lunedì, luglio 31, 2006

CODACONS VS PERDENTI.... E CHE VERITA' SIA FATTA!!!

Calciopoli, esposto del Codacons

In un comunicato spedito all’Antitrust, a Guido Rossi ed a Francesco Saverio Borrelli, il Codacons denuncia l’incompatibilità di uno dei componenti della Commissione che ha decretato la pena nel processo d’appello a calciopoli.

L’associazione a difesa dei consumatori ha chiesto di fare luce su un avvocato della Corte federale che in passato sarebbe stato legale difensore di società come la Tim, Capitalia e Air One, "tutte sponsor delle squadre avvantaggiate dalla decisione della Corte federale".

Il Codacons arriva a chiedersi se "chi difende delle aziende che hanno rapporti economici con le società calcistiche possa decidere sulle stesse squadre e su questioni che coinvolgono interessi milionari e per le quali è indispensabile garantire la massima imparzialità".

E poi.....

Il Codacons si complimenta sinceramente con l'Inter per la vittoria a tavolino dello scudetto.
La società calcistica non è stata, infatti, coinvolta nella vicenda delle intercettazioni ed è giusta, quindi, la decisione che ne è conseguita.

Quello che lascia perplessi è il contorno della vicenda. Ci sono state, infatti, decine di dichiarazioni che hanno dipinto la squadra milanese come un campione di onestà e di rispetto delle regole. Facchetti ha dichiarato "questo è lo scudetto della correttezza e del rispetto delle regole", Moratti nei giorni scorsi aveva rivendicato l'assegnazione dello scudetto parlando di "un riconoscimento formale che differenzi il comportamento" e oggi leggiamo sulla stampa che è orgogliosissimo del modo in cui hanno vinto il campionato "perché abbiamo dimostrato di tener fede a uno dei principi fondamentali di chi fa sport: il rispetto delle regole". Per non parlare di Mancini, per il quale "è il giusto premio per gli onesti".

Ebbene ora il Codacons intende far verificare alla Procura della Repubblica di Milano se l'Inter è davvero una squadra che ha sempre rispettato le regole. Chiede, quindi, di vagliare gli ultimi bilanci della società calcistica per accertare eventuali irregolarità. In particolare, se siano effettivamente regolari le plusvalenze prodotte dalle compravendite di giocatori, magari con scambi di calciatori iper valutati pur essendo a fine carriera.

INCREDIBILE, ESISTONO ANCORA PERSONE CON CERVELLO E NON IN MALAFEDE. BISOGNA BRINDARE.... O BRINDELLONARE....

ANCHE I FUORILEGGE HANNO IL DIRITTO DI PAROLA!

Veron: 'Il mio erede è Vieira'
10:18 del 31 luglio

L'ex centrocampista argentino dell'Inter, Veron ha dichiarato: "Giusta la retrocessione della Juventus in Serie B, altri sono andati in C per molto meno. Moratti è un grande signore. Vieira sarebbe un ottimo acquisto per l'Inter, il francese ha caratteristiche diverse dalle mie ma a centrocampo fa la differenza".

(Corriere dello Sport)

Ma questo Veron è la stessa persona che è venuta in Italia con un passaporto falso? Un gran signore, davvero!

Saresti da rispedire a calci in culo nelle favelas argentine, sai solo predicare bene e razzolare malissimo. Come la tua ex squadra....

FATEMI CAPIRE......

Stamattina, davanti alla consueta colazione con caffè e brioches, ho commesso (anzi, ho voluto commettere) un immane errore. Mi sono imbattuto in una Gazzetta dello Sport sul tavolo del bar (l'idea di acquistarla, per fortuna, è ben lungi dai miei pensieri) e ho deciso di tradire il caro Tuttosport con la rosea.

Il motivo? Volevo vedere se avevano cambiato, o almeno ridimensionato, la linea antijuventina e promilanesi, che dir si voglia, che attuano da mesi.

Il risultato? Nessun dietrofront, anzi, la loro battaglia volta ad infangare tutto ciò che è bianconero continua imperterrita. Tra tutti gli articoli presenti, spicca il "Fatemi capire" di Candido Cannavò.

In breve, l'ex direttore della Gazzetta scrive quotidianamente alcuni suoi personali commenti. Naturalmente gli argomenti sono sempre l'accanimento sulla Juve, la beatificazione di Inter e Roma e la difesa ad oltranza del Milan.

Nello specifico, l'articolo di oggi era un monologo sul perchè i rossoneri meritano la Champions League e sulla disonestà dei francesi che vogliono prendere il loro posto.

Dopo essermi ripreso dalla nausea che mi stava assalendo, ho deciso di scrivere il commento di oggi ispirandomi a lui, quindi "fatemi capire......"

Fatemi quindi capire per quale motivo è stato assegnato uno scudetto ad una squadra che è arrivata terza SUL CAMPO, a ben 15 punti di distacco dalla prima, che ha perso lo scontro diretto sia in casa che in trasferta.
Fatemi capire, inoltre, per quale motivo questa squadra lo festeggia senza vergogna, dato che anche il più sfegatato e bavoso tifoso interista deve ammettere che la superiorità della Juve nella stagione appena conclusa è stata disarmante ed ineccepibile.

Mi piacerebbe capire anche perchè si ritiene l'Inter una squadra pulita, quando ha patteggiato la vicenda passaporti (vero Oriali?), il che assume il valore di assunzione di colpa. Se ben ricordo, il regolamento del giuoco del calcio pervede l'illecito sportivo qualora una squadra giochi con un giocatore non in regola (Recoba, nella fattispecie), quindi la penalizzazone dovrebbe portare a ad almeno 3 punti in meno in classifica quante partite ha disputato il giocatore incriminato (quasi tutte) e se la posizione nella classifica riveduta dovesse risultare in zona retrocessione, la squadra fuorilegge dovrebbe accomodarsi nella serie inferiore. Quanto di tutto ciò è avvenuto? Nulla, perchè l'Inter è la squadra pulita per antonomasia (come se perdente fosse sinonimo di corretto) e, soprattutto, perchè i media non hanno dato nessun risalto a questa vicenda, confermando di fatto le voci che suppongono che le sentenze vengano scritte dai gionali e dall'umore popolare.

Fatemi capire per quale assurdo motivo il Milan dovrebbe giocare in Champion League. Il Milan è stato riconosciuto colpevole nella vicenda Calciopoli (e ciò è inequivocabile, dato che è stato penalizzato), ma una pena (regolamento alla mano) dev'essere afflittiva, ovvero deve recare un danno sportivo, economico e d'immagine alla squadra ritenuta colpevole. La punizione per i rossoneri si può ritenere davvero afflittiva? Vediamo nello specifico:

DANNO SPORTIVO: Effettivamente il danno sportivo c'è, infatti viene relegato a disputare la Champions. Qualcuno potrà obiettare che dovrà superare i preeliminari, ma ognuno di noi sa quanti rischi possano correre i rossoneri ad incontarare la famigerata Stella Rossa. In pratica, sono stati tolti dalla Coppa Campioni per essere inseriti in Coppa Campioni. Gli 8 punti in campionato non fanno testo, dal momento che l'hanno scorso ne diedero addirittura 12 ai perdenti. Chapeau!

DANNO CONOMICO: La società di via Turati, guarda caso, non dovrà subire un grande danno economico, dal momento che ha salva la serie A, la Champions e, non ultimo, il suo parco giocatori. Tutti sanno come Kakà si fosse già accordato col Real, salvo poi tornare sui suoi passi (e sulle sue dichiarazioni, non dimentichiamolo) nel momento in cui la sua squadra ha avuto il via libera a disputare la massima competizione europea.
Inoltre, dulcis in fundo, potrà tranquillamente continuare nel suo assalto a Buffon ed Ibrahimovic, potendoli convincere con validi argomenti (le solite serie A e Champions). Il secondo applauso alla giustizia sportiva è servito...!

DANNO DI IMMAGINE: Anche in questo caso il Milan non si verdà penalizzato. Vero che è stato ritenuto colpevole, ma grazie alla benevolenza dei giudici ed alla faccia tosta dei suoi avvocati/dirigenti-presidentidilega, riuscirà a farsi passare addirittura per vittima, rinfacciando per anni la pesantissima sentenza che l'ha costretta ingiustamente a disputare i terribili preeliminari.

Fatemi capire perchè la Lazio gioca in serie A. Non è bastato lo pseudo-fallimento, non è bastata una rateizzazione di 23 anni del dedito (incredibile...!), ma era giusto anche coprirla dall'illecito sportivo. Fatemi capire per quale squadra tifa il giudice Sandrulli..... Ah, Lazio? Molto bene!

Fatemi capire una volta per tutte cosa ci fa in serie A la Roma, che si è macchiata delle più grandi schifezze (sportive ed amministrative) degli ultimi 20 anni (primato gloriosamente condiviso con l'Inter): dai passaporti falsi alle fidejussioni, passando per fallimenti, rolex e quant'altro. Giusto non punirla, sennò i tifosi insorgono. Giusto farli partecipare alla Champion League, magari i tifosi giallozozzi possono continuare il discorso iniziato anni fa con Frisk (ricordate? bella pubblicità per l'Italia, altro che la farsa-Calciopoli!).

Fatemi capire perchè non c'è uno straccio di illecito, ma la Juventus è finita comunque in B. Fatemi capire perchè Sandulli spiega in un'intervista che il campionato 2004/2005 è regolare, che non è stato riscontrato nessun'illecito (l'unica partita strana è Lecce-Parma) e nessun giornale ne parla? Bella l'informazione italiana!

Fatemi capire perchè Torino, Parma e Bologna giocano ancora in serie A. Dal momento che sono fallite dovrebbero essere ripartite dai dilettanti. Ah si, dimenticavo, esiste il Lodo Petrucci.... Allora è meglio fregare soldi ai cittadini che parlare e cenare con un designatore. Chiederò pubblicamente che i nostri dirigenti non paghino le tasse e facciano falci in bilancio, per poi fallire e ripartire dalla B senza penalizzazione (invece che B - 17). E' davvero curioso tutto ciò....

Fatemi capire per quale motivo i dirigenti dell'Inter, convinti come sono che la Juve non era più forte ma rubava solo grazie agli arbitri, adesso cercano di comprare solo i giocatori bianconeri. Ma sono forti o no? Almeno si decidano....

Una cosa però l'ho capita: i media in Italia sono molto, molto potenti. Smentitemi se ci riuscite....

W L'ITALIA SUCCUBE DEL SESTO POTERE

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Mirko :-)

giovedì, luglio 27, 2006

DEDICATA AGLI INTERISTI

Questa filastrocca è una mia piccola creazione. Col tempo penso di migliorarla e completarla, magari con l'aiuto degli amici di PBN.

Osteria numero uno
illeciti trovati nessuno,
Ma la juve retrocede
se è Moratti che lo chiede
E la Juve va in B ma non è finta qui...

Osteria numero due
sono ottuso come un bue
Voglio fare il derubato
ma i passaporti ho patteggiato
Voglio fare il corretto
e ho rubato uno scudetto

Osteria numero tre
sono furbo, altrochè:
Arrivo terzo in campionato
ma lo scudetto ho rubato
Son finito a meno trenta
e la tifoseria è contenta

Osteria numero sei
spendo tanti soldi miei,
Ma non vinco un bel cazzo
e sto per diventare pazzo
E vinco una coppettina,
e festeggio fino a mattina

Osteria numero sette
sono messo alle strette
I tifosi son incazzati
all'areoporto c'han assaltati,
Voglio vincer lo scudetto:
chiedo aiuto al Tronchetto

Osteria numero otto,
organizzo il complotto,
per convincere Ruperto
ma una cosa ho scoperto:
Hanno scritto una sentenza
conosciuta già in partenza.

Osteria numero nove
non riesco a trovar le prove.
La palla passa a Sandrulli
che tutti ci fa grulli
Solo la Juve retrocede,
il perchè ci se lo chiede?

Osteria numero venti
hanno vinto i perdenti
Caro Moratti lo scudetto
puoi infartelo nel culetto
Io sarò in B ma fiero
di essere sempre BIANCONERO

PAROLE DI DE BIASE

Dal blog di De Biase ( il giudice dello scandalo calcioscommesse del 1980 ) copio e incollo....

