Questo è il testo integrale dell'arringa difensiva dell'Avv. Melandri.
Signor presidente, signori giudici, in mezzo a tanti avvocati importanti ritengo che il mio contributo in questo processo sarà benché minimo. Potrei tranquillamente rimettermi a tutto ciò che è già stato detto ed a ciò che sarà detto dopo di me, per questo motivo mi limiterò, sebbene non sarà una cosa molto breve, a sottoporre alla vostra attenzione alcuni aspetti di questa istruttoria dibattimentale che a mio avviso, sono importanti per capire la totale estraneità ai fatti che vengono contestati nei capi d'imputazione al signor Luciano moggi.
Così come ha fatto il pubblico ministero, vorrei tralasciare per un momento il capo A, per occuparmi direttamente delle singole condotte contestate dai capi B e seguenti.
Partiamo quindi dal capo B, il capo d'imputazione relativo al giocatore AMORUSO.
In questo capo d'imputazione l'accusa ritiene che Luciano Moggi, in qualità di socio di fatto della Gea, abbia commesso due condotte illecite:
la prima dando l'incarico a Ceravolo e Alessandro moggi di andare dal giocatore Amoruso nel corso della stagione sportiva 2001 o 2002, mentre il giocatore si trovava a Napoli, e al fine di acquisire a sua procura sportiva prospettargli la sicurezza del passaggio alla Juventus, squadra nella quale Luciano moggi svolgeva il ruolo di direttore generale;
la seconda condotta, consisterebbe invece, nel corso della stagione sportiva 2001 2002, quando il giocatore è nella rosa della Juventus, di aver imposto allo stesso il trasferimento al Perugia squadra che militava in zone più basse di classifica rispetto alla Juventus, perciò meno blasonata, costringendo tale società al pagamento dell'elevato ingaggio del giocatore.
Il pubblico ministero sostiene che gli elementi di prova a confutazione di quanto sostenuto nei capi d'accusa siano le dichiarazioni del giocatore Amoruso, oltre a quelle del testimone, persona offesa Caliendo.
Perciò, evidentemente, a nulla valgono le dichiarazioni rese dal testimone ancelotti, il quale è venuto a spiegare al tribunale quali sono i compiti di un allenatore all'interno di una società di calcio, quali sono le direttive dello stesso allenatore alla dirigenza della società con riferimento a quei giocatori dei quali ritiene di non doversi servire nel corso del campionato.
Ma a me va bene, rimaniamo concentrati su quello che sostengono Amoruso e Caliendo, perché a mio avviso, Presidente, è proprio questa la chiave di lettura di questo processo.
Noi ci siamo accorti all'esito dell’istruttoria dibattimentale come il pubblico ministero abbia riversato nei capi d'imputazione le dichiarazioni rese dalle persone offese, le stesse cose che adesso diremo per la vicenda legata al giocatore Amoruso, valgono per il giocatore Baiocco, per il giocatore Chiellini, per il giocatore Trezeguet, e vedremo che il pubblico ministero in requisitoria, ha sempre ritenuto fondamentali, aggiungo io, uniche, le testimonianze di Baldini, Antonelli, Caliendo.
Ma ciò che invece di corroborare, rende più incerto, è quello che al pubblico ministero piace chiamare l'edulcorato contenuto delle testimonianze rese dai giocatori, che non è edulcorato, ma smentisce categoricamente il contenuto delle dichiarazioni rese da Caliendo, da Antonelli, da Baldini.
Entriamo nello specifico.
Tanto per cominciare, Luciano Moggi nell'ottica del campo di imputazione, non è mai un dirigente della Juventus, ma il pubblico ministero gli attribuisce esclusivamente il ruolo di socio di fatto della Gea.
Questo dato importante perché va inteso nell'ottica della prospettiva accusatoria che come vedremo, è piena di errori, imprecisioni, congetture.
Quindi Luciano Moggi, non si sa bene come, perché il pubblico ministero non lo ha dimostrato, né mai nessun testimone lo ha detto, incarica Ceravolo ed il figlio Alessandro ad andare dal giocatore Amoruso, che si trovava al Napoli in comproprietà, e gli dice: se dai il mandato alla GEA l'anno prossimo ritorni alla Juve.
Allora:
la prima cosa importante è che il giocatore a domanda diretta del pubblico ministero, dice questa cosa non è vera, non è edulcorata, non è vera si veda pagina 75 delle trascrizioni del 3 marzo.
Il giocatore dice: io ero della Juventus, ero in comproprietà, il Napoli era andato in serie B.
Perciò era normale che tornasse alla Juventus, e il pubblico ministero glielo richiede e gli dice ma si parlò di un rientro a Juventus nel momento in cui lei revocò Caliendo ?
E il giocatore risponde: "no io della Juventus io avevo un contratto alto ed era logico che tornassi alla Juventus."
Ma allora come si spiega il fatto che non si ricolleghi la dichiarazione di Amoruso, con la logica delle cose, ossia che visto che il giocatore si trovava in comproprietà, punto primo nessuno poteva dargli certezze sul suo rientro alla Juventus. Secondo il giocatore non ha mai detto.
Allora dobbiamo andare a vedere le dichiarazioni di Caliendo, perché questa cosa è solo Caliendo che la dice, che la racconta al pubblico ministero nel corso delle indagini, e che il pubblico ministero riporta pedissequamente nel capo d'imputazione, viene chiesta in aula al testimone che la conferma, però quando viene fatto il controesame del testimone, non solo viene smentita, e adesso vedremo come, ma c'è di più.
Quando il testimone viene incalzato dalle domande in controesame delle difese, le quali gli chiedono se lui fosse a conoscenza della comproprietà tra la Juventus e il Napoli del cartellino di un suo giocatore, ed il testimone ha sempre detto di non ricordare il discorso della comproprietà, cosa che ha fatto meravigliare non solo i difensori ma anche il tribunale, ma ad un certo punto è caduto in un tranello pagina 134 del 3 marzo, il teste dice:
"io sapevo che il Napoli lo aveva preso in prestito il giocatore questa cosa della comproprietà la apprendo oggi……."
Beh ma allora se il giocatore era in forza al Napoli a titolo di prestito era ancora più scontato che ritornasse alla Juventus per la stagione successiva.
Ma questa è solamente una delle 1000 bugie che Caliendo ci è venuto a raccontare in tribunale e piano piano le tireremo fuori tutte.
Addirittura, lei presidente se lo ricorderà, il teste tergiversava sulle domande degli avvocati chiedevano se fosse a conoscenza o meno i contratti del giocatore Amoruso, se ci avesse potuto fornire i nomi di qualche suo assistito, ed il testimone non rispondeva dicendo di non ricordare, quando invece per molto meno c'è stato qualche altro testimone che è stato iscritto nel registro degli indagati per reticenza.
