lunedì, aprile 16, 2007
ANALISI DOCUMENTO PROCURA DI NAPOLI - BY DR. ZOIDBERG
Carissimi forumisti,
il vostro affezionatissimo dottore ha lavorato nottetempo per produrre questo dossier "d'emergenza" che fa il punto della situazione, cercando di mettere ordine nel bailamme delle accuse (vecchie e nuove) che giungono dalla Procura di Napoli. Spero vi sia gradito e che aiuti nella discussione.
LA PRATICA «NAPOLI»
Verità e menzogne sulla chiusura delle indagini della Procura partenopea
di Emilio Cambiaghi
Giovedì 12 aprile 2007, dopo quasi tre anni dall’inizio dell’inchiesta, la Procura di Napoli fa sapere di aver concluso l’attività di indagine relativa ai fatti del cosiddetto scandalo di “Calciopoli”.
Analizziamo il documento emesso dai magistrati Narducci e Beatrice alla ricerca delle verità e delle bugie.
NON SI TRATTA DI RINVII A GIUDIZIO
La prima precisazione è doverosa: il documento emanato da Napoli non contiene le richieste di rinvio a giudizio. Si tratta infatti della notifica di chiusura indagini. Un atto dovuto, sia deontologicamente che temporalmente, che ha avuto dai media un inaspettato e immeritato risalto.
L’inchiesta cosiddetta “Offside”, quella che ha generato le abnormi sentenze sportive dell’estate scorsa, è iniziata circa tre anni fa ed è quantomeno logico che, prima o poi, giunga a conclusione.
Alla fine di questa fase, infatti, le 48 persone indagate sono state raggiunte da un avviso di chiusura indagini, il quale rende noto per quali ipotesi di reato i soggetti sono stati messi sotto inchiesta.
Quindi, non si tratta di reati “commessi” né di una pronunciazione di sentenze ma semplicemente di una notifica delle imputazioni alle quali i soggetti sono chiamati a rispondere (e a difendersi). Tali capi di accusa possono essere infatti completamente ribaltati in sede processuale. Basti pensare a quanto accadde all’uscita delle prime intercettazioni: la stampa parlò di 29 partite “truccate”, suscitando un ingiustificato scalpore, dal momento che di tutti quegli incontri nessuno fu utilizzato nei dispositivi di sentenza per punire la Juventus (la quale rispose per il famigerato, e inventato, “illecito strutturato”).
Ci sarebbe piuttosto da stupirsi se la Procura di Napoli non avesse prodotto questo documento chiedendo l’archiviazione, il che avrebbe costituito un’implicita ammissione dell’inconsistenza e dell’insussistenza dei processi sportivi (ma a questo aspetto penseranno i Tar, i Consigli di Stato e, forse, le Corti Europee). Agli eventuali rinvii a giudizio penserà poi il gup (giudice per le udienze preliminari), ma solo dopo che le difese avranno preso visione delle carte e avranno presentato le loro memorie difensive. E questo è un aspetto molto stranamente dimenticato dai mezzi di informazione…
LA FIERA DEL GIÀ VISTO
L’analisi della notifica della chiusura indagini rivela che, a parte due argomenti che tratteremo in seguito, non viene aggiunto nulla di nuovo al quadro accusatorio già noto costruito nei confronti della Juventus e dei suoi dirigenti.
Scendiamo quindi nel dettaglio del documento in questione e sveliamo la prima incongruenza:
Secondo i magistrati, Moggi, Giraudo, Mazzini, Bergamo, Pairetto, Lanese, De Santis, Racalbuto, Cassarà, Bertini, Dattilo, Gabriele, Pieri, Ambrosino, Baglioni, Fazi, Mazzei, Ghirelli, Fabiani e Scardina si sarebbero associati «tra loro e con altre persone in corso di identificazione, avendo già nel passato condizionato l’esito di campionati di calcio di serie A, con particolare riguardo a quello del 1999/2000, che fu sostanzialmente condizionato fino alla penultima giornata […] e non riuscendo nell’intento di garantire alla Juventus la vittoria finale, in quanto gli accordi illeciti già stabiliti vennero compromessi dal clamore suscitato provocato dall’arbitraggio apertamente favorevole alla squadra torinese da parte di De Santis»
Quali sono le altre persone “in corso di identificazione”? Ci sono forse altre persone che hanno contribuito al “disegno criminoso” messo in piedi da Moggi? Se queste persone esistono perché non sono state identificate in ben tre anni di indagini? Primo mistero…
Ma ciò che suscita perplessità è il riferimento al campionato 1999/00: in base a quali presupposti si parla di campionato falsato «fino alla penultima giornata»? C’è per caso stata qualche indagine relativa a quel torneo? Non ci pare di averne mai sentito parlare. Solo questa, quindi, è un’affermazione da querela, che toglie immediatamente attendibilità al lavoro dei due magistrati. La giurisprudenza insegna che se non si possiedono elementi per giudicare, ci si deve limitare al campo delle ipotesi e non debordare in gratuite affermazioni di colpevolezza (un dossier approfondito sul quel campionato, e ci sono molte sorprese in merito…, sarà contenuto nel secondo volume del “Manuale di autodifesa del tifoso juventino”). Insomma, fin dall’inizio pare di avere a che fare con il solito astio antijuventino piuttosto che con la serietà di persone che intendono svolgere bene il proprio lavoro.
Ma su cosa si impernia l’accusa della Procura campana? Sull’associazione a delinquere, termine già noto a chi ha avuto modo di approfondire quanto accaduto in sede di giustizia (?) sportiva la scorsa estate. Ci si chiede perché “associazione a delinquere” e la risposta, forse maliziosa, può essere questa: quel tipo di reato è l’unico che permette l’utilizzo delle intercettazioni telefoniche in sede processuale. Un atto dovuto (forzato?) perché, senza di esso, non avrebbe avuto luogo alcun procedimento penale. Ma vediamo come viene dedotta l’esistenza di questa “associazione”:
«essersi adoperati al fine di garantire l’elezione di Franco Carraro quale presidente della Figc, al fine di favorire Adriano Galliani nell’elezione alla presidenza della Lega Nazionale Professionisti, raccogliendo informazioni (veri e propri dossier) per screditare Diego Della Valle, che si opponeva all’elezione di Galliani ed ancora, in relazione all’allenatore Zdenek Zeman»
Ed eccoci alla seconda incongruenza: la cupola si sarebbe attivata per favorire Galliani e Carraro nel mantenimento dei rispettivi posti di potere. Benissimo, ma perché allora Galliani non compare nella lista dei 48 indagati? Forse che tutti gli associati lavoravano per lui “gratis” o per simpatia? Sembra una banalità ma è un punto fondamentale: vi sono dozzine di persone che compiono i più turpi atti immaginabili per far eleggere due persone che neppure vengono coinvolte nelle accuse (Carraro in verità sì, ma abbiamo già visto come sia già stato prosciolto dalla giustizia [?] sportiva). O si tratta di una banda di pazzi fuggita da un manicomio oppure c’è qualcosa che non va in questa accusa. Tertium non datur, dicevano i romani…
Si parla anche dei cosiddetti dossier contro Della Valle e Zeman. Anche in questo caso è opportuno un chiarimento: il primo non è un dossier commissionato da Moggi ma un documento che un gruppo di tifosi fiorentini propone di vendere a chi tira le fila in Federcalcio. Dalle intercettazioni non si capisce se tale dossier sia stato poi effettivamente utilizzato o meno. Ciò che emerge, invece, è che Moggi ha detto di portare tali persone al cospetto di Galliani, ovvero del maggior interessato all’ottenimento di quel documento (i Della Valle avversavano la sua elezione in Lega ed è molto nota la rivalità tra il gruppo di imprenditori fiorentini e quello facente capo a Berlusconi).
Il secondo, quello su Zeman, non è un vero e proprio dossier ma un’informazione che l’avvocato Paolo Trofino passa a Moggi: l’allenatore (?) boemo si sarebbe reso protagonista di una truffa (avrebbe, in concerto con un procuratore, venduto un calciatore a 2 miliardi di lire quando invece lo stesso era a parametro zero). Moggi avvisa Giraudo e i due concordano nel fatto che una notizia del genere debba passare subito agli organi di informazione. Non risulta però che questa cosa sia mai accaduta. Inoltre, non si capisce perché ci si debba stupire di due persone che cercano di screditarne un’altra, quando quell’ “altra” ha fatto della calunnia e dell’accusa gratuita (vedi affermazioni sul doping) la sua ragione di vita.
Ma andiamo avanti. Ecco un altro passaggio folle dei magistrati napoletani:
«Perché venissero sempre tutelati gli arbitri che avevano favorito la Juventus o che comunque erano vicini alla società.
Perché attraverso il condizionamento di talune trasmissioni televisive (ad esempio “Il Processo di Biscardi”) o di singoli giornalisti o commentatori del servizio pubblico radiotelevisivo o di altre emittenti private (Ignazio Scardina, Giorgio Tosatti, Ciro Venerato, Franco Melli, Lamberto Sposini, Gianni Di Marzio, Tony Damascelli, Mauro Sandreani, ecc…) venissero favoriti gli interesse del sodalizio»
Siamo di fronte alla replica sbiadita delle già ridicole e fantasiose imputazioni escogitate da Arcangioli e Auricchio. La “cupola” oltre che per far eleggere Carraro e Galliani si adoperava per proteggere «sempre» gli arbitri vicini alla Juventus. Qualcosa suona stonato: tutti concorrono per sostenere le cariche di due milanisti (Carraro fu presidente rossonero dal 1967 al 1971) e poi fanno di tutto per proteggere gli arbitri «vicini» alla Juventus? bah… E come compiono questa impresa?
Condizionando «talune» trasmissioni televisive. Un momento, non «talune» ma una sola, lo scalcagnato processo biscardiano, ovvero il baraccone mediatico che quando va bene raccoglie il 4% di share e che una sentenza di un tribunale (a fronte di un esposto da parte di alcuni arbitri) ha giudicato “inattendibile”. Una cupola invero ingenua: Galliani, che ne è il vertice elettivo, è amministratore delegato di Mediaset, la quale dispone di ben 3 (TRE) emittenti televisive. Perché non rivolgersi direttamente a lui, anziché ridursi a elemosinare consensi in seno ad un emittente che non gode nemmeno di copertura nazionale integrale (e, tra l’altro, di proprietà del “nemico” Tronchetti Provera?). Più che un’ “associazione per delinquere” sembra una corte dei miracoli…
La cupola però non si limita a controllare gli arbitri tramite le televisioni ma, addirittura, provvede a punirli, quando necessario:
«perché invece, venissero arbitrariamente penalizzati gli arbitri che non avevano favorito la Juventus»
Se, di grazia, i signori di Napoli avrano voglia di comunicarci come e quando siano stati penalizzati i fischietti “scomodi”, potremo forse intavolare un discorso serio. Siamo sempre nel campo delle supposizioni. In quali modi la cupola disponeva queste terribili punizioni? Quando, quante, quali e per mezzo di chi sono state somministrate?
Tralasciando due accuse risibili come la faccenda di Boudianski e Zeytulaev (altro nobilissima incombenza della “cupola”) e la mancata comunicazione alla disciplinare dei fatti di Reggio (una scelta di Lanese che non tocca minimamente la Juventus), passiamo ad illustrare tre vere perle contenute nel documento in esame.
PERLA N°1:
«perché venissero favoriti gli interessi (sportivi e quindi economici) di altre società calcistiche alleate al sodalizio (particolarmente Messina, Reggina e Sassari Torres), ed in particolare per garantire la iscrizione al campionato di Serie A 2005/06 del Messina e della Reggina, nonostante l’assenza dei presupposti di carattere finanziario e, comunque, per tutelare gli interessi economici propri della famiglia Franza»
Quindi Moggi e sodali avrebbero massonicamente organizzato la fraudolenta iscrizione al campionato del Messina, il quale era sprovvisto dei requisiti economici per parteciparvi. Non viene spiegato come né vengono indicati quali fossero i parametri non soddisfatti. Certo che fa specie vedere spulciare negli affari della piccola squadra siciliana quando vi sono altre squadre (chi ha detto Roma? Chi ha detto Milan? Inter? Lazio?) che per anni si sono fatti beffa di ogni possibile e immaginabile regola in materia di bilanci e di norme federali.
PERLA N°2:
«perché venissero fornite specifiche indicazioni sulla composizione della formazione della Nazionale Italiana di Calcio, anche in relazione ai contingenti interessi della Juventus»
La “cupola” ha comandato le sorti della Nazionale di calcio e c’è gente che ancora se ne lamenta. Abbiamo vinto un Mondiale con 5 juventini in rosa, un allenatore formato e affermatosi alla Juventus e uno staff tecnico di identica provenienza e si ha ancora il coraggio di recriminare. Allora restituiamo la Coppa… (e dire che questa accusa nasce da una serie di 7-8 telefonate alla vigilia di Italia-Bielorussia, grazie alle quali si apprende che Carraro implora Moggi di occuparsi della selezione azzurra. Moggi è talmente potente che chiede di non far giocare Cannavaro, il quale invece gioca mezz’ora, ed è talmente rispettato che non viene nemmeno fatto entrare negli spogliatoi al termine della gara. Cosa della quale Big Luciano si lamenta con Mazzini…).
PERLA N°3 (E 4…):
«in tal modo predeterminando gli esiti del campionato di calcio di serie A per la stagione 2004/05 (scudetto, piazzamenti per le coppe europee e retrocessioni) e, più in generale, controllando e condizionando l’intero sistema calcio professionistico italiano nell’interesse della Juventus e delle altre società stabilmente o occasionalmente legate all’associazione (Messina, Reggina, Lazio, Fiorentina, Sampdoria, Arezzo, Sassari Torres, ecc…), realizzando in definitiva illeciti ed ingentissimi profitti economici per tutti gli affiliati all’organizzazione ed ai soggetti che comunque ad essa fanno riferimento»
Quindi l’associazione di marrani capeggiata da Moggi predeterminava non solo qualche ammonizione e il moviolone di Biscardi ma, addirittura, era in grado di decidere «scudetto, piazzamenti per le coppe europee e retrocessioni». Questo per il solo vantaggio della Juventus e, occasionalmente, per quello delle società che a turno entravano in simpatia. Del Milan non si parla, eppure tutti si sbattevano per eleggere Carraro e Galliani…
Ma attenzione a questa frase: «Con l’aggravante per Luciano Moggi, Antonio Giraudo, Innocenzo Mazzini, Paolo Bergamo, Pierluigi Pairetto e Massimo De Santis di aver promosso, costituito ed organizzato l’associazione. Associazione costituitasi in epoca e luogo imprecisati». La cupola è talmente potente (e misteriosa) che non se conosce l’origine. Probabilmente Moggi, Bergamo e Pairetto sono entità aliene immortali che governano le sorti del pallone fin dagli scudetti del Genoa (e Carraro e Galliani sono ancora al loro posto…).
Ma, tralasciando queste accuse di minor spessore, su cosa punta principalmente il dito il dispositivo prodotto dai magistrati di Napoli? Sui soliti triti e ritriti argomenti: le ammonizioni mirate, la composizione delle griglie e i sorteggi pilotati. Vediamoli uno per uno.
IL GRANDE RITORNO DELLE AMMONIZIONI MIRATE
Nonostante le illuminate sentenze rupertiane e san dulliane avessero decretato l’inesistenza di questa fantasiosa pratica, non si rinuncia alla calda sicurezza di uno degli all time favourites ritornelli antijuventini. Esaminiano le partite sopra le quali la longa manus moggiana è riuscita a posarsi:
UDINESE-BRESCIA 1-2
«atti fraudolenti consistiti, ad opera del Dattilo, nella dolosa ammonizione dei calciatori Pinzi, Muntari e Di Michele e nella dolosa espulsione del calciatore Jankulovski, tutti in forza alla squadra dell’Udinese – successivo avversario della Juventus […] la gara dell’Udinese risultava condizionata dalle tre ammonizioni e dalla espulsione inflitte dal direttore di gara».
Ci si chiede se chi ha vergato la frase sopra riportata abbia avuto la decenza di vedere la partita in questione o, almeno di informarsi. L’incontro è infatti passato alla storia per un gol (quello decisivo) segnato dal bresciano Mannini con il portiere udinese De Sanctis a terra infortunato. In seguito a questo episodio è scoppiata una maxi-rissa che ha visto coinvolti praticamente tutti i 22 calciatori in campo. Quindi è già andata bene ai friulani (inviperiti per il torto subito) di ritrovarsi con solo 1 giocatore sanzionato, Jankulovski che viene tra l’altro espulso giustamente. Questo il comunicato ufficiale della Lega Calcio in merito alle decisioni della Disciplinare:
SQUALIFICA PER UNA GIORNATA EFFETTIVA DI GARA:
JANKULOVSKI MAREK (Udinese): perché, al 31° del secondo tempo, colpiva a mano
aperta sul volto un avversario senza conseguenze lesive di sorta; infrazione rilevata da un
Assistente
Incredibile, l’infrazione era sfuggita all’arbitro Dattilo ed è stata segnalata (opportunamente) da un guardalinee. Come faceva allora l’arbitro ad espellere volontariamente (e fraudolentemente) il calciatore ceco?