A me pare sia venuto fuori un gran pasticcio, lei che ne dice?
Marco77 - Firenze

"Non so che dirle, un conto è vivere un'indagine da dentro, un conto è l'idea che ci se ne può fare dall'esterno, ma vedo che siete in tanti a chiedermi un parere e non mi sottrarrò alle vostre richieste.
Io credo che sia stato affrontato l'argomento con troppa leggerezza, nel senso che quando sono usciti i testi delle intercettazioni in molti, forse in troppi, hanno gridato alla vittoria. Non per nulla Borrelli, che ha tanta esperienza, si sbracciava per invitare alla calma. Molti, dicevo, hanno pensato di aver messo il famoso gatto dentro il sacco, per usare un termine di un famoso uomo di calcio, e che il resto fosse solo un proforma. Ne è seguita una campagna informativa di dimensioni impressionanti, laddove erano necessari, anzi: indispensabili, discrezione e segretezza. E' stato, per farla breve, messo in moto un meccanismo di sdegno mediatico, non so quanto disinteressato, se mi concede di essere un pò malizioso, che è sfuggito al controllo di tutti. Poi, Borrelli docet, sono iniziate le indagini e gli interrogatori e, siamo onesti, non è venuto fuori nulla o quasi. Per nulla intendo nulla di più di quanto non si sapesse già dalle intercettazioni, che pure qualche reato lo configurano. Non è stato trovato il corpus delicti, sotto forma di denaro o quant'altro potesse servire per corrompere qualcuno. Nessuno ha confessato. Nessuno ha testimoniato. Non so se perchè in effetti nessuno aveva nulla da dire o perchè nel mondo del pallone si tende a chiudersi a riccio, quando gli intrusi cercano di penetrare nei meccanismi che lo regolano, anche se per la mia esperienza, anche se sono passati oramai 25 anni, propenderei per la seconda ipotesi. Fatto sta che, come da antico luogo comune, la montagna ha partorito il famoso topolino. Aggiunga i tempi troppo stretti per la portata dell'evento, aggiunga che spesso, a mio parere, sono state interpretate le leggi in maniera alquanto disinvolta, aggiunga che alla difesa sono stati negati alcuni diritti elementari e vedrà che lo scenario che si veniva a configurare era propedeutico ad una sentenza che poteva generare solo polemiche, visto che oramai la macchina dello sdegno popolare era stata messa in moto. Consideri che in appello le posizioni delle squadre e dei singoli sono state giudicate in maniera difforme, confermando pene dure ad alcuni e praticamente assolvendone altri, perdipiù con motivazioni che direi quantomeno originali, ed allora avrà il quadro completo di questo pasticcio, come lo definisce lei."

Dottore, cosa intende con "motivazioni quantomeno originali?"
Caribu - Cagliari

"Voglio dire che in un caso come questo, di enorme impatto mediatico, sarebbe stato buona norma emettere solo verdetti che non lasciassero adito a dubbi o, in alternativa, studiare una soluzione per prendersi il tempo necessario per vagliare tutto con calma, a costo di non iscrivere le squadre italiane alle coppe internazionali. Mi riferisco, entrando nel vivo, alla posizione della Juventus, che è quella uscita peggio di tutte. Accusare di associazione a delinquere e poi prosciogliere tutti o quasi coloro che, insieme alla squadra torinese, avrebbero composto tale associazione, giuridicamente, mi pare un non senso bello e buono. Ventilare una cupola composta da Juventus, nelle persone di Moggi e Giraudo, vertici federali, nelle persona di Carraro, vertici AIA, direttori di gara e quant'altri e poi assolvere o recare pene lievi a tutti, tranne che alla Juventus, a parer mio, si può definire una motivazione originale. Un'associazione, sia pure a delinquiere è, per definizione, composta da un certo numero di persone o soggetti giuridici. Si può, in certi casi, differenziare le eventuali pene, nel caso venga riconosciuta la loro colpevolezza, ma non di molto. O punisci tutti, più o meno duramente, salvo casi particolari, o assolvi tutti. Le ultime dichiarazioni che ha rilasciato Sandulli stamane, che parlano di campionato regolare e non falsato, paiono voler esacerbare ancora di più gli animi, cosiccome le risse parlamentari e giudici che si dissociano e rimettono le dimissioni".

PER ME SONO TUTTI MATTI IN ITALIA!!!

Clamoroso Sandulli: 'Nessun illecito, campionato regolare'

11:32 del 27 luglio

"Non ci sono illeciti. Era tutto regolare".
Il presidente della Corte Federale Piero Sandulli, in un'intervista al quotidiano 'Il Romanista' cancella Calciopoli: "Il campionato 2004/2005 non è stato falsato. L'unico dubbio è Lecce-Parma. La Juve protesta? Mi stupisco. Abbiamo confermato la sentenza Caf".

Incredibile, pazzesco! Sandrulli è il giudice che ha emesso la sentenza di appello. E 2 giorni dopo la condanna alla Juve dice che l'unico illecito è Parma-Lecce?

Ma stiamo scherzando? Fate cagare, avevo ragione fin dall'inizio.

Ma ci credete tutti dei poveri coglioni senza cervello? A parte il fatto che l'avrebbe capito anche un bambino che la sentenza era già scritta e che si voleva punire la Juve dal nulla, ma anche ribadirlo in modo così esplicito è incredibile.

La fonte è attendibilissima perchè il Romanista è da sempre contro di noi e se ha scritto una cosa così è perchè risulta vero!

Non ho più parole. Anzi, 2 parole le avrei.....

W L'ITALIA!!!!!

PAROLA AD UN INTERISTA OBIETTIVO (FORSE L'UNICO AL MONDO....)

Ma è velenosa questa vittoria
di MICHELE SERRA

Che indicibile tristezza, questo scudetto che cade addosso all'Inter come se piovesse da un'impalcatura fradicia, e più che premiarla pare contaminarla...

Sull'argomento la penso preciso preciso a quanto ha scritto Francesco Merlo su questo giornale. Sarebbe stato meglio archiviare la stagione con un buco nero, ben visibile, a marchiare l'anno calcistico 2006 come quello dell'imbroglio svelato.

Del "tutto a monte!", come si grida al tavolo da gioco, da bambini, quando ci si rende conto che il gioco non regge più, non è più giocabile.

Il presidente Moratti aveva fatto sapere già per tempo che gli onesti devono essere premiati, e chi corre con le sue gambe merita la vittoria se questa cade dalle tasche di corridori fraudolenti. C'è una logica e perfino un'etica, in questa opinione. Ma è una logica fredda, che non riesce a scaldare nemmeno di mezzo grado uno scudetto totalmente sprovvisto di qualunque charme, di qualunque ricordo di sport: uno scudetto cadavere, che neanche il bocca a bocca leggermente fanatico del tifo può riuscire a rianimare.

Solo un matto potrebbe festeggiare...

C'era, nell'Inter morattiana, la dubbia nobiltà della sconfitta onesta, dell'eterno secondo sempre beffato sul traguardo. E lo scandalo l'aveva vivificata e giustificata, questa nobiltà, ben al di là degli sghignazzi faciloni degli eterni primi, finalmente messi di fronte alla natura truffaldina del loro primato. Perché, adesso, rovinare tutto con un falso scudetto, una specie di premio di consolazione che ha lo stessissimo sapore acido di tutto il resto? Si vede che tutto doveva essere storto, in questo finale di stagione che pareva di palingenesi, di pulizia, di rinascita, e piano piano è collassato su se stesso.

Le sentenze aggiustate all'ultimo momento per rabbonire la piazza e il potere, sindaci rispettabili che poco rispettabilmente tengono bordone alle curve imbufalite, la sottile, vittoriosa volgarità dei minimizzatori che chiedono (e ottengono) mezze pene per mezze colpe, incapaci di accettare almeno per una volta l'interezza di un giudizio. E quella appiccicosa, inconfessata atmosfera di giubileo che colava dalla Coppa del Mondo come un miele soffocante, la remissione dei peccati, Roma bollente di festa e di oblio...

Quello che Massimo Moratti, secondo me, non riesce a capire, è che uno scudetto a tavolino, questo scudetto a tavolino, non solo non riesce a staccarsi dal panorama compromissorio e ambiguo che lo genera, ma ne è parte integrante. E' una mezza vittoria dopo mezze condanne (fa eccezione la Juve, ed è un'eccezione quasi lodevole, per paradosso...), mezze assoluzioni, mezze rivoluzioni, mezze decapitazioni. Come se il calcio fosse riuscito a concentrare in poche settimane, prodigiosamente, quando Tangentopoli aveva diluito nei tempi solenni della Storia: il passaggio dallo zelo giudiziario allo zelo assolutorio, e dalla rivoluzione alla restaurazione.

Moratti non può ignorare che questo scudetto virtuale è pura carta bollata in un mare già illeggibile di scartoffie, intercettazioni, sentenze già monche. Che è parte integrante del collasso morale del gioco del calcio.

Fa ancora in tempo a rifiutarlo, rimandando un concetto impegnativo come "vittoria" a tempi migliori. Noi tifosi gliene saremmo eternamente grati.

Serra è interista, un interista sportivo ed obiettivo. Forse l'unico al mondo....

Che tristezza!

W L'INTER CAMPIONE D'ITALIA 2005-2006

Juve in B, Lazio e Fiorentina in A, MIlan addirittura in Champions. Come se non bastasse anche l'assegnazione del nostro scudetto all'Inter (incredibile...).

Io non voglio dire nulla, anticipai questa conclusione già molto tempo fa, adducendo ad una losca macchinazione per rovinarci e per farci risultare gli unici compevoli. Così è stato e quella vergogna dell'Inter è riuscita a vincere uno scudetto nei tribunali. Il prossimo anno hanno già contattato il tribunale europeo per rivincere, dopo 10 anni, la Coppa dei Campioni!

Io sono allibito e sdegnato, quindi lascio i commenti ad altri, molto più autorevoli di me...

IL LETARGO DEL DIRITTO
di Gianluca Veltri

Avevano parlato di una corruzione d’inaudita gravità e diffusione, di un cancro, di calcio malato, della madre di ogni scandalo. Cosa resta di questa piovra senza precedenti? La Juventus, Giraudo e Moggi, Moggi e Giraudo. I quali, scaltri, si passavano le mazzette tra di loro, senza bisogno di parlare al telefono, e così speravano di farla franca.

Gli arbitri: puliti (tranne De Santis, l’arbitro con il quale la Juventus ha la media punti più bassa). Gli altri dirigenti: qualche macchiolina ma niente che non si possa sbiancare. Ma Galliani non era anche Presidente di Lega? I dirigenti della Federazione e i vertici arbitrali: qualcosina, con la comica ammenda di 80.000 euro per Carraro (solletico).

Ma gli elementi di garanzia di un sistema così marcio non dovrebbero essere considerati con severità maggiore? Se è venuta meno la terzietà, non è colpa loro? Se così non è, in cosa consiste questa corruzione? Chi corrompeva chi? Quali illeciti sono stati commessi?

Le squadre: tutte in serie A tranne la Juventus. Ma visto che si è creato il teorema di un reato nuovo che non esisteva per il codice (per questo la fantasia vi è venuta, vero, signori giudici), non si poteva mantenere anche un buonsenso nelle punizioni da comminare, del tipo: bastoniamo economicamente le società, radiamo per sempre le persone colpevoli, repulisti (come la Juventus aveva già fatto) e si riprende, visto che non ci sono illeciti, partite truccate, arbitri comprati. No, perché qui si è partiti con un obiettivo ben in mente, e quello si è perseguito con meravigliosa tenacia.

Resta l’inaudito senso di impotenza e incredulità: in un paese di democrazia evoluta è ancora possibile una notte delle matite spezzate, un letargo del diritto, come in una giustizia da paese sudamericano, quando le istituzioni dalle quali ti senti protetto sono proprio quelle che ti tagliano la testa. Adesso non ho prove, ma non ho più dubbi: si doveva far fuori la Juventus. Facendole male più possibile, provocandone lo smantellamento, cosa che non sarebbe stata possibile se fosse rimasta in A. Non ha nessuna ratio giuridica la sottrazione dell’ultimo scudetto: è un furto legalizzato. Non avrò mai più fiducia nel diritto e nella magistratura: finora non mi ero mai pronunciato su una sentenza, per me è caduta un’impalcatura fondamentale della mia educazione civica e delle mie convinzioni politiche, civili e sociali. Mi sto addirittura avvicinando a convincimenti che erano sempre stato ben lungi da me, e anche per questo devo ringraziare Rossi, Ruperto, Borrelli, Palazzi e compagnia bella.