Perciò proprio se vogliamo seguire le indicazioni che ci ha fornito il pubblico ministero, e quindi vogliamo andare a vedere le dichiarazioni di Caliendo e di Amoruso, si trae esattamente la conclusione opposta rispetto a quella alla quale arriva il pubblico ministero nessuno, tanto meno Luciano Moggi, andò dal giocatore Amoruso a dirgli o passi alla Gea e quindi torni alla Juventus, oppure se non passi con la Gea alla Juventus non ci torni.
Passiamo ora all'episodio seguente, ossia quello dell'asserita violenza privata.
Anche qui, la difesa ha cercato di fornire al tribunale più elementi possibili per cercare di comprendere che cosa voglia dire oggi essere un dirigente di una squadra di calcio come la Juve, soprattutto alla luce dei nuovi regolamenti che hanno aumentato il potere contrattuale del calciatore, il quale può in qualsiasi momento rifiutare il trasferimento in una squadra perché se il giocatore non firma il trasferimento non si fa.
Questo a mio avviso, e non mi permetto di entrare in considerazioni giuridiche perché sicuramente c'è chi lo sa fare meglio di me e vi saprà spiegare per quale motivo questo non può essere considerata una fattispecie penalmente rilevante, ma a mio avviso è questo il punto importante.
Io non posso imporre nulla al giocatore perché se il giocatore non accetta il trasferimento, non solo il trasferimento non si fa ma io gli devo pagare lo stipendio fino a scadenza del contratto, non solo ma il giocatore se arriva a scadenza di contratto ha anche la possibilità di spostarsi a parametro zero ossia senza che la società possa percepire un solo euro dalla cessione del giocatore.
Vediamo quindi come sarebbe avvenuta questa imposizione del trasferimento al Perugia.
Il giocatore Amoruso riceve la telefonata da Alessandro il quale gli dice:
"mio padre ti deve parlare con riferimento ad un trasferimento", ed il giocatore gli dice:
"io con tuo padre non ci voglio parlare tu sei mio procuratore ci parli tu con lui",
aspetto importante: Luciano Moggi che non solo è il padre di Alessandro, ma è anche socio di fatto della Gea, quindi vediamo in che modo favorisce Alessandro.
Luciano Moggi scavalca il figlio, chiama direttamente giocatore, così come lui ha sempre detto di fare, in ogni suo intervento, Luciano Moggi vi ha sempre detto che lui del procuratore non se ne importava, lui le trattative, i rinnovi, i trasferimenti le cessioni, le faceva direttamente con i giocatori, ed anche nel caso di Amoruso nonostante il procuratore fosse figlio scavalca Alessandro e dice al giocatore una cosa ovvia," il Perugia ti vuole, alla Juve non servi neanche per la panchina", e questa cosa c'è l’ha confermata Ancelotti, "vai al Perugia, perché se non accetti il trasferimento al Perugia finisce che non giochi più."
E non giocare più per questi giocatori vuol dire perdere mercato, perdere valore. La dimostrazione di questo la da lo stesso giocatore Amoruso, quando ha raccontato la sua carriera, ed ha detto che successivamente al Perugia “è costretto” ad accettare trasferimenti al Como, al Modena, al Messina, che con tutto rispetto, non sono squadre di primo livello.
Ma questo perché, abbiamo detto che il giocatore se non accetta il trasferimento non firma il contratto, rimane alla Juventus, certo non gioca, ma non è che il contratto con la Juventus gli dà diritto a giocare gli dà diritto a percepire uno stipendio, e quello nessuno a lui glielo toglie né tantomeno nessuno gli dice guarda che non ti paghiamo.
Poi però il giocatore non è più professionalmente lo stesso che firmò il contratto plurimiliardario con la Juventus, l'abbiamo visto, lo abbiamo chiesto al giocatore quali fossero al tempo le sue prestazioni sportive, ce lo ha confermato era un momento molto difficile non segnava spesso neanche giocava, e quindi le sue pretese economiche per forza di cose dovevano essere ridimensionate.
I presidenti delle squadre nelle quali lui giocava non erano più disposti a pagare tutti quei soldi per un giocatore che non li valeva più.
Questo è confermato dal fatto che dopo il Messina il giocatore va a Reggio Calabria ed oggi in forza al Torino, cioè non è più tornato ai livelli in cui possono essere quelli che una volta Ancelotti gli ha preferito: Inzaghi Del Piero Trezeguet.
Ma poi c'è un altro aspetto importante per quello che riguarda questa vicenda di Amoruso, il giocatore ha detto che anche dopo il trasferimento a Perugia, è stato costretto ad accettare continui trasferimenti sempre da Alessandro Moggi, ma è rimasto con Alessandro Moggi.
Queste cose ce le dice oggi in tribunale quando tra i due ci sono ancora in sospeso vicissitudini legate a rapporti contrattuali non onorati, a cause civili pendenti non ancora risolte, a richieste di pagamento reciproche, al tempo non c'erano a dire del giocatore, Alessandro Moggi lo costringeva ad accettare questi trasferimenti, lui ne parlava anche con Caliendo, suo vecchio procuratore sportivo, ma non lascia Alessandro Moggi e rimane con lui altri tre anni.
Le bugie di Amoruso sono emerse anche con riferimento a un episodio che non è contenuto nei capi di imputazione: il rinnovo col Messina, il giocatore ha detto che il rinnovo non gli è stato fatto dal presidente Franza perché il presidente si era rifiutato di estromettere dal rinnovo Alessandro Moggi, e invece il presidente Franza, che non ha interessi a dire il falso in questo processo, perché noi abbiamo sostenuto che il presidente Franza, nel momento in cui entra nell'ambiente del mondo del calcio, si affida ai consigli di Luciano Moggi che nel calcio, non solo c'è da trent'anni, ma che per opinione di tutti, è l'unico dirigente che riesce a vincere tanto spendendo poco, e l'affiliazione come viene definita, i rapporti per detenere il potere del sistema calcio, la rete fittissima di scambi continui tra Juventus e Messina di giocatori che sicuramente costituisce un esempio lampante di quell'incidenza che Moggi aveva sul mondo del calcio, si è risolta in tre giocatori, 6 nel corso di cinque anni tutti hanno avuto rendimenti strabilianti.