Ma le stranezze non finiscono qui: i tre calciatori friulani ammoniti (Pinzi, Muntari e Di Michele) non figuravano nella lista dei diffidati (infatti scenderanno regolarmente in campo contro la Juventus)… Per quale curiosissimo motivo Moggi ne avrebbe richiesto l’ammonizione? Per sfizio personale?
MESSINA-REGGINA 2-1
«il Moggi in qualità di istigatore, il Racalbuto quale direttore di gara dell’incontro compivano atti fraudolenti consistiti nella dolosa ammonizione del calciatore Mesto della Reggina»
Moggi è astuto, talmente astuto da fare di tutto per ottenere l’ammonizione di Mesto, elemento fondamentale in mancanza del quale la Juve non potrà battere la Reggina. Infatti, la domenica successiva a Reggio, la Juve perde… e con lo scandaloso arbitraggio di Paparesta… Tra l’altro la squadra calabrese rientra nell’esclusiva lista delle “elette” che godono dei favori dell’associazione. Perché mai la si è voluta penalizzare? E, per la cronaca, l’intervento di Mesto, qualificato in televisione come «entrataccia assassina», era da rosso…
FIORENTINA-BOLOGNA 1-0
«dolosa ammonizione dei calciatori Petruzzi, Nastase e Gamberini difensori del Bologna F.C, successivo avversario della Juventus».
Altri due fenomeni vengono “fatti fuori” dai killer infallibili al soldo di Moggi: i temibilissimi Nastase e Petruzzi (le ammonizioni sono state definite “dovute e necessarie dalla sentenza san dulliana). C’è poi da chiedersi cosa c’entri Gamberini, il quale non era nemmeno diffidato. Non è che dietro ogni ammonizione c’è Moggi e non ce l’hanno mai detto?
ROMA-PARMA 5-1
In questo caso i candidati palloni d’oro che la “cupola” fa provvidenzialmente eliminare sono Pisanu e Contini. E questo in vista di Parma-Juventus, partita in cui De Santis (l’arbitro per eccellenza del sodalizio) non concede alla Juventus un rigore per un fallo di mani di un difensore emiliano…
SAMPDORIA-SIENA 1-1
Qua si raggiunge il vertice dell’assurdità. L’impallinato in questione è Simone Inzaghi, centravanti della Sampdoria… che entra in campo a venti minuti dalla fine... Che precisione questa “cupola”! Far ammonire un diffidato che avrebbe anche potuto non scendere in campo e che, in quella stagione, ha fatto indigestione di chewing-gum seduto in panchina… Tutto questo per prepararsi la strada per la successiva Juventus-Sampdoria, che i bianconeri perdono 0-1, ma che Beatrice e Narducci trascrivono come “1-0” in favore della Juve. Avevano smarrito l’almanacco o hanno volutamente alterato quel risultato (sai, se la Juve vince allora vuol dire che la squalifica di Inzaghi è servita…)?
INTER-FIORENTINA 3-2
Moggi è molto preoccupato dei cecchini viola Obodo e Viali e provvede così ad escluderli per la prossima partita che vede la Juventus impegnata con i toscani. Il buon Bertini, esegue, anche se si sta ancora domandando perché mai non avrebbe dovuto far perdere direttamente l’Inter, rivale della Juventus, al posto che sbattersi per “far fuori” due giocatori viola. Beh, ma in vista c’è Fiorentina-Juventus! Che finisce 3-3 con Collina che non vede un gol fantasma di Cannavaro…
Va anche detto che Moggi è uno attento ai bisogni degli amici, infatti provvede a fare un favore al sodale Fabiani (dirigente messinese) provvedendo alla squalifica “preventiva” di Guana e Mannini in Brescia-Bologna (1-1 e arbitrava Paparesta!) per favorire il Messina per la successiva gara contro i lombardi. È un generoso Moggi, almeno questo bisogna riconoscerglielo!
Ma ci sono delle domande che restano aperte: visto che la Juventus comandava 8 arbitri, perché non chiedeva loro direttamente di far vincere le partite alla Juventus anziché produrre sforzi per far ammonire poco temibili avversari?. Ha dato delle schede svizzere (vedere più avanti) d’altra parte! Che spreco di sim! E poi, quel De Santis che birbone! In Fiorentina-Milan (1-2), che anticipa lo scontro diretto a San Siro tra Juve e Milan, non espelle Stam per fallo da ultimo uomo e si dimentica di “impallinare” i tre importantissimi (questa volta sì) diffidati rossoneri: Nesta, Rui Costa e Seedorf!!! Evidentemente aveva il telefonino scarico…
SORTEGGI TAROCCATI
In tema di accuse “classiche” come farsi mancare quella dei sorteggi pilotati? Ecco le partite in cui Moggi, camuffato da giornalista, avrebbe personalmente estratto le biglie dalle urne:
LECCE-JUVENTUS 0-1
Moggi, Giraudo, Bergamo, Pairetto, Lanese, De Santis, Griselli e Ceniccola avrebbero compiuto «atti fraudolenti che, alterando la corretta e genuina procedura di sorteggio del direttore di gara […] della designazione degli assistenti […] del quarto ufficiale di gara e dell’osservatore dell’incontro, predeterminavano il risultato di calcio, risultato perseguito mediante la designazione fraudolenta di una terna arbitrale (De Santis, Griselli e Ceniccola), tutte persone che si adoperavano per il raggiungimento di un risultato comunque favorevole alla squadra juventina».
Insomma, questa gara col Lecce “s’aveva da vincere” e tutte queste persone hanno eseguito gli ordini alla perfezione. Peccato però che di quella gara ci si ricordi solo del campo inzuppato e di nessun episodio a favore della Juventus.
ROMA-JUVENTUS 1-2
In questa occasione Moggi, Giraudo, Bergamo, Pairetto, Fabiani (ma che c’entra Fabiani?), Fazi, Racalbuto, Pisacreta, Ivaldi e Gabriele si sarebbero riuniti prima per taroccare il sorteggio (come lo abbiano fatto non è dato sapere) e, in seguito, per far vincere la Juve.
La partita è passata alla storia: c’è un gol in fuorigioco di Cannavaro (in campo nessuno se ne era accorto…) e un rigore fischiato su Zalayeta per un fallo avvenuto sulla linea dell’area di rigore. Due episodi che fanno infuriare la Roma. I giallorossi dimenticano però come avrebbero dovuto giocare in 9 già dal 20’ del primo tempo (che fu un’ignobile caccia all’uomo) per le entrate assassine, da rosso diretto, di Dacourt e Cufré su Zebina e Blasi, beatamente sorvolate dal povero Racalbuto. E che dire poi del cazzotto che Cufré rifila a Del Piero subito dopo la fine del primo tempo? E del gol in fuorigioco di Cassano? E della reta inspiegabilmente annullata a Ibrahimovic? E delle raccomandazioni di Carraro ad arbitrare contro la Juve? Misteri che rimarranno senza risposta.
Stupisce che nel documento di Napoli le gare incriminate per taroccamento di sorteggio siano solo due. Due, guarda caso, è proprio il numero delle operazioni di sorteggio che i Carabinieri, nelle informative, sostengono di aver “controllato”. Ma come? Solo due volte su 38? Se si ha un sospetto non sarebbe più opportuno approfondire le indagini e fare chiarezza sulla faccenda? E quali sarebbero poi le irregolarità? Bisognerebbe spiegare in quali punti e in quali momenti il sorteggio non si è svolto regolarmente. Non sanno forse che esiste un comunicato congiunto Figc-Ussi che certifica le modalità di estrazione (il giornalista estraeva la pallina dell’arbitro solo in seguito a quella contenente il nome della partita)? Non sanno che le sentenze rupersandulliane hanno sancito, una volta per tutte, che questi benedetti sorteggi erano regolari? L’impressione è che Beatucci (fusione di Beatrice e Narducci, per brevità…) abbia preso per buone le panzane dei Carabinieri, risparmiando così molto tempo…
PARTITE CONDIZIONATE
Con la formuletta « al fine di raggiungere un risultato diverso da quello conseguente al corretto e leale svolgimento della competizione, compivano atti fraudolenti finalizzati a predeterminare il risultato dell’incontro, risultato perseguito dal (nome arbitro)» Beatucci ci informa che Moggi (quasi sempre in combutta con il fedelissimo Fabiani) è riuscito ad alterare un certo numero di partite di campionato. Vediamo quali:
JUVENTUS-CHIEVO 3-0: (Pieri) vittoria inequivocabile della Juventus
JUVENTUS-LAZIO 2-1: (Dondarini) nessun episodio saliente
CAGLIARI-JUVENTUS 1-1: (Racalbuto) Emerson segna il gol del vantaggio bianconero il lieve fuorigioco, ma c’è un evidente rigore negato alla Juve per atterramento di Trezeguet. Episodio del quale Moggi si lamenterà a lungo nelle telefonate seguenti questa partita (ma non l’aveva pilotata? Perché lamentarsi di una cosa di cui si ha il controllo?).
JUVENTUS-UDINESE 2-1: (Rodomonti) gol annullato a Fava al 25’ del secondo tempo per un fuorigioco difficile, ma con la Juve già sul 2-0.
LAZIO-JUVENTUS 0-1: (Trefoloni) Siccome Trefoloni non è incluso nell’élite degli omaggiati “svizzeri” (tra l’altro il Milan con Trefoloni ha uno score di vittorie vicino al 100%...) ce la si deve prendere con l’assistente Ambrosino. Peccato che non ci si ricordi di nessun episodio particolare, salvo un fantastico tuffo olmpionico di (uno dei gemelli) Dibiasi Filippini.
SIENA-JUVENTUS 0-3: (Bertini) Tre pappine e a casa…
SIENA-MILAN 2-1: (Collina) dato che l’arbitro è il pelato viareggino (quello degli incontri con Galliani e della promiscuità con Meani) dev’essere stato qualcun altro ad ostacolare la corsa delle “Marie Goretti” rossonere. E chi se non il guardalinee Baglioni, il quale sbandiera un fuorigioco che invalida un gol di Shevchenko. Fuorigioco (comunque "difficile") che nega il gol del possibile 0-1. Il vantaggio rossonero arriva comunque e poi non è colpa di Moggi se i meravigliosi si fanno infilare come tordi due volte in un quarto d’ora (prove generali di Istanbul?)…
Come si può facilmente vedere, queste partite non sembrano costituire particolari casi di gravità. Pare più che altro di trovarsi di fronte a una pretestuosa elencazione che mira a dimostrare l’indimostrabile. Non si capisce perché siano state scelte queste partite, ma il sospetto è sempre quello: ci sono dei contatti tra Bergamo e Moggi (che parlano di tutt’altro) antecedenti a questi match, e allora è ovvio che sono stati condizionati. Prendendo per buono questo ragionamento tutti i Livorno-Inter sarebbero da invalidare dal momento che lo stesso Bergamo ha ammesso che, alla viglia di quelle partite, era solito ospitare in casa sua per la notte il vicepresidente interista Facchetti.
Una stranezza relativa a questa parte del documento è che nella quasi totalità delle partite vengono fatti anche i nomi, in qualità di cospiratori, di Pairetto e Giraudo. Eppure Pairetto non compare quasi mai nelle informative (4-5 telefonate in tutto, nelle quali non si parla mai di partite specifiche) e Giraudo non dice mai una sola parola per richiedere particolari favori. L’amministratore delegato bianconero parla quasi esclusivamente con Moggi per commentare i fatti d’attualità e spesso arrabbiandosi per i molti torti subiti dalla Juventus.
JUVENTUS-MILAN
Questa partita dovrebbe essere compresa nell’elenco precedente ma, vista l’importanza, la trattiamo a parte. L’accusa è la medesima: «Moggi e Fabiani quali istigatori, compivano atti fraudolenti finalizzati a influire sul risultato dell’incontro di calcio, esito perseguito dal Bertini che si adoperava per il raggiungimento di un risultato comunque favorevole alla squadra del Moggi».
Fa specie leggere il nome del messinese Fabiani. In quale modo avrebbe potuto aiutare Moggi a corrompere Bertini? Misteri che, si spera, avranno una soluzione.
La cosa incredibile è il trattamento che i media hanno riservato a questa notizia. Tutto quello che è possibile leggere al riguardo è la frase sopra riportata. Com’è possibile allora che un giornalaccio color salmone itterico abbia potuto titolare «Così Moggi e Bertini bloccarono i rossoneri»? Hanno per caso qualche prova che noi, comuni mortali, non abbiamo. Oppure sono in cerca di querele? Ah, no, con la nuova dirigenza vanno sul sicuro… Sotto a quel delinquenziale titolo campeggiava la fotografia del rigore non concesso per fallo di Zebina su Crespo con una didascalia altrettanto farabutta «guardate il rigore non dato a Crespo». Dove sono le prove che quel penalty non è stato assegnato volontariamente da Bertini. Ma, se l’arbitro in questione era nelle mani di Moggi, perché nella stessa partita non ha assegnato un rigore alla Juventus per un fallo di mano di Costacurta su cross di Ibrahimovic? Non era più facile così? E se Bertini era così propenso ad aiutare la Juventus perché 5 giornate prima, in Atalanta-Milan, non ha espulso Nesta per fallo da ultimo uomo su Makinwa? E perché ha concesso 5 ingiustificati minuti di recupero permettendo a Pirlo di segnare il gol della vittoria milanista? Siamo sempre ai misteri…
E poi Bertini è stato anche arbitro del Milan-Juventus 3-1 della stagione successiva. Perché non si è adoperato per far vincere la squadra “del Moggi”?
E poi, se la Juventus era talmente potente, perché fu squalificato Ibrahimovic per tre giornate, impedendogli di prendere parte allo scontro decisivo di San Siro? Lo svedese venne colpito dalla prova televisiva perché l’arbitro De Santis (quello della “cupola”) non vide una “cravatta” all’interista Cordoba. Se De Santis fosse stato realmente pilotato da Moggi bastava che scrivesse sul referto di aver visto l’episodio e la prova televisiva non sarebbe stata applicabile. Invece questo non è accaduto e, nonostante i ricorsi, il potentissimo Moggi non è riuscito a far ridurre la squalifica…
Ma c’è una cosa che fa imbestialire più di tutte le altre: in quelle tre righe si ipotizza (ipotizza!!!) che la partita tra Juventus-Milan non si svolse regolarmente. È tutto lì e non c’è altro, allora com’è possibile passare già alle sentenze?. Perché invece non parliamo della gara di ritorno, ovvero Milan-Juventus 0-1 dell’8 maggio 2005? Non si ricordano forse i giornalisti (?) di quel fogliaccio che esiste un’intercettazione in cui l’ineffabile Meani si vanta con il dirigente milanista Roccato «di aver selezionato e deciso lui stesso la terna arbitrale per la decisiva partita». Non solo i guardalinee ma persino l’arbitro (ma non c’è il sorteggio?) che, guarda caso, è Collina, l’amico intimo del ristoratore di Lodi nonché il fischietto destinatario delle attenzioni di Galliani, che lo vuole come nuovo designatore. E come dimenticare le altre parole di Meani il quale, al telefono con il guardalinee Farneti «riferisce che sono stati preparati gli orologi per tutta la squadra arbitrale»? Forse queste trascrizioni non sono giunte nella sede del quinterno rosaceo o forse, “candidamente” sono state dimenticate… così come sono stati dimenticati gli innumerevoli contatti dell’onnipresente e privilegiato co.co.co lodigiano con praticamente tutto il parco arbitrale iscritto all’Aia. Infine, per dimostrare la frode sportiva è necessario che vi siano in gioco dei benefici (economici o di altro genere) tra corruttore e corrotto. Ad esempio come lo scambio di benefici tra Paparesta e Galliani: io ti aiuto con il tuo dossier, tu in cosa mi aiuti?
LE UTENZE SVIZZERE
«attraverso uno stabile vincolo associativo realizzato e costantemente alimentato da molteplici contatti telefonici rilevati su numerose e riservatissime utenze (in particolare su utenze mobili di gestori svizzeri) fornite dallo stesso Moggi (che acquistava abitualmente schede rigorosamente anonime) ai designatori arbitrali Bergamo e Pairetto, al direttore sportivo del Messina, Mariano Fabiani, agli arbitri Paparesta, Racalbuto, Cassarà, Dattilo, Bertini, Gabriele, De Santis, Pieri ed all’assistente di gara Ambrosino…»
Ecco la frase che ha suscitato le maggiori preoccupazioni in seno alla tifoseria bianconera. Moggi avrebbe fornito ai designatori e agli arbitri delle schede straniere. Innanzitutto stupisce il nome di Pairetto: Moggi ha sempre ammesso di aver regalato a Bergamo una di queste tessere, ma nessuno ha mai fatto il nome del designatore torinese. Con quale criterio è stato inserito in questa lista?
Successivamente, non meno scalpore desta la presenza di Paparesta, l’arbitro protagonista dei fattacci di Reggio Calabria, l’arbitro che telefona al dg bianconero (ma non poteva farlo con la scheda svizzera?) per scusarsi (telefonata che Moggi rifiuta sdegnato…).
