mercoledì, giugno 13, 2007

SCHEDA DI ZDENEK GRYGERA

Zdenek Grygera è il primo acquisto della Juventus che nella prossima stagione tornerà a calcare i campi che le competono. Nato a Holesova il 14 maggio 1980, Grygera è un difensore molto dinamico e polivalente: sa, infatti, ricoprire tutti i ruoli della difesa con grande profitto. Tatticamente nasce terzino destro, ma si è spesso disimpegnato anche come centrale in difese a 4; addirittura si è dilettato da terzino sinistro, malgrado sia un destro naturale, e da mediano davanti alla difesa.

La Juventus l'ha acquistato dall'Ajax a costo 0, essendo in scadenza di contratto a giugno 2007, sottoponendogli un contratto fino a giugno 2007.

Il suo acquisto, suggerito a più riprese dall'amico Nedved, avrebbe dovuto essere concluso nell'estate del 2004, ma l'Ajax risultò più decisa nell'offerta allo Sparta Praga e si assicurò il promettente difensore ceco.

Zdenek è anche titolare nella nazionale della Repubblica ceca.

Il suo acquisto, a parametro zero, è un ottimo affare, considerando le buone qualità e la giovane età (27 anni).




Ecco, la sua carriera:

Stagione Squadra Nazione Presenze Reti
1997-1998 Zlín Repubb. Ceca 20 1
1998-1999 Petra Drnovice Repubb. Ceca 25 0
1999-2000 Petra Drnovice Repubb. Ceca 29 3
2000-2001 Sparta Praga Repubb. Ceca 15 0
2001-2002 Sparta Praga Repubb. Ceca 21 1
2002-2003 Sparta Praga Repubb. Ceca 29 1
2003-2004 Ajax Olanda 20 0
2004-2005 Ajax Olanda 18 4
2005-2006 Ajax Olanda 18 1
2006-2007 Ajax Olanda 22 3
2007-2008 Juventus Italia

BORRELLI CHIUDE L'INCHIESTA SUL DOPING AMMINISTRATIVO

Doping amministrativo: Borrelli chiude l’inchiesta su Inter e Milan. Ora tocca a Palazzi decidere i deferimenti

di Paolo Franci

ROMA — L’Ufficio Indagini della Figc ha chiuso l’inchiesta relativa al doping amministrativo di Inter e Milan relativo alla stagione 2004-2005. Nelle prossime ore, Francesco Saverio Borrelli preparerà la relazione e la consegnerà al procuratore federale Stefano Palazzi che ora dovrà decidere su eventuali deferimenti. Sarà bene ricordare che per i dirigenti (Moratti e Galliani ndr) non c’è prescrizione, mentre la posizione delle società è da definire, anche in relazione a eventuali collegamenti tra le irregolarità di bilancio della stagione 2004-2005 e le successive. Secondo i calcoli della GdF e della Procura di Milano, senza il “doping” dei bilanci l’Inter, al contrario del Milan, non avrebbe potuto iscriversi al campionato di calcio 2004-05. E’ ancora lontano dalla conclusione, invece, il lavoro sul filone genovese e romano, sempre in tema di doping amministrativo, poichè Borrelli è in attesa che le procure di competenza concludano l’inchiesta. Già chiuso da tempo (un mese ndr) invece, il fascicolo relativo allo spionaggio dell’ex arbitro De Santis, da parte dell’Inter. Da tempo circola la voce che per Moratti (che rischia la squalifica in base all’articolo 1 ndr) vi sarebbe prescrizione dal prossimo 30 giugno. Non è così, perchè l’apertura dell’inchiesta da parte di Borrelli può protrarre i tempi di prescrizione fino a ulteriori 24 mesi. Sul fronte di «Calciopoli 2» l’Ufficio Indagini deve chiudere il cerchio interrogando Gianluca Paparesta e Antonio Dattilo e il lavoro d’indagine dovrebbe concludersi entro il 20 giugno e, se i processi dovessero scattare dopo il 1° luglio, data in cui entrerà in vigore il nuovo codice di giustizia sportiva, potrebbe entrare in scena anche la norma sugli sconti di pena per chi collabora.



Ora vedremo s ePalazzi è davvero interista come si è mostrato fino ad adesso, oppure se è un professionista che fa il suo lavoro.

MI ASPETTO TANTI RINVII A GIUDIZIO, UN PROCESSO VELOCE ED INFLESSIBILE E PENE SEVERISSIME, CHE SERVANO DA MONITO PER CHI IN FUTURO PENSI DI COMMETTERE IL GRAVISSIMO REATO DI ILLECITO AMMINISTRATIVO.

Inter in B? Può essere una buona soluzione, ma io mi accontenterei di vederli sputtanati per sempre con l'agginta di qualche punto di penalizzazione in classifica e qualche milionata di multa...

GABI MILITO IN ARRIVO?

GABI MILITO SE MARCHARÁ A LA JUVE POR 20 MILLONES

Su agente se reunió ayer con Agapito y Pardeza para forzar la venta


Gabi Milito se irá a la Juventus por 20 millones de euros: 18 de fijo más otros dos por objetivos. La operación se acabará de resolver la próxima semana, previsiblemente durante una cumbre en Zaragoza con representantes de la Vecchia Signora, pero el adiós del Mariscal se puede considerar definitivo. Ayer ya se lo anunció a los principales del Real Zaragoza su agente, Eduardo Gamarnik, y el propio jugador lo hará público en Huelva a la conclusión del decisivo partido frente al Recreativo.

Agapito Iglesias ha intentado retener a Gabriel Milito hasta el último momento, desechando hasta dos ofertas de la Juve (12 y 16 millones de euros más objetivos) y remitiéndose siempre a la claúsula de rescisión (30 millones). Pero la firme voluntad del jugador y, sobre todo, un compromiso adquirido y firmado por Alfonso Soláns hace un año, le han dejado al actual máximo accionista del Zaragoza sin otra opción que intentar obtener el mayor dinero posible por el Mariscal. Y la Juventus, en su última y definitiva propuesta, llegará la próxima semana hasta los 18 millones de salida, más otros dos por objetivos (por partidos jugados por Milito y por clasificación para la Champions). Esa es la cifra que hará posible la operación.

"Gabriel ha cumplido un ciclo en el Zaragoza y su posición ya es definitiva: se va, se va a la Juventus. Soláns adquirió un compromiso con nosotros hace un año y, aunque la dirigencia ha cambiado, el club debe responder a la palabra que nos dio en su momento", señaló ayer Gamarnik a AS después de su reunión con Miguel Pardeza y de su posterior conversación telefónica con Agapito Iglesias.

Gamarnik viaja hoy a Buenos Aires y regresará a España el próximo lunes, junto al abogado de Gabi Milito, Adrián Faija, para culminar toda la negociación con el Real Zaragoza y la Juventus de Turín. "La Juve -explica el representante argentino- tiene mucha prisa en cerrar la operación. Ya llevamos mucho tiempo conversando y confío en que nos espere. En una semana o diez días debe estar todo resuelto. Insisto en que Gabriel ha cumplido un ciclo y quiere irse a la Juventus. Existe un precio lógico de mercado y yo creo que el Zaragoza debe entenderlo. La venta de Milito va a ser un buen negocio económicamente hablando".

Fontye: AS

In soldoni, secondo AS, la Juventus avrebbe concluso l'accordo con il Saragoza per Gabriel Milito sulla base di 20 milioni di euro: il giocatore, capitano del Saragozza e fratello del bomber Diego, arriverebbe a Torino la prossima settimana dopo aver forzato il buon esito della trattativa attraverso il suo agente Eduardo Gamarnik. Il prezzo potrebbe abbassarsi, inserendo nella trattativa alcuni dei bianconeri graditi al Saragozza: Kapo, Olivera, Zalayeta o Boumsong.

CALCIOMERCATO BIANCONERO - 13 GIUGNO 2007

E' fatta per Almiron: oggi o domani l'annuncio. Frenata per Iaquinta, ma si dovrebbe fare.

Le notizie di oggi inseriscono altri giocatori tra i papabili futuri bianconeri. Vediamole:

HUNTELAAR: Huntelaar se va via Trezeguet. Ormai la strategia della Juve è chiara e delineata. Le conferme arrivano oltre che dal procuratore del giocatore anche dal giocatore stesso, che ha dichiarato alla stampa locale:"Sono pronto a raccogliere l'eredità di Ibra anche alla Juve così come ho fatto all'Ajax."

DANIEL DIAZ: Leggi la notizia. In argentina lo danno per sicuro alla Juve. Battuta la concorrenza del Marsiglia. Io nutro parecchi dubbi in proposito.


Poi, la notizia bomba:

DIEGO: Ranieri ha espressamente chiesto alla società di fare un sacrificio economico per comprare il formidabile trequartista brasiliano, la cui quotazione è almeno di 20 mln di euro. Nella trattativa potrebbe finire Trezeguet, qualora Klose se ne andasse da Brema. E' inutile aggiungere che sarebbe un colpo sensazionale e, se al brasiliano si aggiungessero pure Huntelaar e Milito (magari in luogo di Camoranesi e Boumsong), beh, il sogno di conquistare lo scudetto al primo tentativo potrebbe non essere più un utopia.

Vedremo....

Intanto, segnaliamo la salita delle quotazioni di Barzagli, dopo la dichiarazione di Zamparini che ha confessato il desiderio del campione del mondo di trasferirsi a Torino piuttosto che a Firenze e la lieve discesa di quelle di Iaquinta, sempre ad un passo dal bianconero. Balzaretti in settimana dovrebbe definitivamente diventare un calciatore della Fiorentina per una cifra tra i 2,7 ed i 3 mln di euro.

martedì, giugno 12, 2007

MODIFICATA INTESTAZIONE

Come potete vedere, ho modificato l'intestazione del blog.

Da oggi fino alla chiusura del mercato (31 agosto 2007) sotto il menù resterà fissa una tabella riassuntiva del mercato della Juventus, comprendete acquiesti ufficiali, cessioni definitive e trattative note. Inoltre, appena sotto è schierata la Juve 2007\2008 in base ai cambiamenti di mercato... Insomma, la squadra che oggi scenderebbe in campo, con 11 riserve.

Spero che possa aiutare a far chiarezza a coloro che, come tutti gli juventini, sono impazienti di sapere quale squadra scenderà in campo la prossima stagione.

PRECISAZIONE IMPORTANTE: Nella tabella non intendo mettere ipotesi e indiscrezioni, ma solo trattative ufficialmente concluse e quelle in stallo o in avanzamento.

Inoltre, dopo ogni acquisto pubblicherò una scheda sul nuovo campione bianconero (presto arriveranno quelle di Grygera, Salihamidzic e Criscito).

FORZA JUVE SEMPRE E COMUNQUE

IL RICORSO DI GIULEMANI VA AVANTI..

Avevo dimenticato di postarlo, ma questa è una notiza molto importante, ovviamente non ripresa dai media...


22 MAGGIO 2007

L’Avvocato Luc MISSON ha presentato, in data odierna, ricorso innanzi alla Corte Europea sul Diritto alla Concorrenza in nome e per conto dell’Associazione Italiana “GiùlemanidallaJuve – Class Action”, al fine di ottenere l’annullamento delle decisioni assunte dalla FIGC a carico della Juventus FC Spa.
La suddetta Associazione è stata costituita nell’estate del 2006 grazie all’iniziativa di un gruppo di piccoli azionisti e tifosi della Juventus FC Spa, società calcistica italiana che, a seguito dello scandalo denominato “Calciopoli”, ha subito pesanti sanzioni disciplinari da parte degli organi di giustizia sportiva italiana. Le suddette sanzioni hanno comportato la retrocessione alla serie cadetta e la revoca di 2 scudetti a carico della stessa Juventus. Conseguenza logica di tali decisioni è stata, orbene, il forte danno economico patito dalla Società a dagli stessi azionisti di minoranza. La Società, infatti, ha subito una classica riduzione degli introiti derivante dalla mancata partecipazione al massimo campionato di serie A ed alla Champions League.
I piccoli azionisti, invece, hanno visto svalutarsi fortemente il titolo azionario.
L’iter processuale che ha portato all’assunzione delle suddette decisioni è risultato, palesemente, affetto da vizi derivanti dalla violazione di norme di rango costituzionale ed ordinario. Si è trattato, di fatto, di un processo fortemente influenzato dagli organi di stampa e, al tempo stesso, violativo di alcuni diritti fondamentali come il diritto alla difesa ed il diritto al giudice naturale precostituito per legge. L’Associazione GiùlemanidallaJuve, quindi, è nata per tutelare gli interessi morali ed economici dei piccoli azionisti ed all’uopo si è posta come obiettivo l’annullamento delle suddette decisioni estive attraverso il ricorso agli strumenti legali che l’ordinamento giuridico italiano ed europeo pongono a tutela dei cittadini. L’Associazione – che alla data odierna conta circa 2500 iscritti di cui 250 piccoli azionisti della Juventus FC Spa – si è adoperata fin dal primo istante attraverso tutte le possibili vie legali. È stato infatti depositato un esposto presso la Procura della Repubblica Italiana per chiedere la verifica di alcune anomalie sulle intercettazioni telefoniche che hanno poi determinato la condanna della Juventus.
È pendente presso il Tribunale Amministrativo del Lazio – tribunale competente in Italia per le questioni sportive - un ricorso per chiedere l’annullamento delle sentenze sportive in virtù delle violazioni di cui sopra.
A giorni verrà depositato un ricorso presso lo stesso Tribunale Amministrativo a supporto del ricorso già presentato dall’ex Amministratore della Juventus, dott. Giraudo.
È stata inviata formale diffida al Capo Ufficio Indagini della FIGC – Dott. Borrelli – per la lentezza con cui vengo svolte le indagini per i casi di falso in bilancio, passaporti falsi e intercettazioni illegali, con il rischio di prescrizione dei reati eventualmente ascritti già dalla prossima estate per alcuni importanti club di calcio.
Tra le innumerevoli attività dell’Associazione ricordiamo inoltre la diffida alla FIGC per l’esclusione della Juventus alla partita di Supercoppa Italiana e l’incontro al Ministero della Giustizia per chiedere un intervento a tutela degli interessi degli aderenti all’Associazione.
Poiché la Giustizia Italiana non ha fin qui tutelato sufficientemente i fini statutari associativi, lo scorso 3 Marzo, l’Associazione ha conferito mandato all'avv. Luc Misson (Presidente della commissione Sport alla UEA e specialista di diritti dell'Uomo) ed all'Avv. Gregory Ernes (specialista di diritto sportivo).
L'avv. Luc Misson è stato uno degli avvocati principali di Jean-Marc Bosman, il calciatore belga che ha dato il suo nome alla famosa sentenza della Corte Europea di Giustizia, il cui esito ha liberalizzato il mercato degli sportivi professionisti nel 1995. Lo scorso 23 febbraio, l'Avv. Misson è stato ancora protagonista di una nuova sentenza che procurerà una ulteriore scossa allo sport europeo. Infatti, una sentenza della Corte d'Appello di Bruxelles ha imposto alla Federazione Calcio Belga di cessare ogni azione disciplinare nei confronti di 3 giocatori (tra cui il rumeno Mitu, difeso da Misson, nell'affare delle partite truccate) ed attendere una decisione di un tribunale civile con un processo equo. Basandosi sulla Convenzione dei diritti dell'Uomo, secondo il tribunale di Bruxelles, una giurisdizione sportiva non offre le stesse garanzie del rispetto dei diritti alla difesa e di imparzialità di un tribunale di diritto comune. Un ricorso alla Commissione Europea per il Diritto alla Concorrenza è pienamente legittimo. L'Unione Europea considera invero una federazione sportiva come un'azienda, che, in tal senso, deve rispettare le regole di concorrenza del Trattato della Comunità Europea. Di fatto, la FIGC, con le sue decisioni, impedisce alla Juventus di attuare concorrenza con altri clubs - aziende - di altri stati membri. Attraverso questo ulteriore sforzo, la nostra Associazione è convinta di ottenere Giustizia dopo le assurde sentenze comminate nei confronti della Juventus nell'estate 2006 con una serie di atti illegali da parte della FIGC che violano la Convenzione dei Diritti dell'Uomo. L’affidamento dell’incarico all’illustre Avv. Misson rientra, orbene, nel novero di quelle attività intraprese dall’Associazione GiùlemanidallaJuve.