Quando invece abbiamo sentito uno dei principali accusatori di Luciano Moggi e del suo sistema, Antonelli, che non solo ha ricoperto contemporaneamente incarichi dirigenziali all'interno di società di calcio, lasciando i propri giocatori al cognato, ma continuando di fatto a gestirne le procure, ma soprattutto abbiamo capito attraverso proprio l'esame di Antonelli che nel corso di tre anni ha avuto nove giocatori nella stessa squadra l'Ascoli, altrettanti nell'Udinese, giocatori suoi che passano al Torino nel momento in cui diventa amministratore delegato.
Io presidente non vorrei incentrare la discussione su questi aspetti, e sul modo in cui questa indagine è stata generata, però non può non essere una considerazione importante quella che è emersa nel corso del dibattimento, perché io, voglio anche pensare che, forse giustamente il pubblico ministero, nel corso delle indagini sente a sommarie informazioni persone come Baldini, Antonelli, Caliendo che gli raccontano di questi episodi.
Il Pubblico ministero questi episodi li rende capi di imputazione, sente numerose testimonianze ed ammettiamo che ritenga che queste condotte siano penalmente rilevanti.
Ma il pubblico ministero in aula ha assistito come abbiamo assistito noi a queste testimonianze e si è reso conto delle bugie che gli sono state dette da quelle persone che avevano un obbiettivo nel raccontargli tutte quelle cose e l’obbiettivo, signor presidente comunque finisca questo processo, quelle persone lo hanno raggiunto, Luciano moggi nel calcio non c'è più, la Gea non c’è più.
Il presidente Franza ha smentito l’episodio di Amoruso che improvvisamente si trova senza rinnovo contrattuale perché Franza non voleva estromettere Alessandro Moggi, il Presidente dice: "ma magari fosse rimasto, il problema come al solito erano i soldi era il giocatore che non accettava le nostre proposte, voleva troppo e io non me lo potevo permettere."
Addirittura ha spiegato nel corso dell’ultima udienza di istruttoria come alla fine il procuratore sia ininfluente laddove il rapporto tra società e calciatore sia solido, è il giocatore che si fa assistere ma nessuno può fare niente se calciatore e società firmano un contratto!
Amoruso ha detto anche lui come Caliendo tante bugie.
Capo d) Baiocco.
Anche qui capo d’imputazione:
Luciano ed Alessandro prospettano al giocatore di calcio Baiocco la possibilità di ottenere solo tramite la Gea il trasferimento dal Perugia alla Juve, revocando la procura al precedente procuratore Allegrini, il tutto sarebbe stato fatto da Gaucci, perciò qui non è più Luciano Moggi in qualità di padre di Alessandro Moggi che va dal giocatore gli dice vieni con me che ti porto alla Juventus perché lì c'è mio padre, in questo caso addirittura Gaucci, che è stato prosciolto, compie la minaccia nei confronti di Baiocco in favore di Alessandro e quindi anche di Luciano.
Questa è la costruzione del capo d'accusa.
Ora, al di là del fatto che sul punto già Gaucci è stato prosciolto dal gup sostenendo che il 513 bis non si può contestare, perché non sussiste il reato che il pubblico ministero ha inteso contestare, e solo per inciso, saremo d'accordo con il pubblico ministero, che gli atti di indagine, dal punto di vista delle contestazioni mosse nei confronti degli odierni imputati erano densi di elementi che potevano in qualche modo fare intendere che la prospettazione accusatoria non fosse del tutto campata per aria, lo ha ammesso anche il pubblico ministero che le persone sentite in tribunale hanno edulcorato le proprie deposizioni, addirittura il pubblico ministero ha dovuto iscrivere nel registro degli indagati più di un testimone o per reticenza o per falsa testimonianza, per ciò il fatto che il gup abbia prosciolto Gaucci sulla base di quelle che erano le sommarie informazioni fa capire come già un serio limite è stato posto su questa vicenda.
Ma andiamo avanti.
Il pubblico ministero dice che le prove della dimostrazione della responsabilità penale di Alessandro Moggi e di Luciano Moggi per questo capo di imputazione sono le dichiarazioni di Baiocco Allegrini di Baldini di Antonelli ed il confronto Baiocco-Baldini.
Tanto per cominciare Allegrini riferisce delle difficoltà che incontra non solo con la Juventus, ma anche con l'Inter e con il Milan, quindi evidentemente l'impressione di Baiocco è corroborata dalle evidenze.
Vogliamo ammettere che ci siano procuratori che probabilmente per la loro fama, la loro capacità, la loro esperienza hanno rapporti professionali con le grandi società di calcio, è così in tutti i campi credo, anche nella professione forense?!?
Baiocco, lo ha detto, verbale del 1 aprile pag 13 lo ha confermato lo ha sostenuto nel corso non solo della sua deposizione ma anche durante il confronto.
Nel momento in cui il giocatore che giocava a Perugia e ritiene di voler provare a fare il salto di qualità ed approdare in una grande squadra ritiene che il proprio procuratore Allegrini non fosse in grado di fornirgli una adeguata assistenza.
Questo è il contenuto della sua deposizione, stessa identica cosa viene detta da Allegrini.
Secondo il pubblico ministero invece questa è una testimonianza che ha meno valore, che edulcora il contenuto del dato oggettivo che viene fornito da Baldini e da Antonelli, loro due che riferiscono addirittura il Baldini me l'ha detto il Baiocco, e Antonelli ho parlato con Baldini del caso Baiocco, perciò noi riteniamo siano più attendibili le dichiarazioni di chi riferisce, ed abbiamo visto che tipo di interesse queste persone hanno a fare queste dichiarazioni, rispetto a quello che dice il giocatore in prima persona.
Ma quando mai il giocatore ha detto che gli è stato imposto di passare con la Gea per poter approdare alla Juventus, ma poi dov’è l'elemento di prova fornito dal pubblico ministero per dimostrare che Luciano
Moggi fosse a conoscenza del fatto che Luciano Gaucci consigliava a Baiocco che affidandosi alla Gea i propri interessi sarebbero stati curati in modo migliore????
Il confronto Baiocco / Baldini, presidente a mio avviso ha proprio dimostrato le bugie, la malafede di Baldini.
Intanto è emerso un dato allarmante visto che parliamo di regolamenti federali e disciplinari, Baiocco che è in procura con Allegrini si incontra nell'ufficio di Antonelli che non ha mandato a gestire la procura del giocatore, con Baldini direttore sportivo della Roma, e i due gli propongono di attendere la scadenza del contratto col Perugia per andare a parametro zero alla Roma.
Quindi noi dobbiamo credere a questi due soggetti che lasciamo perdere come abbiano architettato insieme al maggiore Auricchio tutta questa vicenda, ma noi dobbiamo privilegiare la testimonianza di Antonelli e di Baldini rispetto a quella del giocatore che dice che questo genere di situazione lui non l'aveva mai fatta presente al Baldini.