Al di là di queste considerazioni non si capisce l’utilità di queste utenze riservate: da quanto emerge dal documento redatto da Beatucci pare che l’attività elettiva della “cupola” fosse la collezione di ammonizioni preventive di scarponi di dubbio livello. Perché mettere in piedi questo sistema per ottenere un così ridicolo vantaggio (poi ancora tutto da dimostrare)? È una domanda che necessiterebbe di una risposta. Ma vediamo cosa c’è di dubbio in questa faccenda delle schede svizzere.
La Stampa e Il Giornale del 15 aprile pubblicano uno specchietto riassuntivo dei possessori di queste ambitissime sim-card e fornisce un elenco delle chiamate e dei chiamanti: Moggi, simulando accento elvetico, avrebbe telefonato 4 volte a Pieri (il quale avrebbe ricambiato 8 volte), 3 volte Racalbuto (idem al contrario), 2 volte Paparesta (3 le chiamate del fischietto barese a Moggi) e una volta sola il dirigente del Messina, Fabiani (che ritorna il favore in 4 occasioni)
Tre cose strane:
1-Moggi e Fabiani si sentono solo 5 volte. Com’è possibile che il messinese sia implicato in tutti i presunti taroccamenti di partita? E come è possibile includerlo se non si conosce il contenuto delle conversazioni (ci sarebbero solo i tabulati)?
2-Manca il nome di De Santis. L’arbitro romano è stato indicato come il prediletto di Moggi, perché allora non ha avuto il privilegio di una scheda omaggio? Forse perché Moggi e Giraudo, nelle intercettazioni contenute nelle informative, parlano male in continuazione di lui (torti subiti in Parma-Juve e Palermo-Juve)?
3-Paparesta: com’è possibile che l’eroe dell’asso-biodiesel da vittima diventi ora carnefice? Cosa aveva di così importante da dirsi con Moggi? Perché se era tanto vicino a Big Luciano ha combinato i disastri di Reggio Calabria?
Ma ci sono altri punti ancora più controversi:
A quanto pare il CNAG (Centro Nazionale Autorità Giudiziaria, che si occupa dell’effettiva esecuzione delle intercettazioni) non poteva, fino allo scorso anno, disporre di tabulati relativi alle utenze mobili (figurarsi di quelle straniere). Com’è possibile che la Procura di Napoli ne sia in possesso (sempre che questa cosa sia vera)? Forse perché a capo del CNAG c’era Tavaroli?
E come fa la Procura di Napoli ad essere in possesso di tabulati della telefonia svizzera? Li ha realmente in mano o sono solo supposizioni dei magistrati?
Se questi tabulati esistono davvero, come si è potuto risalire con certezza assoluta ai proprietari delle schede? Se non si conosce il contenuto delle conversazioni, è impossibile sapere quale tessera appartiene a quale nome. Ci deve essere almeno una conversazione in cui si fa esplicito riferimento non solo all’esistenza di queste utenze svizzere ma anche ai numeri telefonici precisi. All’acquisto in Svizzera non erano richiesti documenti personali, quindi in mancanza di prove chiare e inequivocabili è praticamente impossibile risalire ai possessori di quelle schede. Il sospetto è che la Procura si sia basata solo su criteri quantitativi: prima di una certa partita c’è una certa concentrazione di telefonate e allora si presume arbitrariamente che le utenze siano in possesso a Moggi e agli arbitri e che ne facciano uso per tramare complotti ai danni del campionato. Va precisato poi quale sia il ruolo di Fabiani: si parla di 42 contatti telefonici appena prima di Juventus-Milan. Cosa c’entra il dirigente messine in questo scambio di telefonate? È necessario chiamarsi così tante volte per mettersi “d’accordo”? Un arbitro “affiliato” alla “cupola che ha bisogno di 42 telefonate??? È forse duro d’orecchio? Non è che forse parlavano di tutt’altro? Se non si conosce il contenuto di quelle telefonate perché sono necessariamente servite a truccare una partita? Su quali basi si fonda questa supposizione? Perché Moggi avrebbe dovuto servirsi di un intermediario quando è, secondo la rancorosa italietta, la causa di tutti i mali? E poi manca sempre la prova che la tale scheda appartiene a la tal persona.
Di questi tempi si è spesso parlato (e in alcune occasioni è stato dimostrato) di manipolazione delle intercettazioni: alcune conversazioni sono state fraudolentemente ritoccate e di questo ne sono convinti Luciano Moggi (che citerà Telecom dinanzi al Consiglio di Stato) e Gennaro Mazzei che nella trasmissione Lunedì di rigore del 6 dicembre 2006 ha dichiarato che alcune sue telefonate con Bergamo sono state tagliate in certi precisi punti (mancherebbero dei “non”, eliminati ad arte). Una dichiarazione che non ha scatenato i pruriti della giustizia sportiva ma che si spera attivi i sensori della silenziosa Procura di Milano.
Visti i sospetti sulla modifica delle intercettazioni è lecito pensare a pratiche simili anche in relazione ai tabulati, un’eventualità ancora più probabile vista la facilità di sostituire solo alcuni numeri in luogo della modifica o del taglio di parole in una conversazione.
Alcuni giornali parlano di 50 sim-card svizzere e di circa 800 conversazioni compromettenti. Da quali fonti hanno appreso questi numeri, dal momento che nel documento proveniente da Napoli non si legge nulla al riguardo?
Il sospetto è che molto di questa storia nasca dalle dichiarazioni “spontanee” di Nucini il quale raccontò a Facchetti dell’esistenza di schede svizzere. Cosa che però Nucini non confermò davanti al pm Boccassini. Inoltre, un ulteriore collegamento a Nucini e, conseguentemente, all’Inter viene fornito dall’ingresso in scena di Fabiani. Il dirigente messinese è stato infatti oggetto dei misteriosi dossier illegali commisionati da via Durini, dei quali ha recentemente parlato Cipriani.
Ammettiamo che Moggi abbia effettivamente consegnato agli arbitri (ben 8!) le schede straniere.
Moggi prima di una partita chiama l’arbitro e gli dice di ammonire questo e quest’altro. Se Big Luciano avesse realmente avuto la possibilità di comunicare in maniera segreta con gli arbitri e quindi di poter imporre loro i suoi voleri, sarebbe più ovvio che chiedesse cose ben più importanti che le ammonizioni di Pisanu, Contini e Nastase…
Il fatto di possedere schede svizzere non costituisce di per sé reato. Le usò anche lo stesso Tronchetti Provera nella sua scalata a Telecom, eppure nessuno ha mai storto il naso. Anche qualora fosse dimostrato che Moggi e qualche arbitro ne possedevano ciò non costituirebbe prova di alcunché se non si palesa chiaramente il collegamento diretto tra queste schede (Moggi può averne prese per gestire gli affari suoi, un arbitro potrebbe averne prese per gestire i propri. Anche perché la gente fa altro nella vita, oltre che parlare di calcio…).
Anche qualora fosse inequivocabilmente dimostrata l’esistenza di contatti tra Moggi e alcuni arbitri, questo non potrebbe costituire in alcun modo prova di illecito. E questo perché mancano i contenuti delle telefonate stesse. La mancanza di intercettazioni non può essere prova di qualcosa.
Inoltre, non è detto che arbitri e Moggi debbano per forza parlare di partite o stipulare accordi fraudolenti. Paparesta, ad esempio, parlava con i milanisti di dossier da consegnare a Letta, Collina e Galliani si accordavano per un incontro… In ogni caso, se i contenuti di queste misteriose telefonate “svizzere” fossero identici a quelli delle telefonate di Meani con i suoi amici arbitri non ci sarebbe nulla di cui preoccuparsi: la Juve se la caverebbe con 8 punti di penalizzazione e avrebbe la Champions garantita!
IL MESSINA
La novità emersa da questa documentazione è la presenza del già citato dirigente messinese Fabiani. Le seguenti gare sarebbero state alterate al fine di favorire i giallorossi peloritani: Messina-Fiorentina 1-1, Messina-Parma 1-0, Siena-Messina 2-2 (ma il Siena non era nelle grazie di Moggi?),
Reggina-Messina 0-2 e Palermo-Lecce 3-2 (che Beatucci trascrive 3-3, aveva perso un’altra volta l’almanacco?) per le ammonizioni “preventive” di Pinardi e Rullo. Vedremo se queste si dimostreranno accuse fondate, intanto basta pensare che quell’anno la Juventus fu fermata sullo 0-0 a Messina. E meno male che erano amici e che Moggi si ingegnava per aiutare i siciliani a iscriversi al campionato… E meno male che la stagione successiva (2005/06) il Messina è impietosamente retrocesso (poi ripescato dopo le sentenze estive). Ma non poteva Moggi fare qualcosa al riguardo?
LA REGGINA
Moggi è amico di Foti e quindi vai col tango: Reggina-Brescia 1-3 (gli amaranto perdono e infatti Beatucci dice che c’è stato solo un «tentato illecito»…), Reggina-Cagliari 3-2, Reggina-Palermo 1-0, Udinese-Reggina 0-2, Palermo-Reggina 1-1, Sampdoria-Reggina 3-2 (un’altra sconfitta…). Foti è un mattacchione e Paparesta non è da meno: la Juve perde a Reggio 2-1. Che brutto dispetto al capo della cupola! E quel Paparesta, che aveva pure le schede svizzere, che bel modo di ricambiare!
IL MILAN
I meravigliosi vengono coinvolti per le gare con il Chievo e il Brescia per lo zelo di Meani che ha provveduto a scegliersi (e a istruire) i guardalinee. E nonostante questo Galliani reclama già lo scudetto…
ALTRE SQUADRE
La Fiorentina viene incriminata per la gara contro il Chievo (vinta per 2-1 in trasferta) e per la famosa “proposta da bandito” di Della Valle nei confronti di Lotito. Questa sarebbe un’accusa gravissima, ma evidentemente spalare fango sulla Juve è attività che dà più soddisfazione ai solerti della carta stampata e del tubo catodico.
La Lazio è coinvolta per le partite con Chievo, Parma e Bologna (tutte vinte) e, in particolare, per le richieste indebite di Carraro (lui l’hanno già assolto…) e Lotito.
La Sampdoria invece viene tirata in ballo per il match vinto 3-0 contro la Fiorentina (ma i Viola non erano protetti da Moggi? Per approfondire i presunti legami tra il dg bianconero e i Della Valle consultare il “Manuale di autodifesa del tifoso juventino” da pag.96 a 101)
DE SANTIS
Sull’arbitro romano la fantasia di Beatucci si manifesta al suo grado massimo. Leggiamo e lasciamo senza commento questo memorabile passaggio:
«compiva atti fraudolenti consistiti – tra l’altro – nella ingiustificata espulsione del calciatore Galante Fabio, atti finalizzati ad alterare il risultato del predetto incontro terminato con la vittoria del Siena, dovendo peraltro il Livorno giocare per oltre settanta minuti in inferiorità numerica, ed avendo commesso il fatto per il motivo abietto di vendicarsi del presidente del Livorno, Aldo Spinelli, che aveva rilasciato dichiarazioni sulla cd “combriccola romana”, di cui De Santis fa (“fa”, non “farebbe”…) parte».
De Santis è incriminato anche per l’ormai leggendaria Lecce-Parma 3-3 che sarebbe servita a salvare la Fiorentina dal baratro della B. Per questa partita si sarebbero mobilitati, oltre all’arbiro, anche i due Della Valle, Mencucci, Bergamo, Mazzini, Moggi e l’assistente Griselli. Eppure, a parte qualche ammonizione a dei giocatori emiliani (e un espulsione giusta a Morfeo, al 90’…) non succede niente (ma non faceva prima a far vincere direttamente il Lecce?). Ma c’è una cosa che non torna: tutti si preoccupano di Lecce-Parma ma nessuno si premura di Bologna-Sampdoria, dove sarebbe bastata una vittoria dei felsinei per mandare all’aria tutti i piani di salvataggio della Fiorentina… Che “cupola” distratta! E dire che teneva in pugno “l’intero sistema calcio professionistico”…
CONCLUSIONI
Una conclusione ironica, ma alquanto veritiera la prendiamo direttamente dal forum, dove un utente saggiamente fa notare che:
«La cupola è formata da Juventus e Messina ed era finalizzata per squalificare giocatori come Mesto, Obodo, Inzaghi S., Viali, Guana....ma c'è da ridere o c'è da piangere?
Associazione a delinquere finalizzata alla squalifica di Mesto, Obodo e Viali composta da Moggi, Fabiani (il primo che passava per la strada...) e TUTTI gli arbitri.
Reggina-Juve 2-1 arbitrata da Papresta che un giorno favorisce il Messina (appartenente al nuovo concetto di cupola) e il giorno dopo arbitra a senso unico contro la Juventus e poi chiama Moggi per scusarsi...Anthony Perkins in Psycho aveva un comportamento da lucido mentale al top in confronto.... va a finire che giochiamo in B perchè Moggi si aoperava per far vincere il messina (che inspiegabilmente gioca in serie A) e per qualche ammonizione "mirata" ai danni di Mesto Inzaghi e non ricordo quale altro brocco...
Moggi ma che ciufolo... almeno ti fossi adoperato per far squalificare, che sò, un Shevchenko o un Adriano. Mo’ su Simone Inzaghi e Guana ti vai a fissare»
Un’ovvietà, insomma: com’è possibile che si metta in piedi una ramificata organizzazione che, secondo le parole dei magistrati, mira a governare «l’intero sistema calcio», per ottenere alla fine solo la squalifica di 5-6 carneadi?
Due considerazioni ancora:
Cosa rischia la Juve? Niente al 99,99%. Il principio del ne bis in idem garantisce l’impossibilità di non essere giudicati due volte per lo stesso reato e, secondo le sentenze rupersandulliane, grazie all’illecito strutturato la Juve ha già condizionato l’intero campionato 2004/05. Quindi, partita più, partita meno, che differenza fa?
Un’altra constatazione riguarda, ancora una volta, gli organi di informazione: giornali e tv hanno ficcato subito il grugno sul piatto ricco dello scandalo, non soffermandosi nemmeno un attimo a pensare se le cose che vanno dicendo abbiano un fondamento logico. C’è da chiedersi come mai certi personaggi (Cucci, F.Rossi, Caressa, Ordine, ecc…) prendano degli avvisi di chiusura (e non sentenze defintive) di una Procura come oro colato quando si tratta della Juventus, e invece si indignino quando altre Procure accusano, per esempio, Berlusconi. Perché se c’è di mezzo la Juve i magistrati hanno ragione e se c’è di mezzo Sua Emittenza invece hanno torto? Malafede? Sembra proprio di sì… D’altra parte i suddetti giornali si sono impegnati ad infangare unicamente la Juve, dimenticandosi che nella lista dei 48 indagati figurano anche i nomi di Carraro, dei Della Valle, di Meani, di Mazzini, ecc…
Inoltre è curioso come si riesca a dare tanto credito ad una Procura che l’estate scorsa consegnò le carte a Borrelli prima ancora della sua nomina a capo ufficio indagini (violando giusto qualche legge…). La stessa Procura che misteriosamente ha dato le intercettazioni in pasto alla stampa (violando certe altre leggi…). L’Italia è il paese delle banane? Sembra di sì…
Infine c’è da chiedersi come mai queste rivelazioni vengano fuori pochi giorni prima dell’assegnazione per i campionati europei per i quali l’Italia è in corsa, e c’è da chiedersi come mai se ne parli ora quando una Procura (quella di Milano) sta svolgendo indagini ben più importanti su una certa squadra di calcio (quella dei tavaroli-tavolini…) nel cui quadro dirigenziale militano personaggi coinvolti in scandali, quelli sì “veri”, di ben più ampia portata. Che tempismo!
L’Italia è il paese degli spioni? Sembra proprio di sì…
All'inizio del documento di chiusura indagini si legge che il Procedimento Penale in questione (27685/06/R) è uno stralcio di un altro Procedimento... del 2002 (43915/02/R)... Come mai si indagava già nel 2002? Le informative della cosiddetta indagine "Off-Side" si riferiscono ad un protocollo (554/39) del 2004. Chi ci spiega questa differenza temporale di due anni.
L'Italia è il paese dei misteri? Sembra proprio di sì...il paese dei misteri? Sembra proprio di sì...
QUALCHE CONSIDERAZIONE
Innanzitutto, dobbiano registrare l'ennesimo (e piuttosto triste) tentativo di trascinare nuovamente nella merda la Juventus. A questo proposito ho 2 ipotesi: la prima è che si voglia, con queste "nuove" polemiche, giustificare le sanzioni alla Juve, la seconda è che si stia cercando di rincarare la dose sui bianconeri affinchè la smettano di indagare sulle origini di Farsopoli e sulle magagne della Banda Bassotti nerazzurra.
A questo proposito, vediamo cosa dice il buon Rocca:
Procura di Napoli/2
Ribadisco che non vedo l'ora che cominci il processo: in un modo nell'altro si saprà se la Juve ha corrotto oppure no. Nell'attesa mi sono letto la dichiarazione di chiusura delle indagini, che presto si trasformerà in rinvio a giudizio. Leggetela anche voi: non c'è niente. E' ovvio che le prove, ammesso che ci siano, arriveranno al momento del processo, ma qui si nota soltanto la moltiplicazione delle chiacchiere da bar e una certa incompetenza calcistica dei magistrati, neanche fossero giornalisti del giornale rosa.