Abbiamo voluto usare un basso profilo sabaudo, ma ci eravamo dimenticati che siamo in Italia: che si ottiene giustizia gridando come al mercato; che le sentenze si fanno in piazza e al bar; che più ti lamenti più ottieni. Gli esempi vi mancano? Pensavamo che avrebbe pagato la serietà, il rispetto, la pulizia.

Ma quando? Ma dove viviamo, dirigenza e popolo della Juventus? QUI SIAMO IN I-TA-LIA. Dovevamo minacciare di denunciare subito la magistratura per aver fatto crollare il titolo in borsa (“Siamo una società quotata, noi!”); dovevamo menare mazzate per la diffusione delle intercettazioni, giocare all’attacco forsennatamente, negare-negare-negare sempre. Ma quando mai ha pagato l’onestà intellettuale? E invece noi zitti, l’undestatement, lo stile, il buon esempio. E questi sono i risultati.

Mi si dirà che se siamo diversi dal Milan di Berluscono & Galliani (loro ben in sella sempre e per sempre), è anche per questo; altrimenti tiferemmo per il Milan. Mentre sarebbe plausibile lasciar perdere tutto perché tutto è troppo marcio – non il calcio di Moggi, ma questo golpe rivestito di moralizzazione – l’amore, la passione e la rabbia si impongono sul resto. Questi colori sono troppo amati, e adesso mi accorgo di amarli ancora di più.

Juve, ti seguiremo ovunque, ti sosterremo ancora di più perché più ne hai bisogno, adesso. Per quanto voi ci crediate morti e sepolti, ritorneremo. Più forti e più cattivi.


HA VINTO ZACCONE ... PURTROPPO PER NOI!
di Antonio La Rosa

Vi sembrerà strano ma è la verità, la difesa della Juve era finalizzata ad una serie B con penalizzazioni, e così è stato.

Ma evidentemente la proprietà e la dirigenza non si aspettava che a fronte di una sentenza del genere, le altre venissero punite lasciandole tutte in A, e addirittura il Milan "punito" con i preliminari di CL, anzichè la qualificazione diretta, come conseguita sul campo. E probabilmente stanotte non avranno dormito tranquilli, nell’avere scoperto come si sono fatti fottere in modo davvero puerile; ma evidentemente l’avversione verso la vecchia dirigenza, il desiderio di cacciarli definitivamente fuori e magari pensare ad azioni di risarcimento danni verso di essi, sono state tutte componenti più forti e condizionanti, rispetto al sacrosanto dovere di difendere un patrimonio di famiglia e del calcio intero, che ha una storia ultrasecolare.

Per capire l’assurdità di questa sentenza, basta solo pensare al fatto che le vicende sono accadute nella stagione 2004 - 05, e che a fronte di cinque gare sospette per la Fiorentina, di quattro per la Lazio, e di due per il Milan, la Juve era sotto indagine per due sole gare, e per la famosa telefonata sulle griglie arbitrali con Bergamo, mentre Meani discuteva, ad esempio con assistenti di linea che dovevano tenere la bandierina alzata o abbassata, a seconda dei bisogni rossoneri, e mentre lo stesso Meani relazionava il suo datore di lavoro, Galliani, che, incidentalmente, era anche il presidente di Lega Professionisti.

Bene: il Milan ha avuto 30 punti di penalizzazione applicati nel campionato 2005 - 06, scendendo quindi a 58 punti, e dunque al quarto posto assoluto, preliminari di CL assicurati in danno al Palermo (in fondo sta bene a Zamparini, sempre pronto a parlare a vanvera), e soli 8 punti di penalizzazione per la prossima stagione, ossia meno di quelli che c’erano di distacco a fine campionato tra i rossoneri e l’Inter. Quindi totale punti tolti in due stagioni: 38.

La Juventus si vede invece revocato lo scudetto 2004 - 05 (e ci poteva stare in caso di condanna), ma a parte questa sanzione, si vede retrocessa all’ultimo posto nella stagione 2005 - 06, con l’obbligo di ripartire nel prossimo campionato con 17 punti di penalizzazione. Sommate 86 punti (stagione2004 - 05), con 91 (2005 - 06) con 17, troverete che la Juventus ha pagato per tre stagioni con una penalizzazione complessiva di 194 punti! Ossia sei volte la penalizzazione del Milan, con l’aggiunta di due titoli cancellati.

Non commento le condanne di Lazio e Fiorentina, che erano state coinvolte gioco forza, dato che il vero obiettivo, fin dall’inizio, era quello di colpire solo la Juventus, ma si badi, LA JUVENTUS, non i suoi vecchi dirigenti, ormai fuori causa.

Era fin troppo chiaro il gioco sporco praticato con questa vicenda, un intreccio politica - affari (o malaffare), nel quale i killer avevano come unico scopo quello di eliminare un elemento scomodo quale la Juventus, scomodo sia per la ripartizione dei diritti televisivi, sia per la forza societaria e tecnica sul campo.

Questo la proprietà non l’ha capito, o peggio, ha fatto finta di non capirlo, e mi auguro che sia vera la prima, perchè se davvero Montezemolo e gli Elkann, per il solo scopo di far fuori Giraudo e Moggi, avessero accettato di far immolare la Juventus in questo sporco gioco al massacro, sarebbero davvero imperdonabili e meritevoli di ogni biasimo, specie ricordandosi quanto amore avevano avuto in vita il loro bisnonno Edoardo Agnelli, sia il loro nonno Gianni Agnelli, persona che in fondo è stata anche quella che ha lanciato Montezemolo ad altissimi livelli.

Sinceramente, mi auguro che così non sia stato, mi auguro che si tratti solo di un cattivo pensiero in un momento di grande sconforto, per una sentenza decisamente vergognosa, molto più di quella di primo grado. Ma è una sentenza che la società si è quasi cercata, con un atteggiamento inspiegabilmente rinunciatario, reticente, quasi ai limiti della complicità con i carnefici.

Sta qui la mia rabbia, in una cosa che da anni scrivo quando commento le gare della mia Juventus: non importa che si perda e con che scarto si perda, ma conta il modo COME si perda. Per capirci, ci siamo fatti eliminare come contro l’Arsenal a Torino, nei quarti di CL, senza un tiro in porta degno di nota, quando la squadra avrebbe avuto il dovere di sputare sangue e di tentare il tutto per tutto. Dovere che aveva anche in questo processo, e che non mi pare abbia assolto, nel rispetto della tradizione, dei colori sociali e soprattutto di noi tifosi.

Io non entro nel merito dei fatti, anche se potrei dire che in qualsiasi aula giudiziaria seria, fatti come quelli per cui la Juventus è stata processata, non avrebbero neppure la dignità di essere presi in considerazione, figuriamoci se addirittura degni di divenire elementi di accusa e ragioni di condanna.

Dico di più, normalmente MAI entro nel merito delle strategie difensive di altri avvocati, sia per una ragione squisitamente deontologica (essendo avvocato ho rispetto sempre del lavoro di altri colleghi), sia pure perchè è sempre il difensore a conoscere gli atti e valutare dunque le armi da usare: certo, discutendosi accademicamente, e precisando che non conosco totalmente gli atti, e che da quanto mi consta, Zaccone è sicuramente un principe del foro, al cui cospetto chi vi scrive può solo portare indegnamente la borsa, qui potrei sostenere che poteva essere più efficace attaccare subito sul piano della legittimità il collegio di primo grado, dato che competente a conoscere degli illeciti sportivi è la Commissione Disciplinare, assurdamente esautorata da Caligola Rossi (per chi non lo sapesse, CAF è la sigla di Commissione di Appello Federale, dunque giudice di appello), attaccare subito per la evidente violazione dei diritti di difesa (tre giorni per esaminare settemila pagine, compresa una domenica nel mezzo), formalizzare comunque mezzi di difesa, qualunque essi fossero, insomma preparare il terreno ad una impugnativa anche davanti al TAR assumendosi la lesione di principi fondamentali, nel procedimento che aveva portato alla sanzione sportiva.

Ma, vedete, sono questi discorsi diciamo soggettivi, non è detto che avrebbero prodotto esiti diversi: certamente avrebbero prodotto agli occhi di noi tifosi la consapevolezza che era stato fatto tutto il possibile, mentre oggi siamo tutti assaliti dal dubbio più o meno fondato, che non tutto si sia fatto per salvare soprattutto l’immagine della Juventus.

Tuttavia, la proprietà aveva una formidabile arma difensiva da utilizzare in aula e fuori dall’aula, che invece è passata quasi sotto silenzio. Ossia, l’esautorazione , prima che si aprisse il processo, e soprattutto, prima ancora che esplodesse la vicenda in tutte le sue proporzioni (scarsissime ma abilmente ingigantite dai media), della vecchia dirigenza, e il rinnovamento integrale dei vertici societari.

Questa scelta poteva e doveva avere una risonanza fortissima nei media, e soprattutto poteva e doveva essere il migliore elemento di difesa della Juventus. Bastava solo illustrare questo tipo di ragionamento:"Eccellentissimi Giudici della Corte, eccellentissimi giornalisti televisivi e della carta stampata, noi non vogliamo entrare nel merito di comportamenti posti in essere dai signori Giraudo e Moggi, non spetta a noi qualificarli, ci saranno giudici sportivi e ordinari che ci diranno come vanno qualificati quei comportamenti. Ma noi abbiamo voluto dare un segnale forte a 360 gradi, verso tutti coloro che parlano di calcio pulito e di riscriversi le regole del calcio: un calcio pulito e regole nuove e valide per tutti, possono partire soltanto se si rinnovano i protagonisti degli scenari passati, se quelli che ieri erano partecipi del gioco, e nulla dicevano di quel gioco che oggi si assume essere stato sporco e truccato, domani non dovranno più essere presenti in quel mondo del calcio, perchè non hanno titolo per poterci stare, prima che lo infettino. Noi, prima ancora che dei giudici ci dicano se Giraudo e Moggi fossero colpevoli di falli illeciti, abbiamo dato il nostro giudizio, e ci siamo assunti l’onere di azzerare una dirigenza che, nel bene o nel male, aveva dato molto alla Juventus, e lo abbiamo fatto proprio perchè crediamo fortemente alle esigenza di rinnovare, di ripulire, di dare credibilità al calcio, e per far questo siamo partiti dal nostro interno. Altri invece sono rimasti al loro posto, vogliono fortemente rimanere al loro posto, sono stati protagonisti di vicende non meno gravi eppure passate sotto silenzio negli anni scorsi, dando invece impressione di volere continuare nei metodi del passato, di volere mantenere le loro posizioni acquisite negli anni scorsi, insomma di volere un rinnovamento ed una pulizia fittizia, che sa solo di epurazione di chi è scomodo, e non di pulizia effettiva. Volete condannare la nuova Juventus? Fatelo pure. Ma avrete condannato il segnale che si voleva mandare al mondo del calcio. Avrete condannato chi ha voluto fare pulizia al proprio interno, modo essenziale per presentarsi domani a riscrivere regole di un nuovo calcio che si assuma diverso e pulito rispetto a quello passato. E soprattutto avrete premiato chi invece di quel calcio che si assume essere sporco, ne ha fatto parte coscientemente, ci ha vissuto e bene, senza mai avere detto che fosse sporco, e che domani continuerà a comportarsi come nel passato, consapevole che solo chi ha voluto fare pulizia al proprio interno ha pagato per tutti.

"Ecco, bastava fare questo ragionamento in modo pubblico ed anche assordante: non venitemi a dire che il gruppo IFIL, il presidente di Confindustria, la famiglia Agnelli - Elkann, non avevano le possibilità di far rimbombare questo tipo di ragionamento ovunque, nelle televisioni, nei giornali, nelle aule della giustizia sportiva.

