lunedì, marzo 31, 2008

L'ONESTO E I LADRI



Mancini... Mancini... un se fà...!

LA SOLITA VERGOGNA ITALIANA

Ancora uan volta la stampa italiana non ha perso tempo e ha preso la sua netta posiozne: ieri è morta una persona per bene, un martire per certi versi.

Io non voglio prendere particolari posizioni fino a quando non si sanno come sono realmente andati i fatti, ma mi disgusta come si stanno comportando ancora una volta i media.

Ho letto il comunicato ufficiale dal sito dei Boys, nel quale si afferma che non ci sono stati ne aggressioni ne scontri. In pratica la colpa è dell'autista impazzito che ha travolto (forse volontariamente, per loro?) un giovane ingaro che passava di li per caso. Due domande mi sorgono spontanee:

- Allo stadio è necessario andare con catene, cinghi e bottiglie?
- In molti (giornalisti compresi) prendono buona le verisone degli ultras parmensi, quindi che non ci sono state aggressioni. Ma le ferite nella foto in questo articolo i tifosi juventini (non ultras, tengo a precisarlo) se le sono fatti da soli?

Io ho un grande rispetto per la vita e per il dolore dei suoi amici e famigliari, ma detesto con tutto me stesso la fazionasità ed i perbenismi tipici dell'italiano. Per favore si faccia chiarezza e si interroghino (e magari si puniscano) i compagni del ragazzo morto se veramente hanno aggredito altre persone. Se si vuole davvero cambiare questa orrenda situazione bisogna intervenire come in Inghilterra, quindi punendo indiscriminatamente qualsiasi atto violento inerente al calcio. Tolleranza zero e nessuna pietà per coloro che rovinano questo meraviglioso sport!

Per il resto sincero rammarico per Matteo e cordoglio per la sua famiglia ed i suoi amici. Morire per un divertimento è inconcepibile, ma noi dobbiamo intervenire. E' già tardi, ma forse la situazione non è irrecuperabile, basta volerlo... E ripeto che il primo passo è riformare tutta la vergognosa informazione italiana, il vero male della nostra società.

Mi piacerebbe sapere le vostre opinioni in merito, magari prestando la dovuta attenzione attenzione ai commenti data la delicatezza dell'argomento

domenica, marzo 30, 2008

JUVENTUS-PARMA SOSPESA

Come avevo anticipato, Juventus-Parma è stata rinviata a data da destinarsi. L'incidente potrebbe essere stata una fatalità, certo è che ancora una volta la violenza ha rovinato una giornata di sport.

Che tristezza...!

PRESENTAZIONE DI JUVENTUS-PARMA

Intanto una brutta notizia, che mette in dubbio lo svolgersi di questa partita. Ad Asti dei tifosi del Parma avrebbero assaltato con sprangate e altro un pullman di tifosi della Juve, che però è riuscito ad allontanarsi. E' arrivato un secondo pullman di tifosi della Juve, il cui autista resosi conto di quello che stava accadendo per allontanarsi in fretta avrebbe investito un tifoso del Parma; non si hanno notizie sullo stato di salute del ragazzo investito.
Il solito schifo che nemmeno mi va di commentare... passerei al campo, nella speranza che il match venga disputato.

La Juve si presenta quasi al gran completo recuperando Zanetti e Marchionni, mentre Palaldino, Zebina ed il solito Andrade sono indisponibili. C'è da bissare il bel successo di San Siro, c'è da vincere finalmente una partita con le peiccole, c'è da portare a casa i 3 punti e portarsi a 4 dalla Roma (3 contando lo scontro diretto) e a 8 dall'Inter (7 contando lo socntro diretto). Sono sincero: non ho mai pronunciato la parola scudetto, ma vincendo oggi potrebbe non essere più un utopia. I nerassurdi sono messi malissimo, la Roma pure e in più ha la Champions, noi abbiamo la rosa inferiore ma un calendario ed una forma fisica nettamente migliori, quindi perchè non sognare?

La partita di oggi è da vincere assolutamente e per farlo bisogna entrare in cmapo con lo stesso spirito col quale si è affrontato l'Inter perchè il rischio di sottovalutare l'avversario è alto e sarebbe imperdobabile lasciarsi sfuggire un'occasione così ghiotta.

Il Parma si presenta a Torino con Cristiano Lucarelli squalificato e con ben 4 indisponibili (Coly, Pisanu, Parravicini, Morfeo) e con ogni probabilità si disporrà con un 4-3-2-1 che prevede Gasbarroni e Reginaldo alle spalle di Budan, mentre Ranieri dovrebbe schierare il solito 4-4-2 con Buffon in porta, Grygera, Legrottalie, Chiellini e Molanaro in difesa, Salihamidzic, Camoranesi, Sissoko e Nedved a centrocampo e Trezeguet in coppia con Del Piero di punta, leggermente favorito su Iaquinta. Oggi Alex taglierà il traguardo della 553° partita in biancinero, superando Il Mito per eccellenza Gaetano Scirea e divenendo così il giocatore con più presenze nella Juve, nonchè quello che ha segnato più gooal e quello che ha vinto di più. In uan sola parola, da oggi Alessando Del Piero sarà il giocatore più rappresentatito dei gloriosissimi 110 anni della gloriosissima storia bianconera.

La formazione che io manderei in campo oggi è molto offensiva per cercare di mordere da subito la squadra emiliana, quindi disporrei Salihamidzic, Legrottaglie, Chiellini e Grygera davanti a Buffon, Marchionni, Camoranesi, Sissoko e Nedved a centrocampo e Del Piero a supporto di Trazeguet.

Il mio pronistico, questa volta, è abbsabtanza scontato. 3 a 0 secco per noi con tripletta di Alessandro Del Piero.

Forza Juve sempre

sabato, marzo 29, 2008

QUALCHE ALTRO VIDEO DA GUSTARE...









E PER FINIRE...

Intervista ad un ultras della Lazio, andata in onda nella trasmissione "Goal di notte" condotta da Michele Plastino.

"Quello che successe negli spogliatoi tra il primo ed il secondo tempo di quella partita lo sanno tutti e fanno finta di non saperlo".....
"Alcuni giocatori dell'Inter andarono a prendere di petto i 4 giocatori della Lazio che stavano giocando sul serio..."
"A quel punto intervennero anche gli altri a loro difesa e si decise tutti di giocarsi effettivamente la partita nel secondo tempo...."
"Siamo persone di 45-50 anni, non nascondiamoci dietro le favole, è indubbio che il secondo goal dell'Inter nel primo tempo è stato uno degli scandali più grossi nella storia del calcio. Un giocatore che non era pressato da nessuno(Couto) che butta la palla in calcio d'angolo di piatto e in tutta tranquillità con il proprio portiere a due passi.."

E per chi non si ricordasse come andò quella partita, qui sotto trovate il video. Prestate particolare attenzione ai 2 gol dell'Inter... in pratica segnati dalla Lazio. E' inutile girarci attorno, quella partita l'hanno giocata 21 giocatori contro Poborski e il ceco ha vinto... l'unico in campo ad aver giocato la partita per vincere e non per perdere. E qualcuno ha anche il coraggio di fare allusioni sul perchè Poborski stesse giocando così bene, invece che interrogarsi sul fatto che UN'ILLECITO SPORTIVO E' QUANDO SI INCENTIVA A PAERDERE E NON QUANDO SI FA DI TUTTO PER VINCERE.

Poveri interisti, create l'illecito (quindi rubate) ma riuscite a perdere anche in quel caso. Non contenti, attaccate come vostro solito la Juve. Non c'è che dire: PERDENTI DEL DNA!

ZACCHERONI SUL 5 MAGGIO

La confessione di Zaccheroni: "Il 5 maggio alcuni mi dissero: io non gioco" (Il Giornale)
L'ex tecnico della Lazio e dell'Inter non crede però che stasera si possa rivedere una storia simile.

Scusi, Zaccheroni, c’è Lazio-Inter: sente odore di 5 maggio? «No, quella fu un’altra storia, oltre che un’altra partita. Prima differenza: il martedì precedente la società annunciò ufficialmente l’arrivo del nuovo allenatore, Roberto Mancini. Seconda differenza: avevamo mancato la corsa alla Champions arrivando a meno 2 dal Milan, perdendo la sfida decisiva di Bologna».

Ci fu altro? «Presto cominciarono le pressioni della piazza laziale, il tam tam delle radio, seguirono le minacce, in qualche caso suggerimenti tipo “tirate sui tabelloni pubblicitari”. Di fatto dovetti registrare molte defezioni. Puntai su quelli che non si tirarono indietro, gente come Stam, per esempio, Giannichedda, Stankovic».

Come maturò il famoso ribaltone? «Decisivi furono due fattori: 1) l’impreparazione psicologica dell’Inter a gestire una difficoltà. Erano convinti d’aver già vinto, i tifosi avevano passato il pomeriggio a cucire le rispettive sciarpe. 2) I fischi del tifo laziale contro Poborski che veniva considerato un elemento a rischio in quanto connazionale e perciò amico di Nedved. Il ragazzo, nel sottopassaggio, appena sentì i fischi, se la prese così tanto da risultare poi uno dei più motivati. E infatti, firmati i due gol, andò sotto la curva laziale a gridare “bastardi”».

Delio Rossi ha dichiarato: io vedo lo scudetto all’Inter... «Deve rispondere così, i tifosi della Lazio sono fatti in un certo modo. Piuttosto che assistere alle feste per lo scudetto della Roma, passerebbero sopra la sconfitta della loro squadra contro l’Inter. Il 5 maggio sognavano di costringere la Roma a disputare il turno preliminare di Champions e invece fu l’Inter ad arrivare terza».

C’è qualche analogia tra l’Inter di allora e quella attuale? «Allora ci fu un problema di testa, erano convinti d’avere lo scudetto in tasca e alle prime difficoltà andarono nel pallone. Questa volta mi pare che ai problemi di testa si siano aggiunti quelli fisici. Dopo il Liverpool è avvenuto un cortocircuito».

venerdì, marzo 28, 2008

QUESTITO PER TUTTI

Prendiamo una società calcistica a caso, che chiameremo A, che è sommersa fino al colla dai debiti. A parte il fatto morale, che tralascerei in quanto odio i moralisti ed i moralismi, c'è da considerare i vari danni fatti alla comunità (tasse non pagate) ed alle altre squadre (giocatori comprati spendendo denaro guadagnato da compravendite fittizie, bilanci gonfiati, ecc...).

Mettere che la squadra A debba portare i libri in tribunale e dichiarare fallimento. E' giusto secondo voi che debba retocedere di una sola categoria, mantenendo la storia, lo stemma ed il palmares, con magari un nuovo proprietrario che la rileva con i debiti in pratica azzerati?

E' giusto che una squadra, che chiameremo B, si salvi da questa fine solo per paura che i propri tifosi insogessero e mettessero a ferro e fuoco le città o per prevenire violenze e rappresaglie?

E' giusto che una squadra, che chiameremo C, abbia goduto di uno smaltimento di debito ultraventennale, quando avrebbe dovuto scomparire?

E' giusto che una squadra, che chiameremo D, venga salvata dal fallimento e dalla scomparsa dai poteri politici?

E' giusto che una squadra, che chiameremo E, venda il proprio marchio ad una società fittizia per poi ricomprarselo, guadagnandoci i soldi per iscriversi al campionato?

E' giusto che una squadra, che chiameremo F, pachi in ritardo o non paghi proprio i propri debiti con l'erario o simili e non venga punita, quando in altri campionati sono previste grosse penalizzazioni o retrocessioni e mentre nel Basket, per qualche ora di ritardo nei pagamenti, la società più golriosa d'Italia (la Virtus Bologna) è stata immediatamente sbattuta, e senza tanti complimenti, nella serie inferiore?

E' giusto infine che una squadra, che chiameremo G, usufruisca di una legge assurda quale la spalmadebiti, creata ad arte per salvare queste squadre a scapito delle altre, della comunità calcistica, dello Stato e dei semplici cittadini che lavorano come somari e pagano la metà dei soldi guadagnati in tasse, senza aver alcuna possibilità di evitarlo?

In serie A ci sono ben 19 squadre che si identificano nella nostra ipotetica squadra A, B, C, D, E, F e G. Provate ad indovinare qual'è l'unica che non rientra in alcun modo in questa categoria. A chi indovina in regalo un poster di Moratti nudo... impedibile!!!

Dopo che avete ragionato su queste cose, vi pongo un'ultima domanda: secondo voi, ad una società non calcistica, quindi una semplice azienda come molti di voi possono avere, sono concesse tutte queste "tutele"?

Riflettete amici, riflettete....