13 aprile
Corruzione senza soldi
Giro di soldi non ce n'è, nemmeno alla lontana, resta quindi ignota la motivazione degli arbitri: si facevano corrompere per che cosa? Per farsi dare di cornuti negli stadi e al Processo del Lunedì? Finora l'unico movimento sospetto in questo senso, a parte i rolex d'oro della Roma e i mega regali degli indossatori, riguarda il dossier dell'azienda di Paparesta finito, tramite Milan, sulla scrivania del presidente del Consiglio. Però di questo non si parla.
13 aprile
La prova è nelle intercettazioni che non ci sono
La cosa più pesante contro gli associati a delinquere è la stessa alla base della condanna sportiva: i magistrati dicono che Moggi aveva dato schede estere a Pairetto e Bergamo e con queste evidentemente comunicavano. Bene. I magistrati hanno le intercettazioni? No. Non le hanno. Quindi, sentite bene, la prova della colpevolezza della Juve e degli altri non è nelle migliaia di telefonate che conosciamo da un anno. No, in quelle telefonate nonc'è niente di penalmente rilevante. La prova è nelle telefonate che non conosciamo, né noi né i magistrati. Geniale, no?
13 aprile
Non hanno idea di che parlano
La parte che preferisco è l'accusa di associazione a delinquere finalizzata all'ammonizione preventiva (ipotesi, oltre che assurda, già smentita dalle sentenze sportive, quelle in cui non c'era bisogno della prova per condannare, ma bastava il sospetto bla-bla, vi ricordate?). Ebbene una di queste partite è Udinese-Brescia. I magistrati scrivono che l'arbitro nelle mani di Moggi ha ammonito dolosamente Pinzi, Muntari e Di Michele per non farli giocare la settimana successiva contro la Juventus. Il problema è che Pinzi, Muntari e Di Michele non erano affatto diffidati e la settimana successiva hanno giocato regolarmente contro la Juventus. Mica male, no? Sempre nella stessa partita è stato espulso Jankulovski. Ah ah, ecco la prova della combine dolosa. Eppure qualcuno si ricorderà di quella partita. Il Brescia aveva segnato con Mannini un gol mentre il portiere dell'Udinese De Sanctis era per terra infortunato. Ricordate il casino? Bene, quello che subito dopo il gol antisportivo del Brescia è andato a colpire con un pugno in faccia un giocatore del Brescia è proprio Jankulovski. Espulso. Di più. Leggo su j1897.com che il comunicato ufficiale della Lega dopo quella partita dice che l'infrazione di Jankulovski è stata "rilevata dall'assistente", non dall'arbitro co-imputato di Moggi.
13 aprile
Petruzzi squalificato, campionato truccato
Vi sembra credibile, infine, che Moggi abbia messo su questa articolata e potente mafia russa per far squalificare preventivamente Viali (con una elle), Obodo, Petruzzi e Nastase? Nastase, poi, non era un tennista?
13 aprile
Verdelli, questo è rigore

Continua la ridicola campagna di macchiettizzazione del diritto ad opera del giornale rosa che si trova sui banconi dei gelati nei bar dello sport. Sono fatti così al giornale rosa, usano la moviola invece della prova, le gazzette al posto delle pandette. Peccato, però, che si siano dimenticati di questo rigore netto negato alla Juve nella stessa partita incriminata. (Ehi, Verdelli, siamo capaci tutti di giocare al piccolo Biscardi). Peccato, inoltre, che si siano dimenticati della squalifica ex post comminata a Ibrahimovic di un numero di giornate pari a quelle necessarie a non affrontare il Milan nella partita decisiva, poi vinta dalla Juve (ma non controllavano il campionato?). Peccato si siano dimenticati che il fallo da prova televisiva di Ibra (che peraltro non era niente di speciale) sia avvenuto in un Juve-Inter di tre giornate prima, vinto dagli indossatori e con arbitro De Santis (ma De Santis non era il pilastro dell'associazione a delinquere?). Peccato che se De Santis avesse voluto aiutare i compari della Juve avrebbe dovuto scrivere nel referto di aver visto lo scontro Ibra-Cordoba e di averlo valutato involontario o regolare. Se avesse fatto così, Ibra non sarebbe stato squalificato, invece è stato squalificato, al punto da non giocare la partita decisiva dello scudetto a San Siro col Milan. Niente, al giornale rosa non ne sanno niente. Loro si occupano di Cogne, ora.
13 aprile
A differenza di molti testimoni della realtà tartufeschi e causidici – dopo le presunte novità emerse in queste ore dall’inchiesta napoletana, opportunamente definita da Tuttosport una bomba ad orologeria – io chiedo, sollecito e auspico un altro processo sportivo ai danni della Juve.
Lo chiedo perché un giornale e i suoi giornalisti vogliono sapere sempre tutto, ragione per la quale esistono (o dovrebbero esistere) e lavorano nel delicato comparto chiamato informazione.
Lo sollecito perché finalmente potrò capire se l’Ufficio Indagini, retto da Francesco Saverio Borrelli, è efficiente e zelante solo quando deve trattare determinati argomenti, mentre sembra esitante, per non dire carente, quando i pm milanesi ipotizzano il reato di falso in bilancio a carico del presidente Massimo Moratti in ragione dell’iscrizione dell’Inter al campionato di serie A2004-2005 (guardacaso). La tesi dell’accusa è che l’Inter non ne possedesse i requisiti e che sia ricorsa ad artifizi amministrativi. La notizia è del 17 gennaio 2007 eppure, dal punto di vista sportivo, nulla ancora s’è mosso.
Spero nel processo sportivo rapido, al contrario di quelli insabbiati o edulcorati, perché voglio proprio vedere cosa accadrà dopo la chiusura dell’indagine penale – immagino piuttosto lunga e complessa – dell’affare Telecom in cui, a più riprese e dai verbali, è emerso che l’Inter spiava giocatori, arbitri, guardalinee (senza peraltro raccogliere un solo indizio utile ad alimentare i sospetti), come se in uno Stato libero e democratico ciò fosse concesso e non rappresentasse, invece, reato. Penale e sportivo.
Ma la ragione principale per la quale mi auguro, e auguro al calcio italiano, un nuovo processo contro la Juve è perché sono ormai posseduto dalla curiosità di capire dove si vuole arrivare e se, in fondo, sia vero o almeno fondato che l’unico obiettivo del grande repulisti, avviato un anno fa, fosse proprio l’annientamento della squadra, della società, della storia calcistica abbracciata da tredici milioni di tifosi.
Se, dunque, da una parte denuncio con candore di essere ben lungi dall’avere compreso come funziona la giustizia italiana – ordinaria e sportiva –, dall’altra credo di avere certamente capito come funzionano i giornali – sportivi e non – quando viene tirata in ballo la Juve. Straordinario il ventaglio di possibilità apertosi a proposito delle eventuali conseguenze disciplinari. Si va da una possibile serie C (Il Giornale) al rischio zero perché la Juve è già stata giudicata (La Gazzetta dello Sport); da una penalizzazione nel campionato in corso (Il Corriere della Sera) ad una penalizzazione nel prossimo torneo (La Repubblica). Tutto questo, naturalmente, su un’ipotesi di illecito sportivo che, in ogni istanza di giudizio sportivo, era stata derubricata a slealtà sportiva.
Tuttavia è comprensibile che l’ambientino del calcio, così provvido di buoni sentimenti e popolato da persone oneste, non debba essere condannato a vivere nel dubbio. Ecco perché l’ennesimo processo è necessario e la Juve non deve sottrarvisi, ma anzi vi si deve consegnare con la consapevolezza di dimostrare quanto l’esigenza di giustizia sia stata soppiantata a vantaggio dell’accanimento. Una sola condizione, secondo me, andrebbe garantita, perché gravemente disattesa l’estate scorsa: l’equità delle sentenze. Il Milan che oggi, al pari dell’Inter, rivendica lo scudetto a tavolino per la stagione 2004-2005, deve ricordare non solo di essere stato riconosciuto colpevole per partite di quella stagione; non solo di avere goduto di una pena insolitamente mite; ma soprattutto di giocare l’attuale Champions League da abusivo, cioè grazie a giudici compiacenti. Noto con dispiacere che nessuno, a parte Tuttosport, lo dice. E non c’è di peggio che vivere in una società di giustizialisti mediatici colpevolmente privi di memoria.
Giancarlo Padovan
Calciopoli 1, calciopoli 1bis e calciopoli 2. I conti continuano a non tornare.
Adesso più di prima, leggendo il documento della Procura di Napoli relativo alla chiusura indagini (ancora una volta, in barba ai diritti delle persone coinvolte, pubblicato su internet per sostenere la colpevolezza ancor prima degli eventuali rinvii a giudizio) ci rendiamo conto che l’italia (in minuscolo) è sempre più il paese delle banane dove i processi vengono svolti e decisi dai media.
Per fortuna, questa volta, il “foglietto rosa” ha decretato la non punibilità della Juventus.
È dovuta tuttavia un’ampia riflessione su questo nuovo filone delle indagini che a parer nostro vede nuovamente assenze illustri tra gli inquisiti. La nostra Associazione ha depositato nel mese di gennaio un esposto alla Procura della Repubblica in seguito alle dichiarazioni dell’ex designatore arbitrale, Sig. Bergamo, sull’uso parziale delle intercettazioni che, a suo dire, coinvolgevano anche altri club tra cui l’inter.
Ed allora, come mai nei documenti della Procura di Napoli non troviamo alcun appartenente a detto club? Quali intercettazioni sono state utilizzate per il procedimento in corso?
Se quello che scrivono i PM fosse vero, il campionato aziendale TIM in corso non rischia di essere invalidato per la presenza di arbitri inquisiti che potrebbero averne condizionato l’esito?
Ancor più assurdo è il coinvolgimento per illeciti, solo odierno, del Messina. Ma allora perché il Messina ha giocato la serie A e noi, senza che mai nessun illecito sia stato provato, il campionato cadetto?
Sarà pertanto nostra cura, avendone ancor prima discusso con i legali dell’Associazione, chiedere l’annullamento del campionato in corso per la contestuale presenza di club e di arbitri che ne hanno ovviamente condizionato lo svolgimento.
Ma analizziamo attraverso un’attenta lettura il documento di chiusura indagini firmato dai noti P.M. Narducci- Beatrice:
al para a) , pag. 5, laddove il nostro Direttore Luciano Moggi, unitamente ad Antonio Giraudo, Mazzini, Bergamo, Pairetto, Lanese, De Santis (?), Fazi, Mazzei, Ghirelli, Baglioni, Scardina (?), Fabiani, Paparesta (?, si…Paparesta!), Racalbuto, Cassarà, Dattilo, Bertini, Gabriele, Pieri ed Ambrosino sono tutti indagati per il reato di “Associazione a delinquere” perché si associavano tra di loro e con altre persone in corso di identificazione ( ?…qui neanche TELECOM SECURITY ci è arrivata…), avendo già nel passato condizionato l’esito di campionati di calcio di serie A, con particolare riguardo a quello del 1999/2000 ( ma l’indagine non è iniziata nel 2004?), che fu sostanzialmente condizionato sino all’ultima giornata ( quando si giocò Juventus – Parma, diretto da Massimo De Santis e terminato con il risultato di 1-0, e non riuscendo nell’intento di garantire alla Juventus la vittoria finale, in quanto gli accordi illeciti già stabiliti (?) vennero compromessi dal clamore suscitato provocato dall’arbitraggio apertamente favorevole alla squadra torinese da parte di De Santis ( gol annullato a Fabio Cannavaro su calcio d’angolo inesistente!) attraverso uno stabile vincolo associativo realizzato e costantemente alimentato da moltecipli contatti telefonici rilevati su numerose e riservatissime utenze (in particolare su utenze mobili di gestori svizzeri) fornite dallo stesso Moggi ai designatori Bergamo e Pairetto, al DS del Messina Fabiani, agli arbitri…., finalizzati al conseguimento di una consolidata egemonia sia all’interno del settore arbitrale, sia – più in generale – in seno alla FIGC e comunque al condizionamento del campionato di calcio di serie A.
Orbene, cari PM, ma chi ha vinto gli scudetti dal 2000 al 2004?…mi sa che la famigerata cupola faceva un po’ d’acqua. E Paparesta, facente parte di questa cupola, che fece in un Reggina-Juventus 2-1?…obbedì ad altri ordini? Continuando, se fosse dimostrato (e ne abbiamo dei dubbi), che reato si commette nel comprare – sottoscrivendole- schede mobili svizzere? E se l’indagine data 2004, chi ha fornito i dati relativi alla stagione calcistica 1999/2000? Qualche gola profonda o qualche dossier in mano alla procura di Milano?
Dopo aver letto le firme dei due P.M. a fine documento, non capivo se stavo analizzando un dossier di una nostra Autorità Giudiziaria o (cosa più verosimile) il resoconto di qualche investigatore privato per conto di qualcuno…e chi ha buone orecchie per intendere intenda pure!
Vorrei finire con due “chicche” estreme della Procura di Napoli scritte dal grande Christian Rocca:
- Luciano Moggi, Fabiani e Paparesta avrebbero condizionato la partita del 30 Gennaio 2005 Sampdoria - Siena al fine di far squalificare il noto panchinaro ( ma non per i due P.M.) Simone Inzaghi ( forse pensavano a Pippo…purtroppo giocava nel Milan!) in relazione al successivo incontro di campionato Juventus-Sampdoria 1-0 del 2 Febbraio 2005.
Peccato per loro che Juventus Sampdoria sia finita 0-1!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
- l'accusa di associazione a delinquere finalizzata all'ammonizione preventiva (ipotesi, oltre che assurda, già smentita dalle sentenze sportive, quelle in cui non c'era bisogno della prova per condannare, ma bastava il sospetto bla-bla, vi ricordate?). Ebbene una di queste partite è Udinese-Brescia. I magistrati scrivono che l'arbitro nelle mani di Moggi ha ammonito dolosamente Pinzi, Muntari e Di Michele per non farli giocare la settimana successiva contro la Juventus. Il problema è che Pinzi, Muntari e Di Michele non erano affatto diffidati e la settimana successiva hanno giocato regolarmente contro la Juventus. Mica male, no? Sempre nella stessa partita è stato espulso Jankulovski. Ah ah, ecco la prova della combine dolosa. Eppure qualcuno si ricorderà di quella partita. Il Brescia aveva segnato con Mannini un gol mentre il portiere dell'Udinese De Sanctis era per terra infortunato. Ricordate il casino? Bene, quello che subito dopo il gol antisportivo del Brescia è andato a colpire con un pugno in faccia un giocatore del Brescia è proprio Jankulovski. Espulso.
Editoriale di G. BELVISO del 15/04/2007 11.20.49
Chiariamo subito: la Juve NON RISCHIA NULLA perchè, secondo il dispositivo della sentenza sportiva, i bianconeri sono stati condannati per aver "truccato" interamente il campionato 2004/2005, quindi non può più essere giudicata per partite inerenti a quel campionato. E dico di più: non si rischia nulla neanche se saltasse fuori una partita che presenta un illecito "classico", ovvero una strategia studiata, attuata e riuscita volta ad alterare il regolare svolgimento della partita. Perchè? Secondo il dispositivo di Sandrulli, il comportamento di Moggi e company è stato molto più grave di un semplice illecito, per cui, qualora saltasse fuori una partita con illecito (per capirci, come quei simpaticoni del Genoa...) non si potrebbe nuovamente processare i bianconeri.
Quindi, miei cari antijuventini, mettetevi il cuore in pace: la Juve il prossimo anno sarà in serie A, e saranno tutti cazzi vostri. Come sempre, del resto...
Passiamo invece alla felice serata di Manchester. Da quando è stato svolto il sorteggio (compreso dopo la partita di andata) ho sempre sostenuto che la Roma avava incocciato il peggior avverario possibile e, badate bene, non centra prettamente l'aspetto tecnico, bensi la mentalità e l'esperienza di una squadra. Andare all'Old Trafford pensando di fare gli spavaldi, senza difendersi e pensando solo a bissare il successo dell'andata, è come puntarsi una pistola alla testa e spingere il grilletto. A questo aggiungiamoci pure il solito Totti, che sparisce nelle partite che contano, salvo poi fare il fenomeno contro gli scarsi, reo di aver caricato all'impossibile la vigilia del match, in particolr modo con l'infelice paragone tra quella partita e la finale mondiale (probabilmente per lui era più importante la partita di Manchester perchè a Parigi non era sceso in campo...).
Spalletti è un bravissimo tecnico, ma in questa occasione mi sento di muovergli un'accusa, legata alla sua schiavitù del modulo e del capitano. Mi spiego: il tecnico toscano ha notevolmente rivoluzionato il gioco dei giallorossi, diciamo che ha avuto l'intuizione di avanzare Totti ad unica punta per tenerlo il più possibile vicino alla porta, con alle sue spalle due esterni veloci e frizzanti (Mancini e Taddei) e un trequartista anomalo (Perrotta), più utile nella velocità e negli imprevedibili inserimenti in area di rigore che come raccordo tra i centrocampisti e la punta. Però, a Manchester ha dimostrato che non è capace di far fronte all'emergenza. Infatti, in Inghilterra mancava Perrotta per squalifica e Taddei per infortunio nel riscaldamento ed è stato inserito all'ultimo Vucinic, ma non come punta, bensì al posto di Perrotta (sulla trequarti), ruolo per lui innaturale. Logica conseguenza, il serbo non ne ha combinata una giusta e Totti non è stato servito, sono mancati gli inserimenti offensivi di Perrotta e di Mancini. Il centrocampo, nel quale mi sento di salvare il solo De Rossi, era sempre in minoranza numerica, Ronaldo e Giggs hanno fatto quello che volevano e la difesa giallorossa (tanto osannata in Italia) è andata completamente in bambola. Ripeto: NON PUOI ANDARE ALL'OLD TRAFFORD E NON SOFFRIRE, NON DIFENDERTI, NON ESSERE UMILE.