Ed il fatto che mi dà ragione su questo aspetto presidente, è che alla luce di questo confronto il pubblico ministero ha rinunciato al confronto con Chiellini.
Il problema del capo d'imputazione di Chiellini è un problema serio, è esattamente quello che abbiamo spiegato prima del Amoruso, è esattamente quello che stiamo dicendo ora per baiocco,
il pubblico ministero ha riportato nel capo d'imputazione relativo alla vicenda Chiellini le dichiarazioni di Baldini, facendo delle considerazioni totalmente sbagliate:
in primis perché anche lì, il giocatore è in comproprietà tra Roma e Livorno, e la Roma ce l'hanno detto il presidente Spinelli, ce l'ha detto il giocatore Chiellini, ce l'ha detto Giraudo la Roma non aveva la possibilità di fare operazioni di mercato per ciò il giocatore non viene ceduto alla Roma ma va alla Juventus, [b]ma la cosa più grave è che nella costruzione accusatoria il pubblico ministero si affida esclusivamente alle chiacchiere di Baldini che gli dice che per acquisire la procura di Chiellini Davide Lippi promette la nazionale al giocatore diciassettenne, perché il padre era l'allenatore.
Non solo il giocatore ha smentito categoricamente, ma si è scoperto che l'allenatore della nazionale in quel momento non era Marcello Lippi, ma Trapattoni!
Questo giudice, è importantissimo, il pubblico ministero ha rinunciato al confronto ed ha chiesto l'assoluzione per il capo riguardante Chiellini perché si è reso conto che tutto ciò che stava scritto sul cavo d'imputazione erano fandonie non era vero niente era pura invenzione di Baldini.[/b]
Però noi a Baldini dobbiamo credere con riferimento a tutti gli altri episodi, all'episodio che lo riguarda personalmente, che nonostante il fatto sia prescritto, ritengo che oltre alla dichiarazione della persona offesa non abbia avuto nessun tipo di riscontro, al caso baiocco è così via.
Per tornare alla vicenda Baiocco vorrei sottolineare le trascrizioni del verbale del confronto Baiocco Baldini 19 giugno è emerso come Baiocco non ne ha mai parlato con Baldini delle questioni Procura gea moggi Juventus pag 10.
d) BLASI
Su Manuale Blasi ci sarebbe da fare un processo a parte, ma visto che è uno degli argomenti che sta più a cuore all'avvocato Prioreschi, non mi soffermerò troppo su questo capo d'imputazione, ma mi limiterò a segnalare alcuni aspetti di questa vicenda esclusivamente in relazione alla posizione di Luciano Moggi.
Quindi l'aspetto Antonelli, la cassetta registrata da Antonelli su ordinazione del maggiore Auricchio, l'attendibilità della testimonianza di Antonelli e del contenuto, di quella prova documentale saranno argomenti che l'avvocato Prioreschi illustrerà molto meglio di me.
Limitiamoci a dire che anche qui Luciano Moggi risponde della minaccia in qualità di socio di fatto della Gea, per cui il tanto ambito rinnovo contrattuale che il giocatore desidera non viene fatto al giocatore perché fin tanto che non conferisce procura alla Gea non può ottenerlo.
Allora noi qui abbiamo un giocatore che si trova con un contratto legato alla Juventus valido per quattro anni che prende € 300.000 a stagione, il giocatore prima fa una stagione a Perugia in prestito, torna alla Juventus viene nuovamente trasferito al Parma sempre in prestito ed in questa stagione a Parma il suo ingaggio arriva a € 600.000. Però cosa succede?
Succede che il giocatore per problemi di doping legati alla cocaina, viene squalificato per sei mesi e quindi non gioca per tutta la fase conclusiva della stagione.
Abbiamo già detto prima cosa succede a livello di valore di mercato ad un giocatore che non gioca.
Stessa cosa successe per Mutu, che per gli stessi problemi di Blasi è stato cacciato dal Chelsea.
Allora: il giocatore torna alla Juventus, siamo nella fase di preparazione al campionato e ovviamente il giocatore rientra con il contratto da € 300.000 l'anno, che non è ancora scaduto ma che dura ancora tutto l'anno.
Ecco quindi la preoccupazione del giocatore di dover subito rinnovare il contratto perché lui a Parma prendeva il doppio, e quindi anche le perplessità di Antonelli : sarà difficile ottenere il rinnovo contrattuale, è perché il giocatore arriva dopo una stagione dove non ha giocato, è stato squalificato ancora deve far vedere quanto vale sul campo, e Luciano Moggi riceve la telefonata di Antonelli che non sa neanche chi sia, il quale vuole parlare di un adeguamento contrattuale.
Luciano Moggi come ormai abbiamo capito tratta direttamente con il giocatore, va da Blasi e gli dice:
"tu pensa a giocare, quando sarà il momento e mi avrai fatto vedere di essere un giocatore da Juventus avrà il tuo aumento contrattuale, di al tuo procuratore di non chiamarmi più."
Per quanto riguarda il ruolo di Luciano Moggi in questa vicenda il discorso finisce qui
Luciano Moggi fino al momento in cui il giocatore non dimostra il suo valore in campo al punto che viene convocato in nazionale, fino a che il giocatore durante tutto l'anno con numerose presenze da titolare non dimostra di valere il rinnovo, non gli fa il contratto, non c’è nessun altro collegamento tra la procura alla Gea ed il rinnovo contrattuale.
Tutto ciò che non succede, ma ammesso che succeda, tra gli altri soggetti che possono essere Davide Lippi Alessandro moggi Zavaglia, Luciano Moggi non è al corrente di niente, noi siamo esattamente nel periodo in cui ci sono le intercettazioni telefoniche, tanto per cominciare dopo quel giorno di agosto Luciano Moggi non riceve più alcuna telefonata da Antonelli, questo a dimostrazione del fatto che Antonelli da settembre ottobre in poi ha solo un interesse quello di raggiungere l'accordo economico con Blasi che gli garantisca di non perdere i soldi del rinnovo contrattuale.
E poi non c'è una telefonata fra Luciano Moggi e la Gea che faccia riferimento al contratto di Blasi, anche la telefonata che il pubblico ministero ha richiamato tra Davide Lippi e Alessandro Moggi che si dicono: "guarda credo proprio che ad € 1 milioni riesco a farlo il contratto a Blasi domani sento mio padre", poi però questa telefonata non c’è la prova che Luciano Moggi fosse a conoscenza di tutte queste cose non c'è.