IL ROSSONERAZZURRO GUSSONI SI DISTINGUE ANCORA

Il Presidente dell' Associazione Italiana Arbitri Cesare Gussoni ha accolto l'istanza presentata dagli avvocati Gianluigi Pellegrino e Sebastiano Giacquinto per la revoca della sospensione dell'arbitro Paparesta. La sospensione era stata disposta a seguito dell'avviso di indagini ricevuto da Paparesta nell'aprile 2007 nell'ambito dell'inchiesta di Napoli. Il mese scorso per Paparesta ogni accusa era stata archiviata dal Gip di Napoli. I suoi legali hanno quindi chiesto a Gussoni la revoca della sospensione.


Poveri noi...

SCONCERTATE... OPPURE SEMPLICEMENTE PROFETICO

Guardate cosa scriveva sul Guerin Sportivo Roberto Beccantini (pagine suddivise su più righe, cliccateci sopra per leggere prestando particolare attenzione alle frasi nel rettangolo rosso...!)










Non ci crederete, ma questo articolo è di LUGLIO 2003. Mi sembra tanto la trama di un film, che a breve sarebbe diventato realtà: ottimi attori, uomini giusti al posto giusto, ovvero ovunque, una sola vittima.

CALCIOPOLI O FARSOPOLI?

di Dominio Bianconero

Questa è una ricostruzione della vicenda che, anziché attingere dalla versione propinata in tutte le salse dagli organi di informazione di regime (capitanati dalla Gazzetta dello Sport), prende forma da quello che è il materiale che ho selezionato insieme ad appassionati amici negli ultimi mesi. Un materiale che non necessariamente è cartaceo ma che spesso è frutto di confidenze, sfoghi, rivelazioni riservate di personaggi vicini a dirigenti attuali e del passato; ma anche degli umori della gente, dei tifosi più veri, quelli che hanno pagato con la moneta più pesante, e cioè la loro passione.
Una continua ricerca di indizi, conferme, segnali, che ha caratterizzato a volte anche in maniera ossessionante gli ultimi mesi della vita del nostro staff.
Forse quella che abbiamo ricostruito non sarà la verità perfetta, ma gli si avvicina. E’ certamente più attendibile della menzogna con la quale hanno esiliato la Juventus in serie B. Abbiamo provato a ricostruire la vicenda perché ci siamo accorti che molti, moltissimi tifosi della Vecchia Signora, che per vari motivi non hanno potuto accedere a tali informazioni, hanno formato la loro opinione solo sulla base di un giornalismo becero ed antijuventino.
PROLOGO
C’era una volta la FIAT….. o meglio c’è la FIAT. Nel senso che attualmente la nostra gloriosa industria automobilistica sta vivendo nuovamente un periodo brillante, frutto di una decisa sterzata in termini di politica commerciale e di management.
Questa rinascita sa quasi di miracolo perché fino a pochi mesi fa la FIAT era una azienda talmente in crisi che si parlava chiaramente nella migliore delle ipotesi di vendita se non addirittura di portare i libri in tribunale.
Le Banche, spinte dal governo Berlusconi, erano state costrette a sostenere ancora una volta i conti del Lingotto con una operazione di finanziamento particolare chiamata prestito convertendo; in pratica, giunto alla scadenza nell’autunno del 2005 , questo prestito avrebbe, di fatto, consegnato la FIAT nelle mani delle banche, estromettendo gli Agnelli, capitanati da John Elkann e riducendoli a soci di minoranza.
Le stesse banche avrebbero poi provveduto a liquidare le attività rivenienti attraverso un bello spezzatino. Nello spezzatino, si noti bene, era compresa anche la Juventus. Non direttamente, in quanto controllata da IFIL, ma coinvolta comunque, in quanto, successivamente ad una ipotetica uscita di scena degli Agnelli dalla Fiat, sarebbero stati messi a dura prova i delicati equilibri che ancora oggi uniscono i vari rami della discendenza per il controllo dell’Impero Fiat.
In vista di questa possibilità si paventava l’ipotesi che Giraudo, su preciso input di Andrea Agnelli stesse organizzando una cordata per rilevare la Juventus, acquistando le quote di proprietà IFIL con la collaborazione di alcuni importanti partner sia sportivi che finanziari. Ovviamente Andrea sarebbe stato il Presidente, Moggi il Direttore Generale.
Allo studio c’era un faraonico piano industriale che probabilmente avrebbe fatto della Juventus la squadra numero uno al mondo per molti anni.
Lo stesso scenario viene ampiamente descritto da Antonio Giraudo in una illuminante intervista concessa a Repubblica il primo aprile 2006, circa un mese prima dello scoppio di Calciopoli, e che riportiamo qui di seguito per far capire fino in fondo il progetto che aveva in mente quest’uomo per la Juventus.
TORINO - Giraudo parla, e intanto scrive. E mentre scrive disegna. Traccia mappe, sviluppa diagrammi, incrocia segni e parole su un grande bloc-notes quadrettato. Più che altro cerchia e sottolinea. Il futuro, forse.
Dottor Giraudo, lei resterà davvero alla Juventus?
«È il mio sogno. Vogliamo farla diventare il più importante club del mondo, secondo un preciso modello industriale e sportivo che non ha eguali nel calcio. Solo in Formula uno esiste qualcosa di simile, alla Ferrari».
Il suo contratto scadrà il 30 ottobre: a parole, la famiglia Agnelli l'ha già confermata. Però i matrimoni si fanno in due.
«Vorrei chiarire una cosa importante. In questi mesi si è scritto, letto e detto di tutto, per esempio che vorrei fare dei mestieri diversi. È chiaro che quando esistono scadenze contrattuali, dall'esterno c'è sempre chi può offrire grandi opportunità, è una legge di mercato. Ma il mio sogno è restare ancora molti anni alla Juventus, sulla base dei ragionamenti iniziati dodici anni fa con l'avvocato Agnelli e col dottor Umberto»
Cosa prevedevano quei ragionamenti?
«Che la Juventus diventasse la prima società-azienda del mondo. Cominciammo a parlarne durante le vacanze di Natale del 1993. Dall'Avvocato e dal dottor Umberto traspariva sempre una grande passione per il calcio e per la Juventus, di cui erano tifosissimi»
Ritiene che i vari passaggi siano stati compiuti?
«Due su tre. Ora manca l'ultimo, il più importante, su cui vorrei continuare a lavorare»
Parliamo dei primi due
«All'inizio cominciammo con l'intervento su costi e conti, di pari passo con l'obiettivo sportivo. Poi ci siamo mossi per consolidare la societàJuventus, attraverso operazioni che ci hanno portato alla quotazione in Borsa e allo stadio di proprietà oltre alla realizzazione di un centro sportivo d’avanguardia che inaugureremo presto. I lavori per lo stadio-gioiello cominceranno alla fine del campionato. Queste sono iniziative che resteranno, in grado di produrre anche ricavi diversi da quelli tipici delle squadre di calcio»
Arriviamo alla terza fase: quella, pare di capire, dalla quale dipende anche la sua permanenza alla Juventus
«Bisogna prepararla velocemente. Io lo chiamo il “modello Ferrari”, perché è quello cui ci ispiriamo. Ovvero una grande industria che produce utili per una parte sportiva di assoluta eccellenza. La stessa cosa dovrebbe accadere alla Juventus. Era, lo ripeto, il pensiero di Giovanni e Umberto Agnelli»
La Juventus, oggi, rispetto a quel modello cos’è?
«Esiste solo la seconda parte, quella sportiva. Manca la prima, industriale. Cioè la componente che porterebbe ricavi aggiuntivi attraverso investimenti mirati»
Se abbiamo capito bene, una Juventus che agisce e produce anche fuori dal calcio?
«Una Juventus che possa operare in settori come l'intrattenimento, oppure l'alberghiero mediante l'acquisto di una catena di hotel. O magari nel campo immobiliare, o in quello dei media attraverso un gruppo editoriale. Qualcosa di simile al gruppo "L'Espresso", visto che ne sto parlando con "la Repubblica". Perché no?»
Cosa chiede l'amministratore delegato agli azionisti?
«Chiedo di investire risorse importanti per creare una società più forte, strutturalmente solida a livello patrimoniale ed economico»
Dopo l'ultimo Consiglio d'amministrazione, il dottor Gabetti che è presidente dell'Ifil, cioè la finanziaria della famiglia Agnelli che controlla la Juventus, ha annunciato che il piano industriale sarà ambizioso ma non faraonico. Non le pare già una risposta parzialmente negativa alle sue richieste?
«Penso che la portata del piano e degli investimenti sia conseguente al risultato che si vuole ottenere. Non chiediamo soldi per coprire perdite o per acquistare qualche altro giocatore, ma per creare un modello formidabile che nel calcio non esiste, e che ci permetterebbe di colmare il gap attuale tra una società come la nostra e altre grandi realtà europee, come ad esempio il Chelsea e il Real Madrid»
Quali le ricadute dal punto di vista sportivo?
«Vogliamo creare risorse permanenti che permettano alla Juventus non solo di finanziarsi al suo interno nel tempo, grazie al formidabile marchio commerciale che rappresenta, ma di avere una squadra sempre più forte e di livello mondiale»
Ritiene che questo sarebbe sufficiente per essere i più competitivi al mondo, e com'è ovvio in Italia?
«No, penso che non basterebbe. Perché quando si è risolto il problema patrimoniale ed economico, occorre acquisire più peso politico a livello di media. Per la Juventus, oggi non è così. Alcuni tra i nostri avversari dispongono di emittenti televisive e gruppi editoriali, e questo conta molto»
Crede che i proprietari di questi gruppi editoriali diano indicazioni precise ai loro dipendenti per favorire le loro squadre?
«Non penso che si arrivi a tanto. Ma non escludo che alcuni servi sciocchi si spingano oltre, più realisti del re. Può succedere, anzi succede»
Dottor Giraudo, e se fossero altri dirigenti a concludere il suo progetto, o comunque a godere i frutti del lavoro già svolto?
«L'interesse della Juventus e dei suoi tifosi viene prima di tutto. Certo, il nostro sogno non può che essere quello di vedere realizzate le cose che abbiamo progettato, e gestirle in prima persona. Mi spiacerebbe molto non proseguire la terza fase del programma»
Crede che i giovani della famiglia Agnelli abbiano la stessa passione dell'Avvocato e del dottor Umberto? Convinceranno la famiglia a investire nuove risorse nella Juventus?
«Me lo auguro, anzi ne sono sicuro. Spero che ci sia in loro lo stesso amore. La presenza fisica dell'ingegner John Elkann e di Andrea Agnelli all'ultimo Consiglio di amministrazione è stata significativa, così come quella del dottor Gabetti. Allo stesso modo è da interpretare la cooptazione in Consiglio del dottor Sant'Albano, nuovo amministratore delegato Ifil: un segnale importante»
Ma il tifo dei giovani Agnelli?
«Tifo e passione saranno da verificare nel tempo, però sono la premessa per tutto il resto»
Quando e come preparerete questo famoso progetto industriale?
«Dovremo vederci a scadenza almeno settimanale. Sottolineo che si tratta di un piano da far nascere insieme, Ifil e management bianconero, condiviso dalla famiglia Agnelli, per identificare le tipologie di investimenti da condividere»
La proprietà della Juventus non mette in dubbio che lei, Moggi e Bettega possiate restare al comando. Ottimismo eccessivo?
«La fiducia fa molto piacere. Voglio esprimere gratitudine per le tante opportunità che mi sono state offerte in questi anni, il resto lo vedremo»
Davvero Silvio Berlusconi le ha offerto un incarico importante?
«Con il dottor Berlusconi ho da sempre ottimi rapporti, e lui non ha mai mancato di mostrare apprezzamenti verso il nostro lavoro. Fu estremamente sportivo quando ci prestò Abbiati. Anche se lui ha sempre pensato che avrei continuato a lavorare per la Juventus, ha voluto incontrarmi e dirmi, in sostanza: “La stimo, sono sicuro che resterà a Torino ma qualora cambiassero le condizioni, sappia che noi possiamo far nascere insieme delle opportunità”»
E lei cos'ha risposto?
«Beh, in questi casi si ringrazia e si vede quel che succede»
Esiste la concreta possibilità che lei si occupi dei nuovi stadi per l'Europeo 2012?
«Il mio sogno è continuare a lavorare a tempo pieno per la Juventus»
Lo stadio rifatto porterà finalmente i torinesi alla partita?
«Senz'altro sì. Non mi sento di incolpare i tifosi per le gradinate semivuote: oltre metà del pubblico arriva da fuori, per lo più dalla Lombardia, e la Torino-Milano è impraticabile; le nuove norme per la sicurezza hanno creato restrizioni che possono scoraggiare; molte gare della Juve si disputano in notturna, ed è un sacrificio se la mattina dopo si va a lavorare. Inoltre, le statistiche dimostrano che gli italiani spendono il 5,5% in meno per spettacoli e divertimenti. Noi abbiamo cercato di premiare gli abbonati: mi spiace che si sia tanto parlato delle curve a 50 euro contro Inter e Milan, e pochissimo degli abbonamenti a un euro per le donne e i bambini»
C'è il rischio che la Juve perda Capello?
«Non esiste. Il progetto è che rimanga con noi fino al 2009
Campionato quasi vinto, Coppa quasi persa
«Al tempo. A Londra abbiamo creato i presupposti per una grande impresa a Torino. Voglio elogiare questo gruppo, probabilmente il migliore dei nostri dodici anni: grandi campioni e ragazzi di carattere. Hanno fatto non bene ma benissimo, sono in testa da settanta partite, questo spiega chi è il più forte»
La Coppa, invece, continua a essere una sofferenza: perché?
«Si tratta di un torneo dove i rischi sono maggiori. L'anno scorso ha vinto il Liverpool, quest'anno va forte l'Arsenal che in campionato ha 28 punti in meno del Chelsea già eliminato»
A quanto ammontano i mancati ricavi per chi esce nei quarti?
«Se vinci la Coppa, incassi circa 15 milioni di euro che diventano 10 per il secondo posto. La semifinale vale circa 5 milioni di euro»
Nel prossimo mercato venderete qualche pezzo pregiato?
«Non esistono esigenze di bilancio in tal senso. Ogni scelta servirà solo a rafforzare la Juventus. La proprietà ci ha dato indicazione di muoverci come se il progetto industriale esistesse già, ed è pronto un primo intervento finanziario. Le mosse iniziali sono state gli ingaggi di Marchionni e Cristiano Zanetti»
Dunque lavorate come se foste sicuri di rimanere