Sarebbe stato il ragionamento che avrebbe messo a nudo l’ipocrisia della Gazzetta del Milan e di personaggi mediocri come Palombo, che scrive per l’equivalente moderno dei trenta denari di duemila anni fà: un giornale sportivo che di fatto ha usato due pesi e due misure per tutti questi mesi, giustizialista e forcaiolo verso la Juventus, indulgente e complice verso il Milan, e di questo spero la tifoseria juventina se ne ricordi e soprattutto se lo ricordi al momento opportuno.

Mentre questo ragionamento non è stato affatto compiuto e spiegato, anzi spesso è sembrato percepirsi quasi il desiderio autolesionista e masochistico di far continuare il linciaggio mediatico, visto che negli stessi interventi pubblici dei vari Cobolli Gigli, Grande Stevens, Tardelli, più che il bisogno di difendere la Juventus in quanto tale, sembrava emergere il bisogno di non difendere troppo la vecchia Triade.

Ed ora ci ritroviamo, unica società, a pagare per tutti. La sentenza d’appello smonta definitivamente sia la tesi di Borrelli, sia le conclusioni di Palazzi, ma di fatto ripristina la tesi della Gazzetta del Milan, ossia che esisteva solo il sistema Moggi, e tutti gli altri erano vittime.

Quindi erano vittime del sistema personaggi che come sapete contano pochissimo in Italia, da Berlusconi a Galliani, a Moratti, a Tronchetti Provera, a Geronzi, alla classe politica intera nazionale, visto che un ex capostazione di fatto comandava su tutti costoro, e senza che costoro avessero la forza o la capacità di denunciarne le malefatte.

Ecco la barzelletta che abbiamo ascoltato dalla bocca di Sandulli! A questo punto mi chiedo se ne valga la pena ricorrere al TAR. Anzi, forse sarebbe più dignitoso per la proprietà e la dirigenza, se si accettasse la sconfitta e si pensasse solo a ripartire e bene, facendo tesoro del primo grave peccato commesso al loro inizio, ossia aver pensato che un atteggiamento ossequioso, quasi servile, e di silenzio, potesse essere utile, mentre ha avuto l’effetto contrario.

Adesso, dopo una difesa blanda e quasi spuntata, ricorrere al TAR e magari avere ragione, non farebbe che attirare maggiore odio verso la Juventus; viceversa una sentenza che, nel modo come emessa in appello, viene vista da tutti come un regalo al Milan, una amninstia indiretta a Lazio e Fiorentina, ed una punizione alla sola Juve, di fatto dimostra che era tutto prestabilito a danno dei bianconeri, e per agevolare i nuovi equilibri di potere nel calcio, fondati sull’asse Milano - Roma., con la benedizione di politici e gruppi economici.

Solo che la Juventus ha un tesoro immenso che nessuna altra società ha: quattordici milioni di tifosi appassionati, che sono il grande capitale su cui investire per l’avvenire.

Insomma cari Elkann e compagnia bella, avete preso la fregatura, pensavate di evitarla, ma vi ci siete cacciati dentro come polli: quindi ormai tenetevela e pensate a lavorare per la squadra e per i tifosi, preparando il momento in cui ci sarà da prendersi la rivincita. Perchè il bello della vita, come nel calcio, è che ogni partita ha il suo ritorno, la prima l’abbiamo giocata fuori casa e l’abbiamo perduta di brutto, con pubblico inferocito contro di noi, arbitro tutto a loro favore, e falli e fallacci subiti a ripetizione. Ma verranno a giocare a casa nostra, prima o poi questi signori, e allora si che ci si dovrà ricordare di come ci hanno trattato.

Non so perchè, ma ieri sera mi è venuto incosciamente, nel prendere un cd musicale da ascoltare mentre scrivevo questo amaro pezzo, di prendere un cd che è la riedizione di un famoso LP uscito nel 1973, dei Genesis, "Selling England by the pound", che tradotto dovrebbe significare "vendendo l’Inghilterra a peso".

Ecco: pensate quindi, cari Elkann e compagnia, a ripartire da quei tifosi, a non deluderli e dunque a non svendere la Juventus a peso, non lasciateci quindi soli a "danzare con il cavaliere illuminato dalla luna" (per chi conosce la canzone e le parole, sa di cosa parlo). Avete già svenduto la Juventus a Capello, il traditore, e a Baldini, colui che per ipocrisia fece il gran rifiuto: costoro mai avrebbero dovuto essere più interlocutori della nostra società, ed invece hanno quasi fatto da padroni con noi a fungere da servi.

Adesso sappiamo di nostri dirigenti che vanno a Milano a trattare con Moratti a casa sua per la cessione di Vieira, o di uno tra Trezeguet ed Ibrahimovic: insomma quello che ci accusava di ladrocinio vuole comprare i giocatori di quel ladrocinio.

Guai a voi, se cedete qualcuno di questi all’Inter, o altri al Milan: per noi sarebbe una coltellata ancora più difficile da assorbire, rispetto alla sentenza della Corte Federale. Sarebbe il chiaro segnale di una dirigenza imbelle e sputtanata, e noi tifosi juventini non la meritiamo. Ma soprattutto non la vogliamo......

E scusatemi se stavolta sono stato troppo ma troppo prolisso, avevo bisogno di sfogarmi.

E-mail: antonio.larosa@libero.it


UNA SENTENZA QUASI PERFETTA
di Christian Rocca

Né vergogna né colpo di spugna. Quella del professore biancoceleste Piero Sandulli è una sentenza quasi perfetta, soltanto eccessiva nelle sanzioni comminate al Milan, alla Lazio, alla Fiorentina e, soprattutto, alla Juventus (con la coda ridicola dello scudetto dello scorso anno – quello non oggetto di alcuna indagine e con Bergamo e Pairetto già in pensione – che l’ex consigliere d’amministrazione dell’Inter Guido Rossi ieri ha assegnato proprio all’Inter, classificatasi al terzo posto a una distanza da Juve e Milan calcolabile soltanto da un supercomputer della Nasa. Ora manca soltanto che Rossi nomini senatore Recoba e che Massimo Moratti paghi il premio scudetto ai suoi, poi per questa estate dovremmo aver finito).

Ci sarà comunque occasione, tra Tar e nuova recentissima giurisprudenza europea sulla concorrenza, per mettere a posto le cose della sentenza che non vanno e quindi non falsare la prossima serie A. Nel frattempo i nuovi padroni – si spera temporanei – del calcio italiano hanno combinato un bel pasticcio riabilitando il Milan, come meritava, per la Champions League: la Uefa ha fatto sapere che potrebbe non accettare la squadra del Cav. per motivi etici, visto che la giustizia sportiva ha comunque condannato il Milan a una penalizzazione. Ma, in caso di esclusione Uefa, in Champions non subentrerebbe nessuna squadra italiana, con il risultato di avere una formazione in meno rispetto alle quattro che ci spettano.

Un bel risultato per questa brillante gestione, che già aveva pensato di cacciare Marcello Lippi dalla Nazionale. Ma dopo la sentenza Sandulli, ciò che conta è che l’intera impalcatura giuridico-mediatico-baristica di Calciopoli o di Moggiopoli, insomma del campionato più truccato del mondo, è crollata in modo definitivo, dopo essere stata già ridicolizzata allo stadio Olimpico di Berlino una sera d’inizio luglio.

Sentite come ha commentato il presidente della Corte federale la sua stessa sentenza: “Abbiamo debellato un sistema, anche se fatto solo di contatti atipici e anche goliardici, quasi da caserma, che sarebbe stato opportuno non ci fossero”.

Avete letto bene: contatti atipici, goliardici, quasi da caserma. Ma, allora, dov’è finito il più grande scandalo sportivo di tutti i tempi, che ex post fa vibrare d’indignazione un militante civile come Candido Cannavò?

Semplicemente non c’era, era una bufala inadatta perfino a una puntata del Processo del lunedì.

Ci avevano spiegato che “era tutto vero”, che quelle intercettazioni dimostravano i peggiori sospetti dell’Italia pallonara, questo paese fondato su 58 milioni di commissari tecnici e su 45 milioni di antijuventini. Ebbene, questa teoria della cospirazione moggiana elaborata nei centri studi della Gazzetta dello Sport e messa in atto da menti raffinate come Guido Rossi, Francesco Saverio Borrelli ed Elio Corno non ha retto la prova dello stesso processo, chiamiamolo così, organizzato per operare più da plotone d’esecuzione che da amministratore di giustizia.

La sentenza di martedì, ma anche quella della Caf, dice infatti che era tutto falso, che non c’era nessuna cupola, che non c’era nessuna associazione a delinquere, che non c’era nessuna corruzione, che non c’erano partite taroccate, che non c’erano arbitri coinvolti, che la Federcalcio non aveva fatto nulla di male, che i sorteggi arbitrali erano regolari, che non c’erano ammonizioni preventive, che le tre squadre rimaste in serie A non hanno commesso illeciti sportivi e che quello contestato alla Juventus era talmente inesistente che se lo sono dovuti inventare nuovo di zecca, mutando geneticamente tre comportamenti “di per sé” non configuranti l’illecito, appunto, in un illecito. E siccome non stava in piedi nemmeno questo 3 x1 dei poveri, è arrivata una formidabile interpretazione del codice sportivo soltanto “concettualmente ammissibile”.

La Juve del diabolico Luciano Moggi – incupolato con il solo Giraudo e senza l’ausilio di arbitri e federazione – avrebbe ottenuto “vantaggi in classifica” diversi dagli unici conosciuti in natura, cioè quelli ottenibili attraverso tentativi di alterare lo svolgimento di partite.

Il fallimento di Rossi, Borrelli (e di Cobolli G.). Oltre questa sentenza non poteva andare. La condanna era stata già comminata in piazza da una cinquantina di anni. Ci fosse un terzo grado di giudizio – quello che Rossi ha opportunamente provveduto a saltare – finirebbe con la Juve in A più qualche punto di vantaggio a mo’ di risarcimento.

Dicono che Rossi, deluso, se ne andrà sbattendo la porta. Borrelli idem. Sarebbe il caso di raccogliere firme per la riabilitazione di Franco Carraro, destituito dalla presidenza della Federcalcio che ha vinto la Coppa del mondo.

E’ rimasto soltanto Paolo Liguori a gridare “l’è tutto vero, l’è tutto vero”, neanche fosse Chicchi Pacini Battaglia o l’ultimo giapponese della barzelletta.

Il Tar potrebbe ordinare di rifare il processo e, quindi, di sospendere le sentenze, con possibili richieste di risarcimento che potrebbero mandare la Federcalcio in bancarotta. C’è anche la nuova opportunità offerta da una sentenza della Corte di giustizia europea che il 18 luglio ha imposto alle federazioni sportive di sanzionare gli illeciti in modo proporzionato agli obiettivi sportivi e di non intaccare i patrimoni delle società, viceversa i tribunali ordinari dovranno invalidarle perché in violazione delle norme sulla concorrenza.

Oppure potrebbe restare tutto com’è, con la Juventus a fare da capro espiatorio. In questo caso, però, i bianconeri non giocheranno in B a causa di Moggi e Giraudo, ma della comica operazione simpatia lanciata dal nuovo presidente Cobolli Gigli e da tutti i vecchi e nuovi dirigenti dotati di doppio cognome.

Christian Rocca


Sicuramente sono di parte, forse non sono obiettivo, ma è da quando ho iniziato questo blog (maggio) che sostengo che è tutta una messa in scena per rovinare la Juve.

Personaggi piazzati nei posti strategici (Commissario straordinario della federazione, presidenti di testate giornalistiche e giornalisti stessi) che hanno quotidianamente pugnalato l'onore e la credibilità della Juventus, rendendo vero ciò che è in realtà falso.

Un giorno la verità verrà fuori, quel giorno mi ripagherà di tutte le sofferenze patite in questi mesi.

Interisti, spero siate contenti di questo scudetto. Esiste però il rovescio della medaglia: io vado in B per espiare le mie colpe (che, tra l'altro non ho), ma voi avete fatto i maiali per anni e anni e ora ci avete derubato di uno scudetto. E io ve lo rinfaccierò in eterno! IN ETERNO!!!

Infine, chiudo con la formazione dell'Inter campione d'Italia 2005-2006: tutti in piedi davanti a coloro che hanno sconfitto la Juventus!