Ma il dato più importante secondo me, che fa capire come effettivamente anche questa vicenda sia frutto di invenzione è questo:
intanto il giocatore Blasi ha dichiarato che minacce lui non le ha ricevute, ha anche detto che il contenuto della cassetta si riferisce ad un modo per potersi scaricare Antonelli, pag 120 28 aprile : ma il dato più importante è che quando Antonelli nella conversazione registrata gli dice:
"scusa è ma se loro, inteso in senso Juventus, ci dicono che senza di me il contratto non te lo fa, allora la mia provvigione fattela pagare da loro", ed il fatto che Blasi questa cosa non la dica a nessuno né alla Juventus né tantomeno alla Gea fa capire come non fosse reale la circostanza riferita ad Antonelli.
Tanto è vero che nelle conversazioni tra Blasi e Davide Lippi, Davide Lippi gli dice:
"il problema con Antonelli è un problema tuo la cavolata l’hai fatta te e ora te la risolvi te."
Blasi si trova tra due fuochi, perché Antonelli da lui vuole un sacco di soldi e lui che si è convinto, che con Antonelli il contratto non si possa fare, ma anche questo fa capire alcuni aspetti di questi ragazzi che giocano a calcio a suon di miliardi.
Blasi figlio parla con Davide Lippi, Blasi padre parla con Zavaglia l'obiettivo è guadagnare € 1 milioni ad ogni costo, non c'è rispetto per l'amicizia, per i rapporti personali, per la professione, l'importante è ottenere il contratto con la Juve che arriva a prescindere dalla procura Gea ma soprattutto:
Luciano Moggi di tutta questa vicenda non sa assolutamente nulla non c'è uno straccio di prova ne tra le intercettazioni telefoniche né tra le dichiarazioni di Antonelli ne tra le dichiarazioni di Blasi che faccia intuire che Luciano Moggi fosse a conoscenza di questo episodio chiave: a dire del PM
anche qui d'imputazione viene riportata un'altra falsità La circostanza di portare in nazionale il giocatore solo attraverso il conferimento della procura Gea, questo aspetto il pubblico ministero se lo porta appresso dal capo d'imputazione di Chiellini perché se fosse provato da qualche parte il connubio Davide Lippi Marcello Lippi, effettivamente per la prospettazione accusatoria sarebbe un bel traguardo, ma invece no nessuno si è mai sognato di dire una cosa del genere, anche in questo caso è solo una pura congettura. Dichiarazioni di Marcello Lippi, Interrogatori Lippi
Capo e) non viene contestato Gatti
Capo f) Chiellini già detto
Capo g) Tedesco
per quanto riguarda il capo relativo al giocatore Tedesco ritengo che alla luce dell'istruttoria dibattimentale non si sia raggiunta la prova con riferimento a quella che e la contestazione viene fatta dal pubblico ministero in merito alla condotta posta in essere da Luciano Moggi.
Leggendo il capo d'imputazione si capisce che l'intervento di Moggi, sempre in qualità di socio di fatto della Gea, sarebbe avvenuto nel momento in cui la commissione agenti dei calciatori doveva decidere nei confronti del figlio soggetto a procedimento disciplinare a causa del fatto che il giocatore tedesco avesse avuto un contatto con lui mentre era sotto procura con Antonelli.
Come detto i due commissari imputati nel procedimento di Napoli si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, l'unico sentito in quest'aula l'avvocato d’Amelio non ha fornito dati meritevoli di riscontro con riferimento a questo presunto intervento di Luciano, le intercettazioni riferite a quest'episodio sono state dichiarate inutilizzabili, l'unico dato oggettivo di questa vicenda è che il procedimento disciplinare si è concluso con una sanzione a carico di Alessandro Moggi di € 20.000.
Questo ad evidenziare, nel caso in intervento ci fosse stato, il potere estremo che Moggi e esercitava sul mondo calcio e su tutti gli organi appartenenti a quel settore.
Perché mi sono soffermato su questo secondo aspetto del capo d'imputazione?
Perché sinceramente con riferimento al conferimento della procura alla Gea, non riesco a capire come il pubblico ministero possa sostenere che nell'episodio Luciano Gaucci prosciolto, Alessandro Moggi e Tedesco, i quali si riuniscono a Roma Gaucci consiglia a Tedesco se vuole approdare in squadre più blasonate di andare con la Gea, Alessandro Moggi prima, ed emiliano Zavaglia poi, prospettano al giocatore un trasferimento alla Lazio, pag 91 trascrizioni del 27 marzo quindi non alla Juventus come è stato prospettato invece evidentemente a Baiocco a Chiellini a Amoruso, ma alla Lazio dove non si riesce a capire che tipo di ingerenza possa avere Luciano Moggi.
Il pubblico ministero questa cosa non ce la spiega.
Capo H) Trezeguet
Questo ritengo che sia di tutti i capi d'imputazione quello che più impressiona dal punto di vista delle congetture accusatorie ma soprattutto perché frutto della fantasia di Caliendo che si riversa interamente nel capo d'imputazione.
Il pubblico ministero dice che per guardare a questa vicenda dobbiamo considerare le dichiarazioni di Caliendo e le dichiarazioni del giocatore.
Evidentemente, aggiungo io, quello che ci hanno detto Giraudo, Capello, Alessio Secco, non sono rilevanti, i fatti portati a conoscenza di questo tribunale da parte della difesa in relazione alla vicenda legata al rinnovo contrattuale dei Trezerguet, non sono stati ritenuti dal pubblico ministero neanche meritevoli di essere trattati, o smentiti, nel corso della sua requisitoria.
I dati oggettivi raccolti nel corso dell'istruttoria dibattimentale hanno evidenziato che il giocatore arriva alla Juventus dal Monaco, con un contratto valido per quattro anni.
Passata la prima stagione, il giocatore attraverso il proprio curatore Caliendo cerca di ottenere un rinnovo contrattuale e richiedendo il doppio dell'ingaggio che percepiva.
A questo si aggiunge, altro dato che il pubblico ministero non ha considerato una provvigione di € 4 milioni per il padre del giocatore che in quel momento svolgeva la funzione di procuratore.
Luciano Moggi, Antonio Giraudo e Bettega, tutti e tre ritengono che le pretese del giocatore non vadano assecondate, tutti e tre sono d'accordo per lasciar partire il giocatore perché a quelle cifre non ritengono di poter trattenere il giocatore.
Tanto è vero che solamente dopo che il giocatore accetta di rinunciare alle pretese di provvigione per il padre, gli viene fatto il contratto.
In tutto questo il pubblico ministero ci vuol far credere che il fatto che il giocatore non abbia conferito la procura al figlio sia stato elemento univoco del mancato ottenimento del rinnovo contrattuale.