«Per altri dodici anni, come ha detto il dottor Gabetti. La Triade e Capello per la Juve più forte del mondo. Speriamo»
Cosa chiedete al nuovo governo?
«La priorità sono gli stadi, oggi totalmente inadeguati. Servono mutui agevolati per le ristrutturazioni, non necessariamente private, com'è accaduto in Inghilterra, in Portogallo per gli Europei 2004 e in Germania per i mondiali 2006. L'Europeo 2012. È l'occasione giusta per creare tanti posti di lavoro, una grande opera di economia diretta e indiretta»
Uno juventino di ieri, Michel Platini, se l'è presa con il G 14 di cui fate parte sulla questione degli indennizzi per i nazionali. Ha qualcosa da rispondere?
«Intanto, oggi la convocazione in nazionale conviene solo al giocatore e non al club. In caso di infortuni, le assicurazioni non coprono il pagamento degli stipendi, tuttavia non bisogna fare muro contro muro, non bisogna essere troppo rigidi. Da parte dei club serve forse più intelligenza, ma all'amico Michel suggerisco di essere meno demagogico e meno populista»
Questo era lo scenario. Ma ecco il colpo di scena. Gli Elkann sempre a quanto riportato dai giornali dell’epoca, riescono a neutralizzare il golpe orchestrato dalle banche attraverso una ardita operazione finanziaria, chiamata Equity swap, che di fatto consentirà loro di mantenere il controllo della FIAT. A questo punto partono i regolamenti di conti tra cui anche quello sulla Juventus.
Ma non doveva finire così. I patti non erano questi. Quando alla fine del 1993 l’avv.Gianni Agnelli accettò l’aiuto di Mediobanca e di Cuccia per risollevare le sorti della FIAT, piombata in una delle crisi più gravi della sua storia, dovette accettare un compromesso che pochi conoscono. Per far fronte alla pesante situazione finanziaria dell’Azienda fu varato un maxi aumento di capitale e fu imposto l’ingresso nel capitale di nuovi soci “importanti” tra cui Deutsche Bank e Generali. Ma non solo. Il vero prezzo che l’Avvocato dovette pagare fu la promessa di non lasciare la Presidenza del gruppo al fratello Umberto, e quindi di rimanere in sella insieme a Romiti. Questo passaggio di consegne era già stato stabilito all’interno della famiglia, ma il veto imposto da Cuccia, che non era mai stato in buoni rapporti con Umberto, costrinsero L’Avvocato ed il Dottore a un compromesso che prevedeva per quest’ultimo “solamente” il ponte di comando della IFIL, la società che di fatto è la cassaforte dell’Impero FIAT.
A margine di questo accordo, che segnò una “svolta epocale” nei rapporti tra i due fratelli, l’Avvocato accettò, come parziale risarcimento per Umberto, che quest’ultimo prendesse anche le redini della Juventus, che a quel tempo viveva il crepuscolo della gestione bonipertiana. Di fatto i due fratelli stabilirono che tutte le decisioni inerenti la gestione del giocattolo di famiglia fossero prese in maniera indipendente dal dottor Umberto.
Erano altri tempi. I due fratelli avevano una stoffa diversa dagli avventurieri della finanza moderna. Bastava la parola per definire un’intesa. E così fu. Il primo passo del Dottore, come tutti sappiamo, fu quello di trasformare la squadra che viveva ancora nel romanticismo post-Platiniano, in una Azienda modello, dove ogni cosa fosse pianificata ed organizzata per grandi obiettivi. Arrivano così Giraudo per l’area amministrativa, Moggi per quella sportiva e Bettega alla vicepresidenza. Per 12 anni questa struttura rimane immutata e costituisce probabilmente il team di dirigenti più preparati del calcio moderno.
Nelle migliori famiglie, è risaputo, ci possono essere però diversità di vedute e disaccordi. Anche Gianni e Umberto pur rispettandosi, come fratellanza impone, ogni tanto erano in disaccordo. Gianni era affezionato al business dell’auto, Umberto invece preferiva la diversificazione in altri settori. Morti i due patriarchi le fazioni si sarebbero schierate nel modo seguente: da un lato i fratelli Elkann, Montezemolo e i tutori Gabetti e Grande Stevens; dall’altra gli Umbertiani con a capo Allegra ,vedova di Umberto con il figlio Andrea Agnelli e ovviamente Giraudo che era uno dei manager più vicini ad Umberto.
In questo scenario verrà più volte segnalata dalle nostre fonti l’assoluta antipatia di Montezemolo per Giraudo il quale, pur con tutti i suoi difetti caratteriali e il classico musone da piemontese, era ed è un manager con i fiocchi, uno dei migliori della scuderia Agnelli. Anche Lapo Elkann più volte aveva rivolto giudizi abbastanza pepati sulla Triade, accusandola di sorridere poco e inaugurando di fatto l’era della “simpatia” che avrà poi in Cobolli Gigli il più accanito sostenitore ed interprete.
LA GENESI DI CALCIOPOLI
Nonostante lo sventato golpe delle Banche, il piano di Andrea Agnelli e Giraudo va avanti lo stesso. Il titolo Juventus in Borsa comincia a salire senza motivazioni. Qualcuno rastrella le azioni sul mercato. La transazione, in gergo finanziario definita Management Buyout, si dovrebbe a questo punto fare lo stesso ma con abiti ovviamente un po’ più ostili. Essa consiste in un passaggio delle quote di controllo dagli azionisti di maggioranza ai manager stessi dell’azienda. Ovviamente sulla base di un corrispettivo economico tale da invogliare i vecchi azionisti a cedere le proprie quote. Siamo a inizio 2006, la squadra è in testa al campionato e senza rivali.
Nel corso di un Consiglio di Amministrazione quantomeno anomalo, Moggi e Giraudo vengono confermati, ma solo a parole. Giraudo presenta il suo mega piano industriale che prevede ingenti investimenti e di cui si parla nell’intervista sopra esposta. Gabetti lo stoppa subito negando che ci saranno grossi investimenti da parte dell’azionista di riferimento. È il segnale che qualcosa si è rotto e che il pentolone bolle. Nessuno si immagina però cosa sta per succedere.
I due dirigenti non possono essere allontanati così facilmente per due motivi. Primo: sarebbe difficile da giustificare alla piazza e ai tifosi. Secondo: i due andrebbero altrove a remare contro e per come sono bravi e furbi sarebbe deleterio. Occorre qualcosa di traumatico in grado di eliminarli definitivamente dalla scena, senza peraltro creare rimpianti nei tifosi e allo stesso tempo giustificare la ridefinizione del famoso patto tra Gianni ed Umberto per la gestione della Juventus, che, come ricordiamo, era di pertinenza degli Umbertiani..
L’eliminazione dalla scena di Moggi e Giraudo però è da tempo l’obiettivo anche di qualcun altro e non a Torino. A Milano infatti i dirigenti dell’Inter sono da tempo convinti che le loro continue delusioni sportive non siano solo frutto di errori di gestione, ma anche di probabili illeciti dei dirigenti della Juventus.
Ne sono talmente convinti che arrivano addirittura a sbandierare in tv il fatto che stanno preparando un dossier circostanziato sull’argomento. Si scoprirà poi che Moratti, approfittando del rapporto privilegiato con i vertici Telecom e Pirelli, da sempre sponsor e munifici azionisti della squadra, ha incaricato alcuni personaggi che frequentano la sottile zona d’ombra tra le due aziende e i servizi segreti di effettuare indagini illegali sul mondo del calcio, arrivando persino a fatturare regolarmente le parcelle a queste agenzie investigative.
Ad ogni buon conto che qualcosa a Milano sapessero lo si era capito in realtà già a Marzo del 2006 quando in diretta tv Mancini “rivelò” a Moggi che presto avrebbe dovuto rispondere a qualcun altro in un aula di Tribunale. Alcuni addirittura riferiscono di dichiarazioni simili fatte nello spogliatoio della Pinetina, dove agli stralunati giocatori il tecnico e Facchetti avrebbero detto di stare tranquilli perché lo scudetto lo avrebbero vinto loro e che qualcosa stava per accadere.
In questo torbido scenario la Procura di Torino, nell’ambito del fantomatico processo per abuso di farmaci aveva commissionato e successivamente archiviato una serie di intercettazioni telefoniche a carico dei dirigenti della Juventus che contenevano alcune conversazioni con personaggi della Federcalcio che vennero ritenute non significative per la giustizia ordinaria e addirittura scagionanti per quella sportiva.
Qualche nemico però, la Juventus lo aveva anche a Roma, nelle segrete stanze del potere capitolino, lo stesso potere che aveva consentito nel 1999 l’accordo tra le famose sette sorelle (Juventus, Inter, Milan, Roma, Lazio, Parma, Fiorentina) le quali, tutte con ambizioni da scudetto decisero, nel corso di una cena estiva a casa di Carraro, di costituire un cartello e di nominare il famoso doppio designatore arbitrale, nelle persone di Bergamo e Pairetto. L’accordo in questione fu favorito anche dall’approvazione della famosa legge per la contrattazione individuale dei diritti televisivi, ad opera del governo di centrosinistra, il quale avallò senza battere ciglio un sistema che lo stesso governo, otto anni dopo, sta cercando in tutti i modi di cancellare, riportando nel calcio la contrattazione collettiva. L’equilibrio che scaturì da quegli eventi, favoriti da chi in quel momento governava Coni e Federcalcio e dai loro referenti politici e finanziari, è stato mantenuto fino al maggio del 2006 quando, come si vede, una triplice convergenza di interessi (Famiglia Elkann/Montezemolo – Inter/Moratti – Settori politicizzati della FIGC) ha determinato l’uscita di scena da veri capri espiatori di Luciano Moggi ed Antonio Giraudo, che a quel sistema si erano per così dire adeguati, ma al quale anche le altre sei sorelle costantemente si “abbeveravano”.
Il primo segnale che qualcosa stava alterando gli equilibri raggiunti nel 1999 fu una misteriosa interpellanza parlamentare effettuata dal senatore Gigi Malabarba, membro del Comitato di Controllo Parlamentare sui Servizi Segreti (Co.Pa.Co) in data 7 marzo 2006 atto 4-10255 seduta nr. 964 della XV Legislatura. Il senatore in questione chiede spiegazioni in Parlamento circa l’origine di alcuni bonifici di poche migliaia di euro che vengono rintracciati sui conti di alcuni impiegati della FIGC.
L’indagine della Magistratura sul mondo del calcio tuttavia aveva preso il via già da qualche mese e non solo dalla Procura di Torino, ma da varie Procure in tutta Italia. In particolare quella di Napoli imbeccata da Franco Dal Cin, vecchio dirigente dell’Udinese, il quale aveva raccontato ai pm dell’esistenza di una combriccola romana della quale avrebbero fatto parte parecchi arbitri, tra cui Massimo De Santis.
In seguito a queste indagini e a queste (presunte) rivelazioni vengono disposte centinaia di migliaia di intercettazioni telefoniche a carico di vari personaggi del mondo del calcio, tra cui Moggi e Giraudo. Le intercettazioni, come noto, vengono eseguite utilizzando strutture e tecnologie della Telecom. A questo punto interviene qualcuno o qualcosa.
L’attività di intercettazione probabilmente non dà i frutti sperati; pur tuttavia c’è l’esigenza di portare a termine un “lavoretto” per alcuni amici che hanno chiesto di incastrare alcune persone……. Entrano in scena due personaggi particolari, Giovanni Arcangioli ed Attilio Auricchio, due vecchie conoscenze dei servizi segreti, attualmente ufficiali dei Carabinieri addetti alle intercettazioni, ma già in passato accusati di aver manipolato alcune telefonate.
I due fanno un piccolo capolavoro. Confezionano due informative per la procura di Napoli dove, insieme alla trascrizione di 40 telefonate (su 100.000 intercettazioni) degli accusati, costruiscono un castello di deduzioni e teoremi che sembrano discorsi da bar sport. Difficile non immaginare nella impaginazione di quelle informative la sapiente mano di qualche giornalista sportivo o di qualche dirigente di squadra di calcio.
Alcune dichiarazioni di persone accusate e di altre non coinvolte nel procedimento fanno addirittura pensare che siano state filtrate solo le telefonate “adatte allo scopo da raggiungere”. Altre indiscrezioni parlano di mancati incroci tra telefonate fatte e ricevute dalle singole utenze. Insomma qualcosa di anomalo sta accadendo. Parallelamente una manina fa arrivare i testi di queste intercettazioni alla Gazzetta dello Sport.
EPILOGO
Siamo ormai a maggio del 2006. La Juve vince il suo ventinovesimo scudetto sul campo mentre sui giornali scoppia la bufera. Juventus, Milan, Lazio, Fiorentina ed altre squadre minori vengono accusate di aver creato un sistema di condizionamento del sistema arbitrale mentre addirittura alcuni protagonisti, specialmente Moggi e Giraudo, vengono accusati di “associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva”.
I magistrati si fidano ciecamente di quanto trascritto dai carabinieri di Roma nelle loro informative ed emettono pesanti accuse. Più tardi gli stessi magistrati, leggendo con attenzione la documentazione si accorgono probabilmente di essere stati strumentalizzati per un disegno ben preciso. Si accorgono che quelle informative cosi come sono state confezionate sono assolutamente insufficienti per sostenere le accuse che avevano già colpevolmente emesso nei confronti delle persone coinvolte. Saranno costretti a chiudersi nel più stretto riserbo ed avviare un processo interminabile di riascolto di tutte le telefonate intercettate che, si scoprirà in seguito, contengono molte sorprese.
Ma torniamo alla fine del campionato, maggio 2006. Il prode John Elkann rilascia una dichiarazione che per noi tifosi rimbomba ancora sinistra: «Siamo vicini alla squadra e all’allenatore. Sono state fatte cose riprovevoli. Ripartiremo dai giovani». Moggi a questo punto si dimette e con lui è costretto a fare lo stesso anche Giraudo, insieme a tutto il cda. È curioso far notare che i giornali che più di tutti si accaniscono contro la Juventus e i suoi dirigenti sono proprio quelli della scuderia Rcs in cui gli Agnelli sono soci, ovvero La Gazzetta dello Sport e Il Corriere della Sera e, ovviamente, La Stampa di cui sono addirittura proprietari.