Portiere : Brindellone Facchetti ("Buongiorno, dottor Moratti! Come sta, dottore? Le chiamo subito l’ascensore")

Difesa : Oriali (centrale - detto "il patteggiatore")
Branca (libero - "È chiaro che la Juve rubava! Come avrebbe potuto vincere qualcosa onestamente schierando giocatori che l’Inter - dico L’INTER - cerca disperatamente di comprare?")
Tronchetti Provera (terzino sinistro - "Intercettazioni sull’Inter? Quali intercettazioni?")
Moratti (terzino destro - "Se ci avessero dato tre rigori, avremmo potuto vincere")

Centrocampo : Guido Rossi (regista, detto "Decido tutto io" - "Io non c’entro con questo scandalo, infatti tifo per l’Inter")
Melandri (mediana - "Da come parla, sembrerebbe quasi che i Mondiali li abbiamo vinti grazie al Dottor Rossi; è vero, ha dato un contributo anche lui, facendo incazzare i giocatori della Juve a dovere, però il merito maggiore è mio, che ho bloccato ogni ipotesi di clemenza; dico clemenza perché naturalmente la colpevolezza della Juve è già provata, anzi non c’è neanche bisogno di provarla, è un dato di fatto, non la si può neanche mettere in discussione")
Borrelli (mezzala sinistra - "I tifosi non devono preoccuparsi - a parte quelli della Juve ovviamente; ma quelli non sono tifosi, ma criminali")
Ruperto (mezzala destra - "Non penserete mica che un vec**** rim****... ehm, un ex presidente della Corte Costituzionale possa non essere corretto, imparziale, trasparente?")

Attacco : Palazzi (centravanti - detto "Torquemada": "Basta con questi processi-farsa in cui la Difesa ha diritto di difendersi, presentare testimoni, e magari anche prove a discarico; in cui l’accusa presenta i teorem... ehm... i fatti, e questi possono addirittura essere messi in discussione o perfino in dubbio da astute linee difensive; a pensarci bene, non si capisce perché chi sostiene l’accusa debba essere una persona diversa dai membri del collegio giudicante")
Palombo (ala sinistra - "Se la Juve venisse radiata, la società dichiarata fallita ed i giocatori venduti in un’asta giudiziaria, non sarebbe ancora una punizione adeguata; bisognerebbe anche poter esporre i tifosi alla pubblica gogna in tutte le città italiane, fare l’iniezione letale alla Triade, ed assegnare all’Inter tutti gli scudetti vinti dalla Juve in più di cento anni di furti")

Allenatore: Arsenio "Lamento" Mancini (quello che i campionati sono regolari solo se li vince lui...)

A questa formazione vanno i più sinceri e cordiali auguri per il grande risultato sportivo eseguito. L’aspettiamo l’anno prossimo all’attacco della Champions League (ovviamente, quella di quest’anno) nei più importanti tribunali sportivi d’Europa.

lunedì, luglio 24, 2006

A PENSAR MALE SI FA PECCATO, MA SPESSO CI SI PRENDE....

LIBERO, "NULLO IL PROCESSO A CALCIOPOLI" (AGI)

"Nullo il processo a calciopoli", questo il titolo che campeggia a tutta pagina sulla prima di Libero in edicola oggi. Il quotidiano diretto da Vittorio Feltri spiega che "Una sentenza della Corte europea impone che sia la magistratura ordinaria a indagare sugli scandali sportivi".

Scrive dunque Renato Farina che, secondo la normativa comunitaria "un tribunale sportivo non puo' per tutelare la correttezza delle competizioni infliggere un danno economico sproporzionato a societa' in concorrenza tra loro. C'e' di piu': il prato verde non e' piu' un giardino sacro dove la giustizia ordinaria non puo' mettere il naso. Talvolta, come nel caso oggi in questione, sara' obbligata: sia essa italiano o europea ha piena competenza".

A 'rivelare' a Libero l'esistenza della sentenza che potrebbe rivoluzionare il processo a calciopoli e' stato l'avvocato Jean-Louis Dupont. Il passaggio evidenziato dall'editorialista di Libero afferma che "la regolamentazione antidoping del Comitato olimpico internazionale rientra nell'ambito di aplicazione del diritto comunitario di concorrenza". "Dimentichiamoci un attimo il doping - scrive Farina - possiamo sostituirlo con frode sportiva, corruzione, quel che vogliamo. Conta la seconda parte della frase: le regole e le sentenze sportive, quando ci siano interessi economici, passano sotto la normale giurisdizione. Nel caso: il diritto comunitario della concorrenza". Intanto e' ripreso stamane nell'aula dell'hotel Parco dei Principi il processo d'appello.

Prima dell'inizio della nuova giornata di dibattimento il presidente della Corte, Piero Sandulli, ha tracciato il programma della giornata: "andremo avanti sino alle ore 13. Poi due ore di pausa e riprenderemo alle ore 15. Confido di finire per le 18.30". Oggi ancora spazio alle difese: la prima del programma odierno e' quella dell'arbitro Gianluca Paparesta.

Mah, davvero così fosse, la proprietà deve immediatamente impugnare la sentenza e annullare il processo, o per lo meno presentare ricorso al TAR, al Consiglio di Stato ed al tribunale di Losanna. Che si fermino i campionati, in modo che tutti abbiano un danno da questa vicenda.

Se, però, la società non dovesse impugnare la sentenza..... Non voglio nenache pensarci...

Chiudo con questa bella dichiarazione di Balzaretti...


Balzaretti: "L'Inter? Se se la sente si prenda lo scudetto"

"All'Inter dico: se se la sente si prenda lo scudetto. Ma si ricordi che lo abbiamo vinto sul campo". Così lo juventino Federico Balzaretti. Il difensore ricorda che i bianconeri hanno inflitto ai nerazzurri "un distacco di 30 punti, abbiamo dominato, altro che aiuti fittizi, nessuno ci ha regalato niente. E poi anche l'Inter faceva parte di quell'ambiente e non mi risulta che ci siano inchieste sul campionato scorso". Sul suo futuro poi dice: "se alla Juve va bene, io sono convinto di restare".

Cari perdenti, volete davvero lo scudetto? Eccovelo.....



Siete senza speranza.....

IO VENGO DALLA LUNA.....

Immaginate di essere un marziano che per sbaglio si ritrova catapultato, da qualche anno, sulla Terra, più precisamente in Italia. Non conoscereste nulla, non avreste giudizi nè pregiudizi, non avreste la mente offuscata dalla fede calcistica, politica, ecc.... Sareste, quindi, una persona razionale.

Vi ritrovereste, spaesati, a girare per città sconosciute e, tra immagine televisive a chiacchiere da bar, apprendereste dell'esistenza di un gioco chiamato Calcio e per il quale i terrestri nutrono un'attenzione particolare.

Pensereste:" Questi qui parlano solo di calcio, forse è meglio che mi informi su cos'è, per non rimanere isolato." E correreste a documentarvi.... Senza pregiudizi, senza tifo.

Leggereste, quindi, i fatti, le cifre, la storia.

Impareste in poco tempo che il calcio ha un importanza primaria in Italia e che coloro che lo praticano sono equiparati a degli dei, ma soprattutto vedreste che è l'argomento che più divide coloro che lo seguono. Per i propri tifosi ogni squadra è la più forte ed è soggetta a continui errori arbitrali e mai a favori. Tutte, nessuna esclusa.

Il marziano atterrato in Italia si renderebbe subito conto che l'obiettività non esiste nei tifosi di calcio, quindi, al fine di informarsi correttamente, deciderebbe di non colloquiare con loro, di evitare giornali e salotti sportivi, privilegiando la visione diretta delle partite e la documentazione in almanacchi.

Scoprirebbe, così, che esiste una squadra che ha vinto quasi 1 campionato italiano su 3, che in ogni epoca annovera tra le sue file i migliori giocatori, che non è mai retrocessa in serie B e che è l'unica ad aver vinto qualunque coppa, nonchè si renderebbe conto, statistiche alla mano, che è a sola che si è sempre mantenuta su livelli di eccellenza. Capirebbe, quindi, che la squadra italiana più forte è la Juventus!

Un bel giorno, girando per la città, il nostro alieno si imbatterebbe in uno strano giornale rosa che parla di sport. "Perchè non darci un occhiata?" si direbbe tra se e se. Con grande stupore leggerebbe che sulla Juventus sono scritte solo cose brutte, apprenderebbe che questa squadra è al vertice di un'associazione a delinquere che ha rovinato gli ultimi due campionati e che quindi li avrebbe vinti rubando.

"Strano, come si può dire una cosa del genere di una squadra che vince da sempre, che è stimata nel mondo intero e che ha in squadra giocatori fortissimi come Ibrahimovic, Buffon, Cannavaro, Zambrotta, Trezeguet, Emerson, Nedved, Vieira, ecc....?" chiederebbe disgustato ad un passante con una strana sciarpa nera e azzurra al collo.

"Ma che dici" gli risponderebbe prontamente costui, "ma dove vivi? La Juve ruba da sempre, prima regalava le fiat agli arbitri, poi Moggi che bla bla bla e bla. Qualche anno fa hanno rubato all'Inter uno scudetto perchè c'era un rigore su bla bla bla e ancora bla".

Dopo un ora di ininterrotte ingiurie ai bianconeri da parte del prode tifoso dell'Inter, al nostro marziano sorge qualche dubbio e decide di leggere spesso il giornale sportivo. Le infamie alla squadra bianconera sono continue e urlate da tutti, ma a lui qualcosa non quadra:"Ma come è possibile che hanno vinto rubando? Da 2 anni che sono sempre al 1° posto in classifica, quest'anno hanno battuto l'Inter sia a Torino che a Milano, tra l'altro dominando. Sono indiscutibilmente i più forti, ma tutti li ritengono dei ladri. Forse però hanno ragione, lo dicono anche i giornali.... Per fortuna ora inizia il mondiale, posso così vedere se in altri ambiti i giocatori della Juventus sono davvero forti oppure scarsi...."

Un mese dopo avrebbe assitito alla finale tra Italia e Francia e avrebbe contatato la presenza in campo di ben 8 giocatori della Juve attuale, con l'aggiunta di altri 5 che ci hanno giocato negli ultimi anni. Sicuramente rimarrebbe un pò scosso, ma anche lui si sta convincendo che la squadra di Torino vinceva perchè rubava, quindi riterrebbe solo un caso la presenza di così tanti bianconeri in finale.

Poi, la partita. I migliori in campo risultano Cannavaro, Buffon, Zidane ed Henry.... Guarda caso 4 giocatori che hanno giocato (o giocano) in quella squadra. Le sicurezze che l'alieno aveva acquisito vengono sempre più minate, inizia perciò a capire che nei terrestri esiste un sentimento che su Marte non c'è: l'invidia.

Capirebbe benissimo, però, cosè l'ipocrisa. Infatti, quella notte, si troverebbe in mezzo ad una festa incredibile, bellissima, e vedrebbe tra i festanti alcune persone che non si sarebbe mai aspettato di trovare. Questi, infatti, erano coloro che ad inizio mondiale sostenevano che avrebbero tifato contro il l'Italia, perchè c'era Lippi e Cannavaro. E ora se li ritrova davanti a se, euforici e sprizzanti di gioia. Queste persone le ritroverebbe una settimana dopo, nuovamente intente a criticare coloro che gli hanno dato tanta gioia, nuovamente intente a scaricare letame sull'odiata Juve.

Col tempo farebbe la conoscenza di un certo Guido Rossi, che nella notte più bella per l'Italia (il 9 luglio) e a seguito di una domanda sulle emozioni che prova risponde "Bello, ma ora voglio una bella pulizia". Sentirebbe da costui frasi da piccolo dittatore quali "Sono io a decidere" e "Niente ricorsi al TAR o peggio per voi".

Capirebbe, avendo studiato nel frattempo anche il diritto, che il processo che il giornale rosa aveva chiamato Moggiopoli, non è propriamente giusto. "Infatti", si direbbe tra sè e sè, "non si può non ascoltare le difese, non far deporre i testimoni. Non si può ridurre così drasticamente i tempi per cose di questa importanza."

