E MENTRE SI PARLA DI MOGGI, GEA E JUVE IN B ...
di Antonio La Rosa
C’è chi a quanto pare muove le sue pedine per lavorare dietro le quinte sulsuo progetto di conquista esclusiva del mondo del calcio, che poi è la veraragione che ha scatenato tutto l’inferno di questi giorni.
Come ho avuto modo di dire, dopo il mio precedente articolo "Il calciopulito che verrà", sono stato subissato da email sia di consenso, sia diprotesta e di polemica, ed in particolare, come avrete già letto nella miarisposta a "suocero nerazzurro", tifoso interista, l’accusa principale chemi veniva mossa era di cadere nell’eccesso di vittimismo, immotivatoperaltro; di disegnare uno scenario grottesco quanto poco credibile; didifendere ottusamente le ragioni della Juventus e di Moggi, non volendocomprendere io che ciò che si voleva da più parti era semplicemente lapulizia nel calcio.
Può essere, io da juventino abituato (anzi male abituato) a vincere sempre,non escludo di poter andare in crisi e dare di testa quando la mia Juve cadein disgrazia, anche se ho più volte detto che sento più mie le annate dellaJuve non di primissimo piano, ed in particolare di non avere mai cancellatodalla mia memoria la Juve di Zoff, appunto perchè sono quelle le annate incui il vero tifoso esce allo scoperto stando più vicino alla sua squadra.Però, vedendo certe evoluzioni degli ultimi giorni, e soprattutto certenotizie meglio "lette", mi pare di poter dire che quello scenario grottescoche io avevo descritto nel calcio pulito che verrà, non è che fosse poitanto distante da come se lo era prefigurato chi ha scatenato quest’inferno,anche se penso che qualcosa per lui non stia andando per il verso giusto.Andiamo con ordine:
ieri sera si è appreso ufficialmente che Silvio Berlusconi tornerà ad esserenuovamente presidente del Milan a tempo pieno, non esistendo più situazionidi conflitto di interesse.
Fermo restando che non mi risulta una contestuale uscita di scena delpersonaggio dalla politica, questa notizie è davvero importante, perchèaiuta a capire molte cose.
Conoscendosi il personaggio, sappiamo bene che il suo ritorno in primapersona nel mondo del calcio dovrebbe essere funzionale ad un progettoultravincente del Milan, diciamo di ritorno ai fasti di fine anni ’80, etriennio 92 - 94.
Certo, qualche malalingua (io non sono tra questi ...:-) ), avverte già ilterrore di cosa significhi ritornare, ad esempio, alla stagione 87 - 88 edal suo discusso finale, o alla finale di Barcellona, già vinta prima diessere giocata, al punto che Berlusconi organizzò a spese sue dei charterper ospiti importanti che dovevano venire ad assistere (il virgolettato nonè altro che una frase attribuita proprio a Berlusconi) "al primo grandetrionfo europeo del suo Milan"; o all’episodio di Marsiglia; o al trienniod’oro, con Matarrese presidente della FIGC (futuro europarlamentare diF.I.), Casarin uomo forte delle designazioni arbitrali in campo europeo egradito ai rossoneri, nonchè Baresi arbitro e guardalinee in campo; o ancheagli acquisti in nero o dei giocatori per non farli andare altrove.
Quindi Berlusconi nel calcio sarebbe uno che non può perdere, ma per esseresicuro di vincere, deve avere anche i giusti spazi di movimento.Ecco quindi il permanere di Galliani alla Lega, dato che verrebbe meno unaltro conflitto di interessi: il geometra monzese, ex tifoso juventino, nonessendo più un dirigente rossonero, potrebbe essere uomo super partes inLega, anche se rimanendo un dipendente Fininvest, sarebbe sempre la personache firma gli accordi per la cessione dei diritti televisivi alla azienda dicui è dipendente, ma questo è un particolare di pochissimo conto, conosciamola rettitudine del personaggio, guai ad immaginare in egli l’esistenza siapure minima di avvantaggiare il gruppo presso cui lavora.
Si spiega anche l’offensiva contro Lippi, invitato a dimettersi non perchèaccusato di qualcosa di penalmente grave, bensì di essere stato"condizionato" dalla GEA, per alcune convocazioni di giocatori assistiti daquesto potere marcio (almeno così tutti dicono adesso).
In effetti era ora di scoprire che un raccomandato di ferro in Nazionale sichiama Nesta Alessandro, assistito GEA, che peraltro, appena scopertol’inganno in cui era caduto (un milanista deve essere sempre pulito ed al disopra di ogni sospetto, come impone la storia di questo sodalizio) ha subitoritirato la sua procura dalla GEA.