In questo modo inizia il processo mediatico, svolto in maggior parte sui giornali. Un processo che parte non dall’accusa ma dalla sentenza: Juve colpevole. In verità, leggendo le intercettazioni pubblicate non si ricava la benché minima prova di eventuali illeciti. Si percepisce piuttosto un mondo sicuramente malato dove ognuno cerca di tirare l’acqua al proprio mulino, spesso senza riuscirci, e soprattutto una generale atmosfera di goliardie e millanterie che lascia trasparire un’inopportuna confidenza tra settori della Federcalcio, dirigenti di squadre di calcio e alcuni arbitri. Ma nessun illecito.
È il via all’estate più incredibile che si potesse immaginare. I tempi purtroppo sono strettissimi: c’è di mezzo il Mondiale e bisogna fare presto. A capo della Figc, ovviamente commissariata, viene chiamato un personaggio che pochi conoscono ma che gli addetti ai lavori ricordano come ex-consigliere di Amministrazione dell’Inter, Guido Rossi.
La sua chiamata a Commissario straordinario della Federcalcio avviene attraverso un atto che non verrà mai reso pubblico poiché le modalità con cui viene eletto probabilmente non gli consentirebbero alcune delle decisioni da lui prese successivamente, rendendole illegittime, come ad esempio la riduzione dei gradi di giudizio, la sostituzione dei giudici ed altre norme stabilite ad hoc per la farsa che si va organizzando.
Il personaggio è ingombrante, presuntuoso ed odia quanto basta la Juventus per avallare fin da subito le sentenze emesse dai giornali. Innanzitutto si circonda di suoi fedelissimi collaboratori tra cui Nicoletti, già braccio destro di Moratti alla Saras e, successivamente, riduce i gradi di giudizio del processo sportivo da tre a due. Di fatto sostituisce la gran parte del Collegio giudicante mettendo a capo dello stesso un vecchio giudice in pensione di nome Ruperto. Infine “istruisce” i giudici affinché venga fatta giustizia in maniera dura, esemplare e spietata
“Dimentica” però di sostituire i giudici che pronunceranno le sentenze di secondo grado che come vedremo saranno completamente capovolte, tranne che per la Juventus. In realtà non si dimentica affatto ma gli viene impedito dal primo rigurgito di quel sistema che stava cercando di spazzare via. Negli stessi giorni, frattanto, Oriali e l’Inter patteggiavano vergognosamente la condanna penale per la vicenda dei passaporti falsi, accompagnati dal silenzio complice dei mass-media.
In questa tempesta, la Juventus e la sua proprietà sembrano immobili. Qualcuno ipotizza che nei primi giorni dello scandalo i vertici juventini siano stati rassicurati circa la permanenza della squadra in serie A, circostanza che, come si vedrà, sarà completamente disattesa dagli atti compiuti dal Commissario Guido Rossi. Dopo lo scioglimento del Consiglio di Amministrazione la reggenza viene affidata a Carlo Sant’Albano, amministratore delegato di Ifil. La dirigenza di fatto non esiste più. In questo scenario viene nominato, in qualità di legale difensore. l’avv. Cesare Zaccone.
Arrivati a questo punto, però, la fuga di notizie e l’attacco frontale effettuato dai mass-media hanno reso la situazione di fatto irrecuperabile. Tutta l’Italia calcistica, fomentata dal suddetto attacco mediatico, ha ormai a furor di popolo condannato le persone che, ad onor del vero, erano ancora solamente indagate, sia per la giustizia sportiva che per quella ordinaria. La Juventus in serie B, il sogno proibito di milioni di tifosi, si materializzava come per incanto. Finalmente anni ed anni di frustrazioni venivano ripagate con una gogna fino a poche settimane prima inimmaginabile.
Fonti attendibili riportano in questa fase di un patto tra Grande Stevens e Guido Rossi, durante il quale quest’ultimo viene rassicurato sul fatto che la Juventus avrebbe accettato la serie B, a condizione che anche le altre imputate avessero avuto la stessa pena.
Questa circostanza è avvalorata dal fatto che alcuni dei campioni in forza ai bianconeri erano già stati venduti prima delle sentenze sportive. Comunque sia, Guido Rossi accetta l’accordo (o finge di accettarlo?). Ma, come vedremo, le cose vanno diversamente da come erano state apparecchiate. A fine giugno viene insediato il nuovo Cda, capitanato da tale Giovanni Cobolli Gigli, un manager ricordato soprattutto per le sue imprese da liquidatore di altri asset di casa Agnelli. In quei giorni serviva qualcuno che mettesse la faccia come Presidente del periodo più brutto della storia della Juventus. E, da informazioni assunte al riguardo, pare che nessuno abbia voluto gravarsi dell’ingrato compito, costringendo la proprietà ad accontentarsi di una soluzione di estremo ripiego. Nei prossimi anni Cobolli Gigli sarà ricordato soprattutto per le sue memorabili dichiarazioni che inducono l’interlocutore a sospettare che sappia veramente poco di calcio e che sia capitato per caso sulla scena del delitto.
Invece il processo, istruito da Francesco Saverio Borrelli, ex magistrato di Mani Pulite, sarà ricordato nei secoli come una farsa senza eguali, grazie al suo surreale e brevissimo svolgimento dove si è riuscito a calpestare le più elementari regole di garanzia per gli imputati, a cominciare dal diritto alla difesa.
Per accelerare la farsa e renderla “credibile” Guido Rossi manda Borrelli a Napoli dove, previa una telefonata di Nicoletti con cui viene fatta illecita pressione sui Pm della procura, riesce a farsi consegnare le informative dei Carabinieri, che in questa fase dovrebbero essere materiale altamente riservato ma che invece appaiono in stralci su giornali e mass-media. Molti magistrati e giudici avranno successivamente modo di dichiarare che si è trattato di un vero e proprio “aborto giuridico”. Il Procuratore federale Palazzi, imbeccato da Borrelli, chiede pene durissime per tutti, ed in particolare per la Juventus, per la quale si parla di retrocessione in C1.
Zaccone, nel corso del brevissimo e farsesco dibattimento, incalzato da Ruperto, dichiara maldestramente che la pena congrua consisterebbe nella B con penalizzazione, cosa che prontamente viene fatta mettere a verbale. La dichiarazione di Zaccone, che suscita stupore e indignazione nei tifosi, figlia diretta degli accordi Rossi-Grande Stevens e viene pronunciata proprio per cercare di rimanere ancorato al carro delle altre imputate per le quali era stata chiesta la B con penalizzazione.
La molle difesa di Zaccone viene strumentalizzata dai giornali di regime che, con titoli a tutta pagina,, la fanno passare per un’ ammissione di colpevolezza. La sentenza di primo grado che giunge di lì a poco è delirante nelle motivazioni, riuscendo a trasformare in illeciti conclamati e reiterati (art.6) una somma di episodi di slealtà (art.1) e inventando di sana pianta il reato di “illecito strutturale”. Addirittura devastante la pena comminata che consiste in una serie B con trenta punti di penalizzazione, la revoca di due scudetti ed altre sanzioni accessorie. Cobolli Gigli appare indignato. Nell’ombra probabilmente qualcuno invece è soddisfatto della piega presa dagli eventi.
Intanto, in Germania la nostra nazionale diventa Campione del Mondo in una finale con la Francia addirittura surreale. In campo ci sono otto giocatori che militano nella Juventus più altri cinque che vi hanno militato recentemente. In panchina e nello staff tecnico figurano altri quattro juventini di lungo corso tra cui Marcello Lippi. In totale 17 protagonisti dal Dna juventino.
La Juventus di Moggi trova così la sua apoteosi nella vittoria del Mondiale, con uno dei principali artefici del successo ormai fuori dal Calcio. In breve tempo la fortissima Juventus allestita da Luciano Moggi viene rapidamente smembrata dal liquidatore Cobolli, il quale ha l’incarico di procedere alla riduzione dei costi a prescindere dal campionato in cui si giocherà, assecondando i desiderio di John Elkann di puntare sui giovani.
Ecco quindi che ben otto giocatori vengono venduti in un crescendo rossiniano di menzogne e inganni culminati con la cessione all’Inter di due giocatori del valore di Ibrahimovic e Vieira.
La sentenza di secondo grado, emessa da un tribunale espressione diretta dell’ex presidente Carraro, e quindi organico al vecchio sistema, ribalta la sentenza di primo istanza, attenuando notevolmente le pene di Milan, Fiorentina e Lazio, alle quali viene restituita la serie A con penalizzazione. Incredibilmente i rossoneri ritrovano anche la partecipazione alla Champions League. La Juventus, invece, rimane relegata in serie B con 17 punti di penalizzazione.
Leggendo il delirante dispositivo di sentenza si apprende stranamente che “è concettualmente ammissibile l’ottenimento di un vantaggio in classifica pur prescindendo dall’alterazione di una singola gara”. Che cosa e’ successo? Semplicemente è accaduto che la Juventus è stata punita nuovamente dal Tribunale di secondo grado, espressione diretta di Carraro e Berlusconi, proprio per aver fin da subito effettuato la scelta collaborazionista con il nuovo sistema guidato dall’Inter e dalla Roma. Insomma, come si suol dire “cornuti e mazziati”. È chiaro ormai che l’accordo Grande Stevens – Rossi è definitivamente saltato.
Nel frattempo gli “onesti” di Moratti, grazie alla compiacenza dell’ultrà Guido Rossi, si vedono assegnare uno scudetto, quello 2005-2006, che non è mai stato oggetto di indagine e che la Juventus ha vinto sul campo con il siderale distacco di 15 punti. Gli Elkann capiscono di essere stati raggirati. In giro l’umore dei tifosi e soprattutto degli azionisti di minoranza, riunitisi nel frattempo in diversi Comitati, è assolutamente nero e con insistenza questi ultimi premono sulla proprietà affinché reagisca a questo scempio.
John Elkann, mosso dall’orgoglio, ordina a Cobolli di fare la voce grossa nel corso della Conciliazione al Coni, non ottenendo ovviamente esito positivo. Successivamente, decide di preparare un ricorso al Tar del Lazio che, carte alla mano, definire un “capolavoro giuridico” è riduttivo. Preciso, circostanziato, e soprattutto nelle cifre, spietato. Tutto sembra deciso, si va al Tar.
Qualcuno a Roma comincia a spaventarsi e a credere che davvero i due fratellini possano andare fino in fondo. Sarebbe una circostanza senza precedenti per il calcio italiano: in caso di accoglimento del ricorso, molto probabile a giudicare dalle dichiarazioni di illustri avvocati amministrativisti, i campionati devono essere sospesi e i processi rifatti. Il governo ed il primo ministro in persona si muovono direttamente con Montezemolo e lo pregano di mettere un freno alla situazione. Non si vuole il caos, il ritardo dei calendari, il malumore delle piazze coinvolte, la delusione della stragrande maggioranza degli italiani convinti che tutto il male sia la Juventus. Ed il primo ministro ha buon gioco nel convincerlo. Sa che lui non può mettersi contro l’establishment perché lui, e ciò che rappresenta, sono parti importanti dello stesso.
Nel frattempo Cobolli Gigli passa le sue giornate al telefono circondato da molti avvoltoi che svolazzano sulla carcassa della Juventus in attesa del momento buono per spolparla. Indimenticabile, per ammissione dello stesso Cobolli Gigli, e' "l'opera di convincimento a bere l'amaro calice della B" da parte del direttore del Corriere dello Sport, Vocalelli, che assume contorni grotteschi degni dei racconti di Collodi.
Siamo a fine agosto. A Torino si svolge un vertice tra Montezemolo, J, Elkann e Gabetti. I due anziani convincono il giovane di famiglia a deporre le armi. Questo ciò che gli viene detto: “Sappiamo che siamo stati sottoposti ad un giudizio di piazza senza garanzie, però ormai la gente si è formata un opinione e noi non la possiamo cambiare. Pensa a cosa avrebbe fatto tuo nonno in questo caso, non si sarebbe mai mischiato coni vari Gaucci e Preziosi ma avrebbe bevuto fino in fondo l’amaro calice, in osservanza alla sua storia, alla fedeltà all’ordine costituito e a tutto ciò che la Fiat è stata, ha rappresentato e vuole ancora rappresentare. Anche da un punto di vista economico, dopo le cessioni, la riduzione del monte ingaggi, la conferma degli sponsor, la rinuncia alla Champions League non c’è grande differenza tra i due scenari. Perciò, per le responsabilità che abbiamo e per le aziende che rappresentiamo dobbiamo ingoiare il boccone e scendere a patti con le autorità sportive”. Il giorno stesso viene istruito di conseguenza il povero Cobolli Gigli.
È il 31 agosto 2006. La Juventus, la sua centenaria storia di successi e la passione dei suoi tifosi vengono calpestati senza pietà, in cambio della riduzione di qualche punto di penalizzazione in serie B (sancito nel successivo Arbitrato) e, probabilmente, di un provvedimento sulla rottamazione auto nella Finanziaria 2006.
Gli stessi giocatori e l’allenatore Deschamps rimangono sbigottiti dal comportamento del Cda che, in un Consiglio dalla durata biblica, stabilisce la definitiva rinuncia al Tar. È un dato di fatto, questo, che fa ritenere attendibile la circostanza che i giocatori e il tecnico fossero stati rassicurati sul fatto che sarebbero state percorse, purtroppo tardivamente, tutte le strade per cercare di riottenere la serie A.
Lo strappo del 31 agosto tra squadra e società è una ferita che ancora oggi nelle dichiarazioni dei giocatori si percepisce quanto sia stata dolorosa, soprattutto per quelli che avevano accettato di rimanere a Torino. A questo punto non è più possibile tornare indietro. La squadra è costretta a subire la gogna dei campi della serie B e i tifosi invece sono costretti a subire le farneticanti dichiarazioni di Cobolli Gigli sulla sica della cosiddetta operazione simpatia.
È tutto finito? Quanti e quali capitoli potranno essere ancora scritti su questa dolorosa vicenda? La sensazione che si percepisce tra le stesse fonti che ci hanno permesso di elaborare questa ricostruzione è che qualcosa bolle ancora in pentola. Qualcuno, nel frattempo, aspetta sulla sponda del fiume…

