi da Fabrizio Corona,questo non è ciò in cui credo,non dimostriamo di essere affatto diversi dagli altri,così(e poi i bilanci,per tacere della condanna penale ad Oriali per i passaporti...ma lì sono scusato,avevo 16 anni quando scoppiò quella faccenda,non ne capivo nulla,esisteva solo il campo,per me...)...ma poi diversi da chi?Rileggendo le intercettazioni da solo,senza la merdiazione delle gazzette varie,mi saliva sempre più un'inquietante domanda:"Ma dove stanno gli illeciti di Moggi?Non chiede mai veri favori in modo esplicito...paradossalmente sono molto peggio le telefonate di Meani,quelle tra Carraro e Bergamo per aiutare la Lazio,quelle tra Mazzini e Bergamo per favorire la Fiorentina...eppure queste squadre stanno in A e la Juve in B...perchè?Perchè ci siamo convinti che la Juve fosse la più coinvolta fra le 4 processate?Per il pregiudizio "igobbisonoladrineisecolineisecoliamen",ma forse anche perchè è stata la più attaccata da certa stampa che ha orientato così il pensiero?E perchè questo?Forse perchè era quella più forte,che vinceva di più,e per questo andava tolta di mezzo?"....e collegando tutto questo all'affaire-Telecom,ai vari dossier-Como,Ladroni et-cetera...beh,guardavo sempre più la società Inter con altri occhi.....no,non è vero che la nostra società è linda,odio sentire Moratti dire dopo Siena che quello dell'anno scorso è uno dei più belli della storia dell'Inter,odio sentire ribadire che non vincevamo solo perchè c'era Moggi(ci vorrebbe un altro post per spiegare quest'ltro argomento),come se si arrivasse a 15 punti dallo scudetto per colpa degli arbitri,se si facessero 11 pareggi in 13 partite per gli arbitri(vero,Mancini?!)...e ciò che mi delude sono i tifosi,i miei colleghi che nei vari forum nerazzurri ripetono sempre la stessa nenia:leggi le intercettazioni(loro le hanno lette??o hanno letto le gazzette??),Moggi,RonaldoeIuliano,il 5 maggio(già,per loro è rubato pure quello...come se Gresko fosse una spia di Moggi),nel 2003 Juve e Milan si sono spartite coppa e campionato....e di fronte a passaporti e bilanci?non sono gravi come le telefonate di Moggi,è diverso da comprare partite(primo:dalle intercettazioni e dalle sentenze non esiste nessuna partita "aggiustata" dalla Juve;secondo:iscriversi falsando un bilancio e schierando un giocatore in posizione irregolare è falsare il campionato...)...e di fronte agli spionaggi a De Santis?giusti,bisogna scoprire chi ruba...ma chi siamo,i poliziotti??ci sono le autorità competenti,non siamo nel far west,non ci si fa "giustizia" da soli,non si rispnde ad illegalità(presunta) con illegalità....no,non mi riconosco in tutto questo.Vi chiedo scusa per lo sfogo e soprattutto per la lunghezza,ma sentivo il bisogno di condividere il mio pensiero con chi avesse,almeno in parte,i miei stessi dubbi e a voi voglio esprimere il mio sogno:tornare al pre-"Calciopoli,tornare ad avere passione per il calcio,per l'Inter,gioire per uno scudetto vero,contro una Juve forte.Il 5 maggio si riscatta così,non con scudetti a tavolino dati da uomini Telecom e altri vinti come nella pubblicità"Ti piace vincere facile,eh?!"....saluti,e ancora scuse se il messaggio sembrerà lungo e futile.

No,cambiare squadra non lo farei mai...o interista o agnostico,semplice spettatore neutrale,tifoso di nessuno...sono in attesa degli eventi per chiarire i miei dubbi e sono molto interessato a sentire l'altra versione della faccenda...in ogni storia c'è un'informazione ufficiale e una controinformazione...c'è chi preferisce accettare quella che sarebbe personalmente più vantaggiosa,io prima di accettare una qualsiasi delle 2 voglio essere davvero convinto che sia andata così...per esempio:sono uno di quelli che se nel 1984 fosse stato...pensante...(ero un bimbo in fasce) avrebbe voluto andare fino in fondo sulla presunta combine Italia-Camerun...anche se la verità mi avrebbe fatto male.Se ho dubbi,io non riesco ad accantonarli

RAVENNA PROMOSSO IN SERIE B

Forza Ravenna
Vado un pò fuori tema per fare i complimenti al Ravenna, la mia seconda squadra, che grazie al pareggio nel recupero col Teramo ha raggiunto la mateatica promozione in serie B.

Vorrei ricordare che il Ravenna fallì anni fa e fu RETROCESSO IN ECCELLENZA, lo stesso destino che avrebbero dovuto avere squadre anch'esse fallite come Napoli, Torino, Bologna (solo per citarne alcune) ed altre salvate dai poteri forti (Roma, Lazio e Parma in testa).