Poi, altre news in tema:



GRAZIE
Editoriale di G. BELVISO del 23/05/2007 10.31.09


È passato circa un anno da quando è iniziata questa fantastica ed inaspettata avventura denominata “GiùlemanidallaJuve”.
In quei drammatici giorni di maggio del 2006, dopo le incomprensibili parole di colpevolezza rilasciate dall’ing. John Elkann al termine della partita Juventus-Palermo, e successivamente, dopo il patetico processo farsa, in cui Zaccone giudicò congrua la retrocessione in serie B della Juventus, nacque l’idea di costituire una entità giuridicamente riconosciuta, che si occupasse di difendere, motivata dalla sola forza della passione, non solo la società Juventus ma anche e soprattutto l’orgoglio e la dignità dei suoi tifosi e dei suoi azionisti.
Nacque così **************.
I tifosi ed i piccoli azionisti, sparsi in tutto il mondo, costretti a coalizzarsi per tutelare se stessi e lo stesso socio di maggioranza attraverso una difesa, legale e civile, ad oltranza, a causa dell’immobilismo della stessa proprietà. Sarebbe stato più semplice, e forse le cose sarebbero andate in modo diverso, se avessimo unito qualche centinaia di persone e bloccato i centri nevralgici del Paese, ma NOI SIAMO LA JUVE anche in questo. La Juve nella serie cadetta è stata un’immensa amarezza ma il popolo bianconero sa trarre da ogni contingenza solo gli aspetti positivi.
L’ esigenza di difendere gli interessi statutari dell’Associazione si faceva più forte quando abbiamo ravvisato la certezza, purtroppo, che le sentenze di condanna sportiva della Juve erano state scritte ancor prima del processo e già circolavano nelle redazioni dei quotidiani di regime.
Un anno di duro lavoro, ma un anno che ha arricchito umanamente tutti noi attraverso la conoscenza di tanta splendide persone che hanno la Juve nel cuore, oppure, per citare le parole pronunciate da un azionista in Assemblea: “persone il cui primo pensiero della mattina è la Juventus, poiché la Juventus è il baricentro delle emozioni di milioni di tifosi”.
Col tempo siamo cresciuti e siamo diventati tanti; 2500 iscritti, di cui 250 piccoli azionisti. E’ grazie alla loro fiducia ed al loro supporto economico ma soprattutto morale che possiamo finalmente annunciare che l’Associazione ha adito al Tribunale Europeo attraverso uno dei maggiori studi legali d’Europa.
In data odierna, infatti, l’Avvocato Luc Misson (Presidente della commissione sport alla UEA) ha depositato ricorso alla Corte Europea sulla Concorrenza.
Quella che inizialmente sembrava una flebile speranza è divenuta realtà. Un sogno che solo i tifosi della Juve potevano trasformare in realtà.
È pertanto mio dovere porgere i ringraziamenti a tutti gli iscritti, ai piccoli azionisti e in particolare a coloro che hanno contribuito economicamente alla realizzazione del sogno; a quelli che hanno dedicato parte della propria giornata alla gestione del sito internet; ai tanti che hanno lottato per far conoscere la nostra Associazione – gente come Paola, Daniele, Mario, Andrea, Alessandro, Salvatore, Antonio e tanti altri che mi scuso se non sarà possibile nominarli tutti; agli Avvocati – Andrea, Vincenzo e Antonio – che sono stati prodighi di consigli ed hanno svolto il loro lavoro in modo esemplare; all’Avvocato Misson che ha sposato fin dal primo istante le nostre ragioni; all’amico Gaetano che dal Belgio ci ha offerto un supporto logistico vitale ed infine un ringraziamento speciale va al direttore di Tuttosport, Giancarlo Padovan, unica voce fuori dal coro in un mondo in cui l’informazione nasce e prospera solo per interessi economici.
La stampa di regime non ha mai digerito la crescita civile di un movimento di protesta.
Questi organi antidemocratici sono corresponsabili del processo farsa consumatosi la scorsa estate, le cui sentenze farneticanti sono state scritte anche per soddisfare la voglia di giustizialismo innescata dalla gogna mediatica organizzata nelle redazioni.
E proprio questi ultimi temono, ancor prima degli stessi organi giudicanti, le conseguenze di un buon esito legale delle nostre iniziative.
Stiano pur tranquilli, gli juventini veri lottano sempre fino alla fine. E noi non demordiamo, anzi, abbiamo appena iniziato.
A tale proposito GiùlemanidallaJuve avvierà ogni azione legale tesa a tutelare l’immagine e gli interessi dei propri associati e della Juventus FC Spa.
Siamo ottimisti e fiduciosi sull’esito positivo del nostro ricorso. Siamo convinti altresì di aver dimostrato all’intera opinione pubblica , sportiva e civile, cosa è possibile fare quando ci si muove spinti dalle emozioni e dalla passione che solo una maglia come quella della Juventus può dare.
Ed è per questo che ai nostri nemici lanciamo un messaggio preciso: STIAMO ARRIVANDO!!!

QUALCHE INTERESSANTE INFORMAZIONE SUL RICORSO DI MISSON ORMAI DEPOSITATO... CHICCHE...

Il ricorso alla commissione per il diritto alla concorrenza è basato su un semplice fatto.
La Corte di Giustizia della Comunità Europea definisce le federazioni sportive nazionali (nel nostro caso, la FIGC), come delle Società che devono rispettare le regole di concorrenza stabilite dal Trattato della Comunità Europea. Nel trattato è esplicitamente dichiarato che è incompatibile con il mercato comune, ed in conseguenza vietato, ogni accordo, ogni decisione o qualsiasi pratica tra aziende suscettibile di influire sul commercio tra gli Stati membri o che impedisca, restringa o falsi le regole della concorrenza all'interno del mercato comune.
La FIGC ed il suo regolamento possono evidentemente essere considerati come accordi fra aziende.
La questione è di capire se tali accordi fra aziende, tali decisioni o tali pratiche concertate siano o no suscettibili di influire sul commercio fra stati membri, e se la posizione dominante che esercita la FIGC sul mercato del calcio italiano (con conseguenze sul mercato europeo, vedi la Champions) possa essere considerata come abusiva.
E' innegabile che la decisione della FIGC ha dirette conseguenze non solo sul campionato Italiano ma anche sulle differenti competizioni europee, in particolare la Champion's League. Con la sua decisione, la FICG impedisce alla Juventus di fare concorrenza agli altri clubs - aziende - degli altri Stati membri. Cosi facendo, influisce sulla libera concorrenza all'interno del libero mercato europeo del calcio, "l'azienda pallone".
Le conseguenze finanziarie della decisione della FIGC in merito alla Juventus si ripercuotono anche sull'insieme degli azionisti della Juventus FC S.p.A., tra cui gli azionisti membri dell'associazione.


Infine:


Comunicato agli Associati

In considerazione dell'immobilismo del Capo Ufficio Indagini della FIGC - Dott. Borrelli - che provocherà la prescrizione dei gravissimi reati di falso in bilancio per alcuni club di calcio, in data odierna è stata inviata attraverso lettera raccomandata (anticipata via email) una richiesta di intervento agli organi sportivi europei - UEFA e FIFA -. Gli associati contribuenti potranno come al solito scaricare il documento nelle prossime ore nella sezione "atti legali".

Questo il contenuto della lettera: (Non ritengo ci siano motivi per non pubblicarla. Del resto innanzitutto bisogna dare visibilità alla contestazione in sè poi, comunque, il contenuto non è difforme dalle diffide già pubblicate nei giorni scorsi)

Spett.le
Union of European Football Association - UEFA
Route de Genève 46
Case postale CH-1260 Nyon 2
SUISSE

Spett.le
Fédération Internationale de Football Association
FIFA
Hilzigweg, 11 - PO BOX 85
8030 ZURICH - SUISSE


In data 27/04/2007 e successivamente, in assenza di riscontri, in data 05/06/2007, il
sottoscritto Belviso Giuseppe, in qualità di legale rappresentante dell’associazione
GiùlemanidallaJuve class action, che conta alla data odierna oltre 2600 iscritti di cui oltre
250 piccoli azionisti della Società Juventus FC Spa, inviava missiva al Capo Ufficio Indagini
della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) - Dott. Francesco Saverio Borrelli - e per
conoscenza al Ministero della Giustizia ed al Presidente della FIGC – Dott. Abete - con la
quale si sollecitava l’attivazione dell’Ufficio Indagini nei confronti di altre società
calcistiche, essendo in corso innanzi l’Autorità Giudiziaria ordinaria alcuni procedimenti
penali per il reato di falso in bilancio.
Il tutto veniva sollecitato per evitare, come era già accaduto in passato, che si potessero
verificare effetti prescrittivi.
Alla data odierna, purtroppo, il sottoscritto non può che constatare l’assenza di qualsivoglia
riscontro alla suddetta missiva.
Con riguardo a tali ipotesi di reato si ha notizia di stampa che, quantomeno per il caso
dell’Inter, la Procura della Repubblica di Milano ha in corso un’indagine, nell’ambito della quale ha disposto una o più Consulenze Tecniche Contabili, che – se acquisite dall’ Ufficio
Ingadini della FIGC – consentirebbero una valutazione sulla necessità dell’apertura di un
procedimento e sulla esperibilità di contestazioni sul piano disciplinare sportivo in tempo
utile ad evitare la prescrizione.
Né osterebbe il fatto che trattasi di atto di parte, atteso che l’intero processo sportivo a carico della Juventus si è svolto sulla base di analoghi atti dei Pubblici Ministeri di Napoli ed in costanza delle indagini stesse.
Trattasi inoltre di atti che molto probabilmente nel procedimento milanese hanno già formato oggetto di contraddittorio con le parti e quindi, sotto questo profilo, la Procura milanese potrebbe non avere un interesse alla segretezza ai fini dell’indagine, diversamente da altri atti che potrebbero invece ancora presentare un rilievo in tal senso.
Del resto, come già avvenuto la scorsa estate per le indagini che hanno successivamente
portato alla retrocessione nella serie cadetta della Società Juventus, l’ Ufficio sarebbe
legittimato a richiedere le sopracitate consulenze quale portatore di un interesse qualificato
per una finalità conforme a legge ai sensi dell’art. 116 codice procedura penale.
Il regime di riservatezza sarebbe comunque garantito dal divieto di pubblicazione previsto
dal terzo comma del medesimo articolo.
Conclusivamente lo scrivente invita gli organi preposti a sollecitare la Federazione Italiana
Giuoco Calcio ad attivarsi entro la data del 30 Giugno 2007 nel procedimento relativo ai falsi
in bilancio dell’Inter al fine di scongiurare la prescrizione di gravissimi reati.
Fiducioso di un celere interessamento, porgo distinti saluti.

Giuseppe Belviso

CALCIOMERCATO 2007\2008

Da oggi inizia (non ufficialmente) il calciomercato e qui, naturalmente, seguiremo i movimenti della Juve. Verranno postati acquisti definitivi e trattative, nonchè indiscrezioni di mercato.


NOTIZIE DEL 12 GIUGNO 2007


Si attendono a ore le definizioni delgi acquisti di Iaquinta (resta da sciogliere il nodo della modalità di cessione di Paolucci ai friulani, che determinerà la relativa comproprietà, e di Almiron dall'Empoli. Manca solo l'ufficialità per Balzaretti alla Fiorentina.

Si vocifera, inolltre, che domenica sera si sono visti Huntelaar ed il suo procuratore a cena nel ristorante torinese di Ciro Ferrara. Per ora sono solo indiscrezioni, ma sembra che la trattaiva per portare sotto la mole il fortissimo attaccante olandese sia ormai conclusa.

Sul fronte cessioni, bisogna convincere Trezeguet ad accettare un altra squadra e a non andare in scadenza l'anno prossimo. Discorso diverso per Camo, che la il contratto in scandenza nel 2009 e non si può permettere di restare 2 anni da separato in casa. Il suo procuratore ha dischiarato che andrà a Inter, Roma o Milan. Consiglio a Cobolii e Blanc di non farsi prendere per la gola. Se Iaquinta vale 10mln + Paolucci (circa 14 mln), allora Camoranesi NON PUO' VALERE MENO DI 15-16 mln. La cessione di Mauro è da intendersi per contanti o per una contropartita valida: Adriano se è l'Inter, Gourcuff se è il Milan e Aquilani se è la Roma. Altro? No, grazie...