Il 7 a 1 finale è stato forse un pò umiliante, ma servirà a riportare i romani con i piedi per terra perchè, ricordiamolo sempre, a questa Champions non dovevano partecipare essendo arrivati al 5° posto sul campo, salvo poi ritrovarsi nella piazza d'onore dopo Farsopoli.
E a proposito di intrusi europei, ecco che il derelitto Milan risorge in Champions e vince a Monaco di Baviera per 2 a 0. Devo ammettere che i rossoneri mi hanno stupito, soprattutto in Seedorf, che per una notte si è svegliato ed ha fatto il... Seedorf. Quello che temevo si sta avverando, ovvero la possibilità che la squadra milanese possa vincere la Champions (e l'Inter la serie A barzelletta...), ma in semifinale avranno contro il mostruso Manchester. In partenza sembrano già in finale i Red Devils, ma guai a sottovalutare il Milan.... Piccola frecciatina: credo che Cristiano Ronaldo si dovertirà meno davanti a Maldini e Nesta... Vero Spalletti?
Chudiamo, infine, con la Juve, che ha giocato 3 partite in questi 10 giorni di mia lontananza forzata dal blog. Vediamole brevemente:
JUVENTUS-ALBINOLEFFE 1-1: La solita passima Juve contro le piccole squadre non va oltre il pareggio casalingo contro gli orobici dell'Albinoleffe, che si portano in vantaggio con Ruopolo. A fine primo tempo, il bello ma fortunoso gol (con tanto di polemica verso la curva) di Balzaretti, bravo a sfruttare un uscita sbagliata del portiere Cesaretti e a beffarlo con un pregevole pallonetto da fuori il limite dell'area. Juve bruttina, con Del Piero in tribuna e Trezeguet pure (anche se figurava in campo).
Migliore in campo: Balzaretti (6.5)
Peggiore in campo: Trezeguet (4)
Voto generale alla Juve: 5
JUVENTUS-NAPOLI 2-0: ecco che nella partite che contano, la Juve si sveglia e batte un presuntuoso Napoli, molto più nettamente di quanto dica il risultato. Dopo un buon avvio dei partenopei, i bianconeri prendono campo guidati da un monumentale Nedved e passano in vantaggio grazie a Camoranesi, lesto ad insaccare sotto misura un perfetto cross di Nedved. Raddoppio nella ripresa di Del Piero. Come per la Roma, vale lo stesso discorso anche per il Napoli: non puoi avere la sfacciatezza di andare in casa di un avversario molto più forte di te e non chiuderti, non soffrire. In questo modo è andata la partita e per questo la Juve arriverà prima ed il Napoli farà i play-off! Nota di merito per Nedved, che corre e lotta come un debuttante e per Mauro German Camoranesi, che sfodera un buona prestazione prima della lezione di calcio che terrà, qualche giorno più tardi, allo stadio Via del Mare di Lecce.
Migliore in campo: Nedved (8.5)
Peggiore in campo: Trezeguet (5)
Voto generale alla Juve: 7.5
LECCE-JUVENTUS 1-3: Ripetizioni di giuoco del calcio gentilmente offerte da Camoranesi. Per l'oriundo una partita pazzesca, a dimostrazione che quando vuole sa essere uno dei calciatori più talentuosi al mondo. Juve presto in vantaggio con il redivivo Marco Marchionni, ottimo a sfruttare un bel passaggio di Nedved dopo una magia sulla fascia di Camoranesi e a superare il portire leccese con un delizioso pallonetto. Immediato, però, il pareggio dei padroni di casa con Polenghi. Gol però irregolare perchè il difensore pugliese si è nettamente servito del corpo di Birindelli facendosi leva per colpire di testa e superare Buffon. Prima del 45' da segnale un rigore incredibile non dato alla Juve (che Moggi lavori a Lecce?) per un intevento di mano di Giuliatto per anticipare Marchionni che stava per concludere a rete. Credo non ci sia permesso dubitare della buona fede degli arbitri, quindi va bene così, anche se quest'anno cominciano ad essere un pò troppi gli errori arbitrali a nostro sfavore, ma la simpatica stampa italiana, come sempre, tende a nasconderli per poi ampliare quelli a nostro favore. Così è sempre stato e così sarà sempre! Nella rirpesa raddoppia Zalayeta con un sinistro dall'interno dell'area di rigore e sigilla la vittoria Mauro German con una spettacolare azione, iniziata sulla trequarti con 2 dribbling a rientrare conclusa con un meraviglioso sinistro all'incrocio dei pali. Standing ovation per l'argentino e 3 punti per la Juve, che distanza di 7 il Genoa e di 9 il Napoli.
Migliore in campo: Camoranesi (8.5)
Peggiore in campo: Birindelli (6)
Voto generale alla Juve: 7
Domani viene a Torino il Rimini e sabato il Genoa. Con 6 punti la A sarebbe assicurata, con 4 quasi. Direi che quest'anno di merda sia quasi passato, il precampionato è quasi finito e presto si tornerà a fare sul serio...
giovedì, aprile 05, 2007
ATTENTI A GUIDO ROSSI
La Juventus Primavera batte come al solito gli indossatori di scudetti altrui e vince la Coppa Italia (qui la fredda cronaca del giornale rosa, in attesa che invochi l'Onu per tutelare Moratti). Tutto ciò mentre quel comico di Massimo Moratti dice che "ormai agli scudetti siamo abituati".
4 aprile
CRISTIAN ROCCA
Come al solito un eccezionale Christian Rocca...
TRONCHETTO 0(VIRGOLA)08
L’ assemblea di Telecom Italia si terrà a Rozzano il 16 aprile, chiunque sia possessore di azioni Telecom può partecipare. Invito tutti a farlo. Invito coloro che mi hanno espresso la loro manifestazione di interesse a farlo. Ognuno con la sua voce. Ognuno di voi conta più del tronchettozerovirgolazerootto. Più siamo, più questa assemblea sarà una cosa seria. Una vera rappresentanza dell’azionariato popolare. Io ci sarò.
Sento invocare il mercato da parte dello psiconano e del suo portavoce in fez. Gente che di mercati se ne intende: quelli delle vacche. La triade tronchettibuoraruggiero ha venduto il vendibile di Telecom Italia in questi anni. Ha trasformato gli utili in dividendi, stock option, megastipendi, gettoni d’oro per i consiglieri di amministrazione sempre schierati. Si vendevano gli immobili Telecom a Pirelli Real Estate con un piccolissimo conflitto di interessi? Erano d’accordo! Si fondevano Tim e Telecom? Erano d’accordo. Un anno dopo venivano separate Tim e Telecom? Erano d’accordo. E’ il famoso consenso a gettone.
Si sono solo lasciati sfuggire la più grande intercettazione della Storia d’Italia operata con uomini Telecom, strutture Telecom, soldi Telecom. Un gruppo dirigente così in un altro Paese non sarebbe più al suo posto da mesi. E loro sono ancora lì, il consigliere Ferrarini che pontifica e il consigliere Moratti che ci consola con il suo sorriso da petroliere buono. Il mercato, questo è il mercato.
Lo spionaggio Telecom ha danneggiato il titolo e l’azienda? Io dico di sì. Chi gestiva l’azienda ne deve rispondere e togliersi dalle balle. Il tronchetto vuole vendere ai messicani e filarsela all’inglese. La Procura di Milano si faccia dire da Tavaroli i mandanti delle intercettazioni, questi oscuri mandanti, ma chi saranno mai, i mandanti?
Tutti all'auditorium di Telecom di Rozzano il 16 aprile!
Fonte: www.beppegrillo.it
CHISSA' COSA DIRA' TRAVAGLIO...
Borrelli dovrà decidere solo l'eventuale acquisizione relativa ai verbali dell'interrogatorio di Cipriani su questo aspetto. Le accuse di Cipriani di pagamento su estero da parte dell'Inter potrebbero portare a un approfondimento degli 007 federali per capire chi autorizzò il pagamento. Se l'unica firma è stata quella di Facchetti, o se qualche altro dirigente (lo stesso Moratti?) avesse avuto notizia di quella fattura. Solo nel caso si provasse un coinvolgimento da parte di un altro dirigente, la relazione dell'Ufficio indagini, trasmessa alla Procura federale, potrebbe trasformarsi in deferimento. Allo stato attuale, però, si tratterebbe della violazione dell'articolo 1, ma relativamente alla «scarsa collaborazione»: al massimo un'ammenda. L'unica conseguenza sarebbe un'ombra all'immagine. L'Inter ufficialmente fa sapere che solo le informazioni su «Vieri furono richieste e pagate con fattura, ma senza che venissero mai diffusi dati del calciatore». Quello che aveva dichiarato anche Moratti a Borrelli. Si fa anche notare che la fattura non è mai stata nascosta e che parlava apertamente di informazioni su Vieri e di altro. «Vieri del resto — trapela — cenava spesso con Mutu, Jugovic e Ronaldo, probabile che da questo siano nate le voci attuali».
Fonte: goal.com
ECCO GLI INTERISTI: PERDENTI E DERISI!
« Con noi non vincete mai»
La Juve innaffia l’Inter di champagne: «I campioni dell’Italia siamo noi»
Lanzafame segna e mostra la maglietta con la dedica per Ale e Ricky, i ragazzi annegati nel laghetto di Vinovo: «Rimarrete sempre nei nostri cuori» La perfidia di Chiarenza: «E’una gran bella cosa quando un club di serie B batte uno di serie A». E la serenità di Rizza pronto a scherzare alla fine con chi l’ha insultato per 90’
di ANDREA PAVAN
MILANO. Alla fine, a quelli del-l’Inter, non è rimasto altro che urlare «serie B, serie B», invitando gli juventini a salutare la capolista: di un altro torneo però, oltre che di un altro mondo e su altri palcoscenici. Perché su quelli calcati insieme, in questa stagione come del resto per troppi anni prima, è per l’Inter che non ce n’è. Mai. E non è colpa della Juve (o meglio: non di questa Juve) se le opportunità di confronto diretto - ancorché unidirezionale - sono state solo nei trofei Tim e Moretti e nelle disfide di Primavera. Cinque pappine nella Supercoppa d’autunno, superiorità conclamata anche nella duplice finale di Coppitalia: due a zero senza troppe discussioni mercoledì scorso a Vinovo; uno a uno senza penando zero ieri, sul campo del centro intitolato alla memoria di Facchetti ma alla salute delle centinaia di cadetti bianconeri convenuti a Interello, diminutivo mai come stavolta appropriato. E, quale bonus, alla faccia di Mancini, spettatore a bordo campo con la sua sciarpina rosa: appena ha preso a piovere, ha fatto che smammare, forse perché ormai si è abituato a commentare soltanto vittorie. «Evidentemente, l’Inter ci porta bene» rileva con goduto distacco Alessio Secco, il diesse di
Cobolli che è venuto a rappresentare. «Una società di serie B che batte un club di serie A è sicuramente una gran bella cosa», rimarca con consapevole perfidia Vincenzo Chiarenza, il manico urlatore (non sta zitto un secondo, in panca, al confronto
Cosmi e Novellino sono dei dilettanti) cui piace prendersi qualche rivincita dialettica anche nei confronti del suo superiore
Deschamps. Figuratevi allora il popolo: un agglomerato ultrà giunto non solo dall’hinterland milanese, considerata l’invasione in tribuna dei ragazzi di Storgato e Maggiora, Allievi e Giovanissimi al completo per alimentare la grancassa bianconera e insieme rinvigorire il ricordo di Riccardo e Alessio,
Neri e Ferramosca, morti per un pallone sbagliato da recuperare ma giammai affogati nell’oblio: quello sì sarebbe un delitto. «Lanza’, fame di gol» recitava uno striscione vergato da pennarello fraterno sulle gradinate nel settore ospiti, separato dall’avanguardia di Curva Nord interista (diffidati compresi, a rivendicare l’antica libertà) da un cordone di poliziotti e steward degno d’una finale di Champions. E Lanzafame, appena l’ha schiaffata dentro di volée sul cross di Maniero, proprio là sotto è corso, togliendosi la maglietta come fanno i grandi e chissenefrega dell’ammonizione. C’era la dedica per Ric e Alex da mostrare, «rimarrete sempre nei nostri cuori». Peccato per la deriva tifosa che - malgrado qualche fase di tensione mai sia deragliata in scontri - non ha impedito a sberleffi e insulti di tracimare nell’inconcepibile offesa alla morte, dunque alla vita. Censurare è sempre sbagliato. Anche un coretto come «gobbo maledetto sei caduto nel laghetto ». Meglio denunciare, e reagire, ma con intelligenza. Come ha fatto Giuseppe Rizza, terzino sinistro molestato per l’intera ripresa a bordo rete, dove giocoforza s’avvicinava con frequenza. Si è preso pure delle spruzzate d’acqua via bottiglietta, qualche monito per la serie «ci vediamo fuori», al quale ha replicato con alcune occhiatacce, a condire una prestazione che a livello di imprecazioni è stata tutto un rosario. Però ha tenuto botta e al fischio finale, mentre i compagni s’abbracciavano cantando «chi non salta interista è», ha fatto salire di molto il suo voto in pagella. «Dammi i pantaloncini » gli urlavano per sfotterlo. Lui, dopo averci pensato un poco su, se li è sfilati per passarli, sopra la grata protettiva, nelle mani stupite e forse un poco imbarazzate di chi fin lì l’aveva infamato. Chapeau. «Mi hanno veramente maltrattato, dicendomene di tutti i colori, ma a darmi davvero fastidio è stata la frase “Rizza anche tu nel laghetto”. Però alla fine c’era un’aria al confine con lo scherzo, e allora... ». Allora lui l’ha valicato, con arguzia e saggezza. «Per stemperare la tensione». Giù le braghe, in alto i cuori.
La tecnica juventina, di cui il giovine Giovinco è il minuscolo- maiuscolo emblema, almeno a questi livelli fa ancora le scarpe all’esuberanza fisica degli interisti, penalizzati anche da 9 anni d’età media in meno. Ad e dg chiamato con grande classe a far le veci di Moratti, Ernesto
Paolillo pratica il fair play che predica: «La Juve ha strameritato, onore alla Juve. Noi abbiamo puntato sulla linea verde per durare negli anni: ma loro sono superiori non solo anagraficamente. Nessun amaro in bocca, sono contento per come abbiamo combattuto: speriamo di rifarci in campionato. E speriamo che le tifoserie, divise ma unite dal buon senso, mantengano una rivalità leale, senza ostilità, anche quando ci ritroveremo in serie A». Dove peraltro, mentre la babyJuve s’annaffia di champagne, i tifosi fanno capire di sentirsi già. Di nuovo. Da sempre. Per sempre. «Non vincete mai» e «i campioni dell’Italia siamo noi». Giusto per ricordare, rimuovendo Calciopoli.
Fonte: Tuttosport
Certe persone si dovrebbero solo vergognare. Ma che stanno al mondo a fare? Mah...
Comunque si capisce benissimo che la classe non è acqua, chi nasce interista (quindi cafone) non puù morire juventino (quindi signore), ma va bene. La mamma dei deficienti è sempre in cinta...

CHE SCHIFO!!!
Ieri sera abbiamo avuto l'ennesima prova del degrado raggiunto dal calcio (e non solo) nel nostro bel paese, grazie ai vergognosi scontri nella capitale. Non mi interessa ne chi ha iniziato ne il motivo scatenante, ma il fatto è che ancora una volta ci siamo distinti per quello che siamo, INCIVILI!
Guardate questo video e ditemi se non è uno scandalo che tutto ciò possa avvenire in un luogo di festa e di aggregazione. Non bastavano, per restare in ambito "europeo" le monetine tirate dagli spalti che aprono la faccia di un arbitro, i razzi tirati dalla curva dei tifosi perdazzurri durante l'euroderby e la rissa di Valencia; ancora una volta l'Italia si è distina. E noi vogliamo l'Europeo?
Credo sia davvero arrivata l'ora di fermarsi e riflettere, ma quasta volta seriamente, non come la squallida pantomima del dopo Raciti. I provvedimenti devono essere rapidi e drastici perchè, davvero, non se ne può più!
Leggi severe, repressione e responsabilità DIRETTA delle società! E' questa l'unica via da perseguire per avere dei risultati tangibili... Provvedimenti come il decreto Amato è chiaro che siano solo la classica pezza, in attesa del prossimo episodio assurdo, che ci riporterà a fare gli stessi discorsi e nuovi pseudoprovvedimenti per arginare momanetaneamente il problema e placare l'opinione pubblica.