DELIRIO DI MEZZANOTTE

Domenica c'è Lazio-Inter e come nel 2002 è pronto il biscottone. A una squadra 3 punti d'oro in campionato, all'altra la finale di Coppa Italia, il che un certo ingresso in Coppa UEFA altrimenti impossibile da raggiungere.

Prepariamoci ancora una volta ad un Olimpico totalmente perdassurdo, a sterili giocatori in maglia biancoceleste e tifosi evirati pronti a tifare contro i propri beniamini per far vincere la squadra degli onesti per antonomasia.

Morale della favola: cercate di guardagnarci dalla scontatezza di questo nuovo calcio. Giocate una bella somma sulla vittoria dell'Inter e sul passaggio del turno della Lazio in Coppa Italia. Fate anche voi i soldi facili grazie agli avirati biancocelesti ed agli onestissimi perdassurdi.

Che bello che è questo nuovo calcio...!

P.S.: Dato che il nostro gol contro l'Inter era in fuorigioco (il nsotro 2° errore a favore nella stagione contro gli oltre 20 contro e primo contro gli onesti a fronte degli oltre 30 a favore) a breve ce la faranno sicuramente pagare con qualche rigorino inventato (come succede ormai da inizio anno.

P.S.II: Mi rivolgo ai miei concittadini tifosi del Bologna. Come si sta ad essere sistematicamente favoriti da errori arbitrali? Vedo che non protestate tanto quest'anno, eh? Vorrei anche vedere, avendo avuto un'infinità di rigori a favore e praticamente nessuno contro... Tranquilli, è chiaro sin dall'anno scorso che il Bologna sarebbe salito quest'anno e se non ce la facesse da solo lo spingerebbero con qualche "aiutino".
Ultima cosa: noto con disprezzo che il buon Gazzoni si è costituito parte civile al processo. Spero che non voglia giustificare il suo fallimento e la retrocessione della sua squadra con questa mossa (sono ovviamente ironico)... Qui a Bologna in molti sappiamo come è andata, come in molti sappiamo tante belle storielle sulla squadra rossoblù, storielle che avevo inizato a narrare prima di venir minacciato da sedicenti tifosi di codesta squadra. Potrei ricominciare, magari partendo da qualche altra squadra che si professa sempre candidamente vergine... Per un solo articolo, nel quale avevo scritto delle verità risapute ma che nessuno aveva il coraggio di dire, tantomeno i pennivendoli faziosi e prezzolati, si è sollevato un gran casino. E ho una gran voglia di ricomiciare... Attendetevi novità nei prossimi giorni.
Della serie: la verità vi fa male lo so...!

Fine del mio delirio notturno

mercoledì, marzo 26, 2008

VIDEO DA BRIVIDI

Dedicato a tutti noi, juventini veri che abbiamo gioito, sofferto, pianto di felicità e tristezza. Noi che c'eravamo a Roma per vedere Vialli alzare al cielo la Champions e che con la stessa passione siamo stati ad Albinoleffe, a Frosinone ed in ogni altro stadio della Serie B con la stessa dignità, la stessa passione, la stessa voglia di tifare la squadra più bella del mondo.

Questo video è dedicato a noi che non abbiamo mai smesso nemmeno un minuto di sostenere la squadra e mostrarci orgogliosi di essere juventini, a noi che non smetteremo mai di combattere fino a quando giustizia verrà fatto.

Dedicato a noi JUVENTINI VERI E FIERI DI ESSERLO!

lunedì, marzo 24, 2008

INTER-JUVENTUS 1-2

Scusatemi per il ritardo, ero a fare una mini-gita sul Lago di Garda (nell'agriturismo del nostro amico Germano, che vi consiglio caldamente) e riesco solo ora a postare.

Avevo promesso di mettermi in ginocchio sui ceci se avessimo vinto, quindi mantengo la promessa e mi cospargo il capo di cenere. Complimenti a tutti i giocatori e al mister per averci fatto vivere una notte di grandi emozioni, orgoglio e commozione, mista ad un pizzico di rimpianto per ciò che poteva essere se solo fossimo stati sempre li con la testa.

Ranieri non stravolge la formazione e presneta la Juve ipotizzata alla vigilia, col solo Molinaro in luogo di Zebina. I perdenti rispondono con la formazione classica con la sola defezione di Cambiasso sosituito da Stankovic.

Primo tempo piuttosto noiosetto e monotono, ne quale la Juve ha comunque dimostrato di essere più in palla dei rivali e nel quale so sono avute solo 2 palle gol: la traversa di Stankovic e una botta da fuori di Sissoko.

La ripresa è tutta un'altra storia e vede un crescendo rossiniano della squadra bianconera, che va in vantaggio, raddoppia e poi domina in lungo ed in largo prima di subire l'immeritata rete di Maniche, che al 90° rischia addirittura di pareggiare sull'unica disattenzione difensiva dei giocatori della Juve.

Il 2 a 1 finale ta quindi molto stretto ai bianconeri, che avrebbero potuto segnare il 3 a 0 in ben 3 occasioni (due con Del Piero ed una con Nedved, entrambi fantastici ma poco abili sotto porta), ma pesa l'errore di Farina sul gol del vantaggio. Io non sono interista e mi ritengo parecchio obbiettivo, quindi darò l'isufficienza al fischietto di Novi Ligure, anche se nel complesso ha arbitrato bene, tenendo la partita in pungo e non compensando l'errore pro-Juve, che non influisce minimamente sul giudizio della partita ne sminiusce i meriti di una JUventus da favola.

Questi i miei personalissimi voti, in attesa dei vostri:

Buffon 7 - Salva su Chivu nell'unica vera conlcusione pericolosa dei perdenti, si arrende solo a Maniche che infila da 0 metri. Da sempre sicurezza al reparto, non per nulla è il miglior portiere di sempre.
Grygera 7 - Ormai è chiaro: da esterno è un dignitosissimo giocatore, da centrale non ne azzecca una. Tiene ottimamente sulla destra, nessuno sfonda da quella parte e qualche volta si propone con dei cross.
Legrottaglie 6,5 - Non sbgalia praticamente niente, annulla lo spettro inebetito di Cruz. Attento e vigile sui fuorigioco, merita indubbiamente gli europei, anche se solo da riserva.
Chiellini 7,5 - Ibrahimovic pregerà di non incontrarlo mai più. In due partite contro il difebsore toscano, lo svedese non tocca un pallone che sia uno, totalmente annullato dal mitico Giorgio, che ormai è il miglior centrale italiano. Fisicamente un muro, perfetto in anticipo, sbaglia leggermente sul gol interista, ma resta negli occhi l'immagine di difensore completo. E fondamentale!
Molinaro 6 - Chiude qualche buona diagonale, ma è il solito essenzialissimo terzino. Si fa saltare come un birillo da Maicon sulla rete interista, ma merita comunque la sufficienza.
Salihamidzic 6 - La sintesi della sufficienza. Intendiamoci, non gioca male, ma non ha quella classe e quel cambio di passo che ci si aspetta da un ala. Per il resto svolge la fase ordinaria con diligenza, è sempre attento in copertura e in ripartenza. Prezioso.
Camoranesi 8.5 - The man of the match. E' il migliore dei nostri già prima del gol, grazie a recuperi ed incursioni da applausi. Quando ha la palla lui o inventa una palla gol con un assist oppure parte da solo a va a subire fallo. Fenomenale da esterno come da interno, imprescindibile per questa Juve così povera di qualità. Sblocca il risultato seppur in fuorigioco, lotta su ogni pallone e inventa sempre qualcosa. E' la luce della Juve, è l'eroe di San Siro.
Sissoko 7 - Sissochi? Forse anche Cobolli avrà capito chi è, ovvero un autentico muro! Non ha classe ne intuizioni da fuoriclasse, ma la sua presenza è fondamentale in un centrocampo di soli giocatori offensivi. Annulla Stankovic e chiunque gli capiti tra i piedi, vince contrasti fisici anche con Zanetti. Devo ammetterlo: 11 mln per un giocatore così di soli 23 anni sono un vero affare. Diamo a Cesare quel che è di Cesare, quindi complimenti alla dirigenza.
Nedved 7 - Io lo amo. Pavel non molla mai, cade si rialza, prende dei colpi che sembrano metterlo K.O. e un attimo dopo è già pronto a correte e sacrificarsi per la squadra. Sfiora il gol ad inizio ripresa e si fa sentire per tutti i 90 minuti di gioco. A 36 anni suonati non è male per nulla!
Del Piero 7,5 - Un voto in meno per i due gol sbagliati che avrebbero potuto costar carissimo, ma sono sicuro che Materazzi s elo sognerà per molte notti ed in ognuna si sveglierà sudato ed impaurito. Perchè Alex è in forma splendida e lo salta sistematicamente, torna in mediana ad impostare l'azione e si vede come ribolle di rabbia e d'orgoglio bianconero. Raggiunge l'immenso Scirea tra i più presneti nella Juve, domenica tutti allo stadio per il Del Piero Day, ovvero l'insimento nell'immortalità del più rappresentativo calciatore della storia bianconera. Solo Donadoni lo può escludere, il che è una vergogna nazionale!
Trezeguet 7 - Non si vede mai, ma come sempre gli accade alla prima occasione fa male; sfrutta al meglio un assit di Del Piero, ops di Burdisso, e firma la rete del successo. Poi porge al suo capitano l'assist del 3 a 0. Anche in questo caso il suo commissario tecnico non lo considera: bene per la Juve, malissimo per le rispettive nazionali.