La squadra giallorossa ha vinto, in 6 anni, il cmapionato di Eccellenza, il campionato Nazionale Dilettanti, La serie C2 e, in questa stagione, la C1 (girone B, il più tosto dei due) e ha guadagnato il diritto a tornare nel calcio che conta.

Forza Ravenna, una squadra nobile e corretta, che rappresenta la parte pulita del calcio, che ha subito una punizione severa ma ha saputo rialzarsi e tornare dove le spetta di diritto.

Questo è il calcio che piace a me, quello che voglio per il futuro. E allora lasciatemi gridare:



FORZA RAVENNA!!!!!!!!!!!!!


Vai al sito del Ravenna Calcio
(clicca sulla voto per andare al sito del Ravenna Calcio)

LE BATTAGLIE DI TUTTOSPORT

Questo è l'editoriale di Giancarlo Padovan su Tuttosport di oggi, martedì 15 maggio 2007

Da mesi, ormai, nell’ambiente calcistico italiano non si par­la più solo della Juve, ma anche di Tuttosport. Della sua linea edi­toriale, delle sue posizioni criti­che, degli attacchi che porta (per nulla di quelli, anche scomposti e volgari, che subisce), delle de­nunce pubbliche che sporge, del­le battaglie che conduce. Confes­so che ad un giornale non si po­trebbe chiedere di meglio, perché creare dibattito e interesse per i contenuti della testata, è una qua­lità pari solo al numero di copie vendute. Per fortuna di Tutto­sport,
come certificato da Ads e Audipress, la diffusione è ottima – e le copie molte di più rispetto all’anno precedente –, segno ine­quivocabile di quanto il quotidia­no abbia un radicato pubblico di riferimento e un bacino di lettori in espansione. Tuttosport, poi, ha dalla sua 62 anni di vita, raccon­tati da firme che, prima di ogni altro merito, possedevano quello di conoscere la lingua italiana, traducendo la competenza in scrittura. Escludendo me, da qui sono transitati ben dodici diret­tori che hanno contribuito a fare la storia del giornalismo, non so­lo sportivo, in Italia.
Insomma, siamo gente seria, che conosce il proprio lavoro, il pro­dotto da mandare in edicola, le regole della grammatica e della sintassi, quelle del buongusto, della misura, dell’antagonismo e della provocazione.
Purtroppo ad occuparsi di noi, non ci sono solo i Moratti, inteso come Massimo, presidente del-l­’Inter, ma anche i Materazzi, in­teso come Marco, difensore (dop­pio) dell’Inter. Dal primo, al qua­le peraltro molto imputiamo, ab­biamo incassato fastidio e dissen­so, mai disprezzo. Dall’altro – lo diciamo con risolutezza – non in­tendiamo accettare nessuna lezio­ne né di morale, né di correttezza. Domenica pomeriggio, dopo la fanciullesca «vendetta» del 5 mag­gio 2002 (com’era patetico, cinque anni fa, quel lungagnone frignan­te che se la prendeva con i laziali colpevoli, a suo dire, di non la­sciargli vincere lo scudetto), Ma­terazzi si è prodotto nella seguen­te esternazione: «Dopo la sconfit­ta con la Roma, molta gente si è sciacquata la bocca, ha comincia­to a dire che siamo una squadra di poveretti, che siamo stati umiliati. Ma noi intanto continuiamo a bat­tere i record. Chi dice e scrive cer­te cose lo fa solo per alimentare polemiche e violenza. Parlo di una testata di Torino che dopo Roma aveva scritto: “Inter, un altro re­cord”. Adesso potrà scrivere: “In­ter, ennesimo record”. Così maga­ri li aiutiamo a vendere qualche copia in più».
A questo galantuomo che, a pro­posito di violenza, si è distinto per avere spaccato la faccia a Cirillo del Siena (1 febbraio 2004), par­tendo da bordocampo dove stava accovacciato perché infortunato; per avere piantato i tacchetti nel­la pancia di Shevchenko in un’a­zione di gioco nel derby del 2003; per essersi fatto riconoscere fino in Bahrein (amichevole del gen­naio 2007) dove venne fischiato da tutto lo stadio; a costui, ripe­to, non me la sento di rispondere. Sia per il livello delle sue argo­mentazioni (quale sarebbe il le­game tra il titolo “Inter, un altro record” e la violenza, lo può sta­bilire solo una mente superiore), sia perché, al mio posto, ha ri­sposto Massimo Moratti. «Effet­tivamente – ha ammesso ieri il presidente riferendosi al 6- 2 di Roma – quello era un record». E ha aggiunto: « Non dobbiamo scandalizzarci per l’andazzo edi­toriale di quel giornale ( Tutto­sport) che ha un suo pubblico e deve soddisfarlo».
Ben detto, presidente. Tuttavia, glielo confesso, il pubblico di Tut­tosport
non è ancora soddisfatto. E si chiede perché solo su questo quotidiano si sia parlato, e si par­li, del doping amministrativo praticato dall’Inter; del caso Te­lecom e delle propaggini che lam­biscono la società da lei presiedu­ta; del patteggiamento di Oriali e Recoba a proposito di un pas­saporto falso messo in mano al­l’uruguaiano. Sono argomenti che qualcuno ( spero non Mate­razzi) dovrebbe affrontare, un giorno, in maniera trasparente e definitiva.