In una dichiarazione apparsa stamani nell'innominabile giornalaccio rosa, l'A.D. Blanc ha detto, testualmente: "Arriveranno certamente un difensore che avrà il ruolo di leader, un centrocamposta alla Vieira, un trequartista dai piedi buoni ed un attaccante".

Io azzardo: in difesa Barzagli (anche se spero in Milito... grandissimo giocatore!!!), a centrocampo Almiron, trequartista Diego (un'utopia, lo so, ma fatemi sognare...) e in attacco Huntelaar.

lunedì, giugno 11, 2007

CI SONO INTERCETTATI ED INTERCETTATI

Antonveneta, depositate le intercettazioni
Telefonate Unipol, D'Alema a Consorte:
«Attento alle comunicazioni, vediamoci»
In un altro colloquio il presidente di Unipol dice al segretario Ds, Piero Fassino: «Abbiamo il 51,8% di Bnl»


MILANO - Prime, parziali indiscrezioni sulle 73 intercettazioni «sbobinate» da un perito, depositate dal gip Clementina Forleo alle parti e relative all'inchiesta milanese su Antonveneta e su altre scalate come Bnl. Quel che trapela finora dalla lettura al settimo piano del Palazzo di Giustizia effettuata da alcuni avvocati (senza tuttavia che i cronisti dispongano materialmente dell'esatta trascrizione) è il contenuto di tre telefonate fatte nel luglio del 2005 e che vedono come 'protagonisti' Piero Fassino, Massimo D'Alema e Giovanni Consorte. Il contenuto delle intercettazioni, in parte anticipato dai media all'inizio dello scorso anno, aveva suscitato molte polemiche negli ambienti politici.

CONSORTE-FASSINO - «Abbiamo il 51,8% di Bnl e nell'operazione ho coinvolto 4 banche cooperative che fanno capo a Stefanini». Sono le parole che in una telefonata del 17 luglio del 2005 l'allora numero uno di Unipol Gianni Consorte disse a Piero Fassino, segretario dei Ds. A quanto riferisce l'Apcom, in una delle telefonate, avvenuta il 5 luglio 2005, Fassino «chiede istruzioni» a Consorte perché, spiega, «devo incontrarmi con Luigi Abete», ovvero con il presidente di Bnl.

D'ALEMA-CONSORTE - In una seconda intercettazione effettuata il 14 luglio del 2005 Massimo D'Alema, che si trovava a un convegno con Stefanini, avrebbe avvertito Consorte della necessità di parlargli personalmente e che Consorte stesso doveva, genericamente, stare attento alle comunicazioni. I due avrebbero così deciso di vedersi a cena e per questo D'Alema avrebbe invitato Consorte a prendere contatti con La Torre per una cena da organizzare, la domenica successiva, a casa di Latorre.
VERBALI PRESIDIATI - Il corridoio da cui si accede al locale in cui sono custoditi i faldoni è presidiato dai carabinieri. Per evitare fughe di notizie e la pubblicazione integrale delle trascrizioni è stata disposta una procedura molto rigida, che consente ai legali delle parti in causa di consultare il materiale, ma non di farne copie o riproduzioni fotografiche. Possono al limite prendere qualche appunto utile per le loro difese. Per questo motivo le informazioni trapelano con il contagocce.
11 giugno 2007
(clicca qui per leggere la notizia)

Capito? Quindi le intercettazioni sulla Juve sono state di pubblico dominio e sbattute su tutti i giornali, emntre queste (che immagino siano BEN PIU' IMPORTANTI) presidiano le cancellerie per evitare che vengano pubblicate. Bravi.... Come sempre:

FORZA ITALIA

CHI DORME NON PIGLIA... GLI ONESTI!!!

Il 30 giugno 2007, ovvero esattamente tra 19 giorni, scadranno i tempi processuali sulla vicenda delle iscrizioni illegali ai campionati da parte dell'Inter e, di conseguenza, scatterà la tanto amoata dai merazzurri prescrizione.

Ricordiamo che il regolamento prevede la retrocessione d'ufficio alle squadra che si iscrivono in maniera illegale ai campionati.

Sig. Borrelli, sig. Palazzi.... e giornalisti tutto: STATE DORMENDO? COME MAI NON TIFARE FUORI LA FORCA E NON ROMPETE I COGLIONI AL MONDO AFFINCHE' VENGA FATTA GIUSTIZIA (OVVERO SI SBATTANO IN B I PERDENTI???)


EPILOGO DELLA STAGIONE E LA VERGOGNA FINALE

Partiamo dalla fine e dalla vergogna di ieri pomeriggio, che ha fatto (giustamente) infuriare una grandissima bandiera bianconera quale Antonio Conte. Vergogna per aver giocato NON DA JUVENTUS nelle ultime due gare del campionato, permettendo prima al Bari, poi allo Spezia di raggiungere il proprio obbiettivo.

Vergogna anche alla dirigenza per il caso Trezeguet. Io non so e non mi interessa sapere chi è in torto e di chi sono realmente le colpe per questa squallida vicenda, ma se viene ceduto un goleador come David (e badate cari dirigenti, MAI ad una rivale italiana!!!), capace con 140 gol di issarsi come miglior marcatore straniero della storia della Juventus, è OBBLIGATORIO acquistare al suo posto un bomber di grido, che non faccia rimpiangere sia in termini di gol realizzati, che in termini di "peso" offensivo l'attaccante francese. E l'identikit di questo giocatore NON PUO' ESSERE Iaquinta, che è si un discreto giocatore, ma si può proporre all'impaziente pubblico juventino, smanioso di tornare ad alti livelli dopo una anno terrificante, la punta dell'Udinese (che sarebbe ottima, però, come dignitosissima prima riserva).

E' stato dichiarato da Cobolli che a giorni verrà annunciato il nome del nuovo attaccante bianconero (che, a sto punto, dovrebbe rimpiazzare Trezeguet) che dovrà essere, per forza di cose, giovane e forte. L'identikit perfetto è Klaas Jan Huntelaar, 23enne attaccante dell'Ajax, acquistabile per circa 16 mln di € e col quale la Juve ha già stretto un accordo di massima sulla base di circa 3,5 mln netti l'anno. Ok, benissimo l'attaccante olandese e Iaquinta, ma per colpletare il reparto offensivo SI DEVE ASSOLUTAMENTE prendere Saviola, che, dato lo stucchevole immobilismo della dirigenza bianconera, sta per accordarsi coi futuri campioni di Spagna del Real Madrid (a proposito: Capello non sbaglia mai un colpo...!!!).

Il campionato di B è terminato come tutti volevano, ovvero senza playoff e con Genoa e Napoli in A, oltre ovviamente alla Juve, assoluta dominatrice (ma non c'erano dubbi) del campionato. Mi spiace che non ci siano i playoff, ma è innegabile che in questo modo la Serie A ritrova due compagini storiche (la Juve non fa testo, essendo una caso unico la sua scesa in B) e la prossima stagione sarà sicuramente un campionato meno barzellettoso, anche se sarà sempre TIM, con ben 4 derby (non succedeva da 12 anni, ovvero dalla caduta in B del Genoa).

Vedremo in questa settimana le prime operazioni di mercato, poi giudicheremo la dirigenza. Se posso permettermi, dev'essere venduto Camoranesi e data fiducia a Marchionni. Stesso destino per Trezeguet (frattura ormai insanabile), putroppo.

Ecco, i miei personalissimi voti sull'unica stagione di serie B della storia Juventina:


Cerco di essere il più obbiettivo possibile...

1) Buffon 7 - 7.5 il voto sul campo, mezzo voto in meno per aver tirato troppo a lungo la questione sul suo rinnovo. Grazie Gigi per aver accettato la B e poi di restare con noi. Una grande bandiera, il nostro futuro capitano!

2) Birindelli 5.5 - La B è la sua dimensione, ma non ha fornito mai sicurezza. Prezioso nel gol vittoria a Pescara, pessimo in altre occasioni. Bocciato per la prossima A.

3) Chiellini 6.5 – Ci mette il cuore, ma tecnicamente è un disastro, quindi inadatto a fare il centrale. Per il ruolo di terzino sinistro, va tenuto in A. Preziosa la sua capocciata contro il Genoa.

4) Kovac 5 – Poca voglia, poi l’infortunio. Ora è solo panca. Come back to Croatia.

5) Tudor n.g. – Mah…

6) Zanetti 6+ - Assolutamente fuori categoria, ma si è abbastanza impegnato. Fondamentale nei due gol decisivi a Trieste e Treviso. Da tenere l’anno prossimo.

8) Giannichedda 6 – Fa il suo con ordine, ma è sempre rotto. Personalmente non mi piace… Da vendere (o, più probabilmente, regalare…)

9) Bojinov n.g. – E’ un mistero astrale. Probabilmente è un rompi balle, perché altrimenti non si spiegherebbe il motivo per cui ha giocato molto più Zalayeta che lui. 7 mln per il riscatto sono troppi, quindi ciao ciao Valeri

10) Del Piero 7.5 – Si è calato da vero capitano nell’inferno della B. Ha segnato molto e giocato spesso bene, ma è stato anche troppo nervoso (anche perché ha subito miriadi di falli a partita). Vince, con 20 gol, il titolo di capocannoniere.

11) Nedved 9 – Da clonare. Un pallone d’oro (4 anni fa, non 50…) che si cala con quella passione e quell’intensità nel campionato cadetto è solo da lodare e venerare in eterno. Grazie Pavel. Non si discute la sua conferma.

12) Mirante s.v. – Bravino nei casi in cui mancava Gigi, ma troppo poco impeganato per essere valutato. Da tenere come riserva.

13) Piccolo 6 – A me non spiace questo ragazzo . Se la cava nelle rare occasioni in cui, causa epidemia di difensori, è stato chiamato in causa. Da prestare per fari le ossa.

14) Balzaretti 6+ - Confesso che a me piace molto, ma spesso si addormenta sul pallone. Da confermare (e soprattutto da non vendere ai viola, anche se sembra proprio venga ceduto a loro).

15) Marchisio 7.5 – Se lo vendono muovo guerra alla proprietà. A 19 anni ha personalità, corsa, tecnica individuale. E non dimentichiamoci che era il capitano della Juve primavera che ha dominato gli ultimi 3 anni nella sua categoria. E’ un De Rossi meno vigoroso, ma forse più tecnico. Sicuramente dev’essere il mediano del futuro.

16) Camoranesi 6.5 – Io Mauro non lo capisco. Alterna prestazioni da 8 ad altre da 6. Facendo una media, gli do la sufficienza piena. NON lo confermerei e punterei su Marchionni, ma è un parere personale.

17) Trezeguet 5,5 – Non ci siamo. A sto punto io lo venderei per comprare una punta giovane, tecnica, con grande senso del gol e che partecipa all’azione. In poche parole: Klaas Jan Huntelaar. Segna 15 gol, ma da lui, sinceramente, me ne aspettavo almeno 25 tra i cadetti.

18) Boumsong 6.5 – Io non sono tra i suoi grandi accusatori. Vero, ha sovente cali di concentrazione, ma la “sostanza” è buona. Da confermare come riserva in A.

19) Paro 5.5 – A me non piace. Mi sa di lento e lezioso. Tra lui e Marchisio, prendo il secondo tutta la vita. Da girare ad altra squadra per trattativa (probabilemnte all'Empoli per Almiron).

20) Palladino 6.5 – Sicuramente è un talento, ma è molto leggerino. Deve fare molta esperienza, e non credo possa farsela in una Juve che, spero, vuole giocarsi lo scudetto l’anno prossimo. Da cedere, ma SOLO IN PRESTITO.

22) Belardi n.g. – Una sola considerazione: ma come fa un soggetto così a finire alla Juve? Secondo me ha qualche santo in paradiso…

23) Guzman n.g. – Mai visto… A La Spezia, però, ha fatto bene….

25) Zalayeta 6 – E’ lento, lento, lento. Ma ci mette l’anima. Gioca poco e qualche volta la sbatte anche dentro. Io non lo terrei (forse 4\5 mln li fai su), quindi ciao ciao Zazà e grazie per i gol col Barca e col Real.

27) Zebina 6 – Forse non si è molto impegnato, ma può dare molto più che così. Da tenere come riserva.

29) De Ceglie s.v. – In giudicabile, ma sembra bravino. Bel gol col Lecce. Da girare in prestito o in comproprietà.

30) Legrottaglie 6.5 – Io lo promuovo a pieni voti. Sappiamo benissimo dei problemi che ha avuto e da quando ha acquisito sicurezza è stato molto positivo. Certo, Vicenza insegna che la sua “legrottagliata” è sempre dietro l’angolo….

32) Marchionni … - Mi astengo dal voto perché, come alcuni sapranno, sono un suo grande estimatore. Io lo terrei e gli farei fare il titolare in A. Ha immenso talento, forse poco carattere e tutte le panche lo hanno demoralizzato. Ricordiamocelo a Parma e diamogli fiducia. Potrebbe essere un’enorme errore cederlo... (ma sembra che anche Ranieri sia un suo grandissimo estimatore...).

33) Urbano s.v. – Una presenza, non giudicabile.

40) Bianco 6+ – Merita il voto a differenza di molti altri baby per il gol segnato ieri. Sembra davvero un bel prospetto, speriamo non si bruci.

42) Giovinco s.v. – Ha un talento infinito e lo si visto in primavera, ma soprattutto nel debutto col Bologna. Entra sull’1 a 1 e manda in tilt la difesa dei rossoblu. Infine, regala un assist magico a Trezeguer per il 3 a 1 finale. E’ già del Vicenza (ovviamente in prestito): la prossima stagione ci dirà molto su di lui. Abbiamo in casa una meteora o il nuovo Del Piero? Ai posteri l’ardua sentenza…

All. Deschamps 6,5 - Non era facile vincere cosi allegramente la B, ma in molte cose non mi ha convinto. Io non l'avrei confermato, ma lo ringrazio di cuore. Grande professionista e soprattutto grande uomo. Caro Didier, ti auguro tutte le fortune possibili.