Nocerino s.v.
Iaquinta s.v.

All. Ranieri 8
- COme ho già detto è giusto dare a Cesare quel che è di Cesare, quindi voto altissimo per Claudio che presneta Camoranesi centrale e Grygera a destra. Partita perfetta e giocatori in palla, esattamente il contrario di quello che successe 3 giorni prima ed Empoli.

Voto generale alla prestazione della Juve: 9. Nettamente la miglior Juve della stagione, di almeno 2 spanne sopra a quella vittoria sulla Roma. Primo tempo accorto, secondo praticamente impeccabile, salvo per non aver segnato la 3° rete che avrebbe reso più giustizia a quello emerso in campo. Ammetto che non ci credevo, ma devo ricredermi: questi ragazzi hanno un cuore d'oro e ci hanno regalato l'emmesima grandissima soddisfazione. Ora siamo a 10 punti dall'Inter e 6 dalla Roma, abbiamo 5 punti di vantaggio sulla Fiorentina e 9 sul Milan. E' fondamentale restare sul pezzo e non montarsi la testa, ma sognare è lecito. Vedremo già da domenica quando arriverà il Parma.

Arbitro Sig. Farina 5,5. Tiene la partita in pungo e non la fa degenerare, sbgalia piuttosto clamorosamente sul gol del vantaggio bianconero ma è bravo a non compensarlo. Nel complesso una buona partita con un piccolo neo, che non delegittima nemmeno in piccola parte un successo ben più ampio di quanto stabilisca il punteggio-

P.S.: Io ho visto la partita a casa di Germano e ci ha portato molto bene. E' un'esperianza che vale la pena ripetere, soprattutto se a breve si tornerà in finale di Champions....

sabato, marzo 22, 2008

PRESENTAZIONE DI INTER-JUVENTUS

Quella di stasera è una partita che si presenta da sola, essendo LA partita per antonomasia.

Premetto subito che putroppo ho sensazioni negative, esattamente come all'andata le avevo positive. Questo non significa che credo che perderemo, ma essendo sincere dala nostra attuale situazione psico-fisica, il rischio di subire una goleada è alto.

La Juve si presenta alLA partita con alcune pesanti defezioni: i soliti Marchionni ed Andrade, ed il fondamentale Zanetti. Ranieri sembra intenzionato a schierare un centrocampo che vede Camoranesi centrale al fianco di Sissoko e con esterni Salihamidzic e Nedved. Dico la mia: se deve fare una cosa del genre, tanto vale fare un tridente, magari con Del Piero e Nedved a supporto di Trezeguet ed un centrocampo a 3 in linea (Camoranesi, Sissoko, Nocerino). Questa è la soluzione che preferirei in quanto il rischio di farsi schiacciare dietro dalla pressione interista è molto alto e NON DEVE ACCADERE: prima o poi un gol ce lo farebbero e andare in svantaggio (magari di 2 gol) sarebbe durussima da recuperare.

Gli onesti si presentano con parecchie defezioni (Dacourt, Samuel, Cordoba, Cesar, Figo) e alcuni in dubbio (Cambiasso, Maxwell, Chivu, Ibrahimovic e Vieira), dei quali solo il primo non dovrebbe essere della partita. Anche con queste assenze la Telecom resta una squadra molto tosta, quindi non facciamoci ingannare. Giocheranno sicuramente con Julio Cesar, Maicon, Burdisso, Materazzi, Maxwell, Vieira, Zanetti, Chivu, Jimenez, Ibrahimovic e Cruz.

Confesso che Ibra mi spaventa poco, in quanto verrà marcato da Chiellini, unico al mondo a non patire il confronto fisico col traditore, mentre temo il solito Cruz (Legrottaglie vedi di tenerlo bene stavolta!!!), Jimenez per la sua abilità di giocare tra le linee e le concluzioni da fuori di Stankovic e Chivu.

A mio avviso sarà una partita combattutissima ma leale e mi auguro che fuori dal campo non succeda nulla di grave, sarebbe da stupidi. Il mio pronostico, ahimè, è un 1X, quindi non credo che la Juve, questa Juve, vincerà contro i padroni del torneo aziendale. Se così non fosse mi inginocchierò sui ceci e chiederò scusa. In ogni caso non posso ne voglio pronosticare una Juve sconfitta, quindi dico un 2 a 2 con reti di Nedved, Cruz, Vieira e pareggio nel finale di Del Piero, con uan punizione simile a quella che ci fece trionfare due anni fa.

Aspetto le vostre formazioni e considerazioni. Forza Juve sempre, vinci per noi!!!

mercoledì, marzo 19, 2008

EMPOLI-JUVENTUS 0-0

Semplicemnte la peggior Juve che io abbia mai visto, e lo dice uno che segue nei particolari ogni partita della Juve dal 1994 ad oggi. Giocatori molli, non un tiro in porta, non un'azione degna di nota, non uno (escluso Chiellini) che abbia dimostrato di aver voglia di vincere questa partita.

Ranieri a sopresa stravolge la squadra più del previsto e lascia in panchina Grygera (tra i migliori ultimamente), Nedved (tra i migliori sempre) e Sissoko (il migliore nell'ultima partita), col risultato di creare una squadra senza idee, volgia e conviznione.

Per fortuna che tutte le altre perdono malamente, ma mi stupisce la mancanza di grinta soprattutto da parte di coloro che, essendo riserve, dovrebbero bruciare il terreno per dimostrare di non meritare il ruolo di rincalzi, ma è successo esattamente il contrario. E' chiaro che gli interventi da fare sono molti, soprattutto sul mercato; non serve a nulla ingaggiare mezzi giocatori o ultratrentenni mediocri, serve qualità! Ma vallo a capire...

Queste le mie pagelle. Mi piange il cuore dare certi voti, ma mi irrito vedere i giocatori che non onorano nemmeno minimanente l'impegno, quindi questi votacci ci stanno tutti.

Buffon s.v. - Poteva anche non giocare
Zebina 5 - Non spinge mai
Legrottaglie 6 - Non commette errori, ma praticamente non ha avversari
Chiellini 7 - Voto di stima e per l'impegno. L'unico che dimostra voglia di vincere, l'unico che onora sempre o comunque la maglia.
Molinaro 4 - Magari dopo stasera anche i molinaristi convinti se ne convinceranno: non è da Juve! Si fa ammonire e rischia il rosso, lo caccia Ranieri prima di Rizzoli.
Camoranesi 5 - Indisponente
Nocerino 4 - Semplicemente scarso
Tiago 4 - Costui è costato 13 mln di uero. Con quei soldi compri tutta la squadra dell'Empoli, Stadio, campo di allanamento e pure i tifosi. Gravissimo errore di mercato, quanluno dovrà spiegarci perchè è stato preso, chi l'ha voluto, ecc...
Salihamidzic 5 - Tenere fuori Nedved per lui è come calarsi le mutande e piegarsi... Ma Ranieri...
Del Piero 5,5 - Dalla cintola in su è l'unico per prova a provarci, ma non conclude nulla. Vaga per il campo senza mordente.
Iauqinta 4,5 - Meglio quando entra dalla panchina, si normalizza alla sterilità dei compagni.

Grygera 5,5 - Piuttosto appesantito, non attacca mai.
Trezeguet 4,5 - Entra per Tiago, non si vede mai. Inutile, come spesso gli accade quando non segna.
Nedved 7 - Entra e in 12 minuti dimostra di avere più voglia e rabbia agonistica di tutti i suoi compagni in 90 minuti. A 36 anni suonati onora la maglia in ogni partita, sorretto da un furore agonistico da applausi.

Ranieri 3 - Sbaglia tutto, dalle scelte iniziali (condivisibile solo l'esclusione di Trezeguet, assurda quella di Sissoko, da neuro quella di Nedved) ai cambi (se hai tenuto in panca David cosa lo fai entrare? Poteva innervosirsi e farsi ammonire. La squadra non ha gioco, non ha mordente, non ha nulla della vecchia Juve. Certo, non ha qualità nei singoli, ma chi ha fatto le scelte di mercato se non lui?

Voto generale alla prestazione della Juve: 3. Come ho già detto la peggior Juve da 14 anni a questa parte. Tutto sbagliato, dall'approccio all'esecuzione. Domenica c'è l'Inter, che non è in condizione, ma noi siamo messi peggio. Il rischio di prendere una sonora lezione è altissimo. In questo caso non posso che dire: FUORI I COGLIONI!!!

Arbitro sig. Rizzoli 6 - In una partita tra scapoli e ammogliati, non commette errori perchè non c'è nulla da sbagliare ne da decidere.


La Fiorentina e il Milan hanno perso, quindi a guardare il bicchiere mezzo pieno abbiamo guadagnato un buon punto, ma si sono rifatte sotto Sampdoria (in formissima) e l'Udinese. Attenzione, oggi non abbiamo guadagnato un punto ma ne abbiamo persi due. Cambiare immediatamente registro altrimenti la Champions ci sfuggirà, e lo dico oggi. A buoni intenditori poche parole...

PRESENTAZIONE DI EMPOLI-JUVENTUS

Scusate per le poche righe che scrivero, ma sono di fretta e non mi voglio perdere la partita :-) (ho fatto l'impossibile per scrivere la solita presnetazione per scaramanzia).

Stasera la Juve è di scena ad Empoli, partita molto ostica e da non sottovalutare. Giocheranno Buffon, Zebina, Legrottaglie, CHiellini, Molinaro, Camoranesi, Sissoko, Tiago, Nedved, Del Piero, Iaquinta (Trezeguet risparmiato in vista dell'Inter perchè diffidato). Vista la situazione squadra non male, ma contro un Empoli decimato da squalifiche ed infortuni avrei voluto che Ranieri osasse un pò di più.

Pronostico secco: 1-3, reti di Del Piero (2, delle quali una su rigore) e Nedved, rete della bandiera di Giovinco nella ripresa.

Buona partita a tutti e forza Juve!!!

domenica, marzo 16, 2008

JUVENTUS-NAPOLI 1-0

Vittoria fondamentale questa sera, maturata in una brutta partita, molto maschia, risolta alla fine da una rete di Iaquinta.

Ranieri presenta un modulo inedito e la squadra ne risente. Il Napoli in avvio sembra molto più attivo e va vicino al gol con Garics, la Juve si sveglia solo verso la fine della frazione e domina la ripresa anche grazie ai cambi che risistemano l'assetto tattico.

Ottima partita, a mio avviso, di Nedved, Chiellini, Sissoko e Stendardo fondamentale Iaquinta che in pochi minuti da prima l'impressione di esser epericoloso, poi segna un gol tanto bello quanto importante.

Queste le mie pagelle, in attesa delle vostre:

Buffon 6
Grygera 6
Stendardo 7
Chiellini 7
Nocerino 5
Tiago 6----------------
Sissoko 7,5
Saliahmidzic 5,5
Nedved 7
Del Piero 6,5
Trezeguet 5

Molinaro 6,5
Iaquinta 7
Birindelli s.v.