E questo a dire del pubblico ministero dimostrato solamente per il fatto che il giocatore si sia incontrato con il figlio in sede alla Juventus, questa secondo il pubblico ministero è la minaccia implicita del fatto che il figlio potesse incontrare il giocatore in sede, questo il dato oggettivo secondo cui il giocatore avrebbe dovuto ritenere obbligatorio conferire la procura al figlio del direttore generale per poter ottenere l'aumento contrattuale.
Tanto è vero che Trezeguet, senza Alessandro Moggi, ma all'ultimo anno di contratto rinnova alle condizioni che vuole lui, passati altri tre anni per il nuovo nuovamente sempre aumentando i propri emolumenti, ed infine quest'anno sempre senza Alessandro Moggi rinnova nuovamente fino al 2012 sempre con aumento di ingaggio. Pag 29 dichiarazioni Trezeguet 28 febbraio.
Ma questi sono o non sono dati oggettivi?
Ma queste sono o non sono considerazioni importanti al fine di poter contestare quello che sta scritto sul capo d'imputazione?
Noi dobbiamo credere ad Antonio Caliendo, il quale a ben vedere è l'unico pagina 103 del verbale del 3 marzo che dice di aver avuto un accordo verbale con Luciano Moggi per un adeguamento contrattuale l'anno successivo se il giocatore avesse fatto bene.
Questa circostanza ovviamente il Caliendo la riferisce al giocatore il quale a questo punto trascorso il primo anno è normale che abbia un'aspettativa da parte del proprio curatore che gli aveva promesso un adeguamento contrattuale.
È anche logico che il giocatore ci rimanga male del fatto che questo adeguamento contrattuale non arrivi così come gli era stato promesso dal suo procuratore, ed è altrettanto normale che il giocatore ci dica che tra lui e il padre si è parlato del fatto che eventualmente conferire la procura la Gea forse poteva dargli qualche vantaggio, ma poi decidono di fare da soli. Pag 18
Non si capisce quale sarebbe secondo la prospettazione accusatoria l'indicazione data al giocatore che senza la procura sportiva alla Gea non avrebbe mai ottenuto il rinnovo contrattuale, questo sta scritto sul capo d'imputazione e io vorrei sapere dove abbiamo trovato riscontro di questo dell'istruttoria dibattimentale???
Noi continuiamo a credere a Caliendo, il quale abbiamo già detto quante bugie che ha raccontato sul caso Amoruso, non sapeva che un suo giocatore andava in comproprietà tra la Juventus e il Napoli, non ci ha voluto dire neanche un nome dei suoi giocatori nel periodo in cui stavamo parlando, a pagina 106 delle sue trascrizioni Caliendo dice che Trezeguet gli ha raccontato che Alessandro Moggi gli aveva garantito di fargli avere rinnovo contrattuale, altra bugia il giocatore non l'ha mai detto (pag 18), ma soprattutto Caliendo ha confermato come fosse sua intenzione costituire insieme ad Alessandro moggi la Gea, che lui fosse uno dei più interessati a creare un'organizzazione insieme ad Alessandro moggi, che ci rimane male nel momento in cui scopre dai giornali che Alessandro moggi si era legato ad altri, che tutti i riferimenti contenuti nella famosa lettera che il pubblico ministero al letto e requisitoria con riferimento all'opera di diffamazione che Alessandro moggi aveva cominciato nei propri confronti pagina 106, sono frutto di articoli di giornale che il Caliendo leggeva in quel periodo.
Il motivo per cui Caliendo perde il giocatore non è per colpa dell'intervento di Alessandro moggi, ma semplicemente perché, il calciatore ce lo ha detto: continuava a parlare con i giornali con riferimento al rinnovo contrattuale del giocatore e questo rinnovo contrattuale non arrivava mai.
Lo perde perché anche lui ha detto delle bugie, anche lui ha detto bugie nel momento in cui gli promette un rinnovo contrattuale che però nessuno gli ha promesso, il giocatore ha un contratto di quattro anni, quel contratto deve essere rispettato da entrambe le parti, con molta onestà il giocatore è venuto a dire che per lui era normale che la società facesse i suoi interessi (Pag 10 ), è talmente un professionista serio che dice che questo mancato rinnovo contrattuale non aveva ingenerato in lui nessun tipo di risentimento nei confronti della società, tanto è vero che il giocatore continua a giocare bene, continua a segnare, continua a vincere, ma comunque rimaneva deciso sulle sue pretese, tanto è vero che era pronto a trasferirsi al Barcellona squadra nella quale avrebbe ricevuto il trattamento economico che desiderava.
Non c'è stata nei suoi confronti nessun tipo di pressione, nessuna minaccia nessuna violenza intesa sia in senso sostanziale che nel senso che gli vuole dare il pubblico ministero.
Anche qui siamo in presenza di chiacchiere, gelosie e invidie, chiacchiere da bar.
Ma è Giraudo che ce lo dice, addirittura non solo con riferimento alla vicenda di Trezeguet, ma con riferimento a tutte le vicende legate ai giocatori della Juventus che gli vengono chieste, è lui che ci spiega che cosa vuol dire gestire una società di calcio al mondo d'oggi, con contratti milionari, e soprattutto in un momento in cui è un dato oggettivo che molte società di calcio rischiano il collasso finanziario, ed alcune siano già fallite proprio perché questi contratti ai calciatori sono eccessivi rispetto alle entrate che oggi percepisce una società di calcio.
Lo fa con riferimento ad una condizione che la Juventus ha rispetto ad altre squadre di calcio che invece riescono ad avere maggior autonomia sotto il profilo della trasparenza contrattuale.
Ci spiega che il fatto che la Juventus sia una società quotata in borsa a segmento star, sia proprio condizione che obbliga coloro i quali la gestiscono di una trasparenza superiore rispetto a quella che comunque avrebbero dovuto avere normalmente.
E addirittura usa lui il termine fandonie, quando parla della vicenda Trezeguet, spiega come i procuratori sportivi per loro non “LUI” che erano la dirigenza non avevano alcuna importanza, pagina 84 e 85 del suo verbale, spiega l’utilità del modulo rosso e dell'impiego di un procuratore a gestire l'acquisizione di un giocatore, fornisce a tutti quei dati oggettivi di riscontro che servono per poter dimostrare che tutto ciò che è scritto nei capi d'imputazione è frutto di congetture di convinzioni non avvalorato da alcuna logica.