Voto generale alla stagione della Juve: 6.5. Gioco spesso monotono, vittorie quasi sempre frutto più di magie individuali che del gioco espresso, ma bisogna riconoscere che non era facile per campioni di quel livello cimentarsi nell'inferno della B. In definitiva, un applauso a tutti.

giovedì, giugno 07, 2007

LA PRIMA BELLA NOTIZIA DA UN ANNO A QUESTA PARTE

E' finita! Mettevi l'anima in pace miei cari Moratti e Galliani perchè il portiere più forte della storia del calcio ha firmato il rinnovo di contratto con la squadra più gloriosa d'Italia.

Come avete visto, miei cari interisti e milanisti, i vostri sporchi soldi possono tanto, ma non tutto.
Gigi si è dimostrato si un grandissimo campione, ma soprattutto un UOMO VERO, uno dei pochi rimasti in questo mondo schifoso. Un uomo vero che ha preferito ricambiare l'affetto illimitato ed incondizionato dei suoi tifosi con la promessa di restare, di combattere assieme ai suoi prodi compagni che come lui hanno accettato il sacrificio (Alex e Pavel) per riportare la Juventus ed il suo pubblico a ciò che le compete, a ciò che era e che ora non lo è più per volere dei poteri forti, per decisone suprema della vera cupola del calcio.

Grazie Gigi, già eri un'icona della juventinità nel mondo, ma da oggi sei leggenda. Il tuo nome rimarrà scolpito nella memoria di ogni singolo tifoso juventino, le tue gesta echeggeranno all'infinito, affinchè il tutto rimanga ad imperitura memoria.

Gigi, Alex e Pavel. Tre campioni che potevano fare di tutto anzichè scendere nell'oblio della serie B con la Juventus, ma la loro è stata una scelta di cuore. Mai una protesta, mai un pentimento, mai una minaccia. Siete voi gli UOMINI che incarnano lo SIILE JUVE, distutto non dai Moggi e dai Giraudo ma dagli sciacalli avversari, che non aspettavano altro che il via libera per distruggere la società più amata dello stivale. Quel momento è stato la morte di Umberto Agnelli, che ha seguito quella dell'eterno fratello Gianni. Da quel giorno la Juventus ha smesso di avere il potere che ha indubbiamente sempre avuto e gli avvoltoi hanno potuto tessere in totale libertà le proprie trame ed eliminare l'avverario più "scomodo". Ma il fascino della Vecchia Signora è tutt'ora più irresistibile delle timide (ma oneste) vittorie nerazzurre, l'orgoglio di vestire il bianconero è ancora più forte dei miliardi di Galliani e Berlusconi. Almeno per i 3 remagi juventini: Buffon, Del Piero e Nedved.

Grazie ancora Gigi, da lassù qualcuno avrà certamente applaudito la tua scelta, con la solita classe, con il consueto stile... Il famoso "stile Juve".


ACCETTA IL CONSIGLIO

Vado fuori tema rispetto al consueto per segnalarvi questo fantastico video. La canzone si chiama "Accetta il consiglio" di Linus. Voglio appunto consigliare a tutti di guardare questo video e farmarsi a rifletterci sopra.



Assolutamente fantastico!

ECCO A VOI... GAZZONI FRASCARA!!!

Crac ex finanziaria Bologna Calcio: serie di perquisizioni


Stamane una serie di perquisizioni è stata compiuta dai militari del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza, nell'ambito dell'inchiesta per bancarotta documentale per falso in bilancio che viene condotta dalla Procura del capoluogo sul fallimento di Victoria 2000, la società finanziaria di Giuseppe Gazzoni Frascara, cui faceva capo il Bologna Calcio prima della cessione della società rossoblù avvenuta nel settembre 2005.

Le perquisizioni hanno interessato abitazioni e uffici dell'ex numero uno rossoblù, il suo allora socio nel Bologna Mario Bandiera (entrambi indagati nell'inchiesta assieme ad altre quattro persone). Stamani è stata richiesta e ottenuta documentazione sulla vecchia gestione nella sede della società rossoblù.
Perquisite anche le altre quattro persone indagate con Bandiera e Gazzoni, oltre a studi professionali e banche alla ricerca di documenti. Gli istituti bancari sono un paio, tra gli studi interessati dalle perquisizioni quello del commercialista Piero Gnudi, che comunque non è indagato. L'inchiesta, che è condotta dal Procuratore Capo Enrico Di Nicola e dai pm Enrico Cieri e Flavio Lazzarini, ipotizza che vi siano state operazioni non chiare infragruppo e interne alla società e che queste abbiano determinato il fallimento.

Il fallimento di Victoria 2000 era stato sancito il 30 marzo 2006 dal tribunale civile di Bologna sotto debiti per oltre 20 milioni di euro, poi gli accertamenti stabilirono che i debiti erano molto maggiori. Come prassi il fallimento era finito in un fascicolo della Procura che ha portato agli sviluppi di oggi.



Ma come? Non era lui il grande moralizzatore, l'uomo dei bilanci in regola, l'unica mosca bianca nello sporco mondo del calcio, quello che voleva essere risarcito da ogni abitante del globo terracqueo, colui che vedeva ovunque cospirazioni contro lui, la sua squadra ed il suo patrimonio?

Quelli che mi fanno più ridere,però, sono coloro che devono fare i moralizzatori ad ogni costo, quando ormai è acclarato che tutti sono uguali in questo ambiente (e non solo): il più pulito ha la rogna, ma a pagare è stata solo la società Juventus ed i suoi tifosi.

Ora pretendiamo che si faccia luce anche sugli altri casi in sospeso, come le plusvalenze fasulle e le false iscrizioni ai campionati. Ma temo che mai come in questa occasione valga il proverbio "chi vive sperando, muore cagando!".

mercoledì, giugno 06, 2007

FANTALADRI - CLASSIFICA FINALE

Con la fine del campionato aziendale, è terminato anche il concorso FANTALADRI relativo alla stagione 2006/2007.

Come possiamo ben vedere, oltre che allo scudetto di cartone e quello di latta, gli onestissimi intercettatori si aggiudiacano anche questo speciale trofeo (qualcuno aveva dei dubbi?), con un distacco sulla Roma addirittura maggiore che nel campionato aziendale "Amici di Moratti".

La classifica finale di FANTALADRI stagione 2006/2007 è la seguente:

INTER 21
ROMA 11
MILAN 8
FIORENTINA 5


Rendiamo onore agli onesti perdenti, assoluti dominatori di questo torneo di FANTALADRI. Nessuno ha potuto competere con loro tanto è stata netta la superiorità (politica) dei nerazzurri.

A Massimo Moratti ed al capitano dei merdazzurri Zanetti verrànno consegnati una coppa di guano e una gigantografia di colui che ha permesso tutto questo, del padrino di tutte le vittorie recenti nerazzurre:

L'ULTIMA INTERVISTA DI NELLO SALTUTTI

L'ultima intervista a Nello Saltutti: dal provino con Liedholm a quelle pozioni magiche

di Fabrizio Calzia e Massimiliano Castellani


''Se avessi saputo che per tutta quella roba avrei perso amici, e rischiato di morire anch’io, non credo che potendo tornare indietro, rifarei tutto da capo. E mi domando, se valga ancora la pena che un giovane sacrifichi tutta la sua vita per un calcio del genere''. Si chiude così l’ultima intervista a Nello Saltutti pubblicata su 'Palla avvelenata', volume che corre parallelo all’indagine Guariniello (a sua volta 'lanciata' dalle famose dichiarazioni di Zeman nell’agosto 1998) sulle malattie e le morti sospette nel calcio. Fulcro del volume è la raccolta di interviste ai giocatori colpiti o ai loro familiari, ritratti personali e drammatici che costituiscono spesso un significativo j’accuse nei confronti del mondo pallonaro. Nello Saltutti, già colpito da infarto alcuni anni or sono, risultava fra i più tenaci, espliciti e dettagliati accusatori del presunto fenomeno doping. Lo si evince dal testo dell’intervista.

''È tornato Nello'', dicono i pensionati in adunata quotidiana davanti alla rotonda della Rocca Flea (Gualdo Tadino), quando lui imbocca la salita di casa. È tornato per sempre, la gloria gualdese, Nello Saltutti. L’eterno bomber baffuto oggi ha qualche capello in meno, raccolto in un codino da guerriero tartaro, ultima traccia di una gioventù sfumata. Ma lo spirito, quello resta giovane nonostante gli acciacchi di un cinquantenne cardiopatico che cerca di godersi la meritata pensione di calciatore. Il riposo del 'Levriero', sdraiato nel salotto di una casa enorme, dopo la solita corsa del pomeriggio: ''12-13 km, giusto per tenermi in forma''. Footing leggero in compagnia di Rosalba, da 38 anni al suo fianco e consigliato dal dott. Coletti, il medico di fiducia: ''La maratona serve a smaltire i grassi e grazie ai suoi consigli ho evitato il bypass''.

Una scelta di cuore, come sempre, quella di Nello. Tornare a passeggiare tra gli orti e gli ulivi dove aveva mosso i primi passi nel 1947, per poi andar via. Agli inizi degli anni ‘50, suo padre Giuseppe, per sfuggire alla fame che a quei tempi circolava anche nell’odierna fiorente 'ceramista' Gualdo Tadino, emigrò con la famiglia in Lussemburgo. Fatica nera di minatore, a sputare silicosi sul carbone, mentre il piccolo Nello si divertiva a giocare a calcio. ''Ho cominciato lassù, nei giovani dell’Esch-Sur-Alzette, la Juventus lussemburghese. Mi allenava un belga, un certo Berry, che appena presa la licenza media mi disse: 'Nello che ci stai a fare qui? Prova a diventare un calciatore sul serio. Tornatene in Italia'''. Quattordici anni e il cuore pieno di paura, come il Nino della 'leva calcistica' di De Gregori, Nello convinse il padre a mandarlo un anno a provare a Firenze. ''Papà mi mandava 30 mila lire al mese per farmi mantenere in casa dello zio Aldo, guardia forestale, che mi incoraggiò nei vari provini che sostenni con il Prato e poi alla Fiorentina. Ma finì che mi scartarono''.

Bruciò quella bocciatura al piccolo Nello, ma lui aveva sette vite e si rimise in sella. Lavoro al mattino e allenamenti al pomeriggio nel Club Sportivo Le Cascine. Non era la Fiorentina, però, e in famiglia cominciarono a temere che con il calcio forse era meglio lasciar perdere. Quando una mattina, ecco avverarsi il primo miracolo della sua vita: un talent-scout della zona che stava per partire con il solito 'carico' di belle speranze, da sottoporre all’attenzione degli osservatori del Milan. Nello finì tra i 400 aspiranti, ma non si smarrì. Sotto gli occhi vigili dei tecnici rossoneri si giocò fino all’ultima goccia di sudore tutte le sue chance di restare in Italia, ed evitare di finire in fabbrica o nelle miniere di Lussemburgo. ''Ebbi la fortuna di giocare proprio sul campo dove stava Liedholm, che prendeva appunti su un taccuino''.

Era l’inizio di un sogno, e dopo tanta gavetta nella formazione Primavera finalmente il 15 gennaio del 1967, l’esordio in serie A spodestando addirittura Sormani. Con la freddezza del veterano, entrò nel tempio di San Siro al fianco di Rivera. Quel giorno il Milan affrontava il Bologna, e lui, come tutti i talenti baciati dalla buona stella, andò subito in gol. ''Mi ricordo che Amarildo fece un tiro che attraversò tutta l’area piccola e io mi avventai più veloce dei terzini bolognesi e misi dentro. Poi loro pareggiarono, ma quel debutto con tanto di rete, fece talmente rumore che alla sera Enzo Tortora mi volle ospite alla Domenica Sportiva. Tanti complimenti e persino un autoradio in regalo, quando non avevo neppure la macchina...Sarebbe stata una serata fantastica, se non mi fosse ingenuamente scappata una frase in diretta, 'Sorpreso? Beh io veramente sono uno abituato a fare gol'. Non l’avessi mai detto, Silvestri, arrivato nel frattempo al posto di Liedholm, mi aspettò al varco a Milanello e mi prese a calci nel sedere. Ai tempi, i giovani in prima squadra li trattavano così, mica come adesso. E poi inseguendomi minaccioso mi gridò: 'Tu sei un montato, da adesso in poi non giocherai più'''. Minaccia mantenuta, perché poi quell’anno disputò solo un’altra partita. Pessima replica. Alla fine lasciava Milano con tanti rimpianti, ma anche con un gol in serie A. E 15 centimetri in più, per via di quelle prime 'pozioni magiche' che imparò a sorseggiare in fretta.

''Quando ero ancora nella Primavera già mi davano di tutto, l’infermeria del Milan era una cosa impressionante, e non so se sarà stato un caso, ma io da un metro e sessanta, in un anno ero passato ai miei 175 centimetri.. Strano no? All’epoca però non ho mai riflettuto su quella strana crescita. Mi infastidiva di più ripensare a Silvestri che mi mandò in prestito a Lecco, in serie B''. Fece 8 gol che poi è rimasta la media di una vita, quella giusta di una punta guizzante che a Foggia venne valorizzata da un grande maestro del calcio italiano, mai troppo rimpianto. ''Al Foggia furono quattro anni meravigliosi, con quello che considero un secondo padre: Tommaso Maestrelli. Segnavo e giocavo bene e ricordo con tanta nostalgia mia madre Rotilia, tifosa scatenata in tribuna, che scendeva spesso dal Lussemburgo per venirmi a vedere. Tanti momenti di estrema complicità con Maestrelli e le sue lacrime sincere, quando con la sua Lazio nel sottopassaggio dello stadio di Firenze gli annunciai che mia madre stava morendo di un cancro al fegato a soli 55 anni. Qualche anno dopo, lo stesso male avrebbe ucciso anche lui...''.

Coincidenze maledette della vita. Eppure piacevoli casualità, come quel suo ritorno da giocatore nella Firenze in cui pensavano che non andasse bene per il calcio. Un trasferimento imposto da Liedholm, che lo riabbracciava uomo fatto. ''Cominciai male e le prime partite non c’era verso di vedere la porta. Allora una sera il mister mi chiama a casa e mi dice: 'Nello preparati che ti passo a prendere con la macchina'. Una telefonata strana, e ancor più sospetto fu quando ad un certo punto si fermò in uno di quei ponti isolati di Firenze. Mi disse: 'Scendi, che ci sta aspettando'. Non potevo credere ai miei occhi quando arrivammo. Mi aveva portato da una fattucchiera, per togliermi il malocchio. Poi seppi che quella era una pratica che faceva spesso, ma per me fu la prima e l’unica volta''.