All. Ranieri 6
- Si merita una sufficienza stiracchiata per il cambio vincente, ma presenta una squadra ed un modulo improponibile. E' chiaro che ci sia ancora tanto da lavorare...

Voto generale alla prestazione della Juve: 7-. Buono lo spirito, soprattutto nel secondo tempo, ottimo il risultato ma i problemi ci sono, le attenuanti pure. Ora si va mercoledì ad Empoli prima del big match di sabato sera contro gli intercettatori. In toscana si deve vincere senza se e senza ma e a Milano si potrebbe cercare un pareggio fondamentale per terminare entro i primi 4 posti. Forza ragazzi, crediamoci!!!

Arbitro Sig. Rocchi 5,5 - Sarò maligno, ma il fischietto di Firenze mi ha dato l'impressione di avere addosso... la maglia viola! Non ha fatto errori clamorosi, ma non ha regalato nulal alla Juve, anzi... Non è stato quello che si può definire un arbitraggio casalingo...!

Aspetto le vostre considerazioni e pagelle, nonchè le vostre impressioni sulle ultime 10 partite che ci devono dare l'ingresso in Champions League.

PRESENTAZIONE DI JUVENTUS-NAPOLI

Vincere per vendicare il furto dell'andata, vincere per spedire ad 8 punti il Milan (ieri sconfitto a Roma), vincere soprattutto per dare continuità alla buona prestazione di domenica scorsa a Genova. Sarà parecchio decimata la Juve che tra un ora scenderà in campo contro i partenopei: Marchionni, Zanetti e Andrade indisponibili, Zebina, Legrottaglie e Camoranesi squalificati, praticamente mezza squadra.

Le scelte di Ranieri sono pressapoco rideotte al lumicino, sicuramente assiteremo all'esordio di Stendardo e al rilancio di Tiago, vero oggetto misterioso della stagione bianconera. In difesa l'unico dubbio riguarda gli etserni, stanti i certi Stendardo e Chiellini al centro, due sono i ballottaggi che a breve il Mister scioglierà: Grygera o Salihamidzic sulla destra, Molinaro o Grygera sulla sinistra. A centrocampo i centrali saranno Sissoko e Tiago, a sinistra giosterà Nedved mentre il dubbio coinvolge il ruole d0esterno destro nel 4-4-2 o di 3° punta nel caso venga riproposto il tridente: in questo caso Iauqinta subito in campo, altrimenti balottaggio Salihamidzic-Palladino per sostituire Camoranesi, con il primo favorito.

Il Napoli è in buona forma ma ha perso Zalayeta e ha squalificati Blasi e Mannini. A mio avviso è una squadra da attaccare centrale, dati i non eccelsi difensori in squadra e il modulo (3-5-2) che lascia molto coperta la zona centrale e meno quella laterale. Paradossalmente proprio in virtù di questo io attaccheri centrale, cercando di mettere in difficoltà i lenti centrali napoletani con le accelerazioni di Pavel, la classe di Alex e la potenza di Trezeguet. Occio dietro a Lavezzi, che se è in giornata può essere incontenibile ed agli inserimenti di Hamisk, sogno di mercato dei bianconeri.

Il mio pronostico vede una vittoria juventina per 3 a 0 con doppietta di Del Piero e rete di Chiellini.

Forza ragazzi, vincete per noi!!!

giovedì, marzo 13, 2008

CUCU'... E LA CUPOLA NON C'E' PIU'

Frode sportiva: chiesta l'archiviazione per l'ex d.s. del Messina Angelo Fabiani

Non ci sono prove di corruzione o di partite accomodate. E così il sostituto procuratore Vito Di Giorgio ha chiesto l’archiviazione per Angelo Fabiani, ex direttore sportivo del Messina. Fabiani, attualmente dirigente della Salernitana, era indagato per frode sportiva nell’ambito di un’inchiesta sui rapporti fra il Messina e l’ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi.
Di Giorgio aveva tratto spunto per la sua indagine da un’intervista rilasciata nel giugno scorso al quotidiano “La Repubblica” da Maurizio Capobianco, ex dirigente della Juventus, cacciato da Moggi e Giraudo e tuttora in causa con la società bianconera.
Capobianco, testimone chiave di un’inchiesta avviata dalla Procura di Torino, ha raccontato di regali fatti dalla Juventus ad arbitri, giornalisti e tifosi. Moggi –ha raccontato Capobianco- aveva creato una fittissima rete di collaboratori e Fabiani era sicuramente il suo braccio destro. Capobianco è stato anche interrogato a Torino dal sostituto Di Giorgio al quale ha ribadito alcuni dei passaggi più importanti contenuti nell’intervista. Fabiani nella sede della Juventus era considerato uno di casa, era l’uomo di fiducia di Moggi e fra i regali ricevuti in qui tempi anche un’autovettura. Le indagini però non hanno consentito di stabilire alcun collegamento fra regalie e presunti aggiustamenti di partite.

ECCO A VOI GLI ONESTISSIMI... ONESTI DA SEMPRE!!!

inter-liverpool 1964/65 altro imbroglio targato Moratti

".....Durante la draconiana guida del vistoso Helenio Herrera, vinsero
due volte la Coppa dei Campioni e quattro volte lo scudetto.
Nell'atrio del campo di allenamento dell'Inter c'è un busto di Angelo
Moratti, sotto al quale vi è un espansivo elogio. Ma quando Keith
Botsford, il mio collega americano, ed io investigammo su quelli che
chiamammo "gli anni della truffa d'oro", venne fuori che le vittorie
europee dell'inter degli anni sessanta erano il frutto di servilismo e
corruzione nei quali Angelo Moratti giocò un ruolo cruciale in un
sistema sviluppato da due uomini anch'essi ormai deceduti: Dezso
Solti, il faccendiere ungherese, ed il subdolo Italo Allodi,
segretario dell'Inter che divenne poi general manager della Juventus
all'epoca in cui li scoprimmo in un tentativo poi non messo in atto
(ndr sottolineo non messo in atto) di comprare un arbitro portoghese.

Per tre anni di seguito l'Inter fece offerte agli arbitri per la gara
di ritorno delle semifinali di Coppa dei Campioni da giocare a San
Siro, e due volte funzionò, nel 1964 e nel 1965, anni in cui poi
vinsero la finale. Nel terza circostanza, nel 1966, Gyorgy Vadas, un
coraggioso arbitro ungherese, rifiutò di farsi corrompere. Il Real
Madrid passò il turno e finì con il sollevare il trofeo.

Nel 1964, gli sventurati furono il Borussia Dortmund, che vide espulso
un suo giocatore fondamentale. Nel 1965 fu il Liverpool, vittima di
due atroci decisioni dello spagnolo Ortiz de Mendibil. Botsford ed io
sapevamo che Vadas rifiutò di farsi tentare; il problema era
raggiungerlo per parlarci anni dopo.

Dopo essere volati a Budapest, finalmente riuscimmo ad incontrarlo
nella oscura caffetteria di Radio Budapest, dove sembravano lavorare
tutti coloro, bravi e cattivi ragazzi, che erano coinvolti col calcio
ungherese. Grosso, di buona natura, ansioso, rifiutò di parlare; aveva
già sofferto abbastanza. Non arbitrò nessun altro incontro
internazionale dopo quella notte. Fù Peter Borenich, un talentuoso e
insistente giovane giornalista locale, che ci parlò e pubblicò le sue
dichiarazioni in "solo la palla ha la pelle" (ndr gioco di parole che
si può tradurre con: solo la palla è onesta).

Solti stava dalla mattina alla sera con lui e i guardalinee, disse
Vadas. Quando furono soli nella sua stanza d'albergo, Solti gli offrì
soldi sufficienti, in dollari, a comprare cinque Mercedes se avesse
indirizzato la gara in favore dell'Inter, il doppio se l'inter avesse
vinto con un rigore allo scadere, cinque volte tanto se avessero vinto
grazie ad un rigore nei supplementari.

La mattina della partita, Vadas e i suoi guardialinee furono invitati
a pranzo nella villa di Angelo Moratti. Ad un certo punto Moratti
diede un orologio d'oro ad ognuno di loro. Durante il pranzo Moratti
disse a Solti di comprare loro dei televisori a colori e una serie di
altri apparecchi elettronici. Ma Vadas arbitrò impeccabilmente.
All'intervallo, Solti invase gli spogliatoi, strillando che non aveva
concesso tre rigori. Alle 5 di mattina del giorno dopo, Solti telefonò
al suo amico, Gyorgy Honti, segretario della federazione di calcio
ungherese, per dirgli che Vadas aveva eliminato l'Inter con l'inganno.
Di ritorno a Budapest, Vadas fu insultato da Honti."

Brian Glanville - "World Soccer" Magazine

mercoledì, marzo 12, 2008

martedì, marzo 11, 2008

STRANO MA VERO...

GODO


Come potete vedere, e come era ampiamente previsto, fuori dai confini aziendali.... NON VINCETE MAI, NON VINCETE MAI, NON VINCETE MAI, NON VINCETE MAI. INTER MERDA ALE' INTER MERDA ALE' INTER MERDA ALE' INTER MERDA ALE'

Grazie perdenti, come sempre mi avete regalato un'emozione!

domenica, marzo 09, 2008

GENOA-JUVENTUS 0-2

Apro il post sulla partita con le pagelle, in attesa di aver del tempo di inserire il commento. Nel frattempo aspetto le vostre impressioni e le vostre pagelle.

Buffon 6,5
Zebina 7
Legrottaglie 6,5
Chiellini 7
Grygera 7,5
Camoranesi 7,5
Zanetti 6,5
Sissoko 6
Salihamidzic 6,5
Del Piero 6,5
Trezeguet 6,5

Nocerino 6
Tiago 6
Iaquinta s.v.

All. Ranieri 6,5

Voto generale alla prestazione della Juve: 7

Arbitro Sig. Morganti 6-

A voi....

PRESENTAZIONE DI GENOA-JUVENTUS

Nel momento peggiore della stagione juventina arriva una delle partite più difficili. La trasferta a Genova è di per se ostica per il clima che creerà come al solito il pubblico genoano, per il valore dell'avversaria e per il pessimo periodo che sta attraversando la Juve.

Detto questo, oggi è il giorno della rinascita, non può che essere così per non sprofondare in un oblio dal quale può essere molto difficile uscire. Sfumato l'inarrivabile primo posto, sfumato il possible secondo, non ci resta che lottare al massimo per conquistare almeno il 4° posto che vale il fondamentale accesso alla Champions, ache se col fardello dei preeliminari. Il Milan sarà un avversario terribile essendo uscito dalla Champions e concentrerà tutte le energie in campionato: non mi stupirebbe se vincesse tutte o quasi le partite che mancano alla fine. La Fiorentina ci ha battuti in casa, ma continuo a ritenerla la sfavorita nella cosa a tre; ha un gran tecnico e un ottimo organico, ma alla lunga la vedo un passo dietro alla Juve ed due al Milan.

Pensiamo ad oggi, a questa difficile straferta in terra Ligure. L'idea della partita non è difficile da cogliere in quanto il Genoa gioca sempre col 3-4-3 tanto caro all'allenatore Gasperini con pressing esasperato e contropiede per tutta la partita. La Juve dal canto suo non può disporre solo degli infortunati storici Andrade e Marchionni (in ripresa), Molinaro e dello squalificato Nedved. Con ogni probabilità quindi si sposterà nella posizione di terzino sinistro Chiellini, con l'inserimento al fianco di Legrottaglie di una tra Stendardo e Grygera (spero nell'italiano), a destra come al solito Zebina. In zona mediana tutti disponibili tranne Nedved, quasi sicuramente si accomoderà in panchina Palladino, sul quale sembra aver smesso di credere anche l'unico suo estimatore, Ranieri. Quindì Camoranesi a destra, Zanetti e Sissoko al centro, Salihamidzic a sinista. In attacco due tra Trezeguet, Iaquinta e Del Piero.

Io opterei per un 4-3-3 col solo Iaquinta al posto di Salihamidzic per provare a costringere sulal difensiva il Genoa, che si troverebbe con soli 3 difensori in linea contro 3 attaccanti, il che è un rischio enorme che porterebbe almeno un mediano (se non due) a dar man forte alla difesa) e almeno un esterno, perdendo di conseguenza efficacia e pressione offensiva. Caro Ranieri, tira fuori le palline e vediamo di vincere!

Il mio pronostico, dopo il clamoroso errore di domenica scorsa, è piuttosto incerto. Diciamo così: se la Juve viene impostata da Ranieri sull'offensivo e gioca 90' di gran cuore può vincere, altrimenti una sconfitta può benissimo starci. Direi 2-3 nel primo caso e 2-1 nel secondo. Gran partita di Del Piero.