Giancarlo Padovan

CONTROLLO SUI CELLULARI

Ragioniamo su alcune cose:

Busto Arsizio - Trovati gli autori del furto di cellulari ed elettrodomedistici. Avevano rivenduto la merce in tutta Italia, ma la polizia ha individuato gli acquirenti: diciotto denunciati per ricettazione

Furto di cellulari. Il codice Imei incastra gli autori

Nel luglio scorso avevano rubato stereo hi-fi, elettrodomestici, lettori dvd, autoradio e cellulari dal negozio Cattaneo di via Monte Grappa di Busto Arsizio. Ora a distanza di qualche mese sono stati individuati gli autori del furto che aveva fruttato un eloquente bottino di cinquemila euro. Sono stati così denunciati per furto due pregiudicati venticinquenni di Busto Arsizio e ad incastrarli sono stati proprio i cellulari che avevano rivenduto per lo più a parenti ed amici in tutta Italia, che risultano ora indagati per ricettazione. Mercoledì all'alba è scattata un'operazione in tutta Italia che ha portato la polizia a perquisizioni laddove i cellulari erano arrivati: a Busto Arsizio e dintorni, ma anche in provincia di Como, Verona, per arrivare fino ad Enna in Sicilia. Insieme ai cellulari sono stati recuperate anche autoradio, che evidentemente erano state acquistate in un pacchetto speciale. Agli acquirenti il commissariato di polizia di Busto Arsizio è arrivato dopo mesi di indagini, ma soprattutto grazie ai codici Imei, i numeri che identificato un telefono cellulare e permettono di risalire anche al titolare dalla carta telefonica[b]. Così sono stati rintracciati i diciotto titolari di apparecchi rubati, che sono stati denunciati per ricettazione. Come si diceva si tratta per lo più di parenti e persone del giro dei due malviventi. Ma solo otto dei diciotto telefonini smerciati sono stati recuperati. Molti degli apparecchi sono infatti finiti nelle mani di persone risultate irrintracciabili. Insieme ai telefonini sono state anche restituite al negoziante alcune autoradio per il valore complessivo di due mila euro.


Leggi la notizia


Insomma, se si possono taroccare le chiamate, non credo si possa fare la stessa cosa con l'ID del cellulare (unico per ogni modello esistente sulla terra)

Vediamo un altro articolo molto interessante:

Software controllo cellulari : SPYGSM-SW
Software per ascolto ambientale, controllo degli SMS, del REGISTRO CHIAMATE e della POSIZIONE dei telefoni cellulari .




SPYGSM-SW è un perfetto software di sorveglianza per telefoni cellulari di ultima generazione dotati di sistema operativo SYMBIAN, in grado di svolgere molte funzioni avanzate come l'ascolto dell'ambiente circostante, la duplicazione degli SMS entranti e uscenti, il controlllo del registro chiamate, la notifica del cambio SIM, la localizzazione del telefono, in modo completamente trasparente e non visibile all'utilizzatore.

Di seguito sono elencate più nel dettaglio tutte le funzioni del software:

FUNZIONI DISPONIBILI

Reinoltro SMS (SMS Forward)
Consente l'intercettazione di tutti gli SMS inviati e ricevuti dal cellulare da controllare, e li reinoltra in maniera invisibile ad un numero prestabilito.

Controllo ultime 5 Chiamate Effettuate e Ricevute
Consente il controllo delle ultime 5 chiamate effettuate o ricevute dal cellulare, anche se precedentemente eliminate dall'elenco chiamate.

Localizzazione della posizione del cellulare
Consente stabilire la posizione del cellulare sul globo terrestre, tramite le informazioni sulle celle GSM.

Tracking costante della posizione del cellulare ad ogni spostamento
Questa funzione è un'implementazione intelligente della funzione localizzazione, consente infatti di ricevere un SMS ad ogni spostamento del cellulare, corrispondente al cambio di cella GSM.