Vedendo il telegiornale, poi, vedrebbe che Moggiopoli è enfatizzato da tutti e media, mentre problemi ben più gravi (omicidi, disastri naturali, guerre) sono messi in secondo piano, mentre nessuno accenna alla disastrosa situazione economica del Paese, all'enorme debito pubblico, al continuo aumento delle tasse e del costo della vita (dopo la vittoria al mondiale la benzina è improvvisamente aumentata di costo). E il tutto mentre molti italiani muoiono di fame, ma sono comunque contenti perchè possono sempre reprimere le loro sofferenze nel tifo: dai addosso alla Juve che ti passa.

Dopo un soggiorno di qualche anno il nostro alieno scapperebbe dalla Terra, dimenticando per sempre quella cosa che rende gli Italiani così poco obbiettivi: il calcio! Si porterebbe solo il ricordo di una squadra fortissima che vinceva sempre, ma che da tutti era odiata ed il ricordo dei suoi tifosi, che venivano offesi da tutto il Paese per la gravissima colpa di essere juventini.

Di certo, spererebbe in eterno di non cadere mai più in Italia....!

giovedì, luglio 20, 2006

ANCORA CHRISTIAN ROCCA




IL PROBLEMA DI GUIDO ROSSI E' CHE SI CREDE ROMOLO


Il problema di Guido Rossi è che si crede Romolo, il fondatore della Città eterna, del diritto di famiglia e della nostra civiltà giuridica. Se non ci credete andate a leggervi il suo bel romanzetto storico del 2000, edito da Adelphi. Si intitola “Il ratto delle sabine”. Lì c’è tutta la filosofia del nuovo re-padrone della Federcalcio, e sono dolori per Juve, Lazio, Fiorentina, Milan e chissà chi altro. E’ la storia della fondazione di Roma, della legge e dello stato attraverso le astuzie e le sopraffazioni di un uomo, Romolo, capace di trasformare l’omicidio del fratello Remo e il rapimento con stupro delle donne sabine nel rito catartico di una nuova civiltà mondata dalle barbarie del passato.

Nel libro, l’avvocato Rossi parla del ratto delle sabine, ma sono pagine di filosofia del diritto e non è difficile individuare qualche somiglianza con la brutalità dei procedimenti sommari e dei processi di piazza subiti dai protagonisti di calciopoli. A pagina 94 si legge: “Un atto di violenza iniziale apparve allora come l’unica alternativa. Atto di violenza che doveva tuttavia essere immediatamente nobilitato da un rito formale che potesse agli occhi dei posteri mascherare prima e sancire poi il consenso”. A pagina 32, l’argomento è l’uccisione del gemello Remo ma potrebbe anche essere la mostrificazione di Luciano Moggi: “L’inganno sarebbe poi stato sicuramente coperto (...) soprattutto dall’esercizio continuato e martellante del potere raggiunto, grazie al quale (Romolo, ndr) avrebbe imposto la sua versione dei fatti, l’unica che sarebbe stata poi ritenuta autentica. Il potere, a posteriori, è capace di nobilitare gli atti più abominevoli, vigliacchi e selvaggi. Esso si basa sulla menzogna e sulla simulazione, per le false verità che impone e cui finge di credere”. Una falsa verità, per esempio, è quella che Moggi aggiustasse le partite di Serie A. Si è finto di crederci e poco importa che la sentenza della Caf l’abbia smentita. La pagina 91 andrebbe nascosta al giudice della Federcalcio che si è dimesso per protestare con le anomalie del processo Caf e la sentenza di condanna già scritta: “Nella preparazione delle cerimonie si nasconde sovente l’inganno: le più feroci aggressioni avvengono nei luoghi di potere formalmente più severi e tranquilli, ove dietro ai comportamenti di facciata si nascondono i più sporchi rituali dell’ipocrisia”.

Romolo sente il bisogno di coinvolgere i sudditi perché “il consenso generale era il solo riconoscimento della validità delle norme”. Scrive Rossi che Romolo è consapevole che “senza l’applauso fisico della moltitudine, il potere del singolo perde vigore nella palude della solitudine”, motivo per cui appare evidente che “il consenso di tutti si ottiene non solo con tacite adesioni, ma soprattutto nelle manifestazioni collettive, dove cento, mille anime diventano entusiasticamente una sola” e magari anche abbonata alla Gazzetta. Morte a Remo o serie C, a pagina 86 Rossi scrive che “la sanzione (...) doveva essere crudele, così che Romolo ideò anche nuovi rituali...”, perché “la crudeltà del supplizio che accompagna la pena, oltre ad avere un carattere retributivo, allontana il timore che l’atto illecito provochi una contaminazione generale e una misteriosa vendetta contro tutti”. Ma il momento chiave della dottrina Romolo è nella teoria della sacralità del ratto e dello stupro, spiegati direttamente alle sabine: “Col contratto o con la convivenza le nostre unioni non sarebbero mai state se non distrattamente ricordate; oggi assumono una dimensione storica che nessuno potrà più scordare”.

BUFFI, BUFFON E BUFFONI


C'è chi nella vita sceglie di essere leone e chi sceglie di essere coniglio. Questa differenza non la puoi notare quando tutto va bene, ma nei momenti di difficoltà. In questi mesi ho scoperto che anche chi si professa leone è in realtà un coniglio.

Ma andiamo con ordine:

E' la sera del 19 luglio e, in prefetta sincronia, il Real Madrid e il Barcellona pubblicano l'annuncio dell'acquisto di 2 calciatori bianconeri: Emerson e Cannavaro alle merengues, Zambrotta e Thuram agli azulgrana. Alla società torinese circa 45 mln.

In questa storia molti si sono dimostrati quanto meno buffi. In primis la società, che come si poteva sospettare ha letteralmente svenduto i suoi gioielli. Due campioni del mondo + Thuram ed Emerson valgono almeno 60 mln, ma tant'è. Ogni persona ha una storia propria, un determinato percorso prefessionale ed affettivo, che dovrebbe influire nelle decisioni.

Di Emerson si sapeva tutto, abbiamo tutti ben presente come è evaso da Roma verso Torino, e allo stesso modo ha fatto verso la Spagna. Il richiamo di Capello è troppo forte e tutti sapevano che l'avrebbe seguito ancora una volte. La nota positiva è aver monetizzato la cessione di un ultratrentenne, che tra l'altro è parso molto in flessione verso fine campionato (sia l'anno scorso che questo) e ai mondiali.

Come il brasiliano, anche Thuram e Cannavaro hanno superato abbondantemente la trentina, ma per il capitano azzurro farò un discorso a parte. Lilian si è sempre professato (e dimostrato) una persona seria e un grande professionista, ha sempre avuto l'affetto dei tifosi bianconeri e ritenevo quindi logico che facesse "il gesto" di rimanere un anno in B. Mi sbagliavo.

Gianluca Zambrotta ha dato tanto alla Juve, ma soprattutto la Juve ha dato tantissimo a lui. Mi ricordo quando arrivò dal Bari, era uno sgraziato galoppatore di fascia destra. Tanta corsa, ma poca tecnica. In bianconero è diventato il terzino sinistro più forte al mondo, dopo che Marcello Lippi gli cambiò radicalmente ruolo nel 2003, spostandolo a sinistra ed arretrando di parecchi metri il suo raggio d'azione. Dallo scoppio di calciopoli non si è mai risparmiato dichiarazioni al veleno sulla Juve e ha flirtato con qualunque grande squadra europea. Obbiettivamente non poteva rimanera a Torino: i tifosi sono in collera con lui e hanno tutte le ragioni di esserlo. C'è modo e modo di dire addio e Zambrotta si è dimostrato tanto grande come giocatore quanto piccolo come uomo.

Infine Cannavaro. Premetto subito 2 cose: è l'unico il cui addio mi ferisce davvero (al di là del fatto che fosse per me non avrei ceduto nessun campione) ed è l'unico a cui non auguro disgrazie per il futuro. Fabio si è dimostrato juventino dentro, è stato tirato dentro alle polemiche da degli incompetenti e lui ha risposto come meglio non poteva.

Si, credevo davvero che lui restasse a Torino, ma dopo un mondiale come il suo era difficile pensare che scendesse in B. Detto questo, è giusto ricordare cos'era il difensore napoletano quando lo acquistammo dall'Inter, ovvero un giocatore considerato da tutti finito. Il letamaio interista l'aveva completamente distrutto, solo Moggi e la Juve credettero in lui, portandolo in 2 anni a vincere non solo 2 scudetti (che non aveva mai vinto prima), ma addirittura il titolo mondiale (da capitano e miglior giocatore della competizione). La riconoscenza è una merce rara, soprattutto nel calcio. Peccato.

Questi quattro campioni (sul campo) si sono comportati per lo meno in modo buffo (altri li hanno dipinti con aggettivi ben più coloriti...), e chissà quanti altri lo faranno.

Un'avventura professionale così imprtante e l'affetto incondizionato dei tifosi può possono essere cancellati dal volere di poche persone? Se è così non mi resta che dirvi una sola parola: ADIOS!

In questo mondo ormai popolato solo da opportunisti e mercenari, in cui i sentimenti non contano nulla, si distingue la figura di un UOMO, le cui vicende personali sono da sempre in piazza e che calciopoli ha investito in pieno.

Il suo nome è Gianluigi Buffon. Ieri ha dichiarato che resterà alla Juve. Il motivo? Perchè sta bene a Torino, perchè vuole ripagare l'affetto dei tifosi e perchè si sente appagato dalla vittoria al mondiale, che ha conquistato soprattutto grazie alla Juventus.

Che dire, il giocatore più blasonato e più corteggiato della squadra (oltre ad essere indiscutibilmente il migliore al mondo, era corteggiato da Barcellona, Milan, Inter, Arsenal e Manchester) decide di rimanere, sposa il progetto della società ed è pronto a lottare nell'inferno della serie B. Oltre a lui, questa scelta è stata presa anche da Del Piero e Nedved, Chiellini e Balzaretti, Marchionni e Giannichedda, i quali non avrei problemi a proclamare idoli per l'eternità, a prescindere dalle prestazioni offerte in campo.

Queste decisioni estano impresse nella mente dei tifosi più che un gol segnato in finale di champions league e io non smetterò mai di ringraziarli per questa scelta.

La mia speranza, forse vana, è che a questi campioni che resteranno a Torino si aggiungano i 4 che non hanno ancora preso una decisione, ovvero Vieira, Ibrahimovic, Trezeguet e Kovac. Per i primi 3 si potrebbe prospettare anche un prestito gratuito per un anno, in modo tale di averli a disposizione al ritorno in serie A. Questo discorso deve essere obbligatorio per Ibrahimovic (molto giovane) e per Trezeguet, mentre Vieira lo cederei solo a fronte di una cifra non inferiore a quella spesa 12 mesi fa dalla Juve per il suo cartellino (circa 18 mln di €).

Bisogna fare 100 punti in serie B? Con questa squadra l'impresa è possibile, anche partendo da -10: Buffon, Balzaretti, Kovac, Tudor, Chiellini, Marchionni, Zanetti, Giannichedda, Nedved, Del Piero Bojinov (Palladino). Sempre se B sarà, ovviamente....

Infine i buffoni. Anzi, le buffonate!

Sembra che, in caso di conferma della condanna alla Juve, lo scudetto 2005/2006 venga assegnato all'Inter dal sommo Guido Rossi (per chi non lo sapesse o lo dimenticasse, è stato nel CDA dei perdazzurri dal 96 al 99).

Intanto bisognerebbe capire per quale motivo non dovrebbe essere asseganto alla Juve quello scudetto, dato che quel campionato non è in discussione, poi mi danno il voltastomaco i proclami di verginità di una società che si è macchiata di illeciti causati dal passaporto falso di Recoba e di doping (nell'unico periodo della sua storia in cui ha vinto qualcosa).

Va bene, tenetevi lo scudetto, se volete ve ne regaliamo 5 o 6, ma non dite che siete puliti. Se ci fosse stata la stessa giustizia che ora reclamate, voi sareste in B da molto, la Roma, la Lazio, il Torino, la Fiorentina, il Bologna e molto altre dovrebbero essere scomparse a seguito del fallimento e altre porcate di cui posso vantarmi che la mia squadra non si è mai macchiata!