100 ANNI DEI PERDENTI

Oggi la squadra più squallida e viscida d'Italia compie 100 anni, tra furti, pillole nel caffè, lattine in campo e scudetti rubati. A loro oggi vorrei dedicare qualche articolo, per non dimenticare quello che sono, per ricordare a loro che presto torneranno nella fogna da cui sono nati e nella quale sono smepre stati prima che ci spedissero in serie B e ci rubassero in nostri campioni.

PERDENTI NEL DNA - DI CHRISTIAN ROCCA

Altro che odiarli. Io li amo gli indossatori di scudetti altrui e i formidabili vincitori di tornei aziendali Tim. Sono circa duecento i motivi del mio amore sconfinato e ammirato che a un certo punto è diventato irresistibile quando Massimo Moratti è diventato presidente della seconda squadra di Milano. In dodici anni e mezzo non hanno vinto nulla di rilevante e si sono sinceramente convinti che la colpa sia stata di una banda di truffatori. No, non si riferiscono a chi ha falsificato passaporti e ammesso la colpa in sede penale. Nemmeno a chi ha ricettato patenti false e messo sotto controllo mezza serie A. No, neanche a chi ha messo a bilancio la vendita fittizia del proprio marchio. Non a chi ha gonfiato i bilanci. Né a chi non si sarebbe potuto iscrivere al campionato se fossero state rispettate le regole valide per gli altri.
Io amo li amo di un amore eterno perché Moratti ha detto che ogni tanto va a leggersi i nomi della gran bella squadra che ha costruito negli anni (quella senza Ibra e con Recoba, senza Viera e con Vampeta, per capirci) e capisce che senza la banda di truffatori avrebbe vinto due scudetti l’anno, come ora che non ha più avversari.
Eccola la rosa. La sentenza a un giudice terzo, a patto che non sia nominato da Guido Rossi.
Portieri (15): Ballotta, Bindi, Carini, Cordaz, Ferron, Fontana, Frey, Frezzolini, Julio Cesar, Mazzantini, Nuzzo, Orlandoni, Pagliuca, Peruzzi, Toldo.
Difensori (58): Adani, Andreolli, Angloma, Barollo, Bergomi, Bia, Blanc, Bonucci, Brechet, Burdisso, Camara, Cannavaro, Centofanti, Cirillo, Coco, Colonnese, M. Conte, Cordoba, Dellafiore, Domoraud, Favalli, Ferrari, Festa, Franchini, Fresi, Galante, Gamarra, Georgatos, Gilberto, Gresko, Grosso, Helveg, Macellari, Materazzi, Mezzano, Mihajlovic, Milanese, Padalino, A. Paganin, M. Paganin, Panucci, Pasquale, Pedroni, Pistone, Potenza, Rivas, Roberto Carlos, Samuel, Sartor, M. Serena, Silvestre, Simic, Sorondo, Tarantino, Tramezzani, Vivas, West, Wome, J. Zanetti, Ze Maria.
Centrocampisti (64): Almeyda, Aloe, Beati, Belaid, Berti, Bianchi, Biava, Binotto, Brocchi, Cambiasso, Carbone, Cauet, Cinetti, Dabo, Dacourt, Dalmat, D’Autilia, Davids, Dell’Anno, Di Biagio, Djorkaeff, Emre, Fadiga, Farinos, Figo, Guglielminpietro, Ince, Jonk, Jugovic, Karagounis, Kily Gonzales, Lamouchi, Luciano, Maa Boumsong, Manicone, Marino, Morfeo, Moriero, Nichetti, Okan, Orlandini, A. Orlando, Paulo Sousa, Peralta, Pinto Fraga, Pirlo, Pizarro, Rebecchi, Seedorf, Seno, Sergio Conceiçao, Sforza, Shalimov, Simeone, Solari, Stankovic, Trezzi, Vampeta, Van Der Meyde, Veron, Winter, Zanchetta, C. Zanetti, Zé Elias.
Attaccanti (40): Adriano, M. Altobelli, Baggio, Batistuta, Bergkamp, Branca, Caio, Choutos, Colombo, Corradi, Crespo, Cruz, Delvecchio, Di Napoli, Ferrante, D. Fontolan, Ganz, Germinale, Kallon, Kanu, R.Keane, Martins, Meggiorini, Momenté, Mutu, Pacheco, Pancev, Rambert, Recoba, Robbiati, Ronaldo, Ruben Sosa, Russo, Sinigaglia, Slavkovski, Hakan Sukur, Ventola, Veronese, C. Vieri, Zamorano.
Allenatori (12): Bianchi, Castellini (due volte), Cuper, Hodgson (due volte), Lippi, Lucescu, Mancini, Simoni, Suarez, Tardelli, Verdelli, Zaccheroni.
di Christian Rocca

lunedì, marzo 03, 2008

JUVENTUS-FIORENTINA 2-3

Vedo che avete già commenato nel post di presentazione alla partita, mi scuso per essere riuscito solo ora ad inserire questo.

Bruttissima Juve ieri pomeriggio. Era molto tempo che non vedevo una squadra così sbandata, senza un capo e una coda, senza mordente, letteralmente massacrata da una buona Fiorentina.

Era la sfida verità, alla quale magicamente partecipava anche il graziato Zanetti e il recuperato Trezeguet, ma sinceramente non si sono visti. Quali possono essere i problemi di questa Juve?

Il primo, e più importante, è qualitativo: a parte qualche "vecchio" campione, la qualità media della nostra squadra è tendente al basso. Il secondo è la panchina corta: i titolari non sono male, ma i rincarzi sono pessimi, e nelle giornate nelle quali i primi non girano si fa molto dura. Il terzo è mentale: la Juve di Lippi mordeva alle caviglie gli avversari, benchè non fosse la squadra qualitativamente migliore, quella di Capello vinceva il match già nel tunnel dato il timore che imponeva. Questo è quello che veramente mi spaventa: ci stiamo normalizzando verso una condizione di mediocrità generale. Il che, se aggiunto ad una dirigenza NON all'altezza ed un calciomercato sbagliato quasi totalmente, rischia di spedisci in ul limbo stragnante nel quale è difficile risalire, esattamente come nel periodo fine anni 89 - inizio 90, quando non si visse nulla, se non una Coppa Uefa, fino all'avvento della Triade e Lippi, avendo una buona squadra che non dava assolutamente la sensazione di poter vincere nulla.

Detto questo, passiamo al massacro delle pagelle:

Buffon 6 - Prende 3 gol, ne salva almeno due, ma sul gol vittoria viola poteva fare di più. Sembra predicare in una difesa di scarsoni. Speriamo non si rompa e decida di andarsene... Se ci fosse stato Belardi, con tutto il rispetto che ho di lui, ieri ne avremmo presi almeno 6. Credo abbia reso l'idea di quanto siamo messi male...
Zebina 5 - Spinge meno del solito, Osvaldo se lo mangia più volte. Un maxi passo indietro rispetto alle precedenti prestazioni.
Legrottaglie 4,5 - Meglio di Grygera, ma ci voleva poco. Sbaglia sul 1° gol, sbaglia sul 3°, non è impeccabile sul 2°. Quast'anno ha sbagliato poco ed è stato tra i migliori, ma ieri ho rivisto il Legrottaglie di 3\4 anni fa... Sveglia Nicola!
Grygera 3 - Letteralemnte massacrato da Pazzini prima e Cacia poi. Da brivivi alcune sue defaiance, da gogna pubblica l'aver lasciato rimbalzare per ben 2 volte il pallone inb area prima di spazzare. Giocatore parecchio mediocre, assolutamente inadatto da centrale. Caro Ranieri, Stendardo cosa l'abbiamo preso a fare?
Molinaro 4 - Un voto in più per il bell'assist sulla rete di Camoranesi. Non gioca benissimo tutta la partita, ma l'entrata di Papa Waigo lo traumatizza. Il senegalese se lo beve per 15 minuti buoni, segnando il gol del pareggio e fornendo l'assit al bacio per il gol vittoria. Disastroso!
Camoranesi 6,5 - La qualità, la luce. Uscito lui tutto questo si perde e la Fiorentina, alzando il baricentro, trova la meritata vittoria.
Sissoko 6 - Segna un gol bello quanto fortunato, recupera buoni palloni ma spesso ne perde. Sembra spesso svagato e sbaglia appoggi semplici. Mah...
Zanetti 5 - Se doveva giocare così, meglio che gli lasciassero la squalifica. Ma se l'alternativa è Nocerino.... Da quasi 2 anni tesso le lodi di Cristiano, oggi permettetemi di criticarlo.
Palladino 4,5 - Una sola parola: IRRITANTE. Ma su quali basi gli è stato rinnovato il contratto fino al 2011?
Del Piero 5 - Male anche lui. Mai uno spunto, mai un'idea. Porta la croce da inizio 2008 e una pausa ci può stare. Peccato che non è stato il solo a non giocare!
Trezeguet 4 - Ha giocato? Un fantasma!

Iaquinta 5 - Idem con patate. Non ci mette la proverbiale grinta, non azzecca una giocata pericolosa. Si adatta alla tristezza generale bianconera.
Nocerino 4,5 - Non è colpa sua, ma il suo ingresso ha cambiato la partita... per la Fiorentina.

All. Ranieri 3 - Non mi dilungo per non denigrare troppo un'ottima persona come il mister. Solo due appunti non posso non fare: perchè non ha messo Stendardo? L'abbiamo preso per scaldare la panchina? Perchè il cambio Nocerino per Camoranesi, l'unico che dava pericolosità e profondità alla nsotra pur povera manovra? Mi spiace caro Claudio, ma oggi la partita l'hai persa tu! Coraggio!

Voto generale alla prestazione della Juve: 4. Imbarazzante. Era tanto tempo che non vedevo una così brutta prestazione dei nostri. Lode alla Fiorentina, ma i nostri si devono porre tante domande. Hanno pesato da morire le assenze di Chiellini, baluardo difensivo, e di Nedved, sicuramente l'unico che in giornate come quelle di ieri lotta fino alla fine. Ora si fa dura: i viola sono ad 1 punto, il Milan a 4. Il fondamentale ingresso in Champions, che sembrava piuttosto scontato, è ora in discussione. Le possibilità sono ancora molte, ma c'è da lavorare e cambiare atteggiamento mentale!

Arbitro Sig. Farina. Dirige bene, e questa è una novità. Non fa danni alla Juve e anche questa è una bella novità. Partita non difficile, che conduce bene. Unico dubbio un contatto in area su Palladino: il rigore c'era. Ma nessuno si azzardi a trovare alibi: abbiamo fatto schifo e la Fiorentina ha vinto meritatamente.

domenica, marzo 02, 2008

PRESENTAZIONE DI JUVENTUS-FIORENTINA

Dura partita oggi pomeriggio allo stadio Olimpico di Torino, dove la squadra bianconera affronterà la temibile Fiorentina. Arbitro della contesa quel Farina che con noi non ha mai avuto tanta fortuna, anzi... Assenti Chiellini e Nedved per squalifica, Andrade e Marchionni per infortunio, mentre i tre attaccanti non sono al meglio. Con ogni probabilità Ranieri schiererà un 4-4-2 con Buffon in porta, Zebina, Legrottaglie, Stendardo e Molinaro in difesa, Camoranesi, Zanetti, Sissoko e Palladino a centrocampo, Del Piero e Trezeguet davanti.

Nei viola assenti Mutu, Vieri e Liverani, Prandelli schiererà il solito 4-3-3 con in attacco Santana e Jorgensen a supporto di Pazzini. I pericoli per la Juve potrebbero arrovare dai due attaccanti esterni viola: Santana e Jorgensen ritengo siano i giocatori più pericolosi in virtù del fatto che verranno marcati presumibilmente dai due esterni bassi bianconeri (Zebina e Molinaro) che sono più bravi ad offendere che a difendere.

Personalmente giocherei con un 4-3-3 similare allo schieramente di Prandelli, con la difesa ipotizzata e un centrocampo a 3 in linea (Camoranesi, Zanetti, Sissoko) e davanti Trezeguet punta centrale supportato ai lati da Del Piero e Iaquinta. In questo modo, come contro la Roma, limiteremmo le discese degli esterni bassi viola (Ujfalusi e Gobbi) e tenendo un ritmo alto si potrebbe ripete l'ottima prestazione di 2 settimane fa contro la Roma.

La mia previsione è vede una bella partita con le squadre veloci ed aggressive a lottare. Rsultato 2 a 0 per la Juve con doppietta di David Trezeguet.

Forza ragazzi, prendiamoci questa qualificazione alla Champions, primo passo per tornare quello che eravamo!


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NON UN EURO ALLA GAZZETTA!!!

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