Possibilità di inviare gli SMS a carico del destinatario
Finalmente è possibile non addebitare il costo degli SMS al cellulare controllato, bensì al numero predefinito, così da non destare alcun sospetto. (Il servizio funziona attualmente soltanto con la compagnia telefonica TIM, ma sarà a breve disponibile per tutti i gestori)

Controllo a distanza di tutte le funzioni tramite SMS invisibili
Ogni funzione del software può essere attivata o disattivata a distanza tramite SMS (funzione Telecomando), il medesimo sistema consente di richiedere la lista delle chiamate e la localizzazione.
Tutti i messaggi inviati al numero da controllare non saranno visualizzati dal cellulare, né segnalati con suoneria o vibrazione; questo grazie al server che li intercetta prima della notifica da parte del cellulare stesso.

Ascolto Ambientale (Spyphone)
Chiamando il cellulare dal numero preimpostato, si potrà ascoltare tutto quello che succede in un raggio di 2-8 metri (dipende dalla sensibilità del microfono), sul display non comparirà nulla, la luce del display e della tastiera rimarrà spenta e non sarà presente alcuna traccia nel registro chiamate .

Notifica cambio SIM
Ogni volta che nel cellulare controllato viene inserita una nuova SIM, riceveremo tempestivamente un SMS di notifica con il numero della SIM appena inserita .

I rapporti di ogni funzione vengono inviati dal cellulare controllato, al numero predefinito, specificato dall'utente.
Il software è compatibile con la maggior parte di smartphone con tecnologia Symbian 7.X e 8.X, l'installazione è estremamente semplice.


Telefoni compatibili al 14/02/2007 ( la lista è in continuo aggiornamento):

Nokia 3230
Nokia 6260
Nokia 6600
Nokia 6620

Nokia 6630
Nokia 6670
Nokia 6680
Nokia 6681

Nokia 6682
Nokia 7610
Nokia 9300
Nokia N70


Nokia N90
Samsung
SGH-D730



NOTE:
Il telefono cellulare non è compreso.
Su richiesta è possibile fornire anche il cellulare con il software già installato (vedi sotto lista cellulari disponibili)
Al momento dell'ordine è necessario specificare :
1. Numero di IMEI del telefono in cui andrà installato il software (se di proprietà dell'acquirente)
2. Numero telefonico che verrà utilizzato per il controllo (il numero deve essere dedicato solo al controllo)
3. Password di 5 cifre.



Leggi qui


Infine, chidiamo in bellezza con una marchetta a questo cellulare:


STEALTH-PHONE


Telefono gsm non rintracciabile

Segnala ogni tentativo di intromissione

Il telefono criptato, Siemens S65, avvisa l'utente, se intercettato. Il nostro cellulare criptato e'stato trasformato in un dispositivo assolutamente non rintracciabile, segnala quindi , ogni tentativo di intercettazione. Ogni volta che sostituite la SIM card il telefono automaticamente cambierà il suo numero IMEI. I numeri IMEI sono prodotti dal telefono criptato in maniera casuale e non verranno mai ripetuti. L'intercettazione delle conversazioni fatte con tale telefono diventa una missione impossibile.

Negli ultimi decenni l'intercettazione delle telecomunicazioni si e' sviluppata in una enorme industria mondiale. Diverse organizzazioni, in quasi tutti i paesi intercettano quotidianamente chiamate che possono fruttare informazioni politiche, militari o economiche.

L'uso di queste tecniche e' diventato cosi' diffuso, facile ed incontrollato che dovreste supporre che registrazioni delle vostre chiamate private finiscano nelle mani sbagliate.

Esiste una varieta' di dispositivi oggi sul mercato che permettono di criptare le vostre conversazioni. Sebbene l'uso della criptazione per proteggere la vostra privacy potrebbe essere una scelta prudente, questo metodo ha i suoi svantaggi:

Non saprete mai se la criptazione che usate e' sicura, e non esiste un metodo affidabile per controllare cio'.

L'uso di tali dispositivi potrebbe farvi sembrare sospettosi ed attirare attenzione indesiderata nei vostri confronti.

COD.ART.: STEALTH-PHONE

Cosciente di cio' e cercando di passare inosservati, la gente spesso usa un altro metodo disponibile in qualsiasi stato con copertura GSM. Essi comprano alcune SIM card anonime e le sostituiscono di tanto in tanto. Cosi', pensando di essere al sicuro, essi parlano liberamente a volte commettendo un terribile errore.

L'equipaggiamento di intercettazione connesso agli switches del provider del network GSM non cerca quasi mai di rintracciare solo l'identita' della SIM card (IMSI). Esso monitora anche l'identita' del telefono GSM (IMEI). Quindi, per essere non rintracciabile, entrambi la SIM card ed il telefono dovrebbero essere cambiati.

I nostri Siemens sono dispositivi non rintracciabili. Il codice IMEI puo' essere cambiato automaticamente o manualmente. Ogni volta che sostituite la SIM card, il telefono automaticamente cambierà il suo numero IMEI. In alternativa utilizzando semplicemente la tastiera, il codice IMEI potra' essere cambiato istantaneamente. I numeri IMEI sono prodotti dal telefono in maniera casuale e non verranno mai ripetuti. L'intercettazione delle conversazioni fatte con tale telefono diventa una missione impossibile.