Incantesimo sciolto. A partire dalla domenica seguente, fece sei gol in sette partite. Non aveva più segnato da quella partita amichevole in terra inglese, la gara più bella della sua carriera. Una prestazione da incorniciare, favorita forse, anche da un 'caffè speciale' bevuto prima di entrare in campo. ''Passò un thermos. Dovevamo bere, ci dissero, perché era un caffè e ci avrebbe fatto bene. Io non lo prendevo mai il caffè e non vedevo la ragione di cominciare proprio quella sera che giocavamo una partita così prestigiosa contro il Manchester United''. E impresa fu. Saltutti con quel caffè bevuto a strozzo, diventò ancora più veloce del solito. Praticamente immarcabile. Fece il gol dell’1-1 e incantò persino i tifosi dei 'Red Devils' al punto che i tabloid britannici all’indomani titolarono il pari come la vittoria del 'Levriero italiano'.

''Quel caffè ci aveva fatto bene in campo, correvamo tutti il doppio. Il mattino dopo però all’aeroporto mi ricordo che avevamo certe facce. Le tenevamo tra le mani, distrutti, e non so se fosse solo per la fatica della gara?''. Quel caffè speciale, negli anni in cui poi sulla panchina viola arrivarono Gigi Radice e Nereo Rocco, ''si trovava tranquillamente sulla tavola imbandita, in bella vista con i flaconi delle pillole, le boccette con le gocce, flebo modello damigiane e punture a volontà''. Tutta merce a necessaria disposizione dei giocatori, che si sottoponevano ad ogni trattamento per quieto vivere. Ma qualcuno, inconsapevole, ne abusava. ''Ero sempre in camera con Bruno Beatrice, amici inseparabili in campo e fuori, un fratello. Glielo dicevo sempre, Bruno non esagerare con quelle punture. Io non so quante se ne facesse fare, durante il ritiro era sempre sotto flebo, dal venerdì sera alla domenica; lo avevano convinto che con quelle avrebbe corso il doppio. Bruno, tanto per capirci, era uno che al naturale andava molto più forte di Davids, perciò gli chiedevo: ‘Ma che bisogno hai di farti iniettare tutte quelle schifezze?’ A noi dicevano: sono solo vitamine, prendetele e starete meglio. Ma chissà che ci davano invece?''.

Punture sgradite ma ingoiate, come le infiltrazioni di Voltaren potenziato o le pillole di Micoren. ''Il Micoren lo hanno tolto dal mercato nell’85, perché risultò estremamente nocivo, ma intanto noi ne avevamo fatte scorpacciate per vent’anni, senza che nessun medico ci dicesse niente, e con nessun tipo di problema per le analisi del dopopartita. I controlli antidoping, poi. A ripensarci quelli erano una barzelletta: sorteggi già preparati, con le urine messe in botticelle dove si allungava la pipì con tantissima acqua e la cosa finiva lì''. Loro, i calciatori, complici di un gioco di cui non discutevano neanche e ignari di tutto. '''Me le faccio per la carriera, per far star bene la famiglia un domani', mi diceva il povero Beatrice. Io ci stavo più attento, ma più per punto preso che per effettiva convinzione''.

''Intanto poi, lui c’è morto di leucemia, e io a 50 anni, per poco non ci resto secco con un infarto''. Una pratica lunga, quanto la sua carriera di calciatore che dopo la Fiorentina sarebbe proseguita alla Sampdoria, squadra costantemente in lotta per non retrocedere, quindi alla Pistoiese, compagno di squadra di Giorgio Rognoni, che sarebbe morto prematuramente di SLA. Ultima tappa nella carriera di Saltutti il Rimini, dove con 540 presenze tra A e B e 160 gol segnati, chiuse con il professionismo a 35 anni. Una pratica selvaggia, ma consentita e accettata da tutti, senza discussioni, e tanto meno atti di ribellione. ''A dirla tutta, una volta quando ormai ero a fine carriera, nel Rimini, mi sono rifiutato di fare una puntura. Allora l’allenatore venne da me e mi disse a brutto muso: 'Vorrà dire che oggi non giochi'. Finii a soffrire in panchina, in uno scontro decisivo per la salvezza contro il Palermo. Visto però che dopo 45’ eravamo sotto di due gol nel secondo tempo mi mandarono ugualmente in campo. Ero pulito, eppure corsi ugualmente e sfiorai più volte il gol. Questo a dimostrazione che anche senza punture si poteva giocare bene''.

Saltutti finito con il professionismo ha continuato a giocare fino a 44 anni. ''L’ultima partita è stata con il Nocera Umbra, dove ero partito come allenatore''. Stupiva il vecchio Levriero e gli toccava correre ancora dietro ad un pallone per mantenere una famiglia, moglie e tre figli, sfoderando tutto il repertorio di gol a tuffo d’angelo o le rovesciate che dopo quelle di Parola, divennero 'alla Saltutti'. Ma l’ultima rovesciata, quella decisiva gli è toccata farla al suo cuore: ''Ho fatto sempre una vita da atleta scrupoloso. Mai bevuto o fumato, solo tanto allenamento, una alimentazione attenta e controllata, e quindi l’infarto di quattro anni fa fu veramente un fulmine a ciel sereno, ed ho temuto fortemente di morire. Ce l’ho fatta a scamparla e adesso sono convinto che gran parte della responsabilità del mio cuore sfasciato sia dipesa da quelle porcherie che ci hanno somministrato in tutti quegli anni. Quello che fa male è vedere che la situazione oggi è peggiorata e ci troviamo davanti ad una realtà che è diventata insostenibile e sulla quale è tempo di fare chiarezza. Occorre andare alla fonte. Cominciare a controllare quello che circola nelle infermerie delle società, perché è lì che parte tutto il marcio. Credetemi, i calciatori sono quasi sempre delle vittime, l’ultimo anello di una catena che parte dai dirigenti e qualche volta anche gli allenatori, che concordano il da farsi con lo staff medico. Personalmente continuo ad avere molta fiducia in Guariniello, ma ho anche il timore che gli interessi troppo alti che ci sono in gioco possano far insabbiare la verità. Io ho l’unica consolazione di poterla raccontare ancora, la mia storia''.

Una brutta storia, quella di uomini come Saltutti che hanno perso il sonno, un amico e molto di quell’entusiasmo di un tempo. ''A volte la notte mi sveglio e non riesco più a dormire. Allora vengo in sala, mi siedo su questo divano e penso per ore a tante cose: a come è finito Bruno, al fatto che non so come andrà a finire questa mia vita. Se avessi saputo che per tutte quella roba avrei perso amici, e rischiato di morire anch’io, non credo che potendo tornare indietro, rifarei tutto da capo. E mi domando, se valga ancora la pena che un giovane sacrifichi tutta la sua vita per un calcio del genere''.

Fabrizio Calzia e Massimiliano Castellani

(Tratto da Palla avvelenata - morti misteriose, doping e sospetti nel mondo del calcio
di Fabrizio Calzia e Massimiliano Castellani
Bradipolibri, € 14.50)


Fonte: www.indiscreto.it (LEGGI QUI L'ARTICOLO)


Queste cose mi fanno troppo incazzare! Si cercano perntiti per sbattere nella merda la Juve, ma su queste cose tragiche e ben più gravi nessuno indaga, nessuno cerca di far luce e portare a galla una verità che tutti sanno e che nessuno (giornalisti prezzolati in primis) vogliono renderer pubblica. Indegni come al solito!!!

IL CASO INTER-SPEZIA

Per la serie "LORO SI CHE SONO ONESTI" assieme all'associazione "NOI GIORNALISTI OMERTOSI" presentiamo questo interessante documento sui rapporti tra Inter e Spezia, infine esamineremo cosa dovrebbe prevedere il regolamento in questi casi.


La notizia risale al 27/04/2005 e rappresenta un piccolo neo sulla faccia onesta dell'Inter.
Il caso della concentrazione Fc Internazionale - Spezia Calcio 1906 è stato oggetto dell'attenzione dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
Ma, come ovvio che sia in questi casi, non ha avuto un gran risalto mediatico.
Ripropongo di seguito i provvedimenti adottati ossia l'avvio istruttoria del 27/01/2005 e la sua conclusione del 27/04/2005, che si concludono con una sanzione amministrativa di 5.000 euro per violazione dei principi della concorrenza.
Anche se la somma è ridicola, a mio modesto avviso, è pur sempre una violazione dei principi di lealtà e correttezza che pregiudica l'assegnazione dello scudetto dell'onestà.
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Fonte: L’AUTORITÀ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO sito agcm.it

Provvedimento
C6878 - FC INTERNAZIONALE MILANO/SPEZIA CALCIO 1906

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DATI GENERALI tipo Avvio istruttoria
numero 14002
data 27/01/2005
PUBBLICAZIONE Bollettino n. 4/2005
errata corrige 19/2005
Procedimenti collegati
Procedimenti collegati
- 19_2-Inottemperanza all'obbligo di notifica delle concentrazioni (esito: Violazione articolo 19 comma 2)
- 6-Concentrazione tra imprese indipendenti (esito: Autorizzazione)
Testo Provvedimento
Testo Provvedimento
LA PRESENTE VERSIONE DEL PROVVEDIMENTO È QUELLA VIGENTE
C6878 - FC INTERNAZIONALE MILANO/SPEZIA CALCIO 1906
Provvedimento n. 14002
L’AUTORITÀ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO
NELLA SUA ADUNANZA del 27 gennaio 2005;
SENTITO il Relatore Professor Nicola Occhiocupo;
VISTA la legge 24 novembre 1981, n. 689;
VISTA la legge 10 ottobre 1990, n. 287;
VISTO, in particolare, l’articolo 19, comma 2, della legge 10 ottobre 1990, n. 287, ai sensi del quale, nel caso in cui le imprese non abbiano ottemperato agli obblighi di comunicazione preventiva di cui all’articolo 16, comma 1, della medesima legge, l’Autorità può infliggere alle imprese stesse sanzioni amministrative pecuniarie fino all’1% del fatturato dell’anno precedente a quello in cui è effettuata la contestazione;
VISTA la documentazione in possesso dell’Autorità;
CONSIDERATO quanto segue:

I. LE PARTI
La società Spezia Calcio 1906 S.r.l. (di seguito Spezia Calcio) è una società avente per oggetto esclusivo l’esercizio di attività sportive e, in particolare, la formazione, la preparazione e la gestione di squadre di calcio nonché l’organizzazione di gare, tornei e ogni altra attività calcistica in genere nel rispetto delle norme direttive della Federazione Italiana Giuoco Calcio (“F.I.G.C.”). La Spezia Calcio è presente nel campionato di serie C1 con la squadra di calcio denominata Spezia.
Il fatturato realizzato da Spezia Calcio nell’ultimo esercizio, come da bilancio approvato al 30 giugno 2004, è stato di 2,26 milioni di euro.
Il soggetto che ha acquisito il controllo esclusivo della Spezia Calcio 1906 S.r.l. è la società FC Internazionale Milano S.p.A. (di seguito Inter), società avente per oggetto esclusivo l’esercizio di attività sportive e quelle ad esse connesse e, in particolare, la formazione, la preparazione e la gestione di squadre di calcio nonché l’organizzazione di gare, tornei e ogni altra attività calcistica in genere nel rispetto delle norme direttive della F.I.G.C.. L’Inter è presente nel campionato di serie A con l’omonima squadra calcistica.
Il fatturato realizzato dall’Inter nell’ultimo esercizio, come da bilancio approvato al 30 giugno 2004, è stato di 168,31 milioni di euro.
L’Inter è controllata con una quota pari al 62% del capitale sociale dal Sig. Massimo Moratti il quale detiene partecipazioni, di controllo e non, in numerose società. A titolo esemplificativo detiene, insieme al fratello Gian Marco, il controllo congiunto della “Angelo Moratti S.A.P.A. di Gian Marco Moratti e Massimo Moratti” società che a sua volta controlla la “Saras S.p.A. – Raffinerie Sarde” che nel 2003 ha realizzato un fatturato consolidato di oltre 4.174 milioni di euro.

II. DESCRIZIONE DELL’OPERAZIONE
L’operazione in esame consiste nell’acquisizione, da parte della società Inter, e tramite essa dal Sig. Massimo Moratti, del controllo esclusivo della società Spezia Calcio.
Secondo le notizie apparse sulla stampa, a fine novembre 2004 la società controllata da Massimo Moratti avrebbe acquistato un’ulteriore partecipazione, rispetto a quella di minoranza già detenuta dalla stessa nella società spezzina, con ciò arrivando a detenere il controllo esclusivo della società Spezia Calcio.
Le visure camerali in possesso dell’Autorità confermano tali notizie. Infatti, l’elenco soci depositato presso la Camera di Commercio in data 21 novembre 2003 attribuisce all’Inter una quota del 30% del capitale sociale di Spezia Calcio, mentre lo stesso elenco depositato il 13 dicembre 2004 attribuisce alla stessa Inter una quota pari al 92,21%.
Sulla base di tali elementi l’operazione in esame appare idonea a conferire alla società Inter e, tramite essa, al Sig. Massimo Moratti, il controllo esclusivo sulla società Spezia Calcio.

III. QUALIFICAZIONE DELL’OPERAZIONE
L'operazione, in quanto comportava l’acquisizione del controllo esclusivo di un’impresa, costituiva una concentrazione ai sensi dell'articolo 5, comma 1, lettera b), della legge n. 287/90.
Essa rientrava nell'ambito di applicazione della legge n. 287/90, non ricorrendo le condizioni di cui all'articolo 1 del Regolamento CE n. 139/04 ed era soggetta all'obbligo di comunicazione preventiva disposto dall'articolo 16, comma 1, citata legge, in quanto, al momento della realizzazione dell’operazione stessa, il fatturato totale realizzato nell'ultimo esercizio a livello nazionale dalle imprese interessate era risultato superiore alla soglia di cui al citato articolo (411 milioni di euro). Per il calcolo del fatturato rilevante ai fini dell’obbligo di comunicazione di un’operazione di concentrazione occorre considerare il fatturato del gruppo nel suo insieme cui appartiene l’impresa acquirente [Punto 36, della Comunicazione della Commissione 98/C 66/04, in GUCE n. C/66 del 02/03/1998.]. In tal senso si rileva che il gruppo cui l’Inter fa parte è quello controllato dalla persona fisica Massimo Moratti (suo diretto controllante), gruppo che fatturava, come detto, importi ampiamente superiori la soglia prevista all’articolo 16 per l’obbligo di comunicazione. A tal riguardo si evidenzia inoltre che la Comunicazione della Commissione sulla nozione di concentrazione [Punto 8, secondo capoverso della Comunicazione 98/C 66/02, in GUCE n. C/66 del 02/03/1998.], specifica che “... si può anche avere acquisizione del controllo da parte di una persona che controlli (da sola o congiuntamente) almeno un'altra impresa, oppure da parte di un insieme composto di persone (che controllano un'altra impresa) e/o di imprese. In tale contesto il termine ‘persona’ ricomprende anche gli enti pubblici e quelli privati, come pure le persone fisiche”.