Forse però in pochissimi hanno notato due cosette: la prima è che Ancelottiè diventato molto loquace, dicendo solo ora di avere "aperto gli occhi" suquesto marcio nel calcio, così marcio che quando lui era alle direttedipendenze dei geni del male, Moggi-Giraudo, perdeva scudetti nelle paludi oper giocatori in altre squadre schierati in violazione dei regolamenti:insomma un modo di dimostrare a tutti che lui è sempre stato fautore delcalcio pulito e contro gli intrallazzi.
La seconda è che tra i moltissimi sostenitori dell’allontanamento di Lippi,quasi tutti erano favorevoli alla nomina proprio di Ancelotti in Nazionale,cosa che se fosse avvenuta, avrebbe intanto portato un altro milanista in unruolo chiave (ma non certamente condizionabile, i milanisti non accettanomai condizionamenti, sono semplicemente dipendenti ...), e avrebbe liberatoil posto per il probabile arrivo di Rijkaard, pupillo del Cavaliere.Inoltre, come avrete letto pure, alla guida degli arbitri vi era e vi è unballottaggio tra Paolo Casarin, uomo del calcio pulito molto gradito dalleparti di Arcore e Cologno Monzese, e il più pulito dei puliti, PierluigiKollina, accomunato al Milan dallo sponsor (anzi no, perchè il Milanreclamizza una certa auto Opel, il pelato una altra auto Opel, dunque nienteconflitto di interessi).
Scenario davvero interessante, non credete?
Se poi si aggiunge che i diritti televisivi in chiaro probabilmente sarannonuovamente assegnati a Mediaset, che già detiene quelli del digitaleterrestre, che la restante parte della torta è in mano a Murdoch (che haalle sue dipendenze, tra gli altri, la figlia di Fedele Confalonieri), e unpò più di qualche briciola a Cartapiù La7 di Tronchetti Provera, ci si rendeconto immediatamente del contesto mediatico informativo che ci sarebbe statonei prossimi anni.
Guardate che non è ironia questa, ma constatazione di notizie certe, benpubblicizzate a mezzo stampa.Come pure non è ironia il riprendere la notizia che chi ha curato leindagini ed in particolare le intercettazioni inerenti la vicenda GEA a Romae la vicenda Moggi e Napoli, sono il tenente colonnello Arcangioli e ilmagiore Auricchio, personaggi che hanno una loro storia, come dire, chelascia qualche dubbio.
Il maggior Aurelio Auricchio venne accusato anni fa di manipolare leintercettazioni.
Lui espose querela ... e a quanto pare gli esiti furono per lui negativi.Per quanto riguarda Giovanni Arcangioli, dal Corriere della sera dell’8febbraio 2006, si legge questo comunicato:
"PALERMO - Sarà interrogato dai pm della Direzione distrettuale antimafia diCaltanissetta il colonnello dei carabinieri Giovanni Arcangioli, fotografatoil 19 luglio 1992 in via D’Amelio con in mano la borsa di Paolo Borsellinoche conteneva l’agenda del magistrato mai più trovata.
Non è stata resa nota la data dell’interrogatorio né se l’ufficiale saràsentito alla presenza dell’avvocato difensore. Arcangioli, già stato sentitonei mesi scorsi, ha fornito una versione dei fatti che contrasta con quelladi altri testimoni. Ma l’acquisizione di filmati registrati da troupe dellaRai e di Mediaset ha fornito ai pm lapossibilità di ricostruire le ore successive all’attentato, compresi imovimenti dell’allora capitano Arcangioli.
Bene, sapete chi li dirige questi due investigatori?
Il generale Mori, il cui fratello gestisce le attività di sicurezza diMediaset, amico di Dell’Utri e Berlusconi, indagato per la mancataperquisizione della villa di Riina.
A questo punto comincia a comprendersi il perchè certe intercettazioni sonostate messe in giro pur essendo ancora coperte dal segreto istruttorio,quali erano le finalità di queste fughe di notizie e soprattutto come mainessuna intercettazione abbia coinvolto Adriano Galliani, quando un pò tuttisono stati "intercettati" in questo marcio mondo del calcio moggiano!Solo che qualcosa non sta andando nel verso giusto, e non so se ci statefacendo caso, da ieri pomeriggio il bombardamento mediatico su "Calciopoli"avuto un imprevedibile calo.