Leggi qui


Non so voi, ma io ho sempre più dubbi su tutte le intecettazioni usate per affossare la Juve. E che il cellulare dell'ultimo articolo fosse usato da molte persone nella società Inter... Meditate gente, meditate...

lunedì, maggio 14, 2007

E' STATA LA FIAT A MANDARE LA JUVE IN B!

«E’ stata la Fiat a far fuori la Triade e a volere la B» (Nero su Bianco) Michele Plastino ci aveva visto giusto: «Dissi che l’azienda sarebbe diventata sponsor della Juve, così è stato».
«E’ stata la Fiat a far fuori la Triade e a volere la B» (Nero su Bianco)

Un sospiro e poi inizia: "Intendiamoci, io mi sono fatto una convinzione da giornalista su questa storia dai contorni da giallo alla Agatha Christie. L'assassino non è il maggiordomo ma uno dei "morti" lasciati sul campo". Scusa Michele, ma chi?, lo interrompo io. "Io ritengo da sempre che i poteri forti, alla fine, sono sempre quelli che decidono tutto in Italia. Nel caso specifico di calciopoli pensai anche a un discorso molto serio, pensai che la Juve sapesse fin dall'inizio cosa stava accadendo, che offrì tutta la sua collaborazione affinché non ci fossero più né Moggi né Giraudo, che in quel momento non erano più in linea con le direttive dei grandi uomini Fiat, coi grandi uomini comunque del gruppo. Però, per poterlo fare, bisognava pagare qualcosa".

Poi Michele s'interrompe e riprende il discorso rafforzando, con le sue parole, un concetto chiaro: "Ricordiamoci - dice Plastino - che fu la Juve a richiedere la serie B! Fu lei a richiederla e su questo punto non ci piove. Tutto questo in virtù di un rinnovamento che avrebbe portato la Juve giovane, così come lo è nel nome, a voltare pagina. E fin da allora profetizzai che probabilmente, per la prima volta nella storia del club, si sarebbe verificata una cosa. Vedrete cosa accadrà fra un anno, dissi: la diventerà lo sponsor della Juve! Ed è capitato". Così il "maestro" mi congeda, mi saluta e mi augura ancora buona fortuna a me e alla Juve ma correndo giù nel corridoio che porta allo studio mi grida: "Adesso si scoperchieranno altri pentoloni, vedrai!".

Fonte: Nero su Bianco e www.goal.com

PROTESTE DEI BOLOGNESI

Come al solito, i ridicoli bolognesi (inteso come tifosi) hanno gridato alla scandalo per la sacrosanta sconfitta della loro squadra a Torino.

Tralasciamo pe runa volta l'aspetto tecnico, che ha visto una Juve pardona assoluta del campo, nonostante il vantaggio casuale ed immeritato della squadra emiliana, salvata solo dalle incredibili palle gol sbagliate da Del Piero.

I valori in campo indicano un oceano di differenza tra le due formazioni ed il risultato più giusto sarebbe stato il 4 a 1.

Ma scendiamo al livello deei penosi tifosi rossoblù ( e delle loro radio locali) ed analizziamo gli episodi arbitrali che hanno indignato il facilmente indignabile pubblico bolognese.

Come sempre, i nostri avversari hanno analizzato solo le cose che gli parevano, quindi quelle che hanno recato un danno a loro. In particolare, lo sveglio tifoso felsineo recrimina su 3 epidosi: il rigore vittora dato alla Juve, l'espulsione mancata di Zebina e le espulsioni di Marazzina e Terzi. Il tutto, ovviamente, tralasciano l'episodio del colossale rigore su Zebina, non concesso dall'arbitro che addirittura sventola al francese il cartellino giallo.

Ma procediamo con ordine.

Il primo episodio discutibile che accade è, come detto, il rigore monumentale sul terzino della Juve, che l'arbitro (vicino) ed il guardalinee (ad 1 metro) valutano come simulazione, seguito da ammonizione. Se Ayroldi fosse in malafede, perchè non avrebbe dovuto concedere il sacrosanto rigore (si era sullo o a o e stava giocando solo la Juve)? Mitero, ma non per i bolognesi che valutano solo gli episodi che gli interessa considerare.

Questo è il fermo-immagine dell'azione incriminata (cliccarci sopra per ingrandirla):



Personale valutazione: rigore solare, grave errore dell'arbitro a non concederlo. Inoltre, bisogna ricordare che Ayroldi ha anche ammonito ingiustamente Zebina, il che ci rimanda all'episodio 2.