CONSIDERATO, pertanto, che l’operazione in oggetto, in quanto comportava l’acquisizione del controllo esclusivo di un’impresa, costituiva una concentrazione ai sensi dell'articolo 5, comma 1, lettera b), della legge n. 287/90;

CONSIDERATO che il fatturato totale realizzato nell'ultimo esercizio a livello nazionale dall’insieme delle imprese interessate è risultato superiore alla soglia minima prevista dall'articolo 16, comma 1, della legge n. 287/90 e che, pertanto, l’operazione sopra individuata era soggetta all’obbligo di comunicazione preventiva previsto dallo stesso articolo;

CONSIDERATO che, dalla documentazione in possesso dell’Autorità, emerge che l’operazione di cui trattasi è stata realizzata nel corso del 2004, ma non è stata preventivamente comunicata, in violazione del citato articolo 16, comma 1, legge n. 287/90;


DELIBERA
a) di contestare alla società FC Internazionale Milano S.p.A. e al Signor Massimo Moratti la violazione dell’obbligo di comunicazione preventiva, disposto dall’articolo 16, comma 1, legge n. 287/90, della relativa operazione di concentrazione;
b) l’avvio del procedimento per l’eventuale irrogazione della sanzione pecuniaria di cui all’articolo 19, comma 2, della legge n. 287/90, nei confronti della società FC Internazionale Milano S.p.A. e del Signor Massimo Moratti per l’inottemperanza all’obbligo di comunicazione preventiva dell’operazione di cui alla precedente lettera a);
c) che il responsabile del procedimento è la dott.ssa Barbara Marinali;
d) che può essere presa visione degli atti del procedimento presso la Direzione “F” dai legali rappresentanti della società FC Internazionale Milano S.p.A. nonché dal Signor Massimo Moratti, o da persone da essi delegate;
e) che, ai sensi dell’articolo 18, comma 1, della legge n. 689/81, entro il termine di trenta giorni dalla notificazione della presente contestazione, gli interessati possono far pervenire all’Autorità scritti difensivi e documenti e possono chiedere di essere sentiti;
f) che il procedimento deve concludersi entro novanta giorni dalla data di notificazione del presente provvedimento.

Il presente provvedimento verrà notificato ai soggetti interessati e successivamente pubblicato ai sensi di legge.

IL SEGRETARIO GENERALE
Rita Ciccone
IL PRESIDENTE
Giuseppe Tesauro
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Provvedimento
C6878 - FC INTERNAZIONALE MILANO/SPEZIA CALCIO 1906

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DATI GENERALI tipo Non avvio istruttoria; Chiusura istruttoria
numero 14264
data 27/04/2005
PUBBLICAZIONE Bollettino n. 17/2005
errata corrige 19/2005
Procedimenti collegati
Procedimenti collegati
- 19_2-Inottemperanza all'obbligo di notifica delle concentrazioni (esito: Violazione articolo 19 comma 2)
- 6-Concentrazione tra imprese indipendenti (esito: Autorizzazione)
Testo Provvedimento
Testo Provvedimento
LA PRESENTE VERSIONE DEL PROVVEDIMENTO È QUELLA VIGENTE

C6878 - FC INTERNAZIONALE MILANO/SPEZIA CALCIO 1906
Provvedimento n. 14264
L’AUTORITÀ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO

NELLA SUA ADUNANZA del 27 aprile 2005;

SENTITO il Relatore Professor Nicola Occhiocupo;

VISTA la legge 10 ottobre 1990, n. 287;

VISTA la legge 24 novembre 1981, n. 689;

VISTO, in particolare, l'articolo 19, comma 2, della legge 10 ottobre 1990, n. 287, ai sensi del quale, nel caso in cui le imprese non abbiano ottemperato agli obblighi di comunicazione preventiva di cui al comma 1 dell'articolo 16 della medesima legge, l'Autorità può infliggere loro sanzioni amministrative pecuniarie fino all'1% del fatturato dell'anno precedente a quello in cui è effettuata la contestazione;

VISTA la propria delibera del 17 gennaio 2005, notificata in data 11 febbraio 2005, con la quale è stato disposto l'avvio del procedimento nei confronti della società F.C. Internazionale Milano S.p.A. e del Sig. Massimo Moratti per l'eventuale irrogazione della sanzione pecuniaria di cui all'articolo 19, comma 2, della legge n. 287/90 per la mancata ottemperanza all'obbligo di comunicazione preventiva delle operazioni di concentrazione, disposto dall'articolo 16, comma 1, della medesima legge;

VISTE le memorie difensive delle parti, pervenute in data 11 marzo 2005, nel rispetto dei termini di cui all’articolo 18, comma 1, della legge n. 689/81;

VISTO l’atto della società F.C. Internazionale Milano S.p.A. pervenuto in data 14 aprile 2005;

VISTI gli altri atti del procedimento;

CONSIDERATO quanto segue:

I. LE PARTI
La società Spezia Calcio 1906 S.r.l. (di seguito Spezia Calcio) è una società avente per oggetto esclusivo l’esercizio di attività sportive e, in particolare, la formazione, la preparazione e la gestione di squadre di calcio nonché l’organizzazione di gare, tornei e ogni altra attività calcistica in genere nel rispetto delle norme direttive della Federazione Italiana Giuoco Calcio (“F.I.G.C.”). La Spezia Calcio è presente nel campionato di serie C1 con la squadra di calcio denominata Spezia.
Il fatturato realizzato da Spezia Calcio nell’ultimo esercizio, come da bilancio approvato al 30 giugno 2004, è stato di 2,26 milioni di euro.

Il soggetto che ha acquisito il controllo esclusivo della Spezia Calcio 1906 S.r.l. è la società FC Internazionale Milano S.p.A. (di seguito Internazionale), società avente per oggetto esclusivo l’esercizio di attività sportive e quelle ad esse connesse e, in particolare, la formazione, la preparazione e la gestione di squadre di calcio nonché l’organizzazione di gare, tornei e ogni altra attività calcistica in genere nel rispetto delle norme direttive della F.I.G.C. L’Internazionale è presente nel campionato di serie A con l’omonima squadra calcistica.
Il fatturato realizzato dall’Internazionale nell’ultimo esercizio, come da bilancio approvato al 30 giugno 2004, è stato di 168,31 milioni di euro.
L’Internazionale è controllata con una quota pari al 62% del capitale sociale dal Sig. Massimo Moratti il quale detiene partecipazioni, di controllo e non, in altre società.
Il Sig. Massimo Moratti detiene il controllo esclusivo delle società C.M.C. S.p.A., Trinacria Monteforte IX S.r.l. e Jair S.r.l., e congiunto, con il fratello Gian Marco, della società Angelo Moratti S.a.p.A. di Gian Marco Moratti e Massimo Moratti (di seguito Sapa), che, a sua volta, controlla la Saras S.p.A. – Raffinerie Sarde, società a capo dell’omonimo gruppo.
Il fatturato realizzato dalle società controllate, esclusivamente e congiuntamente, dal Sig. Massimo Moratti nel 2003, come risulta dagli ultimi bilanci approvati al 2003, è pari a circa 4.175 milioni di euro.

II. DESCRIZIONE DELL’OPERAZIONE
L’operazione in esame è consistita nell’acquisizione, da parte della società Internazionale del controllo esclusivo della società Spezia Calcio.
In data 28 ottobre 2004, con atto trascritto a libro soci il 10 novembre 2004, l’Internazionale ha acquistato un’ulteriore partecipazione, rispetto al 30% già detenuto dalla stessa nello Spezia Calcio, con ciò arrivando a detenere l’87,37% del capitale sociale.
Sulla base di tali elementi l’operazione in esame appare idonea a conferire alla società Internazionale il controllo esclusivo della società Spezia Calcio.

III. QUALIFICAZIONE DELL’OPERAZIONE
L'operazione in esame, in quanto comportava l’acquisizione del controllo esclusivo di un’impresa, costituiva una concentrazione ai sensi dell'articolo 5, comma 1, lettera b), della legge n. 287/90.
Essa rientrava nell'ambito di applicazione della legge n. 287/90, non ricorrendo le condizioni di cui all'articolo 1 del Regolamento CE n. 139/04 ed era soggetta all'obbligo di comunicazione preventiva disposto dall'articolo 16, comma 1, citata legge, in quanto, al momento della realizzazione dell’operazione stessa, il fatturato totale realizzato nell'ultimo esercizio a livello nazionale dall’insieme delle imprese interessate era risultato superiore a 411 milioni di euro.

IV. LA POSIZIONE DELLE PARTI
Si riportano qui di seguito le principali argomentazioni addotte dalle parti in merito all’omessa comunicazione preventiva dell’operazione in esame.
Preliminarmente, le parti sostengono che l’Internazionale è diventata azionista di maggioranza dello Spezia Calcio senza una reale volontà di acquisire il controllo della società, ma esclusivamente a seguito di vicende legate al ripianamento della pesante situazione debitoria e alla copertura delle ingenti perdite dell’esercizio chiuso al 30 giugno 2004 della società spezzina, cui l’Internazionale ha provveduto partecipando ad un aumento di capitale sottoscrivendo anche la quota non opzionata da altri soci. Proprio a seguito di tale intervento finanziario, “volto unicamente a preservare il capitale umano e sportivo della società spezzina e non ad acquisirne la maggioranza delle quote sociali”, l’Internazionale arriva a detenere l’86,37% del capitale dello Spezia Calcio.
Tale percentuale, peraltro, raggiunge il 94,4% il successivo 19 novembre allorquando l’Internazionale rileva un’ulteriore quota acquisendola dal socio Fin Sport. S.r.l..
In via principale le parti contestano la legittimità del procedimento de quo in ragione dell’insussitenza dell’obbligo di comunicazione in capo all’Internazionale a al Sig. Massimo Moratti. A detta delle parti “E’ incontestabile, infatti, come la somma dei fatturati dell’Internazionale (e delle sue controllate), e dello Spezia risulti ampiamente inferiore ai valori delle soglie previste dalla legge”. Tale argomentazione troverebbe conforto nella normativa comunitaria di riferimento, ovvero nella Comunicazione della Commissione sulla nozione di imprese interessate che al punto 13 chiarisce come, in caso di acquisizione di controllo esclusivo, le imprese interessate sono la società acquirente e la società acquisita, da cui le parti fanno discendere che i fatturati da prendere in considerazione per il raggiungimento delle soglie, nel caso di specie, siano esclusivamente quelli dell’Internazionale e dello Spezia Calcio “rimanendo escluso il dott. Moratti, il quale non partecipa direttamente all’operazione in esame”.
Fatta tale premessa, nella memoria difensiva si sostiene che l’Autorità avrebbe commesso un errore nell’applicazione, alla fattispecie, della nozione di controllo prevista dal Regolamento n. 139/04, all’articolo 3.3, in luogo di quella di cui all’articolo 5.4, la quale ultima, come la stessa Autorità ha già avuto modo di osservare [Provv. n. 12600 del 13/11/2003, in Bollettino 46/03], è più stringente della prima in quanto consente di considerare nel calcolo del fatturato di gruppo solo i turnover delle società legate all’impresa controllante sulla base di una delle situazioni di diritto elencate nello stesso comma 4 dell’articolo 5. Tale ricostruzione, secondo le parti, consentirebbe di concludere “che una relazione di controllo congiunto non può rientrare nel concetto di fatturato di gruppo”. Il caso di specie non rientrerebbe, inoltre, nemmeno nell’ipotesi prevista alla lettera e) dell’articolo 5.4 del citato Regolamento “che prevede l’inserimento del fatturato delle imprese soggette al controllo congiunto di due o più società del gruppo”, in quanto sia la Sapa che la Saras sarebbero soggette al controllo congiunto di una sola impresa del gruppo, ovverosia il Sig. Massimo Moratti.
Ad avviso delle parti non sarebbe applicabile al caso di specie nemmeno il punto 40 della Comunicazione sul calcolo del fatturato, in base al quale, nel caso di imprese comuni fra imprese interessate e terzi, “la prassi della Commissione è consistita nel ripartire fra le singole imprese interessate il fatturato condiviso in parti eguali da tutte le società che detengono il controllo dell’impresa comune” [Comunicazione della Commissione citata, punto 40.], in quanto, come discende dalla lettera di detta disposizione, ciò si riferisce esclusivamente alle imprese comuni delle imprese interessate e non alle imprese comuni delle società madri di una delle imprese interessate. Sotto tale profilo, dunque, sarebbe errato includere nel fatturato di gruppo anche solo una parte del fatturato della Sapa o della Saras, in quanto non possono essere considerate imprese comuni dell’impresa interessata Internazionale.
In subordine, nella memoria si rileva che, anche qualora l’Autorità non dovesse condividere quanto sostenuto dalle parti in merito all’insussistenza dell’obbligo di notifica, non vi sarebbero comunque gli estremi per l’irrogazione di una sanzione, e ciò in ragione dei seguenti elementi.
In primo luogo si richiama l’assoluta buona fede dell’Internazionale e del Sig. Massimo Moratti derivante dalla citata interpretazione dell’articolo 5.4 del Regolamento n. 139/04, interpretazione che ha condotto a ritenere che l’operazione in oggetto non rientrasse nel campo di applicazione della legge antitrust.
Si osserva peraltro come l’Autorità, nel caso in esame, sia “fuoriuscita dai canoni comunitari e civilistici di interpretazione della nozione di fatturato di gruppo, innovandone la portata” con ciò escludendo che il fatto, in quanto non previsto dalla legge in modo espresso, possa dare applicazione ad una pena, secondo il principio generale richiamato all’articolo 1 della legge n. 689/81.
Le parti ribadiscono infine come l’acquisizione della maggioranza dello Spezia Calcio da parte dell’Internazionale sia stata determinata esclusivamente dal comportamento dei precedenti soci i quali non hanno provveduto alla ricapitalizzazione per la propria quota esponendo così la società al rischio di fallimento “con ciò in quanto l’intenzione era quella di salvare la società spezzina a gestire in questo modo di transizione che avrebbe dovuto sfociare nella vendita del pacchetto di maggioranza ad un terzo acquirente”, intenzione che è tutt’ora immutata e che, pertanto, non connoterebbe l’operazione di quella idoneità a modificare durevolmente la struttura del mercato, come peraltro richiesta anche dal citato Regolamento n. 139/04.

