Gilardino punito, due giornate di squalifica!
Con questa decisione il giudice sportivo Gianpaolo Tosel ha squalificato con la prova tv Alberto Gilardino per due giornate, per il gol realizzato colpendo il pallone "volontariamente" con la mano nel corso della partita contro il Palermo.
Giustizia è stata fatta.
La Procura Federale della FIGC ha fatto pervenire entro le ore 12:00 di lunedì 28 ottobre, termine ultimo necessario determinato dall'articolo 31 comma a3 (Per le gare della Lega Nazionale Professionisti, limitatamente ai fatti di condotta violenta o gravemente antisportiva non visti dall’Arbitro, che diconseguenza non ha potuto prendere decisioni al riguardo, il Procuratore Federale fa pervenire al Giudice sportivo riservata segnalazione entro le ore 12.00 del giorno successivo a quello della gara) del codice di giustizia sportiva, una segnalazione riservata per prova tv sul gol messo a segno dal bomber azzurro nel posticipo di domenica 26 ottobre contro il Palermo.
Prendendo in esame l'articolo sopraccitato ed entrando nello specifico per la condotta antisportiva segnaliamo quanto segue:
Costituiscono condotte gravemente antisportive ai fini della presente disposizione:
1) la evidente simulazione da cui scaturisce l’assegnazione del calcio di rigore a favore della squadra del calciatore che ha simulato;
2) la evidente simulazione che determina la espulsione diretta del calciatore avversario;
3) la realizzazione di una rete colpendo volontariamente il pallone con la mano;
4) l’impedire la realizzazione di una rete, colpendo volontariamente il pallone con la mano;
Dunque secondo la Procura Federale della FIGC e il giudice sportivo Gianpaolo Tosel, Alberto Gilardino ha colpito "VOLONTARIAMENTE" il pallone con la mano, attuando di per se una condotta gravemente antisportiva.
Le immagini sono impietose, Gilardino ha colpito il pallone con l'avanbraccio destro, ma quanto volontariamente?
Dalle immagini in possesso molteplici possono essere le valutazioni, la convulsa azione che ha portato al vantaggio viola è sotto gli occhi di tutti: due corpi sdraiati a terra che cercano la sfera, Gilardino in anticipo su Dellafiore che da tergo strattona l'attacante azzurro impedendogli di colpire il pallone, quest'ultimo come impazzito rimbalza fino ad andare a colpire l'avanbraccio del capocannoniere del torneo, finendo alle spalle di Amelia.
Ma tant'è che il giudice sportivo si è espresso con queste parole: «nell’esclusione di ogni ragionevole dubbio, il gesto compiuto da Gilardino, per la sua peculiare dinamica, sia stato volontario, intenzionale e non determinato né condizionato dalla condotta tenuta dal Dellafiore negli attimi antecedenti. Il gesto dell’attaccante viola rientra quindi nella "condotta gravemente antisportiva" ed è quindi ammesso l’uso della prova televisiva e la conseguente squalifica di due giornate».
A fine gara, nelle interviste di rito, Gilardino ha tranquillamente ammesso che il gol era da annullare, presentandosi senza nulla da nascondere a tutti gli appuntamenti delle reti televisive, ma dichiarando la sua non volontarietà del gesto, causa la dinamica dell'azione che lo ha visto in un primo tempo strattonato e successivamente caduto a terra.
Ma la giustizia di questo Paese è così, prendere o lasciare: o ci si mette 15 anni per assolvere un innocente, oppure nemmeno ventiquattro ore per condannare, tramite una prova televisiva caratterizzata da un giudizio soggettivo, una presunta volontarietà di un gesto.
Mercoledì la Fiorentina affronterà al Franchi l'Inter prima in classifica, con un solo punto di svantaggio e con la possibilità di scavalcare la compagine di "the special one", ma non avrà a disposizione il capocannoniere del torneo.
L'Inter invece si presenterà a Firenze con Zlatan Ibrahimovic, reo nella domenica appena trascorsa di un gesto non propriamente sportivo.
Ma dopo aver visionato le immagini televisive, il giudice sportivo non ha preso alcun provvedimento disciplinare nei confronti dell'attaccante neroazzurro perché il comportamento dello svedese non rientra «inequivocabilmente e nell’esclusione di ogni ragionevole dubbio» nella condotta violenta sanzionabile con la prova televisiva.
Al 26’ del primo tempo, Ibrahimovic aveva colpito alle spalle il giocatore del Genoa Thiago Motta: «Tale comportamento - scrive il giudice - deve ritenersi sicuramente non regolamentare e riprovevole per la sua gratuità e per la veemenza esercitata con l’avambraccio destro nei confronti di un avversario che gli volgeva le spalle», ma non rientra in quegli atti «potenzialmente idonei a ledere l’avversario».
Insomma non l'ha ammazzato.
Ma in questo calcio del dopo Calciopoli oramai non si fa più caso a nulla, cosa importa se tra due giorni ci sarà una partita di fondamentale importanza per le sorti dell'alta classifica con l'assenza di un "gesto involontario" e la presenza di un "gesto volontario", l'importante e che si scenda in campo sapendo che gli arbitri sbagliano in buona fede, tanto poi ci pensa la giustizia sportiva a metterci dei ragionevoli dubbi.
Fonte: Via Libera
1 commento:
imparato molto
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