Si può pretendere giustizia (sommaria) quando da decenni si vedono solo schifezze nel mondo del calcio? Si? E allora va bene, vado in B, ma ricordatevi che retrocedo per espiare le mie colpe, e da quel momento guai a chi si azzarderà a pronunciare la parola ladri: siete disposti ad ammettere che la Juve è l'unica che verrà punita (e ripulita) a fronte di una nostra retrocessione?

Se si allora retrocedo tranquillamente, espio le colpe di cui non mi sono macchiato (o di cui si siamo macchiati tutti, come preferite) e torneò ad umiliarvi come ho sempre fatto. Ma il problema è che voi non smetterete mai di considerarci ladri, quindi accettare la B in silenzio non conterebbe nulla. Non si può diventare ragionevoli all'improvviso, chi è interista è rosicone di natura, ha il cervello offuscato dalla vergogna e dal senso di impotenza, ma ricordatevi che chi nasce merda non può morire da re.

Farò la B, ma il gusto di ridere delle vostre sconfitte non me lo toglierà nessuno.....

Nella vità si può essere buffi, Buffon o buffoni, e io preferisco essere come Gigi!

W L'ITALIA DEI CONIGLI

martedì, luglio 18, 2006

SENTO PUZZA..... MOLTA PUZZA......

(ANSA) - EMPOLI, 18 LUG - E' stata respinta la richiesta dell'Empoli per ottenere la licenza Uefa, che avrebbe consentito ai toscani di partecipare alla coppa. La Figc ha risposto negativamente alla richiesta della societa' azzurra che aveva inviato una lettera al presidente Guido Rossi e al ministro dello sport Giovanna Melandri. A darne notizia e' stato lo stesso presidente dell'Empoli Fabrizio Corsi, spiegando che la richiesta e' giunta oltre i termini previsti dal regolamento.
Oltre a non essere andati in B, oltre a non vendere i giocatori migliori (anzi comprano i nostri), oltre a non vergognarsi per nulla, c'è anche il regalino.

Io scommetto che in appello il Milan guadagnerà la Champions League, dai preeliminari, dai.....

Spero solo che un giorno chi penso io abbia la giusta punizione, e se non dovesse essere terrena, che sia almeno divina. Mi fate schifo!

POVERA ITALIA!!!!

INIZIANO AD USCIRE ALCUNE VERITA'.....

Tratto da IL FOGLIO di oggi, 18 luglio 2006


Roma. Non è stato facile, però poi l’ha scritta.
“Lei, Signor Commissario, aveva già deciso”. Era tutto già scontato. “Quale insegnamento i cittadini di domani possono trarre dall’incredibile processo tutto e solo mediatico a cui abbiamo assistito in questi giorni, in una sentenza annunciata più che dai giudici o dai magistrati direttamente dal popolo?Facile coprirsi le spalle con le intercettazioni.Ma prego, prego. Qualcuno potrebbe farmi vedere dove sta l’illecito?”.

L’avvocato Giuseppe Benedetto fino a tre giorni fa era giudice sportivo del settore giovanile scolastico della Federcalcio. Dopo essere stato componente della Commissione disciplinare della Figc dal 2002 al 2003, prima, e Giudice unico nazionale dal 2003 in poi. Ha letto la sentenza di venerdì scorso, ha seguito il lavoro del presidente della Caf Ruperto e del commissario straordianario Guido Rossi. Poi scrive la lettera.

Ne ho ribrezzo.Non sono rassegnato, sono semplicemente indignato”. Quindi le dimissioni.“Voglio stare a posto con la mia coscienza. Si trovi un altro giudice, caro Rossi”.

Il problema è il metodo, non la sentenza. “E’ stato il processo più importante della storia del calcio italiano e non è stato possibile riscontrare neanche una singola partita truccata– dice al Foglio Giuseppe Benedetto –Non c’è però un illecito quindi tutto diventa strutturale, un unico sistema. Ma l’illecito strutturale sta al diritto sportivo esattamentecome la concussione ambientale sta al diritto penale. Caro Rossi, perché non diciamo davvero le cose come stanno e che non si èriusciti a trovare nulla?”.

I giudici, la sentenza,il metodo, la rapidità. Ma soprattutto il commissario straordinario Guido Rossi.“Non sono state rispettate le regole e sono state utilizzate modalità piuttosto anomale nella strutturazione del processo”. Il problema non è la nomina ma le nomine.

Prima di tutto le difese. “Ovvio. Non c’è stato neanche il tempo necessario. Perché l’accusa ha avuto tempo per formulare le sue accuse mentre la difesa non ha avuto neanche il tempo di ascoltare le intercettazioni in aula? Perché gli avvocati difensori non hanno avuto la possibilità di produrre testimonianze proprie? E poi, una camera di consiglio che dura più del processo, che non riesce a evitare fughe di notizie con giornali che pubblicano la sentenza prima ancora che sia emessa, ha qualche senso? Il processo è sui giornali o nelle aule?”.

Poi i tempi. “In un processo così importante non ha nessuna logica essere rapidi a tutti i costi”.

Quindi la forma. “Senza entrare nel merito, mi sembra però che ci sia stato uno stravolgimento della giustizia sportiva. C’è una cupola che ha condizionato il campionato senza condizionare le singole partite. Non vien fuori nessun caso di articolo 6 e non è possibile pensare che una somma di articoli possa fare un articolo 6. Ci sono state violazioni delle norme dei doveri e obblighi di lealtà. Ovvio. Ma episodi di illecito semplicemente non esistono.

Quando si è trattato del caso del Genoa calcio retrocesso in serie C sono state trovate le mani nella marmellata. Cioè le borse con i soldi. La corruzione. Qui soldi non ce ne sono e quando non si trovano i reati e non si trovano gli illeciti tutti diventiamo magicamente concussi e concussori. E tutti iniziano a parlare di un’ambiente. Di un diffuso malcostume. Ma nulla di tutto ciò si potrebbe risolvere con delle condanne per responsabilità oggettiva”.

Poco prima del processo erano stati anche gli stessi legali della Fiorentina e della Lazio a discutere sulla legittimitàd ella nomina di Guido Rossi. Ma il problema, più che la nomina, sono le nomine. “Mi chiedo come sia possibile non indignarsi. Se Cesare Ruperto non fosse stato in pensione non sarebbe stato nominato presidente Caf. Questo perché i magistrati non possono far parte della giustizia sportiva. E quindi Guido Rossi ha avuto la non proprio eccellente idea di nominare tutti i nuovi giudici praticamente alla vigilia del processo. Ma non sono stati sostituiti solo i magistrati. E’ stata direttamente rivoluzionata tutta la Caf. Sono stati cambiati anche gli avvocati. Ora.

Se io dovessi essere processato da un giudice nominato dal mio accusatore e che durante la camera di consiglio pensa pure di andarsene in Parlamento a spiegare cosa è l’etica e cosa è un sistema pulito e sano, io sinceramente non starei tanto tranquillo. Quindi, o il processo è una farsa oppure qui ognuno fa un po’ come crede sia giusto fare.

Come si fa a portare avanti un processo senza alcun criterio oggettivo? Vogliamo una giustizia sportiva oppure una bella giustizia tribale?”.

Claudio Cerasa


Giusto un pò di disinformazione, per chi volesse coglierla....

Meditate gente, meditate....

NON DIMENTICATE CHE....

NEANCHE UN EURO!!!!

IL BAR DELLO SPORT


Dopo 2 mesi e mezzo di calcipoli, ho notato che l'unico giornale che si è distinto dagli alti, senza emettere sentenze, ma faceno semplici considerazioni sui fatti OGGETTIVI accaduti, è "Il Foglio" di Giuliano Ferrara.

Poco tempo fa avevo riportato l'editoriale del giornalista nel quale difendeva a spada tratta la Juventus (ritendeva addirittura che molta genete dovesse porgere le scuse ai bianconeri cor come sono stati trattati), e prima ancora un bell'articolo di Christian Rocca.

Oggi, voglio proporre questo articolo di Rocca, molto interessante e ovviamente trascurato dai vari mezzi di (dis)informazione di massa.

Per fortuna esistono giornali e giornalisti così.....


Al Bar dello Sport sotto casa non avrebbero saputo fare di meglio
IL FOGLIO, 18 luglio 2006

Milano. Al Bar dello Sport sotto casa non avrebbero saputo fare di meglio. La Juventus è stata condannata per non aver commesso il fatto, cioè per non aver comprato o aggiustato o taroccato nessuna partita, nemmeno una (pagina 76).

La Caf guidata da Cesare Ruperto ha spiegato che nel calcio italiano non c’era nessuna cupola (pag. 74), che il sistema Moggi è un’invenzione della Gazzetta dello sport (pag. 74), che i sorteggi non erano truccati (pag. 83), che la balla delle ammonizioni mirate per favorire preventivamente la Juventus era, appunto, una balla grande così (pag. 103).

Cinque, praticamente sei, arbitri su otto sono stati assolti e i due condannati non sono stati puniti per le partite della Juventus. Ma se è così, ed è così, come mai la Juventus e le altre (tranne il Milan) sono state condannate a uno, due o forse quattro anni di B?

La tesi colpevolista è questa: i rapporti stretti tra i dirigenti della Juventus e i designatori arbitrali, anzi uno solo: Paolo Bergamo, hanno creato “un’atmosfera inquinata, una insana temperie avvolgente il campionato di serie A” per cui è stata lesa la terzietà, l’autonomia e l’indipendenza del settore arbitrale. Come e dove e con quali arbitri, per i giudici non è importante, perché si tratta di una specie di concorso esterno in campionato di calcio, per cui è sufficiente provare il rapporto di contiguità tra Moggi e un designatore per essere certi che gli arbitri fossero comunque condizionati, anche se non ce n’è prova di alcun tipo.

Il problema è che questo reato nel codice sportivo non esiste.

Tra l’altro questa contiguità di rapporti tra Moggi e i designatori, più che dalle innocue telefonate intercettate si evince da quelle che non conosciamo, cioè dal fatto che Moggi avesse consegnato a Paolo Bergamo una scheda sim svizzera non intercettabile e che i due si vedessero regolarmente a cena. Un reato che non c’è, basato su telefonate e cene di cui nessuno conosce il contenuto, accertato in un processo che ha saltato a pie’ pari il dibattimento e che è cominciato direttamente con la formulazione delle richieste da parte del procuratore come in Urss.

Per il resto la sentenza della Caf ha smontato le principali accuse avanzate dalla procura federale e dalle varie gazzette – che a sua volta aveva rigettato lo schema Borrelli della Cupola Juve contrapposta a quella Milan.

Ne ha accettato però lo schema accusatorio, che è questo: gli atti commessi dai dirigenti della Juve “di per sé” costituiscono comportamenti contrari a principi di lealtà (art. 1). Una violazione del codice sportivo innegabile sulla base di quelle telefonate, ma che non comporta l’automatica retrocessione a una serie inferiore delle squadre, proprio perché sono atti che, “di per sé”, non configurano alcun illecito sportivo ex articolo 6, cioè non costituiscono il tentativo di alterare lo svolgimento o il risultato di una gara.

L’accusa principe quindi è caduta, non c’è, non esiste, è pura Curva Sud, come sa chiunque capisca un pizzico di calcio e abbia seguito il campionato sotto inchiesta senza la sciarpa dell’Inter o della Roma intorno al collo. Eppure la corte ha condannato ugualmente la Juventus, trasformando le tre violazioni dell’articolo 1 in illecito sportivo ex art. 6 (quello che comporta la retrocessione).

Più che un principio giuridico, sembra abbiano applicato la regola in vigore nei campi dell’oratorio, dove ogni tre corner viene assegnato un calcio di rigore. Three strikes and you’re out, come se tre reati di diffamazione – per il semplice fatto di essere tre – possano trasformarsi in un bell’omicidio.

Leggete con attenzione che cosa dice la sentenza: “La Procura federale, con riferimento all’addebito contestato alle persone indicate nel capo di incolpazione in esame, ha individuato talune condotte, costituenti di per sé comportamenti contrari ai principi di lealtà, correttezza e probità in ogni rapporto comunque riferibile all’attività sportiva (art.1), ed ha ritenuto che l’insieme di tali condotte sia stato idoneo a realizzare il condizionamento del regolare funzionamento del settore arbitrale a vantaggio della Juventus, e quindi sia stato violato l’art. 6, integrando la pluralità delle condotte l’attività diretta a procurare alla Juventus un vantaggio in classifica”. Quindi, comportamenti di per sé non configuranti l’illecito sportivo diventano arbitrariamente (è il caso di dire) un illecito sportivo perché ripetuti nel tempo.