V. VALUTAZIONI IN RELAZIONE ALL'OMESSA COMUNICAZIONE DELL'OPERAZIONE DI CONCENTRAZIONE
Dagli atti del procedimento risulta che l'operazione in esame è stata realizzata in data 28 ottobre 2004, così che il menzionato obbligo di comunicazione preventiva risulta violato.
Dal momento che l'obbligo di comunicazione preventiva grava sul soggetto che direttamente acquisisce il controllo dell’impresa interessata dall’operazione concentrativa e, solo in via sussidiaria, sui soggetti controllanti la stessa, la responsabilità della mancata notifica dell'operazione in esame deve essere attribuita, in primis, alla società F.C. Internazionale Milano S.p.A..
Con riferimento alle argomentazioni addotte dalle parti, si rileva quanto segue.
In primo luogo, in merito a quanto sostenuto sull’insussistenza dell’obbligo di notifica in capo all’Internazionale e al Sig. Massimo Moratti, in ragione del mancato raggiungimento delle soglie previste all’articolo 16 comma 1 della legge n. 287/90, si osserva quanto segue.
Non può anzitutto condividersi quanto riportato nella prima parte della memoria, là dove si sostiene che nel calcolo delle soglie previste per l’obbligo di comunicazione vadano inclusi i soli fatturati realizzati dall’impresa acquirente e dall’impresa acquisita, ovvero, esclusivamente, quelli dell’Internazionale e dello Spezia Calcio. Come peraltro osservato nella stessa memoria, infatti, è la normativa comunitaria a stabilire quali siano i fatturati da considerare ai fini del calcolo delle soglie includendovi, esplicitamente, quelli realizzati delle imprese che controllano l’impresa interessata [Cfr. Regolamento n.139/04, art. 5.3, lett. d).]. Nel caso di specie, quindi, debbono ritenersi inclusi nel calcolo i fatturati realizzati dal Sig. Massimo Moratti, in qualità di soggetto controllante l’Internazionale, ovvero i fatturati delle imprese da questi controllate.
Parimenti inaccoglibile appare la tesi secondo la quale la corretta applicazione della normativa comunitaria porterebbe ad includere nel calcolo del fatturato di un gruppo solo gli importi realizzati dalle società controllate in via esclusiva dal soggetto che controlla l’impresa interessata. Sulla base infatti di quanto previsto dall’articolo 5.4, là dove elenca le situazioni di diritto che conducono all’acquisizione del controllo, si potrebbe, infatti, concludere “che una relazione di controllo congiunto non può rientrare nel concetto di fatturato di gruppo” [Cfr. Memoria delle parti.].
Si osserva preliminarmente che, in ragione dell’impossibilità di coprire lo spettro degli scenari concreti con particolare riferimento ai casi di controllo congiunto, la Commissione nella Comunicazione sul calcolo del fatturato [Comunicazione della Commissione citata, punto 40.] ha previsto un principio generale sulla base del quale l’apprezzamento deve “riflettere nella maniera più accurata possibile la forza economica delle imprese implicate nell’operazione”.
E’ evidente quindi che, se a capo di un gruppo di imprese c’è un’impresa comune tra due soggetti, qualunque operazione di concentrazione direttamente conclusa da uno dei due non potrà non tenere conto del volume d’affari generato dalle società del gruppo che lo stesso soggetto controlla, ancorché per la parte di sua spettanza. Diversamente si arriverebbe all’assurdo che basterebbe mettere a capo di un gruppo un’impresa controllata congiuntamente da due soggetti per eludere le soglie di fatturato per tutte quelle operazioni di concentrazione realizzate direttamente dai soggetti controllanti medesimi, nelle quali l’impresa acquisita non raggiunga da sola la soglia minima di fatturata prevista dalla norma.
In realtà, come chiarito dalla stessa Comunicazione, in tutti questi casi sarà computata nel calcolo solo la parte di fatturato corrispondente alla quota detenuta dal soggetto interessato nell’impresa comune.
Ciò risponde, peraltro, alla stessa nozione del concetto di controllo, contenuta nella normativa nazionale e comunitaria, là dove non si distingue tra controllo esclusivo e controllo congiunto ogni qualvolta si abbia a riguardo la crescita dimensionale di un’impresa. A dimostrazione di ciò valga da solo il fatto che un’operazione con la quale si acquisisce il controllo congiunto di un’impresa è ritenuta un’operazione di concentrazione suscettibile di notifica e di controllo preventivo da parte dell’Autorità, sulla base di quanto previsto dall’articolo 5, lettera b), della legge n. 287/90.
Quanto sostenuto poi in merito al fatto che il caso di specie non rientrerebbe nemmeno nell’ipotesi prevista alla lettera e) dello stesso articolo 5.4, “che prevede l’inserimento del fatturato delle imprese soggette al controllo congiunto di due o più società del gruppo”, in quanto sia la Sapa che la Saras sarebbero soggette al controllo congiunto di una sola impresa del gruppo, ovverosia il Sig. Massimo Moratti, tale ricostruzione è, alla luce della stessa lettera del novellato articolo 5, comma 4, lettera e), palesemente erronea e fuorviante.
Il nuovo testo infatti prevede esplicitamente che nel calcolo del fatturato va ricompreso quello delle imprese nelle quali “una o più imprese” dispongono congiuntamente dei diritti o dei poteri di cui alla lettera b), ovvero di quei diritti o poteri che consentono il controllo (esclusivo) di un’impresa.
Né può sostenersi l’inapplicabilità del punto 40 della Comunicazione sul calcolo del fatturato, in base al quale, nel caso di imprese comuni fra imprese interessate e terzi “la prassi della Commissione è consistita nel ripartire fra le singole imprese interessate il fatturato condiviso in parti eguali da tutte le società che detengono il controllo dell’impresa comune” [Comunicazione della Commissione citata, punto 40.], in quanto è lo stesso articolo 5.4 a definire il fatturato dell’impresa interessata, non già come il fatturato della sola impresa acquirente o della sola impresa acquisita, ma quanto come la somma dei fatturati delle imprese del gruppo cui l’impresa interessata (acquirente o acquisita) appartiene. E’ quindi corretto computare nel fatturato realizzato dalle imprese interessate quello dell’Internazionale, e delle imprese da questa controllate, quello del soggetto controllante l’Internazionale ovvero del Sig. Massimo Moratti e delle imprese da quest’ultimo controllate in via esclusiva, per l’intero importo, e in via congiunta, per la quota di controllo corrispondente, ovvero, nel caso di specie, per la metà.
In realtà tale ricostruzione non appare, diversamente da quanto sostenuto dalle parti, una reale innovazione nell’interpretazione del concetto di fatturato di gruppo, in quanto è coerente con quanto già osservato dall’Autorità in un caso precedente [C6228 I.Net/Biosistemi, relativo all’acquisizione, da parte della società I.NET, società di diritto italiano controllata da British Telecommunications (BT), del controllo della società Siosistemi. ].
Nel provvedimento n. 12750, relativo al caso appena citato, l’Autorità ha infatti avuto modo di osservare che “in conformità ai principi comunitari in materia di calcolo del fatturato, ai fini della verifica della sussistenza dell’obbligo di comunicazione delle operazioni di concentrazione [Cfr. Comunicazione 98/C 66/04 del 2 marzo 1998, p. 42.], non sempre l’intero fatturato delle imprese soggette al controllo di imprese interessate nella transazione è computabile. In particolare, la citata Comunicazione, riguardo alle imprese comuni, indica chiaramente, al paragrafo 38, lettera e), che il fatturato di un’impresa interessata nella transazione risulta dalla somma dei fatturati di: “quelle imprese (tra le altre) nelle quali varie imprese (e non una soltanto, dunque, come nella fattispecie) ai sensi dei punti a)-d) (ovvero imprese interessate, loro controllate, loro società madri e altre controllate da queste ultime) dispongono congiuntamente dei diritti o poteri di cui al punto b) (ovvero di diritti o poteri di controllo); per poi aggiungere, al paragrafo 40, che: “[…] nel caso delle imprese comuni fra imprese interessate e terzi […]” occorre “ripartire fra le singole imprese interessate il fatturato condiviso in parti eguali da tutte le società che detengono il controllo dell’impresa comune […]”.
Pertanto, dal momento che la società che deteneva il controllo dell’acquirente controllava congiuntamente anche un’impresa comune insieme ad altre due società che non erano parti della concentrazione, il fatturato delle imprese interessate, ai sensi dell’articolo 16 della legge n. 287/90, è stato calcolato comprendendovi non l’intero fatturato dell’impresa comune, bensì soltanto un terzo di esso.
Si sottolinea come il caso appena citato è del tutto simile a quello oggetto del presente procedimento dal momento che l’impresa comune non era controllata congiuntamente dall’impresa interessata, ma dalla sua controllante.
In merito all’applicabilità della sanzione, si evidenzia che l’operazione in esame è stata posta in essere quando la legge n. 287/90 era da tempo in vigore.
L’Autorità è consapevole delle peculiarità proprie del mondo dello sport, e in particolare del calcio professionistico, peculiarità che sono state già oggetto di considerazione da parte della Commissione [C-176/96, Lehtonen, Rec. P.I-268; C-415/93, Bosman, Rec.p.I-4921.].
Pur tuttavia non può ritenersi che tali particolarità possano essere invocate al fine di sostenere l’inapplicabilità del diritto antitrust al settore del calcio professionistico. Il rilievo economico dello stesso settore, infatti, unitamente, ad altre caratteristiche che connotano le imprese ivi operanti da un alto livello di imprenditorialità, consentono senza dubbio di apprezzare l’attività delle società calcistiche come un’attività di impresa, come tale soggetta all’applicazione delle norma poste a tutela della concorrenza.
Le medesime peculiarità, tuttavia, portano ad escludere l’esistenza di una volontà diretta ad eludere dolosamente il controllo spettante all'Autorità sulle operazioni di concentrazione.
Il carattere colposo dell'omissione non vale, però, ad escludere la responsabilità della parte, ai sensi di quanto previsto dall'articolo 3 della legge n. 689/81, che, infatti, prevede la responsabilità per un'azione od omissione “cosciente e volontaria, sia essa dolosa o colposa".
Accertata, in base a quanto sopra considerato, la violazione dell'articolo 16, comma 1, della legge n. 287/90 e la sua imputabilità in capo alla società F.C. Internazionale Milano S.p.A., si ritiene di procedere all'irrogazione della sanzione come previsto dall'articolo 19, comma 2, della medesima legge.
Ai fini della determinazione dell'ammenda, l'articolo 11 della legge n. 689/81, dispone di fare riferimento "alla gravità della violazione, all'opera svolta dall'agente per l'eliminazione o attenuazione delle conseguenze della violazione, nonché alla personalità dello stesso ed alle sue condizioni economiche".
In relazione alla gravità dell'infrazione, questa va valutata tenendo conto di una vasta gamma di fattori, tra i quali rientrano senz'altro gli effetti concorrenziali dell'operazione tardivamente notificata, che, nel caso di specie, non appaiono essere restrittivi, secondo la valutazione dell'operazione qui di seguito svolta.

VI. VALUTAZIONE DELL'OPERAZIONE DI CONCENTRAZIONE
L’operazione in esame interessa il settore del calcio professionistico.
In tale settore operano le imprese che gestiscono società di calcio che giocano nei campionati delle serie A, B e C. L’Internazionale, in particolare, è presente con la squadra di calcio denominata Inter nel campionato di calcio di serie A.
L’impresa acquisita è presente, invece, nel campionato di calcio di serie C1 girone A con la squadra di calcio denominata Spezia.
Nell’ambito del formulario sono stati definiti diversi mercati interessati dall’operazione in oggetto. Le squadre di calcio professionistico, infatti, operano in una serie diversificata di ambiti tutti riconducibili, secondo quanto riportato dalla parte, all’evento sportivo. Sulla base delle informazioni fornite, per le società calcistiche sarebbe possibile individuare sei mercati del prodotto: i) il mercato dell’offerta di intrattenimento; ii) il mercato della vendita dei diritti premium TV a pagamento; iii) il mercato della vendita dei diritti Tv di serie C; iv) il mercato della compravendita di calciatori; v) il mercato del merchandising sportivo; vi) il mercato delle sponsorizzazioni/pubblicità sportive. Tutti i suddetti mercati, sebbene siano ritenuti distinti tra loro, sarebbero fortemente interconnessi e condizionati da diversi fattori, quali: la localizzazione geografica delle squadre, il successo negli eventi, a sua volta condizionato da fattori diversi tra i quali la titolarità del diritto di utilizzare i migliori giocatori, la possibilità di ottenere alti introiti dalla vendita dei diritti sportivi e dalle sponsorizzazioni.
In merito al primo mercato, quello relativo all’offerta di servizi di intrattenimento, esso sarebbe suscettibile di ulteriori specificazioni che porterebbero a definizioni sempre più “strette” del mercato del prodotto, ma che, in ogni caso, non sarebbero, a detta della parte, idonee a condizionare il giudizio positivo sull’operazione in oggetto. Una prima definizione ricomprende tutti i servizi di intrattenimento, compresi i cinema e i teatri, ritenuti sostituibili dal punto di vista del consumatore. Una seconda definizione ricomprende l’offerta di eventi sportivi in generale. Una terza definizione ricomprende l’offerta delle sole partite di calcio a livello professionistico divise secondo leghe di appartenenza, pertanto, in ambito nazionale, un mercato di serie A e B e uno di serie C. Un’ultima definizione di mercato del prodotto ricomprende l’offerta di partite di calcio divise per singola categoria ovvero, per quanto riguarda i campionati professionistici nazionali, un mercato di serie A, un mercato di serie B, un mercato di serie C1 e un mercato di serie C2 .
Prescindendo dalle motivazioni e dalle analisi sottese alle definizioni fornite, in qualunque modo si definisca il mercato, gli effetti dell’operazione appaiono trascurabili anche in ragione del modesto fatturato realizzato dall’impresa oggetto di acquisizione.
Anche con riferimento agli altri mercati, il cui ambito geografico è nazionale (eccezion fatta per il mercato della compravendita di giocatori per il quale non si può escludere una definizione più ampia), gli effetti dell’operazione sembrano del tutto trascurabili.
In particolare, per ciò che riguarda il mercato dei diritti televisivi si rileva la mancanza di effetti apprezzabili dovuta al fatto che l’acquirente non è attiva nel mercato dei diritti televisivi premium a pagamento. Per quanto riguarda invece la cessione dei diritti televisivi highlights in chiaro, in differita, dei diritti radiofonici, delle gare e manifestazioni ufficiali, nonché dei diritti internet, di nuove tecnologie (WAP) e dei nuovi mezzi di diffusione (GPRS, UMTS, ecc.) applicati alla telefonia cellulare, è la Lega di C a provvedere alla negoziazione collettiva stipulando contratti con le emittenti interessate, le quali trasmettono tutte a livello locale.
Sulla base delle suesposte considerazioni e anche in considerazione della volontà espressa dall’Internazionale di cedere, quanto prima, la partecipazione maggioritaria nello Spezia Calcio, si ritiene che l’operazione di concentrazione non sia idonea a modificare in modo sostanziale e durevole la struttura concorrenziale dei mercati interessati.