A mio avviso, è giunto il momento che il calcio italiano si prenda una pausa. Si termini questa stagione farsa e ci si fermi per un anno, niente campionato e niente coppe europee. Si riprenda dalla stagione successiva con nuove leggi che contemplino anche la responsabilità diretta delle società per gli atti compiuti dai propri tifosi: in prima istanza una multa salata, poi una penalizzazione in classifica, infine l'esclusione dal campionato di competenza ed assegnazione ad uno inferiore. Leggi più pesante e repressione totale contro chi si macchia di illegalità nei pressi dello stadio.
Per sconfiggere un mostro, devi anche tu trasformarti in una bestia, e allora nessuna pietà.
Sempre, se si vuole che il calcio italiano torni ad essere vivibile... Ma a sto punto, dubito fortemente che questo sia il volere di società, tifosi ed istituzioni.
Per finire, leggete cosa scrivono dei siti esteri sugli scontri di ieri sera:
Dalla Svezia
Dalla Lituania
Per fortuna, all'estero certe cose se le legano al dito e indagheranno. Ovvio che non ausipco una "vendetta" al ritorno, questo mai, ma un'inchiesta seria potrebbero aprirla. E sarebbe ora che si faccia pulizia...
Manchester Chiede Aiuto A Blair: "Verifichi scontri di Roma"
Il Manchester Utd ha chiesto al governo britannico di esaminare gli incidenti avvenuti in occasione della partita con la Roma all'Olimpico. "Le scene dolorose viste hanno sioccato tutti all'Old Trafford - si legge in un comunicato - E' stata una reazione eccessiva della polizia locale che ha picchiato indiscriminatamente i tifosi dello United. Il club raccoglierà testimonianze da inviare al Ministero dell'Interno".
Un caso diplomatico destinato a protrarsi fino a quando non verrà fatta chiarezza. Le accuse lanciate dalla stampa inglese sugli incidenti dell'Olimpico occorsi durante la gara tra Roma e Manchester potrebbero diventare oggetto di un'indagine da parte del governo britannico. La società inglese ha espressamente chiesto l'intervento del Ministero dell'Interno per cercare giustizia sull'accaduto. Inoltre, la dirigenza si è detta scioccata per l'atteggiamento aggressivo e ostile della polizia italiana che avrebbe picchito selvaggiamente i tifosi dei "Red Devils"
Tuttavia, il Manchester ha estromesso da qualsiasi responsabilità la Roma calcando la mano esclusivamente sulle forze dell'ordine: "La polizia ha effettuato cariche indiscriminate nei confronti dei tifosi dello United. In simili circostanze, il Manchester e la Roma non hanno la facoltà di chiedere conto alla polizia - si legge in una nota - Pertanto, il club accoglie con favore un esame degli incidenti da parte del governo, raccoglierà dichiarazioni dei tifosi presenti e le inoltrerà al ministero dell'Interno", chiedendo ai supporters che hanno assistito alla partita di "fornire prove" via posta (intestando le lettere ad "Inchiesta Roma") o all'indirizzo e-mail aperto appositamente, romamanutd.co.uk.
In mattinata il prefetto di Roma Achille Serra aveva pubblicamente difeso le forze dell'ordine in riferimento al comportamento tenuto durante gli scontri. "Criticare le forze dell'ordine è uno sport ed è uno sport anche inglese, visto che anche in passato ci sono stati incidenti più gravi di questi - ha commentato - Questa volta penso che la polizia italiana abbia agito nel modo più corretto possibile". Ed ha ribadito: "Non è prevista nessuna investigazione". Una diatriba destinata a continuare, con il Manchester che ha assicurato un'accurata opera di sorveglianza sulla vicenda.
Fonte: Tgcom
E....
Calcio, Uefa apre inchiesta su scontri all'Olimpico
ROMA (Reuters) - La Uefa, l'organismo che governa il gioco del calcio a livello europeo, ha aperto un'inchiesta sugli scontri tra tifosi e polizia avvenuti ieri sera a Roma in occasione della partita di Champions League, in cui sono rimasti feriti 11 tifosi del Manchester United.
"La Uefa ha aperto un'indagine sugli incidenti", si legge nel comunicato diffuso sul sito dell'organizzazione. "La Uefa sta raccogliendo prove e studierà i referti di arbitro, delegato e ufficiale di sicurezza in dettaglio, prima di annunciare ogni ulteriore azione", è scritto nella nota.
Il Manchester United intanto ha sollecitato il governo britannico a esaminare quanto avvenuto ieri sera a Roma affermando in una nota che "le scene preoccupanti viste allo Stadio olimpico ieri sera hanno sconcertato tutti all'Old Trafford".
"In quella che la squadra considera una reazione sproporzionata, la polizia (italiana) ha picchiato in modo indiscriminato i tifosi del Manchester United", recita la nota del club, precisando che né la squadra britannica né la Roma sono in gradi di contattare la polizia per un bilancio dell'accaduto.
"Di conseguenza, la squadra vede con favore un indagine del governo (britannico) sull'incidente e raccoglierà le testimonianze dei tifosi da presentare all'Home Office", ha aggiunto.
FERITI 11 TIFOSI DEL MANCHESTER
Secondo quanto riferito dall'Ambasciata britannica, negli scontri -- iniziati all'interno dello stadio Olimpico poco dopo che la Roma è passata in vantaggio al 44' del primo tempo con una rete di Rodrigo Taddei -- sono rimasti feriti 11 tifosi del Manchester United, portati poi in ospedale.
Due tifosi del Manchester sono stati trattenuti in ospedale per tutta la notte, mentre un portavoce della struttura sanitaria ha detto che uno di loro ha subito lesioni allo stomaco.
"Undici cittadini britannici sono stati portati in ospedale. Soltanto due sono stati ricoverati per tutta la notte, uno dei quali è già stato dimesso", ha detto oggi un portavoce dell'Ambasciata britannica che ha precisato che le condizioni del tifoso ancora ricoverato non sono gravi.
Alcuni media parlano di 18 feriti, mentre la polizia non fornisce numeri.
Un fan club dello United annuncia che invierà una nota alla Uefa chiedendo ai tifosi di fornire testimonianze sugli scontri.
"La polizia italiana era dalla nostra parte della rete, in una formazione di attacco contro i tifosi dello United, come se volessero proteggere i tifosi della Roma da noi", scrive l'associazione dei tifosi dell'Independent Manchester United sul suo sito web.
L'incontro di andata di ieri sera -- vinto dalla Roma per 2-1 -- valeva per i quarti di finale di Champions League.
I disordini di ieri all'Olimpico riportano in primo piano il fenomeno della violenza negli stadi, contro il quale il governo ha varato misure drastiche, dopo l'uccisione di un ispettore di polizia lo scorso 2 febbraio a Catania nel corso di scontri con gli ultrà all'esterno dello stadio.
Che sia la volta buona?
GRAZIE ROMA....
mercoledì, aprile 04, 2007
ANDATA DEI QUARTI DI FINALE DI CHAMPIONS (1° PARTE)
Riguardo alla partita di ieri sera, noto con immenso piacere che il buon Ancelotti mi ha dato ascolto, ma non totalmente ('un se fa Carlè): ieri, infatti, avevo "suggerito" al Milan di schierarsi con i 3 mediani (Gattuso, Pirlo ed Ambrosini) e con 2 trequartisti (Kaka e Gourcuff) alle spalle di Gilardino, ma con dispiacere ho notato che l'allenatore rossonero insista inspiegabilmente con Seedorf, ormai un calciatore finito, sacrificando il duttile e spesso positivo francesino. In ogni caso il Milan ieri sera ha fatto un'ottima partita e avrebbe meritato tranquillamente di vincere se non fosse stato per una clamorosa doppietta di Van Buyten a rimontare prima il gol di Pirlo, poi quello di Kaka su rigore stra-regalato dall'indecente arbitro Basbakov. Secondo me il Milan deve sempre giocare col triplo mediano, sia per togliere lavoro e pressione a Pirlo (ieri sera è sembrato finalmente vivo), sia per proteggere a dovere una difesa che non da assolutamente affidabilità. Il discorso Seedorf lo ritengo chiuso a favore di Gourcuff e pesto anche Ancelotti se ne accorgerà. L'olandese è stato un grandissimo giocatore, quando riusciva sia nella fase di interdizione partendo da mezz'ala sinistra, sia in quella di rifinitura spostandosi tra le linee, sia in quella conclusiva quando aveva la gamba calda per esplodere il suo terribile tiro (in particolar modo questo gli riusciva contro la Juve...). Ora, complice l'età ed un vistoso calo di forma, non è più in grado di svolgere queste 3 funzioni che lo rendevano indispensabile nel centrocampo a rombo del Milan, ma ora come ora lo avvicenderei con Gourcuff, che nasce trequartista con la propensione a decentrarsi sull'out di sinistra, quindi lo ritengo piuttosto complementare a Kaka. Ci starebbe,ad onor del vero, anche la soluzione a 2 punte, ma non vedo come possano convivere Gilardino e Ronaldo. In questo caso è necessario l'inserimento di Olivera al posto di uno dei due, cosa che, però, abbassa notevolmente il potenziale tecnico della squadra.
Il pareggio di ieri sera è un pessimo risultato perchè obbligherà i rossoneri ad andare a vincere a Monaco di Baviera, impresa già di partenza parecchio problematica. Non escludo che la banda di Ancelotti ce la possa fare (anche se spero vivamente di no) soprattutto in virtù della pochezza palesata anche ieri sera dal Bayern che però, come ogni squadra tedesca, è dura a morire ed è riuscita a rimontare più con il cuore che grazie ad effettivi meriti.
Valore avversario: 6+
Voto prestazione Milan: 6.5
Possibilità di qualificazione: 35%
Il Liverpool non smette di stupire. Ieri sera 3 a 0 in casa del PSV, grazie a Gerrard e ad un Crouch in forma divina! Questo sgraziato attaccante sembra il prototipo dell'anticalcio, ma devo ammettere che è molto forte tecnicamente e fa molti gol. Bravo Benitez ad aver creduto in lui...
Valore avversario: 6-----------
Voto prestazione Liverpool: 8.5
Possibilità di qualificazione: 99.99%
Stasera tocca alla Roma. Pronti col gufaggio?

UN ARTICOLO FANTASTICO!!!
Caro amico ti "proscrivo" (lettera aperta a Marco Travaglio)
di Antonio La Rosa
Caro Marco Travaglio,
avrei voluto scriverti in privato, ma siccome tu nascondi la tua email, mi costringi a scriverti approfittando dell’ospitalità di un sito di tifosi, con la speranza che tu mi legga.
Il tuo articolo "caro amico ti prescrivo", pubblicato su "L’unità", è la peggiore espressione di un giornalismo mistificatorio, di un giornalismo nel quale non interessa informare, ma solo denigrare quanto più possibile i propri avversari, facendo credere che le proprie opinioni siano verità, che siano racconto di fatti.
Vedi, caro Travaglio, il mondo è davvero cambiato, soprattutto l’Italia, se un ex seguace di Indro Montanelli (quello che a suo tempo invitava a votare DC, turandosi il naso, un modo come dire che pur di non votarsi comunista si doveva consentire a chi è disonesto di governare!) può scrivere sul quotidiano fondato da Antonio Gramsci, nel quale grande risalto ebbero i mitici corsivi di Fortebraccio, oggi sostituiti dagli articoli delle ... banane.
Io leggevo l’Unità, anche perchè sono cresciuto nelle sezioni politiche in cui arrivava ogni giorno e veniva letto come i cristiani leggono il vangelo, certi valori li ho appunto acquisiti da quelle frequentazioni e da quelle
letture, e mi sono rimasti tutt’oggi, semmai non trovo più quelli che li sostengano ancora, il loro posto è stato preso, guardacaso, proprio da quelli che a suo tempo li osteggiavano quei valori.
Come avrai capito, ero e sono di sinistra, come ero e SONO ORGOGLIOSAMENTE juventino oggi, anzi, più oggi, rispetto a ieri, dopo avere letto la tua ennesima denigrazione.
Perchè di denigrazione si tratta, di insulto alla Giustizia e a una sentenza, compiuti da chi sconosce leggi e
norme processuali, ma conosce bene l’arte (si fa per dire) dell’insinuazione e del sospetto per il sospetto.
Non sto certo a perdere tempo a spiegarti il significato della sentenza della Cassazione nel processo Giraudo - Agricola, ma non perchè non la capiresti, bensì PERCHE’ L’HAI CAPITA FIN TROPPO BENE MA TI FA COMODO FINGERE DI NON AVERLA CAPITA, DEL RESTO COME POTRESTI PROSEGUIRE NEI TUOI
ATTACCHI DELIRANTI E SCRITERIATI CONTRO I TUOI NEMICI JUVENTUS, GIRAUDO E AGRICOLA?
Non penso non saprai, tu, che la prescrizione può essere rinunciata dall’imputato solo se è già maturata al momento della celebrazione del processo, e dunque solo dopo il due aprile 2007 Giraudo e Agricola potevano dichiarare di non accettarla.
EPPURE FAI L’INDIANO E DICI CHE SONO STATI GIRAUDO E AGRICOLA A NON AVERLA RINUNCIATA.
Falso, come quello che hai spesso scritto quando parli di Juventus, fingendoti peraltro juventino deluso, per cercare di apparire credibile.
Ma questo è nulla rispetto al passo successivo del tuo articolo in questione, che riporto testualmente:
"Se una sentenza riforma in peggio la precedente, sostituendo l’assoluzione con la prescrizione, vuol dire che il reato è accertato: l’imputato è colpevole, anche se non più punibile. In questo caso, il dottor Riccardo
Agricola, tuttora capo dello staff medico bianconero, e Antonio Giraudo, ex amministratore delegato, hanno commesso il reato di frode sportiva dopando i giocatori e alterando i risultati delle gare della Juventus. Hanno vinto col trucco nelle stagioni tra il 1994 e il ’98. Se i giudici di appello avessero adottato la corretta interpretazione della Cassazione, oggi parleremmo di
condanne definitive. Insomma avevano ragione Zeman, Guariniello e i suoi consulenti (tra i quali il professor Gianmartino Benzi, illustre farmacologo scomparso da poco), e il giudice Casalbore che in primo grado condannò Agricola e assolse Giraudo per insufficienza di prove. Se i supremi giudici non hanno annullato anche l’assoluzione per l’uso di Epo, è solo perché
avrebbero dovuto entrare nel merito del verdetto d’appello che giudicava insufficiente la perizia D’Onofrio, e questo il giudice di legittimità non
può farlo."
Neppure Riccardo Luna ed il suo giornale "il Romanista" sarebbero arrivati a tanto: questa è la diffamazione per la diffamazione, il dire male per quel
gusto sadico di dire male, il mentire con la spudoratezza e l’arroganza di chi in fondo scrive evitando di affrontare interlocutori e domande.
Bene, io lo faccio e ti sfido pubblicamente a smentirmi.
Punto primo:
TI SFIDO A DIMOSTRARE PUBBLICAMENTE CHE, GIURIDICAMENTE, UNA SENTENZA CHE DICHIARI LA PRESCRIZIONE SIGNIFICHI RICONOSCIMENTO CHE UN REATO SIA STATO REALMENTE COMMESSO!
Io ti dico solo che è falso quanto hai scritto, dato
che la prescrizione ha solo l’effetto di rendere non più ACCERTABILE, per il decorso del tempo, se un fatto sia stato commesso o no, e se costituisca reato o no.
Lo sa anche uno studente di scuola media superiore, è impossibile che proprio tu non lo sappia.
Già: dando al concetto di "prescrizione" in senso giuridico, il suo reale significato, avresti mai potuto scrivere una infamità quale "Riccardo Agricola ... e Antonio Giraudo ... hanno commesso il reato di frode sportiva dopando i giocatori e alterando i risultati delle gare della Juventus. Hanno vinto col trucco nelle stagioni tra il 1994 e il ’98"?
Certo che no, avresti dovuto dire "cari amici, forse ho sbagliato quando gli anni scorsi attaccavo i signori Giraudo e Agricola", ma un infallibile come te non può tornare indietro.
Secondo punto:
IO TI SFIDO A TROVARE UNA DICHIARAZIONE CHIARA, INEQUIVOCABILE, PRECISA, RILASCIATA IN QUALSIASI SEDE DAL SIGNOR ZDENECK ZEMAN, SECONDO LA QUALE ALLA JUVENTUS SI FACEVA USO DI DOPING!
Ti anticipo subito, non la troverai, perchè non l’ha mai pronunciata, ma da subdolo quale è, si è solo limitato a fare illazioni ed insinuazioni.
Eppure lo avete trasformato in mito, senza approfondire cosa invece avessero più volte dichiarato suoi ex calciatori, sul fatto che anche nelle sue squadre si usavano prodotti, diciamo così, ai limiti del lecito, per non dirsi altro.
Ma a te e a quelli come te serviva creare l’eroe, e dunque "viva Zeman" perchè è antijuventino, non perchè abbia mai detto qualcosa di fondato e di
provato.
Terzo punto:
TI RITIENI ONESTO QUANDO SCRIVI CHE "SE I GIUDICI NON HANNO ANNULLATO ANCHE
L’ASSOLUZIONE PER L’USO DI EPO, E’ SOLO PERCHE’ AVREBBERO DOVUTO ENTRARE NEL MERITO DEL VERDETTO D’APPELLO ..."?