Io collego la cosa al fatto che ieri mattina il commissario dellFedercalcio, pubblicamente, ha dato pieno sostegno e solidarietà a MarcelloLippi, alla guida della Nazionale, episodio che sarebbe cronologicamente ilsecondo smacco ai desideri di chi vorrebbe mettere in modo esclusivo le manisul calcio: il primo è stato quando Rossi ha detto che occorre cambiare leregole, meritandosi proprio la censura di Berlusconi, che come ricorderete,ha detto che le regole ci sono e vanno applicate, corollario questo alla suarichiesta di restituzione di due scudetti, essendo il Milan stanco diingiustizie (sic!).
Insomma, al controllo totale del calcio italiano, sta mancando un tasselloimportante, ossia proprio la Federcalcio, che a quanto pare vuole seguireuna sua via del tutto autonoma e, diciamo pure, più distante da intrecci conil passato, e chi lo rappresenti.
Non è un caso che è di oggi la notizia che a capo dell’Ufficio Indaginidella Federcalcio, guarda caso, è stato chiamato Francesco Saverio Borrelli,rimasto noto alle cronache come Procuratore capo della Repubblica di Milanoai tempi di "Tangentopoli", e dunque personaggio non certo "gradito" a chipensava che le indagini dovessero avere, come dire, un suo corso ben precisoe scontato.
Io ritengo che questa sia una notizia davvero importante, dato che d’ora inavanti avremo la quasi certezza che le indagini non saranno condotte in modosospetto, che toccheranno sul serio tutto ciò che è da verificare e dasanzionare, ed anche per un altro aspetto: se la Juve sarà punitaprobabilmente sarà punita e giustamente assieme a tutti coloro che dovrannoessere giustamente puniti; ma se un Ufficio Indagini con a capo Borrelli,dovesse malauguratamente (non per noi, ma per certi savonarolagiustizialisti) pervenire ad una richiesta di sanzioni molto blande per laJuventus o addirittura per l’archiviazione, ritenete che ci possa esserequalcuno che, dopo averlo elogiato in grande stile per Tangentopoli, possainsinuare che Borrelli sia condizionato dalla cupola di Moggi e dalla mafiajuventina?
Come dire, qualcosa si sta mettendo di traverso rispetto al grande progettodi dominio unico nel calcio, che come condizione aveva l’eliminazione dellaJuventus dalla serie A e dal novero delle squadre rompiballe, l’aprirequalche spazio di guadagno in più per lo sponsor interista TronchettiProvera e, dulcis in fundo, il riportare il calcio romano ad essere quelloche era ad inizi anni ’90.
Infatti ieri poco spazio a novità investigative, oggi nessuna nuovaintercettazione pubblicata o propagandata, sembra quasi che ovunque sivogliano cominciare ad abbassare i toni, un pò perchè gran parte dellamissione è compiuta (ossia distruggere Moggi e Giraudo), ma presumo moltoperchè forse qualcuno comincia a capire che a tirare troppo la corda pur diimpiccare la Juventus, si finisce con lo stritolare anche chi la statirando.
Vedete, io credo che la prima risposta che la Juventus poteva dare in unasituazione così drammatica, era appunto di manifestare pubblicamente lavolontà di dare un taglio con il passato, e dunque, se il calcio vacambiato, occorre assumersi tutte le responsabilità di quel passato e girare pagina.
Le prime dichiarazioni della proprietà e degli esponenti il C.d’A., puraffermando la piena vicinanza alla squadra, la ferma volontà di ripartirepresto e bene, sono state anche nel senso che si è pronti ad assumersi ogniresponsabilità per il passato, cosa che invece da altre parti non si nota.Galliani non si dimette; all’Inter ci sono stati pure i telefonisti che peròsi autoproclamano puliti, dimenticandosi però di cancellare le date delletelefonate ed in particolare che è sospetto conoscere il nome degli arbitrialmeno dieci giorni prima delle gare, quando l’UEFA li comunicaufficialmente solo 48 ore prima; c’è fuga dalla GEA anche da parte di chicome Nesta deve ringraziarla per i lucrosi contratti stipulati finora,insomma tutti vogliono rimanere rifacendosi una verginità.Un modo di prendere le distanze dal passato e di far credere ai polli che ilmarcio era solo in bianconero, si chiamava Moggi, e tutto il resto era pulito.
Già: e se davero dovesse prendere corpo quella sensazione che evidenziavo insede di punto dopo la penultima di campionato, e cioè che la vicendascatenata potrebbe rivelarsi un boomerang verso chi l’ha scatenata?
Antonio La Rosa
Giù il cappello!
FORZA JUVE SEMPRE!!!!
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