CONSIDERATO che l'operazione in oggetto, in quanto ha comportato l'acquisizione del controllo esclusivo di un'impresa, costituisce una concentrazione ai sensi dell'articolo 5, comma 1, lettera b), della legge n. 287/90;

CONSIDERATO che l'operazione era soggetta all'obbligo di comunicazione preventiva previsto dall'articolo 16, comma 1, della predetta legge, atteso che il fatturato realizzato in Italia dall’insieme delle imprese interessate risulta essere stato superiore, con riferimento all'esercizio chiuso nell'anno precedente alla realizzazione dell'operazione in esame, al limite previsto dal suddetto articolo;

CONSIDERATO che l'operazione non è stata comunicata preventivamente ai sensi dell'articolo 16, comma 1, della legge n. 287/90 e che, pertanto, l'Autorità, ai sensi dell'articolo 19, comma 2, della stessa legge, può infliggere al soggetto che non abbia ottemperato al relativo obbligo, per l'operazione tardivamente comunicata, sanzioni amministrative pecuniarie fino all'uno per cento del fatturato realizzato nell'anno precedente a quello in cui è stata effettuata la contestazione;

CONSIDERATO, in ordine all'individuazione del soggetto responsabile delle infrazioni contestate, che l'operazione di concentrazione consistente nell'acquisizione del controllo esclusivo della società Spezia Calcio 1906 S.r.l. è stata posta in essere dalla società F.C. Internazionale Milano S.p.A.;
RITENUTO, pertanto, di dover procedere nei confronti della suindicata società all'irrogazione della sanzione amministrativa di cui all'articolo 19, comma 2, della legge n. 287/90;

CONSIDERATI, ai sensi dell'articolo 11 della legge n. 689/81, in ordine alla quantificazione della sanzione, i seguenti elementi:
-l'assenza di dolo da parte dell'agente;
-la modesta incidenza concorrenziale dell'operazione in esame;
-il fatturato realizzato dalla società F.C. Internazionale Milano S.p.A nell’esercizio precedente la contestazione dell’infrazione (2004) pari a 168,31 milioni di euro;

RITENUTI sussistenti i presupposti che giustificano l'irrogazione della sanzione di cui all'articolo 19, comma 2, a carico della società F.C. Internazionale Milano S.p.A nella misura di euro 5000 (cinquemila), per l'operazione non notificata, sanzione che appare congrua a realizzare l'obiettivo di assicurare che l'attività di controllo delle concentrazioni attribuita all'Autorità si fondi sul sistematico e diligente rispetto dell'obbligo di comunicazione preventiva stabilito dall'articolo 16 della legge n. 287/90;

RITENUTO, con riferimento alla valutazione concorrenziale dell'operazione di concentrazione in esame, che la stessa non è suscettibile di determinare, ai sensi dell'articolo 6, comma 1, della legge n. 287/90, la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante sui mercati interessati tale da eliminare o ridurre in modo sostanziale e durevole la concorrenza;

ORDINA

Alla società F.C. Internazionale Milano S.p.A di pagare, quale sanzione amministrativa per la violazione accertata, la somma di euro 5000 (cinquemila) per la mancata comunicazione dell'acquisizione del controllo esclusivo di Spezia Calcio 1906 S.r.l..
La sanzione amministrativa di cui sopra deve essere pagata entro il termine di novanta giorni dalla notificazione del presente provvedimento, con versamento diretto al concessionario del servizio di riscossione oppure mediante delega alla banca o alle Poste Italiane S.p.A., presentando il modello allegato al presente provvedimento, così come previsto dal Decreto Legislativo 9 luglio 1997, n. 237.
Decorso il predetto termine, per il periodo di ritardo inferiore ad un semestre, devono essere corrisposti gli interessi di mora nella misura del tasso legale a decorrere dal giorno successivo alla scadenza del termine del pagamento e sino alla data del pagamento. In caso di ulteriore ritardo nell'adempimento, ai sensi dell'articolo 27, comma 6, della legge n. 689/81, la somma dovuta per la sanzione irrogata è maggiorata di un decimo per ogni semestre a decorrere dal giorno successivo alla scadenza del termine del pagamento e sino a quello in cui il ruolo è trasmesso al concessionario per la riscossione; in tal caso la maggiorazione assorbe gli interessi di mora maturati nel medesimo periodo. Dell'avvenuto pagamento delle stesse, la società F.C. Internazionale Milano S.p.A è tenuta a dare immediata comunicazione all'Autorità attraverso l'invio di copia del modello attestante i versamenti effettuati;

DELIBERA
di non avviare l'istruttoria di cui all'articolo 16,comma 4, della legge n. 287/90.
Il presente provvedimento verrà notificato ai soggetti interessati e pubblicato ai sensi di legge.
Avverso il presente provvedimento può essere presentato ricorso al TAR del Lazio, ai sensi dell'articolo 33, comma 1, della legge n. 287/1990, entro sessanta giorni dalla data di notificazione del provvedimento stesso.

IL SEGRETARIO GENERALE
Rita Ciccone
IL PRESIDENTE
Antonio Catricalà



E ora, vediamo cosa di dice il regolamento giuoco calcio (Clicca qui per vedere il documento ufficiale che regola le norme organizzative interne della F.I.G.C. (necessario Acrobat Reader)

Molto interessante questo passo:

Art. 16 bis

Partecipazioni societarie

1. Non sono ammesse partecipazioni o gestioni che determinino in capo al medesimo soggetto controlli diretti o indiretti in società appartenenti alla sfera professionistica o al campionato organizzato dal Comitato Interregionale.

2. Ai fini di cui al comma 1, un soggetto ha una posizione di controllo di una società o
associazione sportiva quando allo stesso, ai suoi parenti o affini entro il quarto grado sono
riconducibili, anche indirettamente, la maggioranza dei voti di organi decisionali ovvero
un’influenza dominante in ragione di partecipazioni particolarmente qualificate o di particolari vincoli contrattuali.

3. L’inosservanza del divieto di cui al comma 1 costituisce illecito e comporta su deferimento della Procura Federale, l’applicazione delle sanzioni previste dal Codice di Giustizia Sportiva. L’avvio del procedimento disciplinare comporta la sospensione dei contributi federali, da revocarsi in caso di pronuncia definitiva, favorevole alle società. Permanendo l’inosservanza del divieto di cui al comma 1 alla scadenza del termine, annualmente fissato, per la presentazione della domanda di iscrizione al campionato, le società oggetto di controllo non sono ammesse al Campionato di competenza e decadono dai contributi federali.

Qualcuno sta indagando ? Oppure insabbiando anche questo ILLECITO SPORTIVO ?

Mancano forse le prove ?

Volete sapere come ha pagato l'Inter? Con, udite udite, 5000€ di multa. Eh si, non c'è che dire... Loro sono proprio onesti!!!

Chiudo con questo interessantissimo articolo di Marco Liguori, che, commentando il bilancio dell'Inter, aveva correttamente evidenziato l'episodio della sanzione amministrativa inflitta all'Inter da parte dell'Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato, inoltre aveva approfondito la ricerca sull'effettiva proprietà dello Spezia Calcio, imbattendosi in una Fiduciaria, di cui non è dato sapere chi sia l'effettivo proprietario.

Da una notizia di cronaca tratta da Tgcom del 13/10/2006, sembra che lo Spezia Calcio non sia ancora "indipendente" dall'Inter.

Ricordo inoltre la campagna mediatica piena di accuse rivolte alla Juve riguardanti il controllo di altre società.



Poca fiducia e tante fiduciarie
di Marco Liguori - 17/2/2006

Riguardo all’acquisizione del controllo esclusivo dello Spezia Calcio, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato aveva aperto nel gennaio 2005 un procedimento istruttorio nei confronti dell’Inter. Secondo la documentazione presente sul sito internet dell’Authority, il garante aveva ipotizzato «la violazione dell’obbligo di comunicazione preventiva delle operazioni di concentrazione». Sempre secondo l’organismo amministrativo, l’operazione era stata «realizzata nel novembre 2004». Il procedimento si era concluso il 27 aprile dell’anno scorso, quando il presidente Antonio Catricalà aveva ordinato all’Inter «di pagare, quale sanzione amministrativa per la violazione accertata, la somma di euro 5.000 per la mancata comunicazione dell’acquisizione del controllo esclusivo di Spezia Calcio 1906 srl». In seguito, la società nerazzurra ha deciso di cedere una consistente parte dell’azionariato detenuto nello Spezia.
Le trattative sono condotte con l’imprenditore calabrese (ma residente a Reggio Emilia) Giuseppe Ruggieri, amministratore unico della Italcantieri spa (posseduta in passato da Silvio Berlusconi) ed ex proprietario e ex presidente della Sanremese, con interessi di tipo
edilizio in Liguria. L’Italcantieri, stando all’ultima visura disponibile presso la Camera di Commercio ha sede a Lacchiarella (presso Milano) e ha un capitale sociale di 5 milioni. L’operazione, stando al documento contabile interista, ha comportato ai primi di luglio 2005 la vendita all’Italcantieri del 60% della società ligure, al valore di 3,3 milioni: Ruggieri ha anche assunto la presidenza del club spezzino. Poco dopo, l’Italcantieri ha girato questo pacchetto alla sua società (posseduta al 100%) Gestioni Sportive e Immobiliari di Reggio Emilia, che secondo le visure è una srl con 10mila euro di capitale: Ruggieri ne è l’amministratore unico. L’Inter è rimasta ancora azionista dello Spezia con il 38,67% del capitale. Sembrerebbe quindi che tutto finisca qui, con la cessione del pacchetto di controllo dello Spezia: e invece no. Infatti, scorrendo le ultime visure disponibili della Camcom sulla catena di controllo di Italcantieri si ha una sorpresa.
La società milanese è posseduta al 95,6% dalla Matutia Holding, srl con sede a Stradella (Pavia) con 100mila euro di capitale: anche qui, Ruggieri compare come amministratore unico. A sua volta, la Matutia ha due principali azionisti: la controllante Ruggieri Immobiliare srl (capitale sociale 10.400 euro) al 65% e la Mava Immobiliare (10mila) al 32,5%. Giuseppe Ruggieri è il procuratore speciale della prima, che ha come attività «la compravendita di beni immobili dal 1/5/1992: una sua familiare, Anna Ruggieri, ne è l’amministratore unico. Quest’ultima ricopre il medesimo incarico societario anche nella seconda srl, che è attiva nella «locazione, vendita di beni immobili propri, sublocazioni
dal 23/5/2002». La Ruggieri Immobiliare e la Mava Immobiliare hanno due elementi in comune: il primo è lo stessa sede di Reggio Emilia. Fin qui, nulla di strano: ma è il secondo elemento che costituisce la sorpresa. In ambedue, il loro azionista di controllo si nasconde dietro la Fiduciaria Emiliana , anch’essa con sede a Reggio Emilia. In particolare, la fiduciaria detiene per conto terzi il 99% sia della Ruggieri Immobiliare che della Mava Immobiliare: Anna Ruggieri ne possiede l’1% di entrambe. E chi potrebbe essere “l’azionista mascherato”? Non è dato saperlo, a causa dell’intestazione ...

Fonte: www.indiscreto.it


13/10/2006
Spezia-Inter, tira aria di divorzio Nerazzurri verso cessione del pacchetto
La collaborazione tra lo Spezia e l'Inter sembra essere giunto al capolinea. Sembra che il club nerazzurro abbia manifestato la propria volontà, a partire dalla prossima stagione, di cedere buona parte del proprio pacchetto azionario. Un processo che non potrà prescindere dalla data del 30 giugno 2007, prima della quale il club che sta disputando il campionato di B non potrà inserire in organigramma nuovi soci.
Entrambe le parti si sarebbero comunque impegnate a valutare eventuali soggetti disposti al subentro che siano in grado di condividere e di garantire la continuazione dell'attuale progetto sportivo in essere che mira al consolidamento dell'attuale categoria di appartenenza. I tifosi sono spaccati a metà: da una parte dispiace abbandonare una collaborazione così proficua, dall'altra in tanti hanno dimostrato la voglia "d'indipendenza" purché ci siano le garanzie necessarie per il proseguimento dei progetti iniziati.
La separazione, quella tra Inter e Spezia, verrà condotta attraverso tappe programmate la prima delle quali è avvenuta tramite un nuovo Cda alla presenza dei dirigenti Meriggi, Ruggieri e Russo (Spezia), Ausilio e Scorza (Inter). Non sono previsti mutamenti nell'assetto societario spezzino per la stagione in corso. La società meneghina, che era diventata socio di minoranza del club ligure nel 2002, detiene il 40 per cento di quote dello Spezia.

Fonte: tg.com


juve

juve/


NON UN EURO ALLA GAZZETTA!!!

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