La Caf sostiene che questi comportamenti sleali abbiano procurato un vantaggio in classifica alla Juventus. Ora, come è noto, in natura esistono soltanto due modi per ottenere vantaggi in classifica: chiedere e ricevere aiuti arbitrali nelle proprie partite, colpire i diretti avversari nelle loro gare.
La sentenza dice che non c’è stata interferenza su nessun match della Juventus, né in quelli delle dirette avversarie.

L’articolo 6 è molto chiaro e dice che costituisce illecito sportivo “il compimento, con qualsiasi mezzo, di atti diretti ad alterare lo svolgimento o il risultato di una gara ovvero ad assicurare a chiunque un vantaggio in classifica”.

Non c’è traccia del principio secondo cui più violazioni dell’articolo 1 costituiscano una violazione dell’articolo 6.

La corte nega che la Juve abbia compiuto atti diretti ad “alterare lo svolgimento di una gara” e nega anche che la squadra campione d’Italia abbia compiuto atti diretti ad “alterare il risultato di una gara”. Condanna la Juve, invece, per aver compiuto atti volti a ottenere “vantaggi di classifica”. Resta da capire quale possa essere il vantaggio in classifica scaturito da altro che l’aver truccato le partite. La Corte non sa spiegarlo. Si limita a dire che “è concettualmente ammissibile l’assicurazione di un vantaggio in classifica che prescinda dall’alterazione dello svolgimento o del risultato di una singola gara”. Concettualmente.
“Infatti, se di certo, la posizione in classifica di ciascuna squadra è la risultante aritmetica della somma dei punti conseguiti sul campo, è anche vero che la classifica nel suo complesso può essere influenzata da condizionamenti, che, a prescindere dal risultato delle singole gare, tuttavia finiscono per determinare il prevalere di una squadra rispetto alle altre”. Punto.

Sono colpevoli, anche se sono innocenti, per il semplice fatto che sono colpevoli.

Il capolavoro, più da Paolo Liguori che da Cesare Ruperto, si trova a pagina 79: “Nella valutazione del materiale probatorio la Commissione (la Caf, ndr) si limiterà ad indicare quegli elementi di sicura valenza, che non si prestano ad interpretazioni equivoche, perché già solo dall’analisi di taluni fatti incontrovertibili emerge a chiare lettere ciò che era nella opinione di tutti coloro che gravitavano nel mondo del calcio, e cioè il condizionamento del settore arbitrale da parte della dirigenza della Juventus”.
Avete letto bene: “L’opinione di tutti coloro che gravitavano nel mondo del calcio”. Chissà, magari gravitavano al Bar dello Sport.

Manca solo “arbitro cornuto”, ma c’è ancora l’Appello.

Christian Rocca

Guai a chi dice che questo non è stato un processo mediatico. Solo un gionale, questo, ha osato denunciare questo schifo.

Per tutti queste sono le parole di un bavoso juventino, secondo me sono le parole di una persona colta, che ha avuto la cortezza di leggere il dispositivo della sentenza e di ragionarci sopra.

Se così facessero anche altri (non facciamo nomi però, altrimenti riempirei tutto il blog solo con quelli), che invece si sono rivelati spietati accusatori dagli occhi e la bocca assetati di sangue bianconero, forse adesso non si parlerebbe di Calciopoli nel modo in cui ci è stato presentato.

La pulizia nel calcio è necessaria, ma non è questa e sono davvero contento che qualcuno ne parli apertamente.

Signor Rocca, sappia che ha la stima di tutti noi juventini. Quando questa storia sarà finita e la Juventus tornerà nel posto che le compete (il primo post in serie A), riprenderanno le accuse degli antijuventini, si cercherà un altro motivo per attaccarci. Ma in questi mesi abbiamo capito chi davvero merita il nostro rispetto e lei è uno di questi, uno dei pochi che per noi avrà ancora voce in capitolo nel mondo del calcio e del giornalismo sportivo.

Torneranno i bei tempi, la Juve tornerà a dettare legge nel mondo e quel giorno mi piacerebbe discuterne con lei al "Bar dello Sport"

IO STO CON MOGGI!


Buffon, Zebina, Cannavaro, Thuram, Zambrotta, Camoranesi, Emerson, Vieira, Nedved, Ibrahimovic, Trezeguet.

Questa sequenza di calciatori la si può intendere in 2 modi: è si la squadra che ha STRADOMINATO in Italia negli ultimi 2 anni (78 partite consecutive in testa alla classifica, record di sempre), ma è anche l'insieme dei giocatori che a giorni potrebbero lasciare la Juventus a prezzi di saldi estivi.

Gli avvoltoi già volteggiano su Torino, Moratti già pregusta qualche campione bianconero da regalare alla sua Inter: nella vita è giusto provare tutto, quindi dopo anni di vittorie è capibile che un giocatore voglia giocare per perdere. Quindi, è giusto che vada all'Inter! Vero Ibrahimovic e Vieira?

A Torino è freddo, meglio Milano con la sua nebbia... Questa la scelta di Miss Alena, cui Buffon si era rassegnato già da mesi (eloquente il suo giro di campo dopo la partita col Palermo in e campionato, che mi aveva sinceramente dato l'impressione di un silenzioso e malcelato addio.

Capello chiama, Emerson, Cannavaro e Zambrotta rispondono. Le sirene madridiste sono un richiamo troppo forte (e anche gli ingaggi...), superiore anche alla riconoscenza che alcuni di questi dovrebbero avere verso la Juve. Ma la riconoscenza è una virtù dei veri uomini, di coloro che non abbandonano nei momenti di difficoltà, di quelli che oltre a ricevere (dai tifosi), danno!
Quindi adios, e forza Barcellona!!!

Infine ci sono quei "campioni" che, a scanso di equivoci, vogliono chiedere la rescissione del contratto per giusta causa. La società, oltre all'immane danno economico causato dalla caduta in B per uno o più anni, rischia anche che i suoi campioni si accasino altrove gratis, negando la possibilità alla società di consolarsi con i proventi delle cessioni dei suoi campioni. Parlo, in questo caso, di Thuram e Trezeguet, giocatori venerati dal popolo bianconero, che hanno visto bene di ripagare l'affetto dei tifosi in questo modo.

Non si può tornare indietro, questa è la realtà. Abbiamo scoperto (come se non lo sapessimo) che in questo mondo i sentimenti stanno a zero.

In questo schifo generale, si distinguono 3 PERSONE, i quali hanno dichiarato amore eterno alla Juve, anche all'inferno della B: Alessando Del Piero, Marco Marchionni e Giorgio Chiellini.
Chi l'avrebbe maidetto che Chiellini sarebbe diventato un idolo della tifoseria bianconera, ma tant'è: lui rimane a Torino e la nostra riconoscenza per lui sarà incondizionata.

Mirante, Masiello, Tudor, Legrottaglie, Olivera, Paro, Marchiso, Gasbarroni, Palladino, Volpato, Sculli

Anche la formazione qui sopra la si può vedere in 2 modi differenti: è sia una discreta formazione composta da giovani promesse, che ben figurerebbe in serie A, sia 11 giocatori più che validi che Moggi ha dato in prestito ad altre squadre sparse per lo Stivale, e che integreranno ( a costo 0) la nuova Juve in serie B.

Volete sapere una cosa? Io sto con Moggi!

La prima squadra dimostra quanto eravamo forti. Non avevamo bisogno di aiuti arbitrali (e non credo che ce ne siano stati, o almeno in malafede), questi giocatori hanno dimostrato al mondiale che sono tra i più forti. E chi aveva formato questa corazzata, a cui vanno aggiunti campioni del calibro di Mutu, Del Piero, Balzaretti, ecc....

Inoltre, come se non bastasse, ora possiamo attingere dai giocatori che Lucianone aveva lasciato in prestito o in comproprietà, cosa che non hanno mai fatto altre squadre milanesi e romane.

Ma esaminiamo la situazione del processo calciopoli, a qualche giorno dalle sentenze di appello.

Palazzi ha presentato ricorso contro Juve e Milan, ma non contro Galliani (mah...), vuoi vedere che in appello il Milan riesce a sgraffignare anche la qualificazione in Champions League? Sarebbe la giusta conclusione di questa farsa...

Ho letto che i legali del Milan hanno presentato ricorso per la sentenza di 1° grado. Ora, io mi chiedo se ci sono o se ci fanno... E' solare che sono invischiati nella vicenda come o forse più che la Juve, sono stati graziati in giudizio e pretendono anche che la pena sia ridotta, o addirittura l'assoluzione?

Ok, siamo nel paese delle banane, ma ad un assoluzione del Milan non ci voglio neanche pensare. Se il presupposto di colpevolezza della Juve sono delle telefonate di Mogg, che possono essere interpretate in 1000 modi, senza lo straccio di una prova, come dev'essere interpretato il buon Meani che ordina quando azare e quando abbassare le bandierine ai guardalinee, che per giunta risultano essere ultras milanisti?
Se la Juve è da B, anche il Milan dovrebbe finirci! Oppure si ammettesse che alle parole non seguono i fatti, oppure che nessuna prova è in grado di dimostrarlo,e allora serie A per tutti, ma non amnistia, ma assoluzione piena!

Passiamo all'Inter, che pretende lo scudetto. Caliamo un velo penoso! Leggetevi il post che ho fatto sul patteggiamento di Recoba (iilecito che dovrebbe portare alla retrocessione), quello sulla confessione di Ferruccio Mazzola sul doping che praticavano ai tmpi di Herrea (non hanno aperto neanche l'inchiesta dopo questa confessione, mentre a seguito del delirio di pazzo ci hanno processato per 7 anni, spendendo una marea di soldi per avere un'assoluzione piena.

Lancio la provoczione: se fossimo stati condannati per il doping, calciopoli non sarebbe mai esistita. Pensateci e capirete cosa intendo....

Lo scudetto, caro sig. Moratti lo doveva vincere sul campo, in questi 12 anni ed in particolar modo il 5 maggio! Vuole rubarci il nostro? Tenga, la carità la faccio volentieri a chi non ha nulla, ma ve lo rinfacceremo in eterno, mentre potremo dire che noi siamo stati ripuliti. E voi?

Siamo quasi giunti alla tanto sospirata pulizia nel calcio. Soggetti pericolosi come Moggi, Giraudo e la Juventus spariranno dal calcio che conta, cosicchè gli angeli Galliani, Sensi e Moratti possano fare il bello ed il cattivo tempo, mentre la società più gloriosa del mondo espia colpe di cui non si è macchiata.

Chiunque ci metterà i piedi in testa, verremo presi per il collo dai nuovi "re del mercato". QUesto è stato deciso, questo hanno voluto.

Ma tutto ciò, se ben ricordo, non avveniva fino a qualche mese fa. Era la Juve ad avere sempre il bastone dalla parte del manico, era la Juve a riuscire sempre a mettere insieme una super squadra senza che la proprietà invesisse 1 €, inoltre facendo quadrare i conti (altri con multimiliardari alle spalle non ci riuscivano ed avevano la squadra molto più scarsa), il tutto riuscendo ad acquistare i migliori giovani in circolazione, parcheggiandoli a fare esperienza nelle squadre minori.

Forse questa indubbia superiorità in ogni campo (sportivo, economico e di mercato) ha dato fastidio a troppe persone. Moggi e Giraudo erano troppo scomodi per altri soggetti che bramano il potere.

Mi sembra di vedere il film di Coppola: il Padrino. Il bossa mafioso viene ucciso ed il suo posto viene preso da un altro boss. Ma per tutti con l'uccisione del primo boss è una liberazione, l'inizio di un nuovo mondo più pulito, e non si rendono conto che in realtà è stato solo uno specchio per le allodole.

Anche per questo, e per molto altro, io sto con Moggi!

W L'ITALIA DELLA DISPARITA' DEI TRATTAMENTI E DEGLI SCUDETTI ASSEGNATI A TAVOLINO


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NON UN EURO ALLA GAZZETTA!!!

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