Il giudizio avanti alla Corte di Cassazione, cosa che saprai sicuramente, attiene solo al controllo di legittimità: in soldoni, la Corte Suprema di
Cassazione deve solo controllare se norme di diritto sostanziale (ossia le norme che individuano i reati e li sanzionano, visto che si parla di processo penale), e norme di diritto processuale (quelle che regolano
l’andamento del processo penale) sono state rispettate: se non sono state rispettate, la Corte di Cassazione non fa altro che rimettere gli atti ad altro Giudice per la corretta applicazione di quelle norme non rispettate o
applicate in modo errato.
Tanto vero che abbiamo avuto spesso esempi di sentenze della Cassazione che annullavano con rinvio delle sentenze di assoluzione o di condanna, e il
Giudice confermava l’assoluzione o la condanna, motivando però diversamente il provvedimento, in ossequio ai principi enunciati dalla Suprema Corte.
Un esempio per tutti, vatti a ripassare la vicenda Sofri, scoprirai che l’annullamento della Cassazione non produce automaticamente un esito diverso dalla sentenza annullata.
Ma appunto, la Cassazione giudica la legittimità, non il merito, e dovresti capirla la differenza: se dovesse valutare il merito, significa che dovrebbe rivedere le prove, valutarle diversamente, cosa che non è consentita, appunto perchè questo spetta a chi è Giudice di merito, ossia a chi è assegnata dalla legge processuale penale il compito di valutare le prove
acquisite nel processo.
Quindi, caro Travaglio, la motivazione data dai Giudici di appello di Torino, sulla vicenda EPO (fatto non sussiste), è incontestabile e definitiva: e del resto solo tu e i maliziosi potete dare credito ad un consulente di una squadra di calcio notoriamente nemica della Juventus, un consulente che, se pagato dall’accusa, sostiene una tesi; se invece pagato dalla difesa, sostiene una tesi esattamente contraria.
Ma a te non interessava leggere con attenzione e ragionare sulla vicenda e sulla sentenza in questione: interessava soltanto il tuo morboso sfogo di veleno e di odio verso gente che hai definitivamente bollato, nella tua visione manichea ed integralista, come colpevoli, come banditi, come criminali da lottare senza esclusione di colpi.
E nel far ciò non ti accorgi che cadi pure nel patetico e nella diffamazione degli organi giudiziari.
Nel patetico perchè anche adesso che Giraudo è caduto in disgrazia, non ha più la protezione "politica" ed economica, è stato cacciato dal calcio e dalla Juventus, tu trovi il modo di fare il maramaldo della situazione.
Nella diffamazione, perchè non ti preoccupi neppure di insinuare che sia stata proprio la Corte Suprema di Cassazione ad avere "pilotato" il ritardo nel fissare l’udienza di discussione del processo, appunto per fare maturare la prescrizione.
Corte alla quale la vicenda era approdata da poco tempo, dato che, se non lhai presente, il ricorso per Cassazione può essere presentato solo dopo il
deposito dei motivi della sentenza di appello, e dunque solo a settembre 206 la Suprema Corte ha avuto possibilità di avere gli atti di questo processo.
Processo che, come dovresti sapere bene, è stato nelle mani della Corte d’Appello di Torino soltanto per circa un anno, compresa trasmissione di fascicolo, fissazione di udienza dibattimentale, prosecuzione di
dibattimento, discussione, lettura e deposito della motivazione.
Come dire, in meno di due anni si sono celebrati giudizio d’Appello e giudizio in Cassazione.
Un giornalista attento e diligente si porrebbe una domanda facile facile: se il Giudice che ha assolto e quello che ha dichiarato prescritto un reato, e
inammissibile il ricorso su un altro reato, hanno avuto gli atti e si sono pronunciati in meno di due anni, CHI HA FATTO MATURARE LA PRESCRIZIONE,
ALLUNGANDO I TEMPI DEL PROCESSO A DISMISURA?
Ecco, caro Travaglio, allora ti dico io una cosa elementare: la prescrizione è maturata perchè questo
processo è durato oltre sei anni tra fase di indagine preliminare, rinvio a giudizio e celebrazione del processo, compresi tempi di deposito delle
motivazioni della sentenza, in primo grado.
RIPETO, IN PRIMO GRADO: TI E’ CHIARO O DEBBO FARTI IL DISEGNINO PER RENDERTI
PIU’ ELEMENTARE E FACILE DA CAPIRE IL CONCETTO?
E sai perchè è durato oltre sei anni tra indagini preliminari e dibattimento di primo grado?
Perchè Guariniello non ha fatto altro che cercare il modo con cui costruire una accusa a carico degli imputati senza avere elementi seri di accusa: e dunque aveva bisogno di tempo, di supplementi di indagini, di perizie, di nuove perizie, e di controperizie a quelle perizie da lui disposte in precedenza.
Chissà, magari questo era il "delitto perfetto", perdere tempo in primo grado, per fare in modo che non ci fossero più i tempi necessari in Appello e in Cassazione: che sia stato quindi Guariniello ad avere architettato il tutto, in modo da non essere sospettato da nessuno?
Uno juventino che non si nasconde
E-mail: antonio.larosa@libero.it
Giu il cappello signori...
martedì, aprile 03, 2007
UN ALTRO PASSO VERSO LA GIUSTIZIA
Come già accaduto con il Liverpool nel 2005/06, l'Uefa potrebbe invitare i bianconeri al massimo torneo europeo attraverso la concessione di una ‘wild card’. Una scelta che sarebbe dettata non solo dal blasone internazionale della Juventus, ma soprattutto dalle particolari motivazioni che ne hanno determinato l’esclusione dalla Champions League in questa stagione (vedi Calciopoli ormai diventato Scontopoli). L'ad Jean-Claude Blanc avrebbe informalmente avanzato la richiesta la scorsa settimana a Nyon.
di Luca Pasquaretta - Il Giorno
IL SOGNO EUROPEO. Juventus subito in Europa nella prossima stagione, magari in Champions League, partendo dai preliminari? Perché no? L’idea sta prendendo corpo giorno dopo giorno. E quella che potrebbe sembrare un’ipotesi impraticabile, potrebbe diventare una strada percorribile, seppur difficile e complessa, attraverso la concessione di una ‘wild card’ da parte dell’Uefa. Per intenderci, una sorta di invito come accadde nella stagione 2005/2006 per il Liverpool (classificatosi quinto in Premier League e quindi senza diritto alla partecipazione). Ma essendo gli inglesi detentori della coppa, dopo aver battuto il Milan nella rocambolesca finale di Istanbul, venne fatta un’eccezione.
La situazione in questo caso è diversa, ma il precedente comunque c’è e lascia ben sperare. Considerando il blasone internazionale della Juventus e soprattutto le motivazioni che ne hanno determinato l’esclusione dalla Champions League in questa stagione (vedi Calciopoli ormai diventato Scontopoli), l’Uefa potrebbe esprimersi favorevolmente, invitando la Vecchia Signora alla competizione internazionale più importante.
Ai piani alti di corso Galileo Ferraris ci stanno facendo un pensierino. Tanto che l’ad francese, Jean-Claude Blanc, manager sopraffino, che ha maturato la sua esperienza nel Roland Garros e nel Tour de France, in cui la procedura della ‘wild card’ è una prassi consolidata, durante l’incontro avvenuto qualche settimana fa a Nyon con Michel Platini, neo presidente dell’Uefa, avrebbe informalmente avanzato la richiesta. Per ora, si tratta di un pour parler, che potrebbe prendere corpo una volta centrata la promozione. Con o senza Europa, la Juve sta costruendo una squadra competitiva. L’aumento di capitale prima (104,8 milioni di euro), l’ufficializzazione della Fiat come sponsor (33 milioni in 3 anni), senza dimenticare i soldi provenienti da alcune cessioni, i giocatori in prestito (Miccoli, Tacchinardi, Blasi) e le innumerevoli comproprietà, il ds Secco avrà in mano un tesoro per allestire una squadra di primissimo livello. Cobolli Gigli ha confermato di seguire Toni («Ci interessa molto»), anche se «con o senza di lui faremo una grande squadra, per tornare grandi subito».
Come ho scritto nel titolo, sarebbe solo un piccolo risarcimento per l'onorme torto subito, ma che non cancellerebbe nulla... Non è che l'UEFA cerchi di fermare il ricorso europeo dei tifosi juventini con questa concessione?
INTERVISTA A PODOLSKI
MILANO, 3 aprile 2007 - Due ragazzini si scambiano le figurine: "Se mi dai Podolski, ti offro tutti gli italiani", dice uno. "Non ci sto, vale molto di più" è la risposta. Lukas Podolski in persona è seduto dietro, si congratula con chi gli dà così valore e gli offre dei biscotti. È uno spot che passa sulle tv tedesche. Il linguaggio pubblicitario cattura e la battuta gira: Podolski vale più di tutti gli italiani. E’ vero? "Mah, è stata un’idea divertente, non mia. Potevano essere anche polacchi o francesi, non cambiava niente", dice il protagonista.
Il Principe Poldi, come lo chiamano in Germania, ha 21 anni e un futuro da fenomeno rallentato in questo primo anno di Bayern. Vola in nazionale (38 partite, 22 gol), resta sottotraccia a Monaco, o almeno così era con Felix Magath (un solo centro in campionato); ora con Ottmar Hitzfeld ha più spazio e colpisce di più (4 volte). A San Siro, in settembre contro l’Inter, segnò in Champions per la prima volta in carriera.
- Bentornato in Italia, signor Podolski. Cosa pensa quando arriva qui: alle figurine, al Milan o a Buffon?
"Mi viene in mente ancora la semifinale di Dortmund, quel tiro al minuto 112, sullo 0-0. Poteva cambiare la storia del Mondiale. L’ho visto dentro, ma Buffon l’ha preso. Una super parata".
- Dida è meglio di Buffon?
"Adesso ancora non lo so. Buffon è uno dei migliori del mondo, quello che ha fatto contro di me mi è bastato. Il Mondiale però è passato, ora c’è il Milan e vogliamo superarlo".
- In che maniera?
"Se batti il Real Madrid puoi battere tutte le grandi. Il Milan appartiene a questa categoria, noi però sappiamo lottare e costruire bel calcio. Loro non ci devono sottovalutare e a San Siro ho già segnato all’Inter, magari la storia si ripete. Lo stadio non ci farà certo paura".
- Lei un anno fa non c'era, ma nello spogliatoio i suoi compagni parlano di quel 4-1?
"Ho sentito qualcosa. Ho sentito anche che adesso abbiamo una buona occasione per vendicarci".
- In una sua formazione mondiale, nel 2004, inserì tre milanisti: Cafu, Nesta e Shevchenko. Se dovesse rifarla oggi, chi metterebbe?
"Kakà è fantastico. Poi Nesta. E’ ancora infortunato? Ci sarà?"
- Sì. Per lei sarà più dura?
"Il Milan partecipa allo spettacolo, non si mette dietro. Cercherò di usare velocità e tiro per mandarli in difficoltà".
- Ha chiesto consiglio alla nonna polacca che l’aiuta nei momenti delicati?
"Non so se è preparata sull’avversario, perché dalle sue parti non trasmettono tutta la Champions in tv: ma se la guarda, mi darà di sicuro qualche dritta per il ritorno".
- Che cosa è cambiato al Bayern con Ottmar Hitzfeld?
"C'è di nuovo che io gioco. All’andata stavo in panchina, o venivo impiegato per mezz’ora o meno. Adesso Hitzfeld mi ha dato fiducia e penso di averlo ripagato".
- Perché in nazionale lei va sempre meglio che con il Bayern?
"Perché conosco il gruppo, mi sento bene, ho fiducia. Quando cambi squadra, come è successo a me quest'estate arrivando da Colonia, devi sempre abituarti al nuovo ambiente".
- Quali sono i punti deboli del Bayern?
"Non sfruttiamo a sufficienza tutte le palle gol create".
- Chi è favorito?
"Noi abbiamo il vantaggio di giocare in casa la seconda. E un paio di gol li facciamo sempre".
- L'11 aprile la vostra stagione può essere finita. Disturba?
"Finirà il 19 maggio. No, aggiungiamo un’altra settimana fino ad Atene. I tempi supplementari".
- Le piace qualche squadra italiana?
"Juve. Da ragazzino mi entusiasmavano Zidane e Del Piero".
- Adesso è in serie B.
"Ecco perché l’Inter vince il campionato".
- Parla come un vero tifoso italiano.
"Lo sono. La Juve mi piace davvero. Però l’Inter lo merita, dai".
- Mai avuto offerte dall’Italia?
Nessuna risposta. Risate.
- Se dovesse scommettere due euro su questo quarto di finale, su chi lo metterebbe?
"Due? Mille! Ne punto mille sul Bayern".
Fonte: gazzetta.it
QUATI DI FINALE DI CHAMPIONS LEAGUE - PREVISIONI
Purtroppo sono passati ai quarti di finale il Milan e la Roma, i primi a fatica contro i dilettanti del Celtic, i giallorossi grazie ad un'ottima vittoria a Lione. Tra stasera e domani si giocheranno le partite di andata dei quarti di finale, quindi fratelli gobbi, armatevi come al solito di amuleti vari per il mega-gufaggio...

Ora, cerchiamo di tornare obbiettivi e parlare delle sfide in questione.
MILAN-BAYERN MONACO: La solita fortuna sfacciata del Milan. I tedeschi si presenteranno stasera a San Siro senza il portiere Kahn ed il perno di centrocampo Van Bommel. A mio avviso sarà una partita molto noiosa (e non sarebbe una novità, quando gioca il Milan): come ripeto da inizio anno, i rossoneri giocano il calcio più lento e prevedibile d'Europa. Ancelotti è riuscito nella difficile impresa di trasformare il gioco di una delle squadre più divertenti del continente in un esercito di amebe insensate. La luce del Milan è Kaka, ma anche il brasiliano fatica a predicare nel deserto. Pirlo e Gattuso sono spompi dopo il tour de force campionato-mondiale-campionato ed ai rossoneri viene sempre a mancare il riferimento centrale, che negli anni scorsi era il segreto delle vittorie, e spesso anche il buon Rino, l'unico al mondo che può sostenere il peso di un Kaka e di un Seedorf a centrocampo, i quali di difendere manco sanno cosa significa. In panchina, inspiegabilmente, c'è uno dei migliori centrocampisti d'Italia, che quando ha la possibilità di giocare è spesso decisivo, e sto parlando di Massimo Ambrosini. Io, personalmente, lo inserirei in un centrocampo in linea a 3 con Pirlo e Gattuso, Kaka e Gurcuff alle spalle di Gilardino. Il Bayern è anch'essa una compagine piuttosto compassata, che fatica in campionato ma eccelle in Champions. Attenzione a Lucio, formidabile negli stacchi aerei, soprattutto in una difesa di bacucchi come quella rossonera. Il rientro di Nesta è importante, ma Podolski e Makaay fanno paura, supportati nelle folate offensive da Schweinsteiger e dal nostro Salihamidzic (a proposito... segna per noi!!!).
Pronostico: 1-0
Percentuali passaggio turno: 60%-40%
ROMA-MANCHESTER UNITED: Che sia chiaro da subito il fatto che per me il Manchester vale 3 volte la Roma, sia come collettivo, che come individualità, che come blasone, che come "ambiente" e non come giornali e TV ci vogiiono far credere. Totti è un grande calciatore, ma non vale il duo d'attacco Rooney-Saha, Mancini-Ronaldo è una sfida impari a favore del portoghese, stesso discorso per Taddei-Giggs, a centrocampo il solo De Rossi può reggere il confronto con la mediana dei Reds. Obbiettivamente, però, in difesa è più solida la squadra italo-burina. Secondo i giornali, invece, la squadra più forte è quella italiana; con questo non voglio dire che la Roma sia già eliminata, ma la differenza di valori in campo è enorme. Se i giallozzozzi riusciranno a non subire gol domani sera all'Olimpico, possono avere ottime probabilità di uscire dall'Old Trafford camminando con le proprie gambe. Prima del sosteggio, dissi che vedevo in finale la Roma a patto che non incontrasse prima Manchester o Chelsea. Putroppo, temo (e spero), la Roma dovrà abbandonare la competizione (alla quale, tra l'atro, non avrebbe dovuto parteciparvici dato che aveva terminato il campionato al 5° posto). P.S.: Fate un conto di quanto ci ha guadagnato la Roma da Farsopoli.... Una cinquantina di milioni dai diritti Champions, più altri per il secondo posto... Anche loro sono onesti dentro, basti vedere come hanno amministrato il recente passato (e ho dubbi anche sulle gestioni attuali...)
Pronostico: 1-2
Percentuali passaggio turno: 25%-75%
CHELSEA-VALENCIA: Vince stasera e passa il turno il Chelsea, in virtù sia dell'organico più forte che della disponibilità di quasi tutta la rosa. Alcuni giocari del Valencia devono scontare la squalifica per il peccato di lesa maestà di aver battibeccato con gli interisti-mafiosi, compromettendosi ampiamente le possibilità di qualificazione, anche se i vari Villa, Joaquin e Morientes possono in ogni momento creare difficoltà a chiunque.
Pronostico: 2-0
Percentuali passaggio turno: 70%-30%
PSV EINDHOVEN-LIVERPOOL: Partita davvero di difficile interpretazione. I Reds sono molto più forti tecnicamente, ma gli olandesi sono la costante sorpresa della Champions da 3-4 anni a questa parte. Nel Liverpool c'è un Crouch in forma strepitosa e capitan Gerrard, come sempre una spanna sopra a tutti. Nel PSV possono essere decisivi i soliti Gomes, Alex e Farfan. Occhio al redivivo Patrick Kluivert. Azzardo una vittoria del PSV questa sera, ma una cavalleresca qaulificazione del Liverpool martedì sera ad Anfield.
Pronostico: 2-1
Percentuali passaggio turno: 45%-55%
Ah, dimenticavo il match più importante della settimana europea, quello tra Inter e Pizzighettone. Riusciranno gli onestissimi a vincere almeno la Coppa Oro Sammontana?
MILAN E ROMA... QUESTO E' PER VOI....

FORZA MACHESTER UNITED E BAYERN MONACO
INTERVISTA A CHRISTIAN ROCCA
Abbiamo avuto la possibilità e la fortuna di intervistare uno dei pochissimi
giornalisti che in questa estate da dimenticare, ci ha difesi, ricordandoci sempre che questa maglia, questi colori e dei 109 anni di storia non si cancellano.
Christian Rocca, nato ad Alcamo il 23 gennaio 1968 è un giornalista e scrittore italiano.
Christian è inviato del Foglio di Giuliano Ferrara, ma dall'estate scorsa il suo nome è ormai celebre per tutti i tifosi bianconeri!
Iniziamo dal fondo, ma alla fine il Presidente Cobolli Gigli ti ha risposto alla domanda sugli scudetti?
Direttamente no, però noto che a ogni intervista cerca di dire qualcosa su questo punto, anche se mai in modo chiaro e diretto.
Ho visto che a Pescara s'è fatto fotografare dietro a uno striscione che diceva: "Per noi gli scudetti saranno sempre 29"
Ecco, speriamo che non lo pensi sul serio: "saranno sempre 29"?!? Cos'è, una minaccia di non vincerne più?
Ci racconti come hai vissuto tu la giornata di Bari, dove la Juve ha conquistato quello che per noi resta il suo 29° scudetto?
Ho visto la partita in tv. E' stato uno degli scudetti più belli. Solo all'ultimo minuto, l'inutile gol di Del Piero, ho pensato che quel gol sarebbe stato l'ultimo in serie A.
Siamo 14 milioni di tifosi, ma ci spieghi perché quest'estate nessuno di quelli che si proclamavano Juventini VIP è andato in TV a difenderci? Perché tutti si sono vigliaccamente nascosti o peggio sono andati a stracciarsi le vesti chiedendo perdono per colpe mai provate?
Piero Ostellino e Giampiero Mughini hanno detto quello che dovevano dire, l'uno sul Corriere e l'altro su Mediaset e sul Foglio. Il punto però non è che gli juventini vip se la siano data a gambe, il punto è che avrebbero dovuto parlare coloro che hanno a cuore lo stato di diritto, le regole di convivenza civile, a prescindere da quale squadre. Sono loro i principali responsabili della trasformazione del nostro paese in un bar dello sport.
Cosa provi a vedere giocare la Juve in un campionato che non ci riguarda minimamente?
Non mi riguarda minimamente il campionato aziendale della famiglia Moratti. Il campionato di serie A non è quello deciso dal giudice Sandulli, è quello dove gioca la Juventus.
Roma Maggio 2009, uno sogno, una speranza, un'illusione?
Illusione, a meno che non torni Ibrahimovic.
Conoscendo quanto scrupolosamente ti sei interessato di questa vicenda e la tua bravura di scrittore, non hai mai pensato di scrivere un libro su quanto è successo quest'estate per aiutare tante persone a capire come sono realmente andate le cose? E tu alla fine sei davvero riuscito a collegare tutti i pezzi di questo puzzle misterioso?
Ci ho pensato molto e ho proposto il libro alle tre più grandi casi editrici italiane. Non l'hanno voluto pubblicare. Ho scritto, però, insieme con Piero Ostellino, la prefazione a un libro di Mario Pasta e Mario Sironi di analisi sulle sentenze. Uscirà a breve per le edizioni Guerini.
I tuoi 3 nomi, uno per reparto, per l'anno prossimo: chi e perché.
Tre sono pochi.
Ci vogliono certamente due difensori centrali. Soprattutto ci vogliono due centrocampisti centrali, capaci di impostare e di difendere. Quelli buoni non li possiamo prendere, speriamo che i nomi di cui si parla siano buoni. Frings l¹ho visto contro di noi in Champions e mi pare bravo. Ma ne serve un altro. In attacco, se va via Trezeguet, serve una punta centrale di pari livello. E speriamo che Palladino confermi le cose buone che ha fatto vedere, sennò saranno guai. Altri guai se andrà via Camoranesi.
Grazie di tutto Christian, per il tempo che ci hai dedicato, e gli oltre 13000 utenti di J1897.com ti ammirano e salutano con affetto, ovviamente ti invitiamo ad unirti a noi nell'operazione "Scuciamoglielo", da quest'estate lottiamo per avere quello che ci è stato tolto, e finché ci sarà speranza non molleremo mai.
Possiamo considerarti socio del nostro Comitato DifendiAMOlaJuve ?
Sì, con piacere!
Christian Rocca
www.ilfoglio.it/camillo
lunedì, aprile 02, 2007
ROCCA RISPONDE A VERDELLI
Risposta breve all'incredibile editoriale di Carlo Verdelli sul giornale che si trova sui banconi dei gelati nei bar dello sport. A poco a poco si scopre che era, appunto, tutta una bufala e, ora, i propalatori della bufala si stupiscono e si stracciano le vesti. Verdelli cita le 19 partite sotto inchiesta alla procura di Napoli, come se fossero parte di una sentenza. No, caro direttore di Micromega dello sport, quella era l'accusa, il processo non è ancora cominciato. In ogni caso le sentenze sportive hanno stabilito che non c'è stata alcuna partita truccata, nemmeno una. Certo, il giornale di Verdelli ha evitato di scriverlo e ora pensa di vivere in un brutto sogno.
Christian Rocca
REMEBER
L’uomo, onesto e probo, come sosteneva Machiavelli, per poter combattere il male necessita di uno smodato bisogno di conoscerlo, ponendosi in relazione con l’altra faccia del potere. La reclame della volontà di ripartire dalle ceneri, senza spargere il sale, erigendo un nuovo governo, dove agli imperatori sono ghigliottinati, venendo prontamente sostituiti dai loro consulenti, presenta dunque un fisiologico imbarazzo se, destituito il vecchio regime, il nuovo corso, quello degli onesti, non sembra poi discostarsi molto dal comportamento del precedente…
1 - Moratti, presidente dell’Inter, afferma: “Essere paragonati a Carl Lewis, uno dei più grandi della storia dell’atletica, ci inorgoglisce. Lui vinse a Seul perché Ben Johnson barò. E qualcuno negli ultimi anni ha barato”.
Anche Carl Lewis, proprio come Ben Johnson, barò. Prim'ancora di Seul, nel 1988, venne trovato positivo ai controlli antidoping.
2 - L'Inter e la mancanza di dialogo tra spogliatoio e dirigenza. Il 26/01/2007 Ibrahimovic, intervistato sul canale satellitare a pagamento dell'Inter, dichiara a seguito di una domanda: "Cosa rispondo a Nedved che dice di vedermi male con lo scudetto dell'Inter sul petto? Dico solo che mi sento campione d'Italia con la Juventus. Con i bianconeri ho vinto lo scudetto per due campionati consecutivi".
3 - Doping Inter. Il 22/10/2003 Kallon risulta positivo al doping per norandrosterone e noretiocolanolone. L’attaccante verrà squalificato per otto mesi. Poi ridotti a sei.
4 - L’Inter ed il doping amministrativo. Accumulato un passivo di 181,5 milioni di euro, pari a circa 350 miliardi di lire, al 30 giugno del 2006. Un passivo persino superiore a quello di 118,7 milioni di euro accumulato nella stagione 2004/2005, anno di riferimento per stabilire la retrocessione della Juventus in cadetteria, accusata di illecito sportivo.
Massimo Moratti vara il “cash cow”, generando una società artificiale da un’altra più grande per poi essere “munta” all’occorrenza, aggiustando il bilancio negativo.
I revisori della Kpmg hanno criticato tale operazione. La Federcalcio no.
5 - Plsuvalenze Inter: scambiati a prezzi gonfiati otto giocatori con il Milan. Tali Brunelli, Deinite, Toma, Giordano, Livi, Ticli, Ferraro e Varaldi. Tutti per una cifra oscillante tra i 2.9 milioni di euro di Brunelli ed i 3.5 milioni di euro di Varaldi.
Livi dichiara: "Nel giugno del 2003 firmai per cinque anni con il Milan. Per uno stipendio di duemila euro al mese, la metà pagati dal Milan e l'altra dall'Inter, società che mi ha venduto ai rossoneri. Ogni anno torno a Milano, e vengo ceduto regolarmente in prestito".
Brunelli dichiara: "Sia l'Inter che il Milan depositarono il contratto senza neanche la mia firma. Con i nerazzurri ho firmato un accordo di cinque anni, sino al 2008, per 2.500 euro al mese. Ad Aprile dell'anno scorso ho anche fatto una visita medica. Il responso è arrivato dieci mesi dopo. Ed hanno anche sbagliato spalla. Perchè quella infortunata era la destra e non la sinistra. Dal 2004 non posso più giocare ma la società continua a mettermi in bilancio. E visto che nessuno mi ha messo fuori rosa, sono anch'io Campione d'Italia".
Dalle indagini effettuate, emerge la dichiarazione del portiere Brunelli, il quale sostiene di non aver mai firmato le liberatorie.
Su un noto settimanale, inoltre, si riscontra come: "su ogni contratto di cessione le firme appaiono sempre diverse da quelle che compaiono su altri documenti firmati dagli stessi giocatori".
Per il solo ritardo nei pagamenti ai propri tesserati, la Triestina, sotto la gestione di Tonelotto, nella scorsa stagione, è stata sanzionata con un punto di penalità.
Le plusvalenze registrate dall'Inter nel 2003, secondo la perizia della Procura di Milano, risultano "ancorate a valori palesemente irrealistici".
Per la valutazione di Crespo, ad esempio, la società nerazzurra ha utilizzato varie unità di misura, attribuendo valori nettamente in distonia nel lasso temporale di un anno e mezzo.
Nel giugno 2002, Crespo è valutato 38 milioni.
A Febbraio 2003, vale 4,45 milioni.
A Giugno 2003, verrà venduto per 24 milioni.
La somma è stata iscritta a bilancio nel 2004, e viene considerata come maxiplusvalenza.
La valutazione attribuita a Corradi, invece, nel giro di due mesi, ha subito un aumento del 140%.
6 - L'Inter ed i buchi di bilancio. La società nerazzurra è indagata dalla Procura di Milano per falso in bilancio. Secondo i pm senza artifizi l'Inter non si sarebbe potuta iscrivere al campionato 2004/2005, il medesimo nel quale il caso intercettazioni ha demolito la Juventus, declassandola in cadetteria, e penalizzato Milan, Reggina, Lazio e Fiorentina.
7 - L'Inter ed il conflitto di interessi. Nei mesi del terremoto giudiziario, il sistema lasciato in disordine da Franco Carraro viene ereditato da Guido Rossi, tempo addietro, per quattro anni, consigliere di amministrazione dell'Inter.
Revocati due scudetti alla Juventus, senza tuttavia rintracciare alcun tipo di illecito nel campionato vinto nel 2005/2006, decide di assegnare a tavolino la vittoria del torneo all'Inter.
Guido Rossi, nel frattempo, viene cooptato nuovamente ai vertici dell'azienda "Telecom", gestita sino al 15/09/2006 da Tronchetti Provera, il quale si dimette improvvisamente a seguito dell'ultimo consiglio di amministrazione, stabilito l'11/09/2006.
Dopo aver cercato inutilmente di dimostrare la totale mancanza di conflitto di interessi nel ricoprire sia il ruolo di presidente dell'azienda "Telecom" che di commissario straordinario della Federcalcio, si dimette il 19/09/2006.
Adriano Galliani, che per 106'' secondi di conversazione con l'addetto agli arbitri Meani venne sospeso per nove mesi dalla giustizia sportiva a seguito del caso intercettazioni, il 22/06/2006 si dimetterà da presidente della Lega.
Maurizio Zamparini, eletto vicepresidente della Lega nel periodo di reggenza da parte di Galliani, il 26/01/2007 dichiara:"Se l'Inter dovesse incotrare problemi giudiziari, non accetterei mai un evenutale scudetto a tavolino".
8 – Passaporti falsi Inter: Nel campionato 2001/2002 Recoba gioca per nove mesi da comunitario grazie ad un passaporto falso. L’Inter in sede penale patteggia sei mesi di reclusione per il giocatore, con una multa di 21,420 euro. La giustizia sportiva squalifica Recoba ed Orali, multando la società.
9 - 15/10/2006 Ibrahimovic sputa su Sottil, difensore del Catania, durante l’esecuzione di un calcio d’angolo a favore dell’Inter.
Non viene effettuata la prova televisiva.
Per uno sputo al danese Poulsen, la sindrome dell’etichettamento divorerà per sempre l’amore di Totti per la maglia azzurra. Due anni prima, nel 2004, Ibrahimovic, in quel tempo giocatore della Juventus, per fallo di reazione su Cordoba, venne squalificato per tre turni.
La Juventus presentò ricorso per la riduzione della squalifica. La richiesta non verrà accettata.
Nella terza ed ultima giornata di sospensione, nell’anno incriminato dalla giustizia sportiva per il caso intercettazioni che ha coinvolto Moggi, la Juventus, a Milano, affrontò il Milan in piena emergenza, vincendo per uno a zero con rete di Trezeguet.
10 – 21/01/2007 Ibrahimovic scalcia il centrocampista gigliato Donadel dopo un normale contrasto di gioco, a due passi dall'assistente del direttore di gara e dal quarto uomo. Nessuno si accorge di nulla.
Non viene effettuata la prova televisiva.
Nella stessa sfida, Ibrahimovic si vede convalidare una rete senza che la palla abbia oltrepassato la linea di porta, difesa ad oltranza dal portiere Frey della Fiorentina.
11 - L'Inter e le ammonizioni. Una delle principali accuse rivolte a Luciano Moggi era quella di ammansire la rigidità dei direttori di gara, pilotando le ammonizioni e le diffide, in modo da favorire la Juventus.
Nell'arco del girone d'andata del campionato 2006/2007, l'Inter ha beneficiato in 13 incontri di
18 assenze per squalifiche o diffide.
2 giornata: Sampdporia, Falcone e Delvecchio espulsi
6 giornata: Catania, Stovini e Biso espulsi
7 giornata: Muntari, espulso
8 giornata: Passoni, diffidato
10 giornata: Ascoli, Pesce espulso
11 giornata: Parma, Dessena diffidato
12 giornata: Reggina, Tedesco e Lucarelli diffidati
13 giornata: Palermo, Fabio Simplicio espulso
14 giornata: Siena, Vergassola diffidato
17 giornata: Lazio, Rocchi espulso
19 giornata: Torino, Barone espulso e Comotto diffidato
20 giornata: Fiorentina, Ujfalusi e Mutu diffidati
21 giornata: Sampdoria, Accardi diffidato
12 - Eugenio Bersellini, insieme a Trapattoni ultimo allenatore ad aver vinto uno scudetto sul campo, interpellato in un’intervista esclusiva, dichiara: “Scudetto assegnato a tavolino all’Inter? Fossi stato io l’allenatore, non l’avrei accettato. Piuttosto, mi sarei dimesso”.
L’ambiente nerazzurro parla di scudetto degli onesti, ricevendo dalla Federcalcio il trofeo conquistato a tavolino.
13 - Nella stagione 2005/2006, nella quale la Juventus ha subito il ritiro dello scudetto, vincendo il girone d'andata con 52 punti, e concludendo il campionato con 91 punti.
Juventus: falli fischiati contro 827
Milan: falli fischiati contro 666
Juventus: falli subiti 795
Milan: falli subiti 684
Juventus: ammonizioni 67
Milan: ammonizioni 55
Juventus: espulsioni 3
Milan: espulsioni 3
Fischiati contro 161 falli in più alla Juventus, che ha anche 12 ammoniti in più del Milan.
14 - L’ultima sconfitta casalinga della Juventus nel massimo campionato sotto accusa, con Luciano Moggi direttore generale, risale al 2005. In una partita contro l’Inter, vincente grazie ad una rete di Cruz. Il direttore di gara era De Santis, unico arbitro punito per la vicenda “calciopoli”, sul quale venne offerta all'Inter una relazione dettagliata, frutto di pedinamenti ed indagini.
15 - In dodici anni di era Moggi, terminata per gli esiti del caso intercettazioni, il Milan ha ricevuto novantatre rigori a favore, realizzandone settantadue. La Lazio ottantotto, siglandone sessantanove. La Roma ottantasei, mettendone a segno settanta. La Juventus è quarta con ottantadue rigori a favore, con sessantatre realizzazioni.
Carlo Nesti
NON UN EURO ALLA GAZZETTA!!!
