Come felicemente anticipato lo stesso giorno dell'eliminazione dell'Inghilterra dall'Europeo, Fabio Capello si sta apprestando a firmare per la nazionale d'oltre manica. Per lui il coronamento di un sogno, per gli ex maestri del calcio la miglior scelta possibile per tornare, o almeno provarci, ai fasti di un tempo.
Fabio non è certo una persona simpatica e a modo, ma ha una caratteristica chje lo rende unico: vince e non guarda in faccia a nessuno. Esattamente ciò di cui ha bisogno una nazionale allo sbando, umilata nell'ultima partita disputata sotto la fallimentare gestione McLaren. E necessario, infatti, un'iniezione di disciplina e di fiducia nonchè una persona che imponga la propria autorità e che sia capace di scelte impopolari ma doverose.
Capello, il quale non nascondo di stimare profondamente, incarna esattamente la mentalità mia: vincere, non importa come o a che costo, purchè fatto nella più totale legalità e sportività. Non prenderle è alla base di ogni vittoria, l'organizzazione viene prima dell'estro di talenti puri ma spesso discontinui. Su questi presupposti si basa il calcio cappelliano, in totale antitesi con Arrigo Sacchi, eterno esteta del calcio, osannato da più parti nonostante i pochi successi conseguiti e tutti alla guida di una fuoriserie.
Come ho già detto in precedenza, questi sono i requisiti utili alla riscossa inglese che, potete scommetterci, ci sarà. Il tecnico di Pieris non ha mai nascosto il sogno di allenare quella nazionale ed è sempre stato attratto dalla sfide impossibili: al Milan dovette raccogliere l'eredità di Sacchi e uan squadra da tutti ritenuta finita. Furono 4 scudetti in 5 anni, 1 Champions League e altri trofei vari. Certo, il tutto alla guida di una squadra mostruosa, ma il modo in cui dominavano le partite era eloquente. Il salto poi a Madrid, in uno dei peggiori Real, qualitativamente parlando, degli ultimi anni e contro un Bercellona stellare, forte della stella Ronaldo. Contro tutte le previsioni fu anche in quel caso scudetto, prima di comemttere il rimpianto errore di tornare a Milano in una squadra terribilmente scarsa, che non avrebbe salvato nemmeno un santo. Poi la grande sfida di riportare lo scudetto a Roma: in 5 anni ne vinse uno e collezionò 2 secondi posti, un expilot difficilmente ripetibile nella capitale. Dopodichè la contestata fuga in bianconero, in una Juve mai così a terra (ricordate come eravamo messi nella stagione 2003\2004), che portò a vincere indiscutibilemnte i due scudetti revocati dall'ingiustizia sportiva, creando una squadra praticamente imbattibile. Infine, il ritorno a Madrid salutato prima enfasi dagli spagnoli: il poco gioco e i continui insuccessi gli valsero l'umiliazione dei fischi del Bernabeu, ci contro un Barcellona dei fenomeni che vinceva e incantava. Beh, ricordate chi ha vinto lo scudetto?
Questo è Fabio Capello, controso ed imprevedibile, ma vincente. Questo è ciò che serve ad una squadra a pezzi, ma profondamente ferita nel loro immmenso orgoglio. Eviterei di fare l'errore di sottovalutare l'Inghilterra cappelliana: giocherà male, ci saranno esclusioni eccellenti, ma statene certi si saprà col tempo far valere. Naturalemnte sarà da verificare l'adattamento di Fabio ad una realtà diametralmente opposta a quella del club, dove i giocatori sono seguiti da vicino 365 giorni l'anno o quasi, dove si può chiedere al predisnete qualche campione per rinforzare la rosa (tipico di Fabio), mentre in questo caso dovrà prima selezionare i giocatori, poi allenarli solo in funzione della partita da disputare, il che è molto diverso dalle sue abitudine. Ma con le capacità e la cultura del tecnico di Pieris, sono più che convinto che vincerà quest'ennesima sfida, e non mi scandalizzerei se l'11 luglio a Johannesburg la sua mascella verrà nuovamente portata in trionfo ed applaudita da una nazione intera.
Il mio cuore è totalmente bianconero, con qualche sfumatura di azzurro. Da oggi, però, una piccola parte batterà per L'Inghilterra. E, sinceramente, non me ne vergogno.
1 commento:
Come ho già detto in un mio post precedente, secondo me sarà un flop. Spero di sbagliarmi...
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