MILANO STYLE
Stile Inter. Alla presentazione del centrocampista Patrick Vieira viene consegnato un fascicolo destinato alla stampa nel quale è ricostruita l’intera carriera del calciatore francese. Sotto la dicitura «il suo palmarés» sono riportati i seguenti titoli: 1 campionato italiano (Milan 1995/96); 3 campionati inglesi, 4 F. A. Cup; 1 retrocessione in serie B (Juventus, 2005/2006). L’ultima voce contiene un triplice errore. Primo: nell’anno 2005-2006, Vieira con la Juventus ha conquistato uno scudetto sul campo, cioé legittimato dai risultati e non toccato da alcuna inchiesta. Secondo: lo scudetto è stato revocato dalla Giustizia Sportiva per illeciti sportivi commessi nella stagione 2004-2005, quando la Juve vinse il campionato, ma Vieira era ancora all’Arsenal. Terzo: non è pensabile, meno che mai logicamente, di addebitare ad un calciatore le responsabilità, tra l’altro pregresse, della dirigenza. Più in generale c’è da chiedersi se i compilatori della nota, e chi avrebbe dovuto controllarla, abbiano idea del danno di immagine inflitto sia a Vieira che all’Inter del presidente Massimo Moratti, patron di classe indiscutibile, seppur a intermittenza. Ma si sa, il mortaio puzza sempre d’aglio. Non ci sono compostezza, misura, equilibrio, distacco capaci di contenere un costituzionale rancore antijuventino e un’inesauribile frustrazione da mancate vittorie. Caduta di gusto. E passi, capita. Resta da capire perché un club di primissimo livello come l’Inter accetti una comunicazione di profilo così infimo, in cui non si sa se a prevalere sia la cortigianeria, la battuta cabarettistica, lo sberleffo da angiporto o un’irrimediabile incompetenza. Nulla, comunque, di cui compiacersi.
Stile Inter. Alla presentazione del centrocampista Patrick Vieira viene consegnato un fascicolo destinato alla stampa nel quale è ricostruita l’intera carriera del calciatore francese. Sotto la dicitura «il suo palmarés» sono riportati i seguenti titoli: 1 campionato italiano (Milan 1995/96); 3 campionati inglesi, 4 F. A. Cup; 1 retrocessione in serie B (Juventus, 2005/2006). L’ultima voce contiene un triplice errore. Primo: nell’anno 2005-2006, Vieira con la Juventus ha conquistato uno scudetto sul campo, cioé legittimato dai risultati e non toccato da alcuna inchiesta. Secondo: lo scudetto è stato revocato dalla Giustizia Sportiva per illeciti sportivi commessi nella stagione 2004-2005, quando la Juve vinse il campionato, ma Vieira era ancora all’Arsenal. Terzo: non è pensabile, meno che mai logicamente, di addebitare ad un calciatore le responsabilità, tra l’altro pregresse, della dirigenza. Più in generale c’è da chiedersi se i compilatori della nota, e chi avrebbe dovuto controllarla, abbiano idea del danno di immagine inflitto sia a Vieira che all’Inter del presidente Massimo Moratti, patron di classe indiscutibile, seppur a intermittenza. Ma si sa, il mortaio puzza sempre d’aglio. Non ci sono compostezza, misura, equilibrio, distacco capaci di contenere un costituzionale rancore antijuventino e un’inesauribile frustrazione da mancate vittorie. Caduta di gusto. E passi, capita. Resta da capire perché un club di primissimo livello come l’Inter accetti una comunicazione di profilo così infimo, in cui non si sa se a prevalere sia la cortigianeria, la battuta cabarettistica, lo sberleffo da angiporto o un’irrimediabile incompetenza. Nulla, comunque, di cui compiacersi.
Stile Gazzetta dello Sport. Apagina 5 del quotidiano sportivo milanese di ieri, sopra il titolo «Ronaldinho-Milan, la Spagna vota no» vengono allineate tre testate italiane ( Corriere dello Sport, Tuttosport, La Stampa) che, in modi diversi, hanno parlato di contatti per un possibile passaggio in rossonero dell’asso brasiliano. La panoramica si conclude con il quotidiano spagnolo Sport che, sdegnato, bolla l’ipotesi come «la bugia italiana». Se ho capito bene, i colleghi della Gazzettavorrebbero darci dei bugiardi. Ma non azzardandosi a farlo direttamente lo fanno per interposta testata. Mirabile architettura giornalistica tendente a denigrare la concorrenza e contemporaneamente ad autoassolversi da un buco. Che cos’è il buco? Nel gergo giornalistico la notizia che manca ad un giornale mentre campeggia in quello antagonista. Così è andata anche per Ronaldinho. Prima in Spagna, quando il 30 luglio a parlare di un suo possibile trasferimento era stato El Mundo Deportivo, quotidiano di Barcellona, all’insaputa di Marca, As e Sport. Poi - il giorno successivo - in Italia, con la notizia ripresa, oltre che da Tuttosport, Corriere dello Sport e Stampa, anche da Repubblica e Corriere della Sera, questi ultimi misteriosamente omessi dalla ricostruzione di Gazzetta, l’unico quotidiano nazionale ad avere trascurato l’indiscrezione. E’ possibile che, per la proprietà transitiva, quelli di Sport volessero dare dei bugiardi ai connazionali del Mundo Deportivo attraverso gli italiani bugiardi. Tuttavia due sole certezze resistono al funambolismo e alle fumisterie. Certezza 1: la notizia di Ronaldinho è stata diffusa da un giornale sportivo spagnolo e solo successivamente accertata in Italia da molti, esclusa la Gazzetta. Certezza 2: Tuttosport è piccolo, scomodo, ma non ha paura di dire sempre, a tutti e comunque, quel che pensa. Come dimostra questo pezzo e chi lo ha scritto.
GIANCARLO PADOVAN
Nessun commento, solo tanti applausi....
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