Capo i) Grabbi
Anche per questo caso la contestazione che viene dal pubblico ministero è relativa ad una telefonata che è stata riferita dal giocatore nella quale Luciano Moggi avrebbe detto di smentire un'intervista rilasciata all'espresso che faceva riferimento a vicende datate nel tempo che riguardavano delle presunte pressioni da parte di Zavaglia e Alessandro per acquisire la sua procura sportiva.
Come primo aspetto è bene dire che non vi è riscontro del fatto della frase riferita, poiché tale circostanza si desume esclusivamente dalla testimonianza della persona offesa.
In secondo luogo il giocatore è stato più volte interrogato proprio sulla modalità con la quale questa frase gli è stata riportata e soprattutto nel modo in cui l’ha percepita, il giocatore ha sempre detto che non era una vera è propria intimidazione, ha fatto riferimento ad un modo di dire le cose di Luciano Moggi che non era mai quello di chi chiede per favore, ma sicuramente il giocatore non la percepisce né come una minaccia ne’ come un'imposizione, anche perché all'epoca il giocatore non era più della Juventus, e non c'era il minimo potere coercitivo che Luciano moggi poteva esercitare nei confronti dello stesso.
A ciò si aggiunga, non solo la poca credibilità del testimone il quale sentito in aula, ha chiarito come quel tipo di proposte che lui definisce pressioni che Zavaglia e Alessandro Moggi gli facevano per acquisirne la procura, le abbiamo datate 1994.
Il giocatore ha sostenuto che il mancato conferimento della procura alla Gea ha determinato prima esclusione dalla Rosa della prima squadra, ed in 1 secondo momento il trasferimento alla Ternana per un prezzo molto basso.
Poi però non solo escono fuori i problemi relativi al carattere del giocatore, al fatto che articoli di giornale proprio nella stagione 94/95 lo ritraevano responsabile di una rissa al Sestrière La sera di Capodanno, esce fuori come il giocatore nonostante la società gli proponesse trasferimenti e squadre di secondo livello come il Cosenza ed il Prato, continuasse a rifiutare questi trasferimenti con le conseguenze per la società che abbiamo già spiegato.
Ma la cosa più importante è che al giocatore è stata fatta ripercorrere la propria carriera ed abbiamo scoperto che prima del famoso trasferimento alla Ternana ce ne sono stati tanti altri, ma il giocatore ha ritenuto che solamente in quel caso la colpa fosse da addebitare al mancato rilascio della procura Zavaglia!
Ecco presidente, anche la testimonianza di Grabbi è perfettamente in sintonia con le testimonianze di quelli che il pubblico ministero ritiene testimoni fondamentali in questo processo, tutta questa parte sicuramente non ha attinenza con la contestazione del capo d'imputazione, ma certamente con riferimento all'attendibilità del teste, e ripeto, in quanto persona offesa, la frase da lui riportata ha necessità di un ulteriore riscontro, ma poi abbiamo visto come, il 90% delle persone sentite in questo processo hanno dato importanza ed addirittura hanno ritenuto o considerato fatti notori, circostanze riportate sui giornali, quello che voglio dire è che per loro nell'ambiente calcio, ciò che viene scritto dai giornali di settore diventa verità, ecco quindi che l'interesse che poteva avere Luciano Moggi nel capire quanto il contenuto di quell'intervista fosse reale, sentendosi rispondere risalivano addirittura molti anni prima ha interesse a dire al giocatore smentiscila, perché se no domani e i giorni a seguire mio figlio viene tormentato dalla stampa con argomenti che, come ne è un esempio questo processo, erano di estrema attualità.
l) Baldini
Prescritto. Non c’è riscontro solo lui che ha detto un sacco di bugie nel processo, che faceva le riunioni con Antonelli per prendere a parametro zero Baiocco che aveva ancora un anno di contratto, che si incontrava per i lunghi caffè con Auricchio e che quando sentiva qualcuno che si doveva lamentare per le invidie e le gelosie che nutriva nei confronti della Gea , li spediva a via inselci….
Insomma sempre lui che ha approfittato dell’ingenuità di Luciano Moggi in aula che era affianco a me e che quando il Baldini ha detto che non aveva mai visto il Maggiore Auricchio se non quella volta o al massimo un paio, L.M. ha sorriso e gli ha detto “ se non l’hai mai visto” . e Baldini furbissimamente ha attirato l’attenzione del Presidente che aveva coperta la visuale dall’Avv. Prioreschi per continuare con la sua manfrina: dicendo che L.M. gli faceva gesti minacciosi…
Io non voglio giustificare anche questi atteggiamenti di L.M. però ritengo che sia assolutamente comprensibile l’atteggiamento molto “ADIRATO” di chi per colpa di queste persone si trova senza lavoro, si trova ad aver rinunciato a ciò che aveva costruito con le capacità, di chi si trova imputato per associazione a delinquere.
Ma se questi sono i fatti per i quali siamo a processo, se tutto il polverone che si è alzato ha generato questo????
Ma veramente possiamo concedere a L.M. almeno di alterato con Baldini e Co.
m) Fresi
Altro esempio in cui il pubblico ministero si è sbagliato: viene contestato questo capo d’imputazione a Luciano Moggi che non solo non compare da nessuna parte, neanche come figura che aleggia alle spalle di Gallo che da quello che sembra proferisca la famosa frase se non vai a Perugia torni a giocare in montagna, ma il giocatore a domanda ha risposto che sono stati A.M. e P.G. addirittura pag. 99 della sua testimonianza 26 febbraio dice di non aver mai parlato con nessuno della dirigenza in relazione al trasferimento…. Quindi come Amoruso….sembra strano abbiamo sempre detto che L.M. era costretto a minacciare tutti per accettare i trasferimenti e qui addirittura vengono trasferiti senza che possano fare nulla, senza rifiutarsi!!!
Quindi deduco che A.M ad un certo punto diventa L.M. nel capo d’imputazione, ma l’associo ad un errore di distrazione.
Poi si scoprirà che non solo Fresi era contento di andare al Perugia, ma ha anche festeggiato con il povero Gallo, è stato invitato a casa, ma soprattutto Presidente io vorrei ritirare fuori un passaggio della trascrizione di Fresi pag. 101 che a mio avviso è importante sotto il profilo della violenza privata, cioè Lei ad un certo punto dopo aver sentito tutte le doglianze di Fresi che ha guadagnato miliardi in tutte le squadre e che è andato in causa con la Gea per le provvigioni e nonostante abbia perso il contenzioso non intende pagare, Lei chiede ma mi faccia capire lei per minaccia, intende che avrebbe dovuto accettare il trasferimento al Perugia sennò sarebbe rimasto lì alla Juventus senza giocare, anche se continuava a prendere lo stipendio? Ed il G. si. E Lei perfetto ho capito.