Il secondo episodio è la mancata espulsione di Zebina per una presunta manata su un giocatore del Bologna, essendo già ammonito. Di questo episodio non ho le immagini, ma posso dire che in questo frangente l'ammonizione poteva starci, ma la prima era stata ingustamente commminata al francese. Se espulsione fosse stata, sarebbe stata un grave errore perchà il primo dei due gialli era stato vergognosamente errato.

Episodio 3: il famigarato rigore su Marchionni. Diciamo subito che è molto dubbio, che 8 arbitri su 10 non lo concederebbero e che io NON LO AVREI VOLUTO. Ma, devo anche dire che sicuramente, se fosse avvenuto a parti inverse e l'arbitro non lo avesse concesso, i prodi bolognesi avrebbero gridato comunque allo scandalo. Ecco, le immagini TV del discussissimo episodio, per il quale i tifosi del Bologna si sono stracciati le vesti in segno di sdegno e che permetterà ai faziosissimi giornalisti locali di cimentarsi nel loro classico falso moralismo (in sequenza temporale, cliccarci sopra per ingrandirle):









Passiamo direttamente al 4° episodio, ovvero le espulsioni sacrosante di Terzi e Marazzina, rei di aver insultato l'arbitro. A questo dsi deve aggiungere la sceneggiata di tutti i giocatori del Bologna, della panchina, di Cecconi e della dirigenza (con Bellucci in testa) che al fischio di inizio dopo il rigore di Del Piero hanno simultaneamente applaudito all'indirizzo dell'arbitro. Una cosa mai vista su un campo di calcio e talemnte grave che dovrebbe portare a pesanti sazioni pucuniarie alla societè e disciplinari alla squadra (squalifiche e penalizzazioni). Ma come si sa loro sono le povere vittime e noi gli orchi cattivi.

La mia valutazione, come detto, è che è un rigore mooolto generoso, che 1 arbitro su 10 concede, ma ripeto che se fosse avvenuto a parti inverse, i bolognesi avrebbero comunque reclamato alla scandalo.

Questi signori sono i re della malafede, come e forse più che gli interisti. Dato che questo blog parla di malainformazione, ecco come il SITO UFFICILAE del Bologna commenta in diretta i due rigori contestati.

13’ Ammonito Zebina per simulazione: il francese si è buttato in area dopo un mancato contatto con Castellini, che indietreggia sul tentativo di Zebina di cercare il corpo del difensore rossoblù.

41’ Rigore inventato da Ayroldi dopo un contatto tra Smit e Marchionni. Per proteste, ammonito Marazzina ed espulso Terzi. Dal dischetto, Del Piero trasforma sia la prima esecuzione che la successiva ripetizione. Poi viene espulso anche Marazzina per proteste.


Idem con patate per le emittenti locali, in cui i faziosissimi giornalisti (non faccio nomi, ma chi conosce Bologna sa benissimo di che elementi parlo) hanno etichettato come giusta la decisione di non dare il rigore su Zebina e vergognosa quella di concederlo su Marchionni.

Credo sia sicuramente un complotto ai danni del povero Bologna, una società sempre tartassata dal potere, con tifosi corretti ed esemplari, con media anch'essi corretti e che fanno un informazione obbiettiva ed imparziale.

Grandi, come sempre!


Probalmente i tifosi del Bologna pensano ad un nuovo scandalo, questa volta chiamato Cobollogigliopoli. Le solerti, sol oquando si parla di Juve, procure di Torino e di Napoli sono già state attivate per eliminare personaggi pericolosissimi per il calcio quali Cobolli, Blanc, Secco e Tardelli...

Ah.... Complimenti pure ai giornali (Gazzetta, Stadio) e ai siti (Gazzetta e TG.com) che come al solito si sdegnano per il 2° episodio pro-Juve della stagione (ed in questa occasione neanche così netto), mentre si sono ben visti dall'alzare la voce negli almeno 10 episodi che ci hanno visti parte lesa.

La solita disinformazione, il solito paese allo sbando, i soliti italiani faziosi.

L'ERRORE (VOLUTO?) DI CAPOBIANCO

Tratto dal forum j1897.com

Dalla lettura dell'articolo di Mensurati mi sembrava che l'autore fosse molto contento per aver scoperto l'arma del delitto ossia la società Semana srl.Perché riconducibile direttamente a Giraudo.
Immaginavo che i buoni cronisti prima di scrivere, si documentassero almeno superficialmente ma in questo caso forse è stata tanta la voglia di far male ancora una volta ai tifosi della Juventus, che il buon cronista non ha voluto nemmeno fare una piccola ricerca su internet.
Personalmente ho trovato oltre al sito della società "incriminata" che espone chiaramente la sua attività con un core business che non può essere lasciato in mano ad un'azionista di minoranza come Giraudo, ma gestito direttamente dalla proprietà. La Proprietà Juventus non avrebbe mai permesso di "svuotare" il suo business a vantaggio della minoranza azionaria. Forse in Telecom qualcuno ha venduto gli immobili a Pirelli e ha affittato gli stessi a caro prezzo a Telecom, ma in quel caso la maggioranza degli azionisti sono i piccoli risparmiatori e non una storica Famiglia del capitalismo italiano. Chiusa parentesi ecco cosa ho trovato:
Tuttosport di oggi sabato 7 maggio 2007 articolo di Alvaro Moretti
"Nella sua intervista Capobianco parla anche della Semana, una srl partecipata dalla Juve (30 per cento e al 70 per cento di proprietà di una fiduciaria promossa alla famiglia Grande Stevens ..."
dati dal Registro delle Imprese
Denominazione SEMANA S.R.L.
Sede legale STRADA COMUNALE DI ALTESSANO 131 - TORINO (TO) - 10100
Attività GESTIONE DI STADI.

Dal sito Semana.it
Costituita su iniziativa delle società E.S.E. European Service Engineering S.r.l. e Juventus Football Club S.p.A., Semana inizia ad operare a Torino nel luglio 2003 come società di engineering e facility management.
Attività
Con gli anni la Società ha sviluppato e diversificato le proprie aree d'intervento, qualificando sempre più i propri servizi. La competenza e la comprovata esperienza del proprio Management consente alla Semana di proporsi quale riferimento unico, serio ed efficiente, per la realizzazione dell'attività di progettazione, realizzazione e gestione di uffici, stabilimenti industriali, impianti sportivi, ricreativi, di entertainment, commerciali e relativi servizi integrati.
Attraverso la società partecipata "Semana Green", Semana è in grado di garantire i seguenti ulteriori servizi/manutenzioni:
Progettazione/realizzazione/manutenzione tappeti erbosi, campi di calcio sia naturali che sintetici.
Manutenzione aree verdi.
Piantumazione/semina.
Estirpazione.
Potatura.
Trattamenti antiparassitari.
Installazione e manutenzione impianti di irrigazione.
Diagnosi e cura delle malattie delle piante.
La società opera con macchinari ed attrezzature di proprietà.
Contatti
Semana S.r.l. - Service Management
Strada Comunale di Altessano, 131 - 10151 Torino - Italia
Tel. +39 011.4537048 - Fax +39 011.4535407
e-mail: infosemana@semana.it
Il seguente articolo è tuttora presente sul sito federossoblu.com
Gli autori non sono mai stati teneri con la Juve, non Menzionano Giraudo

Domenica 11 aprile 2004 - 11^ puntata

Intrecci bianconeri. (articolo del 10/04/2004)

Ottenuto dal Comune di Torino il diritto di superficie sul Delle Alpi, la Juventus ha affidato la gestione dello stadio a una neonata società legata attraverso due fiduciarie ai figli di Franzo Grande Stevens. Da quasi un anno presidente della vecchia signora.

MARCO LIGUORI
SALVATORE NAPOLITANO

Via del Carmine è una lunga strada del centro di Torino, che ha più di un legame con il calcio cittadino. Verso la fine, e precisamente al numero civico 29, vi si trova infatti
la sede della società granata, mentre poco dopo averla imboccata da piazza Savoia,
al numero 2, c'è lo studio del presidente della Juventus, l'avvocato Franzo Grande Stevens.
Proseguendo per circa duecento metri, al numero civico 10, sorge invece un palazzo signorile che fa angolo con via dei Quartieri. Al secondo piano, nello stesso ufficio, ci sono le sedi di due società fiduciarie: la Nomenfid e la Simonfid. In realtà, secondo le visure della Camera di Commercio, in quello stesso palazzo c'è anche la sede di una terza fiduciaria, la Sofegi, che controlla con il 76,72% la Simonfid. Ma al citofono la Sofegi non appare.
Tutte e tre hanno un legame particolare con il mondo del calcio, che scopriremo tra poche righe. E' utile fare ora un passo all'indietro nel tempo e ricordare cosa è accaduto lo scorso luglio 2003: il giorno 15, il Comune di Torino e la Juventus hanno stipulato l'atto con il quale è stato costituito il diritto di superficie per 99 anni sullo stadio Delle Alpi e sulle aree adiacenti: in cambio della ormai famosa mancia di 25 milioni di euro (la miseria di 4,68 euro annui al metro quadro, quando solo per installare un banco per la vendita di libri usati o di fiori ne occorrono 76,65) la società bianconera ha avuto il diritto di edificare su un'area di 54mila metri quadrati un centro commerciale, una multisala cinematografica, la sede e il proprio museo.
L'area complessiva è peraltro di circa 350mila metri quadrati. Dunque, tra le altre cose, la gestione del Delle Alpi è passata dal Comune alle mani bianconere. Occorreva perciò trovare chi se ne occupasse: con la rapidità che contraddistingue i vertici dirigenziali, il 28 luglio la Juventus ha costituito una nuova società, la Semana, della quale detiene il 30% del capitale. Il restante 70% è in mano alla E.S.E., un'azienda, come si legge nel bilancio bianconero, «operante nel settore della gestione degli impianti sportivi». Infine, il 12 agosto la Juventus ha sottoscritto con la Semana un contratto di appalto per la fornitura dei servizi relativi alla gestione del Delle Alpi. Tutto normale? Non proprio. La rofessionalità dei dirigenti di corso Galileo Ferraris è continuamente riconosciuta: e allora perché affidare la gestione dello stadio alla E.S.E., che, come risulta dal Registro delle imprese tenuto dalla Camera di Commercio di Torino, è stata costituita l'8 maggio 2002?
Quali esperienze nella gestione degli impianti sportivi poteva vantare per essere scelta per un'operazione così importante?

Forse, la società era di nascita recente, ma i suoi soci avevano maturato esperienze significative. E qui si amplia il mistero.
Degli azionisti della E.S.E. si sa soltanto che sono due, ma non se ne conosce l'identità: il 90% del capitale è infatti custodito dalla Simonfid, il restante 10% dalla Nomenfid.
La Juventus se ne sarà domandata il perché? Certo, è una curiosa casualità che due soci distinti affidino
le proprie quote a due diverse fiduciarie, la cui sede si trova però nello stesso,
identico ufficio.
Non è l'unica gustosa coincidenza: della Simonfid si è già detto che il controllo appartiene ad un'altra fiduciaria, la Sofegi. A sua volta, essa ha tre soci: Franzo, Riccardo e Cristina Grande Stevens, ovvero padre presidente bianconero e relativi rampolli.
E la Nomenfid? E' controllata dai soli figliuoli: il 52% è di Riccardo, il 18% di Cristina.
Ricapitolando, la Juventus ha affidato la gestione dello stadio Delle Alpi a una neonata società, la Semana, il cui controllo è nelle mani della E.S.E., a sua volta nata da poco, i cui azionisti hanno scelto due fiduciarie controllate dalla famiglia Grande Stevens per farsi custodire le quote.
Anche qui, come nel caso della Gea World, ci sono intrecci tra figli e genitori famosi.
Saltando da un nodo all'altro, come presidente e amministratore delegato della Semana è stato nominato
Alessandro Gilardi. E' un cognome che ricorre nelle vicende di casa Juve dal 30 giugno 2003: egli è proprio l'amministratore delegato di quella Costruzioni Generali Gilardi Spa che ha permesso alla società di corso Galileo Ferraris di chiudere con un modesto utile di 2 milioni e 150mila euro il bilancio dello scorso anno. Tutto grazie all'originale scambio imperniato sulla cessione del 27,2% della Campi di Vinovo Spa, controllata
dalla Juventus e proprietaria dei terreni di Vinovo e Nichelino sui quali sorgerà il progetto cosiddetto Mondo Juve (con i futuri campi di allenamento delle squadre bianconere oltre a una nuova colata di cemento per mettere su un centro commerciale) al prezzo di 37 milioni e 300mila euro, con una plusvalenza di ben 32 milioni e mezzo di euro. Perché originale?

Perché, contestualmente, la Juventus ha concesso alla Gilardi il diritto di rivenderle
la stessa quota appena acquistata allo stesso prezzo.
Si potrebbe obiettare che se il 27,2% della Campi di Vinovo è stato valutato 37 milioni e
300 mila euro quella cifra sia congrua.
Macché: facendo una semplice proporzione, quel prezzo equivale a una valutazione totale
della Campi di Vinovo pari a 137 milioni e 132 mila euro.
Nell'ultimo bilancio annuale, chiuso al 30 giugno 2003, essa ha ottenuto un utile
complessivo pari a 4mila euro.
C'è un indicatore rozzo ma efficace per capire se la valutazione è in linea con i fondamentali economici: è il rapporto tra prezzo e utili.
Il valore medio storico per le società quotate in Borsa, dunque estremamente significativo, si aggira intorno a 13. Vuol dire che, a parità di utili conseguiti, l'investimento iniziale viene ripagato in 13 anni. Come si verifica facilmente, nel caso della Campi di Vinovo, il rapporto è pari a 34.283: un imbattibile record mondiale.

Peraltro, non c'è nulla di nuovo sotto il sole: pane (nella veste moderna di tanti soldi),
amore (sotto forma di intrecci familiari) e fantasia (nelle valutazioni di bilancio).
Ma purtroppo non è bello come il film di Luigi Comencini, interpretato da Vittorio De Sica e Gina Lollobrigida.

sabato, maggio 12, 2007



juve

juve/


NON UN EURO ALLA GAZZETTA!!!

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