Quindi io credo che altre considerazioni sul punto data la domanda del Presidente, io non sia tenuto a fare, e sicuramente spunti di riflessione sulla questione giuridica in questione, lungi da me.
n) o) Boudiansky Zeytulaev
leggere pag. 19 delle trascrizioni di boudiansky che parla di tutti e tre i russi
punto primo: loro raccontano che al momento in cui si trovano alla Juventus per firmare il contratto A.M. gli dice passa alla Gea, passa alla Gea siamo un a società forte, avrai possibilità di venire in grosse squadre, sostanzialmente sponsorizza il suo operato.
Quando poi il pm passa a chiedergli delle pressioni da parte della Juventus, gli chiede ma quindi voi lo firmaste il contratto con la Juve ? e lui :no perché volevamo tornare in Russia, ed infatti siamo tornati in Russia poi però siamo andati alla Reggina.
Quindi leggere pag 19 “ quindi si sono state pressioni per farci rinnovare il contratto…. Il contratto è con la Juve, non c’entra niente la procura!! Ceravolo anche dopo si capisce, gli dice firmate con noi siamo forti siamo potenti, siamo la Juve!!!poi a peg 30 dello stesso verbale alle domande dell’avv. Verri improvvisamente sparisce anche Ceravolo, viene ricordato al giocatore che all’appuntamento al Concorde c’era Leonardi, perciò prima il giocatore dice no ma Ceravolo mi diceva di firmare con la Juve ma anche con la Gea, poi però si rende conto che forse non è così ed improvvisamente non c’era più Ceravolo.
Ma comunque non è questo che interessa me, personalmente quanto che come al solito, non si riesce a capire dove il PM ritiene che sia provato il collegamento Luciano Moggi – GEA, cioè ammesso e non concesso che Luciano Moggi avesse detto ai giocatori firmate con la Juve perché siamo forti siamo potenti, come si lega questo alla procura della Gea???
Io sinceramente anche in questo caso vedo tanti fantasmi senza un reale criterio di collegamento.
Russi – spontanee dichiarazioni di Moggi ( spiegare Rodella) legge 91, Trabucchi cerca di convincere i giocatori che avevano il contratto con la Juve che potevano andare via, e infatti vengono portati in giro per l’Italia a fare provini ma quando si accorgono che nessuno li prende ritornano alla Juve, questo lascia il tempo che trova nella sostanza, ma fa comprendere il senso delle riferite “minacce” si voleva convincere i giocatori a rimanere alla Juve….
GEA non c’entra nulla o quanto meno Luciano Moggi non si interessava a questo.
Frase di L:M: a Zeytulaev pag. 43 quando il giocatore gli chiede di poter tornare in Russia:
L.M. : "ti abbiamo cresciuto qui tre anni, se poi torni in Russia farai fatica a trovarti la squadra…."
È una minaccia????... anche perché subito dopo gli viene chiesto: come si concluse?
"No niente ne abbiamo parlato in maniera tranquilla e sono tornato a giocare coi miei compagni…"
Problemi come al solito di soldi: il Trabucchi aveva detto loro che gli avrebbero aumentato il contratto, e L.M. non aumenta il contratto, allora i giocatori visto che cambia la legge che non consente più di tesserare per 5 anni i minorenni da la possibilità a Trabucchi di intentare la causa contro la Juve ….
Che la juve vince visto che al tempo si poteva fare e quindi i giocatori iniziano a convincersi che dovevano andare a cercare fortuna altrove.
Pag. 45 Si è pentito delle scelte che ha fatto quando ha firmato con la Reggina?
No, alla fine ho fatto quello che volevo io sono tornato in Russia e poi sono andato alla Reggina non mi potevo pentire… allora contestazione, nella quale il PM gli dice di tutto e di più, che si ripensava alla frese di L.m. che se ne sarebbe pentito e il teste ah è vero ho detto quello, allora si lo ribadisco…. Allora aggiunge: allora io costretto a fare carriera in italia perché in russia non posso più andare, costretto a giocare in italia allora si pentito!!!
Cioè poveraccio ora fa il calciatore in Italia e deduco che visti i compensi che abbiamo sentito non so se in Russia percepiscono lo stesso o hanno più raziocinio, però poveraccio che poi Moggi è così potente che addirittura non lo fa più tornare neanche in Russia….
Nigmatullin c’è solo la testimonianza di Trabucchi manca il riscontro del giocatore
A questo punto Associazione.
Luciano Moggi, secondo la prospettazione del Pubblico Ministero è socio di fatto della GEA , lo si capisce dalle cravatte di Marinella, dalla deposizione del Maggiore Auricchio ma soprattutto dall’intervento di L.M. per la scelta dell’allenatore De Canio quando il presidente del Siena De Luca licenzia Simoni.
Benissimo allora noi ci riprendiamo le dichiarazioni di Perinetti Casoni che allora era il Direttore sportivo del Siena e lo abbiamo chiesto a Lui come è avvenuto l’episodio pag 158 P.C viene sentito il 31 marzo e spiega intanto i motivi per cui mandano via Simoni, stavano andando male, Simoni stava male fisicamente, non seguiva la squadra negli allenamenti.
Tanto per cominciare pag. 158 sempre scelta del Presidente De Luca l’allenatore Simoni.
In una giornata il presidente e P.C. si sentono e decidono di cambiare allenatore, allora P.C. dice al presidente chi c’è disponibile? E P.C. propone Reja Mondonico De Canio.
Il presidente dice il primo e il secondo non mi interessano sentiamo per De Canio.
Pag. 161 amicizia e rapporti con Moggi sia di P.C. che di De Luca, pag 163 164 si svolge la trattativa, a trattativa conclusa il presidente chiama L.M. che è di Monticiano Siena e gli dice o alla fine l’ho preso, certo l’ho pagato tanto speriamo bene!!!
Poi si va avanti e si chiede al teste ma dopo De Canio che cosa è successo? 1 anno e mezzo con De Canio poi la scelta è stata Beretta o Gasperini? Scelto Beretta, e Gasperini di chi è? GEA!!!! Dimostrazione che se L.M. interviene o se L.M. è socio di fatto della GEA ma allora lo fa sempre.
Testi a difesa: se è vero che ho trovato il metodo dell’imporre la procura sportiva di mio figlio ai miei giocatori, o ai presidenti con i quali ha stretto un rapporto amicale nel corso della mia carriera, o lo faccio sempre o non lo faccio mai.
Come con i giocatori, lo faccio con Baiocco o lo faccio con Del Piero, con Ibraimovic, con Nedved con